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ANPA

Agenzia Nazionale per la


Protezione dellAmbiente

Acidificazione ed eutrofizzazione
da deposizioni atmosferiche:
le mappe nazionali dei carichi critici

Stato dellAmbiente 2/2001


ANPA - Dipartimento Stato dellAmbiente, Controlli e Sistemi Informativi
ANPA - Unit Interdipartimentale Censimento delle Fonti di Emissione

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Informazioni legali
LAgenzia Nazionale per la Protezione dellAmbiente o le persone che agiscono per conto dellAgenzia stessa non sono responsabili per luso che pu essere fatto delle informazioni contenute in questo rapporto.

Agenzia Nazionale per la Protezione dellAmbiente


Via Vitaliano Brancati, 48 - 00144 Roma
Dipartimento Stato dellAmbiente, Controlli e Sistemi Informativi
Unit Interdipartimentale Censimento delle Fonti di Emissione
www.anpa.it

ANPA, Stato dellAmbiente 2/2001

ISBN 88-448-0044-6

Riproduzione autorizzata citando la fonte

Coordinamento ed elaborazione grafica


ANPA, Immagine
Grafica di copertina: Franco Iozzoli
Foto di copertina: Giorgio Brunialti e Paolo Giordani

Coordinamento tipografico
ANPA, Dipartimento Strategie Integrate Promozione e Comunicazione

Impaginazione e stampa
I.G.E.R. srl - Viale C.T. Odescalchi, 67/A - 00147 Roma

Stampato su carta TCF

Finito di stampare nel mese di dicembre 2001

AU TO R I

Il documento stato elaborato da:


Patrizia Bonanni, ANPA
Silvia Brini ANPA
Armando Buffoni CESI
Giuseppe Stella CESI
Gianni Vialetto ENEA
Con la collaborazione di:
Cristina Sarti
Alessandra Scifo
Giusy Vetrella
Elaborati grafici a cura di ESA Environmental System Analysis S.a.s.
Si ringrazia lIng. Mario Cirillo per il contributo alla revisione del documento ed i suggerimenti dati.

L A B A N C A D A T I I N T E R A T TPI R
VE
A MPEESRS AL E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Premessa

I protocolli attuativi della Convenzione di Ginevra sullInquinamento Atmosferico Transfrontaliero


(1979), che prevedono riduzioni delle emissioni nazionali di inquinanti atmosferici dei diversi Paesi
aderenti alla Convenzione, vengono negoziati e finalizzati sulla base dei carichi e dei livelli critici,
ovvero della sensibilit ambientale dei recettori (suoli forestali, acque superficiali ecc.) presenti nelle
diverse porzioni del territorio alle deposizioni di sostanze acidificanti ed eutrofizzanti (carichi critici)
e alle concentrazioni inquinanti (livelli critici).
LItalia, come firmataria della Convenzione di Ginevra sullInquinamento Atmosferico Transfrontaliero,
partecipa alle attivit negoziali ed tenuta al rispetto dei protocolli attuativi della Convenzione che
sottoscrive e che successivamente vengono ratificati dal Parlamento. Una mappa nazionale aggiornata e affidabile dei carichi e dei livelli critici costituisce uno strumento fondamentale di supporto a
tali attivit e a quelle relative alla strategia europea per la lotta allacidificazione e allozono troposferico che hanno avuto come esito, tra laltro, la Direttiva sui tetti nazionali alle emissioni.
Nel presente rapporto vengono riportati sia i dati di base che le mappe nazionali dei carichi critici
e delle eccedenze di tali carichi per i suoli forestali con riferimento allacidit totale, allo zolfo, allazoto acidificante e allazoto nutriente.Vengono inoltre presentati alcuni studi di caso con riferimento
alla laguna di Venezia e alla provincia di Bologna.
Le mappe dei carichi critici e delle eccedenze sono pure disponibili al sito www.sinanet.anpa.it.
E auspicabile che il lavoro qui presentato possa essere quanto prima arricchito e integrato con altri
contributi di soggetti nazionali competenti sulla materia, quali quello dellIstituto di Idrobiologia del
CNR di Pallanza riguardante i carichi critici per i laghi alpini.
E altres auspicabile che lanalisi venga estesa ad altri recettori quali i manufatti di interesse artistico e storico, la cui protezione non pu non costituire una priorit fra gli interventi di salvaguardia e
risanamento dellambiente e del territorio nel nostro Paese.
Mario Cirillo
Responsabile Unit Interdipartimentale
Censimento delle Fonti di Emissione

L A B A N C A D AT I I N T E R AT T I V
IN
A DPI E
C RE L E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Indice

INTRODUZIONE

1.
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5

I CONCETTI DI CARICO E DI LIVELLO CRITICO E DI ECCEDENZA


Inserimento della tematica nel contesto internazionale
La stima del carico critico
La stima del livello critico
La disaggregazione spaziale : il reticolato EMEP
Il concetto di eccedenza e la sua valutazione

5
5
7
10
11
13

2. I
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
2.7
2.8
2.9
2.10
2.11
2.12
2.13
2.14

DATI DI BASE
Carta della percentuale di territorio italiano compresa nel reticolato EMEP
Carta del territorio italiano coperto da elementi sensibili
Carta delluso del suolo
Carta delle precipitazioni
Carta dei suoli
Carta delle temperature
Carta della deposizione dei cationi basici
Carta della rimozione dei cationi basici
Carta del rilascio dei cationi basici da parte dei suoli
I limiti provinciali
Perdite di azoto attraverso gli incendi
Quantit di azoto immobilizzato dal materiale organico del suolo
Quantit di azoto rimosso dalla biomassa vegetale e animale
Quantit di azoto rilasciato allatmosfera attraverso i processi
di denitrificazione
Quantit di azoto rilasciato allatmosfera attraverso i processi
di volatilizzazione
Quantit di azoto percolato dalla zona radicale
Quantit di azoto fissato mediante fissazione biologica

15
15
16
17
20
22
25
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31
32
43
55
67

92
103
115

LE MAPPE NAZIONALI DEI CARICHI CRITICI


E DELLE ECCEDENZE
Acidit totale
Mappa del carico critico
Mappa delleccedenza
Zolfo
Mappa del carico critico
Mappa delleccedenza
Azoto acidificante
Mappa del carico critico
Mappa delleccedenza
Azoto nutriente
Mappa del carico critico
Mappa delleccedenza
Quadro complessivo dellacidificazione e delleutrofizzazione

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129
130
131
132
132
133
134
134
135
136
136
138
139

2.15
2.16
2.17
3.
3.1
3.1.a
3.1.b
3.2
3.2.a
3.2.b
3.3
3.3.a
3.3.b
3.4
3.4.a
3.4.b
3.4.c

79

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

4. STUDI DI CASO
4.1
Azoto nutriente nella laguna di Venezia
4.1.a Mappa del carico critico
4.1.b Mappa delleccedenza
4.2
Metalli pesanti nella provincia di Bologna
4.2.a Mappa del carico critico di Cadmio
4.2.b Mappa delleccedenza di Cadmio
4.2.c Mappa del carico critico di Piombo
4.2.D Mappa delleccedenza di Piombo

141
141
142
143
144
144
145
146
147

ALLEGATI
Allegato 1
Allegato 2
Allegato 3
Allegato 4
Allegato 5
Allegato 6
Allegato 7
Allegato 8
Appendice A
Appendice B

149
151
153
155
157
159
161
163
165
167

BIBLIOGRAFIA

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L A B A N C A D A T I I N T E R AI T
NTTIRVO
A DPUEZRI OL N
E EO R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Introduzione

I processi di combustione (nellindustria, negli autoveicoli, per la produzione di energia elettrica, per il riscaldamento domestico), i processi industriali, le attivit vulcaniche e particolari attivit microbiche, determinano emissioni nellatmosfera di composti dello zolfo1, dellazoto2 e di altri inquinanti (metalli pesanti, composti organici) che tal quali, o come prodotti di
processi chimico-fisici, dallatmosfera vengono trasferiti al suolo e alle acque con le deposizioni3 e provocano effetti dannosi sullambiente. I composti dello zolfo e dellazoto sono causa
di fenomeni di acidificazione e di eutrofizzazione; lozono presente nella atmosfera, che si
forma a partire dai composti organici volatili e dagli ossidi di azoto in presenza di radiazione
solare, pu causare danni alla salute, alla vegetazione e cali di resa nei raccolti; alcune sostanze inquinanti sono anche causa di fenomeni di corrosione e deterioramento dei materiali e
quindi del patrimonio artistico; anche inquinanti presenti in traccia (metalli pesanti, composti
organici persistenti) infine, sono tossici per luomo e per lambiente.
Le sostanze trasportate in atmosfera fanno sentire i loro effetti negativi sul suolo, sulla vegetazione, sulle acque sia superficiali che sotterranee e sui manufatti, anche a distanze di centinaia e migliaia di chilometri dal punto di emissione, spesso in paesi diversi da quelli in cui si
originata lemissione che le ha prodotte.
Se si pensa che il 75% dello zolfo, il 70% degli ossidi di azoto e il 47% dellammoniaca emessi in Italia viaggiano oltre i confini nazionali andando a deporsi in altri paesi, e che per contro il 58% dello zolfo, il 30 % degli ossidi di azoto e il 12 % dellammoniaca che si depone
sul nostro territorio, proviene da altri paesi (stime EMEP per il 1997), appare evidente
come il problema dellinquinamento atmosferico non pu essere risolto solo su scala
nazionale.
La problematica dellinquinamento transfrontaliero ha cominciato ad assumere peso fin dagli
anni 60 quando per la prima volta si collegarono i danni provocati dal fenomeno dellacidificazione (in particolare la diminuzione del potere tampone delle acque superficiali) riscontrati in alcuni laghi scandinavi con le emissioni di ossidi di zolfo provenienti dal continente europeo. Lidea fu portata avanti dalla scienziato svedese Svante Odn, e fu oggetto di discussione alla conferenza delle Nazioni Unite sullambiente globale che si tenne a Stoccolma nel
1972 (Sverdrup et al, 1995). Pur essendoci ancora molto scetticismo sul fatto che gli inquinanti potessero causare danni anche a migliaia chilometri di distanza dal punto di emissione,
in quelloccasione parecchi Paesi sottoscrissero il principio che le nazioni non dovevano intraprendere attivit che potessero arrecare danno oltre i propri confini.
Nel 1977 anche lOECD4 present un rapporto nel quale venivano confermate le teorie
1

SO2 (anidride solforosa) e SO3 (anidride solforica), indicati complessivamente con il termine SOx, (ossidi di zolfo).
NO (monossido di azoto) e NO2 (biossido di azoto), indicati come NOx, (ossidi di azoto), NH3 (ammoniaca);
3 Il termine deposizione comprende tre fenomeni distinti: la deposizione umida, la deposizione secca e la deposizione occulta
La deposizione umida, pu verificarsi anche in zone lontane dalla sorgente, gli inquinanti originariamente emessi (denominati
inquinanti primari) presenti nellaria si combinano con lumidit atmosferica (pioggia, neve, grandine, nebbia) dando luogo a altre
sostanze (indicate con il termine di inquinanti secondari). Il fenomeno di deposizione umida consta sostanzialmente di due fasi:
un processo di inglobamento delle particelle nelle minuscole goccioline che costituiscono la nube per nucleazione, diffusione
o impatto (rainout) e un processo di trascinamento delle particelle sottostanti la nube al momento in cui avviene la precipitazione (washout).
Il processo di deposizione secca consiste nel trasferimento dellinquinante dallaria alla superficie sottostante. In questo processo coinvolto il materiale presente in aria nelle immediate vicinanze del suolo. La deposizione dovuta al trasferimento
dellinquinante dallo strato turbolento immediatamente sovrastante la superficie allo strato immediatamente in contatto con
essa. Il successivo trasferimento alla superficie pu avvenire per impatto, assorbimento o passaggio in soluzione. La deposizione secca particolarmente rilevante in prossimit della sorgente di emissione.
Per deposizione occulta si intende la deposizione di goccioline di nebbia o nube, che non vengono raccolte efficacemente dai
campionatori convenzionali di precipitazione e il cui apporto non quindi compreso nei bilanci della deposizione chimica.
Mentre la pioggia esercita un effetto dilavante, le goccioline di nebbia e nube, date le piccole dimensioni rimangono a contatto con le superfici su cui si depositano per un tempo relativamente lungo, aggravando cos le conseguenze negative legate al fenomeno.
4 Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (di cui fanno parte 29 paesi industrializzati)
2

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dello scienziato svedese; quindi, allo scopo di proteggere lambiente e la salute delluomo
5
dallazione transfrontaliera dei vari inquinanti chimici, i paesi membri dellUN/ECE firmarono a Ginevra, il 13 novembre 1979, la Convenzione sullInquinamento Atmosferico Transfrontaliero a Lunga distanza (Long-Range Transboundary Air Pollution). (Vialetto G., 1997;
Cirillo M.C. 1998)
La Convenzione di Ginevra ha dato vita a impegni a livello internazionale di riduzione delle
emissioni di inquinanti atmosferici (Protocolli). Per stabilire le quote di riduzione delle emissioni per ciascun paese stato messo a punto un approccio orientato al recettore, basato
sulla sensibilit alle deposizioni di specie inquinanti, o alle loro concentrazioni al suolo, denominato lapproccio basato sugli effetti.Tale approccio valuta la sensibilit dellambiente verso
un certo inquinante (sensibilit rappresentata dal carico critico) e poi stima la deposizione di
tale inquinante che pu essere sostenuta senza causare danni allambiente, tenendo anche
conto dei costi di riduzione delle emissioni.
Le informazioni sulla sensibilit degli elementi recettori che si ottengono attraverso la misura dei carichi critici, devono essere paragonate con i dati di deposizione degli inquinanti per
determinare quali aree ricevono correntemente delle deposizioni che eccedono il valore di
carico critico dellarea stessa.Tali aree di eccedenza indicano dove gli attuali valori di deposizione degli inquinanti possono indurre danno agli ecosistemi e quindi quali sono le aree per
la cui salvaguardia indispensabile intervenire. Le aree di eccedenza non necessariamente
verranno a coincidere con le aree caratterizzate dal carico critico pi basso, cio le aree pi
sensibili, (anche se queste saranno le pi probabili), in quanto la criticit della situazione del
territorio sar determinata dalla combinazione dei due fattori: carico critico e deposizione.
Parimenti la sensibilit ad inquinanti presenti in atmosfera (ad esempio lozono, che si forma
a partire dai composti organici volatili e dagli ossidi di azoto in presenza di radiazione solare, pu causare danni alla salute, alla vegetazione e cali di resa nei raccolti) pu essere analizzata con lapproccio detto dei livelli critici
Ad oggi nellambito delle attivit previste dalla Convenzione di Ginevra, sono stati considerati carichi critici per lacidit totale delle deposizioni, per lo zolfo (nei riguardi delleffetto
acidificante), per lazoto (sia rispetto alleffetto acidificante che eutrofizzante) e per i metalli
pesanti. I recettori presi in considerazione sono stati i suoli forestali, le acque interne e marine, e i materiali. I livelli critici hanno riguardato varie sostanze gassose quali anidride solforosa, ossidi di azoto e ammoniaca, ma soprattutto ci si focalizzati sullozono per i suoi effetti
sia sulla salute umana che su vari ecosistemi vegetali (colture agricole in termini di resa, foreste in termini di danno vero e proprio)
I Paesi aderenti alla Convenzione di Ginevra hanno istituito dei Centri Focali Nazionali (NFC)
al fine di sviluppare, raccogliere e revisionare i dati nazionali e presentarli sotto forma di
mappe, in cui il territorio suddiviso in griglie, ad ognuna delle quali assegnata una certa
sensibilit verso la deposizione di una data specie chimica. Dal 1992 in Italia stata avviata
loperazione di mappatura dei carichi critici sul territorio nazionale, che vede tuttora impegnati svariati attori: ANPA, ENEA, ENEL, CNR, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
Universit.
In questo lavoro viene presentata una rassegna di quanto ad oggi stato prodotto per lItalia, con riferimento ai carichi critici e alle relative eccedenze, si accenner a quanto si sta producendo e a quanto in fase di progettazione per rispondere sia alle esigenze della comunit internazionale che alle peculiarit del nostro Paese.
I dati di mappatura riportati riguardano i carichi critici relativi a pi di un inquinante: in par5

UN/ECE lacronimo di United Nations Economic Commission for Europe. La Commissione Economica per lEuropa, ECE,
una commissione regionale delle Nazioni Unite a cui aderiscono i Paesi Europei pi gli Stati Uniti dAmerica, il Canada ed Israele, per un totale di 54 paesi.

INTRODUZIONE

ticolare acidit totale, zolfo, azoto (sia per il suo effetto acidificante che per il suo effetto
eutrofizzante) e (come esposizione di studi di caso) i metalli pesanti. Il calcolo stato effettuato prendendo in considerazione elementi recettori di diversa natura (suoli forestali per
tutto il territorio nazionale, e per uno studio di caso anche le acque marine). Le mappe nazionali sono realizzate facendo riferimento a un reticolo geografico con maglie quadrate di 50
km di lato, indicato come reticolo EMEP 50x506, e per ciascuna cella viene fornito il pentile
(dal greco penta + percentile, cio il 5percentile), vale a dire il limite di deposizione rimanendo al di sotto del quale si assicura la protezione del 95 % degli elementi recettori presenti. Pertanto deposizioni di quantit superiori al valore del carico critico determineranno
un grado di protezione degli elementi recettori minore del 95%.
Sono in via di preparazione mappe nazionali dei carichi critici dei metalli pesanti e mappe di
livelli critici per lozono.
E in via di realizzazione, attraverso una collaborazione ANPA- ICR (Istituto Centrale del
Restauro) la realizzazione della mappatura dei carichi e dei livelli critici per i principali inquinanti atmosferici, acidit, composti dellazoto, dello zolfo e ozono e particolato, considerando
come elementi recettori i beni di interesse storico-artistico presenti sul territorio nazionale.

Tale reticolo quello che viene utilizzato dal programma europeo EMEP per rappresentare i valori di emissione in Europa, originariamente era composto di maglie quadrate di lato 150 km, successivamente ognuna stata suddivisa in 9 maglie di 50 km
di lato.Trattandosi di maglie quadrate, esse non coincidono con i meridiani e i par alleli, ma sono invece basate sulle cosiddette
proiezioni stereografiche polari.

O N C E T TTI I D
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1. I concetti di carico critico, di livello


critico e di eccedenza
1.1 Inserimento della tematica nel contesto internazionale.
Allo scopo di proteggere lambiente e la salute delluomo dagli effetti dovuti al trasporto transfrontaliero di vari inquinanti chimici, i Paesi membri dellUN/ECE hanno firmato a Ginevra,
il 13 novembre 1979, la Convenzione sullInquinamento Atmosferico Transfrontaliero a Lunga
Distanza (Long-Range Transboundary Air Pollution).
La Convenzione costituisce un quadro di riferimento al fine di consolidare ed estendere la
cooperazione internazionale a livello scientifico, economico e tecnologico, nellottica del controllo e riduzione dellinquinamento atmosferico transfrontaliero.
La Convenzione di Ginevra una convenzione quadro, ossia un trattato in cui le parti che vi
aderiscono riconoscono i problemi posti dallinquinamento atmosferico transfrontaliero e si
impegnano a intraprendere azioni per ridurre tale inquinamento. A questo proposito sono
stati messi a punto degli strumenti operativi, i Protocolli, approvati dalla maggior parte dei
Paesi firmatari della Convenzione.
I protocolli attuativi della Convenzione di Ginevra
Il Protocollo EMEP (Co-operative Programme for Monitoring and Evaluation of the Long Range
Transmission of Air Pollutants in Europe)
Il Protocollo sul finanziamento a lungo termine del Programma cooperativo per il controllo e la valutazione del
trasporto transfrontaliero degli inquinanti atmosferici in Europa (EMEP) stato firmato a Ginevra il 28 settembre 1984 e ratificato dal Parlamento italiano con la legge n. 488 del 27 ottobre 1988. Il Protocollo prevede che i Paesi membri facciano pervenire annualmente i propri contributi scientifici alla banca dati dellEMEP;
attualmente 35 paesi fanno parte di questo protocollo insieme alla Unione Europea e allOrganizzazione Mondiale di Meteorologia.
Il protocollo di Helsinki sullo zolfo del 1985
Il Protocollo sulla riduzione delle emissioni di zolfo o dei loro flussi transfrontalieri firmato a Helsinki l8 luglio 1985
e ratificato dal Parlamento italiano con la legge n. 487 del 27 ottobre 1988, prevede la riduzione, entro il 1993, delle
emissioni nazionali di zolfo del 30%, con riferimento alle emissioni dichiarate nel 1980 dai Paesi firmatari.
Il Protocollo di Sofia sugli ossidi di azoto del 1988
Il Protocollo sulla riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto o dei loro flussi transfrontalieri, stato firmato a Sofia il 31 ottobre 1988 e ratificato dal Parlamento italiano con la legge n. 39 del 7 gennaio 1992; questo
Protocollo prevede la stabilizzazione, entro il 1994, delle emissioni nazionali di ossidi di azoto rispetto alle emissioni dichiarate nel 1987 dai Paesi firmatari (lItalia si inoltre assunta, mediante dichiarazione governativa, limpegno di ridurre ulteriormente le emissioni di ossidi di azoto, entro il 1998, del 30% rispetto ai livelli di un anno
a scelta nel periodo 1980-1986).
Il Protocollo di Ginevra sui Composti Organici Volatili non metanici (COVNM) del 1991
Il Protocollo sulla riduzione delle emissioni dei composti organici volatili non metanici (COVNM) o dei loro
flussi transfrontalieri, stato firmato a Ginevra il 19 novembre 1991 e ratificato dal Parlamento italiano con la
legge n. 146 del 12 aprile 1995. Il Protocollo prevede la riduzione, entro il 1999, delle emissioni nazionali di
COVNM del 30% rispetto alle emissioni dichiarate nel 1990 dai Paesi firmatari.
Il Protocollo di Oslo su ulteriori riduzioni delle emissioni di zolfo del 1994
Il Protocollo per unulteriore riduzione delle emissioni di zolfo o dei loro flussi transfrontalieri, stato firmato a Oslo il 14 giugno 1994 ed stato ratificato dal Parlamento Italiano con la legge n. 207 del 18 giugno 1998.
Il Protocollo prevede per lItalia la riduzione delle emissioni nazionali di zolfo del 65% entro il 2000 e del 73%
entro il 2005, rispetto alle emissioni dichiarate nel 1980.
Il Protocollo di Aarrus sui metalli pesanti del 1998
Il Protocollo sui metalli pesanti firmato a Aarrus nel 1998 attualmente limitato a Cadmio, Piombo e Mercurio, e prevede la riduzione delle emissioni e misure di controllo sulle fonti fisse e sui prodotti.
Il Protocollo di Aarrus sugli Inquinanti Organici persistenti (POP) del 1998
Il Protocollo sugli Inquinanti Organici Persistenti, stato firmato ad Aarrus il 24 giugno 1998. Attualmente
limitato alle seguenti sedici sostanze: Aldrin, Clordano, Clordecone, DDT, Dieldrin, Endrin, Eptacloro, Esabromobifenile, Esaclorobenzene, Mirex, PCB, Toxafene, Lindano, IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), Diossine,
Furani. Prevede la riduzione delle emissioni, misure restrittive su alcune sostanze, misure di controllo sulle fonti
fisse e mobili.
Il Protocollo di Goteborg su acidificazione, eutrofizzazione e ozono del 1999
Il Protocollo per abbattere acidificazione, eutrofizzazione e ozono troposferico stato firmato a Gothemburg
il 1 dicembre 1999. Prevede riduzioni delle emissioni di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili ed
ammoniaca entro il 2010, misure di controllo su fonti fisse e mobili, sui prodotti contenenti COV e sullammoniaca.

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Dal momento della firma della Convenzione ad oggi, le conoscenze scientifiche sullinquinamento atmosferico e sui suoi effetti sono notevolmente progredite, e ci si naturalmente
riflesso sui protocolli che sono stati successivamente adottati. Da un lato andato sempre
pi crescendo il numero di inquinanti considerati di interesse ai fini del conseguimento degli
obbiettivi della Convenzione, dallaltro la strategia di riduzione delle emissioni delle sostanze
inquinanti passata da un approccio puramente quantitativo basato su riduzioni indifferenziate (in pratica tutti i Paesi che aderiscono al protocollo devono stabilizzare le loro emissioni o ridurle di una certa percentuale fissata ed uguale per tutti) ad un approccio basato
sugli effetti, in cui le riduzioni vengono fissate a seconda della capacit o meno dei sistemi
recettori di tollerare certe deposizioni di inquinante (cio le quote di riduzione sono differenziate tra i vari paesi e dipendono dalla sensibilit delle diverse porzioni di territorio alle
deposizioni di sostanze inquinanti, e dalla responsabilit dei diversi paesi nel determinare
eventuali eccedenze dei carichi e dei livelli critici).
Nel 1988, quindi, la Convenzione UN/ECE sullInquinamento Atmosferico Transfrontaliero a
Lunga Distanza ha adottato i concetti di carico e livello critico, assumendoli come base dello
sviluppo futuro degli accordi internazionali concernenti i limiti alle emissioni degli inquinanti
dellaria.
La definizione di carico critico adottata dallUN/ECE : una stima quantitativa dellesposizione di uno o pi inquinanti, al di sotto della quale non avvengono significativi effetti dannosi sugli elementi sensibili dellambiente, in accordo con le attuali conoscenze (UN/ECE 1988). Il termine carico critico si riferisce solo alle deposizioni degli inquinanti. I carichi critici sono derivati da dati
di tossicit o di vulnerabilit riferiti al recettore considerato. Le soglie sono scelte ad un livello corrispondente a nessun effetto.
La soglia delle esposizioni alle concentrazioni di gas chiamata livello critico, definito come
la concentrazione degli inquinanti in atmosfera al di sopra della quale, in accordo con le attuali
conoscenze, possono avvenire effetti dannosi ai ricettori, quali esseri umani, piante, ecosistemi o
materiali (UN/ECE 1988).
Si parler di carico critico di acidit (sensibilit dei recettori al contenuto acido delle deposizioni dovuto alla presenza sia di composti dello zolfo che di composti dellazoto), di carico
critico di zolfo (sensibilit degli ecosistemi recettori al contenuto di composti dello zolfo
nelle deposizioni), di carico critico di azoto acidificante (sensibilit degli elementi recettori al
contenuto di composti dellazoto nelle deposizioni relativamente al loro contributo al fenomeno dellacidificazione), di carico critico di azoto nutriente (sensibilit degli elementi recettori al contenuto dei composti dellazoto nelle deposizioni relativamente al loro contributo
al fenomeno delleutrofizzazione), di carico critico di metalli pesanti (sensibilit degli elementi recettori al contenuto di metalli pesanti nelle deposizioni). Il carico critico ha le dimensioni di una deposizione (quantit di inquinante per unit di superficie e per unit di tempo).
Si parler di livello critico per tutte quelle sostanze che sono presenti in atmosfera come ad
esempio lozono, lanidride solforosa, lammoniaca etc. che provocano effetti dannosi su piante, ecosistemi, materiali e uomo; il livello critico ha le dimensioni di una concentrazione
(quantit di inquinante per unit di volume) per unit di tempo.
Lidea che alla base dei concetti di carico critico e di livello critico quindi quella di bilanciare la deposizione di inquinante nel caso del carico critico, o la concentrazione in atmosfera per il livello critico, alle quali lelemento recettore preso in considerazione si trova ad essere esposto con la capacit dello stesso (si tratti di un ecosistema o di materiale inerte quale
quello dei monumenti) a tamponare tale input.
Lapproccio dei carichi critici per individuare le quote di riduzione alle emissioni nazionali in
una realt sopranazionale stato esportato anche nellUnione Europea. Dallinizio degli anni
90 infatti la Commissione Europea stata impegnata nella messa a punto di una strategia per
combattere lacidificazione nei Paesi dellUnione Europea e di una prima strategia per limita-

I C O N C E T T I D I C A R I C O C R I T I C O,
DI LIVELLO CRITICO E DI ECCEDENZA

re i fenomeni di formazione dello smog fotochimico con particolare riferimento allozono.


Il quinto programma dazione ambientale dellUnione Europea prevede infatti fra i suoi
obbiettivi, il non superamento dei carichi critici di acidit entro il 2000.
A partire dal quinto Programma in Europa sono state messe a punto le strategie sullacidificazione e sullozono che hanno portato fra laltro alla finalizzazione della cos detta direttiva
NEC (National Emission Ceiling). La direttiva NEC pone dei tetti alle emissioni di quattro
precursori dellozono, composti acidificanti e eutrofizzanti: ossidi di zolfo, ossidi di azoto,
composti organici volatili e ammoniaca.Tali riduzioni nelle emissioni porteranno come risultato al 2010 una marcato abbattimento dei danni causati dellinquinamento atmosferico nellUnione Europea.
1.2

La stima del carico critico

La stima del carico critico che culmina con loperazione finale della sua mappatura un processo piuttosto complesso che si svolge attraverso la successione di fasi diverse e che pu
essere schematizzato con il seguente diagramma di flusso.

