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Jacopo Bertoli
30 novembre 2015
Indice
1 Meccanica dei fluidi
2 Acustica Lineare
2.1 Grandezze in gioco . . . .
2.2 Onde Acustiche . . . . . .
2.2.1 Velocit`
a e Densit`
a
2.2.2 Onde di Pressione
2.3 Energia ed Intensit`
a . . .
2.4 Segnali e Sistemi . . . . .
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4
4
5
6
8
12
14
3 Acustica Nonlineare
3.1 Nonlinearit`
a. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.2 Equazioni di bilancio . . . . . . . . . . . . . . .
3.3 Onde acustiche nei fluidi non dissipativi . . . .
3.3.1 Onde piane . . . . . . . . . . . . . . . .
3.3.2 Onde tridimensionali . . . . . . . . . . .
3.4 Onde acustiche nei fluidi termoviscosi . . . . .
3.4.1 Equazioni di bilancio al secondo ordine .
3.4.2 Equazione donda al secondo ordine . .
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16
17
23
26
26
31
33
35
37
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5 Elettroacustica
5.1 Legge di Ohm e Impedenza .
5.2 Impedenza e accoppiamenti in
5.3 Trasformatori . . . . . . . . .
5.4 Decibel . . . . . . . . . . . .
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39
39
39
40
40
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tensione
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41
41
42
42
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45
INDICE
6.1
6.2
6.3
6.4
2
Classificazione per oggetto della misurazione .
Classificazione per meccanismo di trasduzione
Classificazione per meccanismo di percezione
Caratteristiche tecniche di un microfono . . .
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45
45
46
46
Capitolo 1
Capitolo 2
Acustica Lineare
Capitolo 3
Acustica Nonlineare
Lobiettivo di questo capitolo `e ricavare e studiare lequazione nonlineare delle onde
acustiche. Dopo aver introdotto il concetto di nonlinearit`a e gli sviluppi necessari per
poterne quantificare gli effetti sulla propagazione delle onde sonore, ricaveremo lequazione delle onde.
Per meglio evidenziare la intrinseca nonlinearit`a nella propagazione sonora partiremo
dalle equazioni di stato termodinamiche e dalle equazioni di bilancio della meccanica dei
continui (massa, momento ed entropia).
Nel caso di fluidi non dissipativi, i termini nonlineari saranno legati solo alla dipendenza
della velocit`
a del suono dalla pressione, e portano alla formazione di armoniche superiori. Introducendo i termini dissipativi nelle equazioni di bilancio si evidenziano ulteriori
fenomeni di allargamento dello spettro di frequenze del campo sonoro. Infatti gli effetti
nonlineari si ampliano e conducono ad una complessa equazione donda che sar`a possibile approssimare al secondo ordine nel numero di Mach. Tale equazione pu`o essere
ulteriormente semplificata a seconda delle caratteristiche specifiche dei sistemi acustici
presi in esame, tali risultati sono raccolti in appendice.
3.1
Nonlinearit`
a
La nonlinearit`
a dell equazione delle onde sonore deriva essenzialmente da due fattori:
la dipendenza della velocit`
a di propagazione dal valore della pressione e la presenza dei
termini dissipativi nelle equazioni costitutive del mezzo materiale che attraversano.
Ad esempio, considerando la propagazione di un onda sinusoidale alla sorgente, si ha che
i picchi viaggiano ad una velocit`
a maggiore delle valli, il che genera una distorsione che
porta alla formazione di armoniche superiori e alla deformazione del segnale.
Dallo sviluppo di Taylor, effettuato in origine da Fox e Wallace nel 1954, per le variazioni
di pressione in termini di variazioni di densit`a nelle trasformazioni adiabatiche reversibili a composizione chimica costante, `e possibile ottenere un parametro fondamentale che
quantifica la nonlinearit`
a di un mezzo acustico, il coefficiente di nonlinearit`a.1
Data lequazione di stato P = P (, s), definita la densit`a e s lentropia specifica,
avremo attorno alla curva isentropica s = s0 :
P
1 2P
P P0 =
( 0 ) +
( 0 )2 + ...
