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Armando Savignano, Critica del mito della modernit. Dialogo interculturale, in Id., Il vincolo
degli anniversari. Saggi di filosofia spagnola contemporanea, Caserta, Saletta dell'Uva, 2009, pp.
153 -180.
* Nota riassuntiva: Una breve introduzione di carattere interculturale, introduce il punto di vista
dell'autore sui principali teorici spagnoli della Conquista, visti come tre attitudini teoriche sulla
modalit di inserimento dell'altro in quella che per Apel e Habermas la 'comunit nella
comunicazione (quindi con un continuo riferimento ai suoi pi recenti studi di etica della
comunicazione e filosofia della liberazione). Interessante il concetto della modernit come
emancipazione, e della visione della posizione particolarmente eurocentrica di Seplveda, che
identificava le differenze con forme di inferiorit.
10) Etica della conquista e mito della modernit [Savignano, 2009, p. 163]
" (argomentazione dei sacrifici umani) con tale argomentazione G. De Seplveda passa dal concetto
della modernit, che deve essere superato, al mito della stessa modernit, che bisogna
destrutturare dal momento che implica un capovolgimento, in quanto gli indios, vittime
innocenti della violenza, vengono ritenuti colpevoli e offerti in sacrificio per l'emancipazione e il
progresso, mentre il colpevole considerato meritevole per la sua azione pedagogico-politicocivilizzatrice, insomma per la sua violenza necessaria (guerra giusta) e le salutari sofferenze inflitte
all'altro e alle culture differenti."
dialogo e la tolleranza nel rispetto della pari dignit di tutti gli interlocutori. Ma la ragion critica di
Bartolom, che non anti-moderna pur rinnegando una certa concezione della modernit intesa
come emancipazione imposta dall'Europa eretta a depositaria e paradigma della cultura e
della civilt, stata soppiantata dalla ragione strategica, dal realismo cinico (ad esempio, di
Filippo II) che, pur tra alterne vicissitudini giunta fino a noi. Non il luogo per ripercorrere tale
storia che, ovviamente, deve essere valutata con obiettivit e senza assumere posizioni estreme."