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Presidente
del
comitato
genitori
dellistituto comprensivo Nord 1 di Brescia
Diana Mastrilli
Gli organi collegiali sono stati istituiti ancora nel 1974 dal D.P.R. 31-5-1974 n. 416
Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare,
secondaria ed artistica ripreso poi dal Testo Unico delle disposizioni legislative in materia
di istruzione Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 parte 1 capo 1 organi collegiali
a livello di istituto ( artt da 5 a 15 )
Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attivit scolastiche a livello
territoriale e di singolo istituto. Essi sono composti da rappresentanti di ciascuna della varie
componenti coinvolte nella vita scolastica e si dividono in organi collegiali territoriali e organi
collegiali scolastici.
Sono stati istituiti al fine di realizzare una partecipazione democratica alla gestione della
scuola, dando ad essa il carattere di una comunit che interagisce con la pi vasta comunit
sociale e civile del territorio nel rispetto degli ordinamenti delta scuola dello Stato, delle
competenze e delle responsabilit proprie del personale ispettivo, direttivo e docente.
1) CONSIGLI DI CLASSE, D'INTERCLASSE E D'INTERSEZIONE NELLA SCUOLA
DELL'INFANZIA - NELLA SCUOLA ELEMENTARE E NELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO(art 5 )
1 Il consiglio di intersezione nella scuola materna,
il consiglio di interclasse nelle scuole elementari
e il consiglio di classe negli istituti di istruzione secondaria
sono rispettivamente composti :
-
dai docenti delle sezioni dello stesso plesso nella scuola materna,
dai docenti dei gruppi di classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso
nella scuola elementare
Fanno parte del consiglio di intersezione, di interclasse e del consiglio di classe anche i
docenti di sostegno
2. Fanno parte, altres, del consiglio di intersezione, di interclasse o di classe:
a) nella scuola materna e nella scuola elementare, per ciascuna delle sezioni o delle classi
interessate un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti;
b) nella scuola media, quattro rappresentanti eletti dai genitori degli alunni iscritti alla
classe;
Il Consiglio (di Classe, d'Interclasse o d'Intersezione), si riunisce di norma almeno una volta
ogni due mesi (se non diversamente specificato nel Regolamento di Circolo o di Istituto):
presieduto dal Dirigente Scolastico (o da un docente suo delegato) e vi partecipano i
rappresentanti di classe e gli insegnanti.
Il suo ruolo principale l'approfondire i problemi dell'apprendimento e dello sviluppo della
personalit degli alunni individuando le modalit migliori per stimolare e favorire entrambi.
Il rapporto di collaborazione tra docenti, genitori e alunni rappresenta, in tale ambito, un
momento centrale, finalizzato alla elaborazione di proposte che riguardano in particolare
l'attivit educativa e le iniziative di sperimentazione da sottoporre all'esame del Collegio dei
Docenti. Esso ha, inoltre, il compito di estendere e valorizzare i rapporti reciproci tra docenti,
genitori e alunni. (CM 274/84).
e) provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei
limiti delle disponibilit finanziarie indicate dal consiglio di circolo o di istituto, alla scelta
dei sussidi didattici;
f) adotta o promuove nell'ambito delle proprie competenze iniziative di sperimentazione in
conformit degli articoli 276 e seguenti;
g) promuove iniziative di aggiornamento dei docenti del circolo o dell'istituto
h) elegge i suoi rappresentanti nel consiglio di circolo o di istituto;
i) elegge, nel suo seno, i docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del
servizio del personale docente;
l) programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap;
m) nelle scuole dell'obbligo che accolgono alunni figli di lavoratori stranieri residenti in
Italia e di lavoratori italiani emigrati adotta le iniziative previste dagli articoli 115 e 116;
n) esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso
profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva
classe e sentiti gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti
medico, socio-psico-pedagogici e di orientamento;
o) esprime al direttore didattico o al preside parere in ordine alla sospensione dal servizio e
alla sospensione cautelare del personale docente quando ricorrano ragioni di particolare
urgenza ai sensi degli articoli 468 e 506;
p) esprime parere, per gli aspetti didattici, in ordine alle iniziative dirette alla educazione
della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze previste dall'articolo 106 del testo
unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990 n. 309;
q) si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal presente testo unico, dalle leggi e dai
regolamenti, alla sua competenza.
3. Nell'adottare le proprie deliberazioni il collegio dei docenti tiene conto delle eventuali
proposte e pareri dei consigli di intersezione, di interclasse o di classe.