(3.1)
0 ,s0
2! 2 0 ,s0
dove le derivate sono calcolate nello stato imperturbato (0 , s0 ).
Ponendo p = P P0 la pressione sonora e 0 = 0 la deviazione della densit`a dallo
stato imperturbato, si arriva alla forma
p=A
con
A = 0
0
0
B
+
2!
B=
20
0
0
0 ,s0
2
2P
2
C
+
3!
0
0
3
C=
0 ,s0
+ ...
30
(3.2)
3P
3
(3.3)
0 ,s0
2P
2
(3.5)
0 ,s0
B
2A
(3.6)
2
P
=
Alternativamente, in termini di velocit`a del suono, avremo c2 = P
s ,
2 s
2
c
3 c
s = 2c
P s che, sostituendo nella (3.5), allo stato di equilibrio conduce a
c
B
(3.7)
= 2c0 0
A
P 0 ,s0
Per preservare ladiabaticit`
a delle trasformazioni la pressione dovr`a variare in maniera
rapida e libera da vincoli come, appunto, nelle onde sonore.
Sviluppando la (3.7) e introducendo la temperatura si ottiene [11]:
B
c
2T c0 T0 c
B
B
+
=:
= 2c0 0
+
(3.8)
A
P T0
cp
T P0
A T
A P
1
il coefficiente di espansione termica, cp il calore specifico a pressioposti T = T
P0
P
=
= 1+
1+
P0
0
0
0
0 2
(3.10)
+ ( 1)
2!
0
0 3
+ ...
+ ( 1)( 2)
3!
0
confrontando lo sviluppo in questione con quello di Fox e Wallace (3.2) otteniamo:
c20 =
P0
,
0
B
= ( 1),
A
C
= ( 1)( 2), ...
A
(3.11)
Interpretazione di B/A
Dallo sviluppo per la pressione sonora (3.2) e dalla definizione di c2 si ottiene,
c2
C
B 0
+
=1+
2
A 0 2A
c0
0
0
2
+ ...
c
1 B 2
=1+
+
+ ...
c0
2A 0 4 A 2 A
0
(3.12)
(3.13)
il che mette in evidenza quanto B/A influenzi la deviazione di c dal segnale di piccola
ampiezza di velocit`
a c0 .
0
Per unonda piana progressiva vale la relazione lineare 0 = cu0 in cui u rappresenta la
velocit`a di una particella nel fluido. Sostituendo questa nella relazione (3.13) e scartando
i termini di ordine superiore al primo si ha:
dx
B
c=
= c0 +
u
(3.14)
dt u
2A
La velocit`
a di propagazione in un gas adiabatico, trascurando le variazioni di temperatura, `e quindi
c = u + c0
(3.15)
con, ancora, = 1 +
B
2A .
Solidi Isotropici
Per completare la discussione mostriamo i risultati relativi comportamento acustico dei
solidi isotropici sottoposti ad onde longitudinali descritto da Goldberg [9]:
!
+ C
3 A + 3B
=
+
(3.16)
2
0 c20
B
e C sono
in cui c0 `e la velocit`
a del suono per segnali di piccola ampiezza, mentre A,
le costanti T.O.E. Third Order Elastic Costants [14], le cui misurazioni sono state
effettuate sperimentalmente da Breazeale e Philip [5].
Dalla teoria di G
oldberg si desume che per un fluido vale:
A = 0,
= A,
B
AB
C =
.
2
(3.17)
B
1 + 2A
=
3+
2
A+3
0 c2l
Nella misurazione di B/A nel casodei gas liquefatti `e possibile, sperimentalmente, diB
stinguere i coefficienti B
A T e A P della (3.8), ottenendo solo valori negativi per il
secondo termine (a pressione costante), il quale contribuisce quindi ad abbassare il grado di non-linearit`
a.
