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S peciale:
I MACCHIAIOLI
una rivoluzione darte
Scuderie del Castello Visconteo
di Silvana Gatti
Marco
Lodola
Claude Monet
dalle collezioni del Muse dOrsay
di Paola Simona Tesio
www.accainarte.it
S peciale:
I MACCHIAIOLI
una rivoluzione darte
Scuderie del Castello Visconteo
di Silvana Gatti
Marco
Lodola
Claude Monet
dalle collezioni del Muse dOrsay
di Paola Simona Tesio
www.accainarte.it
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MONET
Dalle collezioni del
Muse dOrsay
TORINO GAM - 2 ottobre 2015 31 gennaio 2016
Le djeuner sur lherbe - (entre 1865 et 1866) - olio su tela - cm- 248,7 x 218
Paris, Muse dOrsay RMN-Grand Palais (muse dOrsay) /Benot Touchard
dellacqua
Prima di giungere a questo egli
ha percorso varie tappe partendo
da una sola ed unica certezza:
quella di voler tenacemente perseguire il proprio cammino artistico. Lo sottolinea lui stesso
nellintervista-biografia rilasciata
al cronista Franoise ThibaultSisson e pubblicata nel 1900 su
Le Temps: Sono un parigino di
Parigi. Vi sono nato, nel 1840,
sotto il regno del buon re Luigi Filippo, in un mondo tutto dedito
agli affari e dove le arti venivano
considerate con ostentato disprezzo.
La famiglia si trasfer a Le Havre quando lartista aveva solo
cinque anni: il padre entr nellazienda di Jacques Lecadre, zio
di Claude Monet, specializzata in
attivit commerciali e pertanto
appartenevano a quel mondo degli
affari lontano dal sentire creativo.
Non fu facile per lindomito Mo-
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pittore. Claude Monet indubbiamente deve molto a Eugne Boudin, non solo per gli insegnamenti
ma anche per quelle reminiscenze
che trapelano dai cieli o dalle
masse di colore, intessute nellespressione che, come si detto
in precedenza, una traccia, quel
criterio di verit che si sposa con
il sentire individuale trasformandosi in assoluta originariet.
A Boudin va il grande merito di
aver trasmesso a Monet limportanza di: Fissare la prima impressione, che sempre quella
giusta. Qualsiasi cosa dipinta direttamente sul luogo ha una
forza, una potenza, una vivezza
di tocco impossibile da ricatturare in studio.
Monet scopre la forza dirompente della Natura, che impara ad
amare.
Con i pochi soldi incassati negli
anni dai ritratti satirici, decise di
Londres, le Parlement. Troue de soleil dans le brouillard - (1904) olio su tela - cm. 81,5 x 92,5
Paris, Muse dOrsay RMN-Grand Palais (muse dOrsay) / Herv Lewandowski
Le djeuner sur lherbe - (entre 1865 et 1866) - olio su tela - cm- 248,7 x 218
Paris, Muse dOrsay RMN-Grand Palais (muse dOrsay) /Benot Touchard
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allinterpretazione personale e
Monet con il suo carisma dovette
ben presto scontrarsi contro quel
mondo.
Fu sempre un rapporto di amore
ed odio quello tra Monet ed il
Salon, perch se da una parte poteva offrigli fama, notoriet e acquirenti dallaltra non gli avrebbe
consentito di sperimentare. La pittura en plein air avrebbe suscitato
grandi critiche (pur non essendo
una novit, era praticata ancora in
maniera embrionale e spesso serviva ai pittori come tecnica di abbozzo per poi completare il quadro in studio) e lui lavrebbe resa
innovativa e personale. Monet si
discoster ben pesto dallo stile accademico del Salon, dalla perizia
dei particolari, da una pittura perfetta, piatta e senza accumulazioni, per evolversi verso limpressione e la ricerca del vero, adottando la scomposizione dei colori
(quasi sul modello della suddivisione della luce che passa attraverso un prisma), la tecnica del
frazionamento della pennellata, la
resa materica della stesura del colore. Nel 1865 due marine furono
Mditation. Madame Monet au canap - (vers 1871) - olio su tela - cm. 48,2 x 74,5
Paris, Muse dOrsay RMN-Grand Palais (muse dOrsay) / Grard Blot
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Bazille, Renoir: discussioni animate, divergenze di opinioni e incoraggiamenti reciproci animavano la vita di questi talenti.
Nel maggio del 1873, prendendo
ispirazione dalle corporazioni dei
fornai, venne fondata, su spinta di
Monet, anche in risposta ai rifiuti
del Salon, la Socit Anonyme
des Artistes, Peintres, Sculpteurs,
Graveurs, etc. che il 15 aprile
1874 diede vita alla prima mostra
degli Impressionisti al 35 di Boulevard des Capucines, dove aveva
sede lo studio di Nadar, definito
da Roland Barthes: Il pi grande
fotografo del mondo .
