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coglitualastagione
2015-2016
In collaborazione con
www.ilrossetti.it
Una nuova stagione si apre allo Stabile. Una nuova stagione per
un nuovo Direttore. Inutile negare la forte emozione che provo
nel presentarla. Nel momento in cui sto scrivendo queste righe,
da Stefano Curti, il nostro direttore organizzativo e del marketing,
mi arrivano le prime bozze di questo libretto con gli spettacoli che
abbiamo scelto. Li scorro e non mi nascondo la soddisfazione per
lofferta che, grazie al lavoro appassionato di tutto lo staff dello
Stabile, vi presentiamo.
Questo nostro, vostro Teatro Stabile, sempre stato allaltezza
del pubblico che ha affollato le sue sale e questa nuova stagione
non sar da meno. Certo, ci sar un cambiamento, e non potrebbe
essere altrimenti. Ma questo nulla toglier alla ricchezza di proposte, caratteristica essenziale del Rossetti.
Nel cuore del teatro si ritrova la Prosa, lespressione teatrale per
cui sono nati e continuano ad operare i Teatri Stabili; ma per la
danza, per i nuovi territori che legano questa al circo pi poetico,
e per i grandi musical si alzer sempre il sipario del Rossetti.
Uno straordinario lavoro di Arthur Schnitzler, mai rappresentato
in Italia, il Pasolini della crudele storia damore di due ragazzi, leterna poesia del Cirque invisible di Victoria Chaplin, i due estremi
della danza il mito dei moderni trasgressivi, Lindsay Kemp, a cui
fa eco lespressione pi contemporanea della danza, nella virtualit di Pixel - il volo magico di Billy Elliot, il riso che attraversa storie aspre, come avviene nel Calendar Girls con il ritorno felice di
Ariella Reggio o in Father & Son di Bisio/Serra, la prima volta
della ricerca di Ricci/Forte con il loro Darling...
Ecco, nel rapporto costante tra i vari linguaggi del teatro che
sboccia la nuova stagione dello Stabile. E saranno spettacoli che
affronteranno temi di forte richiamo: siano questi pi universali,
o pi legati al nostro momento storico, trattati con lieve o feroce
ironia, sfrontati o duri nel loro crudo realismo, ma anche costruiti
nella leggerezza della commedia che sempre, nei lavori migliori,
genera oltre il sorriso, la riflessione.
Ma non sono solo queste le novit che il Rossetti offrir a partire
da questo 2015/16; altre, altrettanto importanti per ampliare
lofferta culturale del Rossetti sono state messe in campo; innanzitutto una nuova compagine di attori un ritorno alle origini, se
vogliamo, e lunico modo per dare continuit al lavoro teatrale -,
scelti fra i migliori del vasto panorama regionale; e poi il rapporto
con le istituzioni culturali della citt, sia quelle teatrali a cominciare da quello con lo SSG, lo Stabile Sloveno, la cui proficua
collaborazione si amplier con lospitalit reciproca di due spettacoli che quelle museali dopo gli spettacoli estivi allHenriquez,
sar la volta del Revoltella, che ci affiancher in vari progetti, a
partire da quello su Pasolini - e ancora, con gli istituti di cultura
come il Goethe Institut e il British Council: e sar anche grazie
alla collaborazione di questi enti se prender forma il respiro
europeo dello Stabile regionale. Un respiro che vuol partire dalle
sale di Viale XX Settembre, per propagarsi nellintera regione e
il pensiero va alle ricche realt culturali che in questi mesi ho
incontrato e alle quali dovuto un nostro sentito grazie per la
nuova disponibilit dimostrata e proseguire nei paesi a noi vicini
per territorio e cultura.
E adesso: che la stagione cominci, con la segreta speranza che,
spettacolo dopo spettacolo, renda gioia ai vecchi e nuovi spettatori!
FRANCO PER
Direttore
PROSA
SCANDALO
Franco Per dirige Stefania Rocca, Franco Castellano e la compagnia del Teatro Stabile in una commedia di Arthur Schnitzler dai
risvolti attuali, sulla paura di chi diverso.
dal 3 al 22 novembre 2015 - Sala Bartoli
ROSSO VENERD
MAGAZZINO 18
ormai un cult lo spettacolo con Simone Cristicchi che ripercorre lesodo giulianodalmata: ci commuover anche questanno, con toccanti
parole e canzoni.
dall11 al 15 novembre 2015 - Sala Assicurazioni Generali
BISBETICA
PORCILE
LETS COMMUNICATE!
CALENDAR GIRLS
Dopo il celebre film, la commedia di Tim Firth arriva sulle scene con un
cast straordinario. Angela Finocchiaro e Ariella Reggio fra le interpreti di una storia che diverte e commuove.
dal 16 al 20 dicembre 2015 - Sala Assicurazioni Generali
IVANOV
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DOKTOR USTER
Gli attori della Compagnia Stabile danno vita agli esilaranti protagonisti
che Duan Kovaevi sceneggiatore del film Underground inventa per questirrestitibile giallo surreale.
consulenza
v e n d i t a
n o l e g g i o
assistenza
fotocopiatrici multifunzione
server/pc/notebook
infrastrutture di net working
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Platea A-B Interi 29
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Platea C Interi 21
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I Galleria Interi 12
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Platea A-B Interi 29
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Platea C Interi 21
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I Galleria Interi 12
Prenotazioni stelle 12/1
Paolo Graziosi, a capo di un cast superlativo, si addentra nella drammaturgia di Kolts e nel suo immaginifico linguaggio. La messinscena
di Paolo Magelli poetica e sorprendente.
dal 4 all8 maggio 2016 - Sala Assicurazioni Generali
AMLETO A GERUSALEMME
Marco Paolini e Gabriele Vacis coronano la loro amicizia e collaborazione con un progetto pregevole, rivolto a giovani attori palestinesi che si
raccontano attraverso Shakespeare.
e-mail: iscopy@iscopy.it
www.iscopy.it
Fausto Paravidino dirige gli attori della Compagnia del Teatro in una
gustosa commedia scritta da Ferenc Molnar, sceneggiatore di tanti
successi e autore de I ragazzi della via Pal.
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Platea Interi
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Galleria Interi 12
Prenotazioni stelle 26/1
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LA CENA
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PAGINA 83
MOLIRE:
LA RECITA DI VERSAILLES
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I RUSTEGHI
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DIPARTITA FINALE
LA PAZZA
DELLA PORTA ACCANTO
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LA VERIT
BILLY ELLIOT
Gli splendidi pattinatori di The Imperial Ice Stars in una delle favole pi
romantiche sulle musiche di ajkovskij, fra volteggi sul ghiaccio, ricchi
costumi e un sontuoso allestimento.
dal 6 al 10 aprile 2016 - Sala Assicurazioni Generali
Per la prima volta le note di Bella e Il tempo delle cattedrali risuoneranno in un vero teatro: il cult di Riccardo Cocciante e Luc
Plamondon ritorna con tutto il suo fascino e la sua imponenza.
dal 28 aprile al 1 maggio 2016 - Sala Assicurazioni Generali
LE CIRQUE INVISIBLE
Il petit-cirque di Jean Baptiste Thierre e Victoria Chaplin ci trasporta in un mondo di divertimento e acrobazie, con le armi della fantasia e
della pi sapiente e ricercata clownerie.
dal 9 al 13 dicembre 2015 - Sala Assicurazioni Generali
MAMMA MIA!
Come consuetudine, il cartellone musicale del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si arricchir di
ulteriori appuntamenti, recital e concerti organizzati in collaborazione con Azalea Promotion che verranno annunciati nel corso della stagione. Per il momento siamo in grado di ricordare lattesissimo appuntamento con The Red Army Choir Orchestra and Ballet che hanno gi segnato il tutto esaurito
nella serata del 26 e nella pomeridiana del 27 settembre. Vista la clamorosa accoglienza, sempre per
domenica 27 settembre stata aggiunta unaltra replica straordinaria alle ore 21, per la quale ci sono
ancora biglietti disponibili. Gi fissata anche la data in cui The Harlem Gospel Choir gruppo gospel
di grande qualit e formidabile energia si esibir al Politeama: marted 22 dicembre, con i loro canti si
entrer in pieno clima natalizio. Come sempre gli abbonati al Teatro Stabile hanno diritto ad una riduzione sul prezzo del biglietto per questi appuntamenti.Per essere sempre aggiornati sulle nuove iniziative,
sui concerti, sugli spettacoli fuori abbonamento e soprattutto sulle aperture delle prevendite, consigliamo
gli interessati di iscriversi alla nostra newsletter, di cliccare mi piace sulla pagina Facebook del
Rossetti e di visitare il sito www.ilrossetti.it: riceverete in questo modo tutte le informazioni necessarie.
KEMP DANCES
CATAPULT
Gli splendidi pattinatori di The Imperial Ice Stars in una delle favole pi
romantiche sulle musiche di ajkovskij, fra volteggi sul ghiaccio, ricchi
costumi e un sontuoso allestimento.
venerd 18 marzo 2016 - Sala Assicurazioni Generali
AEROS
Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton assieme ai fondatori degli STOMP incontrano i ginnasti della Federazione Rumena: ne
nasce uno spettacolo di danza moderna energico e nuovo.
dal 22 al 23 marzo 2016 - Sala Assicurazioni Generali
La pi elevata delle arti, la danza, e quella pi da strada, la giocoleria: si contaminano ad altissimo livello in questo spettacolo che lascia
senza fiato per perfezione e stupore.
mercoled 30 marzo 2016 - Sala Assicurazioni Generali
TULSA BALLET
PIXEL
11
ALTRI PERCORSI
5 spettacoli alla Sala Assicurazioni Generali, (di cui 1 - da prenotare - con il pubblico
sul palcoscenico), 6 - da prenotare - alla Sala Bartoli, 4 - da prenotare - al Teatro Miela.
luned 23 novembre 2015 - Sala Assicurazioni Generali
UNA GIOVINEZZA
ENORMEMENTE GIOVANE
ENIGMA
COME CAVALLI
CHE DORMONO IN PIEDI
Paolo Rumiz evoca lArmata dei giovani giuliani mandati sui Carpazi.
dal 14 al 16 gennaio 2016 - Teatro Miela
Una storia damore, una riflessione sociale, un progetto articolato attorno alla sordit: Giorgio Lupano e Rita Mazza sono i protagonisti della
bellissima commedia di Mark Medoff.
EDIPUS
CLASSE DI FERRO
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JESUS
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Posto unico Interi 19
Last minute
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IL NOSTRO ENZO
Chi ama Moni Ovadia ne conosce la versatilit e la ricchezza espressiva. Riuscir per a stupire cantando le canzoni di Jannacci, ripercorrendo il passato e gli anni doro di Milano.
marted 10 maggio 2016 - Sala Assicurazioni Generali
IL SOGNO DI UNITALIA
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JOHN E JOE
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DARLING
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TERRA DI CONFINE
TRE ALBERGHI
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Letture, incontri, eventi collaterali allattivit principale del teatro, sono oramai una tradizione per il pubblico del Rossetti.
Sono questi, momenti importanti nel rapporto che il teatro ha con il suo pubblico e stimolo per avvicinarne altro. Su questa
strada intendiamo proseguire, ampliandola con nuove e intriganti proposte. Prossimamente verr presentato un calendario di
appuntamenti che, da questanno, saranno organizzati in collaborazione anche con il Museo Revoltella. Avremo innanzitutto le letture di testi teatrali, scelti guardando con attenzione particolare agli autori contemporanei e alla drammaturgia nata in
questarea: ne saranno protagonisti gli attori della Compagnia Stabile. Verr poi organizzata una serie di incontri che vorremmo costruiti intorno alle tematiche che pi, oggi, ci mettono in crisi, ci appassionano, ci provocano. Conversazioni tenute da
personaggi di rilievo nei rispettivi campi. Si tratta naturalmente dellinizio di un percorso che lo Stabile svilupper a partire da
gennaio, lungo pi stagioni.
Da subito invece prenderanno il via le attivit di approfondimento legate pi strettamente al cartellone, che andranno a completare questo pi ampio itinerario: fra esse ricordiamo i seguitissimi incontri con il direttore della British School di Trieste,
Peter Brown, dedicati agli spettacoli di autori anglosassoni.
Alla Sala Bartoli, inoltre, andr in scena il saggio annuale della Civica Accademia dArte Drammatica Nico Pepe. Gli allievi metteranno in scena Risveglo di Primavera di Frank Wedekind: lappuntamento per gioved 22 ottobre.
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Stagione 2015_16:
classicamente moderna
EVENTI INTERNAZIONALI
3 spettacoli in lingua originale
dallInghilterra, dalla Slovenia e dalla Germania
sabato 2 aprile 2016 - Sala Assicurazioni Generali
BENEKI TRGOVEC
IL MERCANTE DI VENEZIA
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SELBSTBEZICHTIGUNG
AUTODIFFAMAZIONE
Handke offre a Lea Barletti e Werner Waas una pice fuori dagli schemi.
sabato 16 aprile 2016 - Sala Assicurazioni Generali
HAMLET
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societ dei
concerti
trieste
Fondata nel 1932
Segreteria SDC - via Valdirivo 40, Trieste -Tel/Fax 040 36 24 08 - amministrazione@societadeiconcerti.net
Orari: lunedi 9.30-11.30, mercoledi 10.30-12.30 e fino al 31/10 anche venerdi ore 10-12
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LA STAGIONE JUNIOR
I ragazzi del Laboratorio StarTS Lab e 3 spettacoli a cura del CTA di Gorizia per le scuole elementari
dal 2 al 13 dicembre 2015 - Sala Bartoli
PETER PAN
Il Paese che non c oggi il luogo degli invisibili, che vivono nelle
favelas, nelle baraccopoli Luciano Pasini guida gli allievi di StarTs
Lab in una nuova, bella avventura.
Ridotti 8
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BERTA SCAPPATA
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IL CALENDARIO 2015-16
OTTOBRE 2015
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ROSSO VENERD
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lun 16 mar 17 mer 18 gio 19 ven 20 sab 21 dom 22 lun 23 mar 24 mer 25 gio 26 ven 27 sab 28 dom 29 lun 30
UNA GIOVINEZZA
SALA
SALA
BARTOLI GENERALI
LA VERIT
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PORCILE
20.30
PRI
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ROSSO VENERD
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DICEMBRE 2015
TEATRO SALA
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MIELA BARTOLI GENERALI
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CALENDAR GIRLS
PETER PAN
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CANZONE
TRIESTINA
MAMMA MIA!
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COME
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PETER PAN
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ENIGMA
21.00
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SALA
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BARTOLI GENERALI
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HARLEM
GOSPEL
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ALTRI PERCORSI
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MIELA BARTOLI GENERALI
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BILLY ELLIOT
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TEATRO SALA
SALA
MIELA BARTOLI GENERALI
sab 16 dom 17 lun 18 mar 19 mer 20 gio 21 ven 22 sab 23 dom 24 lun 25 mar 26 mer 27 gio 28 ven 29 sab 30 dom 31
FIGLI DI UN DIO
MINORE
BILLY ELLIOT
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20.30 N
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C
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DOKTOR SUSTER
21.00
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HANNO
TUTTI...
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FEBBRAIO 2016
lun 1
pRezzo
RAgAzzI
13 - 18 AnnI
(nati dall1.1.1997
al 31.12.2002)
bAmbInI
fIno A 12 AnnI
(nati dall1.1.2003)
Gold
450,00 e
380,00 e 25,00 e
silver
260,00 e
200,00 e 25,00 e
bronze
150,00 e
110,00 e
25,00 e
definire
*data da
abbonamenti disponibili
presso ticket Point,
corso Italia 6/c, trieste.
Per info 040/3498276.
orari: da luned a sabato
8.30 - 12.30 / 15.30 - 19.00
SALA
SALA
BARTOLI GENERALI
DIPARTITA FINALE
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AbbonAmento
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CLASSE DI FERRO
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mer 16 gio 17 ven 18 sab 19 dom 20 lun 21 mar 22 mer 23 gio 24 ven 25 sab 26 dom 27 lun 28 mar 29 mer 30 gio 31
SALA
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BARTOLI GENERALI
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TRE ALBERGHI
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APRILE 2016
TEATRO
SALA
SALA
SLOVENO BARTOLI GENERALI
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MERCANTE
DI VENEZIA
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TRE ALBERGHI
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DARLING
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TERRA DI CONFINE
17.00
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AUTODIFFAMAZIONE
17.00
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QUAI OUEST
20.30
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TEATRO SALA
SALA
MIELA BARTOLI GENERALI
sab 16 dom 17 lun 18 mar 19 mer 20 gio 21 ven 22 sab 23 dom 24 lun 25 mar 26 mer 27 gio 28 ven 29 sab 30
TEATRO
SLOVENO
Per la cultura.
GLOBE
HAMLET
LE CIRQUE INVISIBLE
16.00
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JOHN E JOE
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IL NOSTRO ENZO...
21.00
21.00
21.00
QUAI OUEST
20.30
C
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SALA
SALA
BARTOLI GENERALI
MAGGIO 2016
dom 1 lun 2
mar 3 mer 4
LE CIRQUE
INVISIBLE
PIXEL
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P
20.30
DAN
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AMLETO A GERUSALEMME
20.30
PRI
20.30
A
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C
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D
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IL SOGNO
DI UNITALIA
20.30
AP
LA CENA
19.30
21.00
21.00
19.30
21.00
17.00
lun 16 mar 17 mer 18 gio 19 ven 20 sab 21 dom 22 lun 23 mar 24 mer 25 gio 26 ven 27 sab 28 dom 29 lun 30 mar 31
LA CENA
19.30
21.00
21.00
19.30
21.00
17.00
VARIAZIONI DI CALENDARIO Gli abbonamenti non sono rimborsabili. In caso di annullamento di uno spet-
www.zkb.it
tacolo il Teatro si riserva la possibilit di effettuare una sostituzione anche in date diverse e con un numero di
recite superiore o inferiore a quello previsto originariamente. Le eventuali variazioni vengono comunicate con la
massima tempestivit possibile dal Teatro sul proprio materiale, a mezzo stampa, sul sito internet, con newsletter e-mail e/o messaggi sms.
Non vengono effettuate comunicazioni tramite posta ordinaria o telefono. Il Teatro si riserva di effettuare
variazioni di calendario, di spettacolo, di cast artistico, di prezzo dei biglietti e di numero di stelle nel
corso della stagione.
Lacquisto dei biglietti e degli abbonamenti comporta laccettazione di tutte le regole di utilizzo pubblicate nel
presente depliant.
23
GLI ABBONAMENTI
PROSA
FISSO
TURNO FISSO/LIBERO
16 spettacoli
Platea A-B
Platea C
GOLD
Platea A-B
PLATINUM
TURNO FISSO
5 SPETTACOLI
Platea A-B
Platea C
I Galleria
DANZA
MUSICAL
& EVENTI
DANZA
TURNO
FISSO
Platea A-B
Platea C
I Galleria
7 SPETTACOLI
Intero............................................................ 224 ( 28/mese).......... 210 ( 26,25/mese)........ 175 ( 21,88/mese)
Ridotto abbonati prosa....................................... 210 ........................................... 196.......................................... 168
Ridotto under 26........................................................ 112 ..................................................... 105.......................................... 105
TURNO
FISSO
11 SPETTACOLI
Platea A-B
Platea C
I Galleria
ALTRI
PERCORSI
TURNO
FISSO/LIBERO
Intero
Abbonati
Under 26
15 SPETTACOLI
Intero..................................................... 210 ( 26,25/mese) ..................................................... 150.......................................... 105
Turno fisso per 4 spettacoli del cartellone altri percorsi in programma allla Sala Assicurazioni Generali (Una giovinezza
enormemente giovane, Figli di un Dio minore, Darling e Il sogno di unItalia); turno libero per gli altri 11 spettacoli in
programma presso la Sala Bartoli, il Teatro Miela e sul palcoscenico del Rossetti.
24
I Galleria
TURNO FISSO
42 SPETTACOLI
Platea A-B
Platea C
I Galleria
Gallerie
MUSICAL
& EVENTI
Platea C
Labbonamento gold valido per tutti gli spettacoli del cartellone PROSA (turno fisso per 13 spettacoli in programma alla
Sala Assicurazioni Generali e al Teatro Sloveno, turno libero per 3 spettacoli in programma alla Sala Bartoli), MUSICAL e
altri PERCORSI (turno fisso per 4 spettacoli in programma alla Sala Assicurazioni Generali, turno libero per quelli in programma alla Sala Bartoli, al Teatro Miela e sul palcoscenico del Rossetti). composto da sei tagliandi di abbonamento (tre
per la prosa/uno per i musical/due per gli altri percorsi). Gli abbonati gold godranno anche della prelazione sulla prenotazione degli spettacoli fuori abbonamento e del guardaroba gratuito.
I Galleria
Labbonamento composto da 3 distinti tagliandi: uno a turno fisso per i 12 spettacoli in programma alla
Sala Assicurazioni Generali; uno a turno fisso per lo spettacolo in programma al Teatro Sloveno; e uno a
turno libero per i 3 spettacoli in programma alla Sala Bartoli.