Riportiamo alcuni valori tipici dei parametri individuati nellargomentazione. Tutti i
seguenti valori sono tratti da [4]:
MATERIALE
Acqua distillata
Acetone
Acqua marina (3.5 %)
Fegato umano
Grasso umano
Milza umana
10
min
3.5
5.6
3.625
/
5.605
/
max
3.6
/
/
4.8
5.955
4.9
MATERIALE
Azoto
Idrogeno
Metano
B
A
T[ K]
70
80
90
14
16
18
20
110
120
130
135
B/A
7,70
8,03
9,00
5,59
6,87
7,64
7,79
17,95
10,31
6,54
5,41
11
MATERIALE
Acqua Distillata
P=190atm.
P=3800atm.
P=7750atm.
Acqua Marina (3,5%)
Metanolo
Etanolo
Mercurio Liquido
Potassio Liquido
Sodio Liquido
Gas Monoatomico
Gas Biatomico
Tabella 3.3: Valori di
B
A
T[ C]
0
20
40
60
80
100
30
30
30
30
20
20
0
20
40
30
100
110
20
20
B/A
4,2
5,0
5,4
5,7
6,1
6,1
5,2
6.2
6,2
5,9
5,25
9,6
10,4
10,5
10,6
7,8
2,9
2,7
0,67
0,40
3.2
12
Equazioni di bilancio
=
+u
(3.18)
Dt
t
Tale formula di derivazione esprime la dipendenza di un campo dal tempo in un sistema
di riferimento solidale alla particella in moto. In questo senso `e introdotto il secondo
termine dellespressione, risultato della derivazione per composizione di un campo materiale riportata in coordinate spaziali.
Siano la densit`
a di massa e u il vettore velocit`a delle particelle nel fluido, dalla
definizione di massa e densit`
a si ottiene facilmente lequazione di continuit`
a:
D
+ u = 0
Dt
(3.19)
Du
1
2
+ P = u + B + ( u)
Dt
3
13
(3.20)
` importante notare che, secondo lequazione di continuit`a, nel caso di un fluido incomE
primibile, si avrebbe =cost e quindi u = 0. Di conseguenza il termine B sparirebbe
dallequazione, ma per definizione non avremmo onde acustiche tra le soluzioni del problema. La viscosit`
a `e una quantit`
a tensoriale che pu`o essere scomposta in diversi modi
in due componenti indipendenti. La decomposizione pi`
u usuale produce i coefficienti
viscosit`a di taglio e di volume.
P: Pressione Termodinamica derivata dallequazione di stato P = P (, T );
: Viscosit`
a di Taglio (Shear Viscosity). Tiene conto della diffusione di momento
tra sezioni di fluido adiacenti che hanno velocit`a diverse. Semplicemente, `e il
rapporto tra la pressione esercitata sulla superficie della sezione e la variazione di
velocit`
a nel fluido allinterno;
B : Viscosit`
a di Volume (Bulk Viscosity). Rende una descrizione approssimativa della deviazione dallo stato di equilibrio tra la pressione locale e la pressione
termodinamica a basse frequenze;
` per`o necessario tener conto dei tempi di rilassamento legati allelasticit`a del mezzo,
E
che in alcuni casi giocano un ruolo fondamentale: solo supponendo che questi risultino
piccoli rispetto ai periodi f1 delle perturbazioni acustiche la (3.20) risulta una valida
approssimazione dellequazione per il momento.
14
Bilancio dellEntropia
Unaltra fondamentale equazione che descrive il comportamento di un mezzo acustico,
`e il bilancio dellentropia. Legato ai principi della termodinamica, esso rappresenta una
condizione imprescindibile per modellizzare le vibrazioni meccaniche.
Siano s lentropia specifica per unit`a di massa, T la temperatura assoluta e la conducibilit`a termica. Indicando con {i, j, k} le direzioni di una terna cartesiana destrorsa e
con i,j il simbolo di Kronecker si ha [14]:
Ds
1
T
= 2 T + B ( u)2 +
Dt
2
uj
2
uk
ui
+
i,j
xj
xi
3
xk
2
(3.21)
cp
cv
P
T
ss0
cv
(3.23)
3.3
15
Trascurando ogni forma di dissipazione poniamo: , , B =0. Avremo quindi che lequazione di bilancio dellentropia (3.21) diventa
Ds
=0
(3.24)
Dt
Ci`o significa che il fluido sar`
a inizialmente uniforme con s=s0 ovunque, e s sar`a costante. Quindi lequazione di stato (3.22) `e riducibile alla sola dipendenza dalla variabile
densit`a:
P = P ()
(3.25)
T
3.3.1
(3.26)
Onde piane
Dt + u = 0
Du
Dt + P = 0
s = s0
P = P ()
sono le onde piane nei fluidi non dissipativi uniformi [14, 11].
