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Abstract
La proiezione un meccanismo di difesa in cui lindividuo attribuisce allaltro vissuti emotivi o
impulsi di tipo spiacevole che egli rifiuta in se stesso. Dati recenti suggeriscono limplicazione di un
pattern neurale fronto-parietale durante la proiezione di stati mentali interni su stimoli visivi non
strutturati (Luciani et al., 2013). Ad oggi, nella comunit scientifica, non ancora chiaro se la
proiezione sia un meccanismo indotto dalla specificit della consegna assegnata durante la
somministrazione di test proiettivi, quali il test di Rorschach, oppure sia un fenomeno spontaneo
elicitato dalla natura ambigua dello stimolo. Lobbiettivo del presente studio quello di esplorare il
ruolo della consegna valutando lattivit neuronale di un campione di soggetti durante la
presentazione di stimoli visivi strutturati e non strutturati (ambigui). A tal fine, sono stati
confrontati due gruppi di partecipanti: ad un gruppo veniva assegnata una consegna specifica,
viceversa, laltro gruppo non riceveva istruzioni specifiche. I dati EEG sono stati registrati in modo
continuo a 250 Hz utilizzando NetStation 4.5.1 HydroCel Geodesic Sensor Net a 256 canali.
Successivamente, stata svolta unanalisi dei potenziali evento correlati (ERP) ed una tomografia
elettromagnetica a bassa risoluzione (sLoreta). Dai risultati ottenuti stato riscontrato un pattern di
attivazione fronto-parietale nel campione di soggetti con consegna specifica, in accordo con lo
studio di Luciani e collaboratori (2013). Inoltre, le analisi comparative tra i due gruppi mostrano
unattivazione significativa della corteccia entorinale (BA28-sinistra) e peririnale (BA25-sinistra;
BA36-sinistra) nel gruppo di soggetti senza consegna specifica. Tali risultati mostrano che la
specificit della consegna gioca un ruolo cruciale nel determinare la qualit della proiezione e
dellattivit neuronale ad essa sottostante. In particolare, in assenza di una consegna specifica ci
che viene messo in atto dai soggetti, posti di fronte alle figure non strutturate, potrebbe non essere
un fenomeno proiettivo, bens una strategia di disambiguazione percettiva dello stimolo supportata
da un pattern temporo-mesiale.
Projection is a defence mechanism in which a person refuses his own unpleasant impulses by
attributing them to others. Recent data suggest the involvement of a fronto-parietal neural pattern
during projection of internal mental states on non-structural visual stimuli (Luciani et al., 2013).
Nowadays, in the scientific community, is still not clear if projection is a mechanism induced by
specific instructions given during projective tests, like Rorschach test, or it is a spontaneous
phenomenon elicited by the ambiguity of stimuli. The aim of the present study was to explore the
role of instructions by assessing neural activity of a sample of subjects during the presentation of
structural and non-structural (ambiguous) visual stimuli. In order to achieve this aim two groups
were compared: one group received specific instructions and the other one didnt. EEG data were
recorded continuously at 250 Hz using NetStation 4.5.1 with 256-channels HydroCel Geodesic
Sensor Net. Event related potential (ERP) components and low-resolution electromagnetic
tomography (sLoreta) were analyzed. The relevance of a fronto-parietal pattern regarding the
group with specific instructions was found, supporting the results of Luciani et al. (2013).
Moreover, comparative analysis between the two groups show a greater activation of the entorhinal
cortex (left-BA28) and the perirhinal cortex (left-BA35, left-BA36) in the group without specific
instructions. Findings show that specificity of instructions plays a crucial role in determining the
quality of projection and the neural activity below. In particular, subjects without specific
instructions may respond to the non-structural stimulus with a perceptive disambiguation strategy
supported by a middle-temporal pattern, rather than a projective phenomenon.
Parole chiave: Test di Rorschach, Proiezione, Correlati neurali, EEG, aree tempo-mesiali
1.
Introduzione
Allo stato dellarte, quindi, sono state avanzate diverse ipotesi circa le basi neuroanatomiche dei
meccanismi di difesa come la proiezione, tuttavia, solamente uno studio ha indagato nello specifico
i circuiti neurali della proiezione intesa come attivit mentale complessa responsabile
dellattribuzione soggettiva di significati (Luciani et al., 2014). Lo studio stato svolto presso il
Dipartimento di Psicologia Clinica e Dinamica dellUniversit Sapienza di Roma. Gli autori
hanno registrato lattivit elettroencefalografica di un campione di soggetti, ai quali venivano
presentati stimoli strutturati e stimoli non strutturati, chiedendo loro di attribuire un significato agli
stimoli. I risultati dello studio mostrano la presenza di un pattern fronto-parietale che si attiva
durante la presentazione degli stimoli non strutturati. Nello specifico, ci osservabile a partire dai
300-400 ms dalla presentazione dello stimolo. Nelle componenti precoci dellelaborazione (fino a
200 ms), invece, si osservava un pattern differente, con un'implicazione specifica di aree temporali,
cingolate e limbiche. Secondo gli autori, questo effetto di inversione sta ad indicare che i soggetti
compiono due processi mentali differenti in presenza delle due tipologie di stimolo.
