Sei sulla pagina 1di 9

COMPORTAMENTO DEL CONDENSATORE IN

UN TRANSITORIO: ANALISI DAL PUNTO DI


VISTA FISICO E DIFFERENZIALE
LEZIONE DEL 16/03/2010 – GIULIANO LAMBERTO

Per capire il fenomeno, prendiamo in esame un circuito chiamato


convenzionalmente passa-alto o
derivatore (impropriamente,
successivamente spiegheremo
perchè): esso è composto da una
batteria di tensione costante pari a
V0, da un condensatore di capacità
C, da una resistenza di valore R e
da un deviatore.

Consideriamo un deviatore ideale e


cioè che richieda un tempo zero di Figura 1
transizione da un morsetto all’altro.
Ci chiederemo come varia Vu(t) quando il deviatore passa da 1 a 2 e da 2 a 1, e
quindi tracceremo un diagramma dell’uscita Vu rispetto al tempo t.

Al tempo 0- (prima del passaggio del deviatore da 1 a 2) la configurazione del


circuito è quella mostrata in figura 1; in particolare supponiamo esauriti tutti i
transitori, quindi entrambe le armature del condensatore (A e B di fig.1) si trovano a
0V, e anche l’uscita è a 0V. Inoltre
la differenza di potenziale e la
carica accumulata nel
condensatore sono: V=VA-VB=(0-
0)=0 e Q=C*V=0.

Per t=0+, la configurazione del


circuito è quella di figura 2, con il
deviatore posizionato sul morsetto
2. L’armatura A del condensatore
Figura 2
passerà a V0 ma nello stesso preciso istante il condensatore si troverà sottoposto ad
un transitorio rapidissimo, il quale sviluppato in serie di Fourier contiene tutte le
frequenze, compresa la frequenza infinito; quest’ultima determina che la reattanza
del condensatore tenda a zero (solo per un istante infinitesimo), ma allora è come se
ci fosse un ponte diretto (un cortocircuito) tra le due armature che fa si che anche
l’armatura B salti a V0, così Vu(0+)=V0.

Inoltre, per t=0+ , la differenza di potenziale e la carica accumulata nel condensatore


sono: V=VA-VB=(V0-V0)=0 e Q=C*V=0; il condensatore è ancora scarico.

Per t>0, facendo riferimento sempre a figura 2, nella maglia comincerà a circolare
una corrente di spostamento che tenderà a scaricare l’armatura B del condensatore
da V0 fino a 0V.

Il tempo necessario per il fenomeno fisico descritto è infinitamente lungo; per la


nostra trattazione considereremo la scarica esaurita dopo un tempo di 4-5 volte
con =R*C, osservabile da figura 3 essendo pari alla distanza misurata sull’asse dei
tempi dell’intersezione tra la tangente a Vu(t) in t=0+(in verde) e l’asse t stesso.

tensione di uscita in risposta ad un transitorio


10

2
Vu(t)

-2

-4

-6

-8

-10
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
t

Figura 3: V0=10V, =50


Esaurita la scarica, la differenza di potenziale e la carica accumulata nel
condensatore sono: V=VA-VB=(V0-0)=V0 e Q=C*V=C*V0; quindi il condensatore
dopo 4-5 volte  risulta carico.

A questo punto saremo ancora ad uno stadio intermedio, per completare il


fenomeno il deviatore deve tornare al morsetto 1 (fig.1). L’armatura A da V 0 passa a
0V ma la carica presente nel condensatore si deve conservare in un istante
infinitesimo cioè V deve rimanere costante. Quindi anche il potenziale
dell’armatura B deve scendere da 0V a –V0 così V=VA-VB=0 -(-V0)=V0. L’uscita avrà
quindi un fronte negativo inatteso e passerà a –V0 (vedi fig.3).

Successivamente gli elettroni cominceranno a defluire attraverso la resistenza


determinando una caduta di tensione in uscita. Tale caduta persisterà fintanto che il
transitorio non sarà ultimato e il condensatore risulti scarico. Si può notare da figura
3 come il condensatore blocchi la componente continua del segnale in uscita, infatti:

∫ Vu ( t ) dt=0
0

In un circuito passa-
basso o integratore
(definizione impropria)
di figura 4, il discorso da
fare cambia; mi aspetto
infatti una componente
continua in uscita che
non viene bloccata dal
condensatore, cioè
Figura 4

∫ Vu ( t ) dt ≠ 0 .
0

Prima dell’istante iniziale il deviatore è posizionato sul morsetto 1 (fig.4); tutti i


componenti sono a potenziale zero quindi V=0 e Q=0.

Al tempo t=0, il deviatore passa istantaneamente al morsetto 2(fig.5) e c’è la


comparsa di un gradino che ha al suo interno tutte le frequenze, compresa quella
infinito che mi fa considerare il condensatore come un cortocircuito per un istante
infinitesimo. Così in uscita mi trovo sempre potenziale zero con V=0 e Q=0.
Per t>0, il condensatore comincia a caricarsi attraverso la resistenza tramite
−t
l’espressione: Vu ( t )=V 0∗(1−e τ ) , τ=R∗C ; (vedi fig.6)

L’armatura B del condensatore resterà a 0V, mentre l’armatura A tenderà a portarsi


ad un valore V0 dopo un tempo infinitamente lungo (per la nostra trattazione 4-5
Così V=VA-VB=V0 - 0V=V0 e Q=V0*C ; inoltre nel condensatore sarà
immagazzinata
un’energia
E=1/2*C*(V0)2.