Partendo dallequazione di stato definiamo le quantit`a:
P
2
c :=
, dP = c2 d
s
Z
Z P
c
dP
:=
d =
o
P0 c
(3.27)
(3.28)
16
u
+u
+c
=0
t
x
x
u
u
+u
+c
=0
t
x
x
questo, poiche da (3.27) e (3.28) si ha
=
,
t
c t
=
,
x
c x
= c .
x
x
(3.29)
(3.30)
(3.31)
1
J = ( u)
2
(3.32)
J
J
+ (u c)
=0
t
x
(3.33)
0
Esister`a allora una relazione biunivoca tra la perturbazione della velocit`a del fluido e la
perturbazione di pressione e densit`a. Chiameremo le soluzioni dipendenti da entrambi
gli invarianti onde composte.
Per le onde semplici le (3.33) si ridurranno ulteriormente alla forma:
q
q
dx
+ (c + u)
=0
=c+u
(3.35)
t
x
dt q
dove q `e una delle quantit`
a u, P P0 , 0 o una qualsiasi combinazione lineare di
queste.
17
Le (3.35), come le (3.33) sono valide per le assunzioni fatte in partenza e le condizioni
poste. Storicamente vennero ricavate per gas perfetti isotermici nei quali c `e una costante
indipendente da u e da 0 .
Cerchiamo le soluzioni delle equazioni (3.35):
Poniamo q=u e g una funzione arbitraria. Una soluzione generale implicita valida `e unestensione della legge di Poisson per le trasformazioni isotermiche nei gas perfetti:
u = g (x (u + c)t)
(3.36)
che `e soluzione temporale per problemi agli stati iniziali del tipo u = g(x)t=0 .
Per problemi agli stati di confine geometrico, quando ad esempio `e data una sorgente
u = f (t)x=x0 e ci si chiede come sar`a il campo acustico nei punti x > x0 , `e conveniente
rimanipolare la (3.35) come segue:
q
1 q
dt
1
+
=0
=
(3.37)
x c + u t
dx q
c+u
il ruolo di x e t `e semplicemente scambiato, e la soluzione implicita con q = u `e
x
(3.38)
u=f t
(u + c)
Onde Progressive nei Gas Perfetti
Inserendo s = s0 nella (3.23) e considerando la (3.27), si ha:
P
=
P0
=
c
c0
2
1
; c2 =
(3.39)
d(ln c)
1
1
dc = ( 1)du
2
(3.40)
c c0
1
(3.41)
18
c + u = c0 + (0)u
+ 0 (0)u2 + ...
2
(3.42)
, nei gas perfetti, risulta essere una costante. Anche nel caso di fluidi arbitrari si usa
= 3
(3.43)
=
1
+
2v
P 2 s
2c2 2
Dalla (3.5), la seconda uguaglianza conduce direttamente a
B
=
0 = 1 +
2A
(3.44)
La prima uguaglianza nella (3.43) mette invece in evidenza che se lisentropica v(P ) per
s=s0 `e una linea retta (derivata seconda nulla), la propagazione delle onde acustiche
`e lineare per tutte le ampiezze: essendo nullo, non ci sono forme donda cumulative
che causano distorsione del segnale (sempre in assenza di dissipazione). Questultimo
risultato `e noto come Legge di Earnshow.
u=f t
+ x
(3.45)
x c0 t
c0
c02
c0 t
Riscriviamo la soluzione nella forma u
= f (t), e notiamo che t = t cx0 + xu
`e proprio
c20
lapprossimazione del termine esatto di (3.38). Lespansione in serie della soluzione esatta
(3.38), e lespansione binomiale del suo argomento per un gas perfetto porta a:
2x
u = f (t) 3 f 2 (t)f 0 (t) + ...
c0
; f0 =
df
dt
(3.46)
19
Per onde piane in aria =1, 2. Supponendo di avere una sorgente che emette un suono
puro f (t) = u0 sin(t), lerrore relativo |uuu|
`e minore dello 0,5% per valori uc00 = 102
0
ossia (154dBSP L rif. 20P a)5 .