Fase 1
Selezione dellelemento recettore

Fase 2
Determinazione dei valori chimici soglia per i recettori

Fase 3
Scelta del metodo di stima del carico critico

Fase 4
Calcolo della distribuzione dei recettori

Fase 5
Raccolta dei dati di base

Fase 6
Calcolo del carico critico

Fase 7
Creazione della mappa (mappatura)

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Fase 1: Selezione dellelemento recettore


Il recettore viene definito come un ecosistema o qualsiasi altro elemento sensibile che potenzialmente subisce limpatto della deposizione atmosferica, pu essere un ecosistema terrestre, possono essere acque superficiali o acque profonde, acque marine, o si pu trattare
anche di materiali: materiali da costruzione, industriali, beni culturali e opere di interesse artistico.
Fase 2: determinazione dei valori chimici soglia nei recettori
Definire dei valori chimici soglia riferiti allelemento recettore prescelto, vuol dire trovare dei
valori dei parametri chimici caratterizzanti lo stato dello stesso, sia esso suolo, acqua superficiale, acqua profonda, materiale di interesse industriale o storico-culturale, al di l dei quali
si manifestano effetti negativi. Ad esempio nel caso degli ecosistemi forestali o acquatici gli
effetti vengono evidenziati da variazioni della flora e /o della fauna; per ecosistemi di questo
tipo si focalizza lattenzione ad esempio sulla crescita e la vitalit delle specie arboree in un
caso, o delle specie dei pesci presenti nellaltro. Gli effetti dannosi possono inoltre riguardare standard di qualit per la potabilit dellacqua, se lelemento recettore preso in considerazione sono le acque profonde oppure standard di qualit per la prevenzione dalla corrosione nel caso si focalizzi lattenzione sui materiali.
Questa fase del processo di primaria importanza nel computo finale del carico critico, in
quanto proprio a questo punto che viene associato un danno o un qualsiasi altro effetto
negativo ad un valore di un parametro chimico, che non si dovr superare se si vuole tutelare lo stato del recettore; il carico critico poi correler i valori soglia dei parametri chimici
caratterizzanti lo stato del recettore prescelto, definiti in questa fase, con la deposizione di
questa o quella sostanza. Per individuare i valori soglia devono essere condotte campagne
sperimentali opportunamente pianificate.
Fase 3: scelta del metodo di stima del carico critico
Le metodologie di stima sono state messe a punto dalla fine degli anni 80 ad oggi dalla Task
Force on Mapping, lorganismo della Convenzione di Ginevra sullInquinameno atmosferico
transfrontaliero, preposto a tale scopo. Periodicamente la Task Force on Mapping, redige
manuali contenenti le indicazioni sulle metodiche alle quali i Paesi membri devono attenersi
per partecipare alloperazione di mappatura
Per la stima dei carichi critici si considerano (UBA, 1996) differenti metodologie, corrispondenti a differenti livelli di sofisticazione:
Metodi empirici. Sono metodi semi-quantitativi che associano un intervallo di valori di carico
critico allelemento recettore preso in considerazione, sulla base dellosservazione dei cambiamenti visibili ad esempio nella vegetazione, nella fauna, nella biodiversit, nelle caratteristiche strutturali etc.; come si pu intuire la valutazione del carico critico effettuata in questo
modo porta ad un risultato, che anche se abbastanza approssimato, consente comunque di
poter valutare, pur se per intervalli piuttosto ampi, la sensibilit di una certa regione; tale
metodologia risulta consigliabile ogni qual volta si voglia effettuare una prima analisi del problema, eventualmente approfondibile nel caso si evidenziasse una situazione a rischio.
Metodi stazionari. Sono metodi che assegnano valori di carico critico ipotizzando una situazione con interazioni chimiche indipendenti dalla variabile temporale. Questi metodi sono
particolarmente adatti per il calcolo dei carichi critici di lungo termine. In sostanza questa
tipologia di stima potr fornire informazioni su quante e quali aree subiscono danni da una
certa deposizione di inquinante sul lungo periodo, ma nel contempo non consente di descrivere in quanto tempo e come si perviene ad una situazione prossima alla criticit o che ha
oltrepassato tale soglia, e non tiene conto delle possibili variazioni delle caratteristiche e delle
propriet del recettore considerato.
Possono essere presi in considerazione due diversi tipologie di metodi stazionari:
1) le metodologie che considerano lelemento recettore come un unico comparto allinter-

I C O N C E T T I D I C A R I C O C R I T I C O,
DI LIVELLO CRITICO E DI ECCEDENZA

no del quale le variabili chimico-fisiche si possono considerare costanti, ad esempio un solo


strato di suolo, come lo Steady-State Mass Balance (SSMB); sono state le pi utilizzate per
produrre le mappe dei carichi critici di acidit totale, di azoto nutriente e dei metalli pesanti. Lo SSMB anche chiamato Simple Mass Balance (SMB) per sottolineare che la descrizione dei processi biochimici implicati semplificata; nellSMB lelemento recettore considerato come un singolo comparto omogeneo nel quale le variabili chimiche sono poste come
costanti in tutte le direzioni.
2) le metodologie multi-strato, come il PROFILE o il MACAL, che permettono di calcolare i
valori delle variabili chimico-fisiche, prendendo in considerazione la disomogeneit del recettore stesso. Facendo un esempio concreto, nel caso in cui lelemento recettore sia il suolo le
metodologie SMB lo considerano come un unico strato omogeneo di profondit limitata a
quella della zona radicale, in cui tutte le variabili chimico-fisiche sono poste come costanti
nelle tre direzioni, mentre le metodologie del secondo tipo considerano il suolo a varie
profondit e ad ognuno di questi strati associano valori diversi delle variabili chimico-fisiche.
Linconveniente di metodologie di questultimo tipo, logicamente molto pi precise delle
prime, che richiedono una grandissima quantit di dati, solitamente poco conosciuti e perci non risultano sempre di immediato utilizzo.
Metodi dinamici. Questi metodi consentono di calcolare i carichi critici in relazione a processi per i quali viene inserita tra le altre anche la variabile temporale. Essi sono molto complessi,
e sono consigliati qualora ci si trovi di fronte a delle situazioni particolarmente critiche, per
le quali occorra una analisi pi dettagliata di quella fornita dai metodi stazionari.
In sostanza mentre i modelli stazionari forniscono una fotografia di quella che la situazione di tollerabilit a regime e a parametri costanti per quanto riguarda caratteristiche e propriet del territorio considerato, i modelli dinamici, invece, sono particolarmente utili per stabilire anche il periodo di tempo prima che un certo valore critico venga raggiunto e inoltre
tengono conto anche delle possibili variazioni dei suddetti parametri caratteristici. Facendo
un esempio concreto utilizzando un modello di stato stazionario ad esempio per delle foreste, verranno evidenziate quelle aree per le quali le attuali deposizioni superino il carico critico. Se viceversa si utilizza un modello dinamico si potranno sviluppare anche degli scenari
futuri a scadenze temporali definite che mostrino la sensibilit del territorio in tempi e condizioni diversi dagli attuali.
La totalit dei paesi aderenti alla Convenzione di Ginevra che partecipano attivamente alloperazione di mappatura, oramai adotta correntemente metodologie di tipo SMB, solo pochissimi paesi stanno testando modelli dinamici, magari su territori limitati.
Fase 4: calcolo della distribuzione dei recettori
La determinazione quantitativa dei recettori presenti e delle porzioni di territorio (in termini di superficie) da essi occupata, allinterno dellunit territoriale minima scelta nelloperazione di mappatura, si pu facilmente realizzare attraverso lintersezione, nellambito di un
Sistema Informativo Geografico (GIS), di opportune mappe tematiche digitali. Nel caso delle
mappe presentate in questo studio non sempre, anzi solo in casi limitati ci risultato possibile, ma spesso si sono dovuti reperire ex novo dati anche di provenienza diversa, elaborarli
secondo criteri standard e creare delle carte tematiche.
Fase 5: raccolta dei dati di base
La raccolta dei dati di base rilevanti per la tipologia del metodo di stima scelto, per tutti i
recettori considerati secondo il livello di disaggregazione spaziale richiesto, la fase che
richiede maggior tempo e che presenta una discreta difficolt; i dati di base possono essere
di natura svariata: vanno dai dati atmosferici, ai dati idrogeologici, ai dati riguardanti caratteristiche vegetazionali e del suolo, ai dati geomorfologici e strutturali, e comprendono tutte
quelle caratteristiche che in qualche modo influenzano il ciclo degli inquinanti di cui si va a
considerare il carico critico. Da considerare che i dati di base da reperire devono essere il

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pi possibile omogenei e confrontabili per tutto il territorio sul quale si deve eseguire loperazione di mappatura del carico critico.
Fase 6: calcolo del carico critico
In questa fase vanno calcolati i valori dei parametri rilevanti per la metodologia di stima scelta sia essa una situazione di stato stazionario che di tipo dinamico, tali valori vanno identificati per tutti i recettori presenti sul territorio. Questa fase culmina nel calcolo vero e proprio del valore di carico critico per ogni recettore prescelto e nella eventuale valutazione di
quanto venga superata tale soglia di tolleranza e delle aree che mostrano tale superamento.
Fase 7: creazione della mappa di carico critico
La compilazione delle mappe deve avvenire secondo procedure standard che comprendono
sia regole sulla risoluzione spaziale (cio su quanto si debba scendere in dettaglio nello studio delle caratteristiche del territorio oggetto di indagine), sia sulla metodica di calcolo del
valore di carico critico associato alla unit minima di risoluzione spaziale, sia sulla rappresentativit del recettore scelto. Quando si calcola, per ogni elemento recettore, un valore di carico critico, si ottengono, per ogni unit della mappa, tanti valori di carico critico quanti sono
gli elementi recettori presenti allinterno di tale unit di mappa. Per ottenere un unico valore di carico critico che sia rappresentativo dellunit territoriale prescelta, da confrontare, nel
corso della fase di valutazione delle eccedenze con il corrispondente valore di deposizione,
necessario calcolare un percentile della funzione di distribuzione cumulata dei carichi critici. Viene consigliato di prendere il 5 percentile che garantisce la salvaguardia del 95% dei
recettori sensibili presenti. (Allegato1)
1.3

La stima del livello critico

La procedura che si segue per la determinazione dei livelli critici consiste sostanzialmente
nellassegnare, sulla base delle attuali conoscenze di carattere scientifico, una certa esposizione relativa ad un inquinante in atmosfera ad un determinato recettore, presa come soglia
massima di tollerabilit (livello critico), e confrontare questo livello con le esposizioni reali o
stimate di quellinquinante, del luogo dove il recettore presente.
Sono attualmente disponibili procedure riconosciute a livello UN/ECE per determinare livelli critici per il biossido di zolfo (SO2), gli ossidi di azoto (NOX), lammoniaca (NH3) e lozono (O3).
Il livello critico per lozono espresso come esposizione cumulata al di sopra di concentrazioni di 40 ppb (AOT40)7; lindice di esposizione calcolato nel seguente modo:
k

AOT40 =

i=1

hi (Ci 40 ppb),

dove:
k = numero di ore nel periodo di tempo considerato
Ci = concentrazione oraria (ppb) dellora i
hi =

10

1 se Ci >40 ppb
0 se Ci 40 ppb

AOT40 lacronimo di Accumulated exposure Over a Threshold of 40 ppb.

I C O N C E T T I D I C A R I C O C R I T I C O,
DI LIVELLO CRITICO E DI ECCEDENZA

in relazione alla forte dipendenza delle concentrazioni di ozono troposferico dallandamento


meteorologico viene consigliato di utilizzare, al fine di disporre di un quadro sufficientemente rappresentativo dei valori di concentrazione di ozono relativi ad un periodo non inferiore a 5 anni.
LAOT40 per le colture agrarie, indicato con AOT40C, calcolato, su un periodo di tre mesi
(in cui massima la crescita vegetativa, generalmente maggio-giugno-luglio), per quelle ore
con cielo sereno e radiazione globale maggiore o uguale a 50 W/m2.
Ad ogni valore di AOT40C viene associato un danno, consistente in una perdita di raccolto.
Si dimostra (Pleijel H., 1996; Fuhrer J., 1996) che ad un valore di AOT40C uguale a 3.000 ppbh corrisponde una perdita di raccolto approssimativamente del 5%. Il valore utilizzato per
questo indicatore per supportato solo da dati sperimentali relativi al grano e limitati ad
alcuni Paesi del Nord Europa. In particolare, oggetto di discussione la sua dipendenza dalle
condizioni climatiche, che sembrerebbe suggerire una differenziazione dellindicatore per differenti regioni geografiche. E pertanto oggetto di studio lincidenza dei parametri ambientali (temperatura, umidit relativa, precipitazioni, irradianza ecc.) sugli effetti dei livelli di ozono.
Ci dovrebbe consentire di giungere ad una mappatura dei livelli critici dellozono (le cosiddette mappe di livello II) pi aderente al danno reale causato dallozono, e quindi utilizzabile
anche per la stima quantitativa del danno economico.
LAOT40 per le foreste, indicato con AOT40F, calcolato, su un periodo di sei mesi (aprilesettembre), per quelle ore con cielo sereno e radiazione globale maggiore o uguale a 50
W/m2.
Il livello critico individuato per le foreste (latifoglie e conifere), di 10.000 ppb-h (Fuhrer J.,
Achermann B., 1994); per la salute umana, infine, in accordo con quanto indicato dallOrganizzazione Mondiale per la Sanit la soglia dellAOT stata posta a 60 ppb.
Le mappe dei livelli critici dellozono utilizzate per la definizione delle quote di riduzione delle
emissioni nellambito del protocollo di Goteborg sono state prodotte con il modello EMEP
di trasporto e trasformazione fotochimica. E comunque possibile ricostruire le mappe dei
livelli critici a partire dai dati misurati nelle stazioni di monitoraggio mediante metodologie
statistiche di calcolo, definite in sede UN/ECE. Tali mappe sono in via di realizzazione sulla
base dei dati di misurazione di ozono attualmente disponibili.
1.4

La disaggregazione spaziale : il reticolato EMEP

Per rispondere allesigenza di rendere utilizzabili nelle negoziazioni internazionali i dati di carico critico di tutti paesi dellUN/ECE, tutte le mappe di carico critico e di conseguenza anche
tutte le mappe relative ai tematismi utilizzate per la loro compilazione, sono state costruite
in un primo tempo su un reticolo a maglie quadrate di 150 km di lato, indicato comunemente con il nome di Grigliato EMEP
Questo reticolo viene utilizzato dalla rete EMEP per rappresentare i valori di emissione in
Europa. Gi da alcuni anni per, le indicazioni dellUN/ECE hanno spinto i Paesi membri ad
aumentare la risoluzione spaziale con la quale fornire le elaborazioni, fino ad un reticolato
EMEP 50x50 (ottenuto dalloriginario150x150 suddividendo ogni maglia in 9 maglie di 50 km
di lato). Ultimamente, pur restando il reticolato 50x50 la risoluzione ufficiale con cui dall
UN/ECE vengono fornite le mappe ufficiali europee dei carichi critici, alcuni paesi hanno realizzato mappe nazionali con risoluzioni pi elevate (per una risoluzione di 1x1 km ogni maglia
50x50 stata ulteriormente suddivisa in 22500 maglie di 1 km di lato).
Per le modalit pratiche di costruzione del reticolato e per la sua georeferenziazione si
rimanda allAllegato 2

11

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

12

Fig. 1.4.1: Grigliato geografico e reticolo EMEP 50x50 km2 sul territorio italiano

I C O N C E T T I D I C A R I C O C R I T I C O,
DI LIVELLO CRITICO E DI ECCEDENZA

1.5

Il concetto di eccedenza e la sua valutazione

I carichi critici sono calcolati per esprimere, in termini quantitativi, la sensibilit degli elementi
recettori siano essi ecosistemi o materiali, alle deposizioni.
Queste informazioni devono essere paragonate con i dati di deposizione degli inquinanti per
determinare quali aree ricevono correntemente dei livelli di deposizione che eccedono il
valore di carico critico dellarea stessa. Tali aree di eccedenza indicano dove gli attuali livelli
di deposizione degli inquinanti possono indurre danni e quindi quali sono le aree per la cui
salvaguardia indispensabile intervenire. Le aree di eccedenza non necessariamente verranno a coincidere con le aree caratterizzate dal carico critico pi basso (anche se queste saranno tra le pi probabili), in quanto la criticit della situazione del territorio sar determinata
dalla combinazione dei due fattori: carico critico e deposizione.
In concreto il valore delleccedenza si ottiene sottraendo, ai valori di deposizione di un certo
inquinante relativi alle singole unit territoriali individuate nel processo di mappatura, i corrispondenti valori di carico critico.
Il valore di eccedenza rappresenta la quantit di inquinante che dovrebbe essere rimossa nelle
deposizioni affinch il valore del carico critico non venga superato ed su questo dato che
si basa la discussione nei programmi di negoziazione sulle riduzioni delle emissioni.
Stime delle eccedenze per il territorio italiano sono state effettuate sottraendo i valori individuati dalle mappe di carico critico ai valori scaturiti con lelaborazione di mappe di deposizione calcolate con il modello di deposizione e trasporto dellEMEP (modello a scala europea) riferiti allanno 1990.

13

L A B A N C A D A T I I N T E R AIT D
TA
I VTAI D
PE
I RB A
LS
E EO R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

2. I dati di base

I dati necessari per la compilazione delle mappe di carico critico per lacidit totale, per lo
zolfo, per lazoto acidificante e nutriente, per i metalli pesanti, sono stati raccolti e organizzati in forma di database georeferenziato. Di seguito vengono presentati sotto forma di tabella o di carta tematica (a seconda della diversa funzionalit) i principali parametri utilizzati per
la stima dei carichi critici.
2.1

Carta della percentuale di territorio italiano compresa nel reticolato EMEP

Risoluzione: reticolato EMEP 50x50 km2


Mappa in cui viene riportata la percentuale di maglia 50x50 occupata da terra ferma appartenente al territorio nazionale, con lesclusione delle percentuali occupate dalle acque costiere, dalle acque interne e da territorio straniero, in quanto queste zone non sono state oggetto di mappatura

Fig. 2.1.1: Carta della percentuale di territorio italiano compresa nel reticolato EMEP

15

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2.2

Carta del territorio italiano coperto da elementi sensibili

Risoluzione: reticolato EMEP 50x50 km2


Mappa in cui viene riportata la percentuale di maglia 50x50 occupata da elementi nazionali
sensibili ai fenomeni dellacidificazione e delleutrofizzazione, con lesclusione della percentuale di maglia occupata da acque interne, acque costiere, territorio straniero ed ecosistemi
non sensibili allacidificazione e alleutrofizzazione quali la terra arabile e le aree urbane.

16

Fig. 2.2.1: Carta del territorio italiano coperto da elementi sensibili

I D AT I D I B A S E

2.3

Carta delluso del suolo

Risoluzione: reticolato EMEP 1x1 km2


Per la determinazione delluso del suolo si utilizzata la Carta della vegetazione reale dItalia in scala 1:1.000.000 (Ministero dellAmbiente 1992) che suddivide il territorio italiano in
due grandi regioni con differenti caratteristiche climatiche e dunque vegetazionali, per un
totale di 54 fitotipi riconosciuti: la regione Euro-Siberiana, che corrisponde allarea delle Alpi
fino al margine inferiore della pianura Padana, e la regione Mediterranea, che comprende la
restante parte del territorio.
Sono state successivamente realizzate due elaborazioni differenti della carta di uso del suolo
una utilizzata per la stima del carico critico di acidit totale, per il calcolo del carico critico
di zolfo e per il calcolo del carico critico di azoto acidificante e unaltra utilizzata per la stima
del carico critico di azoto nutriente con diverse aggregazioni delle classi originarie.
In appendice A riportata la corrispondenza tra le 54 voci originarie e le 4 previste dalla
metodologia per il calcolo del carico critico di acidit totale, di zolfo e di azoto acidificante,
mentre in appendice B riportata la corrispondenza tra le 54 voci originarie e le 7 previste
dalla metodologia di stima per il calcolo del carico critico di azoto nutriente
Legenda di fig. 2.3.1

1
2
3
4
5

VEGETAZIONE DELLA REGIONE EUROSIBERIANA


PIANO COLLINARE
- Foreste di caducifoglie mesofile (Fagetalia sylvaticae, Carpinion)
- Foreste di caducifoglie termofile delle Prealpi (Quercetalia pubescenti-petraeae, Orno-Ostryon, Ostryo-Carpinion orientalis)
- Foreste di caducifoglie termofile (Quercetalia pubescenti-petraeae, Quercion pubescenti-petraeae)
- Foreste di caducifoglie acidofile (Quercetalia robori-petraeae)
- Foreste di caducifoglie acidofile (Quercetalia robori-petraeae) con prevalenza di Castanea sativa

6
7
8
9

PIANO MONTANO
- Foreste di caducifoglie mesofile, anche miste ad Abies alba (Fagetalia sylvaticae, Eu-Fagion)
- Foreste di conifere montane (Vaccinio-Piceetalia,Vaccinio-Abietion)
- Foreste di Pinus sylvestris delle valli interne delle Alpi (Erico-Pinetalia, Ononido-Pinion)
- Foreste di Pinus sylvestris delle valli esterne delle Alpi e boscaglie di Pinus mugo (Erico-Pinetalia, Erico-Pinion)

PIANO SUBALPINO
10 - Foreste di conifere e brughiere subalpine (Vaccinio-Piceetalia,Vaccinio-Piceion)
PIANO ALPINO
11 - Praterie neutro-basofile (Seslerietalia variae, Elynetalia)
12 - Praterie acidofile (Caricetalia curvolae)
Praterie secondarie
13 - Praterie acidofile (Nardetalia)
14 - Praterie xeriche delle valli interne delle Alpi (Festucetalia valesiacae)
15 - Praterie xeriche delle Prealpi orientali (Scorzoneretalia villosae)
16 - Praterie falciabili (Arrhenatheretalia)
VEGETAZIONE DELLA REGIONE MEDITERRANEA
PIANO TERMOMEDITERRANEO
17 - Macchie di sclerofille sempreverdi (Pistacio-Rhamnetalia)
PIANO MESOMEDITERRANEO
18 - Foreste di sclerofille sempreverdi (Quercetalia ilicis)
19 - Foreste di Quercus trojana
20 - Foreste di Pinus pinaster
PIANO SUPRAMEDITERRANEO
21 - Foreste di caducifoglie termofile dellAppennino a prevalenza di Quercus pubescens (Quercetalia pubescenti-petraeae,
Quercion pubescenti-petraeae)
22 - Foreste di caducifoglie submesofile (Quercetalia pubescenti-petraeae) a prevalenza di Quercus cerris
continua

17

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Legenda di fig. 2.3.1


segue
23
24
25
26
27

- Foreste di caducifoglie termofili della Sicilia (Quercetalia pubescenti-petraeae)


- Foreste di Pinus laricio dellEtna (Quercetalia pubescenti-petraeae)
- Foreste miste di Quercus petraeae e Ilex aquifolium della Sicilia (Quercetalia pubescenti-petraeae)
- Foreste di caducifoglie termofile della Sardegna (Quercetalia pubescenti-petraeae), anche con Ilex aquifolium e Taxus baccata
- Foreste di caducifoglie termofile dellAppennino a prevalenza di Ostrya carpinifolia e Fraxinus ornus (Quercetalia pubescenti-petraeae, Laburno-Ostryon)
28 - Foreste di caducifoglie meso-igrofile (Quercetalia robori-petraeae)
29 - Foreste di caducifoglie acidofile (Quercetalia robori-petraeae) a prevalenza di Castanea sativa
PIANO OROMEDITERRANEO
30 - Foreste di caducifoglie mesofile talvolta miste con Abies alba (Fagetalia sylvaticae, Geranio nodosi-Fagion) dellAppennino
centro-settentrionale
31 - Foreste di caducifoglie mesofile (Fagetalia sylvaticae, Geranio striati-Fagion) dellAppennino meridionale e Sicilia, talvolta
miste con Abies alba nellAppennino meridionale
32 - Foreste di caducifoglie mesofile del Gargano (Fagetalia sylvaticae, Carpinion)
33 - Foreste di Pinus laricio dellAppennino meridionale (Fagetalia sylvaticae, Hypochaerido-Pinetum laricionis)
34 - Boscaglie di Pinus mugo (Erico-Pinetalia)
35 - Brughiere ipsofile dellAppennino centro-settentrionale (Vaccinio-Piceetalia)
36 - Arbusteti dei monti della Sardegna (Carici-Genisttalia lobelii)
PIANO CRIOOROMEDITERRANEO
37 - Praterie neutro basofile (Seslerietalia apenninae)
38 - Praterie acidofile (Nardetalia)
39 - Vegetazione ed arbusteti spinosi dellEtna (Rumici-Astragaletalia)
Praterie secondarie
40 - Praterie mediterranee (Thero-Brachypodietalia, Helianthemetalia guttati, limitatamente al sud della Penisola e alla Sicilia anche Lygeo-Stipetalia)
41 - Praterie Xeriche dellAppennino (Brometalia erecti,Agropyretalia repentis)
42 - Praterie xeriche della Sicilia (Erysimo-Jurinetalia)
43 - Praterie e gariche collinari e medio-montane della Sardegna (Teucrio-Santolinetalia)
44 - Praterie umide dei piani carsici dellAppennino (Trifolio-Hordeetalia)
VEGETAZIONE PIONIERA E ARBUSTIVA DELLE COLATE LAVICHE DELLETNA
45 - Stadi pionieri a Sedum coeruleum, arbusteti a Genista aetnensis, ecc...
VEGETAZIONE AZONALE
FORESTE RIPARIALI
46 - Foreste e boscaglie ripariali a prevalenza di Salix sp. pl.,Alnus glutinosa,A. incana,A. cordata, Populus alba, P. nigra e Tamarix sp. pl. (Populetalia albae, Salicetalia purpureae,Tamaricetalia)
FORESTE PALUDOSE
47 - Foreste paludose di Alnus glutinosa (Alnetalia glutinosae, Hydrocotylo-Alnetum glutinosae, Carici elongatae-Alnetum glutinosae, ecc...)
VEGETAZIONE PALUSTRE
48 - Praterie palustri, canneti, ecc... (Magnocaricetalia, Phragmitetalia)
VEGETAZIONE LACUSTRE
49 - Vegetazione natante e sommersa dei laghi (Potamogetonetalia)
VEGETAZIONE DELLE LAGUNE SALMASTRE
50 - Vegetazione sommersa (Ruppietalia) e vegetazione emersa del bordo (Thero-Salicornietalia, Spartinetalia meritimae, Arthrocnemetalia fruticosi, Limonietalia, Juncetalia maritimi)
VEGETAZIONE DELLE COSTE BASSE
51 - Vegetazione delle dune sabbiose (Ammophiletalia, Malcolmietalia, Euphorbietalia peplis, Helichryso-Crucianelletalia)

18

VEGETAZIONE DELLE COSTE ALTE


52 - Vegetazione delle coste rocciose (Crithmo-Limonietalia)

I D AT I D I B A S E

Legenda di fig. 2.3.1


segue
VEGETAZIONE SINANTROPICA
53 - Vegetazione ruderale, nitrofila, infestante e degli insediamenti antropici (Polygono-Chenopodietalia, Artemisietalia, Aperetalia, Secalinetalia, Eragrostidetalia, Bidentetalia, Onopordetalia, Plantaginetalia majoris, ecc...)
54 - Aree con vegetazione scarsa o nulla
Fonte: Ministero dellAmbiente, 1992.

Fig. 2.3.1: Carta delluso del suolo

19

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

2.4

Carta delle precipitazioni

Risoluzione 1x1 km2


Carta delle precipitazioni ottenuta digitalizzando la Carta della precipitazione media annua
in Italia per il trentennio 1921-1950 in scala 1:1.000.000 del Consiglio Superiore Servizio
Idrografico (Ministero Lavori Pubblici). Ad ogni maglia del grigliato 1x1 stato assegnato un
valore di precipitazione media annua in mm, tale valore di precipitazione corrisponde al valore centrale delle classi previste dalle legenda della carta sopra citata e riportate di seguito:
Tabella 2.4.1: Codici associati alle maglie della mappa delle precipitazioni

Codice

Valori di precipitazione
media annua in mm

Classi di precipitazione media annua


in mm della leggenda della Carta
della precipitazione media annua in Italia
per il trentennio 1921-1950

1
250
500
2
625
501 - 750
3
875
751 - 1.000
4
1100
1.001 - 1.250 (*)
8
1350
1.251 - 1.500 (*)
5
1750
1.501 - 2.000
6
2250
2.001 - 2.500
7
2750
> 2.500
Fonte :Vetrella G (1998)
(*) Nella leggenda della Carta della precipitazione media annua in Italia per il trentennio 1921-1950 [Ministero dei lavori pubblici - a] le classi 1.001-1.250 e 1.251-1.500 sono raggruppate nellunica classe 1.0011.500, ma allinterno della carta sono tra loro distinte e sono rappresentate da due differenti isolinee. La distinzione nelle due classi stata fatta in un secondo momento e questo il motivo per cui il codice 8 (aggiunto successivamente) non si trova in ordine progressivo (ma si trova tra il 4 e il 5).

