Endo
VOL. 23 NR. 01
gennaio/aprile 2009
pp. 10/32
Fcs
Elementi di diagnostica
in endodonzia
Cred
.C.M
.
Cred
E
iti
C.M
E.
iti
ed
Cr
iti
FOCUS
E.C.M.
Mario Badino1
Silvio Taschieri 2
DAVIDE TRISCIUOGLIO 3
Massimo Gagliani 4
Mario Badino
Badino Mario nato a Milano il 16/06/1953, laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 a Milano, ha conseguito la Specialit in Odontostomatologia nel 1983 sempre nel capoluogo
lombardo. Socio attivo e fondatore della prima Sezione Regionale della S.I.E (Sezione
Lombarda di Endodonzia) S.L.E stato, per 5 anni, membro del Consiglio Direttivo della
Societ Italiana di Endodonzia S.I.E. Nel 2005 stato eletto Coordinatore di tutte le Sezioni
Regionali della S.I.E. Socio Attivo della A.A.E ( American Association of Endodontist),
autore di numerosi articoli pubblicati su autorevoli riviste specialistiche italiane e straniere, relatore e organizzatore di numerosi Congressi e manifestazioni di tipo culturale.
stato insegnante di endodonzia al Corso di perfezionamento in Moderni Orientamenti in
Endodonzia e Chirurgia Endodontica, Universit degli Studi di Milano, presso il Servizio
di Odontostomatologia Istituto Ortopedico Galeazzi. Attualmente tuttora Coordinatore
Nazionale dei segretari regionali S.I.E.
10
2
Professore a contratto
Universit di Milano
Dipartimento di Tecnologie per la Salute
IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi
3
4
Professore Associato Malattie Odontostomatologiche
Universit degli Studi di Milano
DMCO San Paolo
Corrispondenza:
Badino Mario
Via Rossini, 4 - 20122 Milano
Riassunto
Abstract
Una corretta diagnosi rappresenta latto pi importante per poter effettuare un trattamento endodontico. La scelta della terapia pi idonea deve
essere il risultato automatico una volta chiarito il quadro patologico, per
cui la formulazione della diagnosi deve essere accurata e studiata con il
massimo impegno.
Nellarticolo vengono presi in esame gli aspetti salienti della fisiopatologia
pulpare ed i loro riflessi sui quadri sintomatologici che accompagnano le
patologie della polpa dentale.
Accanto a questi si analizzano le procedure che sono necessarie per ottenere una diagnosi di stato del sistema pulpo-dentinale, essendo questultimo non chiaramente determinabile con le attuali tecniche. Un esame dei
test diagnostici tradizionali, quali i test termici ed elettrici, viene affiancato
ad una breve rassegna sulle sistematiche alternative per la verifica della
vitalit pulpare.
Tra questi i test termici per la valutazione dello stato pulpare che paiono
pi efficienti sono ancora quelli che danno un minor numero di falsi positivi/negativi; il test al freddo, sia esso generato con nebulizzazione refrigerante sia con ghiaccio secco. Per quanto attiene le prove strumentali
con mezzi alternativi, sembra che i dispositivi non ancora commercializzati
siano poco efficaci.
Le sole prove cliniche non sono sufficienti a tracciare un quadro diagnostico adatto, sovente lintegrazione tra informazioni anamnestiche e test
clinici fornisce i risultati pi attendibili.
Negli esami di corredo, indispensabili per fare una corretta diagnosi e per
programmare un altrettanto valido piano di lavoro, gli esami radiografici
rivestono ancora unimportanza cardine nel percorso. Da essi si ricavano
informazioni fondamentali per trovare eventuali controindicazioni al trattamento dellelemento dentale e sulla prognosi che lelemento dentale
pu avere in relazione allo stato patologico di partenza.
In sintesi una rassegna approfondita sulle modalit di approccio al trattamento del sistema pulpo-dentinale malato o dellelemento dentale affetto
da patologie post-trattamento endodontico.
Diagnosis in endodontics
A correct diagnosis is a key factor in endodontic treatment planning.
Sometimes strong clinical evidences lead the clinician to the right diagnosis but, most of the time, misleading informations and symptoms might
drive to a uncorrect diagnosis.
In the present paper a physiopathological approach to pulpal deseases
have been taken into account and an accurate description of all the clinical
conditions that could result in a pulpal illness.