Alla base della proiezione sembra esserci un processamento complesso dello stimolo, che si
differenzia dal semplice meccanismo di riconoscimento delloggetto visivo supportato da
componenti pi precoci dellelaborazione. Inoltre, gli autori ipotizzano che linteressamento
specifico delle cortecce somatosensoriali e motorie potrebbe essere dovuto al fatto che i soggetti,
nel tentativo di interpretare lo stimolo ambiguo, ricorrono alla generazione di rappresentazioni
inter-modali servendosi di una modalit di elaborazione sinestesica dello stimolo.
Ad oggi, nella comunit scientifica, non ancora chiaro se la proiezione sia un meccanismo indotto
dalla specificit della consegna assegnata durante la somministrazione di test proiettivi, quali il test
di Rorschach, oppure sia un fenomeno spontaneo elicitato dalla natura ambigua dello stimolo.
Partendo dai risultati sopracitati, il presente studio ha lobbiettivo di indagare la natura del
meccanismo proiettivo definendo il ruolo della consegna nel determinare tale fenomeno. A tal fine
stato replicato lo studio di Luciani e collaboratori reclutando un campione di soggetti a cui venivano
presentati gli stimoli in modo passivo, in assenza di una consegna specifica, e confrontando
successivamente i risultati ottenuti con quelli inerenti il gruppo di soggetti con consegna. Secondo
la nostra ipotesi dal confronto tra i due campioni (Campione con consegna vs Campione senza
consegna) non sarebbero emersi dati contrastanti.
2. Metodo
2.1 Partecipanti
Lo studio stato svolto presso il laboratorio del Dipartimento di Psicologia Clinica e Dinamica dell
Universit Sapienza di Roma. I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in due campioni.
Campione con consegna [Il campione coinvolge gli stessi soggetti reclutati nello studio di Luciani e
collaboratori (2014)]:
Venticinque studenti universitari di psicologia hanno preso parte allo studio volontariamente
firmando un consenso informato per la partecipazione. Tutti i soggetti erano provvisti di una visione
normale o corretta al normale.
Dopo aver svolto la pulizia dei dati EEG (affrontata successivamente), i dati di venti partecipanti
sono stati inclusi nelle analisi (4 maschi e 16 femmine; et: M= 25.15 6.3 anni).
20-21-22-37-28), sullarea del giro del Cingolo (BA: 23-24-29-30-31-32-33), e sulle aree Limbiche
(amigdala, ippocampo, BA: 13-28-34-35-36). La sorgente cerebrale identificata come quella con
la maggiore intensit comparata a tutte le altre BA per ogni condizione.
3.
Risultati
BA35 sinistra per la componente LC3, sia con la presentazione degli stimoli strutturati (p=.0039)
che non strutturati (p=.0027); BA28 sinistra, BA35 sinistra e BA36 sinistra per la componente LC4,
sia con la presentazione degli stimoli strutturati (rispettivamente, p=.003; p=.001; p=.0086) che non
strutturati (p=.004; p=.00044; p=.0027); Ogni area sopra elencata, per ognuna delle condizioni
specificate, appare attiva con unintensit maggiore nel Campione senza consegna rispetto al
Campione con consegna (tabella 2). Le regioni in questione costituiscono il giro paraippocampale
nella sua parte pi anteriore; nello specifico BA28 rappresenta la corteccia entorinale, mentre BA35
e BA36 la corteccia peririnale. Lattivazione preponderante del giro paraippocampale nel campione
senza consegna particolarmente evidente nella figura 1.
4. Discussione
Considerando i risultati ottenuti nel Campione senza consegna, il coinvolgimento delle aree frontotemporali (BA47; BA20) sinistre, durante la presentazione degli stimoli non strutturati, potrebbe a
prima vista far pensare ad unattivazione pi debole del pattern riscontrato nel campione con
consegna (circuito fronto-parietale con interessamento di aree temporali e limbiche). Tuttavia,
alcune evidenze non avvalorano tale inferenza. In primo luogo, non presente la componente
parietale del circuito ascrivibile alla proiezione; le cortecce somatosensoriali (BA2; BA7), infatti,
particolarmente attive nel Campione con consegna, non appaiono significative in quello senza
consegna. In secondo luogo, non presente leffetto di inversione riscontrato sui risultati ERP
relativi al Campione con consegna, associato alla capacit dei soggetti di compiere unanalisi
differente a seconda della tipologia dello stimolo (con unelaborazione tardiva complessa per lo
stimolo non strutturato).