20

I D AT I D I B A S E

PRECIPITAZIONI (mm)

Fig. 2.4.1: Carta delle precipitazioni

21

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

2.5

Carta dei suoli

Risoluzione 1x1 km2


Carta dei suoli ottenuta digitalizzando la parte riguardante lItalia della Carta dei suoli della
Comunit Europea in scala 1:1.000.000 con una disaggregazione spaziale di 1x1km2 (Tavernier R., Louis A., 1992)
Ad ogni unit territoriale (1x1 km2) stato assegnato un codice denominato Codice CEE a
cui associato un differente tipo di suolo, che classifica il suolo nazionale in 66 tipologie.
Tabella 2.5.1:Tipi di suoli presenti sul territorio italiano

22

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36

Codice
sulla carta
CEE

Tipo di suolo

Tessitura
del suolo

Pendenza dei
suoli associati

A2
A4
A14
A19
A20
A32
A36
A42
A43
A45
A48
A53
A54
A57
A62
A63
A67
A72
A76
A77
A84
B8
B10
B11
B14
B19
B20
B21
B29
B30
B31
B32
B36
B38
B39
B45

Jeg
Jeg
Ge
Ges
Gef
Gh
Re
Rc
Rc
Rd
Ie
Id
Id
Qc
Eo
Eo
Eo
U
Tv
Vp
Vc
Be
Be
Be
Be
Be
Be
Be
Bec
Bec
Bec
Bec
Bec
Bea
Bef
Bd

1/4
1/2
4
4
2/3
1
1/4
3/4
3/4
1
2
1/2
1/2
1
3
3
3
2
2
4/5
5
2
3
2
2/3
2/3
2/4
2/4
4
4
1/2
2/4
2
1/2
1/4
3

a
a
a
a
a
a
cd
cd
bc
b
d
cd
cd
b
b
c
cd
cd
bc
ab
b
b
bc
c
ad
cd
cd
ad
b
b
bc
bc
a
ad
a
b

LEGENDE

Tipo di suolo
Be = Eutric Cambisols
Bea = Ando-Eutric Cambisols
Bec = Calcaro-Eutric Cambisols
Bef = Fluvi-Eutric Cambisols
Bgc = Calcaro-Gleyic Cambisols
Bk = Calcic Cambisols
Bvc = Calcaro-Vertic Cambisols
D(d) = (Dystric) Podzoluvisols
Eo = Orthic Rendzinas
Ge = Eutric Gleysols
Gef = Fluvi-Eutric Gleysols
Ges = Stagno-Eutric Gleysols
Gh = Humic Gleysols
Id = Dystrict Lithosols
Ie = Eutric Lithosols
Jeg = Gleyo-Eutric Fluvisol
Lc = Chromic Luvisols
Lcr = Rhodo-Chromic Luvisols
Lf = Ferric Luvisols
Lg = Gleyic Luvisols
Lgp = Plano-Gleyic Luvisols
Lgs = Stagno-Gleyic Luvisols
Lk = Calcic Luvisols
Lo = Orthic Luvisol
Pl = Leptic Podzols
Po = Orthic Podzols
Pp = Placid Podzols
Qc = Cambic Arenosols
Rc = Calcaric Regosols
Rd = Dystrict Regosols
Re = Eutric Regosols
Tv = Vitric Andosols
U = Rankers
Vcc = Calcaro-Chromic Vertisols
continua

I D AT I D I B A S E

segue

37
38
39
40
41
42
43
44

Codice
sulla carta
CEE

Tipo di suolo

Tessitura
del suolo

Pendenza dei
suoli associati

B46
B50
B52
B54
B55
B56
B82
B92

Bd
Bd
Bd
Bd
Bd
Bd
Bgc
Bk

1/2
2
2
2
2
1
4
1/2

cd
c
c
a
cd
cd
ab
b

Bvc
Lo
Lo
Lo
Lo
Lc
Lc
Lcr
Lk
Lf
Lg
Lgs
Lgp
D
Dd
Po
Po
Pl
Pp
Ghiacci
Lago
Urbanizzato

3/4
3
2
2/4
2/4
2/4
2/4
4
4
2
3
3
2/4
3
2
1
1
1
1/2

bc
ab
cd
ab
b
d
bc
cd
b
ab
a
b
sb
a
b
cd
b
cd
bc

45
B110
46
C1
47
C14
48
C19
49
C21
50
C32
51
C34
52
C43
53
C44
54
C50
55
C53
56
C56
57
C63
58
C64
59
C67
60
C76
61
C77
62
C84
63
C92
64 Ghiacci
65
Lago
66 Urbanizzato

LEGENDE

Vp = Pellic Vertisols
Tessitura
1 = coarse
2 = medium
3 = medium fine
4 = fine
5 = very fine
Pendenza
a = level
b = sloping
c = moderately steep
d = steep

Fonte:Tavernier R., Louis A., 1992

23

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

24

Fig. 2.5.1: Carta dei suol

I D AT I D I B A S E

2.6

Carta delle temperature

Risoluzione 1x1 km2


Carta delle temperature ottenuta digitalizzando la Carta delle temperature medie annue
vere in Italia per il trentennio 1926-1955 in scala 1:1.000.000 (Ministero dei Lavori Pubblici).
Ad ogni cella della mappa stato assegnato un codice, a cui associato un valore di temperatura media annua in C ( valore che corrisponde allestremo superiore1 delle tredici classi
in cui sono suddivise le temperature del territorio nazionale).
Tabella 2.6.1: Codici associati alle maglie della carta delle temperature

Codice

Valori di temperatura
media annua in C

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13

2,5
5
7,5
10
11
12
13
14
15
16
17
18
20

Classi di temperatura media annua


in C della leggenda della Carta
delle temperature medie annue vere
in Italia per il trentennio 1926-1955

2,5
2,6 - 5
5,1 - 7,5
7,6 - 10
10,1 - 11
11,1 - 12
12,1 - 13
13,1 - 14
14,1 - 15
15,1 - 16
16,1 - 17
17,1 - 18
>18

Fonte: Vetrella G. (1998)

stato attribuito il valore superiore e non il valore centrale perch il dato indicato nella leggenda della carta delle temperature identifica il valore relativo al poligono compreso tra le due isolinee e non il valore relativo allisolinea (come nel caso della
carta delle precipitazioni).

25

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

26

Figura 2.6.1: Carta delle temperature.

I D AT I D I B A S E

2.7

Carta delle deposizioni dei cationi basici

Risoluzione 1x1 km2


Mappa in cui viene riportato il contenuto di cationi basici (calcio, magnesio e potassio) nelle
deposizioni ottenuta a partire dai dati di concentrazione al suolo dei cationi basici e dai dati
di precipitazione. Per ogni cella della mappa, la deposizione di cationi basici (BCdep) stata
ricavata applicando la seguente formula [Downing R.J. et al., 1993]:
BCdep =

Dep * 2 , se Dep 250


BCCON * PRECIPI
con : Dep
Dep + 250, se Dep > 250
100

dove Dep = deposizione umida


BCCON = concentrazione dei cationi basici al suolo
PRECIPI= entit delle precipitazioni (mm di pioggia)
Le concentrazioni di cationi basici al suolo sono stati precedentemente calcolati, interpolando, con un metodo statistico di media ponderata sul volume per il periodo 1988-1992, i
dati di concentrazione rilevati da 39 stazioni di monitoraggio ENEL.

27

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Deposizione dei cationi basici


eq.ha-1.anno-1

28

Fig. 2.7.1 Carta della deposizione dei cationi basici

I D AT I D I B A S E

2.8

Carta della rimozione dei cationi basici

Risoluzione 1x1 km2


Mappa della rimozione netta di cationi basici (calcio, magnesio e potassio) dal suolo per trasferimento nella biomassa vegetale e animale.
La rimozione netta di cationi basici nella biomassa animale e vegetale pu essere determinata sulla base della crescita vegetativa: minore la crescita e minore sar la quantit di cationi basici trasferiti nella biomassa, viceversa maggiore la crescita maggiore sar la quantit di
cationi basici rimossi dal suolo.
Per il calcolo dei valori di biomassa forestale asportata annualmente sono state prese in considerazione le utilizzazioni legnose forestali fornite dallIstat, sia per le conifere che per le
latifoglie, per gli anni 1989-1993 (Istat), tramite le quali si calcolata, per ogni provincia lutilizzazione legnosa media annua provinciale (5 anni). Sommando le utilizzazioni medie delle
province appartenenti alle stesse regioni, si ottenuta lutilizzazione legnosa media annua
regionale, separatamente per le conifere e per le latifoglie.
Sulla base dei valori della superficie regionale coperta dai rispettivi tipi di ecosistemi (Inventario Forestale Nazionale, 1985) si ottenuta lutilizzazione specifica di ogni ecosistema (in
m3 ha-1 anno-1) allinterno delle singole regioni.
Si poi corretto questo valore con dei coefficienti moltiplicativi di accrescimento, sia delle
conifere che delle latifoglie delle singole province appartenenti alle rispettive regioni, e applicando un ulteriore fattore correttivo sulla base di futuri scenari di utilizzazione.

29

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

eq.ha-1.anno-1

30

Fig. 2.8.1: Carta della rimozione dei cationi basici

I D AT I D I B A S E

2.9

Carta del rilascio di cationi basici da parte dei suoli

Risoluzione 1x1 km2


Il rilascio di cationi basici il processo con cui i minerali presenti nel suolo forniscono un
apporto di cationi basici (calcio, magnesio e potassio) che, oltre a costituire la principale fonte
di elementi nutritivi per gli organismi vegetali, esercita unazione tampone sullacidit di origine interna allecosistema e sugli apporti esterni che si possono registrare con le deposizioni.
Il rilascio di cationi basici dipende dalla composizione mineralogica dei suoli, dalla temperatura degli stessi e dalla profondit della zona radicale (Hettenlingh J. P., de Vries W. 1990).

Rilascio dei cationi basici


eq.ha-1.anno-1

Fig. 2.9.1: Carta del rilascio dei cationi basici da parte dei suoli

31

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

2.10

I limiti provinciali

Risoluzione 50x50 km2


La tabella dei limiti provinciali 2.10.1. riporta la distribuzione del territorio occupato dalle singole province italiane, in termine di percentuale, allinterno delle maglie del reticolato EMEP 50x50.
Tabella 2.10.1: Limiti provinciali
PROVINCIA

CELLE

Agrigento

125038
125039
126038
126039
127038
127039
127040
128039
129034

1,074
0,27
15,04
19,267
3,898
43,216
1,103
15,263
0,716

129035
106046
107045
107046
107047
108045
108046
108047
115048
115049
116048
116049
116050
104045
104046
104047
105046
105047
113047
113048
114047
114048
115047
116048
116049
117048
117049
106045
106046
107045
107046
122046
122047
122048
123047
123048
123049
123050
124048
124049
124050

0,153
5,04
5,436
39,907
1,029
7,103
40,887
0,598
13,976
51,418
1,448
27,823
5,335
0,088
50,929
12,397
17,127
19,094
16,902
14,462
42,737
25,145
0,754
0,896
4,876
40,222
54,006
10,629
18,587
35,527
35,257
3,549
44,371
13,97
22,783
15,327
12,934
0,427
0,135
34,116
12,115

Alessandria

Ancona

Aosta

Arezzo

Ascoli Piceno

Asti

Avellino

Bari

32

continua

I D AT I D I B A S E

segue
PROVINCIA

CELLE

125049
125050
126050

12,596
26,681
0,996

Belluno

109051
109052
109053
109054
110051
110052
110053
110054

0,016
17,665
37,423
4,437
0,173
23,081
14,582
2,623

Benevento

121046
121047
121048
122047
122048

0,165
42,633
11,312
33,411
12,479

Bergamo

107048
107049
107050
108048
108049
108050

4,886
51,612
10,045
9,172
22,881
1,404

Bologna

111047
111048
111049
112047
112048
112049

3,408
19,019
21,199
3,186
29,813
23,375

Bolzano

107051
107052
107053
108051
108052
108053
108054
109052
109053
109054

8,765
15,891
3,317
1,667
25,851
26,126
4,5
1,006
10,421
2,456

Brescia

107050
107051
108048
108049
108050
108051
109048
109049
109050

5,865
2,886
3,38
31
28,442
1,436
1,537
19,724
5,73

Brindisi

125050
126050
126051
127050
127051

1,484
51,669
9,081
20,825
16,941

Cagliari

115036
116035
116036
116037
117035
117036

0,778
10,802
23,082
4,058
15,344
22,63

continua

33

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
PROVINCIA

34

CELLE

117037
118036
118037

16,413
3,17
3,723

Caltanissetta

127039
127040
128039
128040
129039
129040

23,328
19,713
33,858
12,833
7,841
2,427

Campobasso

120047
120048
120049
121047
121048
121049

0,636
22,72
7,586
14,787
44,879
9,392

Caserta

120046
120047
121046
121047
122046
122047

17,999
7,746
49,405
23,535
1,203
0,112

Catania

128040
128041
128042
129039
129040
129041
129042

10,485
23,071
15,211
0,347
25,795
20,097
4,994

Catanzaro

127045
127046
128044
128045
128046
128047
129045
129046
129047

0,937
0,74
4,151
24
30,634
22,349
9,279
1,707
6,203

Chieti

119047
119048
119049
120048
120049

0,277
46,818
7,746
37,632
7,527

Como

106048
106049
107048
107049

16,214
40,27
21,463
22,053

Cosenza

125046
125047
126046
126047
126048
127045
127046
127047
128046
128047

1,675
2,021
14,869
19,457
5,799
0,657
24,893
20,318
4,149
6,162

Cremona

107048
108048

0,428
47,564

continua

I D AT I D I B A S E

segue
PROVINCIA

CELLE

109048
109049
110048
110049

47,622
2,1
2,28
0,006

Cuneo

105043
105044
106043
106044
106045
107043
107044
107045
108044

0,049
0,648
10,335
28,164
7,408
3,875
28,745
18,589
2,187

Enna

127040
127041
128039
128040
128041

9,372
9,131
0,765
47,259
33,473

Ferrara

111049
111050
112049
112050

27,341
11,787
15,719
45,153

Firenze

112046
112047
112048
113046
113047
113048

5,427
29,709
19,41
3,734
30,166
11,554

Foggia

121048
121049
121050
122048
122049
122050
123048
123049

6,07
14,676
0,787
18,465
25,808
13,252
7,428
13,514

Forl

112048
113048
113049
114048
114049

0,102
38,989
39,327
2,042
19,54

Frosinone

118046
118047
119045
119046
119047
120046
120047

10,557
0,004
0,006
49,9
8,199
21,226
10,108

Genova

108045
108046
109045
109046
110046

13,61
26,933
0,008
59,128
0,321

Gorizia

111054
112053
112054

0,028
60,59
39,382

Grosseto

113045

11,73

continua

35

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
PROVINCIA

36

CELLE

113046
114044
114045
114046
115044
115045
115046

3,593
0,443
31,644
18,118
0,988
22,447
11,037

Imperia

107043
107044
108043
108044

13,78
6,964
49,625
29,631

Isernia

120046
120047
120048
121047

0,076
75,677
21,895
2,352

LAquila

117047
117048
118046
118047
118048
119046
119047
119048
120047
120048

6,248
1,731
3,781
33,088
10,433
1,484
34,327
3,512
5,096
0,3

La Spezia

109046
110046

20,728
79,272

Latina

118045
118046
119044
119045
119046
120044
120045
120046
121045

20,656
0,158
0,689
45,535
8,735
0,69
2,704
20,728
0,105

Lecce

127050
127051
128050
128051
129050

18,428
11,028
45,027
21,071
4,446

Livorno

111045
112044
112045
112046
113043
113044
113045
113046
114043

0,356
2,646
13,873
19,036
0,454
20,2
42,117
0,355
0,963

Lucca

110047
111046
111047
112046
112047

2,033
40,149
47,678
8,659
1,481

Macerata

115048
115049
116048

0,375
0,333
46,068

continua

I D AT I D I B A S E

segue
PROVINCIA

CELLE

116049
117048
117049
109048
109049
110048
110049
111049

50,187
2,29
0,747
1,721
35,768
5,503
53,825
3,183

Massa Carrara

109046
110046
110047
111046
111047

0,041
44,511
41,762
13,656
0,03

Matera

124048
124049
125048
125049
126048
126049

9,896
2,668
42,177
21,943
18,621
4,695

Messina

126042
126043
127041
127042
127043
127044
128041
128042
128043
129042

0,549
0,293
23,91
11,03
2,861
0,419
5,836
35,475
19,474
0,153

Milano

106047
106048
107047
107048
108047
108048
109048

2,083
0,194
17,646
52,351
0,195
26,911
0,62

Modena

110048
110049
111047
111048
111049

4,045
10,283
25,237
45,763
14,672

Napoli

121045
121046
122045
122046
122047

5,797
28,393
1,445
63,861
0,504

Novara

104048
104049
105047
105048
105049
106047
106048
107047

0,516
0,037
5,656
48,068
2,795
27,673
9,937
5,318

Nuoro

114037
114038
115037
115038

1,949
0,008
2,919
10,158

continua

37

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
PROVINCIA

38

CELLE

115039
115040
116037
116038
116039
116040
117037
117038

5,341
1,12
13,292
27,184
17,096
0,392
10,268
10,273

Oristano

115036
115037
115038
116036
116037
116038

5,341
53,934
3,6
9,461
26,945
0,719

Padova

110050
110051
111050
111051

10,875
27,928
33,526
27,671

Palermo

124040
124041
125039
125040
126038
126039
126040
126041
127039
127040
127041

0,004
0,186
14,403
6,554

Parma

109046
109047
109048
110046
110047
110048

7,538
26,993
18,969
0,517
30,355
15,628

Pavia

106047
107046
107047
107048
108046
108047
108048
109046

0,453
3,223
45,48
0,583
3,255
46,091
0,883
0,032

Perugia

114047
114048
115046
115047
115048
116047
116048
117047
117048

1,567
7,36
0,237
25,519
23,237
23,423
11,186
3,608
3,863

Pesaro

113048
113049
114048
114049
115048
115049

0,237
0,001
24,786
33,391
10,3
31,285

24,886
24,865
0,558
0,302
22,89
5,352

continua

I D AT I D I B A S E

segue
PROVINCIA

CELLE

Pescara

118048
118049
119047
119048
119049

45,418
2,699
0,049
49,453
2,381

Piacenza

108046
108047
108048
109046
109047
109048

1,533
26,76
3,286
6,765
43,674
17,982

Pisa

111046
112045
112046
112047
113045
113046

8,834
1,341
58,801
0,055
5,336
25,633

Pistoia

111047
112047

17,894
82,106

Pordenone

110052
110053
110054
111052
111053

5,018
56,469
1,27
7,834
29,409

Potenza

123047
123048
123049
124047
124048
124049
125046
125047
125048
126047
126048

3,509
15,142
1,58
12,393
24,306
1,739
1,065
24,011
7,485
7,892
0,878

Ragusa

129039
129040
130039
130040

32,099
29,42
14,304
24,177

Ravenna

112048
112049
112050
113048
113049
113050

12,043
43,235
5,051
0,833
36,176
2,662

Reggio Calabria

128043
128044
128045
129043
129044
129045

4,326
15,152
0,585
25,942
38,925
15,07

Reggio Emilia

110047
110048
110049
111047
111048

22,095
55,353
4,774
11,134
6,644

Rieti

116046
117046

0,25
28,416

continua

39

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
PROVINCIA

Roma

Rovigo

Salerno

Sassari

Savona

Siena

Siracusa

Sondrio

Taranto

40

CELLE

117047
117048
118046
118047
116045
117045
117046
118045
118046
119045
119046
110049
110050
111049
111050
111051
112050
112051
122046
122047
123046
123047
124046
124047
125046
125047
113037
113038
113039
114037
114038
114039
114040
115037
115038
115039
115040
107044
107045
108044
108045
113046
113047
114046
114047
115046
115047
129040
129041
130040
106049
106050
106051
107049
107050
107051
125049
125050

47,322
8,692
2,907
12,413
9,482
25,563
17,467
18,815
25,844
0,592
2,237
3,787
0,117
7,405
53,781
0,244
20
14,666
9,219
0,615
13,254
21,919
24,654
22,737
3,283
4,319
0,086
4,966
0,284
1,268
24,059
16,426
7,67
0,205
15,046
20,923
9,067
0,043
4,237
45,124
50,596
28,955
8,998
31,795
14,829
12,245
3,178
22,075
27,705
50,22
11,399
14,621
0,908
7,445
39,399
26,228
22,897
2,492
continua

I D AT I D I B A S E

segue
PROVINCIA

Teramo

Terni

Torino

Trapani

Trento

Treviso

Trieste

Udine

Varese

CELLE

126049
126050
127049
127050
117048
117049
118048
118049
115046
115047
116046
116047
117046
117047
104044
104045
104046
105044
105045
105046
105047
106044
106045
106046
124038
124039
125038
125039
126035
126038
126039
107051
108050
108051
108052
109050
109051
109052
109053
110051
110052
111051
111052
112053
112054
113053
113054
110053
110054
110055
111053
111054
111055
112053
112054
105048
106047
106048
107048

21,105
36,682
0,179
16,645
28,934
6,757
48,058
16,251
20,901
13,467
28,623
26,206
2,503
8,3
1,509
0,44
0,185
13,18
27,289
22,076
0,09
2,079
20,648
12,504
9,006
7,14
48,632
30,668
3,388
0,985
0,181
2,016
11,722
31,386
3,694
6,812
21,2
22,929
0,241
18,835
47,94
3,955
29,27
55,465
17,001
24,457
3,077
6,242
26,406
0,057
26,267
30,227
3,383
7,404
0,014
0,047
3,537
91,37
5,046

continua

41

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
PROVINCIA

CELLE

Venezia

111050
111051
111052
111053
112051
112052
112053
105046
105047
105048
106046
106047
107046
107047
109049
109050
110049
110050
111050
109050
109051
109052
110050
110051
111050
115045
115046
116045
116046
117045
117046

4,057
44,714
42,076
6,755
0,8
0,823
0,775
1,041
37,014
0,271
25,732
33,31
1,104
1,528
9,198
41,321
12,203
36,388
0,89
4,845
29,452
0,032
27,068
38,557
0,046
13,688
16,697
23,989
38,973
0,101
6,552

Vercelli

Verona

Vicenza

Viterbo

Fonte: Vetrella G. (1998)

42

I D AT I D I B A S E

2.11

Perdite di azoto attraverso gli incendi

Risoluzione 50x50 km2


Le perdite di azoto attraverso gli incendi sono state determinate sulla base della frequenza
di questi ultimi: pi bassa la frequenza e minori saranno le perdite di azoto, viceversa pi
alta la frequenza e maggiore saranno le perdite di azoto attraverso gli incendi.
Il Corpo Forestale dello Stato ha fornito, per ogni provincia italiana, i dati relativi alla superficie totale bruciata (boscata e non) complessivamente negli anni 1982-1993 (Ministero delle
risorse agricole, alimentari e forestali, 1995), tramite i quali si calcolata, per ogni provincia,
la superficie totale bruciata media annua (per 12 anni).
Poich allinterno di ogni provincia la superficie totale bruciata non si distribuisce uniformemente sul territorio si sono posti alcuni vincoli quali la quota, il tipo di ecosistema e la ripartizione tra incendi su aree boscate e non boscate, che consentono con un certo livello di
approssimazione di attribuire alle singole celle e agli ecosistemi in esse presenti un valore che
esprime la quantit di azoto rilasciata verso latmosfera a seguito del passaggio degli incendi.
I valori di riferimento per il calcolo del rilascio di azoto a seguito di incendio che interessano le diverse tipologie di ecosistema sono riportati nella tabella 2.11.1.
Tabella 2.11.1: Valori di azoto perso attraverso gli incendi (in kg N ha-1 anno-1) attribuiti agli ecosistemi previsti per il carico critico di azoto nutriente
Superficie di
Ecosistema
bruciato
(in ha) per
maglia

(0 - 1]
(1 - 10]
(10 - 100]
(100 - 500]
(500 - 1.000]
> 1.000

Tundra

Foresta
boreale

0
0
0
0
0
0

0
0,2
0,4
0,6
0,8
1

Ecosistemi
Conifere
temperate

0
0,2
0,4
0,6
0,8
1

Decidue
temperate

0
0
0
0
0
0

Foresta
mediterranea

Pascoli
acidi

1
1,8
2,6
3,4
4,2
5

0
0,2
0,4
0,6
0,8
1

Altro
(*)

9999
9999
9999
9999
9999
9999

Fonte Vetrella G. (1998)


(*) Il valore 9999 indica che lecosistema Altro ritenuto non sensibile alleutrofizzazione.

In tabella 2.11.2 viene riportato lazoto rilasciato in atmosfera (in eq N ha-1 anno-1) a seguito
di incendio, per ogni ecosistema previsto per la stima del carico critico di azoto nutriente
presente allinterno della cella EMEP 50x50

43

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Tabella 2.11.2: Perdite di azoto attraverso gli incendi (eq.ha-1yr-1)


Foresta
boreale
Celle

104044
104044
104044
104045
104045
104046

44

104046
104046
104047
104047
104047
104048
105043
105044
105044
105044
105044
105045
105045
105045
105045
105046
105046
105046
105046
105047
105047
105047
105048
105048
105048
105048
105049
105049
105049
106043
106043
106043
106043
106044
106044
106044
106044

% di
foresta
boreale

Nfire

39,0

14,3

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

Nfire

Praterie
acidofile
% di
prateria

3,0

Nfire

Tundra

% di
tundra

0
58,0
4,0

21,0

14,0

21,0

29,0

18,0

14,0

20

14,0

6,0
41,0

28,6

10

33,0
5,0

0
0

3,0

2,0

3,0

32,0

21,0

12,0

0
16,0

10

14,3

13,0
24,0

0
0
0

2,0
38,0

Nfire

29,0

28,6

28,6
25,0

43,0

47,0
13,0

28,6
24,0
32,0

18,0

42,9
34,0

19,3

34,0

43,0

42,9
38,6

17,0

14,3

7,0

28,6
19,0

10

29,0

32,5

43,0

6,0

14,0

0
38,0

29,0

15,0

29,0

28,6

29,0

0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

106045
106046
106047
106048
106048
106049
106049
106049
106049
106050
106050
106050
106050
106051
107043
107043
107043
107043
107043
107044
107044
107044
107045
107046
107047
107047
107048
107049
107049
107049
107049
107050
107050
107050
107050
107051
107051
107051
107052
107052
107053
107053
108043

8,3

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

8,0
16,0
31,3

0
0
0

61,2

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

Nfire

Praterie
acidofile
% di
prateria

1,0

37,9

7,0

26,0

4,7

2,0

8,0

6,0

17,4

4,0

5,0

43,0

34,0
12,0

29,0
0

23,0

43,0

8,0

29,0

13,3

43,0

185,7

45,0
22,0
5,0

0
0
0

3,0
3,0

0
0

14,3

28,6

26,6

14,0

28,6
28,0

26,0

1,3

14,3

32,0

8,2

Nfire

28,6

2,0

1,0

% di
tundra

28,6
23,7

18,0

Nfire

Tundra

43,0

28,6

47,0

49,0

0
4,0

30
43,0

29,0
0

37,0

28,6
continua

45

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

108043
108043
108044
108044
108044
108044

46

108045
108045
108045
108046
108047
108048
108049
108049
108049
108049
108050
108050
108050
108050
108051
108051
108051
108051
108052
108052
108052
108052
108053
108053
108053
108054
108054
109046
109046
109047
109048
109049
109050
109050
109050
109051
109051

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

6,0
41,0
5,0

242,9

22,0

50

6,0

242,9

3,0

185,7

4,3

12,0

3,0

1,0

7,0

12,8

5,0

0
0
0
0
29,0

18,0

43,0

18,0

29,0

10

14,0

28,6
17,0

44,0

16,7

29,0

14,3
0
4,0

42,9
75,0
53,0
6,0
1,1

51,4
7,0

28,6

15,0

74,0

1,0

28,6
39,0

61,0

Nfire

28,6

28,7

39,0

% di
tundra

3,2

14,0

Nfire

42,9
60
55,0
17,0
2,0

2,1

% di
prateria

Tundra

42,9
58,0

6,0

Nfire

Praterie
acidofile

0
0
0
0

28,6
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

109051
109051
109052
109052
109052
109052
109053
109053
109053
109053
109054
109054
109054
110046
110046
110046
110047
110048
110049
110050
110051
110051
110052
110052
110053
110053
110053
110053
110054
110054
110054
110054
110055
111046
111046
111046
111047
111048
111049
111050
111052
111053
111054

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

65,0

43,0

57,0

% di
foresta
medit.

