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Si badi bene che parliamo di Cultura con la C maiuscola perch vogliamo enfatizzare non lo sterile
nozionismo, ma la capacit di saper fare, saper applicare alla vita di tutti i giorni quel coacervo
d'informazioni che si affastellano nella nostra mente durante l'evoluzione intellettuale che avviene in
ciascuno di noi. Mentre un tempo si parlava della cultura intendendo il Complesso delle cognizioni nel
campo storico, letterario, scientifico, teologico, essa divenuta oggi di ambito pi vasto, e addita il
Complesso delle cognizioni, dei costumi, dei riti, dei modi di operare e replicare, delle capacit di
relazionarsi, proprie dell'uomo in quanto facente parte della societ. Allora facciamo bene attenzione a
distinguere tra culturalismo - ostentazione di cultura, talvolta neppure di buona qualit - e Cultura. La
persona di Cultura non dotata solo di un aggregato strutturato di cognizioni, ma ha anche la capacit di
coglierne le relazioni e i fondamenti. Quindi la Cultura procura quanto necessario per la realizzazione
dell'individuo sul piano intellettuale e morale, oltre a far acquisire all'uomo la consapevolezza del ruolo
che gli compete nella societ.
Anticamente bu-gei, <<Arte del combattimento>>, verso la fine del 19 secolo, quando quest'arte fu
trasformata in disciplina fisica e <<spirituale>>, prese la denominazione shin bu-do, <<Nuova Via del
combattimento>>, ma per semplicit si soliti dire bu-do, <<Via del combattimento>>. Il termine
usato per indicare le arti marziali aventi come fine principale un'attivit <<pacifica>>; oltre ad includere
discipline fisiche e di combattimento, racchiude anche concetti di natura filosofica, etica e morale
perch le sue finalit sono volte alla Via del perfezionamento dell'essere umano.
Rei-no-kokoro: Lo Spirito del Rispetto. Inizia con il rito del saluto che magnifica con un
<<atteggiamento esteriore>> (mi-gamae), formalizzato nel gesto, uno <<stato d'animo interiore>> (kigamae): in definitiva il mutare dell'atteggiamento mentale nello stato d'attenzione. Il tutto veicolato dal
cuore (shin) al corpo (tai) per il tramite della mente (gi). Il saluto fa penetrare lo Spirito del Rispetto,
che deve impregnare tutta la pratica; rispetto per il proprio corpo e quello degli altri: <<qualsiasi cosa
possa essere di danno al corpo, non Judo>>, soleva dire Jigoro Kano. Rispetto per s, evolvendosi in
modo da unificare corpo, mente e cuore al fine di accrescere le facolt di percezione; rispetto per la
Legge Universale (Do). Rei-no-kokoro conduce all'eliminazione di angosce e desideri, permette di
ponderare senza pregiudizi e interessi l'istante, consente di acquisire l'autodisciplina dell'Ego e realizza
lo stato di mu-shin (non-mente). Questo stato consente alla coscienza di liberarsi dalle limitazioni dei
Nato a Rovereto (Trento) nel 1922. Specialista in pediatra, pedagoga nonch judoista, ha scritto
numerosi libri sull'educazione dei giovani. Anche pubblicista, ha lavorato molto in TV. Nel 1972 scrisse
<<Il nuovo Bambino>>, ed. Rizzoli, che stato un libro fondamentale per i nuovi genitori italiani (ne
sono state stampate circa venti edizioni). Nel 1995 ha pubblicato <<L'avventura di crescere>>, ed.
Fabbri, le cui pagine sono permeate degli ideali di Jigoro Kano. Nel 1998 ha scritto, con Cesare Barioli,
<<Corpo Mente Cuore>>, ed. Luni.
Trevor Pryce Leggett, nato nel 1914, ha avuto come insegnanti di Judo Yukio Tani e Gunji Koizumi,
nel 1930 al Budokwai di Londra. Nel 1984 stato insignito dell'Ordine del Sacro Tesoro dal governo
giapponese. Ha scritto circa trenta libri. E' considerato il padre del Judo Tradizionale europeo, insieme
con G.F.M. Schutte (1901-1978, olandese) e Jean Lucien Jazarin (francese). E' tuttora vivente (1998).
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Leggett, Trevor Pryce. <<The Dragon Mask and other Judo stories in the Zen tradition>>, Ippon
Books.
Gandhi, Mohandas Karamchand, detto il Mahatma (Grande Anima), pensatore e uomo politico indiano
(Porbunder 1869, Nuova Delhi 1948). Studi prima in India, poi a Londra, dove si laure in
giurisprudenza. Dal 1893 fino al 1914 visse in Sudafrica, dove lott per i diritti civili degli Indiani
sperimentando quei metodi non violenti che lo avrebbero reso celebre in tutto il mondo. Nel 1921 lanci
la grande campagna di disobbedienza civile contro le autorit inglesi che, dopo oltre venticinque anni,
port l'India all'indipendenza. La sua azione politica, a favore dei connazionali oppressi, fu tanto
animosa che pi volte lo port dietro le sbarre della prigione. Gli tronc la vita il pugnale di un fanatico
ind ortodosso.