Up to now neither clinical signs nor clinical tests are available to discriminate between reversibile and irreversibile pulpal pathosis; a brief description of all the available tests has been done, considering negative and
positive balance.
It has been emphasized the key role played by anamnestic questions and
the correlation between the answers obtained by patients description
and clinical findings. A brief description of the radiographycal evidences
of pulpal and periapical pathosys has been also made.
In summary a safe track to follow to obtain a precise diagnosis in restorative and endodontic treatment cases.
Key words: Dental pulp, diagnosis, periapical pathology, pulpal pathology, radiographs
Introduzione
LAmerican Association of Endodontists, nel suo Quality Assurance Guidelines pubblicato nel 1987, definisce lEndodonzia come quella branca
dellOdontoiatria che si occupa della morfologia, della fisiologia e della
patologia della polpa dentale umana e dei tessuti periradicolari (1).
La letteratura indica tre tappe fondamentali nel trattamento endodontico.
Queste sono rappresentate da una prima fase detta diagnostica, durante
la quale si deve comprendere la causa della patologia e di conseguenza
eseguire un corretto piano di trattamento; da una seconda fase detta
preparatoria, durante la quale si esegue una adeguata detersione ed una
idonea e predeterminata sagomatura canalare; ed infine una terza fase, in
cui si esegue un sigillo tridimensionale dello spazio canalare.
assiomatico dire che, per ottenere il successo in Endodonzia fondamentale passare attraverso queste tre tappe, strettamente correlate tra
loro. In questo lavoro analizzeremo la prima tappa ovvero la diagnosi delle
patologie a carico del sistema pulpo-dentinale.
11
Materiali e metodi
La revisione stata progettata e realizzata a partire da MEDLINE 1970 a
2009 tramite linterfaccia PubMed e Ovid. Le chiavi utilizzate sono state le
seguenti: diagnosi in endodonzia; diagnosi della patologia periapicale;
diagnosi e revisione della letteratura; test di vitalit pulpare; test diagnostici in endodonzia; esame radiografico in endodonzia; tecniche
di radiologia applicate allendodonzia; patologie della polpa e diagnosi;
malattie della polpa e diagnosi; lesione endodontica e diagnosi; terapia
e diagnosi.
I testi sono stati esplicitati in italiano per comodit del lettore.
Si inoltre eseguita una ricerca manuale sui testi internazionali e nazionali
di endodonzia.
stata successivamente condotta una ricerca sui siti Internet dellAmerican Association of Endodontists (www.aae.org) , della Societ Italiana di
Endodonzia (www.endodonzia.it) e sul sito dellEuropean Association of
Endodontology (www.e-s-e.org).
Risultati e discussione
Gli articoli sono stati selezionati da tre specialisti (MG, MB, ST) e gli articoli selezionati in base al titolo e allabstract sono sono stati inclusi e
discussi.
Lo studio ha sviluppato la discussione in capitoli che porteranno il lettore
ad avere una visione sia generale che specifica dellargomento trattato.
ANAMNESI MEDICA
ANAMNESI CLINICA
ODONTOIATRICA
Iter diagnostico
ESAME CLINICO
Esame extraorale
Esternamente bisogna valutare se esistono dei gonfiori a livello del viso ,
se sono presenti delle asimmetrie facciali, dolore e rigonfiamenti percepibili alla palpazione delle stazioni linfonodali sottomandibolari e del collo,
presenza di fistole cutanee.
Esame intraorale
Riguarder sia i tessuti molli, che i tessuti duri; nel primo caso si valuteranno le condizioni digiene orale, la presenza di lesioni della mucosa
orale, siano esse bianche o rosse, gonfiori, presenza di fistole, cicatrici di
precedenti interventi chirurgici. Unarea da controllare quella relativa
allo spazio sottolinguale, spesso e volentieri dimenticato. Nel prosieguo
della visita sar ovviamente fondamentale analizzare i denti di entrambe
le arcate per valutare la presenza di carie, abrasioni occlusali ed ai colletti,
la presenza di piccole fratture sia nello smalto che nei restauri conservativi,
le alterazioni di colore, lo stato parodontale di tutti gli elementi dentali.
Tale misura, oltrech dentologicamente obbligatoria, ci porr al riparo
da eventuali segnalazioni errate da parte del paziente; non raro infatti,
nel caso di pulpiti acute, ricevere informazioni di provenienza del dolore
relativo allarcata antagonista rispetto a quella di reale pertinenza.
