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Rodolfo Walsh, o sul dovere della testimonianza e sulle


possibilit della finzione
redazione

March 25,
2014

Estoy seguro de llegar a vivir en el corazn de una palabra


Francisco Urondo
A un anno dal golpe con cui nel 1976 i militari si erano insediati al governo dellArgentina, Rodolfo Walsh (19271977) firmava la Lettera aperta alla Giunta Militare, nella quale denunciava le violazioni e i crimini della dittatura.
Il giorno dopo la pubblicazione della lettera, Walsh verr attirato in unimboscata e, anche se riuscir a sfuggire al
sequestro, morir nello scontro a fuoco. Il suo corpo verr poi fatto scomparire, desaparecido come pochi mesi
prima quello della figlia ventiseienne Vicki o dellamico, poeta e militante, Francisco Urondo . Le immagini ci
restituiscono un Walsh per sempre cinquantenne, immobile in un passato in bianco e nero, ritratto alla sua
scrivania mentre immerso nella lettura oppure in piedi, con la macchina fotografica al collo, i pugni sui fianchi, lo
sguardo rivolto lontano, come chi stia in attesa, cercando di vedere, captare, studiare, registrare, documentare
per poi consegnare alla parola. Rendere la mia testimonianza nei momenti difficili al tempo stesso ragione e
fine della sua scrittura, come dichiara nella conclusione della lettera aperta che costituisce, in un certo senso, il
culmine della sua attivit giornalistica e una sorta di testamento intellettuale e umano.
Gli elementi biografici e gli eventi storici entrano prepotentemente nellopera di Walsh, la percorrono e la
sostengono con carattere di urgenza: Nella mia vita ho alternato il lavoro di giornalista a quello dello scrittore,
sono passato da una tappa allaltra, ho oscillato tra le due forme di espressione, partendo da premesse
puramente professionali, o comunque interne a ognuna di queste due attivit, fino al momento in cui ho trovato
un asse esterno ad entrambe, un asse politico. Questasse quello che in questo momento determina la scelta.
Non viene dallinterno di nessuna delle due forme, ma dal di fuori. il 1973, sono gli anni dellinasprimento della
tensione tra la destra e la sinistra peronista, gli anni della Triple A (Alleanza Anticomunista Argentina),
lorganizzazione di destra responsabile di atti terroristici, sequestri, torture; Walsh ha gi preso le distanze dalla
sua prima produzione letteraria le invenzioni dei racconti polizieschi di Variazioni in rosso (1953) rivendicando
invece una letteratura dellimpegno.
La dimensione politica diviene pertanto la cifra della sua scrittura, i confini tra larte e la vita cos come quelli tra i
generi letterari finiscono per mescolarsi e sovrapporsi: tecniche e strategie della finzione sono messe
proficuamente al servizio della denuncia in molte delle sue opere pi note, tra cui ricordiamo Operazione
Massacro (1957), accurata ricostruzione a partire dalla testimonianza di uno dei sopravvissuti della brutale
fucilazione dei civili coinvolti nel sollevamento contro il golpe destrema destra che aveva destituito il generale
Juan Domingo Pern nel 1955.
Con Walsh acquista cos visibilit e rilievo il romanzo testimoniale, genere che per conoscer diffusione e