Inoltre, in relazione a quanto ottenuto dal confronto tra i due Campioni, ci che si osserva
limplicazione di un pattern particolarmente attivo nel Campione senza consegna, che coinvolge,
nello specifico, la corteccia entorinale (BA28) e la corteccia peririnale (BA35; BA36) del lobo
temporale mesiale. Appare oramai appurato il ruolo delle aree temporo-mesiali (ippocampo e
cortecce paraippocampali, entorianali e peririnali) nel supportare la memoria dichiarativa.
Lattivazione del lobo temporo-mesiale potrebbe, quindi, rispecchiare il coinvolgimento del sistema
cognitivo della memoria durante lo svolgimento del compito. La corteccia entorinale e quella
peririnale sembrano attivarsi con la messa in gioco della working memory e fornire il substrato per
la formazione di memorie episodiche a lungo termine (Newmark, Schon, Ross e Stern, 2013). Nello
specifico, secondo Newmark e collaboratori, la corteccia entorinale svolgerebbe un ruolo chiave
nellapprendimento spaziale e la corteccia peririnale nellapprendimento temporale. Inoltre Stern,
Sherman, Kirchhoff e Hasselmo (2001) suggeriscono il ruolo della corteccia peririnale nel
mantenimento online di stimoli nuovi. Tuttavia, tali aree non sono solamente implicate nel sistema
mnestico ma anche nellorganizzazione percettiva di stimoli complessi, come sostenuto da diversi
autori (Bussey e Saksida, 2005; Newmark et al., 2013; Kivisaari, Tyler, Monsch e Taylor, 2012).
Secondo la teoria percettivo-mnemonica di Bussey e Saksida (2005), il sistema visivo ventrale (la
via del what) ha unorganizzazione gerarchica che procede in direzione postero-anteriore con
unelaborazione dello stimolo via via pi complessa: le regioni pi caudali si occupano
dellelaborazione delle caratteristiche semplici dello stimolo, mentre le aree pi rostrali sono
coinvolte nellelaborazione delle caratteristiche congiunte complesse. In particolare la corteccia
peririnale potrebbe occupare una posizione apicale nel processo percettivo mediato dalla via
ventrale (Kivisaari et al., 2012); lattivazione di questa area sembra essere indispensabile affinch
avvenga una corretta percezione di oggetti con caratteristiche ambigue e sovrapposte (Lech e
Suchan, 2013) e affinch possano essere discriminati concetti con unambiguit percettiva e
semantica (Kivisaari et al., 2012). Per quanto riguarda la corteccia entorinale, Newmark e
collaboratori (2013) hanno dimostrato che tale area sembra contribuire al mantenimento a breve
termine di stimoli sovrapposti rispetto a stimoli ben distinti tra loro. Inoltre stato osservato un
aumento del firing neuronale a livello della corteccia entorinale durante compiti di disambiguazione
di percorsi spaziali sovrapposti (Lipton, White e Eichenbaum, 2007).
Dunque, lattivazione significativa della corteccia entorinale e della corteccia peririnale durante la
presentazione degli stimoli sia strutturati sia non strutturati, nella condizione senza consegna, oltre a
permettere lattivit mnestica, ad esempio consentendo il mantenimento online degli stimoli e
permettendo la formazione della memoria dichiarativa, potrebbe sostenere il tentativo da parte dei
soggetti di disambiguazione degli stimoli non strutturati.
Riassumendo, in base ai risultati ottenuti sui due campioni possibile affermare che la proiezione di
stati interni su materiale di natura ambigua potrebbe non essere un fenomeno spontaneo, dal
momento che lassenza di una consegna specifica influenza in modo significativo la risposta
neuronale dei soggetti. Ci avvalora limportanza di una consegna standardizzata durante la
somministrazione di tecniche proiettive al fine di indurre il soggetto a servirsi di questo
meccanismo inconscio. La consegna un indizio che stimola il soggetto a ricorrere alle sue risorse
interne per dare un senso al materiale non strutturato. Lattivit proiettiva che si verifica sembra
avere uno specifico correlato, che in qualche modo in sintonia con ci che accade da un punto di
vista comportamentale: il soggetto posto di fronte alla macchia, la interpreta facendo riferimenti a
diverse modalit percettive, attribuendo allo stimolo caratteristiche non solo visive ma anche tattili e
motorie; questo riflette lattivazione di un pattern che coinvolge aree somatosensoriali e motorie,
suggerendo limplicazione dei neuroni specchio durante lattivit proiettiva come ipotizzato da studi
precedenti (Pineda, Giromini, Porcelli, Parolin e Viglione, 2011; Porcelli et al., 2013), ma anche il
coinvolgimento di connessioni inter-modali, in una sorta di elaborazione sinestesica.
