Tristano ed Isotta, divenuti amanti, passano molte peripezie. Sono continuamente sul punto di essere scoperti e si
salvano miracolosamente. Alla fine sono traditi da un nano che avvisa re Marco: i due amanti sono addormentati in un
boschetto vicino alla reggia.
... Tra le braccia la regina
dorme: sognano sicuri.
Com' strana la fortuna!
Viene il re, lo segue il nano,
per sorprenderli nel sonno.
Che stupore nel vederli
nella quiete addormentati!
Ora aspetta, dice al nano,
corro indietro dai baroni
e ritorno: allora, quando
li vedranno addormentati,
li far bruciare! Intanto
si risveglia il bel Tristano.
Vede il re: precipitoso
sta correndo al suo palazzo.
Finge il sonno finch vede
che scompare, poi si drizza.
Dice: In piedi, in piedi amica!
Con l'astuzia ci hanno scorto!
Il re ha visto ed al palazzo
corre in cerca di conforto,
per poterci catturare!
Ci giudicheranno insieme!
Arderemo inceneriti!
Fuggo solo dolce amica.
Non temere per la vita:
senza me non hanno prove.
Fuggo solo senza gioia,
cerco esilio, cerco pace:
trovo amara guerra e sono
infelice di lasciarti.
Mai per tutta la mia vita
trover riposo, mai.
Dolce dama, te ne prego,
non scordarmi. Da lontano
sia l'amore come quando
ero a te vicino. Vado.
Non si pu aspettare ancora.
Solo un bacio, un bacio solo
per congedo. E Isotta bacia
lungamente il caro viso
che la guarda, che ora piange.
Lacrimando parla e dice:
Dolce amico, mio signore,
ricordate questo giorno.
Voi partite nel dolore.
Io ho paura. Una gran pena:
io vi perdo. Nella vita
non ho mai sofferto tanto.
Non avr mai gioia, amico.
Non ho pi il vostro conforto,
la piet, la tenerezza.
Ecco, adesso il vostro amore
Tristano fugge in Spagna, al servizio di re Art. Dopo molte avventure giunge in Bretagna. Si mette al servizio del duca
di Bretagna e diviene amico di suo figlio Kaerdin, che ha come sorella Isotta dalle Bianche Mani. Per un malinteso,
tutti credono Tristano innamorato della bella Isotta dalle Bianche Mani ed incoraggiano i due giovani ad amarsi.
Tristano perplesso ed incerto.
... Cos, spesso, cambia cuore,
pensa molto variamente,
per mutare nella mente,
se non ha quello che vuole.
Dice: Isotta, cara amica!
Non mia la vostra vita!
Questo amore ci allontana
ed esiste per inganno:
ed io perdo la mia pace,
la mia gioia sospirando.
Giorno e notte voi serena
trascorrete il tempo. Io sento
gran dolore ed infelice
solo in sogno, in sogno posso
rivedervi. A voi conviene
aver gioia, avere bene!
Tremo per il desiderio
del tuo corpo! solo un sogno
solo un sogno. E il re possiede
la mia vita, il mio piacere!
Ed suo quello che mio.
Che fu mio! Che ora abbandono.
Non lo posso avere. Isotta
mi ha dimenticato, solo
per un suo capriccio. In cuore
odio tutte le altre donne
tranne Isotta e lei non vuole
aiutarmi e non ignora
com' forte il mio dolore
e l'angoscia per amore.
Anche un'altra adesso m'ama
e il mio cuore lacerato:
se non fosse cos forte
la speranza, soffrirei
meno, forse, abbandonando
senza pena questa pena.
Se non posso averla posso
cancellare il suo ricordo
consolarmi un poco, come
fa chi molto non pu fare.
A che vale quest'attesa
tanto lunga, tutta questa
privazione, quest'amore
che non pu condurre al bene?
Tante pene, tanto amaro
patimento per amore!
S! Dimenticare: niente
vale mantenerlo vivo!
caduta nell'oblio
di se stessa e i sentimenti
non son pi quelli di un tempo.
Dio, Dio mio come ha potuto?
Si pu spegnere l'amore
se di amarla ancora sento
come amico? No, non posso
rinunciare! No! So bene
che se il cuore si allontana
il suo cuore lo saprebbe.
