Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Dissertazione
Parte dal presupposto che esistano due "mondi" del tutto distinti fra
loro, quello "sensibile", oggetto della sensibilit, e quello "intelligibile",
oggetto dellintelletto. La sensibilit una facolt puramente passiva,
cio capacit di essere affetti, o modificati, dal mondo esterno: non ci
fa conoscere le cose, ma le affezioni, o modificazioni, che le cose
producono sui nostri sensi. Ha, quindi, per oggetto non le cose come
sono realmente (sicut sunt), ma come a noi ci appaiono (sicuti
apparent), cio il fenomeno (phainmenon, dal verbo
greco phinomai, apparire). Il fenomeno non inteso
aristotelicamente, ovvero come manifestazione della realt stessa
attraverso lesperienza (phinomai in greco significa anche
"manifestarsi"), ma come semplice apparenza, diversa dalla realt.
Lintelletto la facolt di "pensare" il mondo intelligibile, cio di
riferire i propri concetti a oggetti non sensibili, i quali costruiscono la
vera realt. Questa detta noumeno, che significa realt pensata
(nomenon, dal verbo greco noin, pensare), posizione platonica per
cui la vera realt non quella che appare ai sensi, ma quella che
viene pensata dallintelletto.
La scoperta originale contenuta nella Dissertazione la spiegazione di
come si possa conoscere scientificamente, cio in modo sicuro, la
realt sensibile. Questa possibile poich le nostre sensazioni sono
prodotte da due condizioni, le quali non sono ricavate delle sensazioni,
sono a priori, ovvero anteriori ad esse e sono: lo spazio e il tempo.
Queste non dipendono dalle sensazioni, non sono soggettive, cio
diverse per ogni individuo, sono oggettive, universali e necessarie,
ossia sono uguali per tutti. Lo spazio la condizione della sensazioni
esterne, poich non si pu percepire un oggetto al di fuori di noi senza