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CORTE DEI CONTI

Sezione di controllo per la Regione Siciliana


___________________

RELAZIONE
SULL'ESITO DEL CONTROLLO SULLA
GESTIONE FINANZIARIA
DELLAGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE
DELLAMBIENTE
ESERCIZI 2003-2005

_____________

APPROVATA CON DELIBERAZIONE N. 50 DEL 2007

Responsabile dell'indagine
Cons. Maurizio Graffeo

Personale amministrativo che ha partecipato all'istruttoria:


Dott.ssa Iolanda De Lisi

Ha collaborato allindagine per i profili di analisi contabile la dott.ssa Valeria Mallo revisore
contabile tirocinante

INDICE

A - DELIBERAZIONE..................................................................... 4
B. SINTESI DELLE PRINCIPALI OSSERVAZIONI DELLA CORTE E DELLE
DEDUZIONI FORNITE DALLE AMMINISTRAZIONI ............................... 6
C - RELAZIONE.................................................................................. 14
PREMESSA ........................................................................................ 14
1. OGGETTO DELLINDAGINE ............................................................ 14
2. METODOLOGIA DEL CONTROLLO................................................... 14
3. PROFILI NORMATIVI .................................................................... 15
4. ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA DELLARPA SICILIA .................. 17
5. VIGILANZA E PROGRAMMAZIONE ................................................. 23
6.

OSSERVAZIONI

CONTABILI

IN

MISURE

TEMA

DI

ADOZIONE

CONSEGUENZIALI

DEGLI

ADOTTATE

STRUMENTI
DALLARPA

SICILIA............................................................................................. 28
7. PROFILI CONTABILI DEI BILANCI 2003-2005 .............................. 31
A L L E G A T I ................................................................................... 43

A - DELIBERAZIONE
Deliberazione n. 50/2007

REPUBBLICA ITALIANA
La Corte dei conti
Sezione di controllo per la Regione siciliana
nell'adunanza del 3 ottobre 2007, composta dai seguenti magistrati:

****
dott. Maurizio Meloni

- Presidente

dott. Luciano Pagliaro

- Consigliere

dott. Maurizio Graffeo

- Consigliere - relatore

dott. Antonio Dagnino

- Consigliere

dott. Francesco Targia

- Referendario

dott.ssa Licia Centro

- Referendario

dott.ssa Laura Dambrosio

- Referendario

dott. Stefano Castiglione

- Referendario

Viste le deliberazioni di questa Sezione n. 1/2005 e


con le quali

sono stati approvati i programmi di controllo

gestione del bilancio e

n. 1/2006
successivo sulla

del patrimonio da svolgere negli anni 2005 e 2006

nell'ambito dei quali stata inserita u n a sp e ci fi ca i n d ag i n e sulla gestione


finanziaria dellAgenzia regionale per la protezione dellambiente per gli
esercizi 2003-2005;
vista la nota del Magistrato istruttore n. 44 - P del 3 agosto 2007 con
la quale, a completamento dellanzidetta indagine, stata depositata apposita
relazione che, con note della Segreteria Adunanze della Sezione del controllo
per

la Regione siciliana in data 7 agosto 2OO7, stata

comunicata

allAssessorato regionale del territorio e dellambiente Ufficio di gabinetto, al


Dipartimento regionale territorio ed ambiente, nonch al Direttore generale
dellAgenzia regionale per la protezione dellambiente;
vista l'ordinanza n. 47/2007/Contr. in data 4 settembre 2007 con la
quale la Sezione del controllo stata convocata per il giorno 3 ottobre 2007
per la pronuncia di competenza riguardo alla menzionata indagine;
vista la nota prot. n. 361 della Segreteria Adunanze della Sezione del
controllo per

la Regione siciliana in data 4 settembre 2007 con la quale

stata

data comunicazione

della

fissazione

della

adunanza a tutte le

Amministrazioni interessate;
visto l'art. 3,

commi 4 e

6, della legge

14 gennaio 1994, n. 20 e

successive modificazioni;
visto l'art. 2 del decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655, nel
testo sostituito dal decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200;
uditi, all'odierna adunanza, il relatore, Consigliere dott. Maurizio
Graffeo, nonch, per il Dipartimento regionale territorio ed ambiente, ling.
Giacomo Talluto il quale deposita una memoria del Direttore generale e, per
lAgenzia regionale per la protezione dellambiente, ling. Sergio Marino il
quale provvede a depositare alcune deduzioni;
DELIBERA
di approvare l'unita relazione sulla gestione finanziaria dellAgenzia regionale
per la protezione dellambiente per gli esercizi 2003-2005
ORDINA
che, a cura del Servizio di supporto della Sezione, copia della presente
deliberazione
dell'Assemblea

dell'allegata

relazione siano comunicate al Presidente

regionale siciliana, al

Presidente della Regione

siciliana,

allAssessore regionale del territorio e dellambiente, al Dipartimento regionale


territorio ed ambiente, nonch al Direttore generale

dellAgenzia regionale

per la protezione dellambiente.

L'ESTENSORE

IL PRESIDENTE

(dott. Maurizio Graffeo)

(dott. Maurizio Meloni)

B. SINTESI DELLE PRINCIPALI OSSERVAZIONI DELLA CORTE E DELLE


DEDUZIONI FORNITE DALLE AMMINISTRAZIONI
Lindagine sulla gestione finanziaria dellAgenzia regionale per la protezione
dellambiente (ARPA Sicilia), inizialmente programmata per gli esercizi 2003 e
2004, stata successivamente estesa al 2005 in considerazione anche delle
forti criticit emerse nella fase iniziale dellistruttoria ed oggetto di specifiche
osservazioni di questa Corte (deliberazione n. 12 del 2006). Le verifiche,
svolte dalla Sezione tra i mesi di gennaio 2006 e giugno 2007, hanno
preliminarmente riguardato lorganizzazione e la struttura dellARPA, nonch
le forme di vigilanza e controllo interne ed esterne alla stessa, concentrandosi
poi sui profili strettamente contabili della gestione, attesa, tra laltro,
ladozione da parte dellAgenzia di una contabilit di tipo economicopatrimoniale in luogo della preesistente contabilit finanziaria.

1. ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA DELLARPA SICILIA


(cfr. paragrafo 4)

A tuttoggi, lorganizzazione della struttura centrale, cos come prevista dal


recente regolamento, non risulta ancora completata.

Si prende atto, comunque, secondo quanto segnalato sul punto dallARPA in


sede di deduzioni, dellavvenuta preposizione nel mese di agosto 2007 di un
dirigente responsabile alla struttura tecnica agenti fisici.

Relativamente alle strutture periferiche, non stato effettuato il transito del


personale, nonch dei beni immobili e strumentali dei laboratori chimici di
igiene e profilassi alla stessa Agenzia, n si provveduto, da parte della
Giunta regionale, alla definizione di un piano di assegnazione dei beni
immobili tra l ARPA e le Aziende unit sanitarie locali.
Inattuato rimasto anche il disposto della legge istitutiva in base al quale si
prevedeva che entro tre anni dalla sua entrata in vigore lorganico delle
predette strutture dovesse essere adeguato ai valori medi nazionali rilevati
per addetto e riferiti alla popolazione residente. A fronte, infatti, di un valore
medio di 957 unit, lorganico dei Dipartimenti, alla data del 31 dicembre di
ciascuno

degli

anni

oggetto

dindagine

(2003-2005),

risultato

rispettivamente pari a 235, 238 e 256 unit, attestandosi in tal modo ad un


livello di circa un terzo rispetto alleffettivo fabbisogno dei Dipartimenti di cui
trattasi.

Tale carenza di organico non ha riguardato solo le strutture periferiche


dellARPA, ma ha coinvolto anche la sede centrale che, ai sensi della pianta
organica approvata di recente, avrebbe dovuto operare a regime con un
numero di 165 unit, mentre nella realt erano presenti 52 unit nel 2003, 70
nel 2004 e 77 nel 2005.
Solamente con lentrata in vigore del recente regolamento organizzativo
dellEnte e con la pubblicazione della pianta organica allegata allo stesso,
lARPA, come dalla stessa ulteriormente evidenziato in sede di deduzioni,
stata messa in grado di porre in essere tutta una serie di adempimenti
preparatori volti non solo ad attuare una mobilit sia interdipartimentale,
nonch interna ed esterna, ma anche ad avviare le procedure concorsuali
necessarie al reperimento di personale professionalmente adeguato alle
esigenze.
Oltre a tali criticit, si constatato anche un certo deficit di idonee
competenze tecniche interne, a causa, in

gran parte,

dellelevata

eterogeneit della provenienza del personale in servizio.


Per di pi la rilevata carenza di organico non stata di certo compensata da
unadeguata informatizzazione delle strutture, come si rileva dai prospetti
elaborati nella relazione. Nel trasmettere i dati richiesti, lAgenzia ha
comunque precisato che il processo dinformatizzazione dellEnte ormai
concretamente in itinere a seguito dellavvenuta approvazione da parte del
Presidente
sottomisura

della
del

Regione

dellaccordo

P.O.R. 2000-2006

di

programma

nellambito del

attuativo

quale, per

di

una

lazione

denominata creazione di un sistema informativo a supporto delle attivit


dellARPA, stata assegnata una dotazione finanziaria di 7.268.000 euro.

Al riguardo lAgenzia, in sede di deduzioni, ha inoltre fatto presente di avere


inoltrato formale richiesta di utilizzo del sistema informativo per il controllo di
gestione predisposto dal Dipartimento bilancio e tesoro, nonch di avere
stipulato, nel periodo giugno/settembre 2007, dei contratti di servizio con due
societ al fine di procedere nellinformatizzazione dei processi gestionali.

2. VIGILANZA E PROGRAMMAZIONE
(cfr. paragrafo 5)

Ai sensi della legge istitutiva dellARPA, lattivit della stessa deve svolgersi
sotto la vigilanza dellAssessorato regionale del territorio e dellambiente da
cui promanano gli indirizzi programmatici.

Tale funzione risulta affidata ad una specifica unit operativa istituita presso il
Dipartimento regionale territorio e ambiente.
Il controllo sulla regolarit degli atti del Direttore generale dellAgenzia non
comunque esclusivamente esterno, in quanto gli stessi vanno trasmessi al
competente

Assessorato

solo

ad

avvenuto

espletamento

del

controllo

contabile (interno) da parte del Collegio dei revisori dei conti.


Lattuale Collegio, ad avviso della Corte, ha adeguatamente svolto, attraverso
frequenti richieste di chiarimenti inoltrate alla direzione generale dellARPA,
nonch tramite la formulazione di apposite osservazioni, non solo gli specifici
compiti connessi al controllo interno di regolarit, ma anche una funzione
dindirizzo nei confronti dellAgenzia, sollecitando la soluzione delle pi
evidenti criticit di funzionamento dellEnte riscontrate proprio attraverso
lesame degli atti adottati dallo stesso.
Analoga attenzione ed accuratezza nellespletamento delle proprie funzioni
non risulta invece siano state prestate n dallUfficio di Gabinetto n dal
competente Dipartimento dellAssessorato al territorio e allambiente, organi
che pur avevano il compito non solo di vigilare sulle criticit di funzionamento
dellARPA, ma, in specifici casi (quale quello del notevole ritardo nelladozione
di documenti contabili fondamentali per lAgenzia), anche di intervenire in via
sostitutiva al fine di risolvere le gravi inefficienze riscontrate.

Relativamente a tale situazione, il Direttore generale del Dipartimento, nella


relazione depositata nel corso delladunanza,

ha dedotto, sia la grave

carenza di organico nella quale, ormai da anni, operano gli uffici del
Dipartimento, sia la mancanza pressoch totale di competenze giuridicoamministrative e contabili. La Corte, nel prendere atto di tali circostanze, deve
in

ogni

caso

fortemente

richiamare

lattenzione

del

vertice

politico

dellAmministrazione affinch si provveda al pi presto a rimuovere le criticit


evidenziate, prestando maggiore cura al settore della vigilanza sullARPA
anche mediante assegnazione del personale necessario a svolgere tale
rilevante funzione.

Per

quanto

attiene

invece

alle

funzioni

di

programmazione

affidate

allAssessorato regionale al territorio e allambiente, si deve preliminarmente


rilevare come le stesse, nel biennio 2003-2004, siano state svolte attraverso
le annuali direttive generali per lazione amministrativa e per la gestione
adottate

dallAssessore,

le

quali

hanno

erroneamente

individuato,

impropriamente assimilandolo ai dirigenti preposti ai centri di responsabilit

del predetto Assessorato, il Direttore generale dellAgenzia come diretto


destinatario degli anzidetti indirizzi programmatici.
Solo nel 2005 lAssessorato pervenuto alla conclusione che la direttiva
annuale non rappresentasse lo strumento idoneo per fissare gli indirizzi
programmatici nei confronti di un ente strumentale della Regione quale
lARPA.

stato

pertanto

posto

carico

del

Dirigente

generale

del

Dipartimento territorio ed ambiente, relativamente allanno 2005, lonere di


individuare e proporre allAssessore gli obiettivi da assegnare al Direttore
generale dellARPA, nonch il compito, che non risulta per sia stato
adempiuto, di monitorare periodicamente il grado di raggiungimento degli
stessi.
Alla data di conclusione dellindagine, comunque, risultavano nonj compiute
sia la realizzazione degli obiettivi, sia la procedura di valutazione del Direttore
generale dell ARPA.