popolarit al di l dei confini argentini solo con Truman Capote e il suo A sangue freddo, pubblicato a quasi dieci
anni di distanza dalluscita di Operazione Massacro, nel 1966. questa una forma narrativa composita nella
quale lo scrittore si fa storiografo del suo tempo, caparbiamente dedito alla ricerca della verit che la finzione pu
permettersi invece di ignorare: questa tensione verso la verit e la sua denuncia animano anche le indagini
narrate in Caso Satanowsky (1973) e in Quien mat a Rosendo? (1969), entrambe incentrate su intrighi politici
e di potere. Nella prima inchiesta apparsa a puntate in rivista tra il 1957 e il 1958, poi pubblicata in volume nel
1973 si cerca di fare chiarezza sullassassinio dellavvocato Marcos Satanowsky ordinato dai Servizi Segreti;
nella seconda si indaga sulluccisione del dirigente del sindacato dei metalmeccanici Rosendo Garca, di cui
viene accusato uno dei principali esponenti della burocrazia sindacale dellepoca.
Politica e letteratura rappresentano dunque il binomio entro il quale si muove la produzione di Walsh e il
paradigma entro cui avverr anche la ricezione della sua opera, della quale verranno ribadite insistentemente le
componenti pi engag. Si tratta tuttavia di una falsa opposizione, di uno schematismo riduttivo utile a chi voglia
classificare o etichettare, che comporta per il rischio di disconoscere la complessit della grande letteratura,
rivoluzionaria anche quando non si identifica in sigle di partito, organizzazioni, movimenti, intrinsecamente
politica al di l dei temi manifesti nelluso consapevole di linguaggi e voci che possono veicolare visioni
rivoluzionarie del mondo, come avviene nella prosa di Walsh. Non c contraddizione tra i libri testimoniali e la
scrittura di finzione, la critica non ha mancato di sottolinearlo, ma piuttosto continuit e similitudine, come
dimostrano i racconti di I riti terreni (1965) e Un chilo doro (1967), che proponiamo in questa raccolta.
Quello che si registra senzaltro un mutamento di sguardo: se nella scrittura testimoniale locchio dellautore
rivolto ai fatti oggettivi della Storia, inerenti la sfera pubblica, nei racconti di finzione sono le esperienze individuali
e soggettive, i piccoli accadimenti a essere messi a fuoco, illuminati dagli eventi della storia ufficiale che
continuano a riverberare sullo sfondo. Cos accade in Lettere, racconto incentrato sulle vicissitudini di due
famiglie quella di un potente proprietario terriero e quella di un modesto allevatore a cavallo fra i decenni che
intercorrono tra lascesa del progressista Hyplito Yrigoyen (presidente dal 1916 al 1922, e poi dal 1928 al 1930)
e la sua caduta. Nel 1930, infatti, un golpe appoggiato dalloligarchia conservatrice e dallesercito il primo della
lunga serie di colpi di stato che segneranno la storia argentina del Novecento insedia il generale Jos Felix
Uriburu, con il quale ha inizio il periodo di frodi elettorali e depressione economica noto come Decade infame.
Pochi accenni, mai espliciti, richiamano nel lettore complice gli elementi che restituiscono il contesto di questo
affresco di unepoca, contesto che Walsh tratteggia con maestria e che diventa esso stesso indirettamente
materia di riflessione attraverso le vicende dei personaggi.
Alle volte il riverbero della Storia costituisce il nucleo taciuto del racconto, fondamentale per la sua decifrazione,
come nel celebre Quella donna, dedicato alla ricerca della salma trafugata di Eva Duarte de Pern: lei la
donna allusa nel titolo e nellintero racconto senza essere mai nominata apertamente. Tuttavia, la narrazione si
fonda proprio sui dettagli della tanto inverosimile quanto misteriosa vicenda della scomparsa del cadavere della
Primera Dama: per volere del marito, il generale Pern, il corpo della defunta verr imbalsamato ed esposto nella
sede centrale della Confederazione Generale del Lavoro, che era diventata una delle colonne portanti del
peronismo. Il cadavere verr poi fatto sequestrare nel 1955 quando salir al potere il generale Pedro Eugenio
Aramburu, il quale, timoroso della venerazione che avrebbe potuto causare nei seguaci di Evita, affider
allesercito il compito di trafugare il corpo. La salma rester irrintracciabile per sedici anni, durante i quali viagger
tra le due sponde delloceano e trover pace finalmente nel cimitero di Milano, dove Eva sar seppellita sotto
falso nome.
In Quella donna Walsh procede per sottrazione: non dice, non spiega, non precisa. Il tessuto verbale
intenzionalmente lacunoso, reticente contribuisce a trasmettere lambiguit dei fatti narrati sulla quale si fonda il
racconto. Bastano per pochi ed esatti riferimenti affinch chi ha familiarit con questi fatti possa riconoscere in
trasparenza di cosa si sta parlando: il colonnello [che] ha cognome tedesco allude infatti a Carlos E. Moori
Koenig, il militare incaricato di occuparsi del corpo della defunta, lo spagnolo schifoso a Pedro Ara, il noto
professore che aveva eseguito limbalsamazione. Si comprende allora quale sia loggetto dellindagine di cui si
occupa il testo, costruito esso stesso come un enigma alla cui risoluzione il lettore pu arrivare individuando
correttamente gli indizi disposti ad arte dallautore.
Annoverato dalla critica tra i racconti pi belli della letteratura argentina, Quella donna mette in scena in modo
obliquo una storia di potere, di desiderio e addirittura di ossessione attorno al corpo-feticcio che il colonnello e il
giornalista proiezione autobiografica dello stesso Walsh, come viene spiegato nella nota che apre il volume e
garantisce la veridicit della conversazione sembrano quasi contendersi, attirando il lettore in un gorgo di
interrogativi che restano per irrisolti, rimandati a una risposta individuale che trascende i confini del testo e che

va ricercata nelle zone dombra della storia argentina e dellanimo umano.