E il mio cuore sentirebbe
se fa il bene, se fa il male
cosa fa, qualunque cosa.
Io lo sento che fedele!
Che mi vuole consolare
da lontano. E se non posso
possederla bene, giusto
il tradirla? Con un'altra?
Un'estranea? Dopo tanta
sofferenza, tante prove?
No. Non posso con eguale
gioia amare un'altra donna!
Anche lei certo mi vuole.
E non so dunque tenere
fede a lei che a me la tiene?
Io non so volerle bene
se non fa quello che credo?
Ah! Isotta! Dolcemente
mi desiderate, mentre
non potete nulla! Come
mi potreste abbandonare?
Come posso abbandonarvi
o nascondermi? Lo vedo
chiaro: il cuore un cambio brusco
fa morire anche lontano!
Ah! Lontano! Dio! Lontano!
Son lontano e questo tutto!
Se m'inganna, o se mi vuole
cosa conta! Son lontano!
Triste amore, amore avaro!
Se mi amasse veramente
basterebbe niente al mio
desiderio, a questo tedio.
Non mi trova? Non mi cerca.
E perch dovrebbe farlo?
Perch sono disperato!
No! Non osa perch teme
il suo sposo: se potesse
lo farebbe! Ma a che serve?
A che serve, se non viene?
Che lo ami! Che si tenga
stretta a lui! Non le domando
di pensare a me. Non penso
male se di me s'oblia.
E perch desiderare
me? Perch? La sua bellezza
non richiede il suo languore
per illuminarsi e il cuore
cosa pu desiderare
quando ottiene ci che vuole?
lo desidera, lo vuole!
Sposer una donna. Eguale
sentimento anch'io, per prova,
prover. Come dilegua
con l'amare, senza amore,
con le nozze, un altro amore.
Come tutto ormai scomparso!
Non la odio. Cerco invano
di esserle vicino, solo
di sentire ci che sente
con il re! Molto Tristano
turbato e la passione
lo combatte, lo consuma.
Una prova! Contro amore
il rimedio del piacere!
Per dimenticare amando
chi dimentica chi ama.
L'ha dimenticato Isotta:
sicuro! Sicurezza
o piacere l'hanno fatta
lentamente ritirare
dall'amore. Un'altra donna
pu sposare e abbandonare
il rancore per l'amata
che desidera un normale
godimento, naturale
gioia, che lascia l'onore
senza macchia. Come Isotta
vuole fare. E un'altra Isotta
dalle bianche mani vuole
con affetto: perch bella
e perch si chiama Isotta.
Perch il nome la fa bella
e pi bella senza il nome
non gli sembrerebbe. Il nome
la fa bella! Ed egli chiede
la sua mano. Cos prova
ci che la regina prova:
il rimedio del piacere
contro il male dell'oblio.
Il piacere con un'altra
bella Isotta. Una vendetta
triste, piena di dolore:
fare male per sentire
nuovo male, ricreare
una pena per lasciare
una pena ed affondare
dentro un'altra pena. Nuova
pena, nuova sofferenza!
Strana gioia, strana voglia!
Ecco: un nome! La bellezza!
Una donna ha solo questo!
E Tristano allora senza
esitare la richiede.
Per il nome, il suono solo
di quel nome! Com' vana
la bellezza senza il dolce
nome della bella Isotta!
Oh! S! fine il volto, come
delicata Isotta: come
lei i suoi lineamenti
son leggeri. Non potrebbe
Tristano, celebre in Bretagna per le sue imprese gloriose, ha costruito in un luogo inaccessibile, dentro una grotta, una
sala di statue dei personaggi a lui legati; tra cui, naturalmente, quella di Isotta la Bionda. Quando preso dalla
nostalgia va in questo luogo segreto a guardarla.
...E la gioia di un grand'amore,
tutta l'ansia ed il dolore,
la sua pena, il triste affanno
dice il bel Tristano al marmo!
Molto bacia quando gaio;
si fa cupo quando irato!
Se d fede con i sensi,
con la mente, con il cuore
a menzogne, pu scordarlo
ed avere un altro amico!
Non riesce a non amare
chi pu avere facilmente!
La paura lo fa errare:
poi l'errore con il cuore
allontana! Ecco: sospetta
Kariados, bello nel viso.