Al riguardo, con le deduzioni depositate in adunanza, il Dipartimento, pur


affermando di avere rinvenuto gli atti dellintera procedura valutativa, non ha
comunque provveduto a trasmetterli a questa Corte che, pertanto, non in
grado di esprimere alcuna valutazione in merito.

Quanto ai due esercizi precedenti, a fronte di un conseguimento sempre


parziale degli obiettivi fissati, la procedura di valutazione del Direttore
generale dell ARPA si conclusa positivamente anche se, per lesercizio 2003,
senza il rispetto delle formalit prescritte dalla direttiva assessoriale.

3.

OSSERVAZIONI

CONTABILI

IN

MISURE

TEMA

DI

ADOZIONE

CONSEGUENZIALI

DEGLI

ADOTTATE

STRUMENTI
DALLARPA

SICILIA
(cfr. paragrafo 6)

Con deliberazione n. 12/2006 questa Sezione ha formulato nei confronti


dellARPA Sicilia e del Dipartimento regionale del territorio ed ambiente alcune
osservazioni in tema di corretto adempimento dei fondamentali obblighi
contabili - in particolare di tardiva (per il 2003) e di omessa (per il 2004)
elaborazione dei bilanci consuntivi. Alle osservazioni formulate e alla richiesta
da parte della Corte di comunicare le misure adottate in conseguenza delle
stesse, lARPA Sicilia corrispondeva facendo preliminarmente presente di
avere provveduto, in data 31 ottobre 2006, anche alladozione del bilancio
consuntivo 2005, e comunicando, in ordine alla forte carenza di organico

rappresentata dalla stessa, di avere impresso unaccelerazione alle procedure


propedeutiche per avviare il reclutamento del personale, acquisendo peraltro
in posizione di comando tre unit di personale delle quali una, con funzioni
dirigenziali, immediatamente preposta alla struttura contabilit e bilancio,
fino a quel momento gestita direttamente dalla Direzione generale.
Circa, poi, losservazione formulata dalla Corte in ordine alla necessit di
inserire nel Regolamento organizzativo dellEnte una disposizione che fissasse
in maniera esplicita la data del 30 aprile quale termine finale per ladozione
del bilancio consuntivo dellAgenzia, la stessa assicurava che avrebbe
sottoposto al pi presto la modifica regolamentare suggerita agli organi
competenti.

Tale inserimento viene invece ritenuto pleonastico dal Dipartimento che, in


occasione delle deduzioni presentate in adunanza, ha evidenziato come
lapplicabilit di tale scadenza sia gi prevista per le ASL dallart. 5, comma
1, della legge regionale n. 30 del 1993, richiamato analogicamente dallart. 94
della legge regionale n. 4 del 2003. In merito la Corte, premesso che tale
orientamento del Dipartimento appare fondato su una non condivisibile
interpretazione della normativa, atteso che lart. 90, comma 2 bis, della legge
regionale n. 6 del 2001 e successive modificazioni ed integrazioni richiama
non il primo ma il secondo comma della legge regionale n. 30 del 1993 (il
quale, invero, nulla dispone in ordine al termine di presentazione dei bilanci
consuntivi), continua ad essere dellavviso che sia in ogni caso necessario
modificare sul punto il citato regolamento anche al fine di assicurare chiarezza
normativa in tale delicata e rilevante materia.

Merita positiva valutazione la circostanza che le iniziative poste in essere


dallARPA per ridurre le criticit legate ai ritardi registrati in passato in tema di
procedure contabili, nel corso del 2007 hanno avuto effetti concreti e
immediati. In data 14 giugno, infatti, lAgenzia ha trasmesso allAssessorato
regionale del territorio e dellambiente per la dovuta approvazione il decreto
del Direttore generale n. 259 del 30 aprile con il quale veniva adottato, nei
termini previsti dalla legge, il bilancio di esercizio relativo al 2006.
Censurabile,

invece,

dellAmministrazione

appare
regionale

lomessa
(Ufficio

di

comunicazione
gabinetto

da

parte

dellAssessore

Dipartimento territorio ed ambiente) in merito alle eventuali misure adottate


in conseguenza delle osservazioni mosse in quella sede dalla Corte.

10

In sede di deduzioni il Dirigente generale del Dipartimento ha fatto presente di


avere espressamente richiamato lARPA, nel mese di giugno 2007, ad un pi
sollecito invio dei provvedimenti adottati. La Corte, ferma restando lesigenza
che le misure consequenziali eventualmente adottate dalle Amministrazioni in
ordine alle osservazioni formulate a seguito dei controlli espletati siano
oggetto di specifica, e non eventuale, comunicazione da parte delle stesse,
prende atto dellazione intrapresa dal Dipartimento invitando lARPA al
puntuale adempimento delle direttive impartite.
4. PROFILI CONTABILI DEI BILANCI 2003-2005
(Cfr. paragrafo 7)

A decorrere dal 1 gennaio 2003 lAgenzia ha adottato un nuovo assetto


contabile, passando dal tradizionale sistema finanziario ad uno di tipo
economico-patrimoniale.
Quanto allesame

delle singole poste dei documenti contabili oggetto della

presente indagine, va preliminarmente segnalato che lARPA ha adottato sic et


simpliciter gli schemi dei bilanci delle AUSL, senza pertanto apportare i
necessari adattamenti alla realt aziendale, pur suggeriti dal Regolamento, e
che

si

sarebbero

rilevati

assolutamente

funzionali

allintelligibilit

dei

documenti contabili in considerazione, peraltro, della peculiarit dei compiti


espletati dallEnte rispetto alle aziende del settore sanitario.
Si da atto che sul punto lAgenzia ha provveduto, in data 20 luglio 2007, ad
adottare un nuovo piano dei conti, che stato trasmesso in sede di deduzioni
alla Corte, il quale riporta voci di bilancio pi appropriate rispetto alle
specifiche attivit dellEnte.

Dalle verifiche effettuate emerso che nello stesso esercizio voci di costo
analoghe sono state imputate a conti di mastro diversi, in violazione del
canone

della

rappresentazione

veritiera

corretta

della

situazione

patrimoniale e finanziaria.

Ad avviso dellAgenzia tali erronee imputazioni non dovrebbero riproporsi in


futuro in quanto sarebbero da addebitare allinadeguatezza del precedente
piano dei conti, nonch alle difficolt legate al passaggio al nuovo sistema di
contabilit. La Corte, nel condividere tali deduzioni, invita gli organi dellARPA
a programmare specifiche verifiche contabili al fine di evitare il ripetersi delle
irregolarit.

11

La Corte, oltre ad effettuare lanalisi economico-finanziaria dei bilanci 20032005 dellARPA Sicilia, ha anche proceduto alla verifica di tali documenti
contabili sulla base di accertamenti a campione, condotti con metodo non
statistico sulle poste pi rilevanti del conto economico e dello stato
patrimoniale. Tale procedura stata adottata al fine di evitare duplicazione di
controlli (interni ed esterni) atteso che, sulla base di una preliminare
valutazione circa ladeguatezza e lefficacia del sistema di controllo interno di
regolarit amministrativo contabile esistente presso lAgenzia, era emerso il
buon funzionamento delle verifiche interne condotte nel triennio dal Collegio
dei revisori dei conti.
In particolare, con riferimento alla materia delle consulenze, la Corte ritiene di
dovere segnalare il frequente e consistente ricorso da parte dellAgenzia ad
incarichi di consulenza esterna, genericamente giustificati con la mancanza di
figure professionali interne idonee allo svolgimento dellincarico e spesso
insufficientemente motivati in punto di criteri adottati per la selezione dei
professionisti prescelti, limitandosi infatti lAgenzia il pi delle volte a
riportare, tra le premesse del decreto di incarico, lespressione visto il
curriculum vitae et studiorum del professionista incaricato.
Va peraltro posto in evidenza che, se da un lato il ricorso a consulenze esterne
trova la sua ragion dessere nella gi segnalata grave carenza dorganico che
ha caratterizzato questi primi anni di vita dellAgenzia, come peraltro
sottolineato dalla stessa ARPA in sede di deduzioni, dallaltro si ha l
impressione che tale modo di operare da parte dellEnte, pur nelle concrete
difficolt

operative

rappresentate,

sia

diventato,

nel

periodo

oggetto

dindagine, quasi una prassi consolidata, utilizzata reiteratamente nelle


materie pi disparate, compresi casi in cui lattivit oggetto dincarico, oltre a
non essere adeguatamente motivata nella sua finalit, poteva ben essere
svolta da figure professionali di fatto esistenti allinterno dellAmministrazione.
N si pu sottacere che lincarico di consulenza in alcuni casi risulta conferito
non solo per lo svolgimento di attivit istituzionali, quali la redazione dei
documenti contabili fondamentali dellEnte, ma anche in forma reiterata per il
medesimo oggetto alla stessa societ di consulenza, s da trasformarla quasi
in una struttura stabile dellAgenzia, e ci in contrasto sia con il pacifico
principio giurisprudenziale della temporaneit dellincarico di consulenza
esterna in quanto collegato alleccezionalit dellevento, sia con il divieto di
frazionamento della spesa.
Quanto poi alle modalit di affidamento all esterno degli incarichi di
consulenza, va segnalato il diffuso mancato rispetto da parte dell Ente delle

12

norme vigenti in materia di aggiudicazione di appalti pubblici di servizi, con


riferimento tanto alla normativa comunitaria quanto a quella regionale,
nonch alle stesse disposizioni regolamentari aziendali.

13

C - RELAZIONE

PREMESSA
Con deliberazione n. 1/2005 del 26 gennaio 2005, la Sezione di controllo per
la Regione siciliana ha programmato unindagine sulla gestione finanziaria
dellAgenzia regionale per la protezione dellambiente (in seguito ARPA Sicilia)
per gli esercizi 2003 e 2004.
Con successiva deliberazione n. 1/2006 di approvazione del programma di
controllo successivo sulla gestione per il 2006, la predetta indagine, in
considerazione

anche

delle

forti

criticit

emerse

nella

fase

iniziale

dellistruttoria (oggetto delle specifiche osservazioni di questa Corte approvate


con delibera n. 12 del 2006), stata estesa anche allesercizio 2005.

1. OGGETTO DELLINDAGINE
Nel corso dellindagine si cercato preliminarmente di individuare la ratio e
le norme che hanno presieduto allistituzione dellEnte, incentrando poi
lattenzione sullorganizzazione e sulla struttura dellAgenzia e sulle forme di
vigilanza e controllo interne ed esterne alla stessa, oltre che sui profili
strettamente contabili della gestione. Ci al fine di verificare, tra laltro, anche
gli effetti legati allintroduzione, allinterno dellAgenzia, di una contabilit di
tipo economico-patrimoniale in luogo della preesistente contabilit finanziaria.

2. METODOLOGIA DEL CONTROLLO


La metodologia adottata nel corso dellindagine stata conforme ai criteri e ai
principi approvati dalle Sezioni riunite centrali con le deliberazioni nn.41 del
21/22 ottobre 2004 e 34 del 27/10/2005.
Lindagine ha preso avvio nel mese di gennaio 2006 attraverso linvio di tre
note istruttorie indirizzate, rispettivamente, allARPA Sicilia, allUfficio di
Gabinetto dellAssessorato regionale del territorio e dellambiente ed al
Dipartimento regionale territorio ed ambiente del predetto Assessorato.
La stessa proseguita poi avvalendosi della documentazione pervenuta a
seguito sia di richieste formulate per le vie brevi allAgenzia, la cui fattiva
collaborazione merita positiva segnalazione, sia di unulteriore nota istruttoria
inviata nel dicembre 2006 al collegio dei revisori dellARPA.
E rimasta invece senza risposta la richiesta di integrazione documentale
rivolta nel novembre 2006 allUfficio di Gabinetto dellAssessorato regionale al

14

territorio e allambiente e riguardante linvio degli atti definitori delle


procedure valutative 2003/2005 relative al Direttore generale dell Agenzia.
Nel corso dell istruttoria, infine, la Corte si avvalsa anche delle informazioni
ricevute attraverso laudizione, avvenuta nel novembre 2006, del Direttore
generale dellARPA e di due funzionari della stessa.