Questo racconto, il primo del volume, conferma quanto gi rilevato, tra gli altri, da Ricardo Piglia: per Walsh la
finzione larte dellellissi, lavora con lallusione e il non detto, la sua costruzione in contrasto con lestetica
urgente dellimpegno e le semplificazioni del realismo sociale . Intellettuale politicamente schierato, quindi, ma
anche scrittore con la consapevolezza profonda degli artifici del proprio lavoro, come rivela la configurazione
formale dei racconti. Walsh infatti si avvale sapientemente dellorganizzazione grafica del testo sulla pagina per
costruire il significato, come dimostra ad esempio landamento frammentario di Foto, nel quale si racconta una
storia di pazzia che si intreccia con le vicende di un paese dellArgentina rurale negli anni del declino del
peronismo. La linearit del racconto e lunivocit dei punti di vista vengono disarticolate attraverso
lorganizzazione in frammenti, numerati progressivamente: ciascuno raccoglie unimmagine, una testimonianza,
unistantanea di questa storia che si ricompone soltanto con la visione dinsieme di tutti i quarantuno frammentifoto. E sono proprio le foto il mezzo attraverso il quale il protagonista cerca di fermare la vita e comprenderne il
segreto, sino a perdere la ragione: il contenuto del racconto che pure una riflessione sui limiti della
rappresentazione artistica viene cos mostrato anche attraverso la sua forma.
Esempio ancora pi eloquente di questa solidariet tra scelte formali e tematiche Nota a pi di pagina, in cui
si racconta di un traduttore e della sua vita di abnegazione al lavoro ma priva di un senso profondo: una vita tutta
in secondo piano come le note nella pagina, terminata col suicidio. Disposto su due livelli, il testo in alto presenta
una narrazione in terza persona, enunciata da una voce che espone la propria versione dei fatti circa la morte del
traduttore, mentre in basso come una nota a pi di pagina per lappunto si trova un messaggio scritto in prima
persona dal protagonista e indirizzato al suo editore. La proporzione tra i due testi andr piano piano invertendosi,
lintero spazio della pagina verr divorato dalle parole torrenziali del traduttore suicida, che culminano con la
rivelazione dei motivi del suo gesto finale. La costruzione ingegnosa del racconto, oltre a esibire la natura
autoreferenziale del linguaggio letterario, garantisce anche un finale a effetto di grande efficacia: infatti, solo nelle
ultime battute capiamo di aver letto nella nota la lettera daddio scritta dal traduttore ormai nellimminenza del
suicidio, la stessa lettera che in una sorta di mise en abme legger pure il narratore del testo in terza
persona
Come abbiamo visto, la politica intesa come lucida percezione delle tensioni del proprio tempo e come riflessione
sui conflitti sociali e umani in atto s la materia di questi racconti, ma viene affrontata con gli strumenti propri del
raffinato narratore: le inflessioni delle voci, fortemente ancorati nello spazio e nel tempo, la coloritura dei linguaggi
e degli accenti che invadono la pagina. La diversit di registri e discorsi che vivificano questa scrittura fanno della
lingua il terreno di scontro delle classi sociali, come vediamo nei gi citati Lettere e nella sua continuazione,
Foto.
Vibranti ambedue di una complessa polifonia, questi racconti sembrano derivare il loro significato di epopea
corale proprio dalla giustapposizione delle variet linguistiche: alla parlata sgrammaticata della gente di
campagna si alternano ora la lingua della chiesa, ora quella della politica o quella della legge, avvicendandosi in
forme testuali disparate lettere, in primo luogo, ma anche verbali di polizia, poesie, pubblicit, quotidiani, giochi
infantili . Si moltiplicano cos anche i punti di vista da cui viene recepito e narrato il mondo, che appare a tratti
come un rebus di cui venire a capo. Lenigma, modello narrativo gi adottato da Walsh nei racconti polizieschi, si
ripresenta non solo come principio compositivo ma anche come concezione del reale.
Altrove, sono i confini tra lespressione scritta e quella orale a essere sfumati: la prosa permeata di oralit e
colloquialismi in Sentinella dialogo immaginario di una sentinella di umili origini con il suo sergente e in
Sfilata resoconto delle strampalate avventure di due ragazzi in occasione della sfilata dei carri allegorici in un
imprecisato paese della provincia argentina nei quali la narrazione in prima persona, quasi un flusso di
coscienza, ci permette di penetrare linteriorit dei personaggi. Questa ricerca linguistica, per, va ben oltre
lesigenza di caratterizzare il personaggio o restituirne la psicologia.
Gi nellOttocento, durante gli anni del fervore romantico per la creazione di unespressione americana e di una
letteratura nazionale, il Martn Fierro (1872) accoglieva una lingua diversa da quella colta e letteraria del suo
autore, Jos Hernndez, per lasciare spazio alla lingua del gaucho, il mandriano della pampa che di questo
poema considerato dagli inizi del Novecento tra i depositari dei valori dellargentinit era protagonista e
narratore in prima persona. La gauchesca poesia alla maniera del gaucho sar una delle prime
manifestazioni di trattamento delloralit, strettamente imparentata con la tendenza al colloquialismo che
emerger nella letteratura argentina del XX secolo con rappresentanti illustri quali Jorge Luis Borges e Julio
Cortzar, e perdurer sino ai nostri giorni. in questa tradizione che possiamo inserire anche i racconti di Walsh.
Il nostro autore infatti concede spazio ed esistenza ai soggetti popolari, rurali e urbani, tradizionalmente esclusi