Le prove cliniche
Mediante luso di questi esami possibile indagare le condizioni cliniche
del tessuto pulpare di elementi dentari ove esista il sospetto della presenza di una patologia endodontica. Sono quindi un ausilio prezioso per
la formulazione di una diagnosi corretta (13).
Dobbiamo sempre evidenziare come queste prove presentino degli
svantaggi (Box 2) essendo la loro applicazione clinica non invasiva nei
confronti dei tessuti dentali e parodontali.
Specificit
Sensibilit
Generale
Test al freddo
.93
.83
.86
Test al caldo
.96
.79
.81
Test elettrico
.41
.82
.71
BOX 2
In aggiunta, le risposte spesso sono a volte condizionate dallo stato emozionale del paziente, dalleventuale assunzione - da parte del paziente
stesso - di farmaci antidolorifici, ansiolitici ed ipnotici , che possono alzare
la soglia dolorifica, con lesito di risposte non veritiere.
Inoltre, esiste la possibilit di avere falsi positivi o falsi negativi, in particolar modo quando dobbiamo valutare quei casi dove la presenza di
pi canali, alcuni vitali ed altri necrotici, possano indurre risposte non
univoche (14).
Esame della PALPAZIONE: si applica una leggera pressione digitale sulla
zona sospetta apicalmente allelemento dentale sia in zona vestibolare
che palatale o linguale, in modo da poter rilevare una periodontite apicale,
un ascesso in fase acuta, una mobilit dentale o una frattura alveolare
(1-14) (Fig. 1, Fig. 2).
Esame della PERCUSSIONE: utile per rilevare la presenza di uno
stato infiammatorio del legamento parodontale mentre fornisce limitate
indicazioni sullo stato di salute della polpa, sebbene in casi di pulpiti
conclamate possa essere positivo per il precoce interessamento del legamento. In questo modo si avr la possibilit di diagnosticare linizio di una
parodontite apicale acuta, conseguenza di una infiammazione pulpare. Si
effettua, dapprima applicando una piccola pressione con un dito sullelemento dentale in esame, successivamente picchiettando delicatamente a
livello occlusale con il manico di uno specchietto (1-11-14). Va discriminata
la positivit risultante da un trauma occlusale o da malattia parodontale,
che intervengono nel processo di diagnostica differenziale. Questo, come
altri esami che di seguito si illustreranno, fornisce una risposta che deve
essere giudicata in modo comparativo; il dente sospettato potr evocare
nel paziente una risposta alla sollecitazione pi marcata rispetto ad un
dente limitrofo o controlaterale che noi stimiamo possa rappresentare
riferimento sano (Fig. 3).
Esami con stimoli TERMICI: sono i mezzi pi frequentemente impiegati
per individuare il dente o pi denti responsabili della sintomatologia riferita
dal paziente. Sono tutti esami qualitativi e non quantitativi e, pertanto,
debbono essere condotti in modo comparativo con elementi vicini o
controlaterali da noi stimati come riferimento sano (1-11-14-15).
Nello specifico bene saggiare la soglia verificando lo stato di sensibilit
dei denti sicuramente non affetti da patologie per poi paragonare la
reazione del paziente a quella che lo stesso aveva dimostrato quando lo
stimolo era stato generato su un dente sano.
Elementi di diagnostica in endodonzia
13
Esecuzione di una cavit prova nel dente: nei casi di risposte dubbie
ottenute con tutti gli altri test o quando i denti in esame sono ricoperti
con manufatti protesici, si esegue una piccola cavit sulla corona in zona
FIG. 1
FIG. 2
FIG. 3
FIG. 4
14
FIG. 5
FIG. 6
15
LESAME RADIOGRAFICO IN
ENDODONZIA
Le radiografie (30,33)
FIG. 7
Fig. 8
FIG. 9
rx di scarso valore. Difficilmente sar dausilio per poter effettuare una diagnosi corretta.
Esami radiologici complementari e possibili
evoluzioni delle indagini diagnostiche
Le Tomografie Assiali Computerizzate e le tecniche Cone Beam
Esistono attualmente altri mezzi tecnologici che permettono, soprattutto
nella pianificazione di interventi di chirurgia orale o implantologia, di avere
il maggior numero di informazioni sulla morfologia, sulle dimensioni e
sulla qualit dellosso (35).