In questo ordine di approssimazione `e quindi pi`
u che giustificabile la sostituzione di
con .
La scala utilizzata per esprimere il valore di pressione sonora (Sound Pressure Level) `e costruita
attraverso il logaritmo del rapporto della pressione sonora esercitata dalla vibrazione e la pressione
minima percepibile dallorecchio umano: p0 = 20P a. In particolare la pressione sonora in DeciBell si
calcola seguendo la formula: dBSP L = 20 ln10 pp0 . Nel caso specifico si ha che unonda sonora che soddisfi
u0
= 102 genera una pressione sonora di 154dbSP L . Per avere un termine di paragone si noti che un
c0
jet in decollo a 10m di distanza genera una pressione sonora di 140dbSP L .
3.3.2
20
Onde tridimensionali
Per completare lanalisi delle perturbazioni acustiche nei fluidi non dissipativi, ricaviamo
le equazioni che descrivono onde tridimensionali che mantengano il moto irrotazionale.
Questultima restrizione implica che P = P () e consente inoltre di introdurre un potenziale scalare per il campo di velocit`a. Entrambe le richieste sono soddisfatte da un
fluido non dissipativo il cui stato imperturbato sia completamente uniforme, in quanto,
dallequazione (3.21), Ds
Dt = 0 quando , , B =0.
Un modello cos` restrittivo trova applicazioni riconoscendo che ogni fluido ha viscosit`a
finita e, nonostante il fatto che la vorticit`a generata dalle pareti solide immerse nel flusso si diffonde in tutto il fluido, la scala di lunghezza della diffusione `e molto corta per
frequenze acustiche.
Ponendo nulla la vorticit`
a e trascurando gli stress viscosi, `e possibile provare che nella maggior parte dei problemi `e possibile escludere drasticamente le regioni di fluido
vicine alle pareti solide.
Consideriamo un flusso non dissipativo, irrotazionale (u = 0) e omentropico (entropia
costante nel tempo e uniforme nello spazio) che si estenda allinfinito, con u = e
Ds
e il potenziale cinetico. Le equazioni (3.19) e (3.20) in termini di si
Dt = 0, dove `
possono riscrivere come [11]:
+ + 2 = 0
t
1
P
+ ||2 +
=0
t
2
(3.47)
(3.48)
q=
P0
dP
=
c2
d
(3.49)
dove gli integrali sono valutati lungo s=s0 . Ora P = q e si pu`o integrare rispetto
alle coordinate spaziali per ottenere:
1
+ ||2 + q = 0
t
2
(3.50)
c =
c20
( 1)
1
2
+ || .
t
2
(3.51)
dc2
d
(1)c2
21
c2
+ c2 + ( 1)c2 2 = 0
t
Sostituendo ora (3.51) in (3.52) si ottiene lequazione donda in :
1
1
2
2
2
2 2
= 2
+ || + ( 1)
+ || 2
c0
t
t
2
t
2
(3.52)
(3.53)
Lequazione (3.53) `e esatta per gas perfetti non dissipativi, ma non ha soluzioni analitiche esplicite, a parte le onde piane dei flussi considerati nella sezione (3.3.1); tuttavia si
tratta di un ottimo punto di partenza per unanalisi perturbativa dei fenomeni acustici
non lineari.
3.4
22
Nella sezione precedente abbiamo descritto il comportamento nonlineare dei campi sonori, trascurando i fenomeni dissipativi. Come abbiamo visto, la nonlinearit`a `e da
2
imputarsi essenzialmente alla presenza di un termine P2 6= 0 in (3.3) che nella (3.8) si
c
c
traduce nei termini P
6= 0 e T
6= 0.
