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Stefano Calicchio

Promuovere e gestire la propria


reputazione online

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Informazioni sul copyright

Autore: Stefano Calicchio


Titolo: Come promuovere e gestire la propria reputazione online
Copyright: 2010 © Licenza Standard – Tutti i diritti sull'opera sono riservati
Paese: Italia
Edizione: Prima – Bookfarm.eu 2010

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Introduzione

Benvenuti nel primo manuale digitale sulla gestione e promozione


della propria reputazione online. Se siete arrivati alla lettura di
questa guida, probabilmente conoscete già l'importanza di una corretta
gestione della reputazione su internet.

L'argomento è oggi molto sentito visto che è essenziale per chiunque


possedere il presupposto di una buona reputazione per raggiungere i
propri risultati di studio, professionali e lavorativi.

Questo discorso risulta quindi valido per un vastissimo range di persone:


dallo studente che deve prepararsi per l'accesso a corsi di studio
specializzati al lavoratore che desidera ottenere il lavoro tanto agognato,
battendo la concorrenza degli altri candidati. Per arrivare infine al libero
professionista ed all'imprenditore, che devono generare fiducia e costruire
un rapporto privilegiato con i propri clienti e fornitori.

Se è vero che internet è ormai la fonte d'informazione privilegiata


circa la reputazione di persone ed aziende, utilizzata da chi desidera
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capire e conoscere il proprio interlocutore, allora è essenziale fare in
modo che la propria reputazione online sia un punto di leva per
raggiungere risultati importanti, piuttosto che un elemento negativo in
grado di distruggere occasioni importanti.

Questa guida nasce per spiegare le migliori strategie e tecniche per


gestire correttamente la propria reputazione online.

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Cos'è la reputazione digitale

Veniamo quindi alla teoria di base che supporterà tutta la nostra guida: la
definizione della reputazione digitale.

Per reputazione digitale intendiamo in questa guida la


rappresentazione online dell’immagine di una persone o di un’azienda,
attraverso le informazioni che è possibile reperire tramite siti internet,
portali, motori di ricerca e piattaforme di social network.

Al contrario della reputazione tradizionale, la reputazione digitale


possiede la caratteristica di formarsi molto velocemente, seguendo
delle logiche virali e di passaparola.

Questo elemento può essere considerato dal punto di vista comunicativo


sia un vantaggio che uno svantaggio.

Basti pensare a quanto possa essere facile ottenere attenzione e


visibilità su internet, anche se si dispone di budget ridotti e limitati.

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Al contempo però, il web diffonde le notizie alla velocità della luce, e
questo meccanismo può portare a seri danni quando le notizie in oggetto
sono negative.

Veniamo dunque al primo punto fondamentale di questa trattazione. Già


dalla prima definizione di reputazione online è possibile comprendere
perché diventa una competenza “must have” l'apprendimento delle
strategie di base per gestire la propria immagine digitale.
Occuparsi della propria reputazione online è di fondamentale importanza,
sia per dare un imprinting positivo alla propria presenza su internet, sia
per gestire correttamente i punti di criticità che ognuno di noi possiede.

Nelle prossime pagine ci occuperemo quindi di approfondire i meccanismi


di formazione della reputazione online, e di offrire strategie pratiche per
intervenire su di questa in modo ottimale.

Cominciamo analizzando insieme le principali differenze tra


reputazione tradizionale e reputazione online.

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Differenza tra reputazione tradizionale e reputazione digitale
Fino a meno di dieci anni fa parlare di gestione della reputazione
significava semplicemente occuparsi di tutti quegli aspetti fisici e materiali
che potevano in qualche modo influenzare o plasmare l'immagine di
un'attività o di una persona.

Non era infrequente difatti trovare in uffici ed aziende dei questionari


cartacei all'interno dei quali venivano richieste delle opinioni sul prodotto
o sul servizio acquistato.

Era altresì vero che particolare importanza assumevano i giornali e le


riviste cartacee, all'interno delle quali potevano apparire recensioni,
commenti e articoli in grado di formare l'opinione e l'immagine
pubblica.

Oggi questo discorso presenta ancora una validità, ma è stato fortemente


soppiantato e ridimensionato dall'immagine e dalla reputazione
digitale.

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Sono veramente pochi i mercati e gli ambiti nei quali risulti realmente
difficile farsi in pochi minuti di navigazione web un'idea chiara su di
un'azienda o su di un prodotto, attraverso informazioni reperite con
facilità su siti e blog.

Anche qualora le pagine dei motori di ricerca dovessero risultare


manchevoli di risultati evidenti, questa stessa “assenza” digitale è in
grado di comunicare qualcosa di preciso circa l'azienda in osservazione.
“Non si può non comunicare” affermava Watzlawick in uno dei suoi
famosi assiomi sulla comunicazione, e questo vale anche nell'epoca della
reputazione online. Un silenzio o un'assenza a volte comunica più di
diecimila parole.

Dopo questa piccola introduzione, vediamo ora le principali differenze


tra reputazione tradizionale e reputazione online:

• la reputazione tradizionale presenta caratteristiche di fisicità e


crescita graduale, mentre la reputazione online si diffonde in modo
virale, estremamente veloce ed esponenziale.

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• La reputazione tradizionale veniva generata da un pubblico di
professionisti ed esperti (ad esempio il giornalista, il recensore,
ect.) mentre la reputazione online è di tipo user generated content,
ovvero un contenuto prodotto e generato dagli stessi utenti /
utilizzatori.

• La reputazione tradizionale si esauriva attraverso l'uso del mezzo di


consultazione tradizionale (giornale cartaceo, spazio radio –
televisivo, ect.), mentre la reputazione online è sempre disponibile
per gli utenti, anche a distanza di anni.

Gli elementi appena elencati concorrono a mostrate la profonda


differenza di gestione della reputazione che si è venuta a creare con il
web.

In particolare è possibile evidenziare i numerosi vantaggi in termine di


leva e branding della reputazione digitale, grazie all'abbattimento dei
costi di diffusione consentiti dal web.

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