Lavvento della TAC con tutte le sue elaborazioni ha segnato un fondamentale passo avanti nellindagine diagnostica dei siti ossei, permettendo
la precisa programmazione del tipo di intervento e la previsione della
sua evoluzione.
Affermatasi da alcuni anni come metodica di riferimento soprattutto in
ambito implantare, essa stata recentemente evoluta con il sistema che
utilizza la tecnologia Cone Beam (36-42). Attraverso questa tecnica, il
fascio a cono prodotto da una sorgente radiogena viene collimato su un
rivelatore per raggi x bidimensionale. Il sistema tuborivelatore compie
una rotazione completa di 360 intorno alla testa del paziente ed esegue
una serie di radiogrammi digitali ad angoli prefissati.
I dati grezzi raccolti durante la scansione vengono memorizzati per la
successiva ricostruzione. La ricostruzione primaria viene eseguita nella
zona di interesse scelta dalloperatore e ha come risultato una serie di
17
come agenti chemiotattici giocano un ruolo, per certi versi non ancora ben
chiarito, nellalimentare il processo da un lato e nellestrinsecarne i segni
dallaltro. Essi possono variare anche il flusso sanguigno per la loro capacit
di alterare il lume delle arteriole rilassando o contraendo il muscolo piatto
di questi vasi. Le prostaglandine sono particolarmente degne di nota in
quanto, non solo hanno le propriet menzionate sopra, ma aumentano
anche le propriet infiammatorie della chinina e dellistamina.
LE MALATTIE INFIAMMATORIE DELLA POLPA
Purtroppo non esiste ad oggi un esame in grado di verificare con certezza
lo stato di infiammazione del comparto pulpare; siamo pertanto costretti
a catalogare le patologie della polpa in modo empirico e, per certi versi,
semplicistico.
In estrema sintesi, peraltro valida, si pu affermare che sarebbe opportuno
parlare perci di reversibilit o di irreversibilit dello stato di salute pulpare
(47-48). Quella che un tempo veniva descritta come iperemia pulpare, ovvero una risposta pulpare preliminare per prevenire ulteriori evoluzioni di
un insulto solitamente, ma non sempre, di carattere batterico, rappresenta
oggi un tipico esempio di stato infiammatorio reversibile. Agenti irritanti
esterni - caldo, freddo o dolci, - applicati su un elemento dentale affetto
da uno stato patologico iniziale, attivano rapidamente un impulso nervoso
che ha come risultato una risposta esageratamente dolorifica. Se lagente
irritante esterno viene rimosso, il dolore cessa immediatamente. Il dolore
associato ad una pulpite reversibile non ha luogo spontaneamente perch
gli agenti irritanti interni sono assenti (33).
Per contro parliamo oggi di stati di patologia pulpare irreversibile quando
lo stato dinfiammazione appare cos grave che le probabilit di guarigione,
cio di reversibilit di questa condizione, sono trascurabili. La diagnosi
dinfiammazione irreversibile della polpa viene generalmente formulata
sulla base di un corteo sintomatologico che ha il suo cardine nel dolore
di tipo spontaneo, esacerbato dagli stimoli termici, un dolore intenso alla
masticazione e sensibilit alla prova della percussione. accompagnato da
segni radiografici che possono evidenziare delle carie profonde. Linsieme
della prove cliniche, pi sopra riportate, condurr alla diagnosi che, come
gi detto, pu essere solo mediata e non diretta (52).
Scolasticamente, per la classificazione delle pulpopatie, si ricorso a diverse categorie: ad esempio pulpite intermedia, pulpite avanzata, pulpite
acuta sierosa parziale o totale, pulpite acuta suppurativa. Queste suddivisioni, basate presumibilmente sullassociazione di certe manifestazioni
e di certi sintomi tipici, sono, ormai, di scarsa utilit sia dal punto di vista
diagnostico che terapeutico.
Un quadro intermedio: dal dolore dentinale
transitorio allipersensibilit dentinale
Molti di noi, nellesercizio quotidiano della professione, incontrano talvolta
difficolt al momento di porre la diagnosi di dolore pulpare o dentinale.