4. Il collegio dei docenti si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni
qualvolta il direttore didattico o il preside ne ravvisi la necessit oppure quando almeno un
terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta; comunque, almeno una volta per ogni
trimestre o quadrimestre.
5. Le riunioni del collegio hanno luogo durante l'orario di servizio in ore non coincidenti con
l'orario di lezione.
3.
Il consiglio di circolo o di istituto, fatte salve le competenze del collegio dei docenti e
dei consigli di intersezione, di interclasse, e di classe, ha potere deliberante, su
proposta della giunta, per quanto concerne l'organizzazione e la programmazione della
vita e dell'attivit della scuola, nei limiti delle disponibilit di bilancio, nelle seguenti
materie:
a) adozione del regolamento interno del circolo o dell'istituto che deve fra l'altro, stabilire
le modalit per il funzionamento della biblioteca e per l'uso delle attrezzature culturali,
didattiche e sportive, per la vigilanza degli alunni durante l'ingresso e la permanenza nella
scuola nonch durante l'uscita dalla medesima, per la partecipazione del pubblico alle
sedute del consiglio ai sensi dell'articolo 42;
b) acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi
didattici, compresi quelli audio-televisivi e le dotazioni librarie, e acquisto dei materiali di
consumo occorrenti per le esercitazioni;
c) adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;
d) criteri generali per la programmazione educativa;
e) criteri per la programmazione e l'attuazione delle attivit parascolastiche,
interscolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di
sostegno, alle libere attivit complementari, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione;
f) promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di
informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;
g) partecipazione del circolo o dell'istituto ad attivit culturali, sportive e ricreative di
particolare interesse educativo;
h) forme e modalit per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere
assunte dal circolo o dall'istituto.
4.
Il consiglio di circolo o di istituto indica, altres, i criteri generali relativi alla formazione
delle classi, all'assegnazione ad esse dei singoli docenti, all'adattamento dell'orario
delle lezioni e delle altre attivit scolastiche alle condizioni ambientali e al
coordinamento organizzativo dei consigli di intersezione, di interclasse o di classe;
esprime parere sull'andamento generale, didattico ed amministrativo, del circolo o
dell'istituto, e stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi.
5.
6.
7.
Delibera, sentito per gli aspetti didattici il collegio dei docenti, le iniziative dirette alla
educazione della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze previste dall'articolo
106 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre
1990 n. 309.
A cura Comitato Genitori Istituto comprensivo Nord 1 di Brescia
Presidente a.s, 2012_2013: Avv Diana Mastrilli diamastri@iol.it
8.
Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal testo unico, dalle leggi e dai
regolamenti, alla sua competenza
Le riunioni del Consiglio sono convocate da suo Presidente e sono pubbliche, eccetto
quando si discute di persone. Possono parteciparvi, senza diritto di parola, insegnanti,
studenti, genitori e personale ATA.
Gli atti del consiglio di
scuola
circolo o di
istituto sono
pubblicati
in
devono
- farsi portavoce di problemi, iniziative, proposte, necessit della propria classe presso il
Consiglio di cui fa parte, presso i propri rappresentanti al Consiglio di Circolo o di Istituto e
presso il Comitato Genitori.
- informare i genitori, mediante diffusione di relazioni, note, avvisi o altre modalit,
previa richiesta di autorizzazione al Dirigente Scolastico, circa gli sviluppi d'iniziative avviate
o proposte dalla Direzione, dal corpo docente, dal Consiglio di Circolo o di Istituto, dal
Comitato Genitori.
- ricevere le convocazioni alle riunioni del Consiglio con almeno 5 giorni di anticipo.
- convocare l'assemblea della classe che rappresenta qualora i genitori la richiedano o egli lo
ritenga opportuno. La convocazione dell'assemblea, se questa avviene nei locali della scuola,
deve avvenire previa richiesta indirizzata al Dirigente, in cui sia specificato l'ordine del
giorno.
- avere a disposizione dalla scuola il locale necessario alle riunioni di classe, purch' in orari
compatibili con l'organizzazione scolastica.
- accedere ai documenti inerenti la vita collegiale della scuola (verbali eco...), (la
segreteria pu' richiedere il pagamento delle fotocopie).
- essere convocato alle riunioni del Consiglio in cui e' stato eletto
II rappresentante di classe NON ha il diritto di:
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Primo ciclo
Il primo ciclo di istruzione si articola in due percorsi scolastici consecutivi e obbligatori:
1. la scuola primaria, della durata di cinque anni;
2. la scuola secondaria di primo grado, della durata di tre anni.
La scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversit individuali, lo sviluppo della personalit;
permette di acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilit di base fino alle prime sistemazioni logicocritiche; favorisce lapprendimento dei mezzi espressivi, ivi inclusa lalfabetizzazione in almeno una
lingua dellUnione europea (inglese) oltre alla lingua italiana; pone le basi per lutilizzazione di
metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; valorizza
le capacit relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; educa i giovani cittadini ai principi
fondamentali della convivenza civile (Legge 53/2003).
La frequenza alla scuola primaria obbligatoria per tutti i ragazzi italiani e stranieri che abbiano
compiuto sei anni di et entro il 31 dicembre. L'iscrizione facoltativa per chi compie sei anni entro il 30
aprile dell'anno successivo.
Lorario settimanale delle lezioni nella scuola primaria pu variare in base alla prevalenza delle scelte
delle famiglie da 24 a 27 ore, estendendosi anche fino a 30 ore.
In alternativa a tali orari normali, le famiglie, in base alla disponibilit dei posti e dei servizi attivati,
possono chiedere il tempo pieno di 40 ore settimanali.
A partire dallanno scolastico 2009-10, gradualmente viene superata lorganizzazione a moduli e ridotta
al massimo la compresenza. Contestualmente, a cominciare dalle prime classi ad orario normale, viene
introdotto il modello del docente unico di riferimento con orari di insegnamento prevalente e con compiti
di coordinamento.
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La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline, finalizzata alla crescita delle capacit
autonome di studio e di interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e
l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilit, anche in relazione alla
tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realt contemporanea; sviluppa
progressivamente le competenze e le capacit di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli
allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attivit di istruzione e formazione; introduce lo
studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di
istruzione e formazione.
La frequenza alla scuola secondaria di primo grado obbligatoria per tutti i ragazzi italiani e stranieri
che abbiano concluso il percorso della scuola primaria.
Il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo di
accesso al secondo ciclo.
Lorario settimanale delle lezioni nella scuola secondaria di primo grado, organizzato per discipline,
pari a 30 ore. In base alla disponibilit dei posti e dei servizi attivati, possono essere organizzate classi a
tempo prolungato funzionanti per 36 ore settimanali di attivit didattiche e di insegnamenti con obbligo di
due-tre rientri pomeridiani.
STORIA della partecipazione delle famiglie alla gestione della scuola
Decreti delegati (1974)
Negli anni settanta, precisamente nel 1973, il parlamento ha delegato il governo ad attuare
una serie di decreti (detti per questo decreti delegati) che si sono concretizzati, l'anno
successivo, il 16 aprile 1974, nella legge 417, che ha per la prima volta aperto la scuola
alla partecipazione democratica delle famiglie, e, nelle scuole superiori degli stessi alunni
alla gestione dell'istituzione scolastica. Fino ad allora la scuola era un mondo chiuso, in cui
gli operatori custodivano gelosamente una loro indipendenza di giudizio e di deliberazione.
La trasparenza (1990)
Nel 1990 la legge 241 ha stabilito che le procedure della pubblica amministrazione (e
quindi anche della scuola) dovevano essere semplificate e rese accessibili all'utenza, che
lutente deve poter sapere sempre lo stato di attuazione di un procedimento che lo riguarda
e che pu accedere ai documenti che la pubblica amministrazione detiene.
La carta dei servizi (1995)
Nel Decreto del Presidente del consiglio dei Ministri del 7 giugno 1995, si stabilisce, in
continuit con la legge 241/95, che ogni amministrazione pubblica debba adottare una
carta dei servizi, da rendere consultabile ai propri utenti. La carta dei servizi espressione
di una amministrazione partecipativa. In quest'ottica le singole istituzioni stipulano un
contratto formativo. Quindi da quegli anni si impone agli operatori scolastici l'urgenza di
esplicitare agli utenti i diritti e i doveri, gli impegni che gli operatori scolastici esplicitano. Si
tratta sempre, comunque di una azione unilaterale, nel senso che le famiglie e gli alunni
sono chiamati a controfirmare per presa visione. Era chiamato contratto, quindi, un po'
impropriamente quel documento, ed era assimilabile, invece, al regolamento di istituto,
quindi un documento che sicuramente apre la scuola
Il patto di corresponsabilit educativa (2007)
Il patto educativo di corresponsabilit educativa, previsto dal D.P.R. 21 novembre 2007, n.