Il sistema limbico sembra giocare un ruolo importante nel fenomeno proiettivo chiamando in causa
la componente emotiva durante linterpretazione dello stimolo. Tale risultato sottolinea la presenza
di un pattern di integrazione neuronale tra aree corticali ed aree limbiche, fornendo valore
aggiuntivo allidea di meccanismi di difesa come modalit complesse di interazioni affettivocognitive proposta da Northoff e Boeker (2006).
Inoltre, la presenza di unattivazione preponderante dellemisfero sinistro, lascia pensare ad una
specializzazione emisferica e sostiene la teoria della lateralizzazione dei meccanismi di difesa di
Feinberg (2011).
In assenza di una consegna specifica, invece, ci che viene messo in atto dal soggetto, posto di
fronte alle figure non strutturate, potrebbe non essere un fenomeno proiettivo, bens una strategia di
disambiguazione percettiva dello stimolo supportata da un pattern temporo-mesiale che coinvolge la
corteccia entorinale e la corteccia peririnale.
Concludendo, importante sottolineare che lindagine sui correlati neurali del meccanismo
proiettivo, oltre a portare un contributo notevole alla conoscenza del costrutto stesso di proiezione,
potrebbe fornire uno strumento utile a guidare e verificare lefficacia del trattamento psicoterapico
in una prospettiva di incontro tra la psicodinamica e le neuroscienze in cui la biologia pu essere il
mezzo attraverso il quale lesplorazione psicoanalitica della mente possa essere rinvigorita.
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Tabella 1: Risultati Paired t-test (con correzione di Bonferroni) tra lintensit media di attivazione delle BA nelle due
Condizioni; Campione con consegna (Whitin subject)
Intervalli
BA
Condizione
P100
Amigdala(sx)
;
p=.000000
Amigdala(dx)
; BA1(dx)p=.000000 ;
p=.000000
BA3(sx)
N170
Amigdala(sx)
;
Amigdala(dx)p=.000000 ; BA1(dx)p=.000000 ;
p=.000000
BA3(sx)
LC1
(200-300 ms)
BA2(sx)p=.0001 ; BA7(sx)p=.0011
LC2
(300-400 ms)
Amigdala(sx)p=.000001;
Amigdala(dx)p=.000000;
BA2(sx)p=.000000;BA2(dx)p=.000000;
BA3(dx)p=.000000;BA4(sx)p=.000000;
BA4(dx)p=.000000;BA6(sx)p=.000000;
BA7(sx)p=.000000;BA9(sx)p=.000000;
BA9(dx)p=.000000;BA11(sx)p=.000000
LC3
(400-500 ms)
Amigdala(dx)p=.0096; BA2(sx)p=.000000;
BA2(dx)p=.000000; BA3(dx)p=.00012 ;
BA4(sx)p=.000000; BA4(dx)p=.000000;
BA6(sx)p=.00005; BA7(sx)p=.000000;
p=.000000
p=.000000
BA9(sx)
; BA9(dx)
;BA11(sx)p=.000000
LC4
(500-1000 ms)
Amigdala(dx)p=.0049; BA2(sx)p=.000000 ;
BA2(dx)p=.000000; BA4(sx)p=.0015 ;
BA7(sx)p=.000000 ; BA9(sx)p=.000000 ;
BA9(dx)p=.000000 ; BA11(sx)p=.000000
p=.000000
p=.000000
Tabella 2: Risultati Paired t-test (con correzione di Bonferroni) tra lintensit media di attivazione delle BA nelle due
Condizioni; Confronto Campione con consegna vs Campione senza consegna (Between-subject)
Intervalli
P100
BA e Condizione
BA35(sx) p=.0067 cond: Non Strutturata
Campione
Campione senza consegna >
Campione con consegna
N170
LC1
(200-300 ms)
BA35(sx)
p=.007
cond: Strutturata
BA35(sx)
p=.0024
LC2
(300-400 ms)
BA28(sx)
p=.0033
BA35(sx)
p=.0019
LC3
(400-500 ms)
BA35(sx)
p=.0039
cond: Strutturata
BA35(sx)
p=.0027
LC4
(500-1000 ms)
BA28(sx) p=.003
cond: Strutturata
BA35(sx)
p=.001
cond: Strutturata
BA36(sx)
p=.0086
cond: Strutturata
BA28(sx)
p=.004
BA35(sx)
p=.00044
BA36(sx)
p=.0027
Figura 1: Attivazione del giro paraippocampale anteriore (corteccia entorinale e peririnale) nel campione con consegna
(in alto) e senza consegna (in basso) durante la presentazione di figure strutturate (a sinistra) e non strutturate (a
destra) a 500 ms dalla comparsa dello stimolo.