dalla cultura alta e lo fa assumendo la voce dellaltro, esibendola, designandola a mezzo privilegiato per
raccontare storie individuali eppure come gi detto corali, e pertanto aperte a identificazioni plurime. Tali
identificazioni, per, non si limitano al mero riconoscimento di classe o di appartenenza culturale neanche
quando a finire sotto la lente dingrandimento dello scrittore sono vicende profondamente radicate nel contesto
dorigine o legate alla storia di unepoca. C molto di pi in questi racconti.
Walsh si confronta con i grandi temi dellumanit e della tradizione letteraria, come avviene nella cosiddetta saga
degli Irlandesi, cui appartengono Irlandesi dietro un gatto, I riti terreni entrambi inclusi in questo volume e
Un oscuro giorno di giustizia, pubblicato invece nel 1973 e qui non riprodotto. Ispirati alle vicende
autobiografiche dellautore (nato da genitori di origini irlandesi e educato per alcuni anni presso un collegio di
preti irlandesi), questi racconti esplorano, con acuta sensibilit e grazie a una parola finemente cesellata, le
relazioni di un gruppo di ragazzi allinterno di un convitto religioso. La Saga degli Irlandesi si ricollega cos a
tutta la letteratura occidentale di formazione di cui Robert Musil o Jerome D. Salinger sono solo alcuni
esponenti che si soffermata a ritrarre i moti e le pulsioni di quella tappa intensa e impenetrabile che la
fanciullezza, con il suo passaggio verso let adulta. Irlandesi dietro un gatto infatti essenzialmente la storia
paradigmatica di uniniziazione, il racconto dai toni epici del cruento rito di passaggio con cui il nuovo arrivato
reietto tra i reietti dovr conquistarsi il suo posto in una micro-societ di ragazzini dove compassione e
indulgenza non sembrano essere contemplate. Anche loro infatti, come gli adulti, si affidano alla sopraffazione,
allordinamento stabilito da una gerarchia imposta con il sopruso e che li segner in modo indelebile: [] Enright
sapeva che lanima del Gatto era piagata e marchiata per sempre. Cerc di immaginare che razza di uomo
sarebbe diventato, cerc di dedurre qualche legge pi generale. Ma non ci riusc, non era abbastanza intelligente
e in fin dei conti non erano affari suoi. questa una delle sentenze che chiudono il racconto, quasi a voler
consegnare al lettore un insegnamento irrinunciabile non solo per lingresso nella maturit, ma per la vita:
ciascuno abbandonato al proprio destino e perci deve esserne lartefice, imparando fin da subito a cavarsela
da solo.
Personaggi periferici ed esistenze eccentriche, quindi, lontane dal centro inteso come ci che ortodosso,
convenzionale, borghese, sono un elemento costante di questi racconti; si potrebbe dire che Walsh continui a
seguire la propria vocazione politica e la faccia convergere nella finzione facendo del conflitto sia esso sociale,
psicologico, ideologico, pertanto nellaccezione pi ampia del termine il fulcro del suo narrare, il risultato ultimo
del suo scandagliare in modo lucido e feroce la condizione umana.
Tutto questo, Walsh sa consegnarlo allimmortalit della letteratura l dove si vive nel cuore della parola, per
citare Urondo attraverso racconti dalla prosa poetica personalissima e di grande perfezione formale, perci
appare opportuno considerarlo, finalmente, non soltanto il giornalista coraggioso dedito alla scrittura di romanzi
testimoniali poi desaparecido, ma uno dei pi squisiti autori ispanoamericani di racconti. Si otterr allora
unimmagine di Walsh pi complessiva e forse pi corretta per chi si accosti alla sua opera e alla sua figura per la
prima volta: quella di un intellettuale che coniuga magistralmente il rigore etico e la ricerca estetica, la militanza
politica e lamore per la letteratura, il dovere della testimonianza e le possibilit della finzione, la vita e larte. Un
maestro esemplare nel doloroso eppure entusiasmante mestiere di uomo, celebrato con passione in questi
racconti.
Anna Boccuti

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