3. PROFILI NORMATIVI
Lorigine normativa delle Agenzie regionali per la protezione dellambiente
risale al 1993, anno in cui, in seguito allesito di un referendum popolare che
abrogava le disposizioni che affidavano alle USL i controlli in materia
ambientale e nella necessit ed urgenza di emanare disposizioni che
evitassero soluzioni di continuit in un settore alquanto delicato quale quello
dellambiente, fu emanato dal Governo il decreto-legge 4 dicembre 1993, n.
496, successivamente convertito in legge, con modificazioni, dallart. 1,
comma 1, della legge 21 gennaio 1994, n. 61.
Con il suddetto decreto venne infatti istituita lAgenzia nazionale per la
protezione dellambiente (ANPA) e contestualmente demandata alle Regioni e
alle Province autonome listituzione di agenzie regionali e provinciali alle quali
attribuire funzioni, personale, beni, attrezzature e dotazioni finanziarie dei
presidi multizonali di prevenzione, nonch dei servizi delle USL adibiti alle
attivit tecnico-scientifiche per la protezione dellambiente.
Lo stesso decreto disponeva che le predette Agenzie regionali e provinciali,
dotate di autonomia tecnico-giuridica, amministrativa e contabile, fossero
poste sotto la vigilanza della presidenza della Giunta provinciale o regionale.
Stabiliva inoltre che listituzione delle stesse avvenisse senza oneri aggiuntivi
per le regioni, utilizzando, oltre che il personale dei servizi e dei presidi gi
citati, anche quello gi in organico presso le regioni o presso enti finanziati
con risorse regionali.
Con il successivo decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante la riforma
dellorganizzazione

del

Governo,

lAgenzia

nazionale

per

la

protezione

dellambiente veniva soppressa ed in sua vece istituita lAgenzia per la


protezione dellambiente (APAT), alla quale, oltre ad essere trasferite le
attribuzioni dellANPA e quelle dei servizi tecnici nazionali istituiti presso la
Presidenza del Consiglio dei ministri, venivano assegnati anche il personale e
le risorse degli stessi.
Per ci che concerneva invece i rapporti tra la nuova Agenzia nazionale e le
Agenzie regionali per lambiente, il decreto legislativo nulla innovava circa il

15

carattere collaborativo che avrebbe dovuto improntare gli stessi, gi enucleato


peraltro dal decreto legge n. 496 del 1993 in precedenza citato.
Allentrata in vigore delle predette disposizioni normative faceva seguito, tra il
1995 ed il 2006, listituzione, rispettivamente con leggi regionali e provinciali,
di 19 Agenzie regionali e delle 2 Agenzie provinciali di Trento e Bolzano.
LAgenzia siciliana, pertanto, stata la penultima, in ordine di tempo, ad
essere istituita 1, e non, peraltro, attraverso lo strumento di una specifica
legge di settore, come avvenuto per tutte le altre regioni, ma con una singola
disposizione, lart. 90, contenuta in una legge finanziaria regionale (la n. 6 del
3 maggio 2001). Tale articolo, oltre ad essere di non facile lettura a causa dei
frequenti e numerosi rinvii allapplicazione di articoli e commi di leggi
preesistenti, ha peraltro ricevuto, nel corso dei cinque anni di vigenza, pi di
una modifica sostanziale ad opera rispettivamente delle leggi regionali 16
aprile 2003, n. 4, 31 maggio 2004, n. 9 e 19 febbraio 2005, n. 5.
Appaiono particolarmente rilevanti, pur se relative esclusivamente al comma
8, le modifiche apportate dalla penultima legge citata. Detta disposizione, che
originariamente prevedeva fosse il Presidente della Regione, su proposta
dellAssessore regionale per il territorio e lambiente, ad emanare un
regolamento per la determinazione della dotazione organica del personale,
nonch delle modalit di consulenza e supporto dellAgenzia in favore degli
altri enti pubblici, attualmente invece recita che lassetto organizzativo, la
pianta organica ed ogni altro aspetto relativo alla funzionalit dellARPA
vengono definiti e disciplinati con uno o pi regolamenti della stessa Agenzia,
sottoposti allapprovazione dellAssessorato regionale territorio e ambiente,
previo

parere

favorevole

della

competente

Commissione

legislativa

dellAssemblea regionale siciliana.


Le anzidette nuove disposizioni, che in altri termini hanno inciso non solo sul
contenuto

del

regolamento

organizzativo

dellAgenzia,

ma

soprattutto

sullindividuazione del soggetto titolare della relativa potest, hanno avuto


non

lievi

ripercussioni

sulloperativit

ed

il

funzionamento

dellARPA.

Solamente agli inizi del mese di giugno del 2005 (cio a ben quattro anni di
distanza dallistituzione della stessa) stato, infatti, emesso il decreto
dellAssessore per il territorio e lambiente di approvazione del regolamento
generale dellEnte che ne disciplina compiutamente funzioni, competenze e
modalit operative.
Prima della predetta data, dagli atti in possesso della Corte risulta che
lorganizzazione sia centrale che periferica dellAgenzia stata attuata in
modo alquanto frammentario e provvisorio attraverso decreti emessi dal
1

Lultima Agenzia istituita (maggio 2006) stata, infatti, quella della Sardegna.

16

Direttore generale dellEnte

che richiamavano di volta in volta il contenuto di

regolamenti organizzativi assessoriali, provvedimenti, invero, mai giunti alla


fase conclusiva di approvazione 3.

4. ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA DELLARPA SICILIA


Dopo aver richiamato (art. 90, comma 2 bis) per la definizione dellassetto
organizzativo

lapplicazione

di

norme

concernenti

la

disciplina

lorganizzazione delle AUSL, fatti salvi i necessari adeguamenti affidati ad


apposita

regolamentazione,

la

legge

istitutiva

dellARPA

Sicilia

ha

espressamente disposto unarticolazione della stessa in una struttura centrale


ed in nove strutture periferiche (DAP).
Alla prima competono le funzioni di promozione della ricerca ambientale,
raccolta ed elaborazione dei dati sulla situazione dellambiente, attivazione di
proposte

pareri

alle

autorit

amministrative

centrali

periferiche

relativamente a specifici settori ambientali, cooperazione con lAgenzia


europea dellambiente e con lIstituto statistico delle Comunit europee,
verifica della congruit e dellefficacia tecnica delle norme ambientali, studio e
supporto alla valutazione dimpatto ambientale.
Alle strutture periferiche, le quali hanno sede presso gli attuali laboratori
provinciali chimici digiene e profilassi (LIP), spetta invece il compito di
effettuare controlli sui fattori dinquinamento dellaria, delle acque e del suolo,
nonch sulluso dellenergia nucleare ed in materia di protezione sulle
radiazioni, oltre che di svolgere attivit di supporto tecnico-scientifico nei
confronti degli organi preposti alla valutazione e prevenzione dei rischi
connessi ad attivit produttive.
Ferme restando le funzioni dellAgenzia, lorganizzazione della stessa ha
ricevuto nel tempo modifiche ed aggiustamenti.
Una prima provvisoria disciplina si avuta con due decreti emessi dal
Direttore generale dellAgenzia. Il primo, emanato in data 30 settembre 2003,
riguardava

lorganizzazione

della

sede

centrale,

mentre

il

successivo

provvedimento, datato 6 novembre 2003, concerneva lorganizzazione dei


Dipartimenti

provinciali

che

venivano

articolati

secondo

quattro

aree

tematiche: ARIA, SUOLO, ACQUA ed UFFICIO AMMINISTRATIVO.


Lanno successivo, e pi precisamente il 5/8/2004, lo stesso Direttore
generale emanava un altro decreto con il quale adottava una nuova versione
2

Decreti nn.231 del 30/9/2003, 287 del 6/11/2003 e 487 del 5/8/2004.
A causa, una prima volta, della sospensione, a seguito di giudizio di legittimit costituzionale,
delloperativit del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana ed una seconda in
conseguenza proprio delle modifiche apportate alla titolarit del potere di regolamentazione dalla
legge n. 9 del 2004 precedentemente citata.
3

17

del regolamento organizzativo dellAgenzia, ma, nellattesa che questa fosse


approvata dallAssessorato regionale al territorio e allambiente, provvedeva,
alla stessa data, ad emettere un ulteriore provvedimento con il quale
rivisitava lorganizzazione provvisoria della sede centrale, riconoscendo in
capo alla Direzione generale anche le due strutture della Direzione tecnica e
della Direzione amministrativa. Ci in ragione della mancata individuazione
delle rispettive figure apicali, non previste, peraltro, nella prima stesura della
legge istitutiva ed introdotte a seguito delle modifiche apportate dalla gi
citata legge regionale n. 4 del 2003.
Per quanto concerne invece i Dipartimenti periferici dellAgenzia, un ulteriore
documento organizzativo ne disegnava larticolazione in tre strutture semplici:
AMBIENTE IDRICO, ATMOSFERA e SUOLO, nonch, limitatamente alle
province di Palermo e Catania, in una quarta denominata AGENTI FISICI.
Tale organizzazione dei DAP veniva provvisoriamente adottata con decreto del
Direttore generale del 14 gennaio 2005 ed ha costituito senza alcun dubbio
linizio di un processo strutturale che ha trovato poi concreto avvio con
lemanazione del recente regolamento organizzativo definitivo dellente.
Questultimo, approvato, come in precedenza evidenziato con decreto del
competente Assessore in data 1 giugno 2005, prevede, per la struttura
centrale, una Direzione generale articolata in otto strutture di staff

e due

Direzioni, una tecnica e laltra amministrativa, dotate rispettivamente di otto e


cinque strutture di staff.

Al Direttore generale, nominato dallAssessore

regionale per il territorio e lambiente ed assunto con contratto di diritto


privato di durata quinquennale rinnovabile 5, sono attribuiti poteri di gestione,
amministrazione e rappresentanza

dellEnte, analiticamente individuati dal

predetto regolamento, che lo stesso dovrebbe svolgere con il supporto


collaborativo di un Direttore tecnico e di uno amministrativo, da lui nominati e
preposti alle strutture di staff precedentemente citate.
Lo stesso regolamento disciplina anche le strutture periferiche dellARPA, i
cosiddetti

DAP

(Dipartimenti

ARPA

provinciali),

che

costituiscono

larticolazione operativa dellAgenzia nel territorio della Regione e che vengono


organizzati in unit operative (semplici o complesse), articolazioni funzionali
ed uffici.
Di fatto, a tuttoggi, lorganizzazione della struttura centrale, cos come
prevista dal recente regolamento, non risulta ancora completata. Le strutture
Segreteria Direzione tecnica e Segreteria Direzione amministrativa, infatti,

Individuate per funzioni espletate e da poter organizzare con atto del Direttore generale in unit
operative semplici o complesse dotate di autonomia gestionale e tecnico-professionale
5
Lattuale Direttore generale stato assunto con contratto del 17/5/2001 recentemente
rinnovato.