Spesso il paziente ricorre durgenza allodontoiatra per un disturbo di cui
difficile localizzare il punto di origine. I sintomi possono essere diversi:
ipersensibilit al freddo, a cibi e bevande calde o ai dolci, talvolta anche al
solo contatto dello spazzolino da denti od alla pressione durante la masticazione. Pu lanalisi dei vari stimoli dolorosi aiutarci ad individuare il dente
responsabile, il tipo di danno patologico, le condizioni della polpa?
Il dolore dentinale un utile segnale dallarme; cos la dentina sensibile
ci comunica che la nostra polpa, con reazione talvolta scarsa ed apporto
sanguigno compromesso, in pericolo. Gli stretti rapporti tra dentina e
polpa sono importanti per il manifestarsi della sintomatologia dallarme
e un presupposto indispensabile nella maggior parte dei casi che la
dentina sia in grado di trasmettere gli stimoli. Infatti pu accadere che i
FIG. 9A
FIG. 9B
A distanza di tre mesi, iniziale dolore notturno di forte intensit. Dolore spontaneo.
Ai test termici risposta molto dolorosa che
permaneva per alcuni minuti. Trattamento
endodontico.
La patologia irreversibile
Il dolore unesperienza onnipresente e una delle principali preoccupazioni delluomo; il dolore nella sfera orale indubbiamente il sintomo pi
pressante cui lodontoiatra debba far fronte.
La grave infiammazione del tessuto pulpare viene giudicata irreversibile,
come gi ricordato, quando il quadro sintomatologico presenta dolore
spontaneo che viene esacerbato da stimoli termici (51 52 53).
La pulpite acuta viene descritta dal paziente in vari modi, da una sensazione velata sino al violento lancinante, pulsante ed insopportabile mal
di denti. Pu iniziare senza irritazione esterna apparente, spesso, si manifesta di notte quando il paziente coricato oppure quando il paziente si
china, molto probabilmente a causa di un aumento della pressione del
sangue.
Tuttavia, generalmente, il dolore scatenato dallingestione di cibi o liquidi freddi ed un dolore che non si risolve sempre quando la causa
irritante viene rimossa, ma continua per qualche minuto e, talvolta, per
ore. Generalmente nelle forme di pulpite acuta perduranti lacqua fredda
da un sollievo immediato avendo un effetto contrattile sul letto vascolare
rimasto funzionale, riducendo la pressione intrapulpare , mentre il calore
di solito genera molto dolore.
Lesame radiografico evidenzier le eventuali presenze di carie interprossimali non evidenti allesame clinico, oppure carie al di sotto di vecchi
restauri in vicinanza della polpa (Fig. 10, Fig. 11). La zona apicoperiapicale,
di solito, appare intatta e normalmente lo spazio del legamento parodontale risulta intatto o pu presentare un leggero allargamento. Una pulpite
acuta avanzata, normalmente presenta un interessamento parodontale a
livello periapicale e la diagnosi pi facile in quanto sussiste anche una
sintomatologia dolorosa alla percussione dellelemento dentario per linteressamento dei propriocettori presenti nel legamento parodontale.
Il reperto anamnestico, in questo caso, ci aiuta a localizzare con maggiore
precisione il dente responsabile.
Elementi di diagnostica in endodonzia
19
La necrosi
La necrosi della polpa un postumo dellinfiammazione acuta della polpa
o di un arresto immediato della circolazione in seguito a lesione traumatica
o a malattia parodontale profonda con interessamento del fascio vascolonervoso apicale del dente.
Lesito finale di un processo infiammatorio porta allalterazione del tessuto
pulpare con formazione di una necrosi colliquativa che contiene irritanti
derivanti sia dalla distruzione tissutale sia dai batteri presenti, aerobi ed
anaerobi. Quando la polpa ha processi di necrosi, gli irritanti possono iniziare la loro azione di stimolazione nei confronti dei tessuti periapicali.
Si riscontrano situazioni, ad esempio nei pluriradicolati, dove non tutto il
tessuto pulpare degenerato che possono celare riscontri alle prove cliniche di accertamento della vitalit pulpare dubbie o addirittura negative.
La sintomatologia del dente con polpa necrotica perci assai mutevole
ma, il pi delle volte, esso ha una negativit alle prove di vitalit. Leventuale dolore associato ad una necrosi pulpare pu facilmente derivare dai
tessuti periapicali; infatti, alla palpazione ed alla percussione, si possono
evidenziare un leggero gonfiore con piccola mobilit dellelemento dentale e relativa sintomatologia dolorosa.
