Prefazione
Quella modestia un po guerriera
13
Marina Montuori
33
45
Genny Celeghini
Macchine intelligenti
55
Mario Mento
I progetti
Veronica Andreis, Chiara Micheletti
Andrea Borboni
Carlo Bossini, Andrea Parisi
Franco Candusso, Marco Forbiti
66
70
76
78
Appendice
Urban Survival: Cubo4
Barbara Angi
82
84
88
90
96
100
102
106
110
116
120
124
128
130
137
153
Massimiliano Botti
Pre-testo
Estratto dal bando di concorso Casa per tutti
della Triennale di Milano
170
Case di emergenza
Manifesto della mostra
176
Ringraziamenti
178
Note biografiche
180
Referenze illustrazioni
184
Case di emergenza, mostra. Universit degli Studi di Brescia - Facolt di Ingegneria, maggio 2009
Prefazione
11
14
Marina Montuori
15
Questa premessa serve a iniziare un ragionamento sulla massiccia mobilitazione di risorse intellettuali allinterno del panorama disciplinare
contemporaneo, che non solo apre nuove strade nei settori della prefabbricazione, semi-prefabbricazione o addirittura dellautocostruzione
regolamentata, ma si configura anche come una sorta di revival di una
ricerca ormai sedimentata, con numerosi e illustri precedenti nel panorama architettonico del Ventesimo secolo.
Lelenco degli autori di piccoli alloggi prefabbricati o autocostruiti nel
Novecento comprende Jean Prouv, Le Corbusier, Richard Buckminster
Fuller, i Radicals, il gruppo Metabolism, Shigeru Ban, fino alle pi recenti elaborazioni minimaliste dei Lot-ek, di Rural Studio, di Lacaton e
Vassal, tanto per ricordare i pi noti. Una ricerca paziente e probabilmente mai decisamente interrotta che sottende una filosofia del progetto le
cui radici si rintracciano nel macchinismo delle avanguardie futuriste e
costruttiviste, alimentando le utopie di Archigram e passando attraverso
i sistemi urbani a obsolescenza programmata. Alla base di queste sperimentazioni non c solo la volont di provare nuove modalit costruttive
o varianti tipologiche, ma principalmente di misurarsi con la messa a punto di nuovi sistemi abitativi tesi a esplorare forme di comfort innovative e,
nel contempo, minimali che si proclamano addirittura come antesignane
16
Marina Montuori
17
18
Marina Montuori
19
sponsorizzata dalla Cassina nel 2006 quando, nei giardini della Triennale
di Milano, mise in mostra un remake del Cabanon di Le Corbusier, decontestualizzato e ridotto a pura icona come esempio di casa per tutti:
un capanno costruibile (addirittura auto-costruibile) in tempi ridotti con
scarsi e poveri mezzi: una sorta di tenda o bungalow da campeggio(6). In
realt il buen retiro sulla Costa Azzurra del Maestro svizzero, il modesto
rifugio con annesso laboratorio, insieme alle Maisons Loucheur (1929),
alle m.a.s. Maisons montes sec (1940) e alle coeve Murondins, rappresentano alcuni tra i pi interessanti progenitori di questa tendenza,
esempi ante litteram di quelle microscopiche costruzioni che lo studio
Bow Wow chiama Pet Architecture(7).
A una prima superficiale osservazione si potrebbe anche pensare che il
revival del piccolo e le connesse aspirazioni pauperiste si configurino come
legittimazioni del recupero del trash, dellarchitettura della favela, che trapelano da uniconologia connotata dalla stringatezza dei disegni e da una
sorta di afasia che il materiale povero evoca nellimmaginario collettivo.
Furono, infatti, quasi presi da sgomento molti visitatori della Biennale di
Venezia del 2008 davanti agli scheletri e ai tralicci di Jean Prouv(8), recuperati e rimontati allArsenale che, per altro verso, destavano lammirazione
dei connaisseur per lagilit delle membrature, per il carattere innovativo del-
20
Marina Montuori
21
22
Marina Montuori
23
24
Marina Montuori
25
Lavorare sulloggetto-casa, sul prototipo, operare una sorta di studio in vitro da compiere in termini puramente sperimentali, permette di liberarsi
dalle pastoie di una localizzazione spesso condizionante e di considerare
solo la corretta disposizione del manufatto rispetto allasse eliotermico.