Vi venne esposta Impression,
soleil levant (1872, Muse Marmottan, Parigi), lopera di Monet
che diede impulso allimpressionismo; sebbene il termine non
fosse nuovo e in molti ne rivendicassero la paternit lui stesso dichiar: Quando mi fu chiesto un
titolo per inserire il dipinto nel
carico di emozioni. Vittorio Imbriani sentenzi: Se in uninchiostratura, se in una mosca schiacciata pu esservi il quadro vuol
dire che lessenziale, il costitutivo di esso quadro non ne
lespressione delle figure, ne la
prospettiva, ne la disposizione dei
gruppi. Lidea pittorica che costituisce il quadro dunque la
macchia, un accordo di toni,
cio di ombre e di luce, atto a suscitar nellanimo un qualsivoglia
sentimento esaltando la fantasia
fino alla produttivit. Anche Imbriani parla dimpressione: Il ritratto della prima impressione
lontana di un oggetto.
Lesposizione Monet. Dalle
collezioni del Muse dOrsay,
prodotta dalla Citt di Torino,
dalla Gam (Galleria Civica dArte
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tutto sostituita da quella del corvide che, posto alla sinistra del
quadro, indica un senso di solitudine ma anche di riflessione esistenziale. Nel giugno del 1868
lartista, sconfortato per numerose difficolt, aveva confessato
allamico Bazille di volersi gettare
nella Senna. Alcune ristrettezze
economiche lavevano persino costretto a riusare tele gi dipinte,
coprendo irrimediabilmente precedenti lavori, come nel caso di
questopera, realizzata dal vero
nella regione di Etretat, che restituisce rifrazioni innovative, e coloristiche ombre sulla neve.
Nel 1895 Monet, sempre affascinato dallo studio della neve e
delle suggestive luminescenze, si
reca in Norvegia per raggiungere a
Oslo Jacques, il figlio della seconda moglie Alice Hosched.
Qui dipinse una straordinaria e
poetica tela dedicata al monte
Kolsaas, che gli ricordava il Fuji,
le cui vedute aveva ammirato
nelle stampe giapponesi di Hiroshige e Hokusai che amava collezionare. In quel periodo scrive a
Geffroy: Oggi ho dipinto buona
parte della giornata, sotto la neve
che cade senza posa; avreste riso
nel vedermi completamente bianco, con la barba piena di ghiaccioli a stalattite. Linfluenza
delle stampe giapponesi pervade
in modo implicito la pittura di
Monet e si esplicita in tutta la sua
cinetica poetica nellopera Camille in costume giapponese
(1876, Museum of Fine Arts, Boston), straordinariamente innovativa non solo per i colori brillanti
ma per leffetto di tridimensionalit; basti pensare alla figura maschile che emerge dalla tipica
veste Uchikake.
Interessanti le tele Effetto di
neve a Vtheuil (1878-1879), e
Chiesa di Vtheuil (1879), per le
particolari inquadrature simili
alle angolazioni ottenibili con il
mezzo fotografico; lartista con
occhio attento restituisce emozioni e visioni completamente diverse: dal pi ampio paesaggio
orizzontale il focus passa magistralmente al primo piano verticale della chiesa e viceversa.
Lacqua laltro elemento che
affascina Monet e a cui dedica innumerevoli tele e unintera vita di
studi, osservando i movimenti
fluttuanti, i riverberi, i riflessi.
Come Daubigny con il suo bo-
Camille sur son lit de mort en 1879 - (1879) - cm. 90 x 78 - olio su tela
RMN-Grand Palais (Muse d'Orsay) - Christian Jean
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pinto questo quadro, latmosfera di Venezia che ho voluto dipingere. Il palazzo che appare
nella mia composizione stato
per me soltanto un pretesto per
rappresentare latmosfera. Tutta
Venezia immersa in questa atmosfera. Nuota in questa atmosfera. Venezia limpressionismo
in pietra. Ed la sensazione dellatmosfera che Monet mirabilmente restituisce con nostalgia,
amore e pathos.
Egli rende eterne altres alcune
scene di vita famigliare in cui
spicca la figura di Camille Doncieux. Meditazione. La signora
Monet sul divano (1871) unopera che non si discosta completamente dai canoni accademici dellepoca, anche se contiene in nuce
quellinvestigazione peculiare del
vero, infatti, ci che maggiormente attira lattenzione limpressione di quel determinato istante.
La luce penetra dalla finestra ma,
pur essendo giorno, non in grado
di illuminare appieno linterno
della stanza che rimane intriso
della penombra che vi aleggia. Immediatamente siamo gettati in un
attimo sospeso in cui il nostro
sguardo si sofferma tra le anse del
passato, tra gli arredi antichi e le
pesanti stoffe. Percepiamo il profumo vetusto, ma lanimo si arresta nel contemplare quel volto,
che, seppur rischiarato dalla luce
che perviene dallesterno, rimane
immoto, perso nella contemplazione dei pi intimi pensieri ed affanni. La lettura si fermata, la
donna tiene il libro fra le mani, la
sua espressione assorta, intensamente assorta. di una melanconica, straordinaria, enigmatica bellezza.
Un angolo di appartamento
(1875) tra le opere dinterni pi
maestose di Monet, dove luce e
penombra si sfiorano scaturendo
scintillanti vibrazioni. La scena
trasmette leleganza delle abitazioni dellepoca ma anche loscurit e la magnificenza degli spazi.
Pur essendo leggermente laterale,
la figura del piccolo Jean, il primogenito di Monet, che si ricono-
MONET
Dalle collezioni del
Muse dOrsay
TORINO GAM - 2 ottobre 2015 31 gennaio 2016
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www.skiragrandimostre.it