18

non sono state attivate per mancanza di risorse disponibili con inevitabili
refluenze sul piano della piena operativit ed efficienza dellAgenzia. Per la
stessa motivazione, le strutture Agenti fisici ed Ambiente idrico della
Direzione tecnica e quella Patrimonio, provveditorato ed economato della
Direzione amministrativa sono state direttamente gestite dalla Direzione
generale. Alla data attuale non risulta attivata, anche se il relativo percorso di
attuazione

stato

avviato

con

lelaborazione,

ancora

in

itinere,

del

regolamento sul controllo di gestione, neanche la struttura della Direzione


generale Pianificazione e controllo di gestione, relativamente alle cui
funzioni il Direttore generale dellARPA, nella relazione trasmessa alla Corte in
data 22 marzo 2006, tiene a precisare che le stesse presuppongono un
assetto organizzativo e soprattutto una dotazione organica adeguata alle
effettive necessit

dellAgenzia che lente ancora non possiede; senza

trascurare il fatto che il costo del personale dei DAP grava ancora sulle
Aziende sanitarie, cos come parte dei costi di gestione della strumentazione
del patrimonio immobiliare, il che rende pi complessa lindividuazione,
rilevazione e ripartizione dei costi-obiettivi.
Le stesse considerazioni venivano ribadite, un anno dopo, in una ulteriore
nota trasmessa dall Agenzia nella quale, a proposito della contabilit analitica
per

centri

di

costo,

si

evidenziava

che

pur

essendo

stata

avviata

limplementazione dei dati, non si ancora dato luogo ad alcuna attivit di


reporting periodico strutturato rispetto ai risultati derivanti dalla contabilit
analitica. I dati rilevati sono risultati infatti non significativi, sia in termini di
strutturazione dei centri di costo - limitati alle strutture DAP (aggregante di
livello superiore alle unit organizzative, luogo ideale per un significativo
risultato delle analisi) sia perch la rilevazione delle risorse economiche
impiegate nei processi produttivi risulterebbe parziale dal momento che la
gestione delle risorse dei DAP avviene congiuntamente da parte delle ASL e
dell ARPA. Il completamento

della fase di strutturazione della contabilit

analitica quindi subordinato al definitivo trasferimento di risorse economiche


di personale dalle ASL allARPA nonch, previa una analisi organizzativa di
dettaglio, alla conseguente definizione dei centri di responsabilit e di costo.
La mancanza di un sistema di rilevazione degli indicatori economici ha
conseguentemente portato a sviluppare all interno dell ARPA un sistema di
programmazione e controllo basato sulle attivit, sia a livello strategico che
operativo.
Proprio riguardo ai DAP va in effetti evidenziata linattuazione di quanto
disposto dalla legge istitutiva dellARPA in ordine al transito allAgenzia del
personale e dei beni immobili e strumentali dei laboratori chimici digiene e

19

profilassi (art. 90, comma 4), nonch relativamente alla definizione, da parte
della Giunta regionale (su proposta dellAssessore regionale per la sanit e del
legale rappresentante dellARPA), di un piano di assegnazione dei beni
immobili tra le Aziende unit sanitarie locali e lAgenzia che avrebbe dovuto
per legge completarsi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della
predetta legge istitutiva (art. 90, comma 4 quinquies).
In realt, solamente nel mese di gennaio del 2004 ed a seguito, secondo
quanto dichiarato dal Direttore generale dellARPA, di continue sollecitazioni
inoltrate, sia nel 2002 che nel 2003, dallAgenzia alla Presidenza della Regione
ed allAssessorato regionale della sanit, questultimo aveva provveduto a
convocare le Direzioni generali delle Aziende sanitarie e dellARPA Sicilia al
fine di perfezionare il trasferimento dei predetti beni. Si avviavano pertanto
nel corso del 2004 le attivit di acquisizione degli inventari dei beni mobili
assegnati dalle AUSL agli ex LIP dei reparti chimici, le quali si concludevano
con una proposta di accordo inviata alle AUSL; nel contempo venivano istituiti
presso lAssessorato regionale alla sanit una serie di tavoli tecnici (al fine di
accertare i beni immobili delle AUSL destinati al transito) che portavano alla
redazione di un piano di assegnazione immobiliare successivamente approvato
con deliberazione della Giunta regionale del 13 febbraio 2006.
Relativamente, invece, allorganico delle strutture periferiche in questione, va
evidenziato che risulta ancora inattuato il transito del personale dalle AUSL
allAgenzia, cos come del pari inattuato rimasto il disposto della legge
istitutiva (art. 90, comma 5) il quale in effetti prevedeva che, entro tre anni
dallentrata in vigore della stessa legge, lorganico delle predette strutture
venisse adeguato ai valori medi nazionali rilevati per addetto e riferiti alla
popolazione residente. A fronte, infatti, di un valore medio di 957 unit 6,
lorganico dei Dipartimenti, alla data del 31 dicembre di ciascuno degli anni
oggetto dindagine (2003-2005), risultato rispettivamente pari a 235, 238 e
256 unit 7, attestandosi in tal modo ad un livello di circa un terzo rispetto
alleffettivo fabbisogno dei Dipartimenti di cui trattasi.
Tale carenza di organico non ha riguardato solo le strutture periferiche
dellARPA, ma ha coinvolto anche la sede centrale dellAgenzia che, ai sensi
della pianta organica approvata di recente, avrebbe dovuto operare a
regime con un numero di 165 unit, mentre nella realt erano presenti, come
dato rilevare dalla documentazione trasmessa alla Corte, 52 unit nel 2003,
70 nel 2004 e 77 nel 2005.

Coincidente con lorganico a regime dellAgenzia cos come indicato nella pianta organica
approvata dal recente regolamento.
7
Delle quali, rispettivamente, 197, 189 e 176 del ruolo AUSL.

20

Lintento del legislatore (art. 90, 5 comma) di assicurare, attraverso


linquadramento del personale regionale che ne avesse fatto domanda, un
adeguato organico alla struttura centrale dellAgenzia rimasto nei fatti
disatteso a causa dellesiguo numero di richieste al riguardo presentate dai
soggetti interessati. Si resa necessaria, pertanto, lemanazione di una
norma integrativa (art. 6, 4 comma, legge regionale n. 5 del 2005) che ha
riconosciuto allARPA Sicilia la possibilit di far fronte alle esigenze di organico
della sede centrale anche attraverso listituto giuridico del comando.
Nonostante il predetto intervento legislativo, il problema delle carenze di
organico presso lAgenzia comunque perdurato nel tempo, assumendo,
peraltro, aspetti di significativo impatto quantitativo.
Solamente con lentrata in vigore del recente regolamento organizzativo
dellEnte e con la pubblicazione della pianta organica allegata allo stesso,
comunque, lARPA stata messa in grado di porre in essere tutta una serie di
adempimenti

preparatori

volti

non

solo

ad

attuare

una

mobilit

sia

interdipartimentale, nonch interna (destinata al personale regionale) ed


esterna (presso i DAP e destinata al personale di altre Amministrazioni), ma
anche ad avviare le procedure concorsuali necessarie al reperimento di
personale professionalmente adeguato alle esigenze.
Va comunque evidenziato che, dallistituzione dellAgenzia ad oggi, alla
criticit rappresentata dalla carenza di organico si aggiunto anche un certo
deficit di idonee competenze tecniche interne, a causa, in
dellelevata

eterogeneit della

21

gran parte,

provenienza del personale stesso 8.


Va poi sottolineato che la rilevata carenza di organico non stata di certo
compensata da unadeguata informatizzazione delle strutture.
Il censimento analitico delle apparecchiature presenti sia presso i DAP che
presso la sede centrale, effettuato dalla stessa Agenzia nel mese di maggio
2004 9, ha, infatti, evidenziato da un lato, la presenza di reti locali solamente
in alcuni dei Dipartimenti (Palermo e Catania) e, dallaltro, la carenza di
dotazione di risorse informatiche sia presso la sede centrale che presso i
Dipartimenti periferici.
Sulla base dei dati trasmessi al riguardo dallARPA, infatti, nellultimo anno del
triennio oggetto dindagine si riscontrato un inadeguato rapporto dotazione
p.c./personale in servizio come risulta dai valori indicati nelle seguenti tabelle:
SEDE CENTRALE
UNITA DI PERSONALE

RAPPORTO PERS./P.C.

IN SERVIZIO

P.C. IN DOTAZIONE

77

28

2,75

DAP
STRUTTURA

UNITA DI

P.C. IN

RAPPORTO

PERIFERICA

PERSONALE IN

DOTAZIONE

PERS./P.C

SERVIZIO
AGRIGENTO

21

3,5

CALTANISSETTA

20

CATANIA

52

18

2,8

ENNA

12

10

1,2

MESSINA

38

4,75

PALERMO

38

24

1,58

RAGUSA

24

10

2,4

SIRACUSA

62

7,75

8
Basti pensare che presso la sede centrale, nel triennio di riferimento, risulta che ha prestato
servizio personale in
posizione di comando proveniente dalla Regione (con trattamento
interamente a carico dellARPA fino al maggio 2005 e poi successivamente con trattamento
economico fondamentale a carico della Regione e trattamento economico accessorio a carico
dellARPA), personale in posizione di comando proveniente da altre Amministrazioni pubbliche,
quali enti-parco, comuni, ecc. (con oneri a carico dellARPA), personale con contratto a tempo
determinato ex decreto legislativo n. 502/92 (n. 3 unit dirigenziali), personale con contratto di
lavoro a progetto finalizzato a specifiche attivit e obiettivi e personale L.S.U. stabilizzato
attraverso contratti quinquennali a tempo determinato. La stessa, se non maggiore, eterogeneit
di personale si riscontra pure presso i DAP, atteso che allinterno di tali strutture alle categorie di
personale appena elencate si affianca, come previsto dalla legge istitutiva dellAgenzia, anche il
personale operante negli ex laboratori chimici digiene e profilassi, il quale peraltro continua a
dipendere economicamente dalle AUSL e solo funzionalmente dallARPA.
9
Aggiornato nei mesi di settembre e ottobre 2005

22

TRAPANI

16

2,6

Va comunque fatto presente che, nel trasmettere i dati in questione, lAgenzia


ha anche precisato che il processo dinformatizzazione dellente ormai
concretamente in itinere.
In data 24 giugno 2005 stato infatti approvato dal Presidente della Regione
laccordo di programma attuativo della sottomisura 1.01A

10

nellambito del

quale, allazione a5), denominata creazione di un sistema informativo a


supporto delle attivit dellARPA, stata assegnata una dotazione finanziaria
di 7.268.000 euro, successivamente impegnata a fine esercizio con decreto
del Dirigente generale del Dipartimento dellAssessorato al territorio e
allambiente.
A seguito della predetta assegnazione il Direttore generale dellARPA, allinizio
dellanno in corso, ha approvato il progetto di massima del sistema
informativo per la gestione delle attivit tecniche dellAgenzia

11

e ha

proceduto a porre in essere gli adempimenti relativi alla pubblicazione del


bando di gara per la sua realizzazione. I tempi di esecuzione previsti sono di
24 mesi e vanno conciliati con le scadenze temporali del POR, il quale, come
evidenziato, costituisce la specifica fonte di finanziamento del progetto.

5. VIGILANZA E PROGRAMMAZIONE
Ai sensi della legge istitutiva dellARPA, lattivit della stessa deve svolgersi
sotto la vigilanza dellAssessorato regionale del territorio e dellambiente da
cui promanano gli indirizzi programmatici (art. 90, 2 comma, della legge
regionale n. 6 del 2001).
Tale funzione risulta affidata ad una specifica unit operativa (denominata
rapporti e vigilanza ARPA) istituita allinterno dellArea 3 (affari generali e
comuni) con decreti del Direttore generale del Dipartimento regionale
territorio e ambiente in data 29 novembre e 11 dicembre 2001.
A tale struttura, che, sulla base di quanto riferito dallo stesso Dipartimento

12

non dispone di alcuna assegnazione di risorse finanziarie ed dotata sul piano


informatico di un solo personal computer, stato preposto un dirigente di 3
fascia e (dal 18 gennaio 2006) vi risulta assegnato anche un funzionario
istruttore direttivo.

10

Ridefinita a seguito della revisione di met periodo del complemento di programmazione del
POR 2000/2006
11
Elaborato con la consulenza, a seguito di apposita convenzione, dellARPA Toscana.
12
Con nota n. 14509 del 28/2/2006.

23

Quanto

al

contenuto,

le

funzioni

di

vigilanza

in

questione

sostanzialmente riconducibili, secondo il Dipartimento in questione

sono

13

, alla

valutazione della corrispondenza degli atti e delle attivit poste in essere con
gli stessi, nonch della compatibilit delluso delle risorse finanziarie con le
finalit dellEnte e con gli obiettivi individuati con gli indirizzi programmatici,
esplicandosi

concretamente

attraverso

il

controllo

sulla

regolarit

amministrativa degli atti del Direttore generale dellAgenzia.


Tale procedura di controllo, inizialmente definita attraverso determinazioni
assessoriali, stata recentemente disciplinata dal regolamento organizzativo
dellEnte, il quale ha individuato alcune tipologie di atti del Direttore generale
dellARPA (bilancio di esercizio, bilancio annuale economico preventivo,
programma annuale di attivit e atti di straordinaria amministrazione e
comportanti oneri a carattere pluriennale) la cui esecutivit vincolata al
controllo svolto dallAssessorato.
Per i restanti provvedimenti non ricompresi tra quelli espressamente ivi
elencati e sostanzialmente riconducibili allattivit di gestione ordinaria
dellAgenzia, lesecutivit invece immediata, anche se gli stessi vanno
egualmente trasmessi allAssessorato entro 10 giorni dalla loro adozione.
Il controllo sulla regolarit degli atti del Direttore generale dellAgenzia non
comunque esclusivamente esterno, in quanto gli stessi vanno trasmessi al
competente

Assessorato

solo

ad

avvenuto

espletamento

del

controllo

contabile da parte del Collegio dei revisori dei conti, organo a durata
quinquennale interno allAgenzia ed espressamente previsto dalla legge
istitutiva dellARPA (art. 90, comma 6, lett. b)

14

Lattuale Collegio, composto, secondo le previsioni della legge, da tre membri


effettivi e due supplenti, in carica dal 1 gennaio 2002 e, come risulta dagli
atti trasmessi alla Corte, ha adeguatamente svolto, attraverso frequenti
richieste di chiarimenti inoltrate alla direzione generale dellARPA, nonch
tramite la formulazione di apposite osservazioni, non solo gli specifici compiti
connessi al controllo interno di regolarit, ma anche una funzione dindirizzo
nei confronti dellAgenzia, sollecitando la soluzione delle pi evidenti criticit
di funzionamento dellEnte riscontrate proprio attraverso lesame degli atti
adottati dallo stesso.
Tra tali disfunzioni, come evidenziato dai verbali del Collegio,

assume

particolare rilievo la carenza di personale, in ordine alla quale lorgano di


controllo interno ha pi volte rappresentato la necessit che lEnte si dotasse

13

Nota n. 92 del 31/1/2002.