TURNO LIBERO
12 SPETTACOLI A SCELTA
Platea A-B
PROSA
LIBERO
TURNO FISSO/LIBERO
36 SPETTACOLI
FAMIGLIA
TURNO FISSO
6 SPETTACOLI
Platea
I Galleria
FAM1 SABATO pom. 2 adulti e 1 under 16..... 381 ( 47,63/mese) ..................... 321 ( 40,13/mese)
Per ciascun under 16 in pi............................................................................ 45 ......................................................... 45
FAM2 PRIME serale 2 adulti e 1 under 21........ 405 ( 50,63/mese) ..................... 345 ( 43,13/mese)
Per ciascun under 21 in pi............................................................................ 60 ......................................................... 60
Valido per i seguenti spettacoli: LA VERIT (gio 19/11 ore 20.30; sab 21/11 ore 16), BILLY ELLIOT (mar 12/1 ore 20.30;
sab 16/1 ore 16), SLEEPING BEAUTY ON ICE (mer 2/3 ore 20.30; sab 5/3 ore 16), 4X4 (mar 22/3 ore 20.30 FAM2; mer
23/3 ore 20.30 FAM1), NOTRE DAME DE PARIS (mer 6/4 ore 20.30; sab 9/4 ore 16), LE CIRQUE INVISIBLE (gio 28/4
ore 20.30; sab 30/4 ore 16). Per lemissione dellabbonamento famiglia sar richiesto di esibire copia di un documento
(stato di famiglia, passaporto) che attesti lappartenenza dei ragazzi allo stesso nucleo familiare e let dei ragazzi (data
di nascita dopo il 1/1/1999 per il FAM1, dopo il 1/1/1994 per il FAM2). I bambini sotto i sei anni (nati dopo il 1/1/2009)
appartenenti al nucleo familiare che ha sottoscritto labbonamento famiglia non pagano il biglietto dingresso per nessuno
degli spettacoli inseriti nellabbonamento purch siano tenuti in braccio dai genitori.
25
STELLE
30
orazio
in collab
Piazza
60
90
24
12
under 26 84 ( 7,00/stella)
Nei punti vendita esterni viene applicato un diritto fisso di segreteria su tutti gli abbonamenti fino a un massimo di 10 (5 per i rinnovi
stelle). Alla biglietteria del Politeama Rossetti il diritto di segreteria viene applicato solo per i pagamenti mensili.
Labbonamento scade il 30/6/2016. Le eventuali stelle non utilizzate non potranno essere rimborsate. Le stelle residue di un abbonamento non sono cumulabili con altri abbonamenti. Si consiglia pertanto di esaurire completamente il proprio abbonamento prima di
procedere allacquisto del rinnovo. Nel caso in cui il numero di stelle residuo non sia sufficiente, possibile pagare un biglietto differenza
di 10,00. Tale operazione possibile soltanto nel caso in cui la differenza tra le stelle necessarie per lacquisto del biglietto e le stelle
residue dellabbonamento pari a 1.
I titolari dellabbonamento con le stelle possono effettuare la prenotazione due giorni prima dellapertura della prevendita dei biglietti
secondo il calendario pubblicato su questo depliant. Successivamente allapertura della prevendita il Teatro non in grado di garantire la
disponibilit di posti in tutti i settori e in tutte le repliche degli spettacoli.
La prenotazione dei biglietti pu essere effettuata tramite internet o presso le biglietterie e le agenzie. Il servizio garantito dalla societ
Charta tramite la rete Vivaticket. I biglietti prenotati su internet dovranno essere stampati a casa dal cliente e utilizzati per lingresso in
sala. In caso di richiesta di variazione, sar necessario rivolgersi alla biglietteria del Rossetti. Non sono possibili prenotazioni telefoniche
o tramite email. Il teatro non risponde per operazioni svolte da persone diverse dal titolare dellabbonamento. Non sono possibili cambi di
spettacolo. I titolari potranno richiedere il cambio di giornata fino a 2 giorni prima della recita. In caso di cambio di giornata dopo questa
scadenza sar addebitato il costo di 1 stella per ciascuna variazione. Le riduzioni per i giovani possono essere acquistate da tutti gli
under 26 nati dopo il 1/1/1990. Per lutilizzo dei tagliandi di abbonamento il titolare dovr presentare un documento didentit.
UNDER
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Labbonamento con le stelle la formula pi flessibile per assistere agli spettacoli in programma alla Sala Assicurazioni
Generali, alla Sala Bartoli, al Teatro Miela e al Teatro Sloveno. Labbonamento pu essere utilizzato (fino a un massimo di
5 persone) per gli spettacoli segnalati. Pu essere acquistato e gestito su internet, con stampa dei biglietti a casa.
Per ciascuno spettacolo vengono spese una o pi stelle a seconda del settore scelto. Il numero di stelle da spendere
pubblicato nelle schede degli spettacoli del presente depliant. A ogni operazione sar possibile controllare il numero
di stelle ancora disponibili nellabbonamento. Una volta esaurite le stelle possibile acquistarne delle altre ai prezzi di
rinnovo indicati qui sotto.
MARTED
Valido per 5, 10 o 15 spettacoli a scelta tra tutti gli spettacoli del cartellone per i quali previsto lutilizzo dellabbonamento stelle (con alcune restrizioni per Notre Dame de Paris).
Utilizzabile solo il giorno stesso dello spettacolo presso la biglietteria del Politeama Rossetti.
spettacoli a scelta
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10
spettacoli scelta
60
15
spettacoli a scelta
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INFORMAZIONI VARIE
I biglietti emessi possono essere rimborsati solo nel caso di mancata effettuazione dello spettacolo. Non possibile effettuare cambi di giornata. Non
previsto alcun rimborso (o emissione di duplicato) per singoli biglietti o tagliandi di abbonamento smarriti. Si
raccomanda di verificare al momento dellacquisto che il biglietto sia stato emesso per lo spettacolo e la recita
richiesta.Il teatro non risponde per successive contestazioni. Il biglietto un documento fiscale e va conservato
fino alluscita dal teatro.
acquisto abbonamenti (con diritto di segreteria di 10) e biglietti, prenotazioni biglietti di abbonamento libero e
stelle
Ticket Point di Corso Italia (ingresso da Corso Italia e Via San Nicol)
Telefono: 040.3498276 - 040.3498277 orario: giorni feriali 8.30-12.30; 15.30-19
Centro Commerciale Torri dEuropa (info point terzo livello, ingresso via DAlviano)
Telefono: 040.637448 orario: luned 12-21; da marted a sabato 9-21; domenica 10-21
PREZZO DEI BIGLIETTI E DIRITTI DI PREVENDITA Tutti i prezzi dei biglietti sono comprensivi del diritto di
VISIBILIT RIDOTTA I biglietti a visibilit ridotta vengono messi in vendita allesaurimento di quelli a visibilit
completa. Tutti i posti del LOGGIONE sono a visibilit ridotta. Il teatro non accetta alcun reclamo su tali biglietti.
WWW.VIVATICKET.IT possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli e gli abbonamenti sul sito internet www.
vivaticket.it. Per ciascun biglietto e abbonamento acquistato via internet viene applicata una commissione per il
servizio gestito dalle societ esterne. disponibile anche il servizio ticket@home, che consente di stampare
i biglietti direttamente a casa e utilizzare tale stampa per laccesso a teatro. Tale ricevuta contiene un
codice a barre che permetter lidentificazione della transazione. Lacquisto online viene effettuato con carta
di credito. Il pagamento su Vivaticket anche possibile tramite Bancomat.
WWW.TICKETONE.IT Per alcuni spettacoli i biglietti sono in vendita anche sul sito e sul circuito Ticketone. I biglietti
sono inoltre in vendita presso le filiali della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia. Lelenco completo delle
agenzie Ticket One disponibile sul sito www.ticketone.it.
WWW.EVENTIM.SI Per alcuni spettacoli i biglietti sono in vendita anche sul sito e sul circuito sloveno Eventim.
Il Teatro sconsiglia lacquisto dei biglietti su canali diversi da quelli ufficiali.
28
prevendita, il cui ammontare (max. 15% del valore netto del biglietto) viene specificato sui singoli biglietti e pu
essere richiesto alla biglietteria prima dellacquisto. Il diritto di prevendita non viene applicato sui biglietti acquistati alla cassa del Teatro a partire da unora prima dellinizio dello spettacolo. Per i biglietti acquistati presso
agenzie convenzionate, su Internet o telefonicamente pu venire richiesta lapplicazione di ulteriori commissioni
comunicate al momento dellacquisto.
PORTATORI DI HANDICAP I portatori di handicap possono accedere al teatro dallingresso principale e salire
al livello di platea con gli ascensori. Al portatore di handicap con necessit di accompagnatore verr concordata
la riduzione sul biglietto ordinaria; allaccompagnatore verr concesso un biglietto cortesia. I posti a disposizione sono limitati.
PARCHEGGIO PRESSO IL PARKSI - FORO ULPIANO possibile parcheggiare la propria automobile per 4
ore al prezzo di 1,50 durante le recite serali e di 2,50 durante le recite pomeridiane. Le tessere prepagate per
luscita vanno acquistate presso il guardaroba del Politeama Rossetti. Al parcheggio sono in funzione esclusivamente casse automatiche che non consentono di usufruire del prezzo ridotto. Per maggiori informazioni rivolgersi al personale di sala.
GUARDAROBA Il servizio di guardaroba presso il Politeama Rossetti attivo a partire da unora prima dellinizio
dello spettacolo. Il costo del servizio di 1 euro. Il guardaroba gratuito per gli abbonati gold, platinum e per
il titolare dellabbonamento a 90/120 stelle. Al livello di platea, prima galleria e Sala Bartoli sono disponibili guardaroba gratuiti non custoditi.
INTERNET, FACEBOOK, SMS E INFORMATIVA SULLA PRIVACY Tutte le informazioni sullattivit del teatro
sono disponibili sul sito ufficiale www.ilrossetti.it. Il Teatro anche presente su Facebook, Twitter e YouTube.
possibile inoltre sottoscrivere gratuitamente la newsletter con tutte le informazioni sugli spettacoli e le iniziative
organizzate dal Teatro Stabile e su eventuali variazioni o cancellazioni di spettacoli. Per richiedere la newsletter
possibile utilizzare lapposito modulo presente sul sito del Teatro. Coloro i quali hanno fornito il proprio numero
telefonico allatto della sottoscrizione dellabbonamento o allacquisto dei biglietti potranno ricevere messaggi
SMS. Vista la possibilit di comunicazioni dell ultimo minuto da parte del Teatro si raccomanda di attivare tale
servizio gratuito comunicando il proprio numero di telefono alla biglietteria. Ai sensi della legislazione in materia
di tutela della privacy, si informa che i dati raccolti allatto della sottoscrizione dellabbonamento o dellacquisto
del biglietto verranno utilizzati dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per adempiere ai servizi richiesti dallutente, per inviare comunicazioni su variazioni di calendario, per inviare informazioni commerciali relative a spettacoli e altre iniziative culturali organizzate dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. La cancellazione pu essere
richiesta in ogni momento alla biglietteria.
RITARDATARI Ai ritardatari non potr essere sempre garantita lammissione in sala in quanto alcune compagnie richiedono a livello contrattuale che lingresso dei ritardatari avvenga soltanto in alcuni momenti dello spettacolo. I ritardatari perdono in ogni caso il diritto ad usufruire del posto assegnato in prevendita e potranno essere sistemati in posti di categoria di prezzo inferiore, anche a visibilit ridotta, senza aver diritto ad alcun rimborso.
ACCESSO DEI BAMBINI Il Teatro incoraggia la partecipazione dei bambini agli spettacoli. Di norma, i bambini
sotto i sei anni possono entrare gratuitamente se tenuti in braccio dai genitori. Per alcuni spettacoli questo limite
di et viene abbassato a quattro anni. Si raccomandano comunque i genitori di verificare che lo spettacolo abbia
contenuti adatti allet dei propri bambini. Il teatro mette a disposizione gratuitamente al guardaroba dei cuscini
per i bambini.
29
94 93 92 91 90 89 88 87 86 85 84 83 82 81 80 79
B 90 89 88 87 86 85 84 83 82 81 80 79 78 77 76 75 B
A 86 85 84 83 82 81 80 79 78 77 76 75 74 73 72 71 A
C 63 62 61 60 59 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48
C 78 77 76 75 74 73 72 71 70 69 68 67 66 65 64
B 60 59 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48 47 46
45 44 43 42 41 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 B
A 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48 47 46 45 44
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16 15 14 13 12 11 10 9
2 60 59 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48 47 46 2
2 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1
1 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48 47 46 45 44 1
1 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2
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B 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 B
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B 74 73 72 71 70 69 68 67 66 65 64 63 62 61 B
3 64 63 62 61 60 59 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49
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galleria
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Posti
a visibilit ridotta
Platea A-B
Platea C
Disney
Gallerie
Loggione
Sono possibili variazioni di pianta per alcuni spettacoli, con relativa rinumerazione delle file.
Per gli spettacoli che prevedono lapertura della buca dellorchestra, vengono eliminate le
prime due file.
I posti nei palchi di platea e galleria sono numerati.
Leggi il codice qui a fianco con il tuo smartphone o tablet per visualizzare le istruzioni sul
servizio di prenotazione internet degli abbonamenti con le stelle e a turno libero. Il servizio
gratuito e consente la prenotazione del posto (con scelta automatica o manuale) e la stampa a casa dei biglietti.
31
2007 nella compagnia teatrale del Teatro Stabile Sloveno di Trieste. Si esibisce in numerosi spettacoli, con i quali partecipa a vari festifal
nazionali e internazionali (Mittelfest- Italia, Bortnikovo srecanje Slovenia, Festival Mes Bosnia, Festival teatrale Kragujevac Serbia,
festival teatrale San Pietroburgo Russia, e altri). Collabora anche con altre realt teatrali triestine, con il Teatro Stabile del FVG Il Rossetti,
con il teatro dopera Giuseppe Verdi, con il CSS di Udine e con numerosi teatri sloveni (Capodistria, Nova Gorica, Maribor e altri). Ha recitato
anche al cinema e in vari spot. cofondatrice assieme ad un gruppo di giovani attori dellassociazione Consorzio Scenico.
ADRIANO BRAIDOTTI Nato a Trieste attore, produttore, regista, doppiatore, tiene laboratori di maschera,
ulteriormente con vari maestri, tra cui Pierre Byland, Yves Lebreton, Enrico Bonavera, Philip Hottier, Alessandra
Galante Garrone, Dario Fo, John Strasberg, Ludwik Flaszen, Jerzy Grotowski. Nel 1989, in occasione del Premio
Montegrotto/Europa per il Teatro, vince il Premio alla Vocazione. Ha lavorato in importanti produzioni nazionali
con i Teatri Stabili di Genova, Trieste, Bologna, Parma, Milano, con attori quali Giulio Bosetti, Mario Scaccia, Renzo
Montagnani, Massimo Girotti, Elisabetta Pozzi, Ottavia Piccolo, diretto dai registi Marco Sciaccaluga, Nanni Garella,
Giorgio Pressburger, Gigi DallAglio, Katie Mitchell, Eugenio Allegri. Dal 1996, diretto da Giorgio Gallione, lattore
protagonista di numerosi allestimenti del Teatro DellArchivolto di Genova (Locchio del lupo, Il mare in un imbuto, Snaporaz-Fellini,
Giardini dacqua, La Storia di One-Hand Jack, Peter Uncino, Spoon River-De Andr, La Commedia delle Ceneri: dedicato a P.P.
Pasolini). Realizza inoltre alcuni spettacoli in qualit di autore, regista e interprete: Uomini di confine (1993), La conquista del Messico
(Festival di Pierrefonde, Francia, 1997), Distants, siamo italiani nel mondo (Festival di Huy, Belgio 2003). Con Massimo Somaglino mette
in scena Cercivento (Mittelfest 2003). Sentieri selvaggi di Susanna Grigoletto (Festival del Cinema di CANNES 1998). Recentemente ha
interpretato il personaggio di Ernesto nel film Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto. Nel 2011, con CinemaTeatroEden, realizza il
film-documentario Carnia 1944, unestate di libert. Nelle recenti stagioni in teatro stato diretto da Andrea Collavino ne Il metodo e in
Ossa, mentre con la regia di Franco Per ha partecipato agli spettacoli Caracreatura e A Sarajaevo il 28 giugno.
mimo e recitazione. Nel 2001 vince il Premio Hystrio alla vocazione e dallo stesso anno inizia la sua collaborazione
con il Teatro Stabile regionale. Diretto da Antonio Calenda interpreta Arlecchino ne I due gemelli veneziani con
Massimo Dapporto, Cassio nellOtello con Michele Placido, Edmund nel Re Lear con Roberto Herlitzka, Pilade
nellOrestea con Alessandro Preziosi ed coprotagonista ne I due fratelli. Interpreta per la regia di Franco Per
Il viaggio di Caterina. Da ricordare ancora Mercadet laffarista, Aspettando Godot, Antigone, Alcesti, Sogno
di una notte di mezza estate e Romeo e Giulietta. Molto attento al mondo dellinfanzia, dirige e interpreta
Monsieur Bridot e la sua attrazione per la Luna e cura gli adattamenti di Le avventure di Giamburrasca, Nemo il padrone dei mari
e Oz. Scelto Da Andrej Konchalovskij per il ruolo di Tranio ne La bisbetica domata conduce un laboratorio di mimo e maschera al Teatro
Mossovet di Mosca e collabora con la scuola di Mosca GITIS. Ha recitato in film di Luchetti, Tambasco, Migliardi e Vanzina ed stato
coprotagonista di Preferisco il Paradiso con Gigi Proietti e di Studio illegale con Fabio Volo. Nel 2010 protagonista di Duns Scoto con
cui viene premiato allInternational Film Festival Mirabile Dictu. Firma cortometraggi ed ha anche prodotto il cortometraggio Il Bimbo con
Leo Gullotta e lo spettacolo Pinne.
ESTER GALAZZI La sua passione per il teatro e la recitazione nata sui banchi del Liceo Classico Dante
Alighieri di Trieste. Ha poi sostenuto con successo lesame di ammissione allAccademia Nazionale dArte
Drammatica Silvio dAmico di Roma, al tempo diretta da Aldo Trionfo. Appena diplomata scelta da Giancarlo
Sepe per il ruolo di Prima Corifea nella Medea di Euripide, interpretata da Mariangela Melato. La conoscenza e
laffettuosa stima di questa grande attrice hanno contribuito in maniera determinante alla sua crescita umana e
professionale: al suo fianco sostiene ruoli sempre pi importanti, fino a recitare la parte di Stella in Un tram che
si chiama desiderio di Tennessee Williams, per la regia di Elio De Capitani e il ruolo di Honey in Chi ha paura
di Virginia Woolf di Edward Albee con linterpretazione e la regia di Gabriele Lavia. Anche Gabriele Lavia diviene un punto di riferimento
importante: recita accanto a lui e a Monica Guerritore la parte di Cristine ne La Signorina Giulia di Strindberg, interpretazione che le vale
un premio come miglior attrice non protagonista conferito dal pubblico. Da direttore del Teatro Stabile di Torino Gabriele Lavia la coinvolge
nella Commedia senza titolo di Anton Cechov e ne Le Tigri di G. Bona, per la regia di Marco Sciaccaluga. Ha avuto il privilegio di recitare
accanto a grandissimi interpreti, fra cui ricorda Aroldo Tieri ne Il marito ideale di Oscar Wilde, Umberto Orsini e Giulia Lazzarini in Erano
tutti miei figli di Arthur Miller, con la regia di Cesare Lievi. Lievi la dirige anche nel ruolo di protagonista in Alcesti o la recita dellesilio,
lultima opera del poeta Giovanni Raboni. Con la regia di Giorgio Pressburger partecipa ad alcune edizioni del Mittelfest: recita in Danubio,
Praga magica, e Microcosmi. Franco Per la dirige ne Il viaggio di Caterina, Trieste 1913 e A Sarajevo il 28 giugno.
ANDREA GERMANI Triestino, nel 1995 partecipa insieme a Marisa Fabbri, Giorgio Streheler e Lidia Kozlovich
a uno spettacolo diretto da Renato Sarti per i 50 anni della Risiera di San Sabba. Da allora con una parentesi di
studio alla Scuola del Piccolo Teatro lavora con i registi italiani di tutte le generazioni: da Cristina Pezzoli a Franco
Per, da Gianfranco De Bosio a Luca Ronconi; da Carmelo Rifici a Serena Sinigaglia e Francesco Macedonio. nel
cast del Sogno di una notte di mezza estate dellElfo e in quello di The History Boys per cui vince nel 2011
il Premio Ubu come Nuovo Attore Under 30. Nello stesso anno riceve il Premio Gino Cervi. Del 2010 invece la
menzione donore al Premio Hystrio. Fra gli spettacoli che ama ricordare figurano Inventato di sana pianta di
Hermann Broch per la regia di Luca Ronconi, al fianco di Massimo Popolizio e Massimo De Francovich, gli shakespeariani Il Mercante di
Venezia e Sogno duna notte di mezza estate sempre per la regia di Luca Ronconi, La cimice di Majakovskij, con Paolo Rossi. Vanno
inoltre menzionati I ragazzi di Trieste di Tullio Kezich ed Essere o non essere Amleto scritto e diretto proprio per Germani da Francesco
Macedonio. Recenti e applauditi gli impegni in Frost Nixon per la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani e in Morte di un commesso viaggiatore, diretto sempre da De Capitani.