Sono questioni queste che consentono di ripensare a nuove forme dellabitare su solide basi operative avvalendosi, per quanto possibile, anche
di altri contributi disciplinari, quali la fisica tecnica e limpiantistica, gli
studi sulle energie rinnovabili e sullambiente.
Definita la complessit del lavoro, tracciati i confini disciplinari, il tema
della piccola architettura proposto da Massimiliano Botti a studenti del
secondo anno del Corso di Laurea specialistica in Ingegneria Edile-Architettura di Brescia, dotati ancora di modesti mezzi grafici, con un background limitato sul piano delle conoscenze disciplinari, ha comportato
ragionamenti su termini quali funzionalismo, razionalismo o minimalismo oltre ad aver rappresentato una vera e propria sfida intellettuale tesa
alla necessit di scardinare preconcetti estetici e aspirazioni formalistiche.
Il tutto alla ricerca di nuovi stimoli e di motivazioni appassionanti.
Il lavoro prodotto nel corso ha dimostrato peraltro che si pu riuscire
a radicare negli studenti la convinzione che per fare architettura si pu
lavorare con poco, che non si deve prescindere dalla manualit, che
26
Marina Montuori
27
28
Marina Montuori
Note
1. Il concorso, lanciato nel maggio 2006 dalle pagine di www.edilportale.com, ha affrontato il tema dellunit residenziale prefabbricata, una casa-scatola abitabile in forma temporanea o come residenza permanente, capace di unire architettura e design in
uno spazio funzionale limitato ma curato in ogni minimo dettaglio. Due le soluzioni
tipologiche a disposizione dei concorrenti: nella prima il prototipo di Living Box poteva
anno. http://www.edilportale.com/livingbox/comunicatostampa.asp
2. Dal bando di concorso Casa per tutti. Concorso internazionale per la progettazione di un
modulo abitativo demergenza, Triennale di Milano 2007, scadenza aprile 2008.
3. Di recuperare il concetto di lusso parlano esplicitamente Frdric Druot, Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, in Plus. Les grands ensembles de logements. Territoire dexception.
Etude ralise pour le Ministre de la Culture et de la Communication, Direction de lArchitecture et du Patrimoine, Parigi 2004, uno studio teso al recupero dellhabitat sociale delle
banlieue francesi. Va ricordato che questi architetti (autori del molto discusso restauro
del Palais de Tokyo di Parigi) da circa un decennio sono impegnati in operazioni di intervento minimale che non ambiscono alla permanenza nella storia, ma privilegiano
modalit alternative di uso dello spazio e dei materiali da costruzione.
4. Il sistema prefabbricato More with less, progettato da Aldo Cibic e Tommaso Cor,
stato prodotto dallazienda veneta Holiday Home Design ed esposto al Salone internazionale del Mobile di Milano nel 2009. Cfr. Maura Percoco, Cibic & Partners. More with
less, Materia n. 63, 2009 e www.cibicpartners.com.
5. Espressione che Giuseppe Pagano mutu da Lionello Venturi per rivalutare lo studio
dellarchitettura delle origini contro il monumentalismo fascista.
6. Il Cabanon di Roquebrune-Cap Martin infatti una sorta di escrescenza della attigua
Etoile de mer, la piccola locanda di Rebutato, lamico per il quale Le Corbusier costruisce
anche una serie di cabanon a schiera: la cosiddetta unit di campeggio. In questa seconda
29
30
Marina Montuori
31
34
Massimiliano Botti
35
36
Massimiliano Botti
37
38
Massimiliano Botti
39
Nel tentativo non di disegnare la vita degli altri quanto di offrire opportunit perch la vita stessa, duramente provata, torni a prendere il sopravvento carica delle singolarit che porta con s.