% di
prateria

Nfire

8,0

29,0

14,0

29,0

6,0

29,0

Tundra

% di
tundra

Nfire

23,0

12,0

12,0

21,0

7,0

14,0

42,9
0
24,0

14,0

1,0

14,0

2,0

14,0

3,0

29,0

28,6
3,0
7,0

19,0

Nfire

Praterie
acidofile

28,6

14,0
62,0

Nfire

Foresta
mediterranea

185,7

28,6
46,0
68,0
12,0
1,0
12,0

0
0
0
0
0

11,0

40

28,6
62,0

0
2,0

26,0

28,6

100
1,0

0
14,3

54,0

38,0
72,0

0
0

3,2
9,0

0
0

10

21,0
2,0
4,0

14,0

185,7

14,3
0
14,3

1,0

14,0
continua

47

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

111054
111054
111054
111055
111055
111055

48

112044
112045
112046
112046
112047
112048
112050
112051
112053
112053
112054
112054
113037
113038
113038
113039
113043
113044
113044
113045
113045
113046
113046
113047
113047
113048
113049
113050
113053
113053
113054
113054
114037
114037
114038
114038
114038

% di
foresta
boreale

Nfire

19,0

28,6

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

Nfire

Praterie
acidofile
% di
prateria

Nfire

Tundra

% di
tundra

7,0
46,0
34,0

Nfire

0
9,0

14,0

2,6

14,0

5,0

14,0

35,0

43,0

26,0

29,0

60
32,0

14,0
43,0

65,0

71,0

28,6
48,0

21,0
47,0
57,0

72,0
5,0
40

0
18,0
34,0
8,0

128,6
185,7
185,7

1,1
7,0

71,4
71,4

0
0

28,6

22,5

46,0

8,0

13,0

41,0

43,0

42,0
35,0

0
0

100

185,7

64,0
100
50

300
185,7
128,6

41,0

185,7

43,0
8,0

242,9
185,7

1,0

128,6

42,9
14,3
0

3,0

57,0

242,9

21,0

300

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

114039
114039
114039
114040
114040
114040
114043
114044
114045
114045
114046
114046
114047
114048
114049
115036
115036
115037
115037
115037
115038
115038
115038
115039
115039
115040
115040
115044
115045
115045
115046
115047
115047
115048
115048
115049
116035
116035
116035
116036
116036
116036
116037

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

1,0

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

15,0

38,0
37,0
56,0
30,3

1,0

71,0

53,0

57,0

42,7

43,0

54,3

71,0

58,0
36,0

71,0
71,0

48,0

57,0

1,0

14,0

36,0

43,0

25,0

57,0

Nfire

242,9

100
24,0

128,6
71,4

19,0
2,0

185,7
128,6

15,2

185,7

0
0
0
0

0
300

14,0
36,5

0
0

33,0

48,0
16,0
2,0

0
0
0

5,0

64,0

% di
tundra

300

35,0

27,0

2,0

Nfire

10,2
1,0

% di
prateria

Tundra

0
25,0

4,0

Nfire

Praterie
acidofile

357,1

55,0
37,0

357,1
300

37,0

128,6

14,0

185,7

2,3

128,6

1,0

128,6

43,0

242,9

22,0

300

0
continua

49

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

116037
116037
116038
116038
116038
116039

50

116039
116039
116040
116040
116045
116045
116045
116046
116046
116047
116047
116048
116048
116048
116049
116050
117035
117035
117036
117036
117036
117037
117037
117037
117038
117038
117045
117046
117046
117047
117047
117047
117047
117048
117048
117049
118036

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

20
1,0

2,0

16,4

33,0

6,0

Nfire

63,0

71,0

25,0

57,0

54,0
37,0

71,0
29,0

10

29,0

% di
tundra

Nfire

300

51,0

357,1

23,0

242,9

28,0

3,2

% di
prateria

Tundra

63,0
6,0

70
10

Nfire

Praterie
acidofile

185,7
185,7

8,2

185,7

8,0

185,7

2,0

128,6

15,0
25,0

128,6
242,9

1,0

2,0

4,0

0
0

50

57,0

23,1

43,0

53,0
28,0

71,0
43,0

1,0

14,0

0
24,2

242,9

28,0

300

6,4

12,0

41,0
6,4
7,0

5,0
62,0

54,0
6,0

0
0

300
185,7
185,7

185,7

39,0

43,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

118036
118037
118037
118037
118045
118045
118045
118046
118046
118046
118047
118047
118048
118048
118048
118049
119044
119045
119045
119045
119046
119046
119046
119046
119047
119047
119047
119048
119048
119048
119049
119049
120044
120045
120045
120046
120046
120046
120047
120047
120047
120048
121045

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

1,0

7,0

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

57,0

242,9

20

185,7

30

13,0

185,7

2,0

185,7

1,0
12,0
5,0

0
0

5,0

100

13,0

1,0

31,0
3,0

43,0
29,0

1,0

14,0

1,0

6,0

5,0

1,0

7,0

4,0

3,0

185,7
7,0

29,0

6,0

29,0

185,7

242,9

1,0

128,6

0
128,6

0
0
8,0
100

128,6
185,7

28,0

185,7

3,0
10

33,0
23,0
6,0

Nfire

128,6

11,0

1,0

12,0

% di
tundra

14,3
19,0
2,0

Nfire

36,0

% di
prateria

Tundra

31,0

19,0

Nfire

Praterie
acidofile

14,0
43,0

0
13,0

242,9

4,0

185,7

0
0
0
continua

51

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

121045
121046
121046
121047
121047
121048

52

121049
121049
121050
122045
122046
122046
122047
122048
122049
122049
122049
122050
122050
122050
122050
123046
123046
123047
123048
123049
124038
124038
124039
124039
124041
124046
124046
124047
124047
124048
124049
125038
125038
125039
125040
125046
125046

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

30
2,0
4,0

31,0
15,0

0
0

2,2

Nfire

Praterie
acidofile
% di
prateria

Nfire

Tundra

% di
tundra

185,7
185,7
1,0

1,0

11,9

27,0
19,0
7,0

0
0
0

3,0

14,3

3,3
56,2
100
4,0

185,7
185,7
185,7
185,7

1,0

128,6

13,0
32,0
16,0
1,0

12,0

29,0

17,0

43,0

18,4

29,0

10

14,0

44,0
18,0

29,0
0

4,0
10
28,0
14,0

29,0
29,0
29,0
29,0

0
19,5
8,0

185,7
185,7

1,0

71,4

1,0

71,4

0
0
0
0

0
32,0
2,0

28,6

2,2

28,6
14,1

4,0

Nfire

28,0
19,0
4,0
2,0

16,0

242,9
185,7

0
0
0
0

0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

125046
125047
125047
125047
125048
125048
125048
125049
125049
125050
125050
126035
126035
126038
126039
126040
126040
126040
126041
126041
126042
126043
126046
126046
126047
126047
126047
126048
126048
126048
126049
126049
126050
127038
127039
127039
127040
127040
127040
127041
127041
127041
127042

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

20
4,0
35,0

17,0

19,0
1,0

42,9
14,3

1,0

1,0

14,3

1,0

3,0

3,0

21,0

51,0

8,0

29,0

6,0

14,0

5,0
3,0

14,0
29,0

8,0

29,0

71,0
100
8,0

14,0
14,0
29,0

5,0

29,0

15,0

43,0

5,0

14,0

6,0

29,0

4,0

29,0

1,0

14,0

% di
tundra

Nfire

185,7

7,0

185,7

8,0

185,7

21,0

128,6

2,0

185,7

12,0

128,6

8,0

1,0

3,0

17,0
7,0

185,7

185,7

185,7
185,7

0
2,0

185,7

0
11,0

21,0
1,0

Nfire

32,0

7,0

% di
prateria

Tundra

185,7
185,7

4,0

1,0

3,0

Nfire

Praterie
acidofile

185,7

0
0
continua

53

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

127042
127042
127043
127044
127045
127046

54

127046
127046
127047
127047
127047
128039
128040
128040
128041
128041
128041
128042
128042
128042
128042
128043
128043
128043
128044
128044
128045
128046
128046
128046
128047
128047
128047
128050
128051
129034
129035
129039
129040
129040
129040
129041
129042

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

8,0

19,0
8,0

25,0

1,0

5,0

29,0

3,0

29,0

6,0

29,0

3,0

14,0

5,0

29,0

7,0

29,0

8,0

29,0

1,0

29,0

54,0
54,0

14,0
0

9,0
4,0

29,0
14,0

185,7

185,7

185,7

14,3

17,0
4,0

185,7

0
0
7,0

5,0

24,0

8,0

185,7

185,7

28,6
38,0

7,0

29,0
29,0
14,0

Nfire

14,3

2,0

5,0

15,0
46,0
50

% di
tundra

42,9

12,0
1,0

Nfire

0
3,0

1,0

% di
prateria

Tundra

42,9
40

21,0

Nfire

Praterie
acidofile

0
4,0

185,7

2,0
4,0

128,6
128,6

28,6
21,0

2,0
1,0
6,0

4,0
5,0

0
0

128,6
128,6

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

3,0

28,6

129043
129043
129043
129043
129044
129044

% di
foresta
decidua

13,0
5,0

129044
129045
129045
129047
130040

2.12

Decidue
temperate

Nfire

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

Nfire

Praterie
acidofile
% di
prateria

Nfire

5,0

29,0

7,0

14,0

Tundra

% di
tundra

Nfire

0
33,0

242,9

7,0

242,9

24,0

242,9

28,6
42,0

36,0
15,0
7,0

0
0
0

Quantit di azoto immobilizzato dal materiale organico del suolo

Risoluzione 50x50 km2


La quantit di azoto immobilizzato nel materiale organico del suolo stato determinato sulla
base del clima e in particolare dallammontare delle precipitazioni e dalla temperatura, pi
caldo il clima minore sar lazoto immobilizzato nel suolo, viceversa pi freddo il clima
maggiore sar lazoto immobilizzato.
Nella tabella 2.12.1 vengono riportati i valori di azoto immobilizzato nel suolo per ogni ecosistema previsto dalla metodologia di stima del carico critico di azoto nutriente
Tabella 2.12.1:Valori di azoto immobilizzato nel materiale organico del suolo
Ecosistemi

Tundra
Foresta boreale
Conifere temperate
Decidue temperate
Foresta mediterranea
Pascoli acidi
Altro (*)

kg N ha-1 anno-1

2,5
2,5
2
2
0,5
1,25
9999

Fonte: Vetrella G. (1998)


(*) Il valore 9999 indica che lecosistema Altro ritenuto non sensibile alleutrofizzazione.

La quantit di azoto immobilizzato dal materiale organico del suolo dato dallammontare di
azoto che si accumula annualmente nellhumus del suolo, espresso come Kg N ha-1 anno-1ed
presentato per ogni ecosistema presente nella singola cella 50x50 nella tabella 2.12.2

55

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Tabella 2.12.2: Quantit di azoto immobilizzato dal materiale organico del suolo (eq.ha-1yr-1)
Foresta
boreale
Celle

104044
104044
104044
104045
104045
104046

56

104046
104046
104047
104047
104047
104048
105043
105044
105044
105044
105044
105045
105045
105045
105045
105046
105046
105046
105046
105047
105047
105047
105048
105048
105048
105048
105049
105049
105049
106043
106043
106043
106043
106044
106044
106044
106044

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
immob.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

N
% di
N
immob. prateria immob.

3,0
39,0

41,0

38,0

89,0

21,0

89,0

18,0

89,0

20

89,0

178,6

2,0

178,6

10

178,6

33,0
5,0

178,6
178,6

3,0

178,6

2,0

178,6

3,0

178,6

32,0

178,6

21,0

178,6

12,0

178,6

143,0
89,0

178,6
89,0

143,0

178,6
24,0

89,0

143,0

178,6
143,0

34,0

89,0

178,6
38,6

17,0

178,6

7,0

178,6
19,0

10

6,0

178,6

32,0

19,3

178,6
178,6

178,6

25,0

18,0

58,0
4,0

178,6

47,0
13,0

N
immob.

89,0

21,0

16,0

10

% di
tundra

178,6

13,0
24,0

Tundra

32,5

89,0

6,0

89,0

143,0

143,0
38,0

89,0

15,0

89,0

178,6

29,0

143,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

106045
106046
106047
106048
106048
106049
106049
106049
106049
106050
106050
106050
106050
106051
107043
107043
107043
107043
107043
107044
107044
107044
107045
107046
107047
107047
107048
107049
107049
107049
107049
107050
107050
107050
107050
107051
107051
107051
107052
107052
107053
107053
108043

8,3

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
immob.

8,0
16,0
31,3

143,0
143,0
143,0

61,2

143,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

N
% di
N
immob. prateria immob.

1,0

37,9

143,0

7,0

143,0

26,0

178,6

4,7

178,6

2,0

178,6

8,0

178,6

6,0

178,6

17,4

178,6

4,0

178,6

5,0

178,6

89,0

34,0
12,0

89,0
89,0

23,0

89,0

8,0

89,0

13,3

89,0

35,7

143,0

45,0
22,0
5,0

143,0
143,0
143,0

3,0
3,0

143,0
143,0

178,6

178,6

26,6

143,0

14,0

143,0

178,6
28,0

26,0

1,3

178,6

32,0

8,2

N
immob.

178,6

2,0

1,0

% di
tundra

178,6
23,7

18,0

Tundra

89,0

178,6

47,0

178,6

49,0

178,6
4,0

30
43,0

89,0
89,0

37,0

89,0

142,9
continua

57

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
% di
N
immob. conifere immob.

108043
108043
108044
108044
108044
108044

58

108045
108045
108045
108046
108047
108048
108049
108049
108049
108049
108050
108050
108050
108050
108051
108051
108051
108051
108052
108052
108052
108052
108053
108053
108053
108054
108054
109046
109046
109047
109048
109049
109050
109050
109050
109051
109051

Conifere
temperate

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
immob.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

6,0
41,0
5,0

35,7

22,0

6,0

35,7

3,0

35,7

4,3

178,6

12,0

178,6

3,0

178,6

1,0

178,6

143,0

143,0
143,0
143,0
143,0
89,0

143,0

18,0

89,0

18,0

89,0

10

89,0

17,0

89,0

44,0

89,0

16,7

89,0

143,0

143,0

178,6

15,0

143,0

178,6
178,6

74,0

178,6

50

178,6
4,0

142,9
75,0
53,0
6,0
1,1

51,4
7,0

178,6

178,6
39,0

61,0
7,0

1,0

178,6

28,7

39,0

N
immob.

143,0

3,2

14,0

% di
tundra

142,9
60
55,0
17,0
2,0

2,1

N
% di
N
immob. prateria immob.

Tundra

142,9
58,0

6,0

Praterie
acidofile

143,0
143,0
143,0
143,0
12,8

178,6

5,0

178,6

143,0

178,6
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

109051
109051
109052
109052
109052
109052
109053
109053
109053
109053
109054
109054
109054
110046
110046
110046
110047
110048
110049
110050
110051
110051
110052
110052
110053
110053
110053
110053
110054
110054
110054
110054
110055
111046
111046
111046
111047
111048
111049
111050
111052
111053
111054

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

65,0

43,0

57,0

% di
foresta
medit.

N
% di
N
immob. prateria immob.

8,0

89,0

14,0

89,0

6,0

89,0

% di
tundra

N
immob.

143,0

23,0

143,0

12,0

143,0

12,0

178,6

21,0

178,6

7,0

178,6

14,0

178,6

143,0
24,0

89,0

1,0

89,0

2,0

89,0

3,0

89,0

178,6
3,0

35,7

142,9
46,0
68,0
12,0
1,0
12,0

143,0
143,0
143,0
143,0
143,0

11,0

143,0

40

143,0

178,6
62,0

143,0
2,0

26,0
54,0
100
1,0

Tundra

178,6

7,0

19,0

Praterie
acidofile

178,6

14,0
62,0

N
immob.

Foresta
mediterranea

89,0

178,6
54,0

143,0

38,0
72,0

143,0
143,0

3,2
9,0

143,0
143,0

178,6
178,6
10

21,0
2,0
4,0

35,7

142,9
142,9
142,9

1,0

89,0
continua

59

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

111054
111054
111054
111055
111055
111055

60

112044
112045
112046
112046
112047
112048
112050
112051
112053
112053
112054
112054
113037
113038
113038
113039
113043
113044
113044
113045
113045
113046
113046
113047
113047
113048
113049
113050
113053
113053
113054
113054
114037
114037
114038
114038
114038

% di
foresta
boreale

19,0

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

N
% di
N
immob. prateria immob.

Tundra

% di
tundra

N
immob.

7,0

178,6

9,0

178,6

178,6
46,0

34,0

N
immob.

Foresta
mediterranea

143,0
9,0

89,0

2,6

89,0

5,0

89,0

35,0

89,0

26,0

89,0

60
32,0

89,0
89,0

65,0

89,0

178,6
48,0

21,0
47,0
57,0

72,0
5,0
40

143,0
18,0
34,0
8,0

35,7
35,7
35,7

1,1
7,0

35,7
35,7

143,0
143,0

142,9

22,5

143,0

46,0

143,0

8,0

143,0

13,0

143,0

41,0

143,0

43,0

143,0

42,0
35,0

143,0
143,0

100

35,7

64,0
100
50

35,7
35,7
35,7

41,0

35,7

43,0
8,0

35,7
35,7

1,0

35,7

142,9
142,9
142,9

3,0

57,0

35,7

21,0

35,7

143,0

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

114039
114039
114039
114040
114040
114040
114043
114044
114045
114045
114046
114046
114047
114048
114049
115036
115036
115037
115037
115037
115038
115038
115038
115039
115039
115040
115040
115044
115045
115045
115046
115047
115047
115048
115048
115049
116035
116035
116035
116036
116036
116036
116037

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

1,0

N
immob.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

15,0

38,0
37,0
56,0
30,3

1,0

64,0

89,0

35,7

100
24,0

35,7
35,7

53,0

89,0

19,0
2,0

35,7
35,7

15,2

35,7
42,7

89,0

54,3

89,0

58,0
36,0

89,0
89,0

48,0

89,0

1,0

89,0

36,0

89,0

25,0

89,0

143,0

143,0
143,0
143,0
143,0

143,0
35,7

143,0

36,5

143,0
143,0

33,0

143,0

48,0
16,0
2,0

143,0
143,0
143,0

5,0

N
immob.

35,7

35,0

27,0

2,0

% di
tundra

143,0

10,2
1,0

N
% di
N
immob. prateria immob.

Tundra

143,0
25,0

4,0

Praterie
acidofile

35,7

55,0
37,0

35,7
35,7

37,0

35,7

14,0

35,7

2,3

35,7

1,0

35,7

43,0

35,7

22,0

35,7

143,0

143,0
continua

61

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

116037
116037
116038
116038
116038
116039

62

116039
116039
116040
116040
116045
116045
116045
116046
116046
116047
116047
116048
116048
116048
116049
116050
117035
117035
117036
117036
117036
117037
117037
117037
117038
117038
117045
117046
117046
117047
117047
117047
117047
117048
117048
117049
118036

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
immob.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

20
1,0

2,0

143,0

16,4

143,0

33,0

143,0

6,0

% di
tundra

N
immob.

35,7
63,0

89,0

51,0

35,7

25,0

89,0

23,0

35,7
54,0
37,0

89,0
89,0

10

89,0

143,0

28,0

3,2

N
% di
N
immob. prateria immob.

Tundra

143,0

63,0
6,0

70
10

Praterie
acidofile

35,7
35,7

8,2

35,7

8,0

35,7

2,0

35,7

15,0
25,0

35,7
35,7

1,0

178,6

2,0

178,6

4,0

178,6

143,0
143,0

50

89,0

23,1

89,0

53,0
28,0

89,0
89,0

1,0

89,0

143,0
24,2

35,7

28,0

35,7

143,0

6,4

143,0

12,0

143,0

41,0
6,4
7,0

5,0
62,0

143,0

54,0
6,0

143,0
143,0

35,7
35,7
35,7

35,7

39,0

89,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
% di
N
immob. conifere immob.

118036
118037
118037
118037
118045
118045
118045
118046
118046
118046
118047
118047
118048
118048
118048
118049
119044
119045
119045
119045
119046
119046
119046
119046
119047
119047
119047
119048
119048
119048
119049
119049
120044
120045
120045
120046
120046
120046
120047
120047
120047
120048
121045

Conifere
temperate

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

1,0

7,0

N
immob.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

57,0

35,7

20

35,7

30

143,0

13,0

35,7

2,0

35,7

1,0
12,0
5,0

143,0
143,0

5,0

143,0

100

13,0

1,0

% di
tundra

N
immob.

31,0
3,0

89,0
89,0

1,0

89,0

143,0

143,0

36,0

N
% di
N
immob. prateria immob.

Tundra

143,0

31,0

19,0

Praterie
acidofile

1,0

178,6

6,0

178,6

5,0

178,6

1,0

178,6

7,0

178,6

4,0

178,6

3,0

178,6

35,7

35,7
7,0

89,0

6,0

89,0

35,7

11,0

35,7

1,0

35,7

143,0

143,0

178,6

35,7
19,0
2,0

143,0
143,0
8,0
100

35,7
35,7

28,0

35,7

3,0
10
12,0

33,0
23,0
6,0

89,0
89,0

143,0
13,0

35,7

4,0

35,7

143,0
143,0
143,0
continua

63

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

121045
121046
121046
121047
121047
121048

64

121049
121049
121050
122045
122046
122046
122047
122048
122049
122049
122049
122050
122050
122050
122050
123046
123046
123047
123048
123049
124038
124038
124039
124039
124041
124046
124046
124047
124047
124048
124049
125038
125038
125039
125040
125046
125046

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
immob.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

30
2,0
4,0

143,0

31,0
15,0

143,0
143,0

2,2

143,0

Praterie
acidofile

N
% di
N
immob. prateria immob.

Tundra

% di
tundra

35,7
35,7
1,0

3,3
56,2
100
4,0

1,0

11,9

27,0
19,0
7,0

143,0
143,0
143,0

3,0

143,0

142,9

89,0

17,0

89,0

18,4

89,0

10

89,0

44,0
18,0

89,0
89,0

4,0
10
28,0
14,0

89,0
89,0
89,0
89,0

35,7
35,7
35,7
35,7

142,9

13,0
32,0
16,0
1,0

12,0

143,0
19,5
8,0

35,7
35,7

1,0

35,7

1,0

35,7

143,0
143,0
143,0
143,0

143,0
32,0
2,0

178,6

2,2

178,6

35,7

14,1

4,0

N
immob.

28,0
19,0
4,0
2,0

16,0

35,7
35,7

143,0
143,0
143,0
143,0

143,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
% di
N
immob. conifere immob.

125046
125047
125047
125047
125048
125048
125048
125049
125049
125050
125050
126035
126035
126038
126039
126040
126040
126040
126041
126041
126042
126043
126046
126046
126047
126047
126047
126048
126048
126048
126049
126049
126050
127038
127039
127039
127040
127040
127040
127041
127041
127041
127042

Conifere
temperate

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
immob.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

20
4,0

19,0
1,0

178,6
178,6

1,0

178,6

35,0

143,0

17,0

143,0

Praterie
acidofile

N
% di
N
immob. prateria immob.

Tundra

% di
tundra

N
immob.

35,7
35,7

4,0

35,7

7,0

35,7

8,0

35,7

21,0

35,7

8,0

89,0

6,0

89,0

5,0
3,0

89,0
89,0

8,0

89,0

71,0
100
8,0

89,0
89,0
89,0

5,0

89,0

15,0

89,0

5,0

89,0

6,0

89,0

4,0

89,0

1,0

89,0

143,0
1,0

143,0

3,0

143,0

3,0

143,0

21,0

51,0

2,0

35,7

12,0

35,7

143,0

143,0
1,0

32,0

143,0

8,0

143,0

1,0

143,0

3,0

17,0
7,0
3,0

35,7
35,7

35,7

143,0
11,0

21,0
1,0

35,7

143,0
2,0

7,0

35,7

35,7

143,0
143,0
continua

65

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

Nfire

127042
127042
127043
127044
127045
127046

66

127046
127046
127047
127047
127047
128039
128040
128040
128041
128041
128041
128042
128042
128042
128042
128043
128043
128043
128044
128044
128045
128046
128046
128046
128047
128047
128047
128050
128051
129034
129035
129039
129040
129040
129040
129041
129042

Foresta mediterranea
% di
foresta
medit.

Nfire

8,0

35,7

19,0
8,0

25,0

143,0

1,0

143,0

5,0

89,0

3,0

89,0

6,0

89,0

3,0

89,0

5,0

89,0

7,0

89,0

8,0

89,0

1,0

89,0

54,0
54,0

89,0
89,0

9,0

89,0
89,0

35,7

35,7

143,0

142,9

17,0
4,0

35,7

143,0
143,0
7,0

5,0

143,0

24,0

143,0

8,0

35,7

35,7

142,9
38,0

7,0

89,0
89,0
89,0

Nfire

142,9

2,0

5,0

15,0
46,0
50

% di
tundra

142,9

12,0
1,0

Nfire

143,0
3,0

1,0

% di
prateria

Tundra

142,9
40

21,0

Praterie
acidofile

143,0
4,0

35,7

2,0
4,0

35,7
35,7

142,9
21,0

143,0

2,0
1,0
6,0

143,0

4,0
5,0

143,0
143,0

35,7
35,7

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

129043
129043
129043
129043
129044
129044
129044
129045
129045
129047
130040

2.13

% di
foresta
boreale

Nfire

Conifere
temperate
% di
conifere

3,0

Nfire

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

% di
foresta
medit.

Nfire

Praterie
acidofile
% di
prateria

Nfire

5,0

89,0

7,0

89,0

Tundra

% di
tundra

Nfire

142,9
13,0

5,0

Nfire

Foresta mediterranea

143,0
33,0

35,7

7,0

35,7

24,0

35,7

142,9
42,0

143,0

36,0
15,0
7,0

143,0
143,0
143,0

Quantit di azoto rimosso dalla biomassa vegetale e animale

Risoluzione 50x50 km2


La quantit di azoto rimosso dalla biomassa vegetale e animale ha le dimensioni di kg N ha-1
anno-1 ed stato determinato in prima approssimazione, sulla base della crescita vegetativa:
minore la crescita vegetativa e minore sar lazoto rimosso nella biomassa, viceversa maggiore la crescita e maggiore sar lazoto rimosso.
Va tuttavia considerato che fin tanto che la biomassa non viene asportata definitivamente dallecosistema (ad esempio con il taglio del bosco) lazoto in esso presente pu essere considerato come temporaneamente indisponibile. Pi correttamente lazoto effettivamente
rimosso dallecosistema dato solo dalla frazione effettivamente allontanata dallecosistema.
Sulla base di queste considerazioni i valori di azoto rimosso con la biomassa animale e vegetale sono stati attribuiti ad ogni ecosistema previsto dalla metodologia di stima del carico critico di azoto nutriente sulla base dei dati ISTAT sulle utilizzazioni forestali e dei dati dellInventario Forestale Nazionale del 1985 (Ministero delle politiche agricole e forestali, 1985) per
quanto riguarda le superfici forestali.
I valori di azoto rimosso nella biomassa animale e vegetale sono stati attribuiti, ad ogni ecosistema previsto dalla metodologia di stima del carico critico di azoto nutriente vengono riassunti nella tabella 2.13.2.

67

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Tabella 2.13.1: Rimozione di azoto nella biomassa animale e vegetale (in Kg ha-1 anno-1) per tipo
di ecosistema
Crescita
vegetativa
Valori di
riferimento
C

Ecosistemi

Rapporto
rami/fusto

% di N
nel fusto

% di N nei
rami

df

Nf

Nr

0,15
0,15
0,15
0,15
0,20
0,38
0,20
0,20

%
0,1
0,1
0,11
0,10
0,15
0,19
0,15
0,15

%
0,35
0,35
0,40
0,35
0,45
0,37
0,45
0,45

m ha anno
1,97
2,62
7,20
6,56
5,95
1,23
0,60
0,60
3

Tundra = 11
Tundra = 37
Foresta boreale
Conifere temperate
Decidue temperate
Foresta mediterranea
Pascoli acidi
Altro

Densit
del fusto

-1

-1

kg/m
500
500
490
500
700
740
700
700

Rimozione
di azoto nella
biomassa
Nu

kg N ha-1 anno-1
1,5
2
6
5
10
3
1
9999

Fonte: Downing R.J. et al., 1993.

La quantit di azoto rimosso dalla biomassa vegetale e animale per ogni ecosistema presente
allinterno della singola cella 50x50 riportato nella tabella 2.13.2.
Tabella 2.13.2: Quantit di azoto rimosso dalla biomassa vegetale ed animale (eq.ha-1.yr-1)
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

N
% di
N
immob. conifere immob.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
immob.

1104044
104044

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

N
% di
N
immob. prateria immob.

3,0
39,0

% di
tundra

N
immob.

71,0

428,6

104044

58,0

107,1

104045

4,0

107,1

6,0

107,1

2,0

107,1

104045

21,0

71,0

21,0

71,0

18,0

71,0

20

71,0

104046
104046
104046

41,0

428,6

104047
104047
104047

38,0

428,6

104048
105043

10

107,1

105044

33,0

107,1

105045

5,0

107,1

105044

13,0

714,0

105044
105044

105045

16,0
24,0

10

105045

71,0

428,6

428,6

105045

68

Tundra

25,0
47,0

71,0

714,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
remov.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
remov.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
remov.

105046
105046

13,0

24,0

105046

32,0

34,0

714,0

34,0

105048

38,6
17,0

428,6

7,0

428,6

106043

32,5

71,0

6,0

71,0

19,0

106043

38,0

71,0

106044
106044

29,0

714,0

106045

8,0

714,0

106046

16,0

714,0

106047

31,3

15,0

71,0

714,0

61,2

714,0

106048
106048
106049
8,3

23,7

106049

37,9

714,0

106050

7,0

714,0
34,0

71,0

106051

12,0

71,0

23,0

71,0

8,0

71,0

1,0

2,0

1,3

107,1

4,7

107,1

2,0

107,1

214,3
107,1

32,0

714,0

107044
107044

107,1

8,0

107043
107043

12,0

428,6

107043
107043

107,1

428,6

106050
107043

21,0

71,0

106050
18,0

107,1

428,6

106049

106050

32,0

428,6

106044

106049

107,1

714,0

106043
10

3,0

71,0

105049

106044

107,1

714,0

105049

106043

2,0

428,6

105048

105049

107,1

71,0

105048
19,3

3,0

428,6

105047
105048

N
remov.