LARA KOMAR Attrice/cantante triestina, Laureata nel 2005 in marketing culturale allUniversit di Trieste. Nel
2005 conclude il percorso biennale di studi allAccademia teatrale Citt di Trieste teatro La Contrada, con Cristina
Pezzoli, Mamadou Dioume, Adriano Iurissevich, Carlo Rossi, Lidija Kozlovich e altri. Approfondisce gli studi di recitazione e canto alla Giuldhall School of Music and Drama a Londra e nel 2010 si diploma in canto lirico al conservatorio Iacopo Tomadini di Udine come mezzosoprano guidata dai maestri Nora Iankovich e Claudio Strudhoff. Dal
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RICCARDO MARANZANA Diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Genova nel 1988, si perfezionato
FRANCESCO MIGLIACCIO Milanese, si forma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Nel 1986 inizia la
sua carriera sotto la guida di Massimo Castri, Tadeus Kantor e Franco Branciaroli. Poi lavora con registi quali
Giovanni Testori, Carlo Cecchi, Katie Mitchell, Peter Stein. Nel 1991 interpreta il ruolo del titolo nel Filottete di
Sofocle diretto da Cristina Pezzoli. Recita per lo Stabile di Parma ne Il gabbiano, Amleto, Come vi piace e ne La
tragedia spagnola. Con lo Stabile di Brescia prende parte a Il gabbiano, La famiglia Schroffestein diretto da
Massimo Castri, Sulla strada maestra e Spettri regie di Cesare Lievi. Dal 1993 al 1999 fa parte della Compagnia
La Contemporanea 83: Cristina Pezzoli lo dirige in Come le foglie, Il lungo pranzo di Natale, La scuola delle
mogli. In seguito lavora al Teatro Carcano con Giulio Bosetti in Cos , se vi pare di Pirandello e nei goldoniani Il sior Todero brontolon e
La bottega del caff. Pi recenti Le Baccanti di Euripide, con la regia di G.Emiliani (ruolo Penteo), Santa Giovanna dei macelli di Brecht,
prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e diretto da Luca Ronconi (ruolo Meyers), Ondine di Giraudoux per la regia di A. Ruth Shammah e La
bisbetica domata con la regia di A. Koncalovskij. poi Foldal nel John Gabriel Borkman di Ibsen, per la regia di Maccarinelli. Nel 2014
recita al Teatro Greco di Siracusa Le vespe diretto da Mauro Avogadro. Da gennaio 2015 nel progetto dello Stabile di Torino e della scuola Holden, 6Bianca, sei episodi in teatro di Stephan Amidon, regia di Serena Sinigaglia. a propria volta regista: firma Betty e Carambola
di Binosi e Niente pi niente al mondo di Carlotto. Nel cinema ha lavorato con DAlatri (Casomai), Xenavier Koeller (The hope journey
Premio Oscar 91 come miglior film straniero), Miniero (Benvenuti al Nord). Figura in numerose fiction come Il commissario Montalbano
e Non uccidere. Collabora come voce recitante alle trasmissioni Destini incrociati e Magnifici destini, per Radio 24.
MARIA GRAZIA PLOS Diplomata presso la Civica Scuola Nico Pepe di Udine nel 1982, comincia subito la
carriera in Poema a fumetti per la regia di Luisa Crismani, prodotto dal Teatro La Contrada. Da allora inizia una
lunga collaborazione con lo Stabile privato triestino: guidata da Francesco Macedonio recita in tutti gli spettacoli
di inaugurazione di stagione. Sempre sotto la guida di Macedonio lavora in Atto Unico e ne Le Ire di Giuliano di
Svevo e in Ballando con Cecilia e Capriole in salita di Pino Roveredo. La dirigono inoltre Patrick Rossi Gastaldi in
Non ti conosco pi e in Sorelle Materassi, Orietta Crispino ne LOspite desiderato, La roccia e i monumenti e
Quasi dAmore, Mario Licalsi ne La Presidentessa, O di uno o di nessuno, Mia Fia e Galina Vecia. Con la regia
di Giorgio Pressburger recita in Prologhi e Il formaggio e i vermi di Ginzburg e in Microcosmi di Magris, al Mittelfest. inoltre diretta
da Salines ne Lavventura di Maria di Svevo, da Zacchigna in Una specie di Alaska di Pinter e ne LAbberrazione delle stelle fisse
di Santanelli e da Somaglino in Infin el Cidinor di Hubay. Con la regista Sabrina Morena recita in Un marito di Svevo e in Ellis Island.
Con lo Stabile del Veneto lavora in Tramonto diretta da Damiano Michieletto. Con Elia Dal Maso in Vera Verk di Tomizza, con Ulderico
Manani in Alcesti. Nel 2008 protagonista di Caracreatura di Pino Roveredo, diretta da Franco Per. La melodia del corvo di Roveredo
per la regia di Marko Sosic, d inizio alla collaborazione col Teatro Stabile regionale; recita infatti in Una di Luttman per la regia di Marco
Casazza. Recentemente applaudita ne Il Metodo di Galceran per la regia di Andrea Collavino e in Trst mesto v vojni- Trieste una citt
in guerra diretta da Igor Pison. Dal 1983 collabora con la sede Rai regionale in sceneggiati radiofonici; partecipa a diversi film (Lo stadio
di Wimbledon di Mathew Almaric, La sconosciuta di Giuseppe Tornatore, Il ragazzo invisibile regia di Gabriele Salvatores) e fiction.
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PROSA
SCANDALO
PROSA
ROSSO VENERD
di Roberto Cavosi
regia di Igor Pison
con la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Filippo Borghi, Adriano Braidotti,
Federica De Benedittis (attrice ospite), Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar,
Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos
scene e costumi di Petra Veber
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Un uomo, venditore ambulante di aspirapolvere: ha una famiglia, una donna, una bambina, una
madre Ma si trascina fra frustrazione professionale e caos sentimentale, ossessionato da unamante che non lo vuole pi. Poi sua moglie: regge tutto sulle proprie spalle, il marito assente. A
lei tocca occuparsi della suocera colpita dal morbo di Alzheimer, a lei langoscia per la figlia febbricitante e fra questi oneri c un colloquio da sostenere, per fuggire la condizione di disoccupata.
Il fratello di lei sembra vincente: giudica il cognato un fallito, non compatisce la sorella soffocata
dimpegni Ma in realt, per vivere, ruba.
C qualcuno che vince in questo testo? Non il piccolo industriale di calzature, in affanno per il
futuro della sua ditta, che muore dinfarto nellunico, agognato momento di pace della sua giornata. Non Simon Pietro, che attraversa il tempo obbedendo al proprio ruolo e nuovamente rinnega,
e sopravvive fra i rimorsi. Nemmeno gli angeli possono pi molto: ne conosciamo uno, ridotto a
taxista, osservatore sapiente di questa triste umanit ma impossibilitato ad agire, ad intervenire
nella storia, che si ripete sempre uguale, sempre difficile, sempre dolorosa
Roberto Cavosi definisce Rosso Venerd un monologo a pi voci ed in effetti, affascinante la
struttura drammaturgica secondo la quale sviluppa il testo: flussi di coscienza in cui contemporaneamente i diversi personaggi raccontano s stessi, i rispettivi drammi, il loro mondo e danno
notizie delle altre figure a cui sono legati. Ma non avviene mai alcun rapporto diretto fra loro: non
si passa mai al dialogo. Da questa insolita scelta compositiva, sgorga un interessante affresco
contemporaneo. una polifonia di voci impegnate nella narrazione di piccoli Golgota quotidiani, ai
quali sintreccia il Calvario dellUomo sulla croce, quello che si ripete universale, simbolico e sconvolgente, e attorno al quale si radunano gli uomini con i loro peccati, le loro imperfezioni, attratti,
turbati, commossi, cinici, indifferenti o fragili
Cavosi tratteggia cos una Passione moderna, attuale e palpitante di verit, che ci parla attraverso
un mosaico di storie cui luniversalit dello sfondo fa da comune denominatore. Lautore guarda
talvolta con durezza, talaltra con profonda comprensione i suoi protagonisti, ai quali concede,
dopo il vortice dangoscia del Calvario, un raggio di speranza: uniti per la prima volta, nel finale, ad
attendere che il sole torni a splendere perch La vita un amore difficile.
Lo spettacolo che ha visto esordire sul piano nazionale la neocostituita Compagnia del Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia ha debuttato con successo al Festival di Asti, complice la regia
sapiente e visionaria di Igor Pison, giovane artista triestino formatosi fra la Germania e la Slovenia,
che forte di una potente creativit entrato in completa sintonia con il testo, enfatizzandone le
potenzialit.
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PROSA
MAGAZZINO 18
Scritto da Simone Cristicchi con Jan Bernas e diretto da Antonio Calenda Magazzino 18 stato
accolto con clamoroso successo al suo esordio nel 2013 a Trieste ed ha ripetuto lo stesso esito
in tutte le piazze della tourne sia in Italia che allestero. Lattenzione suscitata dallo spettacolo,
la ricaduta ed il dibattito da esso indotti, ed i sold out, le tante richieste, i premi ricevuti, oltre a
inorgoglire artisti e produttori, ha fatto s che la tourne riprendesse per un secondo e poi un terzo
ciclo: impossibile non riportare lo spettacolo a Trieste anche in questa nuova occasione, permettendo a chi lo volesse (Magazzino 18 non sar, naturalmente, in abbonamento) di appaludirlo
ancora.
Il titolo si richiama a un luogo della memoria particolarmente toccante che si trova nel Porto
Vecchio. Lo spettacolo infatti racconta di una pagina dolorosissima della storia dItalia, di una
vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento testimoniata da tanti piccoli, umili ricordi che appartengono alla quotidianit e che l sono conservati.
Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta
Servizio Esodo. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie,
poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dallesodo.
Con il trattato di pace del 1947 lItalia perdette vasti territori dellIstria e della fascia costiera, e
quasi 300 mila persone scelsero davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non
facile riuscire a immaginare quale fosse il loro stato danimo, con quale sofferenza intere famiglie
impacchettarono tutte le loro poche cose e si lasciarono alle spalle le loro citt, le case, le radici.
Davanti a loro povert, insicurezza, e spesso sospetto.
Simone Cristicchi rimasto colpito da questa pagina della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla partendo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, il Magazzino 18, dove gli
esuli senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti
viaggi verso lontane mete nel mondo lasciavano le loro propriet. Cristicchi parte proprio da
quegli oggetti privati per riportare alla luce le vite che vi si nascondono. Inventa un personaggio, il
Persichetti, un archivista ministeriale che simbatte per lavoro nella vicenda dellEsodo e oggetto
dopo oggetto, passando da una lettera a una pagina di diario, da una fotografia, a un utensile,
incontra mille vicende, migliaia di vite cariche di nostalgia. Allora le narra schiettamente cambiando
registri vocali, elementi di costume, atmosfere musicali, in una koine di linguaggi che trasfigura il
reportage storico in un Musical-Civile. Lo spettacolo punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo, come sempre dal Coro StarTs Lab e dalla grande FVG
Mitteleuropa Orchestra diretta dal Maestro Sivilotti.
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KEMP DANCES
INVENZIONI E REINCARNAZIONI
di e conLindsay Kemp
e con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, David Haughton, Alessandro Pucci, James Vanzo
Non ha et lemozione, non ha limiti il sogno, non ha fine larte. Lindsay Kemp attraverso la
magia del gesto sembra abbracciare il mondo; con la passione di sempre sfoglia il registro di un
suggestivo repertorio artistico mostrandolo con una grazia innata, inscindibile, illimitata scrive
Sipario a proposito di Kemp Dances. () Stavolta, tutto scarno, semplice, senza infingimenti
gli fa eco Repubblica affidato alla magia naturale dei gesti di Kemp, che di per s sostiene lo
spettacolo con la sua sola presenza a un mostro sacro bastano pochi gesti per stupire e commuovere. () Il finale un trionfo annunciato:Kempnei panni dellAngelo trascina il pubblico nella
sua danza circolare, come un derviscio etereo vestito di trascendenza. Il pubblico risponde con
unovazione in piedi.
Sar un evento significativo, la presenza allinterno del cartellone Danza di un mito vivente,
come Lindsay Kemp, che ritorna al Politeama Rossetti per la seconda volta (la prima risale al
1992), a incantare con la sua danza, che ha segnato una svolta fondamentale nel teatro contemporaneo.
Negli anni Settanta e Ottanta, infatti, Lindsay Kemp e la sua Compagnia hanno suscitato meraviglia e scandalo in ogni parte del mondo, con un incrocio straordinariamente eterodosso di stili, di
teatro, mimo e danza, di tradizione e sperimentazione, di sottile ironia e sensazioni potenti. Allora
(come oggi) la magia degli spettacoli di Kemp ruotava soprattutto intorno al suo personalissimo
carisma come interprete, capace di trasfigurarsi in ruoli di donna, uomo, elfo, marionetta E continua a farlo superati abbondantemente i settantanni attraverso la sua danza senza tempo e
carica di emozione, vera poesia gestuale.
Kemp Dances composto da una serie di nuove creazioni frammiste ad alcuni dei suoi pezzi
classici ricreati e rivissuti oggi. Un mosaico spettacolare e coinvolgente di personaggi e racconti
fantastici, realizzato con quattro altri artisti in scena e lo storico collaboratore David Haughton,
sostenuti da un potente mix eclettico di musiche e da luci che suscitano irreali visioni. E come
sempre con questo saltimbanco dellanima, tutto in divenire: insieme a elementi fissi c sempre
anche una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto.
Lo spettacolo presenta quattro splendidi personaggi nel trasformismo di Kemp: unonirica identificazione melodrammatica con il personaggio di Violetta e Maria Callas in Ricordi di una Traviata, la
semplicit estrema ma profonda de Il Fiore, poi un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario
ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky, e alla fine, ne LAngelo, unanima che trascende ogni
identit per diventare un simbolo dellessenza umana, della rinascita e della speranza.
Inoltre applaudiremo Mi Vida, creato dal grande coreografo belga Luc Bouy, e La Femme en
Rouge di Kemp, tutti e due per Daniela Maccari coreografa collaboratrice e ormai musa ballerina del grande artista inglese e per lattore-ballerino Ivan Ristallo.
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PROSA
BISBETICA
LA BISBETICA DOMATA
DI WILLIAM SHAKESPEARE
MESSA ALLA PROVA
LA VERIT
Gli spettatori che nel gennaio del 2009 hanno assistito a Rain, il capolavoro di teatro-circo della
compagnia Cirque loize, conservano ancora negli occhi e nel cuore, la magia che pu creare la
geniale fantasia di Daniele Finzi Pasca: autore e regista di quello spettacolo, rimasto memorabile per
il pubblico dello Stabile regionale. Ed ora, attesissimo, ritorna in scena uno spettacolo che porta la
firma delleclettico artista italo-svizzero, con tutta la sua fantasia, poesia, suggestione: La Verit.
Tredici prodigiosi artisti della Compagnia Finzi Pasca regalano al pubblico ne La Verit oltre due
ore di assoluto incanto visivo, di sorprese, di tutto quello che pu essere espresso dal pi raffinato e
incredibile teatro acrobatico. Ma tutto questo nasce da unoccasione ancor pi speciale: un fondale
di Salvador Dal, che ha dato ispirazione a questo bellissimo spettacolo. Il fondale un pezzo unico
e raro, preziosissimo, dipinto negli anni Quaranta a New York da Dal per il balletto Tristan Fou, sua
rivisitazione personale del Tristan und Isolde wagneriano, che and in scena a Manhattan nel 1944 e
fu accolta da accese polemiche. Fin in una cassa, dimenticato per decenni: quando ritorna alla luce,
una Fondazione darte europea, che desidera rimanere anonima, lo acquista e lo propone a Finzi
Pasca, con lintento che il telone ritorni alla sua destinazione originaria, al teatro. Cos nasce nel 2013
un nuovo spettacolo germinato dallemozione suscitata da quel fondale di Dal, ed subito un successo, applaudito dalle platee di Canada, Uruguay, Brasile, Ungheria, Slovenia, Francia, Danimarca,
(in Italia stato ospite del Piccolo Teatro di Milano). Quando ho visto il fondale per la prima volta,
sono rimasto senza fiato ha raccontato il regista. Ombre che deformano le proporzioni, colori
rosso sangue, bianco e poi il blu del mantello di Maria, scale sospese nel vuoto, equilibri impossibili Allepoca stavo pensando a uno spettacolo che raccontasse il mistero della verit in teatro.
Lambiguit della rappresentazione. Perfetto.
E poi c un appunto preso mesi prima, la verit est tout ce quon a rv, quon a vcu, quon a
invent, tout ce qui fait parti de notre mmoire (La Verit tutto ci che abbiamo sognato, ci che
abbiamo vissuto, ci che abbiamo inventato, tutto quello che fa parte della nostra memoria): di questo si sostanzia lo spettacolo. E ci sono la tecnica e la poetica straordinaria di Finzi Pasca e della sua
compagnia, il teatro della carezza, strumento perfetto per entrare invitati dallimmaginario di Dal
nel mondo del sogno, della memoria, del surreale, nella strana dimensione di ci che vero e di
ci che appare vero, a teatro. Ne La Verit assisteremo a un susseguirsi di frammenti, fra clownerie, insidiose acrobazie, ricchi costumi e sorprese incredibili Un gioco dimmagini per attraversare
il surrealismo, una storia damore, una riflessione sulla verit: la Compagnia Finzi Pasca dipinge un
poema acrobatico e surrealistico che abbina in modo ineguagliabile lacrobazia, il teatro, la danza e
la musica.
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ALTRI PERCORSI
UNA GIOVINEZZA
ENORMEMENTE
GIOVANE
PROSA
PORCILE
Nel quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, il suo pensiero, la sua drammaturgia, la sua poesia rimangono una luce presaga e capace di illuminare potentemente le nostre
menti: sembrato dunque naturale e necessario dedicare al grande intellettuale di origini friulane
un momento di riflessione. Diverse saranno le iniziative dedicate alla sua figura, culminanti nella
riproposta di Una giovinezza enormemente giovane con Roberto Herlitzka e soprattutto nella
presentazione di Porcile, nuova produzione del Teatro Metastasio di Prato e del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia. Nella produzione teatrale pasoliniana, si guardato proprio a Porcile affidandone la regia a Valerio Binasco, uno dei registi italiani di maggior successo: una scelta felice a
giudicare dagli applausi raccolti al debutto, lo scorso giugno al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Porcile un dramma in undici episodi che Pasolini ha scritto nel 1966 e nel 1969 ha trasposto
nel film omonimo per raccontare limpossibilit di vivere secondo le proprie coordinate, i propri
istinti, preservando lintima natura di s stessi dal mondo cannibale.
In Porcile scrive Valerio Binasco la trama si sviluppa nella Germania del dopo nazismo, nel
momento in cui la borghesia con il suo modo globalizzante di intendere la democrazia ha preso il
Potere e lo gestisce. Julian, figlio n ubbidiente n disubbidiente di una coppia della borghesia
tedesca, trova nel porcile paterno un amore diverso e non naturale che, tuttavia, lui riconosce
come scintilla di vita pura. La passione misteriosa che segna il personaggio fin dal suo ingresso diviene simbolo del disagio di chi non si riconosce nella societ coeva, e si rifugia in qualcosa
di istintuale ma segreto. Porcile non fa prigionieri. Condanna tutti, dal primo allultimo. Non c
redenzione, non c possibilit di salvezza in questo mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c speranza in questo porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il
tutto.
Valerio Binasco, attore e regista, si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. Mentre ne
ancora allievo, inizia la propria attivit di insegnamento, che lo porta nelle scuole pi importanti
dItalia. Dal 2006 al 2007 stato Direttore del Teatro Stabile delle Marche, dal 2012 Direttore
artistico del Teatro di Novi Ligure. Nello stesso anno fonda la Popular Shakespeare Kompany, una
compagnia che si autoproduce e che ha dato con enorme successo di pubblico La tempesta
(2012), Il mercante di Venezia (2013), Il bugiardo (2014).
Come attore, oltre alla collaborazione decennale con la compagnia di Carlo Cecchi, ha recitato
in spettacoli di Shakespeare, Beckett, Gogol, Pinter. Ha firmato dal 2005 a oggi pi di 20 regie,
fra cui Bar, Cara Professoressa, La chiusa, Romeo e Giulietta (Premio Ubu). Ha lavorato anche
al cinema con Guido Chiesa, Cristina Comencini, Fausto Paravidino, Gianluca Tavarelli, Ferzan
Ozpetek, Mario Martone, Alina Marazzi e Claudio Cupellini.