Un esercizio di questa natura permette di investigare aspetti che prescindono dalla scala dellintervento, che hanno a che fare con la costruzione,
con la definizione del dettaglio, con il tentativo di controllo dei processi
produttivi che permetta la razionalizzazione delle risposte, con la rinuncia allambizione formale, intendendo la figurazione come risultato della
sommatoria ben temperata di esigenze altre (lornamento che inizia con
il giunto).
Un esercizio di questa natura implica una riflessione sul radicamento,
perch il punto di partenza prevede lassenza del luogo se questi alloggi
sono prototipi si presume che possano adattarsi a qualunque condizione
climatica, di orientamento, orografica, ecc. e di conseguenza viene a
mancare uno degli appigli a cui, usualmente, il progetto guarda desideroso di acquisire legittimit.
tuttavia storia nota e recente di come insediamenti a carattere provvisorio siano divenuti pressoch permanenti; di come, quando questo accaduto, siano mutati generando dinamiche sociali e urbane non previste, e
tensioni. Anche su questi aspetti si misurano la tenuta di una societ e la
40
Massimiliano Botti
41
42
Massimiliano Botti
43
sunto in realt figlio di queste tensioni: la leggerezza in quanto prodotto della gravit del pensiero, come ci ha insegnato Italo Calvino molti
anni fa chiarendo con un apparente paradosso alcuni dei motivi primi
che stanno alla base dellagire nellatto di modificare consapevolmente il
mondo che ci circonda.
Quanto di riuscito ci sia, nellaffrontare questi temi da parte degli studenti, lasciato al giudizio di chi si trover a osservare i disegni qui riprodotti. In questa sede si aggiunger solo che chi si prova per la prima volta
con larchitettura se non i tempi, i modi di reazione allemergenza li
pu trovare semplicemente lavorando con lo stesso criterio con cui ogni
progetto dovrebbe essere affrontato: con onest intellettuale, ostinato rigore, senso di responsabilit.
E forse, intendendo tutto ci non come zavorra ma come propellente
solido, arrivando con il tempo alla rapidit di esecuzione che figlia della
disciplina, e della pazienza.
46
Genny Celeghini
47
48
Genny Celeghini
49
presupposto che non tutti gli edifici possono essere monumenti o chiese,
appare utile orientare lindagine sulla ottimizzazione delluso degli spazi,
sullabitare a carattere transitorio.
Due aspetti essenziali si legano a questo tipo dabitazione: il tempo di
permanenza delluomo e la costruzione secondo una logica che leghi pulsione etica ed economicit.
La costruzione di un edificio, ancora prima della sua effettiva realizzazione, viene attuata attraverso linvenzione e il disegno; in questo caso la
costruzione deve essere pensata come non stanziale, di facile montaggio
e altrettanto semplice rimozione. Non mancano gli esempi: gli innumerevoli progetti di Jean Prouv per le case coloniali, i prototipi di Le Corbusier per le Maisons montes sec del 1940, ecc.
Nei casi pi felici si tratta di una vera e propria proposta di tipologia
abitativa e non una mera riflessione sulla razionalizzazione dei processi
produttivi e sulla standardizzazione degli elementi costruttivi.
A proposito della costruzione, Pier Luigi Nervi scriveva: Come sempre
in tutta la mia opera progettistica [sic] ho constatato che i suggerimenti
statici interpretati e definiti con paziente opera di ricerca e di proporzioni sono le pi efficaci fonti di ispirazione architettonica. Per me questa
regola assoluta e senza eccezioni. In questo caso la progettazione perse-
50
Genny Celeghini
Begijnhof, Amsterdam
51
52
Genny Celeghini
Genny Celeghini, Studio sul progetto per gli Alberghi polifunzionali di Ivrea di Cesare Cattaneo
53
Bibliografia
tienne-Louis Boulle, Architettura. Saggio sullarte, Einaudi, Torino 2005.
Giovanni Klaus Koenig, Gli spazi a disposizione dei viaggiatori, Casabella, n. 406, 1975.
Antonio Monestiroli, LArchitettura della realt, Allemandi, Torino 2004.