Forse Isotta gli fa dono
del suo amore! Notte e giorno
le sta intorno, la lusinga
e la serve: ma al pensiero
di Kariados, la respinge.
Se non ha quello che vuole
prende ci che in suo potere:
se non pu averlo vicino
pu cercare un nuovo amico.
E se pensa a quest'amaro
abbandono, non la vuole
pi vedere, n lontano
osservarla. E va da un'altra.
Parla a Brangvain e dice: Piango
con voi, bella, quest'inganno,
questo scambio della bionda
dolce Isotta, la mia amica!
Tutto ci che pensa, dice
alla statua. Poi, di nuovo,
poco a poco, non si fida:
torna indietro con lo sguardo
ed alla mano di marmo
un anello d'oro vuole
dare. E gli occhi nel momento
di partire, vede e il viso
e ricorda il giuramento.
Piange, chiede piet, prega
il perdono alla follia!
L'ha ingannato solo l'ira!
Queste statue ha immaginato
per aprire finalmente
il suo cuore e confessare
l'incertezza, i tristi errori,
lo stupore, l'allegria,
Kaerdin, messo sull'avviso dalla sorella, domanda spiegazioni a Tristano. Tristano gli confessa il suo amore, lo porta
nella sala delle statue e lo convince ad accompagnarlo in Inghilterra, dove gli far conoscere Brangvain, l'ancella di
Isotta, la bellezza della quale ha conquistato Kaerdin, attraverso il solo ritratto della statua.
... Vanno verso l'Inghilterra
per cercare la regina
e l'ancella: Kaerdin vuole
rivederla! La sua dama
non dimentica Tristano!
A che vale raccontare
molte volte, cose, invano?
Vi dir solo la fine.
lentissimo il cammino
senza soste, cavalcando.
E compaiono le mura
dove, forse, quella notte
dormir re Marco. Coglie
una voce a volo ed ora
riconosce quella strada,
ne sicuro, ora, Tristano!
E va incontro con l'amico
al corteo del re, spiando
come in una scia, la via.
La regina sta viaggiando
con la folla, nel corteo.
Kaerdin e Brangvain divengono amanti. Sono scoperti dai cortigiani invidiosi che rivelano a tutti il loro amore.
Svelano anche la presenza di Tristano, travestito. I due amici sono costretti a fuggire. Kariados li insegue, ma non
riesce a catturarli. Tornato a corte, si vanta di averli messi in fuga, davanti a Brangvain, insinuando che Kaerdin, oltre
che vile, anche un traditore, che ha voluto solo ingannarla. Brangvain impressionata da Kariados: crede che
Kaerdin l'abbia veramente ingannata ed presa da un'ira furiosa. Va da Isotta in preda alla collera, ricordando che
gi una volta (cos vuole la leggenda!) la regina aveva cercato di farle del male, per impedirle di rivelare il suo amore
segreto per Tristano. In questa occasione Brangvain si era salvata dalla morte, impietosendo i sicari di Isotta e
riconciliandosi, in seguito, con la crudele Isotta. Ora, di nuovo, pensa Brangvain, si ripete la stessa crudelt, perch
Kaerdin amico di Tristano ed Isotta doveva conoscere il complotto ai suoi danni.
... sconvolta! Divorata
da un furioso odio! Spalanca
una porta chiusa: dentro
alla stanza dove Isotta
triste, annuvolata, in pena,
si precipita e le grida:
Sono morta! Sono morta!
Maledetta l'ora e il giorno
che conobbi voi e Tristano.
Ho perduto la mia patria.
Ho perduto il pi prezioso
bene di una donna: il cuore
puro, il corpo mai violato.
E l'ho fatto per rispetto,
per amore vostro: avete
fatta una promessa. Gloria,
riverenza, affetto, onore
mi giuraste! Voi e Tristano
traditori, mi giuraste!
Dio punisca sulla terra
gli spergiuri con un duro
crudelissimo cammino!
Ricordate il mio destino!
iniziata con Tristano
una vita dolorosa
di cocente umiliazione.
Poi, mi avete consegnata
ai carnefici per farmi
scomparire. Gli ordinaste
di afferrarmi, trascinarmi
in un bosco oscuro, senza
un rimpianto. Assassinarmi
senza scampo. E sono stati
dal mio pianto impietositi.
Meglio il loro odio mortale
che l'amore vostro ingrato.