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STAGIONE JUNIOR
PETER PAN
Non tutti i bambini vogliono crescere: ce lo insegna Peter Pan, il personaggio letterario che ha fatto
sognare generazioni di ragazzini. Forti dei successi crescenti ottenuti con Le avventure di Gian
Burrasca, Ventimila leghe sotto i mari, Il mago di Oz i giovani allievi di StarTs Lab interpretano il capolavoro di Barrie. Lo scrittore scozzese inventa Peter Pan nel 1902: non lo descrive molto approfonditamente ma gli fa fare cose magnifiche, stimolando la fantasia dei lettori. Peter Pan un bimbo mai
nato che ha trascorso una parte iniziale della sua eterna infanzia a Londra, nei Giardini di Kensington,
ma si poi trasferito nel meraviglioso Paese che non c. L passa il tempo svolazzando (pu volare,
infatti) di avventura in avventura assieme a un gruppo di amici, i Bimbi Sperduti, incontrando pirati,
sirene, indiani e creature curiose. E a volte entra in contatto con i bambini del mondo reale, per aiutarli Il personaggio ha solleticato la fantasia del regista e direttore di StarTs Lab da Luciano Pasini
coadiuvato per la parte musicale da Daniela Ferletta e per la dizione da Noemi Calzolari. Non voglio
fare la versione cartoon di Disney spiega Pasini per me il Paese che non c tale solo perch
fuori dal mondo, dal nostro mondo di persone perbene. Il Paese che non c il luogo degli invisibili, di quei ragazzi che vivono nelle favelas, nei villaggi del sud Africa, nelle baraccopoli suburbane, dei
ragazzi rumeni che sniffano colla e vivono nelle fogne di Bucarest. Isole ignorate da tutti, in cui questi
ragazzi costruiscono le pi varie organizzazioni sociali, si danno regole e con lucida e drammatica fantasia, inventano il loro mondo. Una simile intuizione, sicuramente influenza lo spettacolo, se non altro
sul piano delle immagini, delle scenografie. E si accorda con la preziosa riflessione che su Peter Pan e
il mondo doggi ci regala Francesco Maria Cataluccio, curatore delledizione italiana del testo teatrale
Peter Pan di Barrie: Comunemente scrive si ritiene che Peter Pan incarni il nostalgico rimpianto
dellinfanzia che, come diceva Barrie, let gaia, innocente e senza cuore , dimostrando di avere
unidea non solo idilliaca di quel momento della vita. Ma Peter Pan il simbolo di un fenomeno che
cresciuto sempre pi negli ultimi cento anni: lostinata volont di rimanere bambini. Ma Peter Pan
ci dice qualcosa di pi inquietante: abbiamo perso i genitori, i punti di riferimento saldi, siamo stati
abbandonati a noi stessi, il mondo degli adulti appare sempre pi un inferno, meglio fermarsi sulla
soglia e restare bambini. Perch sei scappato? Perch ho sentito pap e mamma parlare di quello
che sarei dovuto diventare quando fossi stato uomo. Come sempre i ragazzi porteranno in scena
questo testopuntando sulla loro versatilit, sulle doti nel canto, nella coreografia oltre che nella recitazione. Anche per Peter Pan il Liceo artistico Nordio di Trieste collabora allo spettacolo: grazie alla
disponibilit del Preside e in particolare degli insegnanti Renzo Grigolon e Sara Peressin, la scenografia sar ideata da Maria Orrano e i costumi da Gianluca Persia.
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PROSA
CALENDAR GIRLS
di Tim Firth basato sul film Miramax scritto da Juliette Towhide & Tim Firth
traduzione e adattamento di Stefania Bertola
regia di Cristina Pezzoli
con Angela Finocchiaro, Laura Curino
e con Ariella Reggio
e Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro,
Titino Carrara, Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni
scene di Rinaldo Rinaldi costumi di Nan Cecchi
musiche originali di Riccardo Tesi luci di Massimo Consoli
produzione AGIDI e ENFI Teatro
Un cast impeccabile a maggioranza femminile e una regista, Cristina Pezzoli, capace di cogliere
con sensibilit e humour la leggerezza del testo e al contempo la profondit dei suoi temi, restituirne tempi comici e indagare approfonditamente negli animi delle protagoniste. Saranno i punti di
forza delledizione italiana di Calendar Girls riuscitissima commedia scritta da Tim Firth (sceneggiatore di Lerba di Grace e We want sex) e divenuta un celeberrimo film, che continua a mietere
successi in tutta Europa e finalmente viene allestito anche sui nostri palcoscenici.
La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, quella di un gruppo di donne mature, socie
del Womens Institute (la maggior organizzazione di volontariato femminile nel Regno Unito), che si
impegna in una raccolta fondi per un ospedale nel quale morto il marito di una di loro (Annie, che
sar Laura Curino).La sua amica Chris sulla scena Angela Finocchiaro stancadi fallimentari
iniziative di beneficenza, ha lidea di fare un calendario, ma diverso, nuovo: tutte vi dovranno posare nude! Cos con laiuto di un fotografo amatoriale si fanno ritrarre in normali attivit domestiche
come preparare dolci e composizioni floreali ma senza veli.
Liniziativa riscuote un successo astronomico: raccoglie un milione di sterline e sconvolge la
quotidianit delle signore, che si ritrovano alla ribalta sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, dove
vengono ospitate in un famoso talk show. Linaspettata fama, tuttavia, metter a dura prova le
protagoniste. Le prime scelte su cui ho basato la regia scrive Cristina Pezzoli sono state
la lingua e il cast, ingredienti indispensabili di questa commedia, che fa molto ridere ma la cui
comicit evolve da un fatto drammatico: la morte di John per una malattia terribile quale la
leucemia. Credo che sia indispensabile agganciare la forza comica del testo anche a questo:
una risata in faccia alla morte, la vitalit dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio
dello sparire. Intendo a questo proposito lavorare intensamente con gli attori per approfondire le
relazioni tra i personaggi, in modo da favorire lumorismo delle situazioni di cui il testo ricco. E
aggiunge altra questione centrale che implica precise scelte di messinscena e forse uno dei
motivi del successo evergreen di Calendar Girls - appunto la realizzazione del calendario. Il
nudo di donne che non sono modelle ma possiedono corpi veri e imperfetti non photoshoppati:
una delle scene pi divertenti e pi complesse da realizzare dello spettacolo.
Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si
spogliano per una buona causa, s, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e delleterna giovinezza. Con coraggio e
ironia le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico, per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere.
Allinterno del cast figura anche il nome di Ariella Reggio, che il pubblico del Teatro Stabile di certo
accoglier calorosamente.
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MAMMA MIA!
Dopo il clamoroso successo ottenuto 6 anni fa, ritorna finalmente in scena MAMMA MIA!
Lo spettacolo ha fatto segnare veri dati record in occasione della prima rappresentazione al
Politeama nellaprile 2009: il maggior numero di presenze negli ultimi 30 anni a Trieste (quasi 22
mila presenze in 16 repliche, con una media di 1.400 spettatori a sera) e lincasso pi alto di
sempre, vicino al milione di euro. Nel corso delle repliche il cast ha realizzato anche una serata
straordinaria di beneficenza a mezzanotte a favore del Teatro Stabile dAbruzzo e delle popolazioni colpite dal terremoto: il teatro segn il tutto esaurito (nonostante linsolito orario dinizio) per
un incasso di quasi 30 mila euro. Ed ora avremo nuovamente loccasione di applaudire MAMMA
MIA!, che arriva direttamente dal West End, in versione originale: dal 24 novembre sar in scena
al Teatro degli Arcimboldi di Milano e dal 9 dicembre al Politeama Rossetti di Trieste, uniche date
in Italia. MAMMA MIA! nasce dalla geniale idea di Judy Craymer di mettere in scena la magia
delle canzoni senza tempo degli ABBA incastonate in unappassionante storia di famiglia e amicizia che si svolge su una paradisiaca isola greca. Ad oggi, lo spettacolo stato visto da oltre 54
milioni di persone in 49 produzioni e in 14 lingue diverse. MAMMA MIA! ha stravinto anche sul
grande schermo: infatti il film musicale che ha incassato di pi nella storia del cinema a livello
mondiale; il DVD, su Amazon, ad oggi il pi venduto di tutti i tempi. Da spettacolo del West
End di Londra a fenomeno globale, la produzione londinese di MAMMA MIA! uno dei cinque
musical al mondo ad essere rimasto in scena per pi di dieci anni sia a Broadway che nel West
End, e nel 2011 diventato il primo musical occidentale ad essere rappresentato in lingua mandarina nella Repubblica Popolare Cinese. Sul palcoscenico del Politeama Rossetti, applaudiremo un
cast di altissimo livello: Sara Poyzer interpreter Donna Sheridan, Shobna Gulati sar Tanya, Sue
Devaney sar Rosie e lirlandese Niamh Perry interpreter Sophie Sheridan.
Sara Poyzer gi stata nel ruolo di Donna nella produzione di MAMMA MIA! del West End e ha
inoltre interpretato i ruoli di Janet in Rutherford & Son, di Emilia in Othello e della Madre in Billy
Elliot. Shobna Gulati ha lavorato molto in televisione, interpretando, tra gli altri, i ruoli di Sunita
Alahan in Coronation Street, di Anita nella famosa serie della BBC di Victoria Wood Dinnerladies
e prendendo parte ad altre famose serie ed anche Sue Devaney un volto noto della televisione
inglese. Faranno parte del cast anche il vero marito di Sara Poyzer, Richard Standing, nel ruolo di
Sam Carmichael, Michael Beckley nel ruolo di Bill Austin, Mark Jardine nel ruolo di Harry Bright,
Justin Thomas come Sky, Daniella Bowen come Ali, Tara Young come Lisa, Alex Simmons come
Pepper e Charlie Stemp come Eddie. Lo spettacolo sar presentato in lingua inglese con sopratitoli in italiano e si avvarr di unorchestra di otto elementi. MAMMA MIA! International Tour
prima di raggiungere lItalia far tappa in Sud Africa, Giordania, Irlanda, Belgio, Israele per proseguire poi alla volta del Portogallo.
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ALTRI PERCORSI
ENIGMA
Avere la chiara percezione di vivere un momento storico: raro, ma accade. E di certo, nei tempi
recenti, uno di questi eventi appartenente alla Storia ma da tutti partecipato, stato il crollo del Muro
di Berlino. Rimangono scolpiti nella mente di ognuno lattimo in cui lo si appreso, limmagine che
i telegiornali di tutto il mondo hanno restituito di quellanelato abbraccio fra i cittadini di Berlino Est e
di Berlino Ovest, ma anche, idealmente, di un Paese, di un Continente che per troppo tempo aveva
subito quella frattura e che invece da sempre era uno.
Proprio il crollo del Muro e le conseguenze passati ventanni dellavvenimento, sono sfondo di
Enigma di Stefano Massini, spettacolo che si avvarr dellinterpretazione di Ottavia Piccolo (molto
ammirata lo scorso anno per la sua prova in 7 minuti) e della regia di Silvano Piccardi. Il regista ed
Ottavia Piccolo hanno alle spalle una proficua collaborazione, che ha portato a ottimi spettacoli (gli
spettatori pi affezionati ricorderanno il loro Terra di latte e miele, programmato nel 2005).
Stefano Massini la cui drammaturgia ha gi positivamente ispirato lattrice (erano infatti suoi
Processo a Dio, come pure 7 minuti) attualmente uno degli autori pi quotati nel panorama italiano e internazionale. alla guida del Piccolo Teatro di Milano dopo la scomparsa di Luca Ronconi, di
cui stato a lungo assistente e il cui ultimo capolavoro stato proprio un suo testo, Lehman Trilogy.
Ogni suo lavoro affascina il pubblico per lattualit e la necessit dei temi, oltre che per laffascinante architettura drammaturgica dellautore, che procede in crescendo, per disvelamenti successivi,
tenendo con il fiato sospeso fino allultimo istante.
Enigma non tradir queste aspettative: la chiave di lettura, gi nel sottotitolo che ci avverte niente
significa mai una cosa sola.
In effetti, nella commedia pochi sono gli elementi certi: si sa che la vicenda ambientata a Berlino
ventanni dopo la caduta del Muro, in una casa piccola e poco curata. Lavvenimento coglie dimprovviso vite, esperienze, certezze, lutti, utopie, che si frammentano e mischiano. Massini ci permette di assistere a un frammento di tutto ci.
Qui hanno fine le certezze sottolinea Piccardi. Non perch quanto accade tra Hilder, il padrone
di casa eIngrid, la donna cui presta soccorso, abbia in s alcunch diapparentementebizzarro o
funambolico, ma perch ogni elementoreale,ognidato di conoscenza,che da un quadro a quello
successivo si concretizza in scena, si rivela poi altro da ci che pareva essere.
Decifrare di volta in volta ilsensodella vicenda, sia personale che collettiva, che lega i due personaggi, il compito a cui lautore chiama i protagonisti stessi ma, attraverso la suspense del gioco teatrale, anche e soprattutto il pubblico.
Purch sia chiaro, che la posta in gioco non solola possibilit/capacit di sbrogliare i tanti piccoli
enigmi delle due vite di Ingrid e Hilder, ma quello di penetrare il pi grande degli enigmi: quello della
Storia stessa.
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ALTRI PERCORSI
COME CAVALLI
CHE DORMONO IN PIEDI
DEMOGHLA.
STORIE DAL FRONTE NORD ORIENTALE
Demoghla, parola tradotta in modo insultante dopo il 18 per denigrare gli italiani di frontiera
cui tocc in sorte di combattere contro il Tricolore, fu in realt il modo scanzonato con cui i soldati
del litorale austro-ungarico sullo stile del Soldato Svejk seppero prendere la guerra su un fronte
sterminato e crudele, in Galizia, battendosi spesso da valorosi contro il pi grande esercito del
mondo, quello russo spiega Paolo Rumiz, autore e ideatore di questa serata che intreccia storia,
teatro, narrazione. Un fronte e unepopea rimossi per troppo tempo dal resto del Paese e dalla
stessa Europa, e che ora tornano di prepotente attualit a centanni dal primo conflitto mondiale.
Quella che vi presentiamo continua Rumiz non una commemorazione e tanto meno una
celebrazione, ma una vera e propria evocazione dellArmata perduta. Con canti, libagioni, versi
e piccoli fuochi, chiameremo in vita i 125 mila ragazzi in montura austroungarica del Trentino
o dellattuale Venezia Giulia e Friuli orientale che combatterono oltre i Carpazi, restando in pi di
25 mila a guardare la luna in sperduti cimiteri coperti di mirtilli dove da un secolo quasi nessuno
porta pi un fiore; piccoli camposanti coperti dalloblio, spianati dalla ruspa comunista o schiacciati dalla memoria pi recente della seconda, tragica guerra mondiale.
Paolo Rumiz, che narra il suo incontro con i Dimenticati nel libro Come cavalli che dormono in
piedi, racconter questo suo viaggio nello spazio e nel tempo assieme allattore Paolo Fagiolo.
Accanto ad essi, il chitarrista Stefano Schiraldi interpreter al ritmo sincopato del blues alcune
delle ballate che lAutore dedica ai soldati di allora, incluso il nonno mai conosciuto, e i fanti del
Tricolore, che allinizio della storia invitano il viaggiatore a esplorare senza paura le terre del nemico. Una conciliazione post-mortem fra avversari che mai si odiarono e oggi ci indicano la strada di
unEuropa di pace.
Paolo Rumiz un grande narratore, un osservatore sensibile della storia e della nostra realt di
confine, una firma importante del giornalismo italiano, che attraverso un linguaggio ricco di vibrazioni emotive ha conquistato un vasto pubblico di lettori. Alle sue ricerche, alla sua capacit di
raccontare sono stati affidati progetti importanti dedicati al tema della Grande Guerra, che anche
largomento del suo ultimo libro, Come cavalli che dormono in piedi.
59
PROSA
IVANOV
Aprendo la stagione 2012-2013 al fianco di Luca Barbareschi ne Il discorso del Re, Filippo Dini
aveva incantato la platea del Politeama Rossetti, formidabile (e molto premiato a livello nazionale)
interprete del re Giorgio VI. Sapr di certo conquistare ancora, nella doppia veste di protagonista
e regista dellIvanov di Anton Cechov, testo dai toni tragici e beffardi, addirittura grotteschi, che
ruota attorno allo spleen di un intellettuale tormentato e alla sua incapacit di applicare alla vita le
proprie energie: finir per soccombere al proprio destino.
questa, in sintesi, la storia di Ivanov che si autodefinisce uomo superfluo e di cui un Cechov
appena ventisettenne, nel 1887, ci racconta lultimo anno attraverso una scrittura di dirompente
emotivit ed erotismo, capace di far esplodere rapporti e situazioni anche con brutalit.
Ivanov vive una sorta di inadeguatezza verso il mondo e appare incapace di rapportarsi efficacemente con i propri amici, cos come con i nemici, e addirittura con la moglie Anna... Nei confronti
di lei, che ha abbandonato famiglia e religione ebraica per sposarlo, e che ora ammalata gravemente di tubercolosi, egli agisce in modo talmente stonato da rivelarsi addirittura crudele. Non
la ama pi. Ma certo non va meglio con Saa, giovane figlia di facoltosi vicini, legata ad Ivanov
da teneri sentimenti: quando dopo la morte di Anna tutto pronto per le nuove nozze, Ivanov si
ritrae. N va diversamente con un giovane medico, o con lamministratore delle sue propriet, al
declino delle quali Ivanov assiste senza intervenire in alcun modo.
Eroe negativo che ha molti echi nella letteratura russa ottocentesca, egli si muove in un microcosmo in cui gli uomini sono condannati allesistenza, in cui ognuno tenta disperatamente di sopravvivere alla noia interiore e guarda al passato con pietosa indulgenza: unattualissima umanit di
figure grottesche che si logorano a vicenda.
Una coralit che Dini pone al centro di uno spettacolo mai banale ed il cui ritmo dato proprio
da questa brulicante umanit che Ivanov contamina con il suo male di vivere. Attraverso la figura
delluomo inutile, che non riesce a spingere il proprio cuore oltre la paralisi del proprio mondo,
e la propria volont oltre limmobilismo - riflette il regista Ivanov racconta la crisi e il declino di
unintera societ e di unintera epoca. La fine di Ivanov, autoinflitta ovviamente, che arriva al termine della commedia, la fine del nostro Ivanov, quello dentro di noi, che abbiamo visto scalpitare
e soffrire e cercare di risollevarsi infinite volte (...) Dobbiamo attendere con pazienza il suicidio del
nostro Ivanov, dobbiamo aspettare che nella totale consapevolezza, ormai raggiunta alla fine della
commedia, debba desiderare la propria morte, solo cos potremo godere della rinascita, solo cos
potremo tornare alla vita, alla speranza e allamore.
61
PROSA
Michele Serra, Giorgio Gallione, Claudio Bisio: tre firme che declinano ironia, acutezza, sensibilit,
carisma Ed infatti, Father and Son, il pi recente frutto della loro collaborazione stato uno dei
massimi successi della passata stagione e prosegue la sua tourne toccando anche il Politeama
Rossetti. Lo spettacolo si ispira a Breviario comico e soprattutto a Gli Sdraiati, libro in cui Michele
Serra fotografa con il consueto cocktail di tagliente analisi e irresistibile umorismo, gli adolescenti
contemporanei: una generazione aliena. Soprattutto agli occhi di un padre che tenta goffamente
di instaurare un rapporto con il suo, di adolescente. Difficile riuscirci (ancor pi se si parte con
lidea di trascinarlo a passeggiare sul Colle della Nasca, intendendo la cosa quasi come un rito di
passaggio generazionale), addirittura impossibile se ladolescente in questione sdraiato. Come
i suoi coetanei, infatti, il figlio a cui Bisio rivolge il proprio monologo vivacchia rintanato sul divano,
avvolto in una felpa informe, circondato da briciole e avanzi di wurstel crudo (il suo pranzo prediletto, pare), indifferente al mondo e immerso nelle sue attivit Quali? una sfida capirlo, dato
che impugna uno smartphone con la destra (chatta?), il libro di chimica con la sinistra (che stia
studiando?), ma ha anche la televisione accesa a tutto volume e le cuffie in testa (allora ascolta
musica!). Non essendo quadrumane scrive nel testo Michele Serra purtroppo non sei ancora in grado di utilizzare i piedi per altre connessioni; ma si capisce che le tue enormi estremit,
abbandonate sul bracciolo, sono un evidente banco di prova per un tuo coetaneo californiano che
trover il modo di trasformare i tuoi alluci in antenne, diventando lui miliardario, e tu uno dei suoi
milioni di cavie solventi Ti guardo, stupefatto. Tu mi guardi, stupefatto della mia stupefazione, e
commenti: levoluzione della specie.
Claudio Bisio d voce a questo padre spaesato, comico e tenerissimo, di una devastante sincerit
nella sua tensione verso il figlio, sempre muto e apparentemente imperturbabile: il suo diventa allora un monologo interiore, una partitura per voce e musica (efficacissima quella di Paolo Silvestri,
eseguita dal vivo da violino e chitarra) cui la regia di Giorgio Gallione regala equilibrio e fluidit.
Humour e momenti di struggimento si avvicendano nel racconto coinvolgente di un rapporto desiderato e forse impossibile, fra un padre educatore, ansioso, nevrotico come oggi siamo un po
tutti, e un ragazzo iperconnesso sul piano tecnologico ma disorientato e analfabeta nel confronto diretto con la persona che forse pi di tutti lo ama.
Accolto da applausi e standing ovation e dallapprezzamento unanime della critica, Claudio Bisio
festeggia il suo ritorno al teatro dopo tante esperienze cinematografiche e televisive con un
vero trionfo.
63
BILLY ELLIOT
testi e libretto di Lee Hall musiche di Elton John dal film di Stephen Daldry
adattamento italiano e regia originale di Massimo Romeo Piparo
conAlessandro Frola, Luca Biagini, Sabrina Marciano, Elisabetta Tulli, Donato Altomare,
Christian Roberto, Arcangelo Ciulla, Claudia Mangini, Jacopo Pelliccia,
Maurizio Semeraro, Sebastiano Vinci
e con la partecipazione di Cristina Noci
scene di Teresa Caruso costumi di Cecilia Betona
luci di Umile Vainieri suono di Alfonso Barbiero coreografie di Roberto Croce
direzione musicale di Emanuele Friello figurazioni tap di Marco Rea
produzione esecutiva Francesca Piparo e Federico Alessi
produzione Peep Arrow Entertainment e Il Sistina
Ha rappresentato un notevole evento anche in Italia, larrivo sul palcoscenico di Billy Elliot il
Musical: uno spettacolo molto applaudito e prodotto da Peep Arrow Entertainment, in associazione con Il Teatro Sistina, per la regia di Massimo Romeo Piparo, uno dei nomi pi significativi nel
mondo del musical nazionale.