Pier Luigi Nervi, Scienza o arte del costruire? Caratteristiche e possibilit del cemento armato,
Edizioni della Bussola, Roma 1945.
Hans Schmidt, Contributi allarchitettura 1924 1964, Franco Angeli, Milano 1978.
Macchine intelligenti
Mario Mento
Larchitettura intesa come esperienza effimera e dunque transitoria il risultato, per alcuni aspetti, di riflessioni recenti che tracciano un confine
labile tra artificiale e naturale. I temi della a-tettonicit, del costruire a zero
cubatura, del playground, della land-art, hanno cercato e cercano di indagare
il limite fisico e concettuale tra due ambiti apparentemente antitetici.
Nel corso del XX secolo la cultura del moderno ha senza dubbio contribuito a mettere in relazione architettura e natura: da Frank Lloyd Wright
ad Alvar Aalto, per citare i precursori, la ricerca stata indirizzata verso
una riscoperta del ruolo della natura naturale e delle suggestioni postromantiche che la dialettica tra le due espressioni poteva suggerire.
Tuttavia le esperienze moderniste che ponevano laccento sui concetti di
spazio-volume e tettonica erano lontane dal prevedere contaminazioni
formali e figurative, cos come sono rintracciabili pi tardi, ad esempio,
nei Playground di Isamu Noghuci dove, complice linfluenza delle arti figurative negli Stati Uniti degli anni Cinquanta e Sessanta, si fa strada
lidea che il segno del paesaggio divenga volume, arrivando a definire
una sorta di bassorilievo architettonico. Esperienze queste che pi tar55
56
Mario Mento
Macchine intelligenti
57
58
Mario Mento
Macchine intelligenti
59
60
Mario Mento
Macchine intelligenti
61
62
Mario Mento
Macchine intelligenti
63
Oscar Niemeyer, Palazzo Mondadori, Segrate, Milano, 1971-75. Viaggio di studio, maggio 2008
I progetti
65
66
Andrea Borboni
70
76
78
82
84
88
90
96
100
102
106
Valeria Pini
Menzione Green Prefab Honorable Selection nellambito del concorso Unidea per la ricostruzione
110
Gaia Pirozzi
116
120
Omar Rosamilia
124
128
130
Appendice
135
138
Barbara Angi
139
140
Barbara Angi
141
142
Barbara Angi
143
zioni diverse scelte dallutenza, cos da rendere ogni modulo personalizzabile e adattabile al modello di vita del fruitore. Il sistema di isolamento
dellelemento costituito da una miscela di fibre corte, medie e lunghe
di canapa e di kenaf.
Lelemento base inoltre pu essere ulteriormente arricchito dal montaggio di una facciata ad assetto variabile, trasformabile in poggiolo grazie
allutilizzo di un sistema di cerniere atte a consentire una serie di ribaltamenti a catena.
Laggancio tra i diversi moduli abitabili avviene tramite chiusure in alluminio a pressione facilmente utilizzabili data la semplicit del meccanismo, realizzabili semplicemente sfruttando il know-how tecnico proprio
del comune scarpone da sci.
Grazie alla scelta di questo sistema, i moduli risultano liberamente aggregabili in orizzontale potendo predisporre numerose soluzioni spaziali
ulteriormente arricchite dalla presenza di un blocco ad apertura telescopica che permette lassemblaggio multiplo degli elementi. Lo sviluppo
in verticale invece richiede lutilizzo di strutture di supporto alle quali
possibile appoggiare le diverse unit composte dallassemblaggio dei
singoli blocchi.
Cubo4 affronta simultaneamente i problemi afferenti alle diverse scale di
144
Barbara Angi
145
146
Barbara Angi
147
to di verifica tipologica e tecnologica nonch di sperimentazione di nuovi impianti insediativi mutanti. La riflessione progettuale ha proceduto
in sintonia con quello che Andrea Branzi definisce uno stato di crisi
permanente dal quale sempre possibile trovare soluzioni innovative,
talvolta banali, in certe circostanze inaspettate, ma di certo necessarie per
il ripensamento di un settore disciplinare dallo statuto scientifico debole
e a evidente rischio di estinzione.