Tale norma, peraltro, dispone che lo stesso venga nominato dal Presidente della Regione su
conforme deliberazione della Giunta regionale e su proposta dellAssessore per il territorio e
lambiente.
14

24

di una propria completa struttura di personale a tempo indeterminato al fine


di un organico raggiungimento di fini istituzionali, nonch la mancata
attivazione

15

del servizio

per il controllo di gestione che consentisse

leffettiva verifica dei risultati ottenuti ed una valutazione di efficacia e di


efficienza dellazione amministrativa rispetto agli obiettivi individuati a priori.
Il predetto Collegio non ha mancato poi di sottolineare pi volte anche il
problema

dei

ritardi

registrati

nelladozione

dei

documenti

contabili

fondamentali: la relativa trasmissione per il controllo, infatti, stata dallo


stesso reiteratamente sollecitata nel corso del periodo oggetto dindagine
soprattutto con riferimento ai bilanci consuntivi del triennio 2003/2005,
elaborati, come peraltro gi osservato da questa Corte con deliberazione n. 12
del 2006, a notevole distanza di tempo rispetto ai termini previsti dalla legge.
Analoga

attenzione

ed

accuratezza

nellespletamento

delle

funzioni

di

vigilanza non risulta che invece siano state prestate, secondo quanto emerge
dagli atti in possesso della Corte, n dallUfficio di Gabinetto n dal
competente Dipartimento dellAssessorato al territorio e allambiente, organi
che pur avevano il compito non solo di vigilare sulle criticit di funzionamento
dellARPA, ma, in specifici casi (quale quello citato del notevole ritardo
nelladozione di documenti contabili fondamentali per lAgenzia), anche di
intervenire in via sostitutiva al fine di risolvere le gravi inefficienze riscontrate.
Va segnalata inoltre la negligenza degli organi in questione nelladempiere ai
compiti
2000

previsti dal comma 2 ter dellart. 17 della legge regionale n. 8 del

16

, il quale ha disposto che per gli enti regionali, contestualmente

allapprovazione del bilancio di previsione, lorgano regionale di vigilanza


fissi, di concerto con lAssessore regionale al bilancio e alle finanze, specifici
obiettivi di gestione con valenza finanziaria, indicando anche la cadenza delle
verifiche periodiche.
Premesso che, rientrando la fissazione di obiettivi in una tipica funzione di
indirizzo
lAssessore

politico amministrativo, lorgano competente in proposito


17

e che lindividuazione, per gli enti vigilati, di specifici obiettivi di

gestione con valenza finanziaria conditio sine qua non affinch i medesimi
concorrano al perseguimento degli obiettivi generali di finanza pubblica per
lattuazione del patto di stabilit regionale

18

, dagli atti trasmessi alla Corte

risulta che lunica fase programmatoria attivata al riguardo dallorgano


regionale vigilante stata quella propositiva, indirizzata allAssessore e

15

Posta in evidenza dal Collegio gi nei primi mesi del 2003, come risulta da un verbale del
17/4/2003.
16
Introdotto dallart.26 della legge regionale 16/4/2003, n. 4.
17
Come precisato dalla circolare n. 24 del 10.12.2003 emanata al riguardo dallAssessorato al
bilancio e alle finanze.
18
Nota del Dipartimento regionale territorio ed ambiente in data 8/11/2004.

25

svolta (sia pur con una certa perplessit dovuta ad attivit dellAgenzia non
ancora

pieno

regime)

dal

dirigente

preposto

allunit

operativa

dipartimentale di vigilanza.
Tale proposta, consistente nel fissare allARPA, per gli esercizi 2004 e 2005,
alcuni obiettivi concernenti lincremento delle entrate proprie dellAgenzia, non
sembra, comunque, che abbia avuto seguito alcuno a livello assessoriale, non
risultando adottato al riguardo nessun ulteriore atto procedimentale.
Per quanto attiene invece pi specificamente alle funzioni di programmazione,
anchesse affidate dalla legge istitutiva dellARPA allAssessorato regionale al
territorio e allambiente, si deve preliminarmente rilevare come le stesse , nel
biennio 2003-2004, siano state svolte attraverso le annuali direttive generali
per lazione amministrativa e per la gestione adottate dallAssessore, le quali
hanno erroneamente individuato, impropriamente assimilandolo ai dirigenti
preposti ai centri di responsabilit del predetto Assessorato, il Direttore
generale dellAgenzia come diretto destinatario degli

anzidetti indirizzi

programmatici.
Solo nel 2005, a seguito di un approfondito esame condotto dal competente
Servizio di valutazione e controllo strategico (SEVACOS) sulla normativa
istitutiva dellARPA, nonch su quella che regolamenta il sistema dei controlli
nellordinamento regionale, lAssessorato pervenuto alla conclusione che la
direttiva annuale non rappresentasse lo strumento idoneo per fissare gli
indirizzi programmatici nei confronti di un ente strumentale della Regione
quale lARPA. La Corte ritiene di poter condividere tale orientamento atteso
che nellordinamento regionale i centri di responsabilit amministrativa (ai
quali

le

direttive

assessoriali

sono

in

definitiva

rivolte)

coincidono

esclusivamente con i Dipartimenti regionali e gli Uffici ad essi equiparati tra i


quali in effetti non ricompresa lAgenzia di cui trattasi.
E stato pertanto posto a carico del Dirigente generale del Dipartimento
territorio ed ambiente, relativamente allanno 2005, lonere di individuare e
proporre allAssessore, entro 20 giorni dallemanazione della direttiva generale
per lazione amministrativa e per la gestione, gli obiettivi e le specifiche
attivit da assegnare al Direttore generale dellARPA.
Tale onere, unitamente a quello della vigilanza e del monitoraggio sullARPA,
ha costituito lobiettivo operativo che nellambito di quello strategico R, volto
al perseguimento della piena operativit dellAgenzia, stato concretamente
affidato al Direttore generale del Dipartimento.

26

Al riguardo si osserva che, pur avendo formulato allAssessore specifiche


proposte di obiettivi da assegnare allARPA

19

, non sembra che il competente

Dirigente generale sia riuscito a monitorare periodicamente il grado di


raggiungimento di quelli concretamente assegnati allARPA. Alla data del 20
febbraio 2006, come, peraltro, evidenziato dal SEVACOS, nessun report
trimestrale risulta, infatti, che sia stato presentato al riguardo dal Dirigente
generale del Dipartimento, il quale, invece, sulla base della direttiva annuale
assessoriale,

era

espressamente

tenuto

tale

adempimento

secondo

specifiche cadenze temporali.


Nel marzo 2006 comunque la Direzione generale dellARPA trasmetteva
allAssessore una sintesi dellattivit svolta nellanno precedente in relazione
agli indirizzi programmatici ricevuti. Il mese successivo, in ordine ai 12
obiettivi assegnati al Direttore generale dellAgenzia, lorgano regionale di
vigilanza formulava al SEVACOS una proposta di valutazione che si traduceva
nellattribuzione al dirigente valutato di un punteggio complessivo di 74,60 su
100. Tale proposta, per, non veniva accolta da parte dellAssessore protempore, il

quale

riteneva necessario acquisire ulteriori elementi

di

valutazione in ordine al conseguimento parziale di alcuni obiettivi altamente


prioritari.
Alla data di conclusione dellindagine, pertanto, la predetta procedura

di

valutazione era ancora in itinere pur avendo comunque lARPA fornito


allAssessorato nel mese di novembre 2006 i chiarimenti dallo stesso richiesti.
Per quanto concerne invece i due esercizi precedenti, va riferito che i 4
obiettivi operativi attribuiti al Direttore generale dellARPA Sicilia dalla
direttiva assessoriale per il 2003 risultano realizzati solo parzialmente (nella
misura di 69,15 punti su un totale di

95

20

), mentre la relativa procedura di

valutazione da parte dellAssessore si protratta addirittura sino al 1


semestre del 2006. Detta situazione, invero, si verificata a causa del
sopraggiungere di incertezze sorte in merito allindividuazione dellautorit
competente a concludere la predetta procedura nellipotesi, in concreto
verificatasi nel mese di settembre 2004, dellalternarsi del vertice politico.
Tale problematica stata risolta sulla base di un parere reso dallUfficio
legislativo e

legale

21

il quale, per il principio di continuit amministrativa, ha

individuato nellAssessore pro-tempore lorgano competente a definire la


procedura di valutazione. Questultima, infine, stata portata a compimento,
19
Come si evince da una nota del Dirigente dellunit operativa vigilanza ARPA del 14/6/2005,
nonch dalla nota del 4/8/2005 con cui lAssessore concretamente assegna al Direttore generale
dellARPA 12 obiettivi operativi.
20
Organizzazione interna della struttura (25 di valore realizzato sul valore previsto di 30),
attivazione dei controlli interni di gestione (2 su 5), attivit di controllo e monitoraggio ambientale
(26,15 su 40) e attivit di studio e ricerca (16 su 20).
21
Prot. n. 15700 in data 18.11.2005.

27

senza, per, il rispetto delle formalit prescritte dalla direttiva assessoriale per
il 2003

22

, con la mera presa datto (avvenuta il 30 marzo 2006) da parte

dellAssessore pro-tempore del giudizio positivo sulloperato del direttore


generale dellARPA espresso, peraltro laconicamente, dal vertice politico in
carica nel 2003.
Relativamente, invece, allanno 2004, premesso che gli obiettivi operativi
assegnati al Dirigente generale dellARPA erano 14

23

, dallesame delle relative

schede riepilogative, definite dal SEVACOS in sede di valutazione dellattivit


di

questi,

risultano

essere

stati

conseguiti,

in

toto

parzialmente,

rispettivamente 7 e 3 obiettivi, mentre per gli altri 4 ad alta priorit

24

se ne

registrava il mancato conseguimento.


La procedura di valutazione del direttore generale dellAgenzia si conclusa
comunque positivamente, in data 27 febbraio 2006, con laccettazione da
parte

dellAssessore

delle

giustificazioni

fornite

in

merito

con

la

corresponsione, pertanto, della conseguente indennit di risultato.


Quanto invece alla valutazione della dirigenza non apicale dellAgenzia nel
triennio in esame, va segnalata lanomalia (ancora una volta ascrivibile alla
commistione tra Aziende sanitarie e ARPA gi in precedenza evidenziata) di un
doppio organo di valutazione.
Mentre, infatti, la procedura relativa ai dirigenti della sede centrale stata
affidata al Nucleo aziendale di valutazione

25

, quella inerente la dirigenza

operante allinterno dei DAP stata espletata dai collegi tecnici delle rispettive
Aziende sanitarie locali di provenienza.

6.

OSSERVAZIONI

CONTABILI

IN

MISURE

TEMA

DI

ADOZIONE

CONSEGUENZIALI

DEGLI

ADOTTATE

STRUMENTI
DALLARPA

SICILIA

Con deliberazione n. 12 del 24 maggio 2006 la Sezione di controllo per la


Regione siciliana, ai sensi dellart. 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994,
n. 20, ha formulato nei confronti dellARPA Sicilia e del Dipartimento

22

La quale in effetti prevedeva lattribuzione di un punteggio complessivo massimo di 100 punti al


fine di tener conto sia della performance operativa, che del comportamento organizzativo del
dirigente valutato.
23
Di cui alcuni gi presenti nella direttiva 2003 e riproposti, quali quelli relativi allattivazione di
una rete di monitoraggio dellinquinamento, di un sistema di monitoraggio delle acque e del
suolo, di controlli interni di gestione, del catasto rifiuti ed infine di un sistema informativo
territoriale sul monitoraggio delle sorgenti elettromagnetiche.
24
Concernenti lattivit di monitoraggio Rete ENVIREG il risanamento ambientale, lattivazione
di progetti pilota e LARS INFEA Azioni di sistema: attivazione nodi strategici, province ed enti
gestori aree naturali protette.
25
Organo collegiale istituito con D.D.G. del 7.5.2004 e composto da tre professionisti esterni.