714,0

105047
18,0

% di
tundra

428,6

105046

105047

Tundra

6,0

107,1
continua

69

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

107044
107045
107046
107047
107047
107048

70

107049
107049
107049
107049
107050
107050
107050
107050
107051
107051
107051
107052
107052
107053
107053
108043
108043
108043
108044
108044
108044
108044
108045
108045
108045
108046
108047
108048
108049
108049
108049
108049
108050
108050
108050
108050
108051

% di
foresta
boreale

1,0

8,2

26,0

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
remov.

45,0
22,0
5,0

714,0
714,0
714,0

3,0
3,0

714,0
714,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
remov.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
remov.

13,3

71,0

26,6

714,0

14,0

714,0

17,4

107,1

4,0

107,1

5,0

107,1

1,0

125,0

4,3

107,1

12,0

107,1

3,0

107,1
continua

428,6
71,0

428,6

428,6

49,0

428,6
4,0

6,0

5,0

71,0
71,0

37,0

71,0

214,3

714,0

357,1
58,0

6,0

30
43,0

357,1
41,0

6,0

214,3

3,0

214,3

714,0

357,1
60
55,0
17,0
2,0

714,0
714,0
714,0
714,0

428,6
3,2
28,7

14,0

N
remov.

428,6

47,0

2,1

% di
tundra

428,6

28,0
26,0

Tundra

71,0

714,0

428,6
18,0
39,0

71,0

714,0

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

108051
108051
108051
108052
108052
108052
108052
108053
108053
108053
108054
108054
109046
109046
109047
109048
109049
109050
109050
109050
109051
109051
109051
109051
109052
109052
109052
109052
109053
109053
109053
109053
109054
109054
109054
110046
110046
110046
110047
110048
110049
110050
110051

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

22,0
39,0

428,6

50

428,6
4,0

51,4

18,0

71,0

10

71,0

17,0

71,0

44,0

71,0

16,7

71,0

% di
tundra

N
remov.

714,0
1,0

107,1

7,0

107,1

12,8

107,1

5,0

107,1

12,0

107,1

21,0

107,1

714,0

714,0
714,0
714,0
714,0

714,0

8,0

71,0

14,0

71,0

6,0

71,0

714,0

23,0

714,0

12,0

714,0

428,6

428,6
14,0

62,0

N
remov.

428,6
65,0

57,0

% di
prateria

357,1
75,0
53,0
6,0
1,1

43,0

N
remov.

Tundra

428,6

74,0

7,0

% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

428,6

15,0
61,0

N
remov.

Foresta
mediterranea

714,0
24,0

71,0

1,0

71,0

428,6
3,0
7,0

214,3

357,1
46,0
68,0
12,0
1,0
12,0

714,0
714,0
714,0
714,0
714,0
continua

71

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

110051
110052
110052
110053
110053
110053

72

110053
110054
110054
110054
110054
110055
111046
111046
111046
111047
111048
111049
111050
111052
111053
111054
111054
111054
111054
111055
111055
111055
112044
112045
112046
112046
112047
112048
112050
112051
112053
112053
112054
112054
113037
113038
113038

% di
foresta
boreale

19,0

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
remov.

11,0

714,0

40

714,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
remov.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
remov.

2,0

71,0

3,0

71,0

N
remov.

7,0

107,1

14,0

107,1

7,0

107,1

9,0

107,1

714,0
2,0

26,0

428,6

100
1,0

428,6
428,6

54,0

714,0

38,0
72,0

714,0
714,0

3,2
9,0

714,0
714,0

10

21,0
2,0
4,0

71,0

214,3

357,1
357,1
357,1

1,0

71,0

428,6
46,0

34,0

% di
tundra

428,6
62,0

19,0

Tundra

714,0
9,0

71,0

2,6

71,0

5,0

71,0

35,0

71,0

428,6
48,0

21,0
47,0
57,0

714,0
18,0
34,0
8,0

214,3
214,3
214,3

1,1
7,0

214,3
214,3

714,0
714,0

357,1

22,5

714,0

46,0

714,0
100
64,0

214,3
214,3
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

113039
113043
113044
113044
113045
113045
113046
113046
113047
113047
113048
113049
113050
113053
113053
113054
113054
114037
114037
114038
114038
114038
114039
114039
114039
114040
114040
114040
114043
114044
114045
114045
114046
114046
114047
114048
114049
115036
115036
115037
115037
115037
115038

72,0
5,0
40

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
remov.

8,0

714,0

13,0

714,0

41,0

714,0

43,0

714,0

42,0
35,0

714,0
714,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
remov.

100
50

214,3
214,3

41,0

214,3

43,0

214,3

8,0

214,3

1,0

214,3

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
remov.

26,0

71,0

60
32,0

71,0
71,0

65,0

71,0

64,0

71,0

53,0

71,0

42,7

71,0

54,3

71,0

Tundra

% di
tundra

N
remov.

357,1
357,1
357,1

3,0

1,0

57,0

214,3

21,0

214,3

714,0

714,0
25,0

4,0

15,0

38,0
37,0
56,0
30,3

1,0

714,0
35,0

214,3

100
24,0

214,3
214,3

19,0
2,0

214,3
214,3

15,2

214,3

714,0

714,0
714,0
714,0
714,0

714,0
10,2

1,0

214,3

214,3

714,0
continua

73

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

74

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
remov.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
remov.

115038
115038
115039
115039
115040
115040

27,0

55,0
37,0

214,3
214,3

115044
115045
115045
115046
115047
115047
115048
115048
115049
116035
116035
116035
116036
116036
116036
116037
116037
116037
116038
116038
116038
116039
116039
116039
116040
116040
116045
116045
116045
116046
116046
116047
116047
116048
116048
116048
116049

37,0

214,3

14,0

214,3

2,3

214,3

1,0

214,3

43,0

214,3

22,0

214,3

14,0
36,5

714,0
714,0

33,0

714,0

48,0
16,0
2,0

714,0
714,0
714,0

2,0

5,0

2,0

% di
prateria

N
remov.

58,0
36,0

71,0
71,0

48,0

71,0

1,0

71,0

36,0

71,0

25,0

71,0

63,0

71,0

25,0

71,0

54,0
37,0

71,0
71,0

10

71,0

Tundra

% di
tundra

214,3

714,0
214,3

714,0
51,0

214,3

23,0

214,3

714,0

63,0
6,0
28,0

714,0

16,4

714,0

33,0

714,0

214,3
214,3

8,2

214,3

8,0

214,3

2,0

214,3

1,0
70
10

N
remov.

714,0

20
1,0

Praterie
acidofile

142,9

714,0
714,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

116050
117035
117035
117036
117036
117036
117037
117037
117037
117038
117038
117045
117046
117046
117047
117047
117047
117047
117048
117048
117049
118036
118036
118037
118037
118037
118045
118045
118045
118046
118046
118046
118047
118047
118048
118048
118048
118049
119044
119045
119045
119045
119046

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
remov.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

15,0
25,0
3,2

6,0

N
remov.

% di
tundra

N
remov.

214,3
214,3
50

71,0

24,2

214,3

23,1

71,0

28,0

214,3
53,0
28,0

71,0
71,0

1,0

71,0

714,0

714,0

12,0

714,0

41,0
6,4
7,0

5,0
62,0

714,0

54,0
6,0

714,0
714,0

7,0

% di
prateria

Tundra

714,0

6,4

1,0

N
remov.

Praterie
acidofile

214,3
214,3
214,3

2,0

142,9

4,0

142,9

1,0

142,9

6,0

142,9

5,0

142,9

1,0

142,9
continua

214,3

57,0

214,3

20

214,3

39,0

71,0

31,0
3,0

71,0
71,0

1,0

71,0

714,0

714,0

31,0

714,0

30

714,0

13,0

214,3

2,0

214,3

1,0
12,0
5,0

714,0
714,0

5,0

714,0

100

214,3

214,3
7,0

13,0

71,0

214,3

75

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

119046
119046
119046
119047
119047
119047

76

119048
119048
119048
119049
119049
120044
120045
120045
120046
120046
120046
120047
120047
120047
120048
121045
121045
121046
121046
121047
121047
121048
121049
121049
121050
122045
122046
122046
122047
122048
122049
122049
122049
122050
122050
122050
122050

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

19,0

36,0
1,0

N
remov.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

11,0

214,3

1,0

214,3

% di
prateria

N
remov.

6,0

71,0

11,9

7,0

142,9

4,0

142,9

3,0

142,9

1,0

142,9

714,0
714,0
8,0
100

214,3
214,3

28,0

214,3
10

1,0

N
remov.

214,3

3,0

33,0
23,0
6,0

% di
tundra

714,0
1,0

12,0

Tundra

714,0

428,6
19,0
2,0

N
remov.

Praterie
acidofile

71,0
71,0

714,0
13,0

214,3

4,0

214,3

30
2,0

214,3
214,3

714,0
714,0
714,0

4,0

714,0

31,0
15,0
2,2

714,0
714,0
714,0

27,0
19,0
7,0

714,0
714,0
714,0

3,0

714,0

357,1

3,3
56,2
100
4,0

214,3
214,3
214,3
214,3

1,0

214,3

2,2

71,0

17,0

71,0

18,4

71,0

357,1
14,1

714,0
19,5

214,3
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
remov.

123046
123046
123047
123048
123049
124038
124038
124039
124039
124041
124046
124046
124047
124047
124048
124049
125038
125038
125039
125040
125046
125046
125046
125047
125047
125047
125048
125048
125048
125049
125049
125050
125050
126035
126035
126038
126039
126040
126040
126040
126041
126041
126042

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

13,0
32,0
16,0
1,0

12,0

N
remov.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

8,0

214,3

1,0

214,3

1,0

214,3

4,0

428,6

16,0

N
remov.

% di
tundra

N
remov.

10

71,0

44,0
18,0

71,0
71,0

4,0
10
28,0
14,0

71,0
71,0
71,0
71,0

8,0

71,0

6,0

71,0

5,0

71,0
71,0

8,0

71,0

71,0

71,0

714,0
214,3
214,3

714,0
714,0
714,0
714,0

714,0
20
4,0

35,0

714,0

17,0

714,0

19,0
1,0

428,6
428,6

1,0

714,0

1,0

428,6

1,0

714,0

3,0

714,0

3,0

714,0

21,0

% di
prateria

Tundra

714,0
714,0
714,0
714,0

32,0
2,0
28,0
19,0
4,0
2,0

N
remov.

Praterie
acidofile

214,3
214,3

4,0

214,3

7,0

214,3

8,0

214,3

21,0

214,3

2,0

214,3

12,0

214,3

714,0
continua

77

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

126043
126046
126046
126047
126047
126047

78

126048
126048
126048
126049
126049
126050
127038
127039
127039
127040
127040
127040
127041
127041
127041
127042
127042
127042
127043
127044
127045
127046
127046
127046
127047
127047
127047
128039
128040
128040
128041
128041
128041
128042
128042
128042
128042

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

51,0

N
remov.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

32,0

714,0

8,0

714,0

1,0

714,0

3,0

17,0
7,0

21,0
1,0

5,0

71,0

15,0

71,0

5,0

71,0

6,0

71,0

4,0

71,0

1,0

71,0

15,0
46,0
50

71,0
71,0
71,0

5,0

71,0

3,0

71,0

6,0

71,0

3,0

71,0

5,0

71,0

7,0

71,0

214,3

214,3

214,3
214,3

214,3

11,0

214,3

8,0

214,3

714,0
714,0

214,3

714,0
3,0

1,0

71,0
71,0

N
remov.

357,1
40

21,0

100
8,0

% di
tundra

714,0

19,0
8,0

N
remov.

714,0
2,0

7,0

% di
prateria

Tundra

714,0
1,0

3,0

N
remov.

Praterie
acidofile

214,3

357,1
25,0

714,0

1,0

714,0

357,1
12,0

714,0

1,0
2,0
17,0

214,3

714,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

128043
128043
128043
128044
128044
128045
128046
128046
128046
128047
128047
128047
128050
128051
129034
129035
129039
129040
129040
129040
129041
129042
129043
129043
129043
129043
129044
129044
129044
129045
129045
129047
130040

2.14

% di
foresta
boreale

N
remov.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
remov.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

4,0

N
remov.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

5,0

714,0

24,0

714,0

8,0

71,0

1,0

71,0

54,0
54,0

71,0
71,0

9,0
4,0

71,0
71,0

5,0

71,0

7,0

71,0

N
remov.

214,3

214,3

714,0
4,0

214,3

2,0
4,0

214,3
214,3

714,0

2,0
1,0

5,0

8,0

% di
tundra

357,1
21,0

3,0

N
remov.

357,1
38,0

7,0

% di
prateria

Tundra

714,0
7,0

5,0

N
remov.

Praterie
acidofile

6,0

714,0

5,0

714,0
714,0

13,0

714,0

214,3
214,3

357,1

33,0

214,3

7,0

214,3

24,0

214,3

357,1
42,0

714,0

36,0
15,0
7,0

714,0
714,0
714,0

Quantit di azoto rilasciato allatmosfera attraverso i processi


di denitrificazione

Risoluzione 50x50 km2


Il flusso di azoto rilasciato allatmosfera mediante denitrificazione, espresso come kg N ha-1
anno-1, stato determinato sulla base dellumidit del suolo: pi secco il suolo e minore sar
lazoto denitrificato, viceversa pi umido il suolo e maggiore sar lazoto denitrificato.
I valori di azoto denitrificato sono stati attribuiti, ad ogni ecosistema previsto dalla metodologia di stima del Carico critico di azoto nutriente, mediante la collaborazione di esperti del

79

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali. Le attribuzioni elaborate sono riportate nella tabella 2.14.1.
Tabella 2.14.1:Valori di azoto denitrificato attribuiti agli ecosistemi
Fitotipi (+)

Ecosistemi

kg N ha-1 anno-1

Tundra

gruppo A: 11
0,2
gruppo B: 37
0,1
A e B (*)
(*)
Foresta boreale
tutti
1
Conifere temperate
tutti
0,5
Decidue temperate
gruppo A: 1-2-3-4-5-6-30-31-32
2
gruppo B: 21-22-23-27-28-29-46-47
2,5
A e B (*)
(*)
Foresta mediterranea
gruppo A: 17-18-19
0
gruppo B: 25-26
0,2
A e B (*)
(*)
Praterie acidofile (Pascoli acidi) gruppo A: 12-13-14-15-16
1,5
gruppo B: 38
2
A e B (*)
(*)
Fonte: Petriccione B., 1995, comunicazione personale
(+) I numeri indicano quali dei 54 fitotipi sono inclusi nel gruppo A o nel gruppo B
(*) Maglie del grigliato EMEP 50 x 50 in cui sono presenti contemporaneamente i fitotipi del gruppo A e del gruppo B. In questo caso si assegna un valore di Nde uguale alla media ponderata dei valori di azoto di ciascun
gruppo, usando come pesi la superficie di maglia occupata da ciascun gruppo.

Il flusso di azoto allatmosfera mediante denitrificazione per ogni ecosistema presente allinterno della singola cella EMEP 50x50 riportato in tabella 2.14.2.
Tabella 2.14.2: Quantit di azoto rilasciato attraverso il processo di denitrificazione (eq.ha-1.yr-1)
Foresta
boreale
Celle

104044
104044
104044
104045
104045
104046
104046
104046
104047
104047
104047
104048
105043
105044
105044
105044
105044
105045

80

% di
foresta
boreale

N
denit.

39,0

71,4

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
denit.

Praterie
acidofile
% di
prateria

3,0

41,0

38,0

% di
tundra

N
denit.

107,0

21,0

107,0

21,0

107,0

18,0

107,0

20

107,0

58,0
4,0

14,3
14,3

6,0

14,3

2,0

14,3

71,4

71,4

13,0

10

14,3

33,0
5,0

14,3
14,3

143,0
16,0

24,0

N
denit.

Tundra

107,0

71,4

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

105045
105045
105045
105046
105046
105046
105046
105047
105047
105047
105048
105048
105048
105048
105049
105049
105049
106043
106043
106043
106043
106044
106044
106044
106044
106045
106046
106047
106048
106048
106049
106049
106049
106049
106050
106050
106050
106050
106051
107043
107043
107043
107043

% di
foresta
boreale

10

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
denit.

Praterie
acidofile
% di
prateria

25,0

17,0

71,4

7,0

71,4
19,0

1,0

2,0

14,3

3,0

14,3

32,0

14,3

21,0

14,3

12,0

14,3

1,3

14,3

4,7

14,3

2,0

14,3

8,0

14,3

107,0

143,0

143,0

34,0

107,0

32,5

107,0

6,0

107,0

143,0

143,0
38,0

107,0

15,0

107,0

71,4

29,0
8,0
16,0
31,3

143,0
143,0
143,0
143,0

61,2

143,0

71,4
23,7

18,0

14,3

71,4
38,6

8,3

3,0

71,4
34,0

10

107,0

143,0

24,0

19,3

N
denit.

71,4
32,0

18,0

% di
tundra

71,4
47,0

13,0

N
denit.

Tundra

37,9

143,0

7,0

143,0

107,0

71,4
34,0
12,0

107,0
107,0

23,0

107,0

71,4
2,0

continua

81

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

107043
107044
107044
107044
107045
107046

82

107047
107047
107048
107049
107049
107049
107049
107050
107050
107050
107050
107051
107051
107051
107052
107052
107053
107053
108043
108043
108043
108044
108044
108044
108044
108045
108045
108045
108046
108047
108048
108049
108049
108049
108049
108050
108050

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

32,0

1,0

8,2

26,0

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
denit.

Praterie
acidofile
% di
prateria

45,0
22,0
5,0

143,0
177,0
143,0

3,0
3,0

143,0
143,0

8,0

107,0

13,3

107,0

6,0

14,3

17,4

14,3

4,0

14,3

5,0

14,3

1,0

10,7

4,3

14,3

12,0

14,3

71,4

26,6

143,0

14,0

143,0

71,4
107,0

71,4

71,4

49,0

71,4
4,0

6,0

5,0

107,0
107,0

37,0

107,0

179,0

35,7
58,0

6,0

30
43,0

35,7
41,0

6,0

3,0

171,0

35,7
60
55,0
17,0
2,0

178,0
171,0
177,0
143,0

71,4
3,2
28,7

14,0

N
denit.

71,4

47,0

2,1

% di
tundra

143,0

28,0
26,0

N
denit.

Tundra

107,0

143,0

71,4
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

108050
108050
108051
108051
108051
108051
108052
108052
108052
108052
108053
108053
108053
108054
108054
109046
109046
109047
109048
109049
109050
109050
109050
109051
109051
109051
109051
109052
109052
109052
109052
109053
109053
109053
109053
109054
109054
109054
110046
110046
110046
110047
110048

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

39,0

22,0
39,0

71,4

50

71,4
4,0

51,4

18,0

107,0

18,0

107,0

10

107,0

17,0

107,0

44,0

107,0

16,7

107,0

% di
tundra

N
denit.

143,0
3,0

14,3

1,0

14,3

7,0

14,3

12,8

14,3

5,0

14,3

12,0

14,3

21,0

14,3

143,0

143,0

170
164,0
143,0
143,0

143,0

8,0

107,0

14,0

107,0

6,0

107,0

143,0

23,0

143,0

12,0

143,0

71,4

71,4
14,0

143,0
24,0

62,0

N
denit.

71,4
65,0

57,0

% di
prateria

35,7
75,0
53,0
6,0
1,1

43,0

N
denit.

Tundra

71,4

74,0

7,0

% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

71,4

15,0
61,0

N
denit.

Foresta
mediterranea

107,0

71,4
3,0
7,0

35,7
46,0
68,0
12,0

178,0
168,0
177,0
continua

83

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

110049
110050
110051
110051
110052
110052

84

110053
110053
110053
110053
110054
110054
110054
110054
110055
111046
111046
111046
111047
111048
111049
111050
111052
111053
111054
111054
111054
111054
111055
111055
111055
112044
112045
112046
112046
112047
112048
112050
112051
112053
112053
112054
112054

19,0

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

1,0
12,0

143,0
143,0

11,0

143,0

40

143,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
denit.

Praterie
acidofile
% di
prateria

1,0

107,0

2,0

107,0

3,0

107,0

N
denit.

7,0

14,3

14,0

14,3

7,0

14,3

9,0

14,3

143,0
2,0

26,0

71,4

100
1,0

71,4
71,4

54,0

143,0

38,0
72,0

178,0
164,0

3,2
9,0

143,0
143,0

10

21,0
2,0
4,0

107,0

35,7
35,7
35,7

1,0

107,0

71,4
46,0

143,0
107,0

34,0

% di
tundra

71,4
62,0

19,0

N
denit.

Tundra

71,4
48,0

21,0
47,0
57,0

143,0
18,0
34,0
8,0

0
0
0

1,1
7,0

0
0

179,0
177,0

35,7

22,5

143,0

46,0

143,0

2,6

107,0

5,0

107,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

113037
113038
113038
113039
113043
113044
113044
113045
113045
113046
113046
113047
113047
113048
113049
113050
113053
113053
113054
113054
114037
114037
114038
114038
114038
114039
114039
114039
114040
114040
114040
114043
114044
114045
114045
114046
114046
114047
114048
114049
115036
115036
115037

72,0
5,0
40

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

8,0

179,0

13,0

179,0

41,0

179,0

43,0

178,0

42,0
35,0

143,0
143,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
denit.

100

64,0
100
50

0
0
0

41,0

43,0
8,0

0
0

1,0

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
denit.

35,0

143,0

26,0

107,0

60
32,0

107,0
143,0

65,0

143,0

64,0

143,0

53,0

143,0

42,7

143,0

Tundra

% di
tundra

N
denit.

35,7
35,7
35,7

3,0

1,0

57,0

21,0

179,0

179,0
25,0

4,0

15,0

38,0
37,0
56,0
30,3

1,0

179,0
35,0

100
24,0

0
0

19,0
2,0

0
0

15,2

179,0

178,0
179,0
179,0
179,0

179,0
continua

85

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

115037
115037
115038
115038
115038
115039

86

115039
115040
115040
115044
115045
115045
115046
115047
115047
115048
115048
115049
116035
116035
116035
116036
116036
116036
116037
116037
116037
116038
116038
116038
116039
116039
116039
116040
116040
116045
116045
116045
116046
116046
116047
116047
116048

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

1,0

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
denit.

10,2

7,1

14,0
36,5

179,0
178,0

33,0

179,0

48,0
16,0
2,0

176,0
179,0
179,0

5,0

2,0

N
denit.

54,3

143,0

58,0
36,0

143,0
143,0

48,0

143,0

1,0

143,0

36,0

143,0

25,0

143,0

63,0

143,0

25,0

143,0

54,0
37,0

143,0
143,0

10

143,0

% di
tundra

N
denit.

1,4

55,0
37,0

0,7
0

37,0

14,0

2,3

1,0

43,0

22,0

17,9

179,0

179,0
20

1,0

% di
prateria

Tundra

179,0
27,0

2,0

Praterie
acidofile

179,0
51,0

9,3

23,0

0,7

179,0

63,0
6,0
28,0

179,0

16,4

179,0

33,0

178,0

0
0

8,2

8,0

0
1,0

7,1
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

116048
116048
116049
116050
117035
117035
117036
117036
117036
117037
117037
117037
117038
117038
117045
117046
117046
117047
117047
117047
117047
117048
117048
117049
118036
118036
118037
118037
118037
118045
118045
118045
118046
118046
118046
118047
118047
118048
118048
118048
118049
119044
119045

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

2,0
70
10

6,0

% di
tundra

N
denit.

2,0

7,1

4,0

7,1

1,0

7,1

6,0

7,1

5,0

7,1

0
7,1
50

143,0

24,2

7,1

23,1

143,0

28,0

10,7
53,0
28,0

143,0
143,0

1,0

143,0

179,0

179,0

12,0

178,0

41,0
6,4
7,0

5,0
62,0

161,0

54,0
6,0

161,0
179,0

7,0

N
denit.

179,0

6,4

1,0

% di
prateria

Tundra

177,0
179,0
15,0
25,0

3,2

N
denit.

Praterie
acidofile

0
0
0

57,0

20

39,0

143,0

31,0
3,0

143,0
143,0

1,0

143,0

179,0

179,0

31,0

155,0

30

161,0

13,0

2,0

1,0
12,0
5,0

143,0
179,0

5,0

179,0

100

0
continua

87

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

119045
119045
119046
119046
119046
119046

88

119047
119047
119047
119048
119048
119048
119049
119049
120044
120045
120045
120046
120046
120046
120047
120047
120047
120048
121045
121045
121046
121046
121047
121047
121048
121049
121049
121050
122045
122046
122046
122047
122048
122049
122049
122049
122050

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

13,0

19,0

36,0
1,0

N
denit.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
denit.

7,0

143,0

6,0

143,0

Tundra

% di
tundra

N
denit.

1,0

7,1

7,0

7,1

4,0

7,1

3,0

7,1

1,0

7,1

11,0

1,0

146,0

150

71,4

0
19,0
2,0

154,0
179,0
8,0
100

0
0

28,0

3,0
10
12,0

33,0
23,0
6,0

1,0

11,9

143,0
143,0

179,0
13,0

4,0

30
2,0

0
0

176,0
179,0
179,0

4,0

179,0

31,0
15,0
2,2

166,0
179,0
143,0

27,0
19,0
7,0

179,0
177,0
179,0

3,0

179,0

35,7

3,3
56,2
100
4,0

0
0
0
0

1,0

2,2

143,0

17,0

143,0

35,7
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

122050
122050
122050
123046
123046
123047

14,1

13,0
32,0

179,0
161,0

123048
123049
124038
124038
124039
124039
124041
124046
124046
124047
124047
124048
124049
125038
125038
125039
125040
125046
125046
125046
125047
125047
125047
125048
125048
125048
125049
125049
125050
125050
126035
126035
126038
126039
126040
126040
126040

16,0
1,0

177,0
179,0

12,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

71,4

16,0

19,5
8,0

0
0

1,0

1,0

1,0

71,4
71,4

% di
tundra

N
denit.

18,4

143,0

10

143,0

44,0
18,0

143,0
143,0

4,0
10
28,0
14,0

143,0
143,0
143,0
143,0

8,0

143,0

6,0

143,0

5,0
3,0

143,0
143,0

8,0

143,0

0
0

161,0
178,0
179,0
179,0

161,0

35,0

161,0

17,0

177,0

1,0

179,0

71,4

N
denit.

168,0

20
4,0

19,0

% di
prateria

Tundra

143,0

32,0
2,0
28,0
19,0
4,0
2,0

N
denit.

Praterie
acidofile

0
0

4,0

7,0

8,0

21,0

179,0

179,0
2,0
3,0

7,1

179,0
continua

89

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

126041
126041
126042
126043
126046
126046

90

126047
126047
126047
126048
126048
126048
126049
126049
126050
127038
127039
127039
127040
127040
127040
127041
127041
127041
127042
127042
127042
127043
127044
127045
127046
127046
127046
127047
127047
127047
128039
128040
128040
128041
128041
128041
128042

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

12,0
21,0

51,0

177,0

8,0

179,0

1,0

179,0

3,0

17,0
7,0

143,0
143,0
143,0

5,0

143,0

15,0

143,0

5,0

143,0

6,0

143,0

4,0

143,0

1,0

143,0

15,0
46,0
50

143,0
143,0
143,0

5,0

143,0

3,0

143,0

6,0

143,0

3,0

143,0

5,0

143,0

0
0

8,0

161,0
179,0

168,0
0

35,7
25,0

178,0

1,0

179,0

35,7
12,0

1,0

71,0
100
8,0
0

11,0

3,0

1,0

35,7
40

21,0

N
denit.

177,0

19,0
8,0

% di
tundra

179,0
2,0

21,0
1,0

N
denit.

168,0

32,0

7,0

% di
prateria

Tundra

179,0

1,0

3,0

N
denit.

Praterie
acidofile

171,0

35,7
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

128042
128042
128042
128043
128043
128043
128044
128044
128045
128046
128046
128046
128047
128047
128047
128050
128051
129034
129035
129039
129040
129040
129040
129041
129042
129043
129043
129043
129043
129044
129044
129044
129045
129045
129047
130040

% di
foresta
boreale

N
denit.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
denit.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
denit.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

2,0
17,0
4,0

5,0

179,0

24,0

178,0

8,0

N
denit.

0
7,0

143,0

8,0

143,0

1,0

143,0

54,0
54,0

143,0
143,0

9,0
4,0

143,0
143,0

5,0

143,0

7,0

143,0

175,0
4,0

2,0
4,0

0
0

179,0

2,0
1,0

5,0

% di
tundra

35,7
21,0

3,0

N
denit.

35,7
38,0

7,0

% di
prateria

Tundra

178,0
179,0
7,0

5,0

N
denit.