148
Barbara Angi
Note
1. Partecipai come capogruppo in collaborazione con Lionella Biancon e Andrea Vincenzi.
2. Lo slogan del Movimento Moderno casa come macchina per abitare sembra cedere il
posto a una sempre pi impellente necessit di abitare la macchina.
3. Sono i pendolari a lungo raggio del terzo millennio che fanno la spola tra due metropoli o pi. Una comunit che traina leconomia globale, accumula miglia da frequent
flyer e viene monitorata congiuntamente dai dipartimenti di sociologia della New York
University e della London School of Economics.
4. Lorigine del termine nylon materiale inventato nel 1935 dallazienda chimica
americana Dupont il frutto di unaudace provocazione: un elemento talmente elastico da poter essere tirato da New York a Londra senza rompersi, da cui lacronimo NY
(New York)-LON (London). Settantanni dopo il concetto di NyLon ha abbattuto i confini della chimica, diventando un asse portante della vita metropolitana nellepoca della
globalizzazione. Oggi sulla tratta New York-Londra si muovono assiduamente persone e
idee, rendendola la spina dorsale del mondo occidentale.
5. In particolare nelle citt europee un dato cruciale rappresentato dalla differenza tra
il numero degli abitanti residenti e il numero dei city user, soggetti liberi da ogni legame
organizzativo, bisognosi di nuove forme di auto-organizzazione. Questo fenomeno ha
prodotto la crescita esplosiva delle bidonville, uno dei drammi geopolitici del nostro tem-
149
po, rimarcando ancora una volta la sconfitta del modello urbano consolidato e facendo
riaffiorare, come sottolinea De Certeau, quello che il progetto urbanistico escludeva.
6. Santiago Cirugeda, Situaciones Urbanas, Tenov, Barcellona 2007.
7. In tali aree indubbia la nascita di inaspettati fenomeni di coesione sociale di una
moltitudine in continuo movimento. Questa massa dinamica in fuga perenne, non riconoscendosi nello spazio urbano consolidato della metropoli contemporanea, ha cercato
di modificarlo con operazioni reversibili e in costante evoluzione. Le realt dei centri
sociali, delle cosiddette Temporany Autonomy Zone (TAZ), sono divenute attualmente,
e paradossalmente, fenomeni stabili che danno voce a un dissenso generalizzato ma
organizzato, operazioni consolidate per la gestione di territori in emergenza, ma comunque inseriti allinterno del sistema urbano. Le realt altre sorgono spontaneamente
in aree a perdere: tra i binari ferroviari, tra i viadotti autostradali, lungo le rive dei fiumi,
a ridosso di stazioni ferroviarie e aeroportuali o allinterno di complessi industriali dismessi in attesa delle tanto auspicate riconversioni. In questi tipi di insediamento, molto
spesso, lunico stile di vita possibile la sopravvivenza. Modalit di surviving in condizioni urbane estreme in territori analfabeti dove lunico elemento di unione tra la moltitudine in fuga e il popolo stanziale sembra essere la diffidenza e lintolleranza. In tali
ambiti labitazione diventa tana: rifugio temporaneo dotato, talora, di tutti i comfort
dellera informatica.
8. Tagliare e infilare sono operazioni di innesto, di ibridazione che consistono, fonda-
150
Barbara Angi
mentalmente, in una interazione che collega una struttura dal supporto flessibile con
laccoppiamento o lassemblaggio di unaltra ipotetica struttura inserita in essa. La
struttura di sostegno nutre questi nuovi innesti i quali a loro volta apportano miglioramenti alla condizione iniziale. Questo , allora, unalleanza, un beneficio virtualmente reversibile, un contratto precario (gli inserti possono essere sostituiti senza alterare lorganismo principale) implicito in ogni ibrido presente in natura. Un contratto,
concordato e diverso, di esperienze individuali, piuttosto che formato da un singola e
coesiva intesa di collettive esperienze. Perch nellibrida miscela o innesto, ogni parte
mantiene la propria individualit, come una parte dellaltro e dun tratto collettore e
multiplo [t.d.a.]. Manuel Gausa, Vincente Guallart, Willy Mller, Federico Soriano,
151
154
Massimiliano Botti
155
156
Massimiliano Botti
157
minster Fuller, ci accorgiamo che poco hanno a che fare con il brevetto
originale e si sono mascherate da villette suburbane, costituendo un misterioso ibrido che fonde stanzialit e backyard con temporaneit e spazi
liberi. Fuller agiva e pensava in periodi di fortissima crisi sociale ed economica (i suoi primi brevetti si collocano tra la fine degli anni Venti e
linizio degli anni Trenta del Novecento) e il suo posare lieve sul terreno
unit abitative diventava lepitome di una condizione di provvisoriet in
cui la crisi stessa era probabilmente vista come somma di opportunit.