Riposizionando il
deviatore sul

Figura 5

tensione di uscita in risposta ad un transitorio


15

10
Vu(t)

-5
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
t

Figura 6: V0=10 ; =50


morsetto 1 il condensatore si scaricherà attraverso la resistenza con legge
esponenziale (fig.6).

Osservando le forme d’onda di uscita delle figure 3 e 6 si capisce perché i circuiti di


passa-alto e passa-basso analizzati non possono essere chiamati rispettivamente
derivatore e integratore. Se così fosse infatti nel caso del passa-alto, integrando
l’uscita dovrei ritrovare la V0 di ingresso e nel caso del passa basso derivando l’uscita
dovrei trovare sempre la V0 di ingresso; ciò non avviene. Quindi chiamare i circuiti
visti derivatore e integratore è certamente improprio.

Detto questo c’è da notare che in un passa-alto, se la costante di tempo =R*C è


molto piccola, la tangente dei fronti di discesa e di salita(in verde in figura 3) tende
ad essere verticale; ciò significa che la risposta in uscita del circuito passa-alto in
questione, ad un’onda quadra in ingresso, è un treno di impulsi (fig.7). Gli impulsi
rappresentano la derivata dei fronti d’onda di salita e di discesa, sono  di dirac.
Quindi il passa-alto descritto, con una costante di tempo  piccolissima può essere
considerato come un derivatore; lo chiameremo infatti like-derivator.

like-derivator
1

0.8

0.6

0.4

0.2
Vin(t)-Vu(t)

-0.2

-0.4

-0.6

-0.8

-1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
t

Figura 7
Viceversa se in un passa-basso la t è molto grande, la fase di carica del condensatore
è molto lenta ed è assimilabile ad una rampa (fig.8). La derivata di una rampa è una
costante quindi il circuito analizzato potrebbe funzionare da integratore. Il passa-
basso descritto, con una costante di tempo  molto grande può essere considerato
come un integratore; lo chiameremo infatti like-integrator.

like-integrator
15

10
Vu(t)=V0*(1-exp(-t/1000))

-5
0 100 200 300 400 500 600 700
t

Figura 8

Si può dire in generale che il like-derivator si avvicina sempre più ad un derivatore


tanto più  si avvicina a zero, e il like-integrator si avvicina sempre più ad un
integratore tanto più  aumenta.
Passiamo adesso ad un’analisi differenziale dei circuiti passa-alto e passa-basso:

In generale, attraverso un
+ C condensatore:
V0 R dQ d (C ∙ V ) dV dC
- i ( t )= = =C ∙ +V ∙
dt dx dt dt

Figura 9
Per noi:
t
dV 1
i ( t )=C ∙ V = ∙∫ i ( t ) dt
dt ⇔ C 0

dC
Avendo trascurato la porzione V ∙ dt per C pressoché costante

Consideriamo un passa-alto. Osservando figura 9, la caduta di tensione ai capi del


generatore è pari alla somma delle cadute ai capi di R e di C:
t
1 i (t) di(t)
V 0= ∙∫ i ( t ) dt + R ∙i ( t ) derivando ambo i membri 0= +R ∙
C 0 ⇒ C dt
−t
di ( t ) dt −t τ
∫ i (t ) ∫ R ∙C
=− con τ =R ∙C ln i ( t ) = +k i ( t ) = A ∙ e
⇒ τ ⇒

Quanto vale A? Imponiamo la condizione all’istante iniziale


per t 0 ; i ( t )= A

A è la corrente all’istante iniziale:

V0 V −t −t
A= i (t)= 0 ∙ e τ Quindi: V u ( t ) =R ∙ i ( t )=V 0 ∙ e τ
R ⇒ R
Ora consideriamo una
Vin(t) funzione del tempo
qualunque, però variabile, al
posto della V0 costante C
(fig.10):
Vin(t) R

Figura 10

t
1 d V i (t) i(t) di (t)
V i (t)= ∙∫ i ( t ) dt + R ∙i ( t ) derivando ambo i membri = +R ∙
C 0 ⇒ dt C dt

Assumendo R e C molto piccoli, 1/C è dominante rispetto a R, allora:


d V i (t ) i ( t ) ⇔ d V i (t)
≅ i(t) ≅ C ∙
dt C dt

Da cui:
d V i (t)
V u ( t ) =R ∙ i ( t ) ≅ RC ∙
dt

Con l’approssimazione fatta la tensione di uscita è proporzionale alla derivata del


segnale di ingresso.

+ R R
V0 C
-
Vin(t) C

Figura 11 Figura 12
Ora osserviamo il passa-basso (fig.11 e 12):

t
1
i ( t )=R ∙(V i −V u) V u= ∙ ∫ i ( t ) dt
⇔ C 0

Come per il passa-alto, la caduta di tensione ai capi del generatore è pari alla somma
delle cadute ai capi di R e di C:
t
1 d V i (t) i(t) di(t)
V i (t)= ∙∫ i ( t ) dt + R ∙i ( t ) derivando ambo i membri = +R ∙
C 0 ⇒ dt C dt

Assumendo stavolta R e C molto grandi, R è dominante rispetto a 1/C, allora:


d V i (t ) di ( t ) ⇔ d V i (t )
≅ R∙ di( t)≅
dt dt R

Da cui:
t t
1 1
V u (t)= ∙∫ i ( t ) dt ≅ ∙∫ i ( t ) dt
C 0 RC 0

Con l’approssimazione fatta la tensione di uscita è proporzionale all’integrale del


segnale di ingresso.

In conclusione si può notare come l’analisi dal punto di vista fisico sia stata
confermata dai risultati dell’analisi differenziale.

Potrebbero piacerti anche