28

dellAssessorato regionale al territorio e allambiente alcune osservazioni in


tema di adozione degli strumenti contabili fondamentali dellAgenzia.
In particolare la Corte, pur prendendo atto delle difficolt connesse al
passaggio da un sistema di contabilit finanziaria ad uno economico
patrimoniale, che avevano di fatto ritardato la definizione del bilancio
consuntivo 2003, nonch di altre circostanze oggettive che non avevano
parimenti

consentito

la

tempestiva

adozione

dei

documenti

contabili

consuntivi per gli esercizi 2004 e 2005, ha valutato in maniera fortemente


negativa i ritardi e

le carenze che avevano caratterizzato la gestione

contabile dellAgenzia, non solo nel periodo oggetto dindagine, ma anche in


tempi pi recenti.
Inoltre, avendo accertato che lAgenzia aveva conferito ad una societ esterna
lincarico di predisposizione dei bilanci e del piano dei conti, nonch la relativa
assistenza tecnica, riconosceva parzialmente giustificabile per il 2003 ed il
2004 tale scelta, attesa la forte carenza di organico rappresentata dallente.
Non riteneva, invece, di poterla condividere per il 2005, stante che, a seguito
dellentrata

in

vigore

del

regolamento

organizzativo

dellente

della

disponibilit dello strumento giuridico della pianta organica allegata allo


stesso, lAgenzia era meglio in grado di acquisire un assetto stabile e di poter
fare fronte direttamente quindi agli adempimenti contabili fondamentali. Si
poneva in evidenza in quella sede la necessit di rivedere le decisioni gi
assunte in materia di redazione del conto consuntivo 2005, consistenti
nellaffidare la predisposizione dello stesso a trattativa privata previa gara.
Quanto alle osservazioni mosse dalla Corte al Dipartimento regionale del
territorio e dellambiente, esse riguardavano sostanzialmente la scarsa
attenzione data dallo stesso ai ritardi contabili dellARPA, pur avendo il
predetto organo per legge il compito di vigilare sulla regolare gestione
dellAgenzia e, in particolare, sul corretto adempimento degli obblighi
contabili.
Dagli atti in possesso della Corte risultava infatti che i solleciti rivolti dal
Dipartimento

allARPA

in

ordine

alladozione

dei

bilanci

consuntivi

riguardavano esclusivamente lesercizio 2003, mentre a fronte di materiali


ritardi accumulati dallAgenzia in sede di elaborazione ed adozione dei bilanci
di esercizio 2004 e 2005, non era stato intrapreso dal Dipartimento alcun
intervento sostitutivo, quale la nomina di apposito commissario ad acta, che
nelloccasione era invece attuabile sussistendo sia la normativa applicabile,
seppure in via analogica, sia i relativi presupposti di fatto e di diritto.
Riguardo alladempimento delle funzioni di controllo interno di regolarit
amministrativa contabile, la Corte non riteneva invece

29

di osservare alcunch

nei confronti del Collegio dei revisori dei conti addetto al riscontro di regolarit
dei predetti documenti contabili, atteso che dalla documentazione pervenuta
risultava con chiarezza che lo stesso aveva reiteratamente sollecitato, con
note indirizzate sia al Direttore generale dellARPA che all Ufficio di vigilanza
del Dipartimento regionale territorio e ambiente, linoltro di bilanci consuntivi
relativi sia al 2003 che al 2004, nonch, in data 3 maggio 2006, anche linvio
di notizie in ordine allattivazione, da parte dellAgenzia, delle procedure per
ladozione del bilancio consuntivo 2005.
Si raccomandava comunque a tale organo di controllo interno di richiedere
espressamente al competente Dipartimento la diffida ad adempiere nei
confronti del Dirigente generale dellArpa Sicilia ove in futuro si fossero
verificati analoghi casi di ritardi nelladozione degli strumenti contabili.
Alle osservazioni formulate e alla richiesta da parte della Corte di comunicare
le misure adottate in conseguenza delle stesse, lARPA Sicilia corrispondeva in
data

14

novembre 2006, facendo preliminarmente presente di

avere

provveduto, in data 31 ottobre 2006, alladozione del bilancio consuntivo


2005, e comunicando di avere impresso unaccelerazione alle procedure
propedeutiche per avviare il reclutamento del personale, acquisendo peraltro,
in posizione di comando, due funzionari amministrativi ed un dirigente,
questultimo immediatamente preposto alla struttura SA II Contabilit e
bilancio, fino a quel momento gestita direttamente dalla Direzione generale.
Quanto al decreto del Direttore generale di affidamento della predisposizione
del consuntivo 2005 a trattativa privata previa gara, lAgenzia riferiva di aver
revocato lo stesso e di aver chiesto la collaborazione occasionale di due
funzionari

dellAzienda

ospedaliera

Civico

in

possesso

di

consolidata

esperienza nella redazione dei bilanci dellAziende sanitarie.


Circa, infine, losservazione formulata dalla Corte in ordine alla necessit di
inserire nel Regolamento organizzativo dellente una disposizione che fissasse
in maniera esplicita la data del 30 aprile quale termine finale per ladozione
del bilancio consuntivo dellAgenzia, la stessa assicurava che avrebbe
sottoposto al pi presto la modifica regolamentare suggerita agli organi
competenti.
Merita positiva valutazione la circostanza che le iniziative poste in essere
dallARPA per ridurre le criticit legate ai ritardi registrati in passato in tema di
procedure contabili, nel corso del 2007 hanno avuto effetti concreti e
immediati. In data 14 giugno, infatti, lAgenzia ha trasmesso allAssessorato
regionale del territorio e dellambiente per la dovuta approvazione il decreto
del Direttore generale n. 259 del 30 aprile con il quale veniva adottato, nei
termini previsti dalla legge, il bilancio di esercizio relativo al 2006.

30

Censurabile,

invece,

dellAmministrazione

appare
regionale

lomessa
(Ufficio

di

comunicazione
gabinetto

da

parte

dellAssessore

Dipartimento territorio ed ambiente) in merito alle eventuali misure adottate


in conseguenza delle osservazioni mosse in quella sede dalla Corte.
7. PROFILI CONTABILI DEI BILANCI 2003-2005
A decorrere dal 1 gennaio 2003 lAgenzia ha adottato un nuovo assetto
contabile, passando dal tradizionale sistema finanziario ad uno di tipo
economico-patrimoniale.
Ci non solo in osservanza dei principi e dei criteri direttivi fissati dal decreto
legislativo n. 300 del 1999 che, nel disciplinare la struttura delle Agenzie, d
facolt ai direttori generali di deliberare regolamenti interni di contabilit
ispirati a principi civilistici, anche in deroga alle disposizioni sulla contabilit
pubblica, ma anche in forza del rinvio, contenuto nella legge istitutiva
dellARPA,

al

decreto

legislativo

n.

502

del

1992

(che

disciplina

lorganizzazione delle AUSL) quale riferimento normativo per lo svolgimento


delle funzioni attribuite allente di nuova istituzione.
Il rinvio al sistema contabile delle AUSL quale modello applicabile allAgenzia
si fa ancora pi evidente con lemanazione del regolamento organizzativo
dellente, il quale, dopo aver prescritto per lARPA ladozione di un bilancio
pluriennale di previsione, di un bilancio annuale economico preventivo e di un
bilancio di esercizio, espressamente dispone, per questultimo documento
contabile, che nelle more della definizione di un apposito schema di bilancio,
lAgenzia adotter quello previsto dalla normativa vigente per le aziende
sanitarie della regione con i necessari adeguamenti.
In virt della normativa regionale e regolamentare appena richiamata, lARPA
ha elaborato nel triennio oggetto dindagine e nei tempi appresso indicati, i
seguenti documenti contabili:

TIPOLOGIA
BILANCIO

DATA DI ADOZIONE

DATA DI

ARPA

APPROVAZIONE

ANNO

ARTA
Preventivo

2003

27/12/2002

04/06/2003

Consuntivo

2003

26/04/2005

09/09/2005

Preventivo

2004

13/02/2004

17/05/2004

Consuntivo

2004

12/05/2006

23/05/2006

Preventivo

2005

07/01/2005

22/02/2005

31

Consuntivo

2005

31/10/2006

12/01/2007

Dallesame dei dati sopra riportati emerge subito il notevole ritardo con cui i
predetti documenti contabili, ed in particolare i bilanci consuntivi dellAgenzia,
sono stati adottati. Tale critica situazione, gi oggetto, come riferito nel
precedente paragrafo, di specifiche osservazioni formulate da questa Corte,
ha registrato, come si evince dalla tabella di cui sopra, un miglioramento,
seppur modesto, in occasione delladozione dellultimo bilancio consuntivo
dellEnte, avvenuta a distanza di sei mesi rispetto al termine prescritto del 30
aprile, a fronte del ritardo di circa un anno riscontrato, invece, per ladozione
dei rendiconti 2003 e 2004.
Quanto allesame

delle singole poste dei documenti contabili oggetto della

presente indagine, va preliminarmente segnalato che lARPA ha adottato sic et


simpliciter gli schemi dei bilanci delle AUSL, senza pertanto apportare i
necessari adattamenti alla realt aziendale, pur suggeriti dal Regolamento, e
che

si

sarebbero

documenti contabili

rilevati
26

assolutamente

funzionali

allintelligibilit

dei

in considerazione, peraltro, della peculiarit dei compiti

espletati dallEnte rispetto alle aziende del settore sanitario.


Ed invero, nel conto economico dellEnte, e pi precisamente tra i costi
derivanti dallacquisizione di servizi da pubblico e da privato, figurano importi
ascritti a prestazioni sanitarie per assistenza ambulatoriale, assistenza
riabilitativa, assistenza integrativa e protesica, medicina di base da
convenzione e farmaceutica da convenzione, partite che risultano prima
facie di difficile, se non impossibile, comprensione in relazione alla specifica
realt dellARPA. La Corte, pertanto, dellavvio che occorra al pi presto
procedere ad una completa rivisitazione del piano dei conti dellAgenzia.
Quello della chiarezza non per lunico tra i principi fondamentali ad
essere stato sacrificato nella redazione dei bilanci verificati. E emerso, infatti,
che nello stesso esercizio voci di costo analoghe sono state imputate a conti di
mastro diversi, in violazione cos di un secondo e fondamentale canone per la
redazione del bilancio, quello della rappresentazione veritiera e corretta della
situazione patrimoniale e finanziaria.
In particolare si fa riferimento ai costi sostenuti per incarichi di consulenza per
il supporto tecnico-scientifico ed operativo ad attivit istituzionali dellAgenzia
27

nonch

in

materia

ambientale

26

con

particolare

riferimento

alle

Come peraltro segnalato dallo stesso Collegio dei revisori dei conti dellAgenzia in occasione di
alcuni chiarimenti richiesti in materia contabile da questa Corte e forniti con nota n. 7 del 24
gennaio 2007.
27
Di cui ai DD.DD.GG. nn. 213 del 18.9.2003 e 224 del 19.4.2004.

32

problematiche delle aree industriali

28

, ambedue ascritti nei bilanci consuntivi

2003 e 2004 al conto delle prestazioni sanitarie da privato altra


assistenza, ed imputabili invece pi propriamente alle spese per consulenze
tecniche; o ancora al costo relativo ad un incarico di docenza collegato al
progetto INFEA, anche questo contabilizzato nel 2004 tra le prestazioni
sanitarie da privato altra assistenza,

laddove gli oneri scaturenti

da

analoghi e coevi incarichi di docenza risultano scritturati tra le prestazioni


sanitarie da privato assistenza riabilitativa.
Sempre in ordine ad irregolarit riscontrate nelle imputazioni contabili, va poi
segnalato lincarico conferito per lo studio e la predisposizione di atti
amministrativi in funzione dellavvio delle procedure concorsuali dellAgenzia, i
cui costi (pari ad un totale di 9.240) sul bilancio relativo al 2005 risultano
essere stati registrati in due distinti conti: consulenze legali per 4.200 e
consulenze amministrativo-gestionali per 5.040.
Infine, relativamente al bilancio consuntivo 2005, si accertata lerronea
imputazione di prestazioni effettuate da enti pubblici (nella specie le ARPA del
Molise e dellEmilia Romagna ed il Centro Nazionale Ricerche) alla posta di
bilancio denominata prestazioni sanitarie da privati, nonch, nellambito
della predetta posta di bilancio, limputazione a due diversi conti di mastro dei
costi sostenuti per lattivit resa dalle due Agenzie, pure trattandosi di
prestazioni del tutto analoghe.
Ci premesso sui criteri generali che hanno presieduto alla redazione dei
bilanci dellAgenzia e su alcune irregolarit contabili di carattere generale
riscontrate, occorre precisare che la Corte, oltre ad effettuare lanalisi
economico-finanziaria

dei bilanci 2003-2005 dellARPA Sicilia, ha anche

proceduto alla verifica di tali documenti contabili sulla base di accertamenti a


campione, condotti con metodo non statistico sulle poste pi rilevanti del
conto economico e dello stato patrimoniale. Tale procedura stata adottata al
fine di evitare duplicazione di controlli (interni ed esterni) atteso che, sulla
base di una preliminare valutazione circa ladeguatezza e lefficacia del
sistema di controllo interno di regolarit amministrativo contabile esistente
presso lAgenzia,

era emerso il buon funzionamento delle verifiche interne

condotte nel triennio dal Collegio dei revisori dei conti.