Tuttavia, il mito della frontiera mobile per esistere ha bisogno di spazi
ancora ignoti e, nel nostro mondo parimenti in crisi ma in cui i vuoti
si riducono progressivamente, la colonizzazione insita nei programmi di
Fuller appare possibile solo negli spazi lasciati liberi, ignorati da unoccupazione edilizia del suolo che ricorre ad altre ben diverse strategie, di
consumo. Una sorta di Dunkerque architettonica in cui i margini di manovra disciplinari si riducono per la difficolt (impossibilit?) di incidere
positivamente sul territorio.
Fuller, proto-ecologista, dotato di una personale visione, integro e coerente (lui appena pot costru per la sua famiglia una casa geodetica sperimentando su di s la tenuta delle proprie idee), ragionava poeticamente
sulla libert di un mondo in cui fosse possibile costruirsi un riparo e
158
Massimiliano Botti
159
160
Massimiliano Botti
161
162
Massimiliano Botti
163
164
Massimiliano Botti
165
166
Massimiliano Botti
167
168
Massimiliano Botti
169
Triennale di Milano
Pre-testo
Lo scritto che segue un estratto del bando di concorso promosso dalla
Triennale di Milano intitolato Casa per tutti - Concorso internazionale per la
progettazione di un modulo abitativo demergenza. Questo ha costituito il pretesto per una prima riflessione su tipo, progetto e costruzione che si svolta
nellambito del laboratorio di Caratteri morfologici, tipologici e distributivi dellarchitettura del secondo anno del Corso di Laurea specialistica a ciclo unico
in Ingegneria Edile-Architettura presso la Facolt di Ingegneria di Brescia, anno
accademico 2007-2008.
Gli elaborati qui pubblicati, che costituiscono una selezione dei contributi
prodotti in sede desame dalla totalit dei partecipanti al laboratorio e che
sono stati esposti in mostra presso la Facolt di Ingegneria di Brescia nel
mese di maggio 2009, rappresentano lesito di questa riflessione.
Bando di concorso
1. Premessa
La Triennale di Milano organizzer da maggio a settembre 2008 la mostra
sul tema dellabitare Casa per tutti. In questambito e in coerenza con la propria tradizione, la Triennale bandisce un concorso pubblico internazionale
170
171
172
Triennale di Milano
sieme al diffondersi del fenomeno dei senza-casa, alimentato da una progressiva espansione della marginalit sociale e dalla crescita dei processi migratori
conseguenti alla fuga in massa da condizioni di povert estrema, giustificano
lopportunit di affrontare lemergenza dellabitare difficile delle grandi citt
insieme al tema dellabitare necessario per fare fronte alle calamit naturali
(terremoti, alluvioni, ecc.) e agli eventi catastrofici imprevedibili.
Anche se si tratta di situazioni molto diverse, i problemi abitativi delle categorie sociali in difficolt grave sono analoghi e possono trovare soluzione
soltanto nellambito di politiche indirizzate a esse in modo specifico. Rispetto alle correnti rigidit della produzione abitativa, potrebbe risultare ricca di
opportunit una svolta radicale che si proponga di mettere a fuoco un nuovo
modello costruttivo sociale ed economico della casa e degli insediamenti.