Dopo successi molto decisi, confermati anche dalla competente platea del Politeama Rossetti
(fra tutti citiamo almeno il pi recente, il Jesus Christ Superstar presentato lo scorso anno con lo
strepitoso Ted Neeley), Piparo ritorna allo Stabile regionale con uno dei titoli pi entusiasmanti e
commoventi della storia del musical e del cinema, quella di Billy Elliot.
Tutti ci siamo emozionati con il film di Stephen Daldry, ed il musical - fin dal suo debutto nel West
End avvenuto al Victoria Palace Theatre di Londra nel 2005 ha avuto sicuramente uguale fortuna: ha ottenuto nomination per nove Laurence Olivier Awards (il premio pi prestigioso per il
Musical in Europa) e ne ha ricevuti ben quattro. A Broadway, dove approdato nel 2008, ha vinto
dieci Tony Awards e dieci Drama Desk Awards consacrandosi come uno dei titoli pi amati al
mondo.
Uno spettacolo coinvolgente, con splendide musiche - firmate da una star del calibro di Elton
John - capace di guardare nellintimo dei sogni e delle aspirazioni di un ragazzino, tracciando per
anche uno spaccato interessante e vivido della storia recente.
Lo sfondo infatti unInghilterra bigotta targata Thatcher, lInghilterra delle miniere che chiudono
e dei lavoratori in rivolta: la famiglia di Billy appartiene a questa classe in difficolt. Lui, ragazzino
pieno di energia e utopie, ama la danza, ma deve tristemente fare i conti con un padre e un fratello
che, naturalmente, lo vorrebbero veder diventare un pugile. Il talento di Billy per incontenibile,
la sua forza contagiosa, e diverse figure femminili della sua vita lo aiutano coraggiosamente a
intraprendere il cammino che lo far diventare una star della danza
Massimo Romeo Piparo ha lavorato con grande precisione sulle pluripremiate musiche di Elton
John, costruendo un allestimento dal respiro internazionale, con un cast di oltre 30 performers (li
ammireremo nei tanti e impegnativi numeri coreografici che caratterizzano questo musical) e attori
come Luca Biagini che sosterr il ruolo del padre. Il protagonista - che il regista ha scelto tra centinaia di candidati giunti alle audizioni da tutta Italia - Alessandro Frola:allanagrafe solo quattordici anni, ma possiede un curriculum da piccola toile. Occhi chiari, sguardo timido e doti straordinarie che gli hanno permesso di essere un convincente Billy a Roma e di intraprendere questanno
la non facile esperienza della tourne.
Un talento immediatamente emerso fin dalle prime repliche al Sistina, il suo: il giovane Billy italiano,
infatti, ha gi vintoil prestigioso Premio Internazionale Flaiano per la stagione 2014-2015.
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PROSA
DOKTOR USTER
di Duan Kovaevi
regia di Helena Petkovic
con la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
notte lungo il Danubio: il fiume scorre quieto ma non altrettanto si pu dire di ci che accade
lungo le sue rive.
Lautore Duan Kovaevi commediografo, sceneggiatore e regista serbo, molto noto per la sua
drammaturgia ed i film, fra i quali figura il pluripremiato Underground di Kusturica, con le musiche
di Bregovic, tratto proprio da una sua commedia fa sfilare infatti, su quello sfondo idilliaco, un
mondo surreale di personaggi, ognuno singolare e divertente a proprio modo, ognuno pronto a
incrociare con gli altri il proprio destino in maniera imprevedibile. Gli attori della Compagnia Stabile
diretti dalla regista emergente croata Helena Petkovic potranno esibire tutte le loro doti interpretative, le loro capacit di cesellare in modo umoristico questa ridda di strane figure
Innanzitutto il Dottor uster: stato un eccellente chirurgo, ma ora in pensione. Il luminare non
pi molto in s: vive in un proprio mondo strampalato e si diletta a fare il calzolaio, mestiere che
gli aveva permesso di mantenersi allUniversit a Vienna. Sulle sponde del fiume cerca il cane della
figlia che non risponde ai suoi richiami semplicemente perch lo chiama con il nome sbagliato.
Si aggirano l anche due loschi individui: Lola un malfattore di piccolo calibro, un logorroico a cui
per punizione stata mozzata la lingua. Il suo modo di esprimersi perci assai divertente. Lo
accompagna suo fratello, detto il Filosofo: soprannome che gli deriva dagli studi abbandonati per
accondiscendere al desiderio della madre che desiderava diventasse poliziotto proprio per proteggere il problematico fratello (coprendone i guai). Delliniziale aspirazione intellettuale, al Filosofo
sono rimasti uninnata eleganza e leloquio sapiente, il resto un mix di frustrazione, corruzione e
violenza. Con esilarante velocit la commedia intreccia i traffici malsani dei due fratelli, i passaggi
del dottore (per il quale il Filosofo ha gran rispetto, dato che da medico gli ha salvato la vita) e della
figlia di lui, Ana, nota giornalista, fidanzata a un improbabile cantante dopera.
Di Ana che spesso denuncia i malviventi nei suoi articoli si innamora il Filosofo e in un estremo tentativo di riscattare il proprio destino e la propria dignit, tenta di lasciare i loschi giri di Lola
(mandandolo su tutte le furie), di sposare la donna (non troppo convinta), di salvare il Dottore (che
intanto stato raggirato da un altro pericoloso malvivente) A questo bailamme si aggiungono
le incursioni della sorella del Dottore anche lei un po stordita le apparizioni di un prezioso
costume dopera, i passaggi stonati del fidanzato di Ana, geloso, tradito e sempre frainteso, i
vani lamenti di un compare ferito che Lola e il Filosofo cercano di far curare dal Dottore. Il risultato una baraonda rumorosa ed esilarante, esplosiva di battute e situazioni comiche, ma venata
anche di una malinconica vena poetica, che invita a riflettere sulla fragilit della condizione umana,
e soprattutto evoca nostalgia per la giovent perduta e per un mondo che non c pi: con tutto il
bene e il male che questa scomparsa ha portato.
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ALTRI PERCORSI
HANNO
TUTTI RAGIONE
Dopo lo straordinario successo del film La grande bellezza, sar ora il teatro a darci modo di
apprezzare il talento di Paolo Sorrentino: Hanno tutti ragione infatti, interpretato e diretto da Iaia
Forte attrice generosa e dalla spiccata, carismatica personalit un adattamento dellomonimo romanzo dellautore napoletano.
Lattrice interpreta Tony Pagoda, cantante italiano allapice del successo nella New York degli anni
Cinquanta: lo incontriamo nel momento in cui aspetta di tenere il concerto della sua vita, al Radio
City Music Hall, davanti a Frank Sinatra.
Ha convinto e conquistato linterpretazione en travesti di Iaia Forte: Parrucca ultralaccata, abiti
maschili, una camicia rossa e stretti pantaloni neri, Tony fatto vivere dalla brava, eclettica Iaia
Forte, che sembra guardarlo, solo per il fatto di essere donna, con ironia insolente e oggettivit
bonaria scrive Magda Poli sul Corriere della Sera. Uninterpretazione intelligente che svela la
straziante umanit di un Tony Pagoda simpatico e insopportabile.
Lattrice ha desiderato trasformare in un monologo teatrale le pagine e i personaggi del romanzo,
dopo aver letto in pubblico alcuni capitoli. Questo cantante cocainomane, disperato e vitale,
una creatura cos oltre i generi che pu essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna
commenta lattrice. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda unanima
femminile, una sperdutezza, un anelito ad unarmonia perduta.
Lo spettacolo concepito come un concerto, in cui i pensieri del cantante nascono nellemozione di esibirsi davanti a Sinatra: sar il momento pi alto della sua carriera, un traguardo che
lo ripagher di sacrifici e delusioni, ma rappresenta anche una prova che induce una vertigine
inquietante In una sorta di allucinazione provocatagli dallalcool e dalla cocaina, Pagoda, mentre
canta, attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni di s, struggenze damore, sarcastiche
considerazioni partorite fra le note, dove la musica che accompagna la performance dialoga con
le parole stesse, usate come una partitura. a tutto questo magmatico mondo di ricordi, pensieri,
ambizioni, angosce che assistiamo durante lo spettacolo che ad un tempo il nostro spettacolo
e quel memorabile concerto di Tony Pagoda.
Paolo Sorrentino, eclettico regista e sceneggiatore divenuto universalmente famoso dopo il film
che gli valso il Premio Oscar 2014, assieme al Golden Globe, al BAFTA e a diversi Nastri dArgento e David di Donatello (ma affermatosi gi con pellicole di rara intensit, come Le conseguenze dellamore con Toni Servillo), nel 2010 ha esordito nel mondo letterario proprio con Hanno tutti
ragione, che stato terzo classificato al Premio Strega. A Tony Pagoda protagonista dello spettacolo e del libro ha dedicato anche alcuni racconti.
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ALTRI PERCORSI
FIGLI
DI UN DIO MINORE
Nasce come testo teatrale Children of a lesser God di Mark Medoff, drammaturgo e sceneggiatore statunitense ( fra i creatori di Everest, appena presentato al Festival di Venezia) ed immediatamente premiato: ma nel 1986, con luscita delledizione cinematografica, che Figli di un dio
minore magistralmente interpretato da William Hurt e dallattrice-Premio Oscar Marlee Matlin
tocca il cuore del pubblico in tutto il mondo. Porta allattenzione comune, attraverso il racconto
di una storia damore, aspetti socialmente emblematici che riguardano le minoranze: in questo
caso, quella dei sordi. Tematiche universali e fondamentali, che emergono ancor pi nitidamente nellessenzialit della dimensione teatrale, secondo il regista Marco Mattolini che ha amato il
testo fin dal suo primo apparire, accarezzando a lungo il progetto di portarlo sulle scene italiane.
Finalmente ha potuto realizzarlo, contando su Giorgio Lupano e sullattrice non udente Rita Mazza
nei ruoli dei protagonisti: la prima nazionale ha ottenuto una convinta accoglienza al Festival di
Borgio Verezzi.
A chi mi chiede perch non sia riuscito fino ad oggi a realizzare il progetto racconta Mattolini
nonostante il successo del film, rispondo che molto dipeso dal fatto che dei due protagonisti la
ragazza deve essere sorda, condizione indispensabile e sacrosanta imposta dallautore, e luomo
deve conoscere la lingua dei segni. Quando ho proposto il testo a Giorgio Lupano, attore di solida formazione che si fatto esperienza e nome attraverso la gavetta teatrale e alcune fortunate
fiction, non mi sembrato vero di sentire il suo s entusiasta. Sono stati infatti necessari ulteriori
due anni di preparazione per andare in scena: Giorgio Lupano ha intrapreso lo studio della lingua
dei segni, che sul palcoscenico usa con sicurezza, e grazie alla collaborazione dellIstituto Statale
Sordi di Roma le prove sono state precedute da un seminario propedeutico per attori, esperti di
comunicazione, interpreti, professionisti sordi e udenti, al fine di studiare le modalit per rendere lo
spettacolo il pi possibile accessibile sia alle persone sorde che agli udenti, senza luso di sovratitoli o interpreti segnanti al fianco della scena. La commedia ambientata in un istituto per persone
sorde: la routine scossa dallarrivo di un nuovo insegnante logopedista, James Leeds interpretato da Lupano che entusiasma gli assistiti con i suoi metodi innovativi (guardati invece con
sospetto dal direttore). Leeds incuriosito da Sara, una giovane donna non udente che si occupa
delle pulizie nellIstituto, dove era stata accolta da bambina. Sebbene intelligentissima e di personalit straordinaria, la donna si rifiuta di parlare, per una sorta di timore ma anche - e forse soprattutto - per orgoglio. Pretende di essere capita e rispettata per ci che , senza che le si imponga
per forza di cambiare s stessa Un atteggiamento difficile da accettare per il professore, ancor
pi quando con Sara nasce unintensa relazione sentimentale.
Spero di saper sfruttare al meglio loccasione commenta il regista per fare un teatro che
sappia colmare la distanza fra rito e funzione, riunendo nella partecipazione e nel divertimento la
comunit del pubblico pi diverso.
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PROSA
LA PAZZA
DELLA PORTA ACCANTO
Una donna anziana, che fumava, con i denti sporchi ma che declamava versi splendidi ecco
limmagine pi immediata che Anna Foglietta aveva di Alda Merini. Lo ha raccontato in una recente
intervista a Paolo Conti per Io Donna del Corriere della Sera, ed ha aggiunto Claudio Fava e
Alessandro Gassmann mi hanno condotto invece davanti alla Merini giovane, malata di bipolarismo
e schizofrenia, ricoverata in una clinica psichiatrica, costretta a lasciare le figlie Mi intimorisce. Mi
incuriosisce. Sar una sfida molto intrigante quella che, ne La pazza della porta accanto, dovr
sostenere Anna Foglietta, attrice brava e versatile, forte di una carriera che lha vista passare dal
teatro davanguardia, alla televisione (Distretto di polizia, La squadra), a prove cinematografiche che
le sono valse candidature ai premi pi prestigiosi (il Nastro dArgento per Nessuno mi pu giudicare
di Massimiliano Bruno, il David di Donatello per il recente Noi e la Giulia di Edoardo Leo). Dar volto
e intensit alla grande poetessa, in conflitto con un mondo che non la comprende e di cui lei non
sa accettare ottusit ed etichettature. Una figura che, secondo Alessandro Gassmann regista dello
spettacolo, sapr emozionare il pubblico, in particolare i giovani, che sentono un forte desiderio di
poesia. Attorniata da altri nove fra attrici e attori, avvolta nelle toccanti sonorit di Pivio e Aldo De
Scalzi e in uno spazio che evocher la claustrofobia di un reparto psichiatrico ma allo stesso tempo
anche la visionariet della protagonista, Anna Foglietta si addentrer nellanima della poetessa dei
navigli cos come la tratteggia Claudio Fava (ricordiamo al Politeama Rossetti i suoi testi sempre
impegnati e coinvolgenti, Listruttoria applaudito nel 2009 e Lavori in corso nel 2011). Di Alessandro
Gassmann il pubblico dello Stabile regionale sa poi di potersi fidare e si pone davanti ai suoi lavori
con aspettative molto alte, dopo successi come 7 minuti o Riccardo III, Oscura Immensit, Roman
e il suo Cucciolo, e La parola ai giurati. Con molta passione si appresta a questo nuovo impegno:
Conoscevo Claudio Fava per la sua storia, per la sua sensibilit, per il suo impegno politico e
sociale, conoscevo la storia del padre vittima importante di una delle piaghe pi dilanianti del nostro
paese dice. Conoscevo la poetessa dei navigli e suoi versi, la drammaticit della sua esistenza.
E anchio come tanti mi sono emozionato e commosso nel sentirla leggere la magia dei suoi scritti.
Quando Claudio mi ha dato il testo si subito mosso in me un desiderio irrefrenabile di metterlo in
scena. Sono sempre stato dalla parte dei diversi sia quando a distinguerli sono i colori della pelle
che quando vengono definiti diversamente abili. Anche il mio recente impegno con lUNHCR sta
in questo stare dalla parte dei meno fortunati, di chi per affermare la propria diversit di razza o
di cultura mette quotidianamente a repentaglio la propria esistenza In pi posso qui raccontare
unappassionante storia damore tra una donna complessa, dal carattere malinconico e un giovane, paziente anche lui dellospedale psichiatrico.
73
CATAPULT
MAGIC SHADOWS
Le ombre possono danzare, volare nellaria, dissolversi al sole, ingigantirsi minacciose o dare
forma ai nostri sogni pi folli Ce lo dimostreranno i sensazionali danzatori e performer di
Catapult, che sanno ballare, recitare e trasformare i loro corpi in forme apparentemente impossibili.
Catapult nata nel 2008: una compagnia di danza che lavora col teatro dombre e con questo linguaggio ha realizzato film, pubblicit televisiva, spettacoli dal vivo in tutti gli Stati Uniti e nel
mondo. La massima popolarit giunta con la partecipazione alledizione 2013 di Americas Got
Talent quando milioni di spettatori hanno conosciuto le loro fantasiose evoluzioni e si sono lasciati
catturare dai loro numeri.
Dopo il successo registrato nella stagione 2013-2014 da Shadowland dei Pilobolus, ecco dunque
lopportunit di ammirare unaltra compagnia, questa volta specializzata proprio in teatro dombre.
Fra i diversi spettacoli che Catapult ha in repertorio, il pubblico triestino avr la fortuna di assistere
a Magic Shadow: una summa del loro talento, danzato su musiche molto diverse, anche classiche. Ed proprio il capolavoro di Vivaldi, Le Quattro Stagioni a ispirare ai performer fantasie deliziose: seguendo limmaginifica partitura vivaldiana, infatti, i danzatori ci raccontano il susseguirsi di
primavera, estate, autunno, inverno documentando magicamente ognuno di questi passaggi.
Usando solo giochi di silhouette, schermi e luce, ci fanno assistere agli acquazzoni di marzo, ad
una buffa apparizione di ranocchie, al fiorire dei tulipani e alla danza delle farfalle. Nuotatori in gara
in un mare calmo, la passeggiata di un grosso granchio e castelli di sabbia ci annunciano lestate,
mentre un soffio di foglie secche ci fa entrare nei mesi autunnali, popolati da zucche sdentate.
Sono i mesi delle pi poetiche storie damore, sboccino esse fra due cigni del lago o fra due giovani che si baciano in barca E il loro legame prosegue anche sotto la neve, quando i performer
si scatenano pattinando sul lago ghiacciato, camminando sulle ciaspole fra i pupazzi di neve. Gli
innamorati per preferiscono ritirarsi accanto allalbero di Natale in una baita anchessa come
tutto il resto sgorgata solo da sapienti movimenti di corpi contro luce.
Ad orchestrare questo gruppo dalle potenzialit e dalla tecnica sorprendenti Adam Battlestein,
danzatore, attore, coreografo, scrittore per 19 anni parte del Pilobolus Dance Theatre e creatore di Catapult. Il New York Times lo ha definito un maestro di clownerie sotto forma di ballerino
per la vena poetica e ironica che lo contraddistingue.
Il mio sogno era di dare nuova vita ad unantica forma darte sostiene. Volevo raccontare storie
in un modo che non fosse mai stato visto prima. Se io posso sognare qualcosa, Catapult pu
dargli vita. Il mondo della danza e quello dello sport hanno ampiamente mostrato la bellezza e le
possibilit del corpo umano. Adesso incontrerete lincredibile talento e il virtuosismo di un oscuro
parente del corpo umano: lincredibile, proteiforme, sorprendente sua... ombra.
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ALTRI PERCORSI
ITALO SVEVO
& FRIENDS
BLUES JAZZ EXPLOSION
La Trieste letteraria dun tempo rivisitata da quelli del Pupkin Kabarett. Un modo serio ma anche
un po eccentrico e scanzonato di rileggere le pagine migliori e quelle pi sconosciute di Italo
Svevo, James Joyce, Umberto Saba, Sreko Kosovel, Virgilio Giotti, Giorgio Voghera e di tanti
altri. Ormai pratici di spericolate imprese (come La coscienza di Zeno spiegata al popolo presentata la prima volta proprio allo Stabile regionale, o Joyce rispogliato in piazza) e abituati a non fare
alcuna distinzione tra alto e basso, forse solo quelli del Pupkin potevano cimentarsi in questo lavoro e provare a mescolare il nuovo e lantico, il jazz e il blues alla letteratura e al cabaret e la poesia
al riso. Un modo nuovo per far viaggiare il pubblico in una Trieste viva, multirazziale e culturalmente audacissima in cui fior il talento ribelle e impetuoso di Joyce e dove crebbero i geniali sdoppiamenti umani e letterari di Svevo e i versi lievi e addolorati di Saba. Una occasione irripetibile per
scoprire i lati pi umani e quotidiani, assieme a quelli pi memorabili, delle biografie di un pugno di
uomini che, prima di divenire delle statue nelle vie del centro, vivevano da queste parti scrivendo la
letteratura pi moderna del loro tempo.
Uno spettacolo che vi consigliamo di vedere accompagnati da una robusta dose di ironia e spregiudicatezza e con cuore e cervello al seguito, sempre pronti al gioco e allarguzia ma anche alla
suggestione e allemozione. Infine, ospite donore di questa rassegna degli eroi letterari della
Trieste che fu, ci sar anche il tanto geniale e vituperato Angelo Cecchelin (magari per capire per
quale motivo Eugenio Montale, con una robusta dose di sarcasmo, fosse solito chiedere agli amici
triestini: Ma vi odiate sempre cos tanto su a Trieste?).
77
PROSA
DIPARTITA FINALE
Prima della serie di successi pi recenti in Don Chisciotte, Servo di scena, Il Teatrante, e lo
scorso anno in Enrico IV Franco Branciaroli, stato interprete della complessa essenzialit e
dellinquietante sintesi drammaturgica beckettiana, proponendo nel 2007 anche a Trieste Finale
di partita. Ora firma da autore e regista, e vi recita fra i protagonisti un testo ascrivibile alla
stessa atmosfera dellassurdo che, attraverso un significativo ed evocativo gioco di parole, intitola
Dipartita finale.
Lo porta sulle scene sostenuto da un cast di altissimo livello, composto da Gianrico Tedeschi, Ugo
Pagliai, Maurizio Donadoni, a cui si unisce Sebastiano Bottari.