Ora vediamo come ampliare il modello, riconsiderando le equazioni di bilancio, ai fluidi in
cui i termini legati alla viscosit`
a e alla conduzione di calore influenzano la propagazione
delle perturbazioni sonore. Ricavata lequazione delle onde, difficilmente manipolabile
analiticamente, `e comunque possibile costruire delle approssimazioni che abbiano soluzioni analitiche e numeriche pi`
u semplici.
il parametro di conducibilit`
a termica.6
23
(3.54)
I modi di perturbazione qui introdotti, si rifanno allidea di poter separare tre diversi effetti
perturbativi alla stabilit`
a del fluido: pressione, temperatura e rotazionalit`
a del campo cinetico.
24
i termini O( 2 ) e O(2 ) assieme ai termini O(3 ). Il modello risultante, nei termini di
ordine , , 2 , descriver`
a i segnali sonori di piccola ampiezza tenendo conto sia della
nonlinearit`
a degli effetti dinamici che dei fenomeni dispersivi dovuti alla termoviscosit`a.
Per tener conto degli di e di introdurremo un parametro generico che caratterizzi la piccolezza di entrambi e ricaveremo unequazione valida agli O(
2 ) per il campo
acustico.
3.4.1
(3.57)
Che non risulta approssimata, data lassenza di termini di ordine superiore al secondo.
Nel bilancio del momento (3.20) introduciamo lidentit`a vettoriale
( u) = 2 u + u
(3.58)
1
2
e, in Du
Dt , (u )u = 2 u u u.
Sostituiamo P = P0 + p, eliminiamo i termini O(
3 ) e di nuovo raggruppiamo a sinistra
i termini O(
) e a destra quelli O(
2 ) per ottenere:
u
4
1
u
0
+ p = b + 2 u 0 u2 0
t
3
2
t
1
(3.59)
+ b + u
3
+ 0 u u
Gli ultimi due termini del lato destro dellequazione sono legati al rotore del campo di
velocit`a, quindi alle perturbazioni di carattere vorticoso. Applicando la teoria lineare
per approssimare questi termini e la scomposizione (3.54) otteniamo u ' uvor .
La prima delle equazioni (3.55) mostra che il terzo e il quarto termine della (3.59)
decadono esponenzialmente allallontanarsi dalle pareti di contorno e diventano piccoli
rispetto ai termini (primo e secondo) che sono invece dominati dal Modo Acustico.
Tenendo conto delle equazioni (3.55) e (3.47) e ponendo E = ex/lvor si ricavano i
pesi:
| uvor |
E
|uac uvor |
E
1/2
(3.60)
2
2
| uac |
| uac |
25
Nel limite E/ 1,8 potremo eliminare i termini quarto e quinto, per ottenere la (3.59)
nella forma semplificata:
u
4
1
u
0
+ p = b + 2 u 0 u2 0
(3.61)
t
3
2
t
Per arrivare a questa formulazione dellequazione del momento abbiamo trascurato quindi tutti i termini di vorticit`
a, essenziali invece nella trattazione di altri fenomeni come
lo streaming acustico[23].
Analizziamo ora le approssimazioni per lequazione dellentropia (3.21). La presenza dei
coefficienti , , B nel lato destro suggerisce che la perturbazione entropica s0 , sottoprodotto del campo acustico, sia in effetti O(
2 ). Questo si rivela esatto solo ben lontano
dalle pareti solide, in quanto la teoria lineare dice che |Tent | ' |Tac | [25] e quindi s0 `e di
fatto O().
Seguendo passaggi simili ai precedenti `e possibile mostrare che per E/ 1 (dove ora
E = ex/l e l lvor lent caratterizza lo spessore degli strati limite) il lato destro
0 relativo al modo acustico lineare.
dellequazione (3.21) `e dominato dal termine 2 Tac
Quindi avremo:
s0
0 T0
= 2 T 0
(3.62)
t
che `e lequazione corretta per il bilancio dellentropia fino ai termini al secondo ordine
in per i campi sonori, lontano dalle pareti di contorno.