Lanalisi

dei

bilanci

in

questione

ha

preliminarmente

evidenziato

che

landamento gestorio dellEnte, illustrato nella tabella che segue ed in quelle


riportate tra gli allegati, stato strettamente vincolato allentit del contributo
di funzionamento erogato dalla Regione.

28

Di cui ai DD.DD.GG. nn. 9 del 24.2.2003 e 188 dell8.8.2003.

33

ANNO 2003

ANNO 2005

ANNO 2004

CONTO ECONOMICO SINTETICO


A) VALORE DELLA PRODUZIONE
1) Contributo in c/c esercizio

9.359.500,00

4.719.000,00

7.550.000,00

743.729,54

2.003.118,28

1.629.146,36

5.061,81

49.790,19

124.145,61

10.103.229,54

6.771.908,47

9.308.353,78

2) Proventi e Ricavi diversi


Concorsi, recuperi e rimborsi per
3) attivit tipiche
5) Costi capitalizzati
TOTALE VALORE DELLA
PRODUZIONE (A)
B) COSTI DELLA PRODUZIONE

1)

Acquisti di beni

173.695,06

220.188,27

344.009,12

2)

Acquisti di servizi

892.618,74

1.882.758,78

1.682.249,39

3)

Manutenzioni e riparazioni

17.833,68

142.215,89

280.268,29

4)

Per godimento di beni e servizi

6.114,00

17.961,36

65.212,57

5)

Personale di ruolo sanitario

869.907,55

1.037.336,98

2.150.836,44

6)

Personale di ruolo professionale

500,00

Personale di ruolo tecnico


Personale di ruolo
8) Amministrativo

792.726,02

451.787,56

519.218,20

743.925,04

2.260.955,21

2.892.171,04

9)

Oneri diversi di gestione


Ammortamento delle
10) immobilizzazioni Immateriali
Ammortamento
12) Immobilizzazioni Materiali

880.608,54

1.846.720,95

1.653.965,32

9.037,27

26.860,13

60.442,69

152.487,20

268.394,57

791.134,67

14)

-19.012,86

-125.595,29

- 12.953,13

392.963,78

335.694,74

1.211.337,79

7)

Variazioni delle Rimanenze


Accantonamenti tipici
15) dell'esercizio
TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE
(B)

4.912.904,02 8.365.779,15 11.637.892,39

PROVENTI E ONERI FINANZIARI ( C)

461,22

6.899,22

17.921,52

PROVENTI E ONERI STRAORDINARI


(D)

-11,47

12.052,45

-33.430,00

IMPOSTE E TASSE (IRAP-IRPEG)


UTILE O PERDITA D'ESERCIZIO

41.209,94

5.149.565,33 1.574.919,01 -2.345.047,09

34

Come dato evincere dai dati in questione, se infatti nel 2003 lentit del
predetto

contributo

di

funzionamento

9.359.500)

stata

tale

da

determinare un utile pari ad 5.149.565,33, nellanno successivo la riduzione


di circa il 50 % del trasferimento regionale (da 9.359.500 a 4.719.000 di
euro) ha determinato la registrazione di una perdita di esercizio pari a
1.574.919,01 di euro. Nel 2005, nonostante il contributo regionale di
funzionamento sia aumentato da 4.719.000 a 7.550.000 di euro, laumento
dei costi di produzione rispetto allesercizio precedente stato talmente
elevato (da 8.365.779,15 a 11.637.892,39 euro; + 39 %) da comportare
egualmente una chiusura dei conti recante una perdita (2.345.047 di euro)
pari a circa il 20% in pi di quella registrata nellesercizio precedente.
Il vertice dellAgenzia giustifica tale andamento con un notevole abbattimento
dei ricavi dovuto principalmente a due ordini di motivi: il saldo negativo dei
progetti realizzati in favore di soggetti pubblici extraregionali quali APAT e
ARPA di altre regioni, nonch la riduzione dei proventi conseguenti a
prestazioni a carattere ambientale erogate a favore di soggetti privati, su cui
hanno influito soprattutto le minori attivit connesse alle richieste di pareri
sulle nuove installazioni di antenne di telefonia (attivit che ha raggiunto una
saturazione della domanda), nonch la minore attivit di campionamento
finalizzato alla caratterizzazione dei siti contaminati, la quale aveva registrato
un picco nellanno 2004.
Sotto altro profilo stato posto in evidenza come laumento dei costi della
produzione nellesercizio 2005 sarebbe da ricercare principalmente nella
crescita delloperativit aziendale, circostanza che ha determinato un forte
incremento dei consumi dei beni e di alcuni servizi, nonch dei costi di
manutenzione della pi ampia dotazione di beni aziendali strumentali e di
quelli per la locazione della nuova sede dellAgenzia, oltre che degli oneri per il
personale, tra i quali figurano anche quelli, notevolmente lievitati, per le
collaborazioni esterne.
In particolare, dalla tabella del conto economico sintetico del triennio dato
notare che il costo dellacquisto dei beni raddoppiato nel 2005, rispetto
allanno 2003, cos come anche quello derivante dallacquisto dei servizi.
Relativamente a questultima voce, ed in particolare alle prestazioni non
sanitarie da pubblico, si osserva che dalla note integrative ai bilanci consuntivi
del triennio risulta che i costi per servizi da pubblico nel triennio sono
passati dai 48.000.00 euro del 2003 ai 27.000.00 euro del 2004 fino a
risultare pari allo zero nel 2005, mentre gli acquisti di servizi da strutture
universitarie, ricerca ed altro nel biennio 2003-2004 sono cresciuti da
382.967 a 437.431 per raggiungere infine i 965.269 euro nel 2005.

35

Relativamente infine allacquisto di servizi non sanitari da privato, gli oneri per
le consulenze amministrativo-gestionali diminuiscono nel 2005, rispetto al
biennio precedente, (105.658 euro nel 2003, 103.172 euro nel 2004 e 72.020
euro nel 2005), mentre aumentano quelli relativi alle consulenze tecniche
(35.116 euro nel 2003, 218.654 euro nel 2004 e 213.206 euro nel 2005). Nel
2005 subisce una diminuzione anche il costo per le consulenze legali che,
invece, nel 2004 era aumentato rispetto allanno precedente (13.236 euro nel
2003, 18.661 euro nel 2004 e 5200 euro nel 2005).
Proprio con riferimento alla materia delle consulenze, la Corte ritiene di
dovere segnalare il frequente e consistente ricorso da parte dellAgenzia ad
incarichi di consulenza esterna, genericamente giustificati con la mancanza di
figure professionali interne idonee allo svolgimento dellincarico e spesso
insufficientemente motivati in punto di criteri adottati per la selezione dei
professionisti prescelti, limitandosi infatti lAgenzia il pi delle volte a
riportare, tra le premesse del decreto di incarico, lespressione visto il
curriculum vitae et studiorum del professionista incaricato.
Va peraltro posto in evidenza che, se da un lato il ricorso a consulenze esterne
trova la sua ragion dessere nella gi segnalata grave carenza dorganico che
ha caratterizzato questi primi anni di vita dellAgenzia, dallaltro, sulla base
della documentazione in possesso di questa Corte, si ha limpressione che tal
modo di operare da parte dellEnte, pur nelle concrete difficolt operative
rappresentate, sia diventato, nel periodo oggetto dindagine, quasi una prassi
consolidata, utilizzata reiteratamente

29

nelle materie pi disparate, compresi

casi in cui lattivit oggetto dincarico, oltre a non essere adeguatamente


motivata nella sua finalit, poteva ben essere svolta da figure professionali di
fatto esistenti allinterno dellAmministrazione

30

N si pu sottacere che lincarico di consulenza in alcuni casi risulta conferito


non solo per lo svolgimento di attivit istituzionali quali la redazione dei
documenti contabili fondamentali dellEnte, ma anche in forma reiterata per il
medesimo oggetto alla stessa societ di consulenza, s da trasformarla quasi
in una struttura stabile dellAgenzia, e ci in contrasto sia con il pacifico
principio giurisprudenziale della temporaneit dellincarico di consulenza

29

Si segnalano tra gli altri, in proposito, i cinque incarichi conferiti nellarco temporale di un anno
e cinque mesi in materia fiscale allo stesso professionista con cinque distinti provvedimenti e per
un totale di circa 45.000 euro, nonch i tre incarichi affidati in poco pi di un anno e mezzo ad un
consulente in materia di educazione ambientale e per un importo complessivo di circa 44.000
euro.
30
E il caso dellincarico conferito con decreto del Direttore generale dellAgenzia n. 337 del
16.12.2003 ad un avvocato retribuito con un compenso forfettario di 10.000.00 euro per la
stesura di un documento ricognitivo dellattivit svolta dallARPA nei primi due anni di vita.

36

esterna in quanto collegato alleccezionalit dellevento

31

, sia con il divieto di

frazionamento della spesa.


Nella specie destano perplessit le consulenze richieste dallAgenzia ad una
societ alla quale, dal 18 settembre 2002 al 15 dicembre 2005 (cio in tre
anni e tre mesi circa) e per effetto di sette distinte convenzioni (alcune delle
quali stipulate in vigenza di altre), risultano affidati incarichi per circa 302.700
euro, il pi delle volte assolutamente identici nelloggetto.
Tra questi, infatti, due riguardano il medesimo intervento formativo globale su
specifici temi del management aziendale e risultano conferiti a distanza di
dieci mesi luno dallaltro con due distinte convenzioni per un importo
complessivo di 72.000 euro, mentre gli altri vertono sostanzialmente sulla
prestazione di unattivit di assistenza per la redazione dei documenti
contabili e sullavvio di un sistema di pianificazione, controllo e budget
operativo, peraltro non portato a compimento come in precedenza accennato
al paragrafo 4.
Quanto poi alle modalit di affidamento allesterno

degli incarichi di

consulenza, va segnalato il diffuso mancato rispetto da parte dellEnte delle


norme vigenti in materia di aggiudicazione di appalti pubblici di servizio.
Secondo infatti una giurisprudenza ormai consolidata

32

, la prestazione

dopera intellettuale va configurata come una vera e propria prestazione di


servizio e quindi in quanto tale svincolata dal concetto dellintuitus personae,
al fine anche di impedire la formazione di una nicchia di mercato sottratta
alla libera concorrenza e di cui usufruisca un numero ristretto di soggetti, in
violazione, con pregiudizio per lerario, dei principi generali del buon
andamento e delleconomicit dellazione amministrativa, oltre che del
principiocardine della legalit enunciato nellarticolo 97 della Costituzione.
Dalla documentazione esaminata non sembra invece che nellaffidamento dei
servizi, ivi compresi gli incarichi a consulenti esterni, lARPA abbia rispettato
n la normativa comunitaria di cui allart. 3 del decreto legislativo n. 157 del
1995 (che dispone di regola la procedura concorsuale pubblica per gli appalti
di importo superiore ai 200.000,00 di euro), n quella regionale contenuta
nellart. 32 della legge 2 agosto 2002, n. 7 ed ulteriormente richiamata dal
regolamento dellente, la quale, invero, per gli appalti di importo inferiore alla
soglia comunitaria, prevede il ricorso alla trattativa privata previa gara
informale.
Sembra piuttosto che il criterio cui lAgenzia si sia ispirata nellaffidamento
degli incarichi esterni sia stato proprio quello dellintuitus personae, anche
31

Deliberazione della Corte dei conti n.6/contr./05 del 15.2.2005.