Praterie
acidofile

6,0

179,0

5,0

179,0
179,0

13,0

179,0

0
0

35,7

33,0

7,0

24,0

35,7
42,0

171,0

36,0
15,0
7,0

161,0
179,0
179,0

91

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

2.15

Quantit di azoto rilasciato allatmosfera attraverso i processi


di volatilizzazione

Risoluzione 50x50 km2


Le quantit di azoto che vengono rilasciate allatmosfera attraverso il fenomeno della volatilizzazione dellammoniaca per ogni ecosistema presente allinterno della singola cella EMEP
50x50 sono riportate in tabella 2.15.1.
Le quantit di azoto che vengono rilasciate allatmosfera attraverso il fenomeno della volatilizzazione dellammoniaca, espresse come kg N ha-1 anno-1, sono state considerate nulle per tutti gli ecosistemi previsti dalla metodologia di stima del carico critico di azoto nutriente, tranne
che per lecosistema che risponde al nome di conifere temperate, per il quale viene assegnato il valore di 0,25 kg N ha-1 anno-1.
Tabella 2.15.1: Quantit di azoto rilasciato allatmosfera attraverso il processo di volatilizzazione (eq.ha-1.yr-1)
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
volatil

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

104044

58,0

0,0

104045

4,0

0,0

104044

3,0
39,0

21,0

21,0

18,0

20

6,0

0,0

104046
104046

N
volatil

104045
104046

% di
prateria

41,0

104047

2,0

104047
104047

38,0

0,0

104048
105043

10

0,0

105044

33,0

0,0

105045

5,0

0,0

3,0

0,0

2,0

0,0

3,0

0,0

105044

13,0

105044
105044

105045

16,0
24,0

10

105045

25,0

105045

47,0

105046
105046

13,0

105046

24,0

105046

32,0

105047
105047

18,0

105047

34,0

105048

92

Tundra

% di
tundra

104044

N
volatil

Praterie
acidofile

105048

19,3

34,0

0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

105048
105048
105049
105049
105049
106043
106043
106043
106043
106044
106044
106044
106044
106045
106046
106047
106048
106048
106049
106049
106049
106049
106050
106050
106050
106050
106051
107043
107043
107043
107043
107043
107044
107044
107044
107045
107046
107047
107047
107048
107049
107049
107049

% di
foresta
boreale

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

38,6
17,0

7,0

0
19,0

10

8,3

N
volatil

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

Praterie
acidofile
% di
prateria

32,5

6,0

1,0

32,0

0,0

38,0

21,0

0,0

15,0

12,0

0,0

1,3

0,0

4,7

0,0

2,0

0,0

8,0

0,0

6,0

0,0

29,0
8,0
16,0
31,3

0
0
0
0

61,2

0
37,9

7,0

0
34,0
12,0

0
0

23,0

8,0

13,3

32,0

8,2

N
volatil

2,0

1,0

% di
tundra

23,7

18,0

N
volatil

Tundra

17,9

45,0
22,0
5,0

0
0
0

3,0
3,0

0
0

0
17,4

0,0
continua

93

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

107049
107050
107050
107050
107050
107051

94

107051
107051
107052
107052
107053
107053
108043
108043
108043
108044
108044
108044
108044
108045
108045
108045
108046
108047
108048
108049
108049
108049
108049
108050
108050
108050
108050
108051
108051
108051
108051
108052
108052
108052
108052
108053
108053

% di
foresta
boreale

26,0

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
volatil

26,6

14,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

Praterie
acidofile
% di
prateria

49,0

0
4,0

6,0

5,0

6,0

5,0

0,0

1,0

0,0

4,3

0,0

12,0

0,0

3,0

0,0

1,0

0,0

7,0

0,0

30
43,0

0
0

37,0

17,9

6,0

17,9

3,0

17,9

17,9
60
55,0
17,0
2,0

0
0
0
0

0
3,2
28,7

0
39,0

22,0

18,0

18,0

10

17,0

15,0
61,0

0,0

17,9
58,0

39,0

4,0

17,9
41,0

14,0

N
volatil

47,0

2,1

% di
tundra

0
28,0

26,0

N
volatil

Tundra

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

108053
108054
108054
109046
109046
109047
109048
109049
109050
109050
109050
109051
109051
109051
109051
109052
109052
109052
109052
109053
109053
109053
109053
109054
109054
109054
110046
110046
110046
110047
110048
110049
110050
110051
110051
110052
110052
110053
110053
110053
110053
110054
110054

% di
foresta
boreale

N
volatil

74,0

50

Conifere
temperate
% di
conifere

4,0

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

75,0
53,0

0
0

6,0
1,1

0
0

57,0

N
volatil

44,0

16,7

% di
tundra

N
volatil

12,8

0,0

5,0

0,0

12,0

0,0

21,0

0,0

7,0

0,0

8,0

14,0

6,0

23,0

12,0

0
0
24,0

1,0

2,0

3,0

0
3,0
7,0

19,0

% di
prateria

14,0
62,0

N
volatil

Tundra

0
65,0

43,0

% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

17,9

51,4
7,0

N
volatil

Foresta
mediterranea

17,9

17,9
46,0
68,0
12,0
1,0
12,0

0
0
0
0
0

11,0

40

0
62,0

0
2,0

0
14,0

0,0
continua

95

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

110054
110054
110055
111046
111046
111046

96

111047
111048
111049
111050
111052
111053
111054
111054
111054
111054
111055
111055
111055
112044
112045
112046
112046
112047
112048
112050
112051
112053
112053
112054
112054
113037
113038
113038
113039
113043
113044
113044
113045
113045
113046
113046
113047

% di
foresta
boreale

N
volatil

26,0

100
1,0

0
0

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
volatil

54,0

38,0

72,0

3,2
9,0

0
0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

10

21,0
2,0
4,0

N
volatil

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
volatil

7,0

0,0

17,9
17,9
17,9

0
46,0

34,0

% di
tundra

17,9

1,0
19,0

N
volatil

Tundra

0
9,0

2,6

5,0

35,0

0,0

0
48,0

21,0
47,0
57,0

0
18,0
34,0
8,0

17,9
17,9
17,9

1,1
7,0

17,9
17,9

0
0

17,9

22,5

46,0

8,0

13,0

41,0

100

17,9

64,0
100
50

17,9
17,9
17,9

41,0

17,9

43,0
8,0

17,9
17,9

1,0

17,9

0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

113047
113048
113049
113050
113053
113053
113054
113054
114037
114037
114038
114038
114038
114039
114039
114039
114040
114040
114040
114043
114044
114045
114045
114046
114046
114047
114048
114049
115036
115036
115037
115037
115037
115038
115038
115038
115039
115039
115040
115040
115044
115045
115045

% di
foresta
boreale

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

72,0
5,0
40

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
volatil

43,0

42,0

35,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
volatil

Tundra

% di
tundra

N
volatil

17,9
17,9
17,9

3,0

1,0

57,0

17,9

21,0

17,9

15,0

38,0
37,0
56,0
30,3

1,0

0
0

65,0

64,0

53,0

42,7

54,3

58,0
36,0

0
0

48,0

1,0

17,9

0
35,0

17,9

100
24,0

17,9
17,9

19,0
2,0

17,9
17,9

15,2

17,9

0
0
0
0

0
17,9

0
27,0

14,0

60
32,0

10,2
1,0

25,0
4,0

26,0

17,9

55,0
37,0

17,9
17,9

37,0

17,9

14,0

17,9
continua

97

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

98

% di
foresta
boreale

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
volatil

115046
115047
115047
115048
115048
115049

36,5

33,0

48,0
16,0

0
0

116035
116035
116035
116036
116036
116036
116037
116037
116037
116038
116038
116038
116039
116039
116039
116040
116040
116045
116045
116045
116046
116046
116047
116047
116048
116048
116048
116049
116050
117035
117035
117036
117036
117036
117037
117037
117037

2,0

2,0

5,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

2,3

17,9

1,0

17,9

43,0

17,9

22,0

17,9

2,0

25,0

63,0

25,0

54,0
37,0

0
0

10

N
volatil

1,0

0,0

17,9

51,0

17,9

23,0

17,9

16,4

33,0

6,0

36,0

% di
tundra

28,0

3,2

N
volatil

63,0
6,0

70
10

% di
prateria

Tundra

20
1,0

Praterie
acidofile

17,9
17,9

8,2

17,9

8,0

17,9

2,0

17,9

15,0
25,0

17,9
17,9

0
0

50

23,1

53,0

0
24,2

17,9

28,0

17,9

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
volatil

117038
117038
117045
117046
117046
117047
117047
117047
117047
117048
117048
117049
118036
118036
118037
118037
118037
118045
118045
118045
118046
118046
118046
118047
118047
118048
118048
118048
118049
119044
119045
119045
119045
119046
119046
119046
119046
119047
119047
119047
119048
119048
119048

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
volatil

6,4

12,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

41,0
6,4
7,0

17,9
17,9
17,9

5,0
62,0

54,0
6,0

0
0

1,0

7,0

30

12,0
5,0

0
0

5,0

17,9

20

17,9

13,0

17,9

2,0

17,9

100

13,0

1,0

N
volatil

2,0

0,0

4,0

0,0

39,0

31,0
3,0

0
0

1,0

1,0

0,0

6,0

0,0

5,0

0,0

1,0

0,0

7,0

0,0

4,0

0,0

17,9

17,9
7,0

6,0

17,9

11,0

17,9

1,0

17,9

1,0
19,0

28,0

% di
tundra

17,9

57,0

1,0

1,0

N
volatil

36,0

% di
prateria

Tundra

31,0

19,0

Praterie
acidofile

17,9

0
continua

99

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

100

% di
foresta
boreale

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

119049
119049
120044
120045
120045
120046

2,0

120046
120046
120047
120047
120047
120048
121045
121045
121046
121046
121047
121047
121048
121049
121049
121050
122045
122046
122046
122047
122048
122049
122049
122049
122050
122050
122050
122050
123046
123046
123047
123048
123049
124038
124038
124039
124039

12,0

N
volatil

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

8,0
100

17,9
17,9

28,0

17,9

Praterie
acidofile
% di
prateria

10

1,0

11,9

% di
tundra

N
volatil

3,0

0,0

1,0

0,0

3,0

33,0
23,0
6,0

N
volatil

Tundra

0
0

0
13,0

17,9

4,0

17,9

30
2,0

17,9
17,9

0
0
0

4,0

31,0
15,0
2,2

0
0
0

27,0
19,0
7,0

0
0
0

3,0

17,9

3,3
56,2
100
4,0

17,9
17,9
17,9
17,9

1,0

17,9

2,2

17,0

18,4

10

44,0

17,9
14,1

13,0
32,0
16,0
1,0

0
19,5
8,0

17,9
17,9

1,0

17,9

1,0

17,9

0
0
0
0

continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
volatil

124041
124046
124046
124047
124047
124048
124049
125038
125038
125039
125040
125046
125046
125046
125047
125047
125047
125048
125048
125048
125049
125049
125050
125050
126035
126035
126038
126039
126040
126040
126040
126041
126041
126042
126043
126046
126046
126047
126047
126047
126048
126048
126048

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

12,0

N
volatil

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

28,0
19,0

0
0

4,0
2,0

0
0

16,0

35,0

17,0

19,0
1,0

0
0

1,0

1,0

1,0

3,0

3,0

51,0

N
volatil

18,0

4,0
10
28,0
14,0

0
0
0
0

8,0

6,0

5,0
3,0

0
0

8,0

71,0
100
8,0

0
0
0

5,0

15,0

% di
tundra

N
volatil

17,9
17,9

0
20
4,0

21,0

% di
prateria

Tundra

0
32,0
2,0

4,0

N
volatil

Praterie
acidofile

17,9
17,9

4,0

17,9

7,0

17,9

8,0

17,9

21,0

17,9

2,0

17,9

12,0

17,9

0
1,0

32,0

8,0

3,0

17,9

17,9

continua

101

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

126049
126049
126050
127038
127039
127039

102

127040
127040
127040
127041
127041
127041
127042
127042
127042
127043
127044
127045
127046
127046
127046
127047
127047
127047
128039
128040
128040
128041
128041
128041
128042
128042
128042
128042
128043
128043
128043
128044
128044
128045
128046
128046
128046

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

1,0

3,0

N
volatil

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

17,0
7,0

17,9
17,9

21,0
1,0

6,0

4,0

1,0

15,0
46,0
50

0
0
0

5,0

3,0

6,0

3,0

5,0

7,0

8,0

1,0

17,9

11,0

17,9

8,0

17,9

0
0

17,9

25,0

1,0

17,9

17,9
0

17,9
2,0
17,0
4,0

17,9

0
0
7,0

5,0

24,0

8,0

5,0

5,0

17,9

12,0
1,0

N
volatil

3,0

1,0

% di
tundra

17,9
40

21,0

N
volatil

19,0
8,0

% di
prateria

Tundra

2,0
7,0

Praterie
acidofile

17,9

17,9

17,9
38,0

0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

128047
128047
128047
128050
128051
129034
129035
129039
129040
129040
129040
129041
129042
129043
129043
129043
129043
129044
129044
129044
129045
129045
129047
130040

2.16

% di
foresta
boreale

N
volatil

Conifere
temperate
% di
conifere

N
volatil

7,0

17,9

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

21,0

N
volatil

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
volatil

4,0

17,9

2,0
4,0

17,9
17,9

5,0

% di
prateria

N
volatil

Tundra

% di
tundra

N
volatil

2,0
1,0

3,0

Praterie
acidofile

6,0

4,0
5,0

0
0

13,0

54,0

54,0

9,0
4,0

0
0

5,0

7,0

17,9
17,9

17,9

33,0

17,9

7,0

17,9

24,0

17,9

17,9
42,0

36,0
15,0
7,0

0
0
0

Quantit di azoto percolato dalla zona radicale

Risoluzione 50x50 km2


La quantit di azoto percolato (indicato anche con il termine leaching), sotto forma di azoto
organico (N) e di azoto inorganico (NO 3 e NH +4), dalla zona radicale, indica la quantit di
azoto che viene sottratto al terreno nelle vicinanze delle radici dal fenomeno del percolamento. Il fenomeno del percolamento collegato al surplus di acqua nella zona radicale: pi
basso il surplus dacqua e minore sar lazoto percolato, viceversa pi alto il surplus dacqua e maggiore sar lazoto percolato.
Il surplus dacqua stato calcolato a partire dallammontare annuo delle precipitazioni, a cui sono
stati sottratti levapotraspirazione reale (che funzione della temperatura, delle precipitazioni e
della copertura del suolo) e il deflusso superficiale (che funzione della temperatura).
Una volta calcolato, per ogni maglia e per ogni diverso uso del suolo, il surplus dacqua, i valori di azoto percolato sono stati attribuiti, ad ogni ecosistema previsto dalla metodologia di
stima del carico critico di azoto nutriente secondo quanto riportato nella tabella 2.16.1.

103

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Tabella 2.16.1:Valori di azoto percolato dalla zona radicale (in kg N ha-1 anno-1)
Ecosistemi
Surplus dacqua
(in mm)

Tundra

Foresta
boreale

Conifere
Decidue
temperate temperate

Foresta
mediterranea

Pascoli
acidi

(0 - 300]
0,1
2
1
1
0,5
(300 - 600]
0,75
2,5
1,75
1,75
0,625
(600 - 900]
1,5
3
2,5
2,5
0,75
(900 - 1.200]
2,25
3,5
3,25
3,25
0,875
> 1.200
3
4
4
4
1
Fonte:Vetrella G. (1998)
(*) Il valore 9999 indica che lecosistema Altro ritenuto non sensibile alleutrofizzazione.

Altro (*)

1
1,5
2
2,5
3

9999
9999
9999
9999
9999

La quantit di azoto percolato dalla zona radicale per ogni ecosistema presente allinterno
della singola cella EMEP 50x50 riportata nella tabella 2.16.2.
Tabella 2.16.2: Quantit di azoto percolato dalla zona radicale (eq.ha-1.yr-1)
Foresta
boreale
Celle

104044
104044
104044
104045
104045
104046
104046
104046
104047
104047
104047
104048
105043
105044
105044
105044
105044
105045
105045
105045
105045
105046
105046
105046
105046

104

% di
foresta
boreale

39,0

41,0

38,0

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
leach.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
leach.

3,0

71,0

21,0

71,0

21,0

71,0

18,0

71,0

58,0
4,0

7,1
7,1

6,0

7,1

2,0

53,6

142,9
143,0
10

7,1

33,0
5,0

7,1
7,1

3,0

7,1

71,0
16,0

71,0

142,9

142,9
25,0
47,0

13,0

N
leach.

142,9

13,0

10

% di
tundra

142,9

20

24,0

Tundra

71,0

71,0

142,9
24,0
32,0

107,0

71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

105047
105047
105047
105048
105048
105048
105048
105049
105049
105049
106043
106043
106043
106043
106044
106044
106044
106044
106045
106046
106047
106048
106048
106049
106049
106049
106049
106050
106050
106050
106050
106051
107043
107043
107043
107043
107043
107044
107044
107044
107045
107046
107047

% di
foresta
boreale

18,0

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

17,0

214,3

7,0

142,9
19,0

8,3

N
leach.

% di
prateria

125,0

1,0

N
leach.

2,0

7,1

3,0

7,1

32,5

143,0

6,0

179,0
32,0

107,1

21,0

7,1

12,0

7,1

1,3

107,1

4,7

53,6

2,0

53,6

8,0

7,1

6,0

7,1

179,0

71,0
38,0

71,0

15,0

71,0

142,9

29,0
8,0
16,0
31,3

71,0
71,0
71,0
71,0

61,2

125,0

178,6
37,9

125,0

7,0

71,0

107,0

178,6
34,0
12,0

107,0
107,0

23,0

71,0

8,0

71,0

142,9
2,0

32,0

45,0
22,0
5,0
1,0

% di
tundra

107,0

23,7

18,0

N
leach.

Tundra

178,6
38,6

10

% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

142,9
34,0

19,3

N
leach.

Foresta
mediterranea

35,7

71,0

71,0
71,0
71,0

142,9
continua

105

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

107047
107048
107049
107049
107049
107049

106

107050
107050
107050
107050
107051
107051
107051
107052
107052
107053
107053
108043
108043
108043
108044
108044
108044
108044
108045
108045
108045
108046
108047
108048
108049
108049
108049
108049
108050
108050
108050
108050
108051
108051
108051
108051
108052

% di
foresta
boreale

8,2

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

3,0
3,0

71,0
71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
leach.

Praterie
acidofile
% di
prateria

26,6

71,0

14,0

71,0

142,9

49,0

142,9
4,0

6,0

5,0

53,6

4,0

53,6

5,0

7,1

1,0

7,1

4,3

7,1

12,0

7,1

3,0

7,1

71,0

6,0

30
43,0

71,0
71,0

37,0

71,0

35,7

71,0

71,4
58,0

6,0

35,7

3,0

35,7

71,0

71,4
60
55,0
17,0
2,0

71,0
71,0
71,0
71,0

142,9
3,2
28,7

71,0

71,0

178,6
39,0

22,0
39,0

17,4

71,4
41,0

14,0

107,0

142,9

47,0

2,1

N
leach.

142,9
28,0

26,0

% di
tundra

214,3
13,3

26,0

N
leach.

Tundra

18,0

107,0

18,0

71,0

71,0

71,0

142,9
1,0

7,1
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

108052
108052
108052
108053
108053
108053
108054
108054
109046
109046
109047
109048
109049
109050
109050
109050
109051
109051
109051
109051
109052
109052
109052
109052
109053
109053
109053
109053
109054
109054
109054
110046
110046
110046
110047
110048
110049
110050
110051
110051
110052
110052
110053

% di
foresta
boreale

61,0

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

15,0

71,0

142,9

50

142,9
4,0

51,4

N
leach.

10

71,0

17,0

71,0

44,0

71,0

16,7

71,0

% di
tundra

N
leach.

7,0

7,1

12,8

7,1

5,0

7,1

12,0

7,1

21,0

7,1

125,0
71,0
71,0
71,0

71,0

8,0

71,0

14,0

107,0

6,0

71,0

71,0

23,0

71,0

12,0

71,0

142,9

142,9
14,0

62,0

% di
prateria

142,9
65,0

57,0

N
leach.

Tundra

71,4
75,0
53,0
6,0
1,1

43,0

% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

142,9

74,0

7,0

Foresta
mediterranea

71,0
24,0

71,0

1,0

71,0

2,0

107,0

3,0

107,0

142,9
3,0
7,0

35,7

71,4
46,0
68,0
12,0
1,0
12,0

71,0
71,0
71,0
71,0
71,0

11,0

71,0

40

71,0
continua

107

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

110053
110053
110053
110054
110054
110054

108

110054
110055
111046
111046
111046
111047
111048
111049
111050
111052
111053
111054
111054
111054
111054
111055
111055
111055
112044
112045
112046
112046
112047
112048
112050
112051
112053
112053
112054
112054
113037
113038
113038
113039
113043
113044
113044

% di
foresta
boreale

19,0

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
leach.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
leach.

7,0

53,6

14,0

53,6

7,0

107,1

7,0

107,0

125,0
2,0

26,0

214,3

100
1,0

178,6
285,7

54,0

125,0

38,0
72,0

71,0
125,0

3,2
9,0

71,0
71,0

10

21,0
2,0
4,0

107,0

35,7

71,4
71,4
71,4

1,0

107,0

250
46,0

34,0

% di
tundra

178,6
62,0

19,0

N
leach.

Tundra

179,0
1,0

107,0

2,6

71,0

5,0

71,0

35,0

71,0

214,3
48,0

21,0
47,0
57,0

125,0
18,0
34,0
8,0

35,7
35,7
35,7

1,1
7,0

35,7
35,7

71,0
125,0

178,6

22,5

71,0

46,0

71,0

8,0

100

35,7

64,0
100
50

35,7
35,7
35,7

41,0

35,7

71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

113045
113045
113046
113046
113047
113047
113048
113049
113050
113053
113053
113054
113054
114037
114037
114038
114038
114038
114039
114039
114039
114040
114040
114040
114043
114044
114045
114045
114046
114046
114047
114048
114049
115036
115036
115037
115037
115037
115038
115038
115038
115039
115039

72,0
5,0
40

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

13,0

71,0

41,0

71,0

43,0

71,0

42,0
35,0

71,0
71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
leach.

43,0
8,0

35,7
35,7

1,0

35,7

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
leach.

26,0

71,0

60
32,0

71,0
71,0

65,0

71,0

64,0

71,0

53,0

71,0

42,7

71,0

54,3

71,0

58,0
36,0

71,0
71,0

Tundra

% di
tundra

N
leach.

125,0
71,4
71,4

3,0

1,0

57,0

35,7

21,0

35,7

71,0

71,0
25,0

4,0

15,0

38,0
37,0
56,0
30,3

1,0

71,0
35,0

35,7

100
24,0

35,7
35,7

19,0
2,0

35,7
35,7

15,2

35,7

71,0

71,0
71,0
71,0
71,0

71,0
10,2

1,0

35,7

35,7

71,0
27,0

55,0

35,7

35,7
continua

109

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

115040
115040
115044
115045
115045
115046

110

115047
115047
115048
115048
115049
116035
116035
116035
116036
116036
116036
116037
116037
116037
116038
116038
116038
116039
116039
116039
116040
116040
116045
116045
116045
116046
116046
116047
116047
116048
116048
116048
116049
116050
117035
117035
117036

% di
foresta
boreale

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

14,0
36,5

71,0
71,0

33,0

71,0

48,0
16,0
2,0

71,0
71,0
71,0

2,0

5,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
leach.

37,0

35,7

37,0

35,7

14,0

35,7

2,3

35,7

1,0

35,7

43,0

35,7

22,0

35,7

2,0

N
leach.

48,0

71,0

1,0

71,0

36,0

71,0

25,0

71,0

63,0

71,0

25,0

71,0

54,0
37,0

71,0
71,0

10

71,0

N
leach.

1,0

7,1

35,7

71,0
51,0

35,7

23,0

35,7

71,0

28,0

71,0

16,4

71,0

33,0

71,0

35,7
35,7

8,2

35,7

8,0

35,7

2,0

35,7

15,0
25,0

35,7
35,7

71,0
71,0

50
3,2

% di
tundra

71,0

63,0
6,0

70
10

% di
prateria

Tundra

71,0

20
1,0

Praterie
acidofile

71,0

71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

117036
117036
117037
117037
117037
117038
117038
117045
117046
117046
117047
117047
117047
117047
117048
117048
117049
118036
118036
118037
118037
118037
118045
118045
118045
118046
118046
118046
118047
118047
118048
118048
118048
118049
119044
119045
119045
119045
119046
119046
119046
119046
119047

% di
foresta
boreale

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

6,0

N
leach.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
leach.

24,2

35,7

28,0

35,7

71,0

12,0

71,0

41,0
6,4
7,0

5,0
62,0

71,0

54,0
6,0

71,0
71,0

7,0

% di
prateria

N
leach.

23,1

71,0

53,0
28,0

71,0
71,0

1,0

71,0

% di
tundra

N
leach.

2,0

7,1

4,0

7,1

1,0

7,1

6,0

7,1

5,0

7,1

1,0

53,6

35,7
35,7
35,7

35,7

57,0

35,7

20

35,7

39,0

71,0

31,0
3,0

71,0
71,0

71,0

71,0
13,0

35,7

2,0

35,7

71,0
31,0

71,0

30

71,0
1,0

12,0
5,0

71,0
71,0

5,0

71,0

100

13,0

19,0

Tundra

71,0

6,4

1,0

Praterie
acidofile

35,7

35,7
7,0

71,0

6,0

71,0

35,7

11,0

35,7

1,0

35,7

71,0
continua

111

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

119047
119047
119048
119048
119048
119049

112

119049
120044
120045
120045
120046
120046
120046
120047
120047
120047
120048
121045
121045
121046
121046
121047
121047
121048
121049
121049
121050
122045
122046
122046
122047
122048
122049
122049
122049
122050
122050
122050
122050
123046
123046
123047
123048

% di
foresta
boreale

1,0

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

36,0

71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

142,9

N
leach.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
leach.

Tundra

% di
tundra

N
leach.

7,0

7,1

4,0

7,1

3,0

53,6

1,0

107,1

35,7
19,0
2,0

71,0
71,0
8,0
100

35,7
35,7

28,0

35,7

3,0
10
12,0

33,0
23,0
6,0

71,0

71,0
13,0

35,7

4,0

44,6

30
2,0

35,7
35,7

71,0
71,0
71,0

4,0

71,0

31,0
15,0
2,2

71,0
71,0
71,0

27,0
19,0
7,0

71,0
71,0
71,0

3,0

71,0

71,4

11,9

71,0

3,3
56,2
100
4,0

35,7
35,7
35,7
35,7

1,0

35,7

2,2

71,0

17,0

71,0

18,4

71,0

71,4
14,1

71,0
19,5
8,0

13,0
32,0
16,0

35,7
35,7

71,0
71,0
71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

Conifere
temperate

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

123049
124038
124038
124039
124039
124041

1,0

71,0

124046
124046
124047
124047
124048
124049
125038
125038
125039
125040
125046
125046
125046
125047
125047
125047
125048
125048
125048
125049
125049
125050
125050
126035
126035
126038
126039
126040
126040
126040
126041
126041
126042
126043
126046
126046
126047

12,0

N
leach.

% di
conifere

N
leach.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
leach.

1,0

35,7

1,0

35,7

4,0

142,9
2,0

16,0

142,9
142,9

1,0

142,9

N
leach.

10

71,0

44,0
18,0

71,0
71,0

4,0
10
28,0
14,0

71,0
71,0
71,0
71,0

8,0

71,0

6,0

71,0

5,0

71,0
71,0

8,0

71,0

71,0
100
8,0

71,0
71,0
71,0

% di
tundra

N
leach.

35,7
35,7

71,0
71,0
71,0
71,0

71,0
20
4,0

19,0
1,0

% di
prateria

Tundra

71,0
32,0
2,0

28,0
19,0

Praterie
acidofile

35,0

71,0

17,0

71,0

35,7
44,6

4,0

35,7

7,0

35,7

8,0

35,7

21,0

35,7

71,0
1,0

71,0

3,0

71,0

3,0

71,0

21,0

51,0

2,0

35,7

12,0

35,7

71,0

71,0
1,0

35,7
continua

113

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

126047
126047
126048
126048
126048
126049

114

126049
126050
127038
127039
127039
127040
127040
127040
127041
127041
127041
127042
127042
127042
127043
127044
127045
127046
127046
127046
127047
127047
127047
128039
128040
128040
128041
128041
128041
128042
128042
128042
128042
128043
128043
128043
128044

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
leach.

32,0

71,0

8,0

71,0

1,0

71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

3,0

17,0
7,0
3,0

21,0
1,0

15,0

71,0

5,0

71,0

6,0

71,0

4,0

71,0

1,0

71,0

15,0
46,0
50

71,0
71,0
71,0

5,0

107,0

3,0

71,0

6,0

71,0

3,0

71,0

5,0

71,0

7,0

71,0

8,0

71,0

35,7
35,7

35,7

35,7

8,0

35,7

71,0
71,0

35,7

71,0
35,7

71,4
25,0

71,0

1,0

71,0

71,4
12,0

1,0

71,0

N
leach.

35,7

11,0

3,0

1,0

5,0

% di
tundra

125,0
40

21,0

N
leach.

71,0

19,0
8,0

% di
prateria

Tundra

71,0
2,0

7,0

N
leach.

Praterie
acidofile

71,0

125,0
2,0
17,0
4,0

71,0
71,0
7,0

5,0

35,7

35,7

71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

128044
128045
128046
128046
128046
128047
128047
128047
128050
128051
129034
129035
129039
129040
129040
129040
129041
129042
129043
129043
129043
129043
129044
129044
129044
129045
129045
129047
130040

2.17

% di
foresta
boreale

N
leach.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
leach.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

24,0
5,0

% di
foresta
medit.