235 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 18 dicembre 2007, n. 293, dal ministro Fioroni,
attuato dal ministro Gelmini. Nella Circolare n. 4 del 2009 si stabilisce che le famiglie
sottoscrivano questo patto contestualmente con l'iscrizione alla scuola secondaria. Il
passaggio fondamentale dal contratto formativo al patto di corresponsabilit che la
sottoscrizione non pi unilaterale, ma consensuale. Il patto viene solitamente elaborato
in sede collegiale. Pertanto i genitori e gli studenti non sono pi chiamati semplicemente a
prendere visione del testo, ma contribuiscono alla stesura dello stesso. La nuova
normativa del patto introduce una radicale innovazione rispetto al contratto formativo
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(carta dei servizi) del 1995, e rispetto ai regolamenti scolastici preesistenti, nonch rispetto
agli organi collegiali.
Per la scuola secondaria Lana Fermi fu coinvolto nellelaborazione di tale patto
proprio il Comitato genitori dellallora scuola media Lana Fermi
Privacy
Foto a scuola : feste , recite, attivit ordinaria
Con un Comunicato Stampa del 17 dicembre 2003, il Garante della Privacy ha chiarito che l'uso di
videocamere e macchine fotografiche per documentare eventi scolastici e conservare ricordi dei
propri figli non ha nulla a che vedere con le norme sulla privacy. Si tratta di immagini non destinate a
diffusione bens ad un ambito familiare o amicale: il loro uso del tutto legittimo.
Inoltre il Garante si pronunciato specificamente anche sulle foto ricordo di classe, chiarendo che
non solo la pratica del tutto lecita, ma che non c' nessun obbligo di consenso informato, proprio
perch la questione non ha nulla a che vedere con le norme sulla privacy, che interverrebbero
qualora le fotografie fossero diffuse su mezzi di comunicazione di massa.
Un fotografo professionista che stato incaricato per le foto o le riprese a scuola legittimato alla
conservazione dei negativi senza altro obbligo delle norme sulla protezione del diritto d'autore.
Nelle nostre scuole, in ogni caso, a inizio anno sono raccolte le firme dei genitori per autorizzare le
foto fatte dalle maestre durante lattivit scolastica, per riprendere momenti particolari legati a visite
didattiche, progetti, attivit ordinaria.
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MODULISTICA
Brescia, . /. /.
RELAZIONE SUL CONSIGLIO DELLA CLASSE . SEZ. .
Insegnanti presenti:
Rappresentanti dei genitori presenti :
Ordine del giorno:
1)
2)
3)
4)
Contenuti minimi
- comportamento (nelle varie declinazioni):
- metodo di studio/metodologia di lavoro :
-compiti :
- giudizio generale:
- rendimento generale della classe:
- iniziative di recupero adottate
- anomalie su supplenze e modalit di sostituzione (Assistenza, lezione):
- anomalie nello svolgimento dei programmi per singole materie:
- progetti integrativi del POF:
- altri temi all'ODG non specificati nei precedenti punti:
- richieste dei genitori:
- richieste degli insegnanti:
- altre comunicazioni:
I rappresentanti di classe
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Si invita caldamente alla partecipazione in quanto il risultato degli interventi sar esposto dalle
rappresentanti di classe in sede di assemblea con gli insegnanti in sede di interclasse .
I rappresentanti di classe
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Stiamo organizzando una pizza per la classe ______ con genitori e figli per il
Giorno ____________ore ______ presso pizzeria _______________.
Si ha necessit di sapere chi aderisce per poi poter prenotare posti
Si prega di compilare e far pervenire alla rappresentante di classe entro _________________
Famiglia dellalunno _______________________
Partecipano N_______ adulti / N. ________ bambini
Stiamo organizzando una pizza per la classe ______ con genitori e figli per il
Giorno ____________ore ______ presso pizzeria _______________.
Si ha necessit di sapere chi aderisce per poi poter prenotare posti
Si prega di compilare e far pervenire alla rappresentante di classe entro _________________
Famiglia dellalunno _______________________
Partecipano N_______ adulti / N. ________ bambini
Stiamo organizzando una pizza per la classe ______ con genitori e figli per il
Giorno ____________ore _____ presso pizzeria _______________.
Si ha necessit di sapere chi aderisce per poi poter prenotare posti
Si prega di compilare e far pervenire alla rappresentante di classe entro _________________
Famiglia dellalunno _______________________
Partecipano N_______ adulti / N. ________ bambini
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