Un modello costruttivo che permetta cos di realizzare case articolate in moduli tridimensionali o per componenti assemblabili a secco, realizzabili serialmente, leggeri e mobili, che possano essere aggregati in modo da ottenere
alloggi di tagli e dimensioni diverse, componibili verticalmente e orizzontalmente dove servono, facilmente montabili e smontabili, trasportabili e conservabili in deposito per nuovi utilizzi.
Dal punto di vista dei modelli abitativi si tratta di coniugare insieme il tema
dellabitare difficile delle condizioni metropolitane con labitare provvisorio
173
174
Triennale di Milano
tecnologici di un modulo flessibile in grado di adattarsi facilmente alle diverse necessit dellabitare e altrettanto in grado di relazionarsi con i paesaggi
naturali e costruiti.
facolt dei concorrenti evidenziare una particolare vocazione del modulo
progettato e gli eventuali casi particolari in cui in modo privilegiato pu essere utilizzato. Conforme ai criteri della sostenibilit, il modulo deve essere ad
alto rendimento energetico, ecologico e integrabile nelle reti; particolarmente curato per contribuire allefficienza ambientale complessiva (in termini di
uso del suolo, impatto ambientale, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili,
ecc.) e di costo contenuto grazie alluso di processi di costruzione seriali che
potranno essere mutuati anche da tecniche di intervento e di prodotto di
settori diversi da quello delle costruzioni residenziali. I moduli, che in linea
generale devono rispettare le normative vigenti nel paese dorigine dei concorrenti, se ne potranno discostare solo per particolari aspetti che gli stessi
concorrenti cureranno di evidenziare e motivare. Essi dovranno comunque
attenersi ai seguenti dati di progetto:
a) la superficie massima netta del modulo base, unit abitabile minima, deve
essere di mq 18. Potr essere una superficie unitaria o articolata in ambienti
specifici, ma dovr comunque contenere gli arredi fissi e/o mobili occorrenti
per lo svolgimento delle attivit domestiche di una persona (in particolare
175
per la cura del corpo: wc, bidet, lavandino, doccia; e per la preparazione dei
pasti: lavello, piano cottura, frigorifero, piano di lavoro e contenitori anche
pensili, che insieme agli armadi possono essere previsti come parte integrante dei componenti della costruzione);
b) per dimostrare la flessibilit deve essere sviluppata una ragionevole gamma
di alternative duso dello spazio interno del modulo proposto;
c) deve essere dimostrata la possibilit di espansione e/o di aggregazione orizzontale e verticale del modulo base per formare unit abitative di dimensioni
maggiori e per formare organismi edilizi: laggregazione dei moduli in corpi
edilizi deve sperimentare articolazioni funzionali adatte a valorizzare in modo
differenziato le diverse quote degli edifici;
d) la composizione dei moduli in edifici deve consentire che disposizione e orientamento possano favorire il massimo sfruttamento delle energie rinnovabili;
e) la composizione in complessi insediativi deve dimostrare come i moduli possono permettere di realizzare i modelli a medio-bassa densit e quelli
ad alta densit pi propriamente urbani, con particolare attenzione al verde
(anche di orti, riferiti alle unit abitative, per svago e autoconsumo) e alla
frammistione con spazi per attivit lavorative compatibili, sia artigianali che
terziarie.
Ringraziamenti
Grazie a Marina Montuori per la generosit, il serrato e appassionante confronto sulle questioni della didattica e lindispensabile appoggio dato a questo volume.
A Barbara Angi per gli utili suggerimenti e la disponibilit alla condivisione
di temi, materiali e riflessioni.
A Genny Celeghini e Mario Mento, amici e sodali nella complessa pratica
della maieutica, per lappropriatezza ed efficacia degli interventi.
A Silvia, Lorenzo e Laura per infiniti personalissimi motivi.
A tutti gli studenti che hanno reso, con entusiasmo, partecipazione e impegno davvero encomiabili, lesperienza del laboratorio un ininterrotto dialogo
sui molteplici temi che la progettazione implica, indipendentemente dalla
scala dintervento che ci si trovi ad affrontare.