Tedeschi, Pagliai e Donadoni danno vita a tre clochard, Pol, Pot e il Supino. Sono resti di unumanit in attesa, accampati lungo un fiume forse il Tevere senza ulteriori determinazioni di tempo
o di spazio: Pol possiede un giaciglio sfatto, su cui sonnecchia tutto il giorno. Pot, che non dorme
mai, incredibilmente gli obbedisce, subisce le sue vessazioni e non riesce a distaccarsi da lui. Ne
sar innamorato? Il Supino, che si immagina immortale, non ha dialogo con altri che con Pot che
forse lunico a capirlo davvero.
Il destino ed il bisogno li hanno riuniti su quellumida riva, dove attendono una qualche fine e
rimuginano sulla loro esistenza, e dove di tanto in tanto va a fare loro visita non si capisce se
per minacciare o solo per trovare un posto dove riposare la Morte, un insolito Branciaroli che si
esprime come Tot.
Il fine metafisico, quello di un mondo affossato nellassenza di valori e che affida la propria longevit alla scienza, in assenza di una fede nellimmortalit, perseguito con strumenti irresistibilmente
divertenti.
una parodia, un western, un gioco da ubriachi sulla condizione umana dei nostri tempi spiega
Branciaroli con tre barboni che giacciono in una baracca sulle rive di un fiume, forse del Tevere,
e con la morte, nei panni di Tot menagramo, che li va a trovare impugnando la falce.
Il finale, a sorpresa, lieto per tre quarti.
Uno spettacolo originale da non perdere, come suggerisce Rodolfo di Giammarco sulle pagine
di Repubblica: () E lo scarto didentit di questi magnifici attori si fonde in una storia che non
c ma che li sublima in un lavoro raro, di quelli dedicati agli artisti, come sapeva fare Thomas
Bernhard.
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ALTRI PERCORSI
EDIPUS
di Giovanni Testori
adattamento e regia di Leo Muscato
con Eugenio Allegri
scene e costumi di Barbara Bessi
disegno luci di Alessandro Verazzi
assistente alla regia Elisa Benedetta Marinoni
produzione Pierfrancesco Pisani, NidodiRagno e OffRome
in collaborazione con Infinito s.r.l e Fondazione Orizzonti dArte
PROSA
I RUSTEGHI
di Carlo Goldoni
regia di Giuseppe Emiliani
con (in odine alfabetico) Alessandro Albertin, Alberto Fasoli, Piergiorgio Fasolo,
Stefania Felicioli, Cecilia La Monaca, Michele Maccagno, Maria Grazia Mandruzzato,
Margherita Mannino, Giancarlo Previati e Francesco Wolf
scenografia di Federico Cautero costumi di Stefano Nicolao
luci di Enrico Berardi
musiche di Massimiliano Forza arrangiamenti Fabio Valdemarin
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
PROSA
IL SINDACO
DEL RIONE SANIT
di Eduardo De Filippo
regia di Marco Sciaccaluga
con Eros Pagni, Maria Basile Scarpetta, Federico Vanni, Gennaro Apicella,
Massimo Cagnina, Angela Ciaburri, Orlando Cinque, Gino De Luca, Dely De Majo,
Rosario Giglio, Luca Iervolino, Cecilia Lupoli, Marco Montecatino, Gennaro Piccirillo,
Pietro Tammaro
scene di Guido Fiorato costumi di Zaira de Vincentiis
luci di Sandro Sussi musiche di Andrea Nicolini
coproduzione Teatro Stabile di Genova e Teatro Stabile di Napoli
Rester uno spettacolo memorabile Il sindaco del Rione Sanit, il capolavoro di Eduardo De
Filippo di cui Marco Sciaccaluga ha concepito un nuovo allestimento, affidando il ruolo del titolo ad
uno straordinario Eros Pagni circondato da ben tredici attori, tutti eccellenti. Non capita spesso di
assistere a una produzione cos imponente, raffinata e criticamente accurata. E quante rifrazioni del
nostro presente, coglieremo nelle battute del testo
Si tratta di una commedia che Eduardo scrisse nel 1960 e che subito defin simbolica, non realistica: affonda le proprie radici nella realt scrisse lautore ma poi si sgancia da essa, si divinizza,
per dare una precisa indicazione alla giustizia, perch Don Antonio qualcosa di assai diverso da
quel capo camorra che allinizio sembrerebbe che fosse: egli un visionario che cerca di ristabilire
nel mondo un ordine andato fuori sesto. Il sipario si alza su una scena curiosa: in piena notte, nella
casa di Don Antonio Barracano, tutta la famiglia contribuisce a creare una sala operatoria perch il
medico, Fabio Della Ragione, estragga una pallottola a un picciotto, che allospedale dovrebbe fornire spiegazioni troppo scomode. Poco dopo la volta di un poveretto che Don Antonio libera dalle
vessazioni di un creditore Da trentanni cos: con laiuto del medico Della Ragione (che per
sempre pi disincantato e vagheggia una nuova vita in America) Antonio Barracano, come un sindaco, concede udienze quotidiane ed esercita una propria personale idea di legge. Sul suo tavolo,
spicca il Codice Penale di cui conosce cavilli e raggiri. Per ognuno nella piccola umanit che gli ruota
attorno (usurai, bottegai, delinquenti) il sindaco del Rione Sanit trova la giusta soluzione. Ne cerca
una anche per Raffiluccio Santaniello, che gli annuncia di voler uccidere il proprio padre, reo di averlo
diseredato e ridotto alla fame, assieme alla compagna incinta. Don Antonio convoca il padre, Arturo,
cercando un confronto che per si accende di toni da sceneggiata e finisce con un colpo di coltello,
sferrato da Arturo al Sindaco. In un ultimo atto di magnanimit, Don Antonio pretende sia organizzato un grande pranzo pacificatore, a cui saranno invitati tutti, anche il suo assassino: il medico, dovr
ufficializzare che la sua morte avvenuta per collasso. Solo cos si eviter una cruenta catena di
vendette. Ma alla morte del Sindaco, durante il pranzo funebre, il medico disobbedisce e fa la propria giustizia, dichiarando lomicidio. Chi giusto fra i due eroi, sembra chiederci Eduardo, il sindaco
sconfitto, buono e assieme tiranno? O il medico ravveduto? La commedia chiude con un quesito
difficile da sciogliere, che accompagner ogni spettatore e ognuno conserver lemozione dellaltissima prova di Eros Pagni, che vince la sfida dincarnare alla perfezione il protagonista eduardiano,
senza essere napoletano.
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SLEEPING BEAUTY
ON ICE
Era il 2013 quando per la prima volta il palcoscenico del Politeama Rossetti, grazie ad una tecnica
allavanguardia, stato trasformato in una pista di ghiaccio: in questa nuova veste, aveva ospitato la compagnia The Imperial Ice Stars ne Lo schiaccianoci. Il successo era stato clamoroso,
confermando anche a Trieste lesito che questo ensemble di ballerini-pattinatori ottiene in tutto il
mondo da oltre 10 anni: sono infatti ospiti abituali in teatri prestigiosi tra cui il Royal Albert Hall di
Londra. Presentano ora un nuovo fortunato titolo del loro repertorio, il sontuoso balletto Sleeping
Beauty on Ice (La bella addormentata). Com nella cifra della compagnia diretta dal pluripremiato coreografo Tony Mercer, lo spettacolo ricalca filologicamente il balletto sulla musica di Ptr Ili
ajkovskij e traduce la danza sulle punte in meravigliosi passi sul ghiaccio, mai superflui nellacrobazia, sempre coerenti al plot, capaci per di meravigliare il pubblico per la loro difficolt, per
la esemplare tecnica dei pattinatori, per la loro capacit interpretativa e per la sontuosit di tutto
limpianto scenico.
Tony Mercer ripropone i grandi classici della danza in modo sofisticato: fondali di grande effetto,
costumi preziosi con moltissimi cambi, momenti sorprendenti che lasciano il pubblico senza fiato
(la rabbia della perfida strega Carabosse, ad esempio, esplode in scena in una pioggia di lingue
di fuoco che incendiano addirittura il ghiaccio). Una cornice ricchissima, che per nulla toglie
alla raffinatezza della danza e alle emozioni, anche intime e delicate, che trasmettono i ballerini
attraverso combinazioni di salti e arditi volteggi estremamente complessi e resi ancor pi difficili
dallo spazio, minore di quello che gli atleti solitamente hanno a disposizione in gara. Non a caso
Mercer ha scelto per il proprio ensemble 24 talenti assoluti del pattinaggio, di livello olimpico: sommati assieme, i suoi pattinatori contano oltre 250 medaglie! Il cast di Sleeping Beauty on Ice
composto da 18 di questi atleti, che faranno vibrare demozione il pubblico di ogni et. La favola
cui daranno vita, fra le pi amate di tutti i tempi e si ambienta alla corte di re Floristano, appena
divenuto padre della piccola principessa Aurora. Alla festa di battesimo vengono invitati tutti i notabili del regno, dame, cavalieri e le fate buone, ma non la strega Carabosse che piomba nel salone
del castello traducendo la sua ira in una maledizione: compiuti i 16 anni, Aurora si punger con un
fuso e morir. La buona Fata dei Lill modifica la maledizione e promette che la principessa non
trover la morte ma un lungo sonno e potr essere risvegliata dal bacio di un principe. Per conoscere il seguito della storia e come fra audaci acrobazie sul ghiaccio e graziosi passi di danza il
principe Dsir riuscir a trovare Aurora, bisogner seguire la splendida serata sul ghiaccio, fino al
gran finale, quando per festeggiare la coppia arriveranno al ballo di corte in un celeberrimo brano
del repertorio classico i pi amati personaggi delle fiabe.
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ALTRI PERCORSI
CLASSE DI FERRO
di Aldo Nicolaj
regia di Giovanni Anfuso
con Paolo Bonacelli e Cochi Ponzoni
produzione Laros di Gino Caudai
Ha avuto una strana genesi Classe di ferro. Aldo Nicolaj scrisse la commedia nel 1971 ma,
pur essendo lautore fra i pi premiati e riconosciuti sia in Italia che allestero, il lavoro nel nostro
Paese non suscit subito linteresse dei produttori. Cos il debutto assoluto avvenne a Budapest
nel 1974, e la pice divenne innanzitutto un successo internazionale, tradotto in molte lingue e
dato in Russia, Francia, Austria, nella Repubblica Ceca Solo quattro anni pi tardi il testo arriv
sulle nostre scene ed il mondo del teatro forse in prima battuta riottoso allidea di una storia su
tre anziani fu costretto a ricredersi in merito alla forza e alla bellezza del testo. Divenne uno dei
titoli pi amati e anche un banco di prova per grandi maestri della scena, che nei ruoli dei protagonisti possono sfoderare tutte le loro capacit di duettare fra ironia graffiante, provocazione e
fragile tenerezza. Prima di Paolo Bonacelli e Cochi Ponzoni, che sono le stelle di questedizione, vi
hanno recitato Tonino Pierfederici e Marcello Bertini, Corrado Pani e Antonio Casagrande, Gianni
Santuccio e Ciccio Ingrassia, Piero Mazzarella e Paolo Ferrari
Simili maestri sono necessari a dare voce a tutti i chiaroscuri che la scrittura di Nicolaj regala a
Libero Bocca e Luigi Lapaglia, i protagonisti di Classe di ferro.
Sono due anziani soli, in una grande citt: la ripetitivit delle loro cadenze quotidiane, quasi li
costringe a diventare amici dopo essersi incrociati sulla panchina di un parco pubblico, dove
continuano a incontrarsi e a scambiarsi pensieri, via via pi profondi e sinceri, nonostante le loro
differenze di temperamento e carattere. A loro si unisce la dolce figura di una coetanea, Ambra,
maestra in pensione.
Se allinizio la conversazione cade con toni trionfali sui figli e sui nipoti delluno o dellaltro, presto
cadono i veli e le mascherature e si scopre come ognuno dei tre si senta in realt profondamente solo, spaesato, come viva con sconforto la propria inadeguatezza davanti alla velocit e alla
superficialit della vita, e come tutti abbiano nel cuore qualche dispiacere e la tremenda paura di
finire dimenticati in un ospizio. cos che i due uomini, in una serie di scene e dialoghi esilaranti
e assieme malinconici, progettano una fuga. La meta un paesino di provincia, un altrove dove
essere felici, riscattarsi dalle amarezze della vita. Ma la vita, con crudele tempismo, li riporter alla
realt.
Classe di ferro commenta il regista della commedia, Giovanni Anfuso narra il canto di
due esseri umani in una condizione di estrema solitudine, fotografati nellistante in cui cercano
di riscattare la propria vita, ridando dignit alle loro memorie di uomini. Attraverso un linguaggio
sapientemente dosato nella sua semplicit e quotidianit, Nicolaj tocca le vette del sorriso e dellemozione e, mentre usa a pretesto il mondo dellanziano, consegna a tutti noi una splendida parabola sulla vita.
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PROSA
MOLIRE: LA RECITA
DI VERSAILLES
ALTRI PERCORSI
JESUS
jesus il nome del fidanzato di madonna/jesus un paio di jeans/jesus una miniserie televisiva/
jesus gioca nellinter/jesus tifa per suor cristina/jesus il miglior amico del grande lebowski/jesus
luomo pi famoso del mondo/jesus lo conoscono tutti/jesus di tutti/tutti per jesus/jesus per tutti
sufficiente scorrere questo stralcio del programma di sala con cui Babilonia Teatri illustra lo spettacolo, per comprendere come Jesus sia uno spettacolo abbastanza originale. Lo lapproccio
degli autori e attori Valeria Raimondi e Enrico Castellani, cui si aggiunge per loccasione Vincenzo
Todesco, che ha ideato e scritto il testo con i primi due; lo anche la cifra del loro essere e mettere in scena: un teatro pop, addirittura rock e punk a leggere le loro note, che annunciano I nostri
spettacoli sono dei blob teatrali. Delle playlist cristallizzate. Uno specchio riflesso.
I Babilonia Teatri una delle compagnie pi innovative del panorama contemporaneo, fondata nel
2005 si sono accostati solo nelle stagioni recenti ad un teatro di storie, affrontando per subito
argomenti molto impegnativi e scabrosi, come la pedofilia o la vita dopo il coma.
Abbiamo sempre detto che col nostro teatro non volevamoraccontare storie spiega infatti Valeria
Raimondi Ma poi arrivata la fiaba di Pinocchio. E leabbiamo con stupore dato vita parlando di
chi quella vita lhaquasi persa, ma ci restato aggrappato ed rinato. Poi ancora una storia, quella
di Lolita, per parlare diun mondo feroce che spazza via tutto anche i sogni di unaragazzina. Due
storie diverse ma con una caratteristica comune molto forte,quella di essere molto popolari. Non
nei dettagli o nella precisasuccessione degli eventi ma Pinocchio e Lolita sono entratinellimmaginario collettivo e sono in grado di aprire mondisemplicemente nominandoli. Viene da s a questo
punto arrivare alla storia pi nota, quellapi pop, quella che tutti conoscono, un personaggio cos
familiareda conoscerne nascita vita e morte.
Eccoci quindi, alla vita di Ges.
Raimondi, Castellani e Todesco evitano saggiamente approcci teorici e filosofici, che poco donerebbero a una serata di teatro: ciononostante, e coraggiosamente, trattano limmensa, avvincente,
ma delicatissima materia del rapporto della nostra societ con questa icona. Una figura fondamentale, un riferimento inevitabile per i credenti come per chi non ha fede.
Fedeli a un tratto che appartiene da sempre a Babilonia Teatri, i creatori ci porranno innanzi a un
allestimento essenziale, dove alluderanno a una spiritualit primaria creando uno spettacolo non
sulla religione ma piuttosto sul consumismo che ormai connota anche lambito religioso, animato
da un vivace spirito critico ma attento a non diventare mai biecamente offensivo. Uno spettacolo
che sembra procedere per divagazioni, elencano una moltitudine di frammenti in cui si rispecchia
licona Jesus ed i mille mondi a lui correlati, e passa dagli accenti pi lievi, che ci faranno sorridere
a momenti di grande struggimento, come la comprensione dellinevitabilit della morte, tema che
piomba addosso ad ogni uomo, di fede o ateo, adulto o bambino, con tutto il suo spietato bagaglio
dangoscia.
93
AEROS
GANDINI JUGGLING
4X4
EPHEMERAL ARCHITECTURES
regia di Sean Gandini cordinatore artistico Emma Lister
coreografie di Ludovic Ondiviela musiche di Nimrod Borenstein luci di Guy Hoare
consulente artistico Matthew Hawkins
una coproduzione tra Gandini Jugging, National Centre for Circus Arts, Lighthouse Poole
e La Brche Ple national des arts du cirque de Basse-Normandie / Cherbourg-Octeville
con il supporto di Arts Council England, Royal Ballet Studio Programme, Agit Cirk,
London International Mime Festival, Shoreditch Town Hall, Jacksons Lane
tour italiano a cura di Live Arts
Il matrimonio fra la danza, considerata la pi alta delle arti, e la giocoleria spesso ritenuta la
minore delle arti pieno di preziose possibilit, sia dal punto di vista strutturale che sul piano
dei temi, dei contenuti. () Ci auguriamo che questo nostro lavoro contribuir a sfondare le barriere di etichettatura fra le arti. Negli anni abbiamo sviluppato un notevole lessico di giocoleria:
siamo entusiasti e incuriositi per questo inedito incontro con il linguaggio complesso, antico e ben
documentato del balletto. Il mondo del circo fa irruzione questanno nella stagione dello Stabile
regionale e contamina felicemente anche il mondo della Danza, come spiega in queste righe Sean
Gandini, giocoliere di fama mondiale e fondatore con Kati Yl-Hokkala della compagnia Gandini
Juggling, di cui sar presentato lo spettacolo 4x4.
Attiva dal 1992, Gandini Juggling una compagnia di altissimo livello nellambito della giocoleria, allavanguardia nellinterpretare questarte e nellesplorarne ogni sfaccettatura, concentrandosi non solo sulla tradizione e su ci che la giocoleria , ma anche su ci che pu diventare.
Lassieme composto da artisti virtuosi in continua evoluzione, capaci di eseguire incantevoli
duetti ma anche di lavorare in grandi gruppi: il merito dello stesso Gandini, studioso e creatore
molto fecondo, capace di passare dagli spettacoli per famiglie alle sperimentazioni di arte visiva,
alla contaminazione con altre arti.
quanto accade in 4x4, spettacolo che nasce dalla collaborazione fra due mondi apparentemente lontani, come quello del balletto e quello della giocoleria. Una distanza che presto scompare
Quattro danzatori e quattro giocolieri, sembrano dividere il palcoscenico per la prima volta: tracciano linee nello spazio. Uno spazio ed un tempo che entrambe queste arti attraversano in modo
effimero, lasciando una traccia invisibile, costruendo unarchitettura immaginaria. 4x4 una celebrazione di quella dimensione, di quel momento in cui tali linee possono incontrarsi.
Lo spettacolo diretto da Sean Gandini e coreografato da Ludovic Ondiviela, si avvale di un accuratissimo disegno luci ed unisce la passione del regista per i modelli matematici gi espressa in
lavori precedenti a quella per la giocoleria. La formula piaciuta molto allanteprima offerta al
Festival 2015 London International Mime alla Royal Opera House, dove le recensioni sono state
entusiastiche. In una cornice raffinata, si intrecciano dunque con altissima precisione lanci di anelli
e clavette, alle pi affascinanti figure della danza, ai salti e alle acrobazie che lasciano sempre
senza fiato, in una serata che di certo rimarr senza pari.
Cresciuto a LAvana, Sean Gandini era affascinato fin dallinfanzia dalla magia e dalla matematica:
da sempre si dedicato alla giocoleria, alla regia e alla coreografia. Con Gandini Juggling, si
esibito in oltre 2.500 spettacoli che si sono tenuti su angoli di strada, come negli stadi o in gallerie
darte. Insegna regolarmente in molte delle principali scuole circensi del mondo.
97
dal 22 al 24 marzo
e dal 29 marzo al 3 aprile 2016 Sala Bartoli
ALTRI PERCORSI
TRE ALBERGHI
Ken e Barbara. Un marito, una moglie. Un tempo, carichi di ideali, sognavano di cambiare il
mondo e militavano nei Peace corps.
Poi si cresce e Ken sogna di cambiare quel Terzo Mondo che ha conosciuto, lavorando dentro
una multinazionale che sforna prodotti adatti a quei paesi. Ma una multinazionale fa affari, business, e Ken interpretato da Francesco Migliaccio senza quasi accorgersene, cambia pelle: ora
uno di quei tagliatori di teste, che la Ditta manda in giro per il mondo a licenziare chi non funziona pi o chi si reso conto che la baby formula di un latte in polvere per le madri africane, forse
non fa loro troppo bene!
Luomo che ho sposato e luomo che vende la baby formula alle madri africane, non sono la
stessa persona confessa Barbara cui dar vita Maria Grazia Plos che lo segue, moglie di quel
dirigente ormai lontano da lei. Due caratteri complessi, vite in evoluzione, figure in cui i due attori
della Compagnia Stabile, si addentreranno guidati da Serena Sinigaglia. Artista teatrale completa e
appassionata, ha saputo rileggere con lucidit, nella sua esperienza registica, sia testi classici che
autori contemporanei, con sensibilit sempre particolare.
In Tre alberghi porter in scena, assieme a Plos e Migliaccio, il dramma di un marito e una moglie
che crescono diversamente allinterno del loro rapporto. Ma c di pi.
C un figlio e un dramma.