Cfr. Corte dei conti Sezione del controllo Sardegna riepilogo delle conclusioni di cui alla
deliberazione n.1 del 5.1.2001; Corte dei conti Sezione centrale di controllo, 18.1.1997.
32

37

laddove limporto contrattuale non lasciava alcun dubbio circa lobbligo di


applicare la normativa comunitaria.
E il caso della convenzione stipulata dallAgenzia in data 31 dicembre 2003
con il Centro di formazione studi FORMEZ per la fornitura di servizi formativi e
di assistenza consulenziale, per un importo complessivo di 528.500 euro, per
la quale non si evince dagli atti trasmessi alla Corte alcuno svolgimento di
procedura concorsuale preliminare, essendosi limitata lAgenzia a considerare,
tra le premesse del decreto approvativo della predetta convenzione, i compiti
formativi, assistenziali e consulenziali che il Centro di formazione studi in
questione ha avuto assegnati dal decreto legislativo n. 285/99 nei riguardi
degli enti pubblici, nonch la circostanza che gi in passato la predetta
associazione ha fornito servizi di assistenza consulenziale allAgenzia.
Ma anche il caso delle varie consulenze conferite ad una societ in materia
gestionale, formativa e contabile, gi in precedenza richiamate, e che
risultano tutte affidate in modo diretto, sulla base dellesame delle proposte di
volta in volta inoltrate dalla stessa societ di consulenza, nellinosservanza
quindi sia della legge regionale n. 7 del 2002, che delle stesse disposizioni
regolamentari aziendali in materia di aggiudicazione di beni e servizi.
Questultime infatti prevedono laffidamento diretto ad una sola ditta solo per
importi stimati inferiori a 1.000,00 euro, disponendo invece la procedura del
pubblico incanto per appalti compresi tra i 100.000,00 e i 200.000,00 euro e
la trattativa privata mediante gara informale per gli appalti sotto i 100.000,00
euro di importo.
Analoghe considerazioni possono essere svolte relativamente alla consulenza,
dellimporto pari a 96.000 euro pi iva, richiesta ad una societ per lo
svolgimento di attivit di studio e progettazione per la promozione della
certificazione ambientale delle amministrazioni locali della Regione siciliana.
Anche per questo incarico, infatti, lAgenzia, come si evince dagli atti in
possesso della Corte, ha proceduto ad un affidamento diretto sulla base
dellesperienza e del credito acquisito dalla societ in questione a livello
internazionale e senza quindi operare alcuna, sia pure informale, preventiva
selezione.
A chiusura del riscontro delle voci di costo del conto economico sintetico del
triennio, va poi rilevato che gli oneri per la formazione hanno raggiunto il loro
acme nel 2004, con un importo di 555.920 euro, di cui circa 530.000 euro
relativi alla convenzione con il FORMEZ cui innanzi si fatto cenno.
Quanto allattivo dello stato patrimoniale, nel corso del triennio sono
aumentate le immobilizzazioni (di 10 volte rispetto allesercizio 2003 e
costituite prevalentemente da beni materiali) e, sia pur di poco, le rimanenze,

38

mentre sono diminuiti complessivamente i crediti, ed in particolare quelli dalla


Regione e da altri; sono invece aumentate le disponibilit liquide giacenti
presso listituto cassiere.
Per ci che concerne invece il passivo, mentre diminuisce considerevolmente,
dal 2003 al 2004, il fondo di dotazione, che passa da 20.618.874,49 di euro a
2.000.000,00 di euro per effetto dello storno di 18.618.874,49 euro, destinati
alla costituzione di una riserva di bilancio finalizzata a ripianare eventuali
perdite desercizio e vincolata a tale finalit per almeno tre esercizi finanziari,
viene contestualmente contabilizzata, sia nel 2004 che nel 2005 per importi
pari, rispettivamente a 23.768.440 e 22.193.521 di euro, la voce utili
(perdite)

portati a nuovo, per effetto della gi citata disposizione di cui

allart. 29 della legge n. 2 del 2002 richiamato dallart. 34 della legge


regionale 28 dicembre 2004, n. 17.
Nel biennio 2004-2005 aumentano in misura notevole anche i debiti, sia quelli
verso la Regione (da 496.558,00 a 1.129.013,00 di euro) che nei confronto
dei fornitori (da 2.710.757,00 a 5.139.042,00 di euro). Al riguardo comunque
la Direzione generale ha precisato che lelevata crescita degli stessi non
dipesa da inefficienza e/o disfunzioni attribuibili allAgenzia ma stata causata
dallinterruzione del sistema informatico dellistituto tesoriere (a causa della
fusione con la Banca di Roma), che ha ritardato le normali operazioni di
incassi e pagamenti, e comunque nei primi mesi del 2006 la situazione
tornata ad un livello di normalit.
Quanto alle fonti di finanziamento dellAgenzia, va premesso che la legge
istitutiva dellARPA ha previsto che agli oneri derivanti dallattivit della stessa
si facesse fronte attraverso listituzione di un apposito capitolo di spesa nel
bilancio della Regione

33

. Successivamente, la legge regionale 28 dicembre

2004, n. 17, allart. 34, ha previsto per lARPA la creazione di un fondo di


dotazione, disponendo che una quota di 2.000 migliaia di euro presente nel
patrimonio dellARPA al 1/1/2003 vincolata quale fondo di dotazione ed
unulteriore quota pari a 1.000 migliaia

di euro accantonata per la

copertura di eventuali perdite future. Alla parte restante del patrimonio netto
dellARPA presente al 1 gennaio 2003, nonch agli utili ed alle perdite di
bilancio conseguiti a decorrere dallesercizio 2003 si applicano le disposizioni
contenute nellart. 29 della legge n. 2 del 2002, concernente le AUSL, che
recita testualmente che gli avanzi di amministrazione delle aziende sanitarie
accertati con il conto consuntivo 2001 e gli utili di esercizio conseguiti a
decorrere dallex finanziario 2002 possono essere destinati a coprire: spese di
investimenti,
33

spese

in

conto

esercizio,

incentivazione

al

Avvenuta con decreto dellAssessore al bilancio e alle finanze del 27/3/2002.

39

personale

costituzione di riserve di bilancio per ripianare eventuali perdite di esercizio, le


quali per restano vincolate a tale finalit per almeno tre esercizi finanziari.
Quanto alle tipologie delle fonti di finanziamento riscontrabili nel triennio
preso ad oggetto dindagine, esse sono state riassunte dalla Direzione
generale dellARPA nel seguente prospetto:

VOCE
CONTRIBUTO

ANNO 2003

ANNO 2004

ANNO 2005

9.359.500,00

4.719.000,00

7.550.000,00

534,35

22.356,11

410.012,47

153.563,64

10.000,00

45.904,54

544.724,00

147.333,71

60.589,12

1.288.787,81

1.108.718,33

481.588,51

97.415,29

35.000,00

1.549,38

1.597,77

2.336,58

4.648,12

55.777,34

REGIONALE
PRESTAZIONI
SANIT. SOGGETTI
PUBBLICI
PROVENTI ALTRI
SOGG.TI PUBBLICI
REGIONE
PROVENTI ALTRI
SOGG.TI PUBB.
EXTRA REGIONE
PRESTAZIONI
SANITARIE A
SOGGETTI PRIVATI
PRESTAZIONI DI
SERVIZI NON
SANITARI
ALTRI PROVENTI
CONTRIBUTO
REGIONALE
STABILIZZAZIONE
L.S.U.
RIMBORSI ATTIV.

5.061,81

TIPICA
TOTALE

10.103.229,54

6.688.529,1

9.314.240,24

Come evidenziano i dati sopra riportati, la voce pi significativa al riguardo


quella relativa al contributo regionale che per , nel periodo in esame, ha
avuto oscillazioni notevoli dovute ad alterne vicende legislative e finanziarie.
Con la legge regionale n. 5 del 16 aprile 2003 era stata infatti prevista sul
capitolo 443308, appositamente istituito per le esigenze di funzionamento
dellARPA, una spesa di 18.719.000 di euro. Successivamente, in data 4 luglio
2003, met della predetta somma veniva impegnata quale prima semestralit

40

del contributo, conformemente a quanto previsto per enti, aziende ed istituti


regionali dallart. 32 della legge regionale n. 6 del 1997.
Sulla base per dei dati contabili risultanti dal conto consuntivo

relativo al

2002, che evidenziavano un avanzo di amministrazione di 10.052.610,30 di


euro e, pertanto, superiore alla seconda semestralit dovuta (pari a
9.359.500 di euro), nonch a seguito di una variazione in diminuzione di
6.000.000 di euro dello stanziamento iniziale, intervenuta con la legge
regionale n. 20 del 2003, non solo non veniva impegnata per intero lanzidetta
tranche, ma si provvedeva anche al conguaglio delleccedenza di avanzo,
talch la prima semestralit 2004 risultava quantificata in 2.816.389,70 di
euro.
Aggiungendosi a fine esercizio a tali impegni un ulteriore trasferimento di
1.902.610,30 di euro

34

, il contributo regionale allARPA Sicilia per il 2004

risultava definitivamente

determinato nellimporto complessivo pari

4.719.000 di euro che, rispetto allo stanziamento inizialmente previsto (euro


18.719.000), registrava un decremento di circa il 70%.
Relativamente infine allesercizio 2005, con apposito decreto del dirigente
generale del Dipartimento regionale territorio ed ambiente si procedeva ad
assumere limpegno di 7.550.000 di euro per il trasferimento in unica rata del
contributo regionale di funzionamento, importo pari allo stanziamento di
9.000.000 di euro

inizialmente previsto decurtato di una variazione in

diminuzione di 1.450.000 euro

35

Quanto alle altre fonti di finanziamento, nel triennio diminuiscono, sino a


scomparire del tutto nellesercizio 2005, i proventi derivanti da altri soggetti
pubblici della Regione, mentre aumentano considerevolmente i ricavi derivanti
da prestazioni sanitarie a soggetti pubblici

36

Il quadro rappresentativo delle fonti di finanziamento dellARPA viene


evidenziato anche nella tabella allegata, la quale indica, relativamente sia al
valore che al costo della produzione, la percentuale dei singoli aggregati sul
totale.
Lesame degli indicatori ricavabili dalla tabella di cui sopra evidenzia, per
quanto attiene al valore della produzione, una fortissima incidenza sullo
stesso del contributo regionale di funzionamento, che pari addirittura al 92
%, al 70 % ed

all81 % in ciascun anno del triennio esaminato; il peso,

invece, su tale voce dei proventi e ricavi diversi si dimostra nel 2003
34
Decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale territorio ed ambiente del
20/12/2004.
35
A seguito delle variazioni apportate al capitolo in questione dagli artt. 17 e 24 della legge
regionale 19.5.2005, n. 5.
36
Relativamente alle voci proventi da altri soggetti pubblici extraregionali, ricavi per
prestazioni sanitarie a soggetti privati e ricavi per prestazioni di servizi non sanitari, cfr. quanto
in precedenza riferito.

41

piuttosto basso probabilmente in relazione ad una operativit dellAgenzia in


tale periodo ancora ridotta, mentre lo stesso

nel 2004 aumenta fino a

portarsi a circa il 30 % del valore complessivo della produzione, riducendosi


nuovamente nel 2005 sino a raggiungere un valore pari a circa 18 punti
percentuali, sintomatico di una ridotta autonomia finanziaria dellente.
Come dato evincere dalla relazione sulla gestione allegata al bilancio
consuntivo 2005, tale riduzione di proventi stata determinata, tra laltro,
dalla minore attivit svolta dallARPA in materia di pareri su nuove
installazioni di antenne per telefonia connessa alla fisiologica saturazione della
domanda, nonch dalla minore attivit di campionamento svolta in relazione
alla caratterizzazione dei siti contaminati.
Quanto ai costi della produzione, lincidenza degli acquisti di beni (attestatasi
intorno al 3% in tutto il triennio) appare inferiore rispetto a quella dei servizi
che si mantiene pressoch costante per tutto il triennio,

con un valore

massimo del 22 % nel 2004 ed uno minimo (15 % circa) nel 2005. Tale
situazione sembra in larga parte dovuta ad una maggiore autonomia
dellAgenzia nelleffettuazione di attivit, quali controlli e monitoraggi specifici,
cui non poteva prima far fronte se non attraverso il ricorso a strutture di
laboratorio di altre agenzie regionali.
Per ci che concerne, invece, gli oneri per il personale, nel triennio in esame
la relativa incidenza sui costi della produzione rimasta pressoch invariata
attestandosi a circa il 47 %, mentre tra le sue componenti si pu rilevare una
progressiva diminuzione dei costi relativi al personale del ruolo tecnico e,
viceversa, una lievitazione di quelli inerenti il ruolo amministrativo. Gli oneri
relativi al personale del ruolo sanitario hanno, invece, gravato il bilancio in
modo costante (per circa il 17 %) registrando solo una lieve flessione al 12 %
nel 2004.
Va comunque evidenziato che nella relazione sulla gestione allegata al bilancio
consuntivo 2005, lAgenzia precisa che relativamente al conto economico
lanalisi degli scostamenti risulta di difficile interpretazione dal momento che
il conto economico dellARPA non raccoglie tutti i fattori produttivi utilizzati nei
processi di erogazione delle prestazioni non essendo stato ancora completato,
infatti, il passaggio allARPA delle risorse da parte delle AUSL e della Regione.
In altri termini, quella che, come pi volte messo in evidenza nella presente
relazione, appare la pi significativa criticit dellAgenzia connessa ai ritardi
registrati nel triennio in esame per pervenire ad un suo definitivo assetto
organizzativo e gestionale, finisce per provocare negative refluenze anche
sulla certezza e attendibilit dei dati contabili prodotti a consuntivo,
presupposto questultimo necessario ed indispensabile per la programmazione

42

ed il perseguimento di idonee strategie operative in termini di efficacia,


efficienza ed economicit.

ALLEGATI

43

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