Allesame radiografico non si evidenzia nulla di eclatante se non un leggero
allargamento dello spazio del legamento parodontale (Fig. 12, Fig. 13).
FIG. 10
FIG. 11
FIG. 12
FIG. 13
Leggero dolore alla palpazione apicalmente al 26. Test di vitalit negativi. Alla rx si evidenziava un leggero allargamento del legamento periodontale sulla radice disto-vestibolare.
20
Le patologie periapicali
FIG. 14
FIG. 15
FIG. 16
FIG. 17
FIG. 18
Dolore acuto alla percussione e masticazione dopo trattamento canalare a livello del secondo premolare superiore; si evidenzia una leggera fuoriuscita di materiale oltre apice.
Elementi di diagnostica in endodonzia
21
FIG. 19
FIG. 20
Lesione apicoperiapicale in un elemento trattato in precedenza. Leggero fastidio alla palpazione vestibolare in zona apicale. Assenza di dolore. La lesione si evidenziata ad un esame
radiografico di controllo.
Ritrattamento endodontico. Controllo a 15 mesi. Con una proiezione mesio-distale si evidenzia una diversa anatomia, rispetto alla prima immagine radiografica.
FIG. 21
FIG. 22
22
FIG. 23
FIG. 24
FIG. 25
FIG. 26
Controllo a 24 mesi.
23
FIG. 27
FIG. 28
Lesione parodontale con minimo sondaggio distale ed alla biforcazione. Dolore acuto alla
masticazione, mobilit di grado 2. Test pulpari positivi. Paziente bruxista.
Ad un attento esame clinico, si evidenziava una frattura della parete linguale, a partenza
occlusale, 6/7 mm sotto il margine gengivale. Trattamento chirurgico.
24
CASI CLINICI
01
FIG. 29
Fig. 30
Fig. 31
Fig. 32
Controllo a 24 mesi.
02
Fig. 33
Fig. 34
Fig. 35
Controllo a 24 mesi.
25
03
Fig. 36
Fig. 37
Fig. 38
Fig. 39
Controllo a 6 mesi.
04
Fig. 40
Fig. 41
Fig. 42
Fig. 43
Controllo a 8 mesi.
26
05
FIG. 44
FIG. 45
Ampia lesione a livello della radice distale del 46. Dolore alla palpazione vestibolarmente e
lingualmente,alla pressione, minima mobilit e risposta positiva ai test termici.
Operativamente il canale distale risultava vitale, con dolenzia marcata e vivo sanguinamento,
mentre i canali mesiali risultavano necrotici.
FIG. 46
FIG. 47
LA DIAGNOSI CLINICA DI
FRATTURA VERTICALE DI RADICE
27
FIG. 48
FIG. 49
FIG. 50
Quadro clinico di tumefazione. Tragitto fistoloso a livello del terzo coronale; sondaggio
vestibolare.
FIG. 51
FIG. 52
FIG. 53
FIG. 54
28
CONCLUSIONI
Per poter effettuare una corretta diagnosi di estrema importanza possedere il maggior numero di dati possibile; essi possono essere sia di
tipo anamnestico che strumentale. La fase diagnostica rappresenta un
momento molto importante e di grande responsabilit durante il primo
contatto con il paziente. La diagnosi di malattie pulpari e le conseguenze
di esse variano a seconda che si tratti di forme evidenti,o di forme pi
oscure. La diagnosi differenziale di un dolore facciale ignoto o di una
pulpalgia riflessa pu essere molto difficile.
Daltro lato unevidente frattura o una lesione cariosa attirano subito
lattenzione sul dente incriminato. Molti problemi diagnostici tuttavia
metteranno a dura prova la professionalit, intesa come pazienza ed
abilit,del pi esperto clinico.
importante quindi che lodontoiatra conosca molto bene, i diversi tipi di
processi istopatologici che si possono verificare a carico della polpa, i test
classici di vitalit pulpare,effettuare con le tecniche pi avanzate gli esami
rilevanza clinica
FIG. 55
FIG. 56
Alla rx si evidenzia unampia lesione a livello della radice distale ed alla biforcazione. Leggero
gonfiore, sondaggio parodontale parziale e leggera dolenzia alla masticazione.
FIG. 57
FIG. 58
29
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