Sciocca, assurda, senza testa:
io vi ho perdonata, quando
voi pentita confessaste
la perfidia. Avrei richiesto
con ragione per la morte
mia la vostra morte, certo!
Ed invece ho perdonato!
La perfidia ancora viva.
Il tranello di Kaerdin
voi l'avete incoraggiato.
Maledetta ricompensa
al mio affetto, ai miei servizi.
Era in cerca di una donna
solo per un po' di tempo.
Ed avete favorito
quest'inganno, solamente
per farmi morire avete
accordato a quel codardo
il permesso di umiliarmi.
Il mio disonore solo
per il gusto di ferire
vi piaciuto domandare.
distrutto ogni legame
dell'affetto che ci univa!
Ah! Dio mio! Come tesseva
di quel perfido le lodi.
Mi mostrava i pregi, ansiosa
di vedermi innamorata.
E non c'era del suo rango
cavaliere pi dotato
di coraggio, di bellezza!
A che altezza risplendeva
quel vigliacco! Era il migliore
sulla terra. Ed un meschino,
miserabile. Crudele!
Avido! Sia maledetto! Maledetto!
in fuga: un uomo
come Kariados lo ha fatto
impaurire. Cos trema
per quel bel vanesio. un vile.
tra tutti il cavaliere
pi pauroso, da qui a Roma.
E da quando, mia regina,
fate la ruffiana, come
quella donna che si chiama
Richolt, nei poemi? E dove
il mestiere avete appreso:
elogiare un uomo vile
perch umilii una ragazza?
Ma perch? Perch mi avete
cos maltrattato? L'uomo
pi cattivo della terra!
Tanti cavalieri prodi
mi hanno chiesta ed ho respinto
tutti, tutti! E a questo adesso,
a un mediocre, ad un codardo
ho donato la mia vita?
per colpa vostra! Presto
mi vendicher, ben presto!
Ed a voi ed al vostro amico
getto la mia sfida e dico:
come a fondo sono stata
umiliata, cos a fondo
vi inghiottisse il mare e il male
e il dolore che ho provato
lacerasse il vostro cuore!
spezzato dal dolore
gi da ora il cuore a Isotta,
ad udire l'ira amara
e la sfida della donna
che tra tutte ha avuto cara,
a cui ha confidato tutto.
Nelle mani sue l'onore
del suo nome. E per la rabbia
felice di oltraggiarla
crudelmente. Soffocata
una collera comincia
ed un giorno ha confessato
che, come un morente, sente,
in un attimo, la vita
che scompare, gi finita!
Non comprende. Per amore,
glielo ha detto, in agonia.
Per amore Isotta vuole
stare in pena: avere eguale
sofferenza, un'angosciosa
penitenza che accomuna
un dolore ad un dolore!
Vuole essere vicino
a Tristano, da lontano!
Nella privazione, forse,
nello spasimo, allo sposo
pu restare accanto, forte
come pietra. Molto ha speso
nell'impresa disperata:
si punita, si privata
di ogni gioia e reca in viso
vivi i segni della lotta.
Una vita austera mette
il bel corpo, il dolce viso,
in pericolo. Perfetta
nell'amore, amica vera,
nei pensieri, nei sospiri,
si sacrifica. Sincera
come lei non c' mai stata,
n leale, n fedele.
Una cotta in cuoio mette
sulla carne nuda: notte,
giorno, porta sempre addosso
quel cilicio e solamente
quando dorme col marito
se lo toglie, per non fargli
male, per non dirgli niente.
Ed ha fatto un giuramento:
non lo toglier che quando
torner con lei Tristano.
Dura e dolorosa, questa
penitenza: e molto ancora
soffre in molti duri giorni!
Sempre in pena per patire
pene nuove, per potere
tra le lacrime e i sospiri
chi non vuole amarla, amare.
Ed un giorno fa chiamare
un artista, che la viola
suona: e gli racconta tutto.
Poi lo prega di cantare
a Tristano tutto. Il cuore
far parlare con il canto!
E il suo pianto puro in cuore
del cantore come un'eco
si risente. Il suono chiaro,
chiaro intende ora Tristano.
La sua sposa innamorata!
E Tristano impallidisce:
si fa cupo, si fa triste.
E la cotta dalla schiena
della donna vuol strappare.
Ed incredulo. E pretende