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Kosher
il racconto della vita di una famiglia
israeliana ebrea ortodossa, che ha fatto
dello yoga la sua zona di pace
di Monica Piccini
foto di Neal Badachew
onnellona lunga e capelli rigorosamente coperti Rachel, kippah, barba e boccoli ai lati
del viso Avraham. Nello stile della comunit
di ebrei ultra-ortodossi di cui fanno parte, i coniugi
Kolberg da dieci anni insegnano ai vicini di quartiere
le asana dello Iyengar yoga (il maestro indiano B.K.S.
Iyengar, deceduto lo scorso anno, ha contribuito a
diffondere lo yoga in Occidente). Abbiamo iniziato
in una piccola stanza al secondo piano di casa nostra.
Capienza, cinque persone in tutto, racconta Rachel,
42 anni, nata in Russia con il nome di Yula, cresciuta a
Cuba dove suo padre era un traduttore di Fidel Castro
e arrivata in Israele 17enne, nel 1990. Poi abbiamo
spostato una parete e ampliato lo studio fino a ospitare
dodici studenti per classe. Ringraziando Dio ora stiamo
costruendo un grande centro, dove si potranno seguire
le lezioni di yoga e i corsi di formazione per insegnanti,
far giocare i bambini e usufruire di trattamenti di
medicina alternativa (vedi boxino). Unaccogliente
costruzione in legno di pino chiaro con ampie vetrate
sulle colline della Giudea, (dove Davide ha combattuto
Golia) che separano per 30 chilometri Gerusalemme
da Ramat Beit Shemesh. La cittadina di oltre 70 mila
abitanti dove la coppia vive con i loro sei figli, uno dei
quali insegna yoga agli adolescenti.
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La loro lezione
Quale occasione migliore, quindi, per stilare un bilancio da quando per partecipare a una loro lezione (in
classi rigorosamente separate per uomini e donne
e senza togliersi gli abiti pesanti della tradizione)
bisognava chiedere e ottenere lautorizzazione di un
rabbino. Tuttaltro che scontata. Per capire infatti
leccezionalit dellimpresa dei Kolberg, osser vanti
della setta chassidica Breslav, bisogna conoscere il
contesto, in cui come racconta Rachel gli uomini
lavorano sodo e passano molte ore a studiare i testi
sacri o Torah, le donne danno il loro meglio per crescere famiglie numerose e i bambini crescono senza
tv, smartphone, videogiochi o aggeggi vari che inquinano il cervello.
Un quartiere in cui uomini e donne viaggiano in autobus separati, e sulle scritte spray sui muri si legge
se v uoi state qui devi indossare un abbigliamento
modesto. Un posto dove il cellulare di sabato, giorno
dedicato al Signore e al ritiro dalle attivit quotidiane, si paga due dollari e 50 al minuto rispetto ai 2
centesimi verso altri telefoni kosher nel resto della
settimana. A sintetizzare lutilizzo della tecnologia
nel rispetto dellintegrit religiosa. Gli ebrei ultra-
yoga e religioni
ebraismo
Come marziani
ortodossi chiamati anche haredim (in ebraico coloro
che tremano davanti alla parola di Dio) rappresentano la corrente integralista che vorrebbe che tutti gli
israeliani seguissero le leggi delle Scritture emanate
da Mos sul monte Sinai nellanno 2448 del calendario
ebraico. Di fatto non partecipano ai censimenti, sono
esentati dal prestare il servizio militare, obbligatorio
per gli altri giovani israeliani. Sono oltre un milione
su una popolazione di sette milioni di abitanti, hanno
una media di circa 6-7 figli a famiglia e pi del 50 per
cento di loro, preferendo gli uomini concentrarsi sugli
studi religiosi, vive al di sotto della soglia di povert,
spesso grazie a sussidi rabbinici.
Non stupisce quindi che, nonostante i Kolberg rispettino i dettami religiosi della loro comunit, inizialmente i vicini ci guardassero come marziani, come
racconta lei. C stato anche chi mi ha incolpato di
insegnare a fine lezione cose proibite alle ragazze. E
in un caso unallieva ha dovuto interrompere il corso,
pena lesclusione dalla scuola superiore che stava frequentando. Ma come dice il proverbio: nella natura
delle persone giudicare un libro dalla copertina. Del
resto lo yoga, con le sue connessioni allInduismo,
per la gente del posto era (e per certi versi lo ancora) considerato tab, una sorta di idolatria, come
venerare divinit diverse dal Dio dIsraele.
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Tutto cominciato quando Rachel, per prima, fu contagiata dal virus dello yoga. Quando, ventenne arriv
con la famiglia in Israele e da brava ginnasta russa
cominci a cercare qualcosa con cui mettersi alla prova. Speriment lo yoga, se ne appassion fino a coinvolgere anche Avraham, il futuro marito conosciuto
in un bar di Tel Aviv. Lui aveva gi sperimentato con
soddisfazione la meditazione orientale, spinto da un
commilitone durante il servizio militare. Avevamo
frequentato entrambi il Beit Berl School of Arts, ricorda Rachel - lui come fotografo, io come pittrice
e allepoca non eravamo religiosi, anche se la tv non
labbiamo mai avuta. Solo mio marito, specializzato in
cinematografia, di tanto in tanto si concede un buon
film. Appena sposati e con il primo figlio di due anni
e mezzo abbiamo raggiunto in India una coppia dinsegnanti yoga che avevamo conosciuto in un workshop
vicino casa, e a cui avremmo fatto da assistenti. I
Kolberg vanno quindi ad approfondire lunione di
mente, corpo e spirito a Dehradun, la capitale dello
stato dellUttarakhand vicino allHimalaya. Non eravamo backpacker classici, saccopelisti diretti a Goa.
Tuttaltro. Seguono un training di qualche mese, con
sveglia allalba e molte ore di pratica, dove per entrare
in contatto con la propria spiritualit gli si richiede
uno stile di vita morigerato, a cominciare da vestiti
comodi non troppo attillati e pochi contatti con laltro
sesso. Una forma di disciplina molto simile allo
stile di vita di una coppia di amici chassidici con cui
quellanno passarono la Pesah (Pasqua ebraica) nella
vicina citt indiana di Rishikesh. E che diventer il
loro modus vivendi al loro ritorno in Israele. Non pi
a Tel Aviv, che dopo la tranquillit di Dehradun gli
yoga e religioni
ebraismo
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