Espandendo lequazione di stato (3.22) in serie di Taylor attorno al punto di equilibrio
(o , s0 ) e trascurando i termini O(
3 ) si ha:
c20 B 02
P
2 0
p = c0 +
+
s0
(3.63)
0 2A
s ,0
in cui ritroviamo il parametro di non-linearit`a B/A. Le equazioni ricavate in questa
sezione rappresentano le correzioni al secondo odine delle equazioni del moto e di stato
e permettono lo sviluppo di una completa correzione al secondo ordine in allequazione
lineare delle onde per un fluido non-reattivo e debolmente termoviscoso ( 1). Il loro
dominio di validit`
a (E/ 1) esclude per forza di cose le regioni delimitate dagli strati
limite termoviscosi, in vicinanza delle superfici solide.
Abbiamo cos` ottenuto le equazioni di bilancio al secondo ordine in :
8
Per esempio
x
lvor
& 20 e 106 .
M assa
M omento
0
0
0
t + 0 u = u u .
2
u
4
1
2
0 u
0 t + p = b + 3 u 2 0 u t
2 0
0 T0 s
Entropia
t = T
2
Eq. Stato p = c20 0 + c0 B 02 +
0 2A
3.4.2
26
P
0
s ,0 s
Senza soffermarci sui dettagli tecnici di derivazione delle equazioni, diamo unidea generale del procedimento per ottenere la forma completa dellequazione donda al secondo
ordine.
Le equazioni di bilancio al secondo ordine dovranno essere rimanipolate e adattate per
poter essere ricombinate in una singola equazione per le onde. Scartando tutti i termini
O(
3 ), per le equazioni (3.57) e (3.61) otterremo, rispettivamente [11]:
1 p2
1
0
+ 0 u =
+ 2
4
t
0 c0 t
c0 t
u
1
p
4
0
+ p = 2 B +
t
3
t
0 c0
(3.64)
(3.65)
9`
(3.66)
E interessante notare che al primo ordine p = 0 c0 u e quindi = 0 per le onde piane progressive,
quindi lequazione del momento `e lineare e non da contributi al secondo ordine.
27
dove 2 = 2 c12 t
e loperatore DAlambertiano, = 1 + B/2A `e il coefficiente di
2 `
0
nonlinearit`
a e `e la Diffusivit`
a del Suono:
1
1
4 B
1 4
1
=
(3.68)
:=
+ B +
+
+
0 3
0 cv
cp
3
Pr
posta = /0 la Viscosit`
a Cinematica.
Il termine di conduzione termica ( 1)/P r `e generalmente pi`
u significativo per i gas
che per i liquidi: in aria tale diffusione rappresenta circa lo 0, 5% del valore totale di .
La (3.67) `e unequazione delle onde O(
2 ) per la pressione sonora in un fluido debolmente
termoviscoso, sufficientemente lontano dalle pareti di contorno che possono essere presenti. Essa tiene conto sia degli effetti non lineari che degli effetti dissipativi modificando
la propagazione di unonda sonora tridimensionale.11
Supponendo che vi siano soluzioni piane per lequazione (3.67), della forma:
= 0 ei(tx)
si ricava che il coefficiente di attenuazione per i piccoli segnali sar`a () = Im.
(3.69)
12
(3.70)
10
Combinando le equazioni (3.62) e (3.63), si sfruttano le relazioni termodinamiche dei gas (ai vari ordini) per sostituire T 0 a s0 e poi eliminarla tramite uno sviluppo attorno al punto di equilibrio.
Sostituendo al solito le espressioni O(
) in nei termini O(
2 ) si scartano i termini O(
3 ).
11
Unalternativa, in regime non dissipativo, alla (3.67) venne ricavata separatamente da Eckart (1948)
e Westervelt (1957).
12
Per meglio comprendere il significato di possiamo effettuare unespansione binomiale di (3.70) e
trovare ' 2 /2c30 per k.
Capitolo 4
28