N
leach.

8,0

35,7

N
leach.

% di
tundra

N
leach.

125,0
1,0

107,0

54,0
54,0

71,0
71,0

9,0
4,0

71,0
71,0

5,0

71,0

7,0

71,0

71,0
4,0

35,7

2,0
4,0

35,7
35,7

71,0

2,0
1,0

5,0

% di
prateria

Tundra

71,4
21,0

3,0

Praterie
acidofile

125,0
38,0

7,0

N
leach.

Foresta
mediterranea

6,0

71,0

4,0
5,0

71,0
71,0

13,0

71,0

35,7
35,7

125,0

33,0

35,7

7,0

35,7

24,0

35,7

125,0
42,0

125,0

36,0
15,0
7,0

125,0
71,0
71,0

Quantit di azoto fissato mediante fissazione biologica

Risoluzione 50x50 km2


La quantit di azoto atmosferico fissato stata determinata sulla base dellumidit del clima:
pi secco il clima minore sar lazoto fissato, viceversa pi umido il clima maggiore sar
lazoto fissato.
Per la determinazione dellumidit del clima si utilizzata la Carta della precipitazione media
annua in Italia per il trentennio 1921-1950 in scala 1:1.000.000 [Ministero dei lavori pubblici - a], che individua 8 differenti classi di precipitazione media annua (vedi carta delle precipitazioni 2.4).
Sovrapponendo la Carta della precipitazione media annua in Italia per il trentennio 19211950 alla Carta della vegetazione reale dItalia si individuata la quantit di precipitazione

115

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

caduta in ogni maglia su ognuno degli ecosistemi previsto dalla metodologia di stima del carico critico di azoto nutriente. Gli apporti di azoto derivanti dalla fissazione biologica sono stati
attribuiti, ad ogni ecosistema, sulla base dei criteri riassunti nella tabella 2.17.1.
Tabella 2.17.1 Apporti di azoto derivanti dalla fissazione biologica attribuiti ad ogni ecosistema
(kg N ha-1 anno-1)
Ecosistemi
Precipitazioni
(in mm)

Tundra

Foresta
boreale

(0 - 300]

0,1

0,5

9999

500
501 - 750
751 - 1.000
1.001 - 1.250
1.251 - 1500
1.501 - 2.000
2.001 - 2.500
> 2.500
Fonte:Vetrella G. (1998)
(*) Si stabilito che:

0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7

0
0,3
0,6
0,9
1,2
1,5
1,8
2

0
0,3
0,6
0,9
1,2
1,5
1,8
2

1
1
1
1
1
1
1
1

0
0,07
0,15
0,2
0,25
0,3
0,4
0,48

0,1
0,15
0,3
0,4
0,5
0,65
0,8
0,95

9999
9999
9999
9999
9999
9999
9999
9999

(**)

Conifere
Decidue
temperate
temperate
(*)

Foresta
mediterranea

Pascoli
acidi

Altro (**)

se ilsistema ricco di epifiti, il valore di azoto 3


se il sistema mediamente ricco di epifiti, il valore di azoto 2
Il valore 9999 indica che lecosistema Altro ritenuto non sensibile alleutrofizzazione

La quantit di azoto atmosferico fissato per ogni ecosistema presente allinterno della singola maglia EMEP 50x50 riportata in tabella 2.17.2.
Tabella 2.17.2: Quantit di azoto fissato mediante fizzazione biologica (eq.ha-1.yr -1)
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
fix.

39,0

42,9

104044
104044

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
fix.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
fix.

3,0

11,0

% di
tundra

N
fix.

104044

58,0

14,3

104045

4,0

14,3

6,0

21,4

2,0

21,4

104045

21,0

32,0

21,0

21,0

18,0

29,0

20

46,0

104046
104046
104046

41,0

42,9

104047
104047
104047
104048

116

Tundra

105043

38,0

64,3
10

21,4
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

105044
105044
105044
105044
105045
105045
105045
105045
105046
105046
105046
105046
105047
105047
105047
105048
105048
105048
105048
105049
105049
105049
106043
106043
106043
106043
106044
106044
106044
106044
106045
106046
106047
106048
106048
106049
106049
106049
106049
106050
106050
106050
106050

% di
foresta
boreale

24,0

10

N
fix.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

13,0

71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
fix.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
fix.

16,0

29,0

14,3

2,0

14,3

3,0

28,6

32,0

35,7

21,0

21,4

12,0

21,4

1,3

35,7

4,7

35,7

2,0

28,6

36,0

71,0

71,0

34,0

44,0

107,1
38,6

17,0

107,1

7,0

64,3
19,0

32,5

46,0

6,0

46,0

71,0

71,0
38,0

29,0

15,0

29,0

42,9

29,0
8,0
16,0
31,3

71,0
71,0
71,0
71,0

61,2

71,0

85,7
23,7

18,0

3,0

29,0

64,3
34,0

8,3

14,3
14,3

71,0

24,0

10

33,0
5,0

42,9
32,0

19,3

N
fix.

64,3
25,0

18,0

% di
tundra

42,9

47,0
13,0

Tundra

37,9

71,0

7,0

71,0

46,0

85,7
34,0

36,0
continua

117

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

106051
107043
107043
107043
107043
107043

118

107044
107044
107044
107045
107046
107047
107047
107048
107049
107049
107049
107049
107050
107050
107050
107050
107051
107051
107051
107052
107052
107053
107053
108043
108043
108043
108044
108044
108044
108044
108045
108045
108045
108046
108047
108048
108049

% di
foresta
boreale

N
fix.

1,0

85,7

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

2,0

32,0

1,0

8,2

26,0

N
fix.

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
fix.

12,0

36,0

23,0

36,0

8,0

36,0

13,3

46,0

N
fix.

8,0

28,6

6,0

28,6

17,4

35,7

4,0

35,7

5,0

21,4

1,0

21,4

71,0

45,0
22,0
5,0

71,0
71,0
71,0

3,0
3,0

71,0
71,0

42,9

107,1

26,6

71,0

14,0

71,0

64,3
29,0

42,9

47,0

42,9

49,0

64,3
4,0

6,0

5,0

21,0
21,0

37,0

29,0

5,0

71,0

64,3
58,0

6,0

30
43,0

42,9
41,0

6,0

10,7

3,0

14,3

71,0

64,3
60
55,0
17,0
2,0

2,1

% di
tundra

10,7

28,0
26,0

Tundra

71,0
71,0
71,0
71,0

64,3
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

108049
108049
108049
108050
108050
108050
108050
108051
108051
108051
108051
108052
108052
108052
108052
108053
108053
108053
108054
108054
109046
109046
109047
109048
109049
109050
109050
109050
109051
109051
109051
109051
109052
109052
109052
109052
109053
109053
109053
109053
109054
109054
109054

% di
foresta
boreale

N
fix.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

28,7
14,0

22,0

42,9

50

42,9
4,0

51,4

3,2

36,0

N
fix.

4,3

28,6

12,0

28,6

3,0

21,4

1,0

14,3

7,0

14,3

12,8

28,6

5,0

28,6

12,0

21,4

21,0

21,4

71,0

18,0

36,0

18,0

29,0

10

21,0

17,0

21,0

44,0

29,0

16,7

29,0

71,0

71,0

71,0

71,0
71,0
71,0
71,0

71,0

8,0

36,0

14,0

29,0

6,0

21,0

71,0

23,0

71,0

12,0

71,0

64,3

64,3
14,0

71,0
24,0

62,0

% di
tundra

64,3
65,0

57,0

N
fix.

64,3
75,0
53,0
6,0
1,1

43,0

% di
prateria

42,9

74,0

7,0

N
fix.

Tundra

64,3

15,0
61,0

% di
foresta
medit.

Praterie
acidofile

107,1
39,0

39,0

N
fix.

Foresta
mediterranea

29,0

64,3
continua

119

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
fix.

110046
110046
110046
110047
110048
110049

120

110050
110051
110051
110052
110052
110053
110053
110053
110053
110054
110054
110054
110054
110055
111046
111046
111046
111047
111048
111049
111050
111052
111053
111054
111054
111054
111054
111055
111055
111055
112044
112045
112046
112046
112047
112048
112050

19,0

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

7,0

85,7

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

46,0
68,0
12,0
1,0

71,0
71,0
71,0
71,0

12,0

71,0

11,0

71,0

40

71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
fix.

3,0

14,3

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
fix.

1,0

36,0

2,0

46,0

3,0

46,0

N
fix.

7,0

35,7

14,0

35,7

71,0
2,0

26,0

107,1

100
1,0

85,7
142,9

54,0

71,0

38,0
72,0

71,0
71,0

3,2
9,0

71,0
71,0

10

21,0
2,0
4,0

46,0

14,3

42,9
21,4
42,9

1,0

46,0
7,0

50

9,0

28,6

128,6
46,0

71,0
9,0

34,0

% di
tundra

107,1
62,0

19,0

Tundra

46,0

107,1
48,0

21,0
47,0
57,0

71,0
18,0
34,0
8,0

5,0
10,7
10,7

1,1

5,0

71,0
71,0

64,3
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
fix.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

112051
112053
112053
112054
112054
113037
113038
113038
113039
113043
113044
113044
113045
113045
113046
113046
113047
113047
113048
113049
113050
113053
113053
113054
113054
114037
114037
114038
114038
114038
114039
114039
114039
114040
114040
114040
114043
114044
114045
114045
114046
114046
114047

72,0
5,0
40

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

22,5

71,0

46,0

71,0

8,0

71,0

13,0

71,0

41,0

71,0

43,0

71,0

42,0
35,0

71,0
71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
fix.

7,0

5,0

100

5,0

64,0
100
50

0
0
0

41,0

10,7

43,0
8,0

10,7
10,7

1,0

10,7

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
fix.

2,6

36,0

5,0

29,0

35,0

11,0

26,0

29,0

60
32,0

29,0
21,0

65,0

21,0

64,0

21,0

53,0

21,0

Tundra

% di
tundra

N
fix.

85,7
42,9
21,4

3,0

1,0

57,0

5,0

21,0

10,7

71,0

71,0
25,0

4,0

15,0

38,0
37,0

10,7

71,0
35,0

10,7

100
24,0

0
5,0

19,0
2,0

5,0
14,3

71,0

71,0
71,0
continua

121

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

114048
114049
115036
115036
115037
115037

122

115037
115038
115038
115038
115039
115039
115040
115040
115044
115045
115045
115046
115047
115047
115048
115048
115049
116035
116035
116035
116036
116036
116036
116037
116037
116037
116038
116038
116038
116039
116039
116039
116040
116040
116045
116045
116045

% di
foresta
boreale

N
fix.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

56,0
30,3

71,0
71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

15,2
1,0

14,0
36,5

71,0
71,0

33,0

71,0

48,0
16,0
2,0

71,0
71,0
71,0

5,0

2,0

N
fix.

42,7

54,3

21,0

58,0
36,0

21,0
21,0

48,0

11,0

1,0

21,0

36,0

11,0

25,0

21,0

63,0

11,0

25,0

21,0

54,0
37,0

11,0
11,0

10

21,0

10,7

10,7

10,7
5,0

37,0

5,0

14,0

5,0

2,3

10,7

1,0

14,3

43,0

22,0

10,7

71,0

71,0
10,7

71,0
51,0

10,7

23,0

5,0

71,0

63,0
6,0
28,0

% di
tundra

55,0
37,0

20
1,0

N
fix.

71,0
27,0

2,0

% di
prateria

Tundra

71,0
10,2

1,0

N
fix.

Praterie
acidofile

5,0
10,7

71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

116046
116046
116047
116047
116048
116048
116048
116049
116050
117035
117035
117036
117036
117036
117037
117037
117037
117038
117038
117045
117046
117046
117047
117047
117047
117047
117048
117048
117049
118036
118036
118037
118037
118037
118045
118045
118045
118046
118046
118046
118047
118047
118048

% di
foresta
boreale

N
fix.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

16,4

71,0

33,0

71,0

70
10

3,2

6,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
fix.

8,2

14,3

8,0

14,3

2,0

14,3

15,0
25,0

10,7
5,0

N
fix.

% di
tundra

N
fix.

1,0

28,6

50

11,0

23,1

11,0

53,0
28,0

21,0
21,0

1,0

21,0
2,0

28,6

4,0

21,4

1,0

35,7

6,0

21,4

71,0
24,2

5,0

28,0

10,7

71,0

71,0

12,0

71,0

41,0
6,4
7,0

5,0
62,0

71,0

54,0
6,0

71,0
71,0

7,0

% di
prateria

Tundra

71,0
71,0

6,4

1,0

Praterie
acidofile

10,7
10,7
10,7

17,9

57,0

5,0

20

39,0

11,0

31,0
3,0

0
36,0

1,0

29,0

71,0

71,0

31,0

71,0

30

71,0

13,0

10,7

2,0

17,9

1,0

10,7
continua

123

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
fix.

118048
118048
118049
119044
119045
119045

124

119045
119046
119046
119046
119046
119047
119047
119047
119048
119048
119048
119049
119049
120044
120045
120045
120046
120046
120046
120047
120047
120047
120048
121045
121045
121046
121046
121047
121047
121048
121049
121049
121050
122045
122046
122046
122047

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

12,0
5,0

71,0
71,0

5,0

71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

100

13,0

19,0

36,0
1,0

% di
prateria

% di
tundra

N
fix.

5,0

21,4

1,0

35,7

7,0

21,4

4,0

21,4

0
7,0

21,0

6,0

36,0

10,7

11,0

17,9

1,0

10,7

71,0
1,0

10,7

71,0
71,0
8,0
100

5,0
0

28,0

10,7

3,0
10
12,0

N
fix.

Tundra

71,0

64,3
19,0
2,0

N
fix.

Praterie
acidofile

21,0
36,0

71,0
13,0

17,9

4,0

17,9

30
2,0

0
10,7

3,0

35,7
33,0
23,0
6,0

71,0
71,0
71,0

4,0

71,0

31,0
15,0
2,2

71,0
71,0
71,0

1,0

2,2
3,3
56,2
100
4,0

27,0
19,0

42,9

21,0

5,0
5,0
0
14,3

71,0
71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
fix.

122048
122049
122049
122049
122050
122050
122050
122050
123046
123046
123047
123048
123049
124038
124038
124039
124039
124041
124046
124046
124047
124047
124048
124049
125038
125038
125039
125040
125046
125046
125046
125047
125047
125047
125048
125048
125048
125049
125049
125050
125050
126035
126035

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

1,0

42,9

11,9

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

7,0

71,0

3,0

71,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

N
fix.

1,0

10,7

Praterie
acidofile
% di
prateria

N
fix.

17,0

21,0

18,4

21,0

13,0
32,0
16,0
1,0

N
fix.

71,0
19,5
8,0

5,0
14,3

1,0

1,0

5,0

71,0
71,0
71,0
71,0
10

12,0

28,0
19,0
4,0
2,0

16,0

44,0
18,0

11,0
0

4,0
10
28,0
14,0

11,0
21,0
21,0
46,0

8,0

36,0

6,0

71,0
32,0
2,0

21,4

% di
tundra

42,9
14,1

4,0

Tundra

17,9
17,9

71,0
71,0
71,0
71,0

71,0
20
4,0

35,0

71,0

17,0

71,0

19,0
1,0

21,4
21,4

1,0

71,0

1,0

21,4

1,0

71,0

17,9
21,4

4,0

5,0

7,0

5,0

8,0

5,0

21,0

0
continua

125

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

segue
Foresta
boreale
Celle

% di
foresta
boreale

N
fix.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

126038
126039
126040
126040
126040
126041

126

126041
126042
126043
126046
126046
126047
126047
126047
126048
126048
126048
126049
126049
126050
127038
127039
127039
127040
127040
127040
127041
127041
127041
127042
127042
127042
127043
127044
127045
127046
127046
127046
127047
127047
127047
128039
128040

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

N
fix.

3,0

71,0

3,0

71,0

21,0

51,0

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

2,0

10,7

12,0

5,0

71,0

8,0

71,0

1,0

71,0

3,0

17,0
7,0

8,0

11,0

71,0
100
8,0

0
0
36,0

5,0

46,0

15,0

21,0

5,0

11,0

6,0

11,0

4,0

11,0

1,0

21,0

15,0
46,0
50

29,0
0
0

5,0

46,0

3,0

36,0

6,0

14,3

10,7

0
10,7

14,3

11,0

10,7

8,0

10,7

71,0
71,0

10,7

85,7
40

71,0
3,0

21,0

11,0
21,0

N
fix.

71,0

19,0
8,0

5,0
3,0

% di
tundra

71,0
2,0

21,0
1,0

N
fix.

71,0

32,0

7,0

% di
prateria

Tundra

71,0

1,0

3,0

N
fix.

Praterie
acidofile

14,3

85,7
25,0

71,0

1,0

71,0
continua

I D AT I D I B A S E

segue
Foresta
boreale
Celle

128040
128041
128041
128041
128042
128042
128042
128042
128043
128043
128043
128044
128044
128045
128046
128046
128046
128047
128047
128047
128050
128051
129034
129035
129039
129040
129040
129040
129041
129042
129043
129043
129043
129043
129044
129044
129044
129045
129045
129047
130040

% di
foresta
boreale

N
fix.

Conifere
temperate
% di
conifere

N
fix.

1,0

64,3

Decidue
temperate
% di
foresta
decidua

12,0
1,0

N
fix.

Foresta
mediterranea
% di
foresta
medit.

5,0

71,0

24,0

71,0

8,0

11,0

5,0

11,0

7,0

29,0

8,0

29,0

1,0

36,0

54,0
54,0

0
0

9,0
4,0

11,0
11,0

5,0

29,0

7,0

11,0

N
fix.

10,7

14,3

10,7

107,1
38,0

71,0
4,0

14,3

2,0
4,0

10,7
5,0

85,7
21,0

71,0

2,0
1,0

5,0

3,0

% di
tundra

71,0
71,0
7,0

3,0

N
fix.

85,7

17,0
4,0

7,0

% di
prateria

Tundra

71,0
2,0

5,0

N
fix.

Praterie
acidofile

6,0

71,0

4,0
5,0

71,0
71,0

13,0

71,0

5,0
5,0

107,1

33,0

14,3

7,0

17,9

24,0

14,3

107,1
42,0

71,0

36,0
15,0
7,0

71,0
71,0
71,0

127

L EL A
MA
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APNEC A
N ADZAI T
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C IAVRAI CPH
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3. Le mappe nazionali dei carichi critici


e delle eccedenze
Di seguito vengono presentate le mappe dei carichi critici e della relativa eccedenza per il
territorio italiano ad oggi disponibili. Le mappe mostrano la sensibilit del territorio nazionale agli inquinanti presenti nelle deposizioni.
3.1

Acidit totale

Per quanto riguarda lacidificazione, lanalisi delle mappe mostra che il territorio italiano non
presenta una situazione particolarmente critica. Solo alcune aree con una limitata superficie,
localizzate prevalentemente in zone alpine e subalpine dellItalia nord-occidentale, mostrano
una debole tolleranza alle deposizioni acide, presentando dei valori di carico critico molto
bassi (fig. 3.1.a). Prendendo in considerazione la differenza tra le deposizioni e il carico critico, leccedenza, la mappa rappresentata nella fig. 3.1.b mostra che le zone critiche, (cio quelle per le quali la soglia di tollerabilit risulta superata), sono concentrate prevalentemente
nella fascia alpina e in Liguria. In particolare si pu ipotizzare che tale criticit sia quasi totalmente imputabile ai composti dello zolfo, infatti dallanalisi del carico critico di zolfo e della
sua eccedenza riportati nelle mappe 3.2.a e 3.2.b, e da quella del carico critico di azoto acidificante e della sua eccedenza, riportati nelle mappe 3.3.a e 3.3.b, si pu notare come i superamenti alla soglia del carico critico siano solo registrati per i composti dello zolfo (fig.3.2.b),
mentre per quanto riguarda lazoto, considerato per il suo effetto acidificante, il nostro Paese
non mostra particolare criticit (fig. 3.3.b).

129

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

3.1.a

Mappa del carico critico di acidit totale

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2. Metodologia di livello zero modificata (Bonanni et al., 1999).
La mappa di fig.3.1.a illustra la sensibilit del territorio nazionale al contenuto acido delle
deposizioni, espresso come equivalenti di ioni idrogeno per ettaro per anno.
In Allegato 3 riportata la metodologia di stima adottata.

130

Fig. 3.1.a: Mappa del carico critico di acidit totale

LE MAPPE NAZIONALI DEI CARICHI CRITICI E DELLE ECCEDENZE

3.1.b

Mappa delleccedenza al carico critico di acidit totale

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2. Metodologia di livello zero modificata (Bonanni et al., 1999)
La fig.3.1.b illustra le zone nelle quali il contenuto acido delle attuali deposizioni (rappresentato dai composti dello zolfo e dellazoto) supera il valore soglia del carico critico.
I dati di deposizione utilizzati sono quelli previsti dal modello EMEP per lanno 1990.

Fig. 3.1.b: Mappa delleccedenza al carico critico di acidit totale

131

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

3.2

Zolfo

3.2.a

Mappa del carico critico di zolfo

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2 . Metodologia di livello zero modificata (Bonanni et al., 1999)
La fig.3.2.a illustra la sensibilit del territorio nazionale al contenuto acido delle deposizioni dovuto ai soli composti dello zolfo, espresso come equivalenti di ioni idrogeno per ettaro per anno
In Allegato 4 riportata la metodologia di stima adottata.

132

Fig. 3.2.a: Mappa del carico critico di zolfo

LE MAPPE NAZIONALI DEI CARICHI CRITICI E DELLE ECCEDENZE

3.2.b

Mappa delleccedenza al carico critico di zolfo

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2. Metodologia di livello zero modificata (Bonanni et al., 1999)
La fig.3.2.b illustra le zone nelle quali il contenuto dei composti dello zolfo delle attuali deposizioni supera il valore soglia del carico critico riferito a questo inquinante.
I dati di deposizione utilizzati sono quelli previsti dal modello EMEP per lanno 1990.

Fig. 3.2.b: Mappa delleccedenza al carico critico di zolfo

133

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

3.3

Azoto acidificante

3.3.a

Mappa del carico critico di azoto acidificante

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2 . Metodologia di livello zero modificata (Bonanni et al., 1999)
La fig. 3.3.a illustra la sensibilit del territorio nazionale al contenuto acido delle deposizioni dovuto ai soli composti dellazoto, espresso come equivalenti di ioni idrogeno per ettaro e per anno
In Allegato 5 riportata la metodologia di stima adottata.

134

Fig. 3.3.a: Mappa del carico critico di azoto acidificante

LE MAPPE NAZIONALI DEI CARICHI CRITICI E DELLE ECCEDENZE

3.3.b

Mappa delleccedenza al carico critico di azoto acidificante

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2, metodologia di livello zero modificata (Bonanni et al., 1999)
La fig.3.3.b illustra le zone nelle quali il contenuto dei composti dello azoto, considerato il
solo effetto acidificante delle attuali deposizioni supera il valore soglia del carico critico.
I dati di deposizione utilizzati sono quelli previsti dal modello EMEP per lanno 1990.

Fig. 3.3.b: Mappa delleccedenza al carico critico di azoto acidificante

135

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

3.4

Azoto nutriente

Le mappe riportate nelle fig. 3.4.a e 3.4.b, mostrano la sensibilit del territorio italiano al contenuto dei composti dellazoto nelle deposizioni atmosferiche, considerando il solo effetto
eutrofizzante e il superamento di tale soglia di sensibilit.
La sensibilit alleutrofizzazione, riportata nella fig.3.4.a, appare, pur non presentandosi come
un fenomeno estremamente grave, decisamente pi diffusa rispetto a quella al fenomeno dellacidificazione. Pur non evidenziandosi aree con la classe di tollerabilit pi bassa, tuttavia
vaste zone del Paese si trovano ad avere sensibilit piuttosto marcate, quali la regione alpina
e subalpina, la costa tirrenica (Toscana, Lazio e Campania in particolare), alcune zone della
costa adriatica e le isole maggiori. Confrontando tale soglia di sensibilit con il contenuto di
azoto nelle deposizioni, mappa delleccedenza (fig. 3.4.b), si nota come le zone pi interessate al superamento della soglia siano abbastanza circoscritte e localizzate in aree alpine e
subalpine, nellAppennino tosco-emiliano e in Sardegna, mentre per vaste aree della penisola
(Piemonte, Italia centrale, parte della Puglia, parte della Calabria, e parte delle isole maggiori)
il superamento risulta di lieve entit.
3.4.a

Mappa del carico critico

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2, metodologia utilizzata: Bilancio
chimico di Massa (metodo statico)
La fig. 3.4.a illustra la sensibilit del territorio nazionale al contenuto di composti dellazoto
delle deposizioni, considerato il solo effetto eutrofizzante; viene espresso come equivalenti di
azoto per ettaro per anno.
In Allegato 6 riportata la metodologia di stima adottata

136

LE MAPPE NAZIONALI DEI CARICHI CRITICI E DELLE ECCEDENZE

Fig. 3.4.a: Mappa del carico critico di azoto nutriente

137

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

3.4.b

Mappa dell eccedenza

Elemento recettore: i suoli forestali, risoluzione 50x50 km2, metodologia utilizzata: Bilancio
chimico di Massa (metodo statico)
La fig 3.4.b illustra le zone nelle quali il contenuto dei composti dellazoto, considerato
il solo loro effetto eutrofizzante, delle attuali deposizioni supera il valore soglia del carico
critico.
I dati di deposizione utilizzati sono quelli previsti dal modello EMEP per lanno 1990.

138

Fig. 3.4.b: Mappa delleccedenza al carico critico di azoto nutriente

LE MAPPE NAZIONALI DEI CARICHI CRITICI E DELLE ECCEDENZE

3.4.c

Quadro complessivo dellacidificazione e delleutrofizzazione

Volendo considerare contemporaneamente la sensibilit del territorio italiano sia verso il


fenomeno dellacidificazione che verso quello delleutrofizzazione indotti dalla deposizione di
sostanze inquinanti, si pervenuti (Vetrella G, 1998) alla mappa riportata in fig.3.4.c.
La figura mostra, per ogni cella del reticolo EMEP 50x50 km2, per una data combinazione di deposizione di zolfo (solfati) e azoto (nitrati e ammonio) (deposizioni previste per il 1990 dal modello EMEP) mediante una scala cromatica, le eventuali riduzioni delle deposizioni, e quindi delle emissioni, di zolfo e/o azoto richieste per raggiungere la salvaguardia del 95% dei recettori sensibili
presenti in ogni cella nei confronti del fenomeno dellacidificazione e delleutrofizzazione.
Allinterno della mappa appaiono vaste aree della Penisola che non richiedono alcuna riduzione di deposizione n di zolfo, n di azoto, daltro canto, anche in questo caso si conferma, come gi evidenziato dalle mappe precedenti, la necessit di intervento di riduzione
delle deposizioni di zolfo e di azoto per la zona alpina e una parte della Liguria, sono anche
presenti aree diffuse nellItalia centrale, in Calabria, parte della Sicilia e Sardegna da tutelare
per quanto riguarda il fenomeno delleutrofizzazione.

Fig. 3.4.c: Riduzione delle deposizioni di zolfo e/o di azoto necessarie per la protezione dei recettori sensibili nei confronti dellacidificazione e delleutrofizzazion

139

L A B A N C A D A T I I N T E R ASTTTUI V
DA
I D
P IE R
C AL SE OO R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

4. Studi di caso

Le mappe riportate di seguito illustrano alcuni studi di caso attraverso i quali sono state messe a
punto metodiche per il calcolo del carico critico di azoto nutriente relativamente alle acque marine
(caso di studio sulla laguna di Venezia) e la metodologia di stima del carico critico per i metalli pesanti (caso di studio del calcolo del carico critico di Cadmio e Piombo per la provincia di Bologna).
nei programmi futuri lestensione di entrambe le metodologie di stima a tutto il territorio
nazionale.

4.1

Azoto nutriente nella laguna di Venezia

Lanalisi delle mappe riportate per lo studio di caso sulla laguna di Venezia, rispettivamente la fig. 4.1a
e 4.1.b mostra che, nonostante una discreta capacit autodepurativa della laguna peraltro per solo
teorica e localizzata nelle zone vicine alla bocche di porto, un massiccio superamento della soglia di
tolleranza al fenomeno delleutrofizzazione, in particolare stato calcolato che per evitare i superamenti bisognerebbe prevedere una riduzione del 98% di tutti gli apporti di azoto in laguna, e in particolare la quota di deposizioni atmosferiche dovrebbe passare dalle attuali 22 t annue a 0,3 t annue.