E questa donna, moglie, madre, un certo giorno, guardando davanti a s una platea di altre mogli
di colleghi del marito, sente la necessit di vuotare il sacco e raccontare quella parte della sua vita,
non propriamente luminosa, legata alla Ditta.
E questo non proprio quello che ci si aspetterebbe dalla moglie di uno dei massimi capi di una
multinazionale! Con questa nuova situazione, adesso, Ken deve fare i conti.
Dalle stanze di tre alberghi - a questo allude il titolo marito e moglie raccontano tre fasi della
loro vita, che investono lo spettatore con la violenza del lampo di un flash: il successo di Ken, la
denuncia di Barbara, la fuga di lui verso, forse, il ritorno a unet dellinnocenza.
Guarda con schiettezza e oggettivit al nostro tempo Jon Robin Baitz, scrittore, sceneggiatore e
produttore statunitense.
Nato a Los Angeles nel 1961, Baitz cresciuto fra gli Stati Uniti, il Brasile ed il Sud Africa: unevoluzione e formazione composita, dunque, basata su una moltiplicazione di stimoli e riferimenti, che
fa di lui un osservatore attento e acuto.
La penna, molto presto, diviene il suo strumento per eccellenza per analizzare le relazioni interpersonali ed i problemi del presente. La sua una drammaturgia del mondo, che supera confini e
appartenenze sociali o culturali per concentrarsi su argomenti di potente universalit, siano essi
radicati nellintimo di un rapporto privato o gli vengano ispirati da questioni che riguardano la collettivit intera.
Ci, assieme al suo stile secco ed essenziale, talvolta spietato nella sua sincerit, fa di lui uno
scrittore autorevole sia nellambito drammaturgico (che predilige) sia in quello della sceneggiatura,
che gli ha donato la fama internazionale (sua, fra laltro, la celebre serie tv Brothers & Sisters e la
recente The Slap).
99
TULSA BALLET
Ha alle proprie spalle sessantanni di storia e di attivit daltissimo livello, la compagnia Tulsa
Ballet, uno dei pi attesi e prestigiosi nomi ospiti del cartellone Danza: anni dedicati alla formazione di una compagnia eccellente, allarricchimento del panorama culturale dellOklahoma, dove la
compagnia opera e ha sede, ma anche alla creazione di una fama internazionale, che si imposta
in particolare negli ultimi 20 anni, sotto la guida dellitaliano Marcello Angelini. Grandissima preparazione e tecnica, e pregevole repertorio che va dai grandi classici del XIX secolo ai lavori pi innovativi della danza contemporanea, il Tulsa Ballet acclamato in tutto il mondo, ospite di prestigiose
rassegne e cartelloni. A Trieste, dove arriva per la prima volta, la compagnia propone un programma che esprime appieno questa sua anima. Tre le coreografie selezionate: Rooster di Christopher
Bruce, Petit Mort di Jiri Kilyan e Classical Symphony di Yuri Possokhov, tutti artisti contemporanei e
dal linguaggio molto affascinante.
Christopher Bruce ha speso la vita per la danza ed uno dei coreografi pi importanti in Gran
Bretagna: versatile e vitale ha creato per grandi assieme, per il Rambert e per il Nederlands Dans
Theater, per lo Houston e il Culberg Ballet ma anche per il mondo del musical (sue le coreografie
di Jeeves di Andrew Lloyd Webber e Alan Ayckbourn). Il suo Rooster colorato, ironico e rock, vi
evoca i Rolling Stones e celebra gli anni Sessanta e la sua giovinezza. Jiri Kilyan, praghese, coreografo dal 1970, fra i pi prolifici e inventivi creatori del dopoguerra, molto amato e pluripremiato
in tutto il mondo. Ha operato a lungo come direttore e prosegue come coreografo residente e
consigliere artistico con il Nederlands Dans Theater, ma sono moltissimi i suoi balletti importanti,
creati anche per altre formazioni e occasioni.Come Petit Mort che ammireremo sul palcoscenico
del Politeama e che stato creato nel 1991 per il Salzburger Festspiele, per fare omaggio ai 200
anni dalla morte di Mozart. infatti interamente mozartiana la bellissima musica di questa coreografia (due concerti per piano) con cui i movimenti creati dal coreografo sono meravigliosamente
in armonia. Al debutto a Salisburgo i critici hanno sottolineato come incredibilmente, attraverso il
linguaggio coreografico di Kilyan, il suolo sembra prendere corpo e sostanza, attraverso forme di
grande raffinatezza. Creata per sei coppie di danzatori, Petit Mort una creazione suggestiva e
molto sensuale, che permetter ai danzatori del Tulsa Ballet di mettere in luce tutta la loro intensit
e preparazione. Infine i ballerini si impegneranno in Classical Symphony, lavoro affasicnante di Yuri
Possokhov. Ucraino di nascita, a lungo danzatore del Bolshoi prima di spostarsi definitivamente
negli Stati Uniti, dove ora coreografo residente del San Francisco Ballet, Possokhov famoso per
le sue coreografie molto drammatiche, di respiro classico nonch emozionanti e connotate da una
tecnica limpida e acutissima, che mette a dura prova le capacit degli interpreti.
101
EVENTI INTERNAZIONALI
BENEKI TRGOVEC
IL MERCANTE DI VENEZIA
foto PeterUhan
ALTRI PERCORSI
TERRA DI CONFINE
diDaniele Salvo ispirato agli scritti di Amos Oz
regia diDaniele Salvo
con Alfonso Veneroso
elementi scenici di Fabiana Di Marco costumi di Susanna Proietti
musiche originali di Marco Podda immagini video Indyca, Torino
produzioneFahrenheit 451 Teatro
Viviamo in un asilo infantile globale, in un mondo dove la gente pensa sostanzialmente a giocare,
a consumare e a divertirsi. Anche i poveri subiscono il lavaggio del cervello dei gadget. In una realt del genere non ci si mette nei panni degli altri. A parte quando dobbiamo vendere loro qualche
cosa. lunico momento in cui ci chiediamo davvero che cosa prova laltro.
Sono durissime le parole di Amos Oz, ma fotografano molto vividamente la nostra realt vittima
della superficialit e profondamente vulnerabile davanti alla trappola del pregiudizio e della discriminazione. Ed in questo terreno, si radica il fanatismo, lodio fra chi diverso, per razza, per cultura o altro Vuoi fare qualcosa di concreto contro il fanatismo crescente? continua lautorevole
scrittore e giornalista israeliano. Comincia tu per primo a metterti nei panni degli altri. Conosco
persone del movimento pacifista talmente militanti nelle proprie convinzioni su come costruire
la pace da impegnarsi in guerre molto serie con gli altri pacifisti. Li chiamano colombe, ma che
razza di colombe sono quelle che combattono in continuazione luna contro laltra? Il punto che
nessuno davvero immune dal fanatismo. Anche se non ogni forma di fanatismo un pericolo
mortale. Percorrendo i sentieri suggeriti da Oz in Contro il fanatismo e in In terra dIsraele, Daniele
Salvo costruisce drammaturgicamente e mette in scena uno spettacolo di forte impegno sociale e
di grande suggestione artistica e intellettuale.
Accompagnati dalle belle musiche originali del compositore triestino M Marco Podda, cinque
attori si addentrano nel mondo a noi poco conosciuto di Israele e Palestina, alternando ai momenti di recitazione pura, un interessante viaggio visivo, realizzato con videoproiezioni.
Daniele Salvo spiega di aver cercato in Contro il fanatismo la testimonianza super partes di
Amos Oz. Lintellettuale che stato uno dei primi a sostenere la soluzione dei due Stati per
il conflitto arabo-israeliano dopo la Guerra dei sei giorni ci fa infatti comprendere come non ci
siano eroi o uomini nel giusto o nel torto, ma due ostinazioni, due pensieri inconciliabili che continuano ad affrontarsi sullo stesso territorio. Ci avverte di quanto il fanatismo faccia parte delle
nostre vite, si insinui inavvertitamente nei nostri comportamenti quotidiani e cambi il nostro modo
di percepire la realt. un condizionamento pesante che ha le sue radici nella rettitudine inflessibile, nella convinzione di essere nel giusto.
Terra di Confine fa compiere allo spettatore un viaggio nelle terre di Israele, nei villaggi pi remoti e nelle grandi citt, alla ricerca di opinioni e pensieri sulluomo israeliano, ebreo, palestinese,
musulmano. E li riceve da persone comuni che discutono con calore, manifestando liberamente le
proprie opinioni politiche, accusando e difendendo, arrivando quasi al linciaggio, dimostrando un
insanabile odio verso il diverso, ma che assieme a Oz talvolta riescono a farci intravvedere una via
possibile per cambiare e non permettere al fanatismo di instillarsi nelle nostre vite, o di distruggerle. Un pericolo che oggi contamina lEuropa intera..
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NOTRE DAME
DE PARIS
Era il 2003 quando grazie alla collaborazione del Teatro Stabile regionale, Notre Dame de Paris
nellallestimento kolossal di David Zard arrivava a Trieste, in scena al Palazzetto dello Sport: fu un
evento cui partecip con curiosit tutta la citt e lafflusso fu tale da giustificare un ritorno dello
spettacolo lanno successivo.
Le amatissime musiche di Riccardo Cocciante interpretate da artisti sempre di ottimo livello (i
fan non avranno certo dimenticato le struggenti esecuzioni di Gi di Tonno, la sensualit di Lola
Ponce, la potenza di Matteo Setti, primi interpreti del musical), un sensibile lavoro di scrittura di
Luc Plamondon effettuato sullimmortale capolavoro ottocentesco di Victor Hugo, una regia incalzante arricchita da coreografie molto innovative, decretarono per lo spettacolo un successo allora
senza pari. Lo spettacolo ha continuato a girare per anni (si festeggiato, con un tour e un cast
speciale, addirittura il decennale dellallestimento), stato ripreso, proposto in televisione Assai
raramente per entrato in un teatro: solo un paio lo hanno potuto contenere oltre al Rossetti.
quanto accadr nella stagione 2015-2016, quando la bella cornice del Politeama potr ospitare
una versione di Notre Dame de Paris che nulla avr perso in fascino e sfarzo rispetto alloriginale e permetter al pubblico di godere di tutte le sfumature interpretative e dei particolari che una
dimensione da palasport negava di cogliere.
Top secret ancora sul nuovo cast, per cui sono prossime le selezioni: le notizie saranno diffuse al
pi presto dalla produzione.
Nellattesa gli appassionati potranno ripercorrere le belle canzoni fra le quali vanno certo menzionate Il tempo delle cattedrali (cantata da Gringoire il poeta), Zingara (interpretata dalla bella
Esmeralda che vi racconta la sua storia e i suoi sogni), Il papa dei folli cantata dal gobbo, campanaro di Notre Dame, che vi esprime una pazza dichiarazione damore per Esmeralda. E sono
indimenticabili anche Cuore in me (interpretata da Febo), la struggente Bella (in cui Quasimodo il
campanaro, Frollo larcidiacono e il capitano Febo danno voce al loro desiderio per la zingara) e Le
Campane in cui Quasimodo cantava in una sorprendente cornice scenografica.
Tuttora considerato lo spettacolo musicale di maggior successo nella storia della Francia - da
dove partita la sua sfavillante parabola - Notre Dame de Paris stato accolto con eguale calore in tutto il mondo: da brivido la cifra totale degli spettatori che lo hanno applaudito, che supera
largamente i 10 milioni di persone.
Numerosi sono anche i riconoscimenti ottenuti dallopera rock di Cocciante e Plamondon: tra i pi
prestigiosi figurano il Premio Victoire de la Musique come spettacolo dellanno nel 1999, mentre
nel 2000 gli ascoltatori del canale televisivo TF1/RTL votano Belle come la canzone pi bella del
secolo.
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EVENTI INTERNAZIONALI
SELBSTBEZICHTIGUNG
AUTODIFFAMAZIONE
Lea Barletti e Werner Waas da 15 anni vivono e lavorano insieme, fra Roma, Monaco di Baviera e
attualmente Berlino.
Il loro spettacolo ci collega alla dimensione di scambio e confronto fra lingue, culture, tradizioni
teatrali che in questa stagione si voluta sostanziare anche attraverso la proposta di prosa: i due
attori si impegnano infatti su un testo di Peter Handke, scrittore carinziano considerato fra i pi
importanti autori contemporanei europei.
Selbstbezichtigung/Autodiffamazione un gioco che sospende, almeno per la durata dellesperienza comune di unora, i confini fra spettatori e attori. Accettare di fare parte di un gioco,
vedere s stessi mentre si osserva una coppia di sconosciuti, sentire s stessi, comprendere s
stessi, come se si stesse l, al loro posto. Attori che forse parlano della propria vita, o di quella
altrui, di sconosciuti, che per loro capiscono, e tutto ci per mezzo di un testo che in realt consiste solo di luoghi comuni, di modi di dire, che tutti noi abbiamo gi utilizzati almeno una volta
mentre prendevamo coscienza della nostra esistenza, mentre ci ribellavamo contro il livellamento
come potenzialmente insito in ogni terminologia presa in prestito.
Questo lesperimento sociale, la provocazione, il coraggioso spingersi oltre le forme attuali di
societ alla base dello spettacolo. I protagonisti confidano in modo oggi quasi desueto nella struttura di un testo, nelle frasi, come impalcatura per un gioco con la lingua e con la comunicazione.
Il nostro tempo ha bisogno di frasi scrivono. Esse acquistano il loro potenziale non integrabile,
irritante e liberatorio soltanto nel prendere forma, nel loro ordinamento ritmico. Questo processo
che rende visibili le frasi e ci che possono significare, con la lingua come campo da gioco per il
confronto sociale e per la presa di coscienza individuale, il cuore di questa pice.
Il nostro spettacolo sostiene Werner Waas punta su pochissimi mezzi di forte impatto: gli
attori, il testo, la situazione dellessere spettatori come atto collettivo di una societ fatta dindividui. Gli attori stanno l, dapprima nudi, poi vestiti e dicono il testo. Ma in questo stare l e in questo
dire il testo diventa visibile tutto ci che caratterizza il nostro presente: lisolamento, la continua
violenza perpetrata sul proprio spazio interiore, il desiderio dintimit, lessere impacciati nelluso
della lingua, lo scandalo di un sentimento collettivo, il disorientamento politico, il miracolo dellempatia che sopravvive nonostante tutto, la storia comune che ci lega tutti in quanto esseri di questa
terra.
Lo spettacolo, che gi stato rappresentato in Germania e in Italia, perfettamente bilingue e,
assicurano i protagonisti, immediatamente accessibile a gente senza preparazione particolare,
n per quanto riguarda il teatro, n per la letteratura, gente che non conosce Handke () ragazzi giovani, cresciuti col mondo comunicativo dei social network, che scoprono ora in teatro, nel
quale sono capitati per caso o per chiss quale motivo, dun colpo limmediatezza e lintensit
della lingua. Selbstbezichtigung/Autodiffamazione un antidoto contro le futilit, la superficialit, contro la sensazione di rumore diffuso.
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PROSA
QUAI OUEST
APPRODO DI PONENTE
Monique, una laica alla rincorsa di se stessa, e Koch, intellettuale cattolico amministratore di
beni ecclesiastici che ha perso denaro e fede, sono due borghesi che si sono persi in una nuova
giungla della citt dove resistono magazzini abbandonati attraversati da unautostrada e dove
Koch desidera essere ammazzato sintetizza il regista Paolo Magelli. Nel frattempo continua
una famiglia di immigrati sudamericani, un giovane delinquente di belle speranze e una misteriosa
creatura nera ci insegneranno con comica cattiveria chi siamo, dove stiamo andando e perch la
nostra battaglia di sopravvivenza definitivamente perduta. Quai Ouest un grande, graffiante,
tragico affresco che annuncia la fine della nostra cultura e della nostra civilt e che fa violenza ai
valori morali e politici sui quali basata la nostra societ, mettendo in discussione in modo tragicomico la sopravvivenza della nostra cultura e quella dei nostri popoli.
Portato in scena da un ensemble di attori capitanati da Paolo Graziosi che la critica ha definito
superlativi, questa discesa agli inferi costruita da Bernard-Marie Kolts un affresco disperato e
presago, che pone dinnanzi lo sconforto di borghesi e clandestini sullo sfondo di un porto sporco e abbandonato. Vi si intuisce la forza distruttiva, ma armata anche di ironia, di un autore fra i
pi affascinanti del teatro contemporaneo: Bernard-Marie Kolts spiega infatti Franco Cordelli,
recensendo lo spettacolo per il Corriere della Sera scrisse Quai Ouest in occasione di un
viaggio negli Stati Uniti. Eravamo allinizio degli anni Ottanta, aveva poco pi di trentanni, mor a
quarantuno nel 1989. Kolts continuamente abbandonava Parigi, ma vi tornava per nostalgia, era
il luogo del rifiuto e della nostalgia. Tradotto e rappresentato in Italia grazie in particolare alla sensibilit di Franco Quadri, Kolts un autore molto interessante, per il linguaggio modernissimo, talvolta violento e allo stesso tempo assolutamente accurato, elegante, ricco di metafore, musicale.
La forza del suo teatro proprio la parola, che si snoda in dialoghi importanti e lunghi attraverso la
cui architettura i personaggi si affrontano.
Quai Ouest andr in scena nella bella sala del Teatro Stabile Sloveno di Trieste, una scelta che
si sviluppa in seno alla incrementata collaborazione e sinergia fra i due teatri stabili pubblici della
citt, affini per prospettive, modalit di lavoro e utopie. Lidea che ispira la scelta di programmare
uno degli spettacoli in cartellone, nella sala di via Petronio, quella di offrire al pubblico una prospettiva sempre pi ampia e armoniosa di scelte. Lallestimento che Paolo Magelli ha confezionato
per questo spettacolo, particolarmente adatto alla funzionale cornice del Teatro Sloveno e riserver al pubblico affascinanti sorprese, come il potente acquazzone che inonda gli attori e il palcoscenico nel finale.
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ALTRI PERCORSI
DARLING
drammaturgiaricci/forte
regia diStefano Ricci
conAnna Gualdo, Giuseppe Sartori, Piersten Leirom, Gabriel Da Costa
movimentidiMarco Angelilli
elementi scenici diFrancesco Ghisu costumi diGianluca Falaschi
suono di Thomas Giorgi
direzione tecnicaAlfredo Sebastiano assistente alla regiaLiliana Laera
una produzioneRomaeuropa FestivaleSnaporazverein
in coproduzione conThtreMC93 Bobigny/Festival Standard Ideal,
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG,Festival delle Colline Torinesi
EVENTI INTERNAZIONALI
HAMLET
di William Shakespeare
regia di Dominic Dromgoole e Bill Buckhurst
con Ladi Emeruwa / Naeem Hayat, Keith Bartlett, John Dougall, Miranda Foster, Phoebe
Fildes, Beruce Khan, Tom Lawrence, Jennifer Leong, Rawiri Paratene, Matthew Romain,
Amanda Wilkin
scene di Jonathan Fensom musiche di Laura Forrest-Hay
aiuto regia Tatty Hennessy
movimenti scenici di Glynn MacDonald
coreografie di Sian Williams
con il patrocinio del
fight director Kevin McCurdy voice & dialect Martin McKellan
produzione Shakespeares Globe, Londra
Si annuncia fin dora come uno dei grandi eventi culturali del 2016 a Trieste e in Friuli Venezia
Giulia: il capoluogo regionale e il suo teatro pi importante sono stati infatti scelti dal prestigioso Globe Theatre di Londra per lunica tappa italiana del tour mondiale dellAmleto di William
Shakespeare.
Il tour partito il 23 aprile 2014 dal ricostruito teatro shakespeariano di Londra, in occasione del
450 anniversario dalla nascita del Bardo, e si concluder il 23 aprile 2016 con unultima rappresentazione di nuovo al Globe in occasione del 400 anniversario della morte, dopo aver toccato
tutti i 205 Paesi sovrani riconosciuti dalle Nazioni Unite. Unoperazione mai tentata prima da parte
di una produzione teatrale, per sottolineare quanto Shakespeare, e lAmleto in particolare, rappresentino un patrimonio comune di tutta lumanit.
Non c da aspettarsi una produzione kolossal: questa edizione dellAmleto, diretta da Dominic
Dromgoole, direttore artistico del Globe e da Bill Buckhurst, stata infatti costruita in modo da
potersi adattare ai luoghi pi disparati. Nei due anni di viaggio intorno al mondo andata in scena
in teatri tradizionali, da Amsterdam a Sarajevo, da Troms oltre il Circolo Polare Artico a Danzica,
ma anche in sedi prestigiose e non precisamente teatrali, come quella dellAssemblea Generale
delle Nazioni Unite a New York o della Folger Shakespeare Library a Washington, sede della pi
grande raccolta al mondo di testi shakespeariani. Ma stata rappresentata anche in rinomati
spazi allaperto, come il Castello di Praga, il teatro dellIsola Margherita sul Danubio a Budapest, la
Cattedrale di Yucatn e le rovine Maya di Copn in Honduras.
Rappresentare lAmleto in lingua originale in tutto il mondo un progetto coraggioso e dinamico. Sono queste le parole con le quali Peter Brook ha voluto commentare questo ambizioso
progetto del Globe per la cui realizzazione sono stati messi insieme due cast di otto straordinari e
versatili attori verrebbe da dire viaggiattori che si alterneranno nei due anni di tour intorno al
mondo.
