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24 novembre 2015 09:25


Lavori digitali, relazioni reali: chi sono i
coworker

di Daria Benetazzo

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Tra aggiungere un prefisso a tante parole co e applicare concretamente il concetto dieconomia


collaborativa a diversi settori della vita quotidiana, spesso, ci pu essere un abisso.Tuttavia, dagli spazi
abitativi(cohousing) ai passaggi in auto, dai beni ai servizi, il modello dellacondivisionesi sta
effettivamente diffondendoanche nel nostro paese,e uno degli ambiti pi interessanti ma,allo stesso tempo,
meno esposti dialtriallattenzione dei media quello delcoworking.
Ma qualisono gli elementi che definiscono il modello lavorativo del coworking?Innanzitutto,
naturalmente, uno spazio condiviso,generalmenteopen space, incui i lavoratoripossono usufruire, a
pagamento,di una postazioneedi vari servizi, tra cui i pi diffusi sono connessione ainternet, pulizie e
riscaldamento, aree relax e ristoro con cucina comune lutilizzo di spazi pi grandi,sale riunioni, diversi
tempidi accesso e serviziaggiuntivi varia a seconda delle tariffe. Il vantaggio principale risiede nella
riduzione delle spese, naturalmente, ma lobiettivo di chi organizza spazi di coworking anche creare
relazioni, far nascere collaborazioni professionali innovative in ottica dismart working.
Qual , quindi,lidentikitdelcoworker? Quivengono in genere liberiprofessionisti comegrafici, giornalisti,
sviluppatori web (ma anche cooperanti), tra i 25 e i40 anni, abituati a lavorare da remoto, diceSimone
Fogliata, dellospazio CO+, che fa parte delprogetto di riqualificazione di piazzetta Gasparotto, apertoin
aprile 2014. Sempre aiprofessionisti ealle piccole imprese e startup innovative, si rivolge anche ilTalent
Garden di Padova, spazio dicoworkingin via dellaCroce Rossa, aperto tre anni fa einserito in un network
che comprende altre sedi inItalia e in varie citt europee: Nella logica open space e di scambio di
esperienze,alcuni ragazzi hanno proprio iniziato il loro percorso con noi, altri gruppi si sono creati dopo, e ci
sono state startup che poi hanno spiccato il volo. Inizialmente sembrava che quello dello sviluppo di app
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fosse ilsettore preponderante,main treanni si ridotto, a fronte di un ampliamento delle altre professioni
deldigitale, dal web marketing, al softwarealle smart city diceGianni Potti, cofounderdelTalent Garden.
Le formule di affittopiutilizzate, anche se nonmancanolavoratori che si spostano frequentemente dauna
citt allaltra e accedono agli spaziin giornate singole, sono quelle mediolunghe, da sei mesi a un anno: un
segnale, probabilmente, indicativo delfatto che la fiducia nel modello del coworking come strumento utile non
solo per risparmiare, ma ancheper creare relazioni durature, c. Non quanto allestero, per: Da noi sono
venuti anche ragazzi stranieri,uno deiquali, trasferito in Italia per seguirela compagna, ha trovato naturale e
immediato rivolgersi al coworking per svolgere il suo lavoro a distanza dice Simone Fogliata mentre gli
italiani hannospesso bisogno di esaminare beneogni dettaglio, riflettere per un po di tempo su tutti idubbi,
primadi affittare unapostazione. Rispettoad altri paesi europei, qui c ancora troppa chiusura, manca un
pola culturadel lavorare insieme, mettere insieme le competenze conferma Gianni Potti e bisognerebbe
lavorare di pi sullasinergia tra le sedi dellediverse citt italiane.Tuttavia, sembra proprio che levolversi
delmercato dellavoro in direzionedi professioni sempre pi smart, flessibili, construmenti che permettono di
lavorare ovunque, quindipotenzialmente isolando i singoli lavoratori, spingaverso la diffusione di modelli che
riportino laspetto delle relazioni al centro, come conferma Simone Fogliata: Quasi tutti i coworker hanno alle
spalle esperienzedi lavoro da casa, e ora vengono qui perch vogliono un luogo doveci siano anche altre
persone, e separare lo spazio dellavoro da quello della vita privata. Vedo sempre pi consapevolezza nei
ragazzi, molti hanno capitocon il tempo limportanza di lavorare insieme osserva Gianni Potti e penso che
unpunto dipartenza fondamentale sia credere nel proprio progetto, una cosa non scontata. Cos, mentre
cresce linteresseper ladozionedi formule di lavoro alternative anche da parte delle grandi aziende, secondo
unindagine degliOsservatoridigital innovation dellaSchool of Management del Politecnico di Milano, il
coworking si avvia a diventare il modellodi chi potrebbe lavorare ovunque restando connesso virtualmente,
ma preferisce farlo in un posto "classico", condividendo chiacchierate reali.

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