141

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

4.1.a

Mappa del carico critico

Elemento recettore: acque della laguna, risoluzione 1x1 km2, metodologia utilizzata Bilancio chimico
di Massa (metodo statico)
La fig.4.1.a illustra la sensibilit della laguna di Venezia al contenuto dei composti dellazoto, di
provenienza atmosferica, considerato il solo effetto eutrofizzante, espresso come concentrazione di azoto risultante nelle acque.Tale concentrazione viene a coincidere con la soglia di tolleranza trofica dellecosistema lagunare, ridistribuita allinterno delle acque della laguna in funzione degli scambi di acqua dovuti al fenomeno dellidrodinamismo.
In Allegato 7 riportata la metodologia di stima adottata

142

Fig.4.1.a: Mappa del carico critico di azoto nutriente nella laguna di Venezia

STUDI DI CASO

4.1.b

Mappa delleccedenza

Elemento recettore: acque della laguna, risoluzione 1x1 km2, metodologia utilizzata Bilancio
chimico di Massa (metodo statico).
La fig.4.2.b illustra le zone della laguna dove il valore soglia di concentrazione di azoto nelle
acque, espresso dal valore del carico critico, viene superato dallapporto di composti dellazoto sia di provenienza atmosferica (deposizioni) che di provenienza terrigena (sversamenti).
I dati di deposizione utilizzati sono il risultato di interpolazione bilineare di dati di provenienza sperimentale (Consorzio Venezia Nuova, 1988).

Fig.4.1.b: Mappa delleccedenza al carico critico di azoto nutriente nella laguna di Venezia

143

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

4.2

Metalli pesanti nella provincia di Bologna

Nelle figure .4.2.a, 4.2.b, 4.3.a, 4.3.b sono riportati i risultati dello studio di caso relativo alla
determinazione del carico critico di cadmio e piombo per la provincia di Bologna. Si pu
affermare che il territorio oggetto di studio mostra una situazione accettabile per entrambi
i metalli, infatti nonostante compaiano zone con sensibilit elevata, passando al confronto con
le deposizioni, per il cadmio non si evidenziano superamenti alla soglia di tollerabilit, mentre
solo per il piombo tale soglia risulta superata in un territorio peraltro abbastanza limitato.
4.2.a

Mappa del carico critico di Cadmio

Elemento recettore: i suoli forestali e le aree agricole, risoluzione 50x50 km2, metodologia
Bilancio chimico di Massa (metodo statico) (Barilli et al., 1999).
Nella fig.4.2.a riportata la mappa del carico critico di cadmio per il territorio della provincia di Bologna. La mappa illustra la sensibilit del territorio della provincia di Bologna al contenuto di cadmio delle deposizioni, espresso come grammi di cadmio per ettaro per anno.
Si evidenziano sia zone con spiccata sensibilit che aree con sensibilit intermedia.
In Allegato 8 riportata la metodologia di stima adottata.

144

Fig.4.2.a: Mappa del carico critico di Cadmio nella provincia di Bologna

STUDI DI CASO

4.2.b

Mappa delleccedenza

Elemento recettore: i suoli forestali e le aree agricole, risoluzione 50x50 km2, metodologia:
Bilancio chimico di Massa (metodo statico).
La mappa riportata in fig.4.2.b illustra le zone della provincia di Bologna dove il valore soglia,
espresso dal carico critico viene superato dal contenuto di cadmio delle deposizioni.
I valori di deposizione considerati sono di provenienza sperimentale mediati su valori di tre
anni (Barilli et al.1999).
Non si evidenziano superamenti al carico critico.

Fig.4.2.b: Mappa delleccedenza al carico critico di Cadmio nella provincia di Bologna

145

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

4.2.c

Mappa del carico critico di Piombo

Elemento recettore: i suoli forestali e le aree agricole, risoluzione 50x50 km2, metodologia:
Bilancio chimico di Massa (metodo statico) (Barilli et al., 1999).
La mappa riportata in fig. 4.2.c illustra la sensibilit del territorio della provincia di Bologna al
contenuto di Piombo delle deposizioni, espresso come grammi di Piombo per ettaro per
anno; si evidenzia una piccola area di particolare sensibilit e ampie zone con sensibilit intermedia.
In Allegato 8 riportata la metodologia di stima adottata.

146

Fig.4.2.c: Mappa del carico critico di Piombo nella provincia di Bologna

STUDI DI CASO

4.2.d

Mappa delleccedenza del carico critico di Piombo

Elemento recettore: i suoli forestali e le aree agricole, risoluzione 50x50 km2, metodologia
Bilancio chimico di Massa (metodo statico)
I valori di deposizione sono di origine sperimentale mediati su valori di tre anni (Barilli et al.,
1999).
La mappa riportata nella fig.4.2.d illustra le zone della provincia di Bologna dove il valore
soglia, espresso dal carico critico viene superato dal contenuto di Piombo delle deposizioni.
Si evidenzia solo una piccola area, la stessa che mostra sensibilit pi elevata dove si registra
un superamento a tale soglia di tolleranza.

Fig.4.2.d: Mappa delleccedenza al carico critico di Piombo nella provincia di Bologna

147

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IV
LA
E GPAETRO L 1E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Allegato 1
Il percentile
Si supponga di avere, per una cella, n valori di carico critico xi, i=1,2,...,n.
Si dispongano questi valori in ordine non decrescente:
x1 . x2 . ... . xn .
Ad ogni valore si associ un peso ci, i=1,2,...,n, ottenuto nel seguente modo:
ci =

Ai
n

Aj

, i = 1, 2, ..., n

tale che

ci = 1,
i=1

j=1

dove Ai, i=1,2,...,n, larea della superficie occupata dalli-esimo ecosistema nella cella considerata.
La funzione di distribuzione cumulata degli n valori di carico critico definita da:
0 , se x < x1
F (x) = Wi , se xi x <xi+1 , i = 1, ..., n - 1 , dove
1 , se x xn

Wi = cj , i = 1, 2, ..., n.
j=1

F(x) rappresenta la probabilit di un carico critico di essere minore o uguale della deposizione x; di conseguenza
[ 1 - F(x) ] * 100
esprime la percentuale di ecosistemi protetti, data la deposizione x, allinterno di una cella.
Ovviamente tutti gli ecosistemi di una cella sono protetti se la deposizione inferiore a x1.
Se si vuole per assicurare comunque una sufficiente percentuale di protezione degli ecosistemi nella cella, possibile usare un percentile (sufficientemente basso) della funzione di
distribuzione cumulata.
Il q-esimo percentile della funzione di distribuzione cumulata, indicato con pq, quel valore
di carico critico tale che:
F(pq) = q , con 0 q 1 ,
ossia pq si ottiene calcolando la funzione inversa della funzione di distribuzione cumulata nel
punto q:
(eq.1)
pq = F-1(q) , con 0 q 1 .
Il problema del calcolo del q-esimo percentile che, essendo F(x) costituita da un numero
finito di punti, per alcuni valori di q non esistono valori di pq, mentre per gli n valori di q per
cui esiste la funzione inversa (q=F(xi), i=1,2,...,n), il valore del percentile corrispondente non
unico, ma qualsiasi valore compreso tra xi e xi+1 potrebbe essere preso.
Per risolvere questo problema possibile calcolare il q-esimo percentile della funzione empirica di distribuzione cumulata In questo caso il q-esimo percentile pu assumere solo i valori
che definiscono la F(x), ossia:
Pq =

x1 , se q < c1 = W1
xi , se Wi-1 q <Wi , i = 2, 3, ..., n - 1 , con 0 q 1 .
xn , se q Wn-1

(eq. 2)

149

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

Fig. 1.1: Funzione empirica di distribuzione cumulata (es. con n=6)

In sede internazionale si adotta generalmente il quinto percentile della funzione empirica di


distribuzione cumulata, corrispondente a q=0,05, che assicura la protezione di almeno il 95%
degli ecosistemi dellunit di maglia.

150

L A B A N C A D A T I I N T E R A TA
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E GPAETRO L 2E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Allegato 2
La disaggregazione spaziale
Per lelaborazione delle mappe dei carichi critici stato utilizzato, come disaggregazione spaziale, il reticolo EMEP.Tale reticolo quello che viene utilizzato dalla rete europea EMEP per
rappresentare i valori di emissione in Europa, ed composto di maglie quadrate di lato 150
km.Trattandosi di maglie quadrate, esse non coincidono con i meridiani e i paralleli, ma sono
invece basate sulle cosiddette proiezioni stereografiche polari.
Nella proiezione stereografica polare ogni punto della sfera terrestre proiettato dal Polo
Sud su di un piano perpendicolare allasse terrestre ed intersecante la Terra ad una fissata latitudine . Di conseguenza, le coordinate (x, y) di una cella, sono ottenute da una longitudine geografica e da una latitudine (in radianti) attraverso le seguenti equazioni [Posch M.
et al., 1995. Appendice A]:

x = xp + M tan - sin ( - 0)
4 2

( )

x = y + M tan ( - ) sin ( - )
4 2
p

(eq.1)

dove (xp, yp) sono le coordinate del Polo Nord; l_ un angolo di rotazione (es. la longitudine
parallela allasse y); M il fattore di scala delle coordinate (x,y).
Date le equazioni 1, il valore della x incrementa ed il valore della y decrementa quando ci si
muove in direzione dellequatore.
Per un dato valore di M, lampiezza d della griglia nel piano (x, y) data da:
d = R (1+sin 0)
M

(eq.2)

dove R il raggio della Terra (6370 km).


La trasformazione inversa, ossia la longitudine e la latitudine come funzione di x e di y, data da:
= 0 + arctan

= 2 arctan
2

x - xp
yp - y

(x - xp)2 +(y - yp)2

(eq.3)

La maglia (i, j) definita come un quadrato nel piano (x, y), con lato di ampiezza d (equazione 2); il suo punto centrale dato dalla parte intera di x e y, ossia:
i = nint (x)

j = nint (y)

dove nint il pi vicino intero (funzione di arrotondamento).


Di conseguenza, gli angoli della maglia hanno coordinate (i1/2, j1/2).

151

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RETICOLO EMEP 150X150 km2


Il sistema di coordinate attualmente usato per la mappatura dei carichi critici caratterizzato da maglie quadrate di lato 150 km ed definito dai seguenti parametri:

0 = 3 = 60N

0 = -32

(xp, yp) = (3,37)

d = 150 km

RETICOLO EMEP 50X50 km2


Tutte le maglie del reticolo EMEP 150x150 km2 sono state ulteriormente suddivise in nove
maglie quadrate di 50 km di lato. Esse possono essere ottenute mediante lutilizzo dei seguenti parametri:

0 = 3 = 60N

0 = -32

(xp, yp) = (8,110)

d = 50 km

Conseguentemente, chiamando p e q le coordinate del reticolo EMEP 50x50 km2, esse possono essere ottenute dalle coordinate x e y del reticolo EMEP 150x150 km2 attraverso:
p = 3x - 1

152

q = 3y - 1

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E GPAETRO L 3E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Allegato 3
Metodologia per il calcolo
del carico critico di acidit totale
Uno dei metodi maggiormente utilizzati per attribuire agli ecosistemi una classe di sensibilit
nei confronti delle deposizioni acide il Metodo di Livello Zero.Tale metodo identifica quattro fattori - roccia madre, tipo di suolo, uso del suolo e piovosit - che descrivono le caratteristiche dellecosistema considerato con riferimento alla capacit di sopportare apporti
acidi senza subire danni. A ciascun fattore viene assegnato un peso fattore che varia da 1 a 3.
Per ogni fattore, vengono individuate da 2 a 4 categorie alle quali associato un peso categoria che pu assumere valori tra 0 ed 1.
Tabella 3.1: Fattori e categorie, con i relativi pesi, considerati nel Metodo di Livello Zero
Fattore

Peso fattore

Roccia madre

Tipo di suolo

Uso di suolo

Piovosit

Categoria

I
II
I
II
I
II
III
IV
I
II

Peso categoria

silicea, lenta alterazione


veloce alterazione
pH < 4,5
pH > 4,5
foreste di conifere
pascoli
foreste di latifoglie
terra arabile
> 1200
< 1200

1
0
1
0
1
2/3
1/3
0
1
0

Fonte: Chadwick M.J., Kuylenstierna J.C.I., 1990.

Allinterno di ogni unit di mappa si considera, per ogni fattore, solo la categoria percentualmente prevalente e ad ogni fattore si associa un parametro numerico ottenuto dalla moltiplicazione del peso fattore per il peso categoria. La somma dei quattro parametri cos ricavati
fornisce un numero intero (q) compreso tra zero e sette.A ciascuno di questi numeri corrisponde una classe di sensibilit e ad ogni classe corrisponde a sua volta un intervallo di valori di carico critico di acidit totale.
Tabella 3.2: Corrispondenza tra i valori ricavati dalla somma dei quattro parametri, le classi di
sensibilit e gli intervalli di valori di carico critico di acidit totale
Valore ricavato dalla somma
dei quattro parametri
0
1
2-3
4-5
6-7

Classe di sensibilit
1
2
3
4
5

Carichi critici di acidit totale


totale in eq. H+ ha-1 anno-1
> 2.000
1.000 - 2.000
500 - 1.000
200 - 500
0 - 200

Fonte: Hettelingh J.-P. et al., 1991.

La metodologia di Livello Zero assegna, allinterno di ogni maglia, per ognuno dei quattro fattori, ununica categoria (quella percentualmente prevalente) a cui associato il relativo peso
categoria. Ci implica che vengano trascurati i contributi dovuti alla presenza di percentuali di
territorio con caratteristiche diverse da quelle dominanti.
Invece, nellapplicazione di tale metodo allItalia, il cui territorio caratterizzato da una forte
eterogeneit, (Bonanni P. et al., 1999), proprio per considerare, per ogni fattore, tutte le categorie presenti nellunit di mappa, la metodologia di Livello Zero stata parzialmente modi-

153

A C I D I F I C A Z I O N E E D E U T R O F I Z Z A Z I O N E D A D E P O S I Z I O N I AT M O S F E R I C H E

ficata, pervenendo al metodo denominato di Livello Zero Modificato, di seguito descritto.


Per ogni cella si calcola sia la percentuale occupata dalla superficie territoriale nazionale
(escludendo quindi la percentuale di cella occupata da acque costiere, acque interne e territorio straniero), sia la percentuale di territorio nazionale caratterizzato da ogni categoria per
ciascuno dei quattro fattori. In questo modo si conserva la memoria di ogni categoria presente e quindi viene rispettata la disomogeneit del territorio italiano, cosa che con la metodologia originaria veniva persa.
Ad ogni fattore si associa un parametro numerico ottenuto dalla moltiplicazione del peso fattore per la combinazione lineare tra ogni peso categoria e la percentuale di superficie territoriale nazionale caratterizzata da quella categoria. La somma dei quattro parametri numerici
cos ricavati fornisce un numero che pu assumere tutti i valori, anche decimali (a differenza
di quanto previsto nel Livello Zero originario), compresi fra zero e sette.
Ci comporta, dal punto di vista metodologico, una variazione della corrispondenza tra il
numero ricavato come somma dei quattro parametri e le classi di sensibilit. La tabella 3.3,
nella quale si indicato con p il numero ottenuto dalla somma dei quattro parametri, riporta la corrispondenza tra p e le classi di sensibilit.
Tabella 3.3: Corrispondenza tra i valori ricavati dalla somma dei quattro parametri numerici, le
classi di sensibilit e gli intervalli di valori di carico critico
Valore ricavato dalla somma
dei quattro parametri

0
0,5
1,5
3,5
5,5

Intervallo di valori di carichi critici


di acidit totale in eq. H+ ha-1 anno-1

Classe di sensibilit

p < 0,5
p < 1,5
p < 3,5
p < 5,5
p<7

1
2
3
4
5

> 2.000
1.000 - 2.000
500 - 1.000
200 - 500
0 - 200

Fonte: Bonanni P., 1999.

In figura 3.1 riportato il confronto della corrispondenza tra p e le classi di sensibilit nei
due metodi di Livello Zero, quello originario e quello modificato per meglio adeguarsi alla
eterogeneit del territorio italiano:

Metodo di Livello Zero


p
classe di sensibilit

0
1

1
2

2
3

3
3

4
4

5
4

6
5

7
5

Metodo di Livello Zero Modificato


p
. . . . . . . . . . . . . . . . 0 ...........0,5 .........1,5 .........3,5 .........5,5 ............7
classe di sensibilit
1
2
3
4
5

154

Fig. 3.1 Confronto della corrispondenza tra p e le classi di sensibilit nei due metodi di Livello Zero, quello
originario e quello modificato.

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E GPAETRO L 4E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Allegato 4
Metodologia per il calcolo
del carico critico di Zolfo
Per la valutazione del contributo dei composti dello zolfo al carico critico di acidit totale, indicato con il termine carico critico di zolfo, per ogni maglia del reticolato stata calcolata la
massima deposizione di zolfo, posta uguale a zero quella di azoto, che non causi eccedenza al
carico critico di acidit totale mediante la seguente equazione (Downing R. J., et al. 1993):
CL(S) = CL(A) + Bcdep- Bcu
CL(S) = carico critico di zolfo (molc ha-1 anno-1)
CL(A) = carico critico di acidit totale (molc ha-1 anno-1)
Bcdep = deposizione dei cationi basici (molc ha-1 anno-1)
Bcu = rimozione netta di cationi basici dalla biomassa vegetale e animale (molc ha-1 anno-1)
In parole povere la quantit massima di zolfo che pu depositarsi al suolo senza causare danno (posta a zero la deposizione di composti dellazoto), risulta pari al carico critico di acidit totale aumentato della quantit netta di cationi basici presenti nel suolo (quelli che per le loro caratteristiche chimiche aumentano la capacit tampone del suolo), questultima rappresentata dalla differenza tra i cationi basici che si arrivano al suolo con le deposizioni (Bcdep) e quelli che
vengono assorbiti dalla biomassa vegetale e animale (Bcu).

155

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Allegato 5
Metodologia per il calcolo
del carico critico di azoto acidificante
Per la valutazione del contributo dei composti dellazoto al carico critico di acidit totale,
indicato con il termine carico critico di azoto acidificante, per ogni maglia del reticolato
stata calcolata la massima deposizione di azoto, posta uguale a zero quella si zolfo, che non
causi eccedenza al carico critico di acidit mediante la seguente equazione (Downing R. J., et
al. 1993):
CL(N)ac = Nu + Ni + CL(S)
CL(N)ac = carico critico di azoto acidificante (molc ha-1 anno-1)
Nu = azoto rimosso dalla biomassa vegetale e animale (molc ha-1 anno-1)
Ni = livello di azoto immobilizzato nel suolo (molc ha-1 anno-1).
In parole povere la quantit massima di azoto che pu pervenire al suolo con le deposizioni
atmosferiche senza causare danni per il suo effetto acidificante, ponendo a zero il contributo
dello zolfo (che equivale al carico critico di zolfo CL(S) gi citato), sar pari alla quantit di
azoto che viene catturato dallhumus del terreno (indicato come Ni) pi la quantit di azoto
che viene sottratto dalle specie vegetali e animali per la loro crescita (indicato come Nu).

157

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Allegato 6
Metodologia per il calcolo
del carico critico di azoto nutriente
La metodologia seguita quella del Bilancio chimico di Massa SMB (UBA 1996) applicato ai
soli ecosistemi terrestri.
La metodologia si basa su unequazione che, allequilibrio, bilancia tutti gli input di azoto al
sistema con gli output dello stesso dal sistema:
CLnut(N) = Ni + Nu + Nde + Nfire + Nvol + Nle - Nfix
dove:
CLnut(N) = carico critico per lazoto considerato come nutriente espresso in molc ha-1 anno-1
Ni = azoto immobilizzato nell humus del suolo (molc ha-1 anno-1).
Nu = rimozione di azoto dal sistema nella biomassa vegetale e animale (molc ha-1anno-1),.
Nde= perdita di azoto attraverso il fenomeno della denitrificazione (molc ha-1 anno-1).
Nfire = perdite di azoto attraverso gli incendi.Tali perdite includono sia perdite gassose che
perdite dovute ad aumento dei fenomeni di percolazione ed erosione (molc ha-1 anno-1).
Nvol = perdita di azoto attraverso il fenomeno della volatilizzazione di ammonio (NH 4+) (molc
ha-1 anno-1)., importante soprattutto nei suoli calcarei.
Nle = quantit di azoto percolato (leaching), sotto forma di azoto organico dissolto e sotto
forma di azoto inorganico (NO3)-, dalla base della zona radicale, tale che non si verifichino
nella vegetazione e nel suolo mutamenti negativi (molc ha-1 anno-1).
Nfix = fissazione di azoto atmosferico (molc ha-1 anno-1)
I parametri sono stati assegnati ad ognuno degli ecosistemi terrestri presente proporzionalmente alla superficie occupata da ognuno di essi, in ogni maglia del grigliato 50x50 km2 tra
tutti i valori previsti dalla metodologia SMB in base a quelli suggeriti nella tabella 6.1.
Tabella 6.1:Valori di default per i parametri da utilizzare per il calcolo del carico critico di azoto
nutriente con il metodo SSMB, per alcuni degli ecosistemi terrestri (kg N ha-1 anno-1)
Ecosistema

Criteri per la scelta


dellintervallo

Nle

Ni

surplus
di acqua
basso-alto

clima

Nu (1)

Nde (2)

Nfix

crescita
umidit del
clima
vegetativa (3)
suolo
caldo-freddo (4); bassa-alta secco-umido secco-umido

Tundra
0-3
1-4
0-2
0-1
Foresta boreale
2-4
1-4 (5)
0?; 1-7
0-1
Conifere temperate
1-4
1-3
0?; 2-10
0-4 (6)
Decidue temperate
1-?
1-3
0?; 0,5-15
0-4
Foresta mediterranea
0,5-1
<1
0?; 3-5
<1
Pascoli acidi
1-3
0,5-2
0,5-1 (8)
0,5-2
(1) rimozione da parte della biomassa animale e vegetale
(2) non viene inclusa la fissazione simbiotica
(3) rimozione come biomassa animale extra 0-0.5
(4) sistemi non trattati (riserve naturali) senza rimozione di biomassa
(5) qualcuno potrebbe essere pi elevato (es. la taiga)
(6) valori elevati per i suoli con elevato pH
(7) sistemi ricchi di epifite
(8) pecore e altri animali da pascolo
Fonte: Hornung M. et al., 1995.

0,5 (<1)
0-2
0-2
1 (1-3) (7)
<0,5
<1

Nfire

Nvol

frequenza

intervallo
possibile

bassa-alta

0
0-1
0-1
0
1-5
0-1

CLnut(N)

0
0
<0.5
0
?
0

4
3-10
4-20
2-27
2+?-12+?
2-8

159

L A B A N C A D A T I I N T E R A TA
TL
IV
LA
E GPAETRO L 7E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Allegato 7
Metodologia per il Calcolo del carico critico
di Azoto nutriente di origine atmosferica
della laguna di Venezia
La laguna di Venezia stata suddivisa in 712 celle di 1 km2 ciascuna di cui 516 ricoperte dacqua e 196 di terraferma.
Il metodo applicato per la determinazione del carico critico un metodo statico nella versione per gli ecosistemi marini.Viene detto metodo SMB (Steady State Mass Balance) in quanto un semplice bilancio chimico di massa tra gli apporti di azoto nutriente (esogeni ed
endogeni) ed un valore soglia superato il quale si potrebbero creare le condizioni idonee ad
una eccessiva proliferazione algale.
Tale metodo gi stato applicato nel 1994 da alcuni ricercatori dellUniversit di Chimica
Ambientale in Svezia per il calcolo del carico critico di azoto nutriente nel golfo e nel mare
di Botnia (Sverdrup A., 1995).
Lequazione utilizzata la seguente:
CL(N) = Ncrit - [Ncrit(Q)output - Ncrit(circ)(Q)input + NSed]- NL
CL(N) = valore del carico critico (espresso come concentrazione risultante di azoto nelle
acque) Tale valore rappresenter laumento di concentrazione di azoto nutriente,
dovuto agli apporti atmosferici, che la cella potr sopportare senza superare il
valore della soglia di tolleranza trofica.
Ncrit = valore soglia di azoto nutriente tale da non provocare linsorgenza di fenomeni
eutrofici (0.030 mg/l).
NL
= carico di azoto nutriente di origine terrestre (espresso come concentrazione risultante di azoto nelle acque)
Qinput = flusso dacqua entrante in una cella
Qoutput = flusso dacqua uscente da una cella
NSed = flusso netto di azoto nutriente dai sedimenti in una cella (espresso come concentrazione risultante di azoto nelle acque)

161

L A B A N C A D A T I I N T E R A TA
TL
IV
LA
E GPAETRO L 8E O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Allegato 8
Metodologia per il calcolo
del carico critico per i metalli pesanti
Lequazione di bilancio di massa per la determinazione del carico critico dei metalli pesanti
nel suolo (CCMP) tiene conto del bilancio tra le diverse forme di utilizzo del metallo da parte
dellecosistema suolo ( Barilli L., et al, 1999):
CCMP = MPrim + MPlisc + MPacc

dove:

CCMP = carico critico ( g/ha anno)


MPrim = rimozione dal suolo dei metalli da parte della copertura vegetale (forestale ed agricola) (g/ha anno)
MPlisc = lisciviazione dei metalli dovuta al dilavamento totale per opera delle acque superficiali ( g/ha anno)
MPacc = carico di metallo ammissibile nel suolo ( g/ha anno)
MPrim, viene calcolato con modalit differenti per i suoli agricoli e i suoli forestali
Suoli agricoli:

area x resa x Cpiante


MPrim =
area

dove:

= la sommatoria estesa a tutte le superfici coltivate con diverse tipologie vegetali

area = superficie (ha) di produzione per singola tipologia vegetale coltivata;


resa = produzione annuale per unit di superficie delle tipologie vegetali coltivate (q/ha);
Cpiante = concentrazione dei metalli pesanti nella specie vegetale considerata (mg/kg).
Suoli forestali:
utilizzazione x Ctronco
MPrim =
area
utilizzazione = rappresenta la quantit di specie forestale che viene prodotta annualmente
(m3/anno)
Ctronco= concentrazione di metallo nel tronco della particolare specie forestale (mg/m3)1;
area = superficie occupata dalle specie forestali (ha).

viene presa in considerazione solo la concentrazione di metallo nel tronco perch il tronco la parte dellalbero che viene effettivamente raccolta, mentre le foglie e la lettiera ritornano nel suolo forestale.

163

L A B A N C A D A T I I N T E R A TATPI PVEAN PDEI R


C EL E
A ORGANIZZAZIONI EMAS

Appendice A

Corrispondenza tra le 54 voci di tipologie vegetali previste dalla Carta


della vegetazione reale dItalia in scala 1:1.000.000 (Ministero dellAmbiente
1992) e le 4 previste dalla metodologia per la stima del carico critico
di acidit totale, di zolfo e di azoto acidificante
Viene riportata in tabella A.1 la corrispondenza tra le 54 tipologie vegetazionali previste dalla
Carta delle vegetazione reale dItalia (Ministero dellAmbiente 1992) (tabella A.2) e le 4 tipologie previste dalla metodologia per il calcolo del carico critico di acidit totale, per il calcolo del carico critico di zolfo e per il calcolo del carico critico di azoto acidificante.
Tabella A.1: Corrispondenza tra i 54 fitotipi della Carta della vegetazione reale dItalia e le 4
classi previste dalla metodologia in uso
Ecosistemi

Fitotipi

Foreste di conifere

7-8-9-10-20-24-33-34-35

Pascoli

11-12-13-14-15-16-37-38-39-40-41-42-43-44-45

Foresta di latifoglie

1-2-3-4-5-6-17-18-19-21-22-23-25-26-27-28-29-30-31-32-36-46-47

Terra arabile

48-49-50-51-52-53-54

165

L A B A N C A D A T I I N T E R A TATPI PVEAN PDEI R


C EL E
A ORGANIZZAZIONI EMAS

Appendice B

Corrispondenza tra le 54 voci di tipologie vegetali previste dalla


Carta della vegetazione reale dItalia in scala 1:1.000.000 (Ministero
dellAmbiente 1992) e le 7 previste dalla metodologia di stima del calcolo
del carico critico di azoto eutrofizzante
Viene riportata in tabella B.1 la corrispondenza tra le 54 tipologie vegetazionali previste dalla
Carta delle vegetazione reale dItalia riportate in tabella A.2 (Ministero dellAmbiente 1992)
e le 7 tipologie previste dalla metodologia per il calcolo del carico critico di azoto nutriente.
Tabella B.1 Corrispondenza tra i 54 fitotipi della Carta della vegetazione reale dItalia e le 7
classi previste dalla metodologia in uso
Ecosistemi

1
2
3
4
5
6
7

Tundra (principalmente praterie basofile di alta quota)


Foresta boreale
Conifere temperate
Decidue temperate
Foresta mediterranea
Pascoli acidi
Altro (brughiere, arbusteti montani, praterie basofile
di bassa quota, vegetazione azonale)

Fitotipi

11-37
7-8-9-10-34
20-24-33
1-2-3-4-5-6-21-22-23-27-28-29-30-31-32-46-47
17-18-19-25-26
12-13-14-15-16-38
35-36-39-40-41-42-43-44-45-48-49-50-51-52-53-54

167

L A B A N C A D AT I I N T E R AT
BT
I BI L
V IAO P
G ERRA FL IEA O R G A N I Z Z A Z I O N I E M A S

Bibliografia

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169

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Vetrella G., 1998 Valutazione delle pi recenti metodiche di calcolo dei carichi e dei livelli critici.
Relazione tecnica del lavoro svolto nellambito dellincarico ENEL prot.2089 DG/RG del 18
maggio 1998

170

Vialetto G., 1997. Le Convenzioni internazionali per il controllo dellinquinamento atmosferico transfrontaliero. IA Ingegneria Ambientale, vol. XXVI, n. 6..

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