Lunica replica in territorio italiano sar dunque in programma al Politeama Rossetti sabato 16
aprile 2016, a una sola settimana dalla conclusione del Globe to Globe tour e rappresenter
unimperdibile occasione per celebrare il quattrocentesimo anniversario shakespeareiano per un
pubblico, come quello triestino, che ha dimostrato in tante occasioni di amare e apprezzare lopera del pi grande autore teatrale di tutti i tempi. Impossibile non ricordare, infatti, il successo tributato alle produzioni shakespeariane realizzate dal Teatro Stabile: dallAmleto con Kim Rossi Stuart,
ai pi recenti Otello con Michele Placido e Re Lear con Roberto Herlitzka e Alessandro Preziosi.
Ma anche ai grandi eventi ospiti in lingua straniera, come lindimenticabile performance di Simon
Callow in The Man from Stratford.
115
ALTRI PERCORSI
JOHN E JOE
Uno stile secco, una scrittura affascinante connotano Agota Kristof, lautrice ungherese che si
rivelata una delle pi interessanti personalit femminili della letteratura del Novecento. Ricca anche
la sua produzione poetica e drammaturgica dalla quale inizi, quando lasciato nel 1956 il suo
Paese si stabil in Svizzera e riprese a scrivere e pubblic in francese, lingua imparata ex novo
Molti gli argomenti di cui si interessata lungo la sua parabola artistica: nella sua produzione un
momento originale rappresentato da John e Joe una commedia molto poetica e struggente,
ma allo stesso tempo divertente.
La porteranno sulla scena, diretti da Valerio Binasco, due attori capaci di profondit danalisi,
ma anche poliedrici e disposti al gioco, alla novit. Si tratta di Nicola Pannelli, attore che ha una
lunga collaborazione con questo regista e di Sergio Romano, che sar un piacere riapplaudire
allo Stabile regionale, dopo qualche anno dassenza e dopo tante prove eccellenti (ricordiamo Le
Signorine di Wilko e le produzioni A different language e Otello, dove per la sua interpretazione di
Jago ha ottenuto premi importanti).
John e Joe una favola dai toni comici e assurdi, seppure molto realistica, che in apparenza
parla di come due strambi clochard passano le giornate, ma in realt ci racconta come funziona,
nella nostra complessa quotidianit, leconomia mondiale evidenzia Valerio Binasco. un
esperimento di rara intelligenza, che tiene sempre al centro dellattenzione la vita dei personaggi,
la loro giocosa teatralit, e la loro funzione metaforica. Anche per questo motivo la sua scelta
degli attori stata assai accurata e consapevole: Voglio lavorare a questo testo come se fosse
una visione poetica e politica insieme, come se lispirazione di Godot fosse sempre ben presente; e nel contempo dovr approfondire quel fantastico gioco di clown stralunati che la storia
richiede, e che risulterebbe affascinante comunque, anche se parlasse daltro, perch linerme
innocenza dei due protagonisti ha anche un tono lirico commovente conferma Binasco.
Ecco perch conclude per me sono molto importanti questi due attori, Sergio Romano e
Nicola Pannelli, ed fondamentale che siano proprio loro gli interpreti dei due personaggi magici che ha creato la Kristof. Con questi attori in corso da tempo uno studio di approfondimento
sulla recitazione del clown lunare, di vaga parentela con Stan Laurel e Keaton. Questo lavoro ci
permetterebbe di trarre le fila di un percorso iniziato con dei fool shakespeariani, e poi continuato
nelle maschere di Goldoni. un materiale di recitazione (ispirato modernamente alla tradizione) molto ricco, che potrebbe dare un contributo importante alla comicit onirica del testo della
Kristof. In conclusione vorrei ribadire che questo gioiellino della letteratura teatrale contemporanea,
anche un gioco poetico sulle crudelt insensate delleconomia. un gioco sul denaro, sul capitale, sulla ricchezza e sulla rovina. Che siano due nullatenenti, dei sans papier, dei buffi da variet a
illustrarci la favola del denaro, unintuizione poetica molto felice.
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ALTRI PERCORSI
IL NOSTRO ENZO
RICORDANDO JANNACCI
voce Moni Ovadia
pianoforte Alessandro Nidi
produzione Promo Music
Moni Ovadia ed Enzo Jannacci: sembrerebbero due mondi lontani, ma basta uno spettacolo,
dalla cifra molto originale, per insegnarci che non cos. Moni Ovadia sar sul palco, supportato dal notevole talento di Alessandro Nidi al pianoforte, per fare omaggio allartista, cabarettista,
cantautore, ma anche cardiochirurgo, da lui molto stimato, inarrivabile nel suo essere stralunato e
surreale.
Il suo talento di musicista si esprimeva al meglio nel jazz come nel rock ha scritto Ovadia su
La Stampa nellaprile 2013, quando mancato il cantautore ma la fonte pi intima della sua
prodigiosa ispirazione era lhumus poetico-culturale delle periferie urbane e specificamente quelle
della sua Milano. La capitale morale, quando Jannacci fece la sua comparsa sulle scene della
canzone e del cabaret, era una metropoli industriale in pieno ed impetuoso sviluppo, dava lavoro, chiamava gli immigrati dalle periferie meridionali orientali ed isolane dello Stivale. Ma la stessa
orgogliosa citt, albergava nei suoi interstizi e nei suoi sottofondi, la povera gente, i disperati, i
fuori di testa, gli esclusi, i sognatori senza voce, i terroni, gli abbandonati dallamore e dalla vita, le
puttane navi scuola da strada e da cinema. Di tutti questi poveri cristi, lui stato il cantore assoluto. Jannacci ne ha colto, incarnato e raccontato la storia, le emozioni, i sentimenti e la vita vera. Di
quel popolo ha interpretato la malinconica, maleducata e balorda grazia, ha rivelato che la poesia
dei luoghi, fiorisce nei gesti impropri e sgangherati degli ultimi fra gli ultimi, nella loro grandiosa
lingua gaglioffa e sfacciata. Enzo non era nato povero cristo, aveva fatto ottimi studi in ogni senso,
ma quella condizione laveva incorporata con arte alchemica.
Ed questo Jannacci ad essere evocato sul palcoscenico, attraverso tante delle sue canzoni dialettali, rock, jazz, che fin dagli anni Cinquanta aveva ideato, collaborando con amici della statura di
Dario Fo e Giorgio Gaber e ispirando altri personaggi di spettacolo, tra cui Renato Pozzetto, Diego
Abatantuono, Massimo Boldi.
Sar lo stesso Ovadia ad interpretare i brani di Jannacci, confermandosi ancora una volta eclettico e curioso sperimentatore, singolare protagonista del teatro e in particolare del teatro musicale
contemporaneo, che attraversa come in passato, anche in questo caso forte di una personale e mai banale ricerca espressiva. Cos ascolteremo brani in vernacolo e ne canteremo altri,
diventati ormai i nostri classici: dallirrinunciabile Vengo anchio, no tu no a LArmando, da Ma mi
a Vincenzina e la fabbrica, da El purtava i scarp del tennis a una suite per piano E alla musica,
lattore alterner il contrappunto di un fluire di pensieri, ricordi, racconti. Jannacci cantore dei
poveri cristi gli offre infatti un aggancio al suo passato, alla condizione di profugo nella periferia
milanese, dando la stura ai ricordi della famiglia, della sua infanzia in quellaffascinante citt in
espansione.
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LE CIRQUE INVISIBLE
soggetto, interpretazione e regia
diJean Baptiste Thierre e Victoria Chaplin
disegno luci Nasser Hammadi
tour italiano a cura di Live Arts
PIXEL
Una decina di straordinari danzatori, si impegnano davanti ai nostri occhi, completamente immersi in un mondo virtuale: danzare in un simile contesto per loro ma anche per chi guarda
unesperienza del tutto inedita, emozionante e sorprendente.
Pixel infatti un incredibile, poetico e fantasmagorico incontro fra danza e tecnologia 3D, reale e
virtuale come non lo abbiamo mai visto.
Lenergia e il virtuosismo della danza hip-hop incontrano la bellezza dellillusione di un mondo virtuale, fatto di sintesi numeriche e immagini elettroniche, liriche e coinvolgenti, che tuttavia mettono
la persona con le sue storie e le sue emozioni al centro di tutto. La tecnologia al servizio di un
racconto che si trasmette attraverso il movimento e la musica, la coreografia e tutto un assieme di
possibilit di illusione e magia visuale che impreziosisce allestremo la totalit dellespressione.
Dallincontro di Mourad Merzouki e gli artisti Adrien Mondot e Claire Bardainne nasce dunque uno
spettacolo in cui le arti si incrociano fra loro inventando un linguaggio nuovo e unico. Un viaggio
accompagnato dalla musica avvolgente e vellutata di Armand Amar.
Un viaggio vicino al nostro tempo, se pensiamo che siamo attorniati dalla tecnologia digitale, circondati da schermi video, immagini che ci informano, ci catturano, ci guidano attraverso le citt,
ci monitorano, ci permettono di comunicare a 360 gradi anche con chi molto lontano da noi
sufficiente attraversare una grande metropoli per immaginare come saranno le citt del domani:
connotate da una ancor pi forte esposizione alle immagini.
Pixel anticipa la sensazione di non riuscire pi a distinguere la realt dal mondo virtuale portando
ad un nuovo approccio esplorativo di queste tecnologie con e per la danza: unesperienza entusiasmante e addirittura vertiginosa per i ballerini che hanno colto la sfida di far dialogare questi
due mondi con lintento di trovare un sottile equilibrio tra queste due arti senza che luna arrivi mai
a prevalere sullaltra. Potente in ci stato lapporto denergia e virtuosismo dellhip-hop, leclettismo fra poesia, sogno, forza che connota la compagnia Kfig, diretta dal coreografo Mourad
Merzouki.
La fama del gruppo esplode nel 1998 con Rcital, strabiliante incontro tra lhip hop ed un violinista
classico: lo spettacolo vanta una tourne internazionale di tre anni che tocca oltre 40 paesi. Da
allora Mourad Merzouki non smette di rinnovare il linguaggio dellhip-hop provocandolo, sdoganandolo dal suo significato meramente sociale per portarlo sulla scena, con una grande diversit
coreografica, scenografica ed estetica. Kfig , attualmente, una delle pi importanti compagnie
di hip-hop in Francia e simpone per il suo stile unico, nutrito dallo spirito dapertura verso altri linguaggi coreografici ed artistici.
123
PROSA
AMLETO
A GERUSALEMME
Oggi Marco Paolini senza alcun dubbio fra gli artisti pi amati dagli spettatori dello Stabile regionale: vi ha presentato, acclamatissimo, quasi tutti i suoi spettacoli, talvolta di denuncia (Racconto
per Ustica, Parlamento chimico), altre volte incardinati su osservazioni e ricordi (Il Milione, Bestiario
Veneto), altre ancora raccontando personaggi celeberrimi o grandi avventure (Itis Galileo, Il
Sergente, la recente Ballata di uomini e cani). Un itinerario intelligente, originale che partito nel
1996 da Il racconto del Vajont, in cui Paolini collaborava come nuovamente accade ora con un
altro grande del teatro italiano contemporaneo, Gabriele Vacis.
Si tratta di due artefici della lunga e felice stagione del teatro di narrazione, legati da una lunga
amicizia e da molti progetti comuni, uno dei quali portano ora sui palcoscenici: Hamlet in
Jerusalem, unavventura che ha radici lontane.
Lidea nasce infatti nel 2008 a Gerusalemme, al Palestinian National Theatre di Gerusalemme Est,
sotto legida del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione per lo Sviluppo: si tratta
di una scuola di recitazione per ragazzi palestinesi, allievi la cui voglia di lavorare in teatro pi
forte delle difficolt di attraversare ogni giorno checkpoint e pregiudizi sociali.
Lanno successivo, in Italia, il laboratorio prosegue ad Alessandria, dove i ragazzi lavorano anche
con Laura Curino, Emma Dante, Valerio Binasco, Alessandro Baricco, Roberto Tarasco. La scuola
TAM (si chiamava cos: Theatre and Multimedia Arts) ha presentato i risultati del proprio lavoro
alla Biennale di Venezia, al Teatro Valle di Roma e alla Scuola dArte Drammatica Paolo Grassi di
Milano.
Nucleo fondamentale della didattica di Vacis la schiera, un processo che unisce movimento e
attenzione che da tempo alla base dei lavori del regista: Schiera lesercizio che sto elaborando da molti anni. Insegna a vedere quello che si guarda e ad ascoltare quello che si sente. Saper
vedere, sapere ascoltare, necessario per un attore che voglia essere autore della propria presenza in scena. La schiera insegna ad ascoltare e a vedere, poi un luogo in cui si pu improvvisare
liberamente. E la chiave per poter ascoltare e realizzare un percorso teatrale partire dallAmleto
di Shakespeare, dalla consapevolezza che in esso si scorgono tutte le sfaccettature della vita,
anche quelle complicate dalle esperienze di chi vive in Palestina: i riti di passaggio, il rapporto
uomo/donna, il conflitto con la famiglia, le generazioni a confronto, la rabbia, la pazzia, lamore.
Affascinante che, ancora una volta, la forza e la fragilit, la rabbia e la gioia che appartengono ai
giovani, siano condensati in un capolavoro del grande scrittore inglese, vissuto 400 anni fa.
125
PROSA
LA CENA
di Ferenc Molnar
regia di Fausto Paravidino
con la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Filippo Borghi, Adriano Braidotti,
Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana,
Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos e due attori in via di definizione
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Un altro impegno che vedr in primo piano gli attori della Compagnia Stabile, che incontrano - per
affrontare questa corrosiva commedia un regista dalla grande preparazione, freschezza, sense
of humour. Si tratta di Fausto Paravidino, che la platea del Politeama Rossetti ha spesso ammirato
in veste di autore, attore e recentemente anche per le doti registiche (lo scorso anno, ad esempio,
stata molto amata la commedia I vicini da lui scritta e diretta).
In questa nuova produzione, affronta la drammaturgia piacevole, garbata e assieme corrosiva di
Ferenc Molnr, autore nato alla fine dellOttocento, ma dal piglio molto moderno, come dimostra
ne La cena.
Il plot vuole che un direttore di banca, il giornodel suo compleanno inviti gli amici a cena. un
anniversario speciale per lui: giunto allapice della carriera, vuole condividere questo momento
con le persone che pi gli sono vicine, con le quali ha condiviso tanti momenti importanti. Prepara
anche un discorso per ringraziare tutti ma, proprio mentre lo legge, il maggiordomo comunica che
alla porta c unuomo: un ispettore di poliziavenuto proprio per lui,peril direttore Scompiglio
tra i convitati; qualche domanda, qualche sguardo, etuttoallimprovvisocambia di prospettiva. Le
persone radunate attorno a quella tavola sono ancoragli amiciche qualche istante prima brindavano e ridevano? Tutto il sostegno avuto nel costruire questa luminosa carriera sempre avvenuto
alla luce del sole e nella piena legalit?
Con una capacit straordinaria nelcostruire dialoghiche, attraverso la massima levit, in un
momento spalancano davanti agli occhi dello spettatore mondi ben pi grevi, lincantevoleautore
deIragazzi della viaPldipinge una societ della qualela corruzionesembra il tratto essenziale:
che non lascia scoperta alcuna ruota dellingranaggio, perfettamente oliato, entro cui la Classe
Dominante si muove.Un mondolontano dal nostro quotidiano? A vedere le reazioni dei singoli
personaggi aivaricoups descneche si susseguono nella serata, non sembrerebbe proprio;la
casta, gliinteressi, i tradimenti, i regali, i ricatti, il gioco degli amanti e degli affari non sonoaffatto
cos lontani nel tempo eanzi, ti chiedi: ma davvero lha scrittoMolnrnel 1930?!
Nato nel 1878 a Budapest; 1895: studente di diritto a Ginevra; 1904: giornalista e scrittore noto;
1914: commediografo ancora pi noto; 1930: vorrei ancora essere studente a Ginevra poco
prima di morire, nel 1952, Ferenc Molnr sintetizzava cos la propria vita: poche righe che danno
gi prova della sua abilit di scrittore, della sua ironia venata di scetticismo, ma anche del suo giocoso attaccamento alla vita.
Accenti che connotano appieno la sua ampia ed eclettica opera letteraria, che comprende
romanzi, novelle, commedie teatrali, articoli giornalistici. Di origini ebraiche, agli albori della seconda guerra mondiale fugge negli Stati Uniti, dove continua a scrivere e lavorare. Molte delle sue
commedie - come Il cigno, divenuto un delicato film con Grace Kelly - sono state adattate da
penne celebri, quali Tom Stoppard o Arthur Miller, per la radio ed il cinema.
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ALTRI PERCORSI
IL SOGNO
DI UNITALIA
1984-2004
VENTANNI SENZA ANDARE MAI A TEMPO
Giornalista e scrittore dallo sguardo acuto sulla contemporaneit, ma anche personaggio eclettico
e protagonista di un nuovo teatro-canzone che ha saputo conquistare pubblico e critica, Andrea
Scanzi molto amato allo Stabile regionale. Vi hanno ottenuto ottimi esiti entrambi i suoi primi
lavori, Gaber se fosse Gaber nel 2013 e nella scorsa stagione Le cattive strade, ospitato al Teatro
Miela. Con un nuovo titolo, ancor pi personale e attuale dei precedenti, sar protagonista anche
questanno, dividendo la scena nuovamente e con molto affiatamento con Giulio Casale, eclettico
e appassionato musicista.
Il sogno di unItalia 1984-2004 Ventanni senza andare mai a tempo analizza quella stagione in cui la generazione dei quarantenni, a cui anche Scanzi e Casale appartengono, sognava di
rivoluzionare lItalia ed ha invece fallito. Nello spettacolo dal sottotitolo dolentemente jannacciano
scrivono i due autori c la politica che non riesce pi a generare appartenenza e c larte
musica, cinema, letteratura, giornalismo che diventa fatalmente politica e dunque forse militanza.
Un tempo ragazzi selvaggi, ma solo nelle canzonacce dei Duran Duran, i quarantenni di oggi
sognavano il cambiamento e si sono ritrovati prima Berlusconi e poi Renzi. Volevano la rivoluzione, ma solo nelle t-shirt. Cercavano un nuovo centro di gravit permanente, ma per ignavia o
quieto vivere rischiano di avere inguaiato lItalia. Uno spettacolo dedicato a chi quegli anni li ha
vissuti, ma rivolto anche a coloro che oggi hanno 20-30 anni e si battono per un Paese migliore.
Cos i due protagonisti seguendo la cifra stilistica che loro propria e che intreccia narrazione a
momenti musicali e a testimonianze iconografiche iniziano a chiedersi come sia stato possibile
sopportare ventanni di Berlusconi, poi riflettono sullarrivo di Renzi e si interrogano sul motivo
per cui in Italia la norma eccezione e lanomalia immorale spesso regola Analizzano il loro
tempo: 1984-2004 gli anni in cui le cose sarebbero potute cambiare, ma non accaduto. E cos
le riflessioni di Scanzi viaggiano dalla morte di Enrico Berlinguer allultima fuga di Marco Pantani,
i video rinforzano le emozioni. La voce di Casale ribadisce le emozioni di quegli eventi, svolge in
note il filo del tempo che lega ledonismo degli Ottanta al sangue del G8 di Genova, intonando
canzoni da Bennato agli U2, da Gaber a Jeff Buckley, da De Gregori a Eddie Vedder.
Di questi ventanni si reincontrano miti ed eroi, la disillusione di Mario Monicelli e la lotta solitaria
di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il vuoto lasciato da tanti volti e nomi come Troisi, Senna,
Pantani. Passando da un errore a un esempio brillante, da un dramma a un sorriso, Scanzi e
Casale percorrono questo tempo che sembra essere volato in un soffio, lasciando la sua generazione quasi incredula armati di senso critico, ma senza mai abbandonare lidea e il desiderio di
una evoluzione positiva e definitiva, una ripartenza decisa sulla strada indicata dalle eccellenze che
comunque, in Italia non sono mai mancate.
129
ilRossetti 20152016
Milo BUDIN
presidente
Giuliano ABATE
vicepresidente
Franco PER
direttore
Stefano CURTI
direttore organizzativo
Fabia BENSI
Flavia LEONARDUZZI
Chiara VALENTI OMERO
Maura CATALAN
consiglieri
direttore di produzione
Paolo GIOVANAZZI
presidente
Lucia DUSSI
Diego PECAR
Daniela SFERCO
Bruno BOBINI
Manuela SIMONETTI
Giuseppe DI BARTOLO ZUCCARELLO
CristinaSBAIZERO
soci
Comune diTrieste
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Provincia di Pordenone
Provincia di Trieste
Camera diCommercio Industria Artigianato e
Agricoltura di Trieste
Unicredit Banca Spa
con il sostegno di
Comune di Trieste
130
direttore amministrativo
Roberta TORCELLO
responsabile tecnico
ufficio amministrazione
MassimoCARLI
AlbertoCASTELLACCI
Christian CERNE
Davide COMUZZI
GianlucaLA ROSA
GiulianoLATTANZIO
AlessandroMACORIGH
RobertoSAULE
PaoloSAVIO
Rosaria SCHIRALDI
Roberto STAREC
MassimoTATARELLA
CarloTURETTA
Borut VIDAU
GiorgioZARDINI
Valentina ZOGOVICH
ufficio tecnico
Gioia BATTISTA
ufficio produzione
AlessandroALTIN
Emmanuele BONNES
Oriana CRESSI
Marzia GALANTE
Greta PETRONIO
ufficio marketing e comunicazione
Ilaria LUCARI