Mi scuso con coloro che non compaiono in questa pubblicazione e che cito
qui di seguito:
Orjana Alizoti, Simone Bassani, Claudia Buffoli, Davide Campo, Emilia Cataldo, Marta Cordioli, Federico Corona, Katia Corradi, Alessandra Crescini,
Alessia Crisafi, Pierangelo Cristini, Michela Cucchi, Gian Paolo Costantino
178
179
Della Nave, Maurizio Do, Caterina Festa, Ludovico Filippini, Stefano Gatta,
Claudio Ghidini, Federico Giustacchini, Dario Gottardi, Andrea Guerini,
Sara Lanzoni, Eleonora Longo, Chiara Lussignoli, Michela Maculotti, Silvia
Madella, Michele Maiolini, Ruben Manenti, Francesca Manni, Isabella Marchesini, Stefano Marelli, Adriana Micheletti, Silvia Mirabella, Piera Mirani,
Francesca Monteverdi, Tiziano Morgano, Sebastiano Nassini, Adriano Nitto, Michele Nodari, Matteo Olivetti, Alberto Pasolini, Michele Pasolini, Marcello Pasotti, Sara Pelizzari, Alessandro Perda, Martino Peretti, Alessandro
Piantoni, Marco Pietroboni, Riccardo Rigo, Mauro Riviera, Stefano Rossi,
Giacomo Salducco, Federica Salvi, Agostino Schivalocchi, Michele Segolini, Fatos Selmani, Esmeralda Serjanaj, Andrea Signorelli, Rudy Signorini,
Alberto Simonini, Maurizio Sisto, Mariacarmela Tassone, Lucia Tinti, Alessandra Toselli, Katia Tosoni, Federica Turrina, Elisabetta Veneziani, Beatrice
Venturini, Giovanmatteo Veschetti, Stefano Vezzoli, Davide Vitali, Giada
Volpi, Gorana Vuleta, Luca Zamboni, Giovanni Zanardelli, Damiana Zotti.
Note biografiche
Barbara Angi (Trieste, 1976) si laurea in Architettura presso lIuav di Venezia
(2001) con una tesi compositiva sul paesaggio industriale di Marghera dal
titolo The New Waterfront, Venice Aquarium. Dal 2009 dottore di ricerca in
Composizione architettonica e urbana, presso la Facolt di Architettura di
Trieste, con una tesi dal titolo Strategie di sopravvivenza urbana in contesti metropolitani in continua evoluzione, relatore Giancarlo Carnevale. Svolge attivit
didattica e di ricerca collaborando con Marina Montuori allIuav e allUniversit degli Studi di Brescia, Corso di Laurea specialistica a ciclo unico in
Ingegneria Edile-Architettura. Dal 2006 assegnista di ricerca presso lUniversit degli Studi di Brescia. Partecipa a concorsi nazionali e internazionali e
nel 2006 segnalata per il Premio di Architettura Portus con il progetto Matherboard beach, connessioni lungo il litorale adriatico, nellambito della X Biennale di Architettura di Venezia.
Genny Celeghini si laurea presso lUniversit degli Studi di Ferrara, Facolt
di Architettura Biagio Rossetti. Nel 2001 partecipa al progetto internazionale Leonardo presso lo studio Roger Wenn Patnership ltd di Canterbury
(UK). Dal 2002 collabora con lo studio RWS Architetti Associati di Padova.
180
181
182
183
(1999); Progetti da laboratorio (1999). Suoi progetti sono pubblicati in due monografie: Giancarlo Carnevale e Marina Montuori. Dieci progetti illustrati (1997);
Giancarlo Carnevale e Marina Montuori. Occasioni di architettura. Architetture di
occasione (1999). Coordina e organizza numerosi workshop progettuali in Italia e allestero. Nel 2008 e nel 2009 ha assunto il coordinamento scientifico
dei quotidiani dei Workshop dellIuav. Dal 1970 al 2000 progetta con G.
Carnevale con il quale partecipa a concorsi, iniziative culturali ed esposizioni
nazionali e internazionali.
Referenze illustrazioni
Ren Adams: p. 42
Mattias Adolfsson: p. 166
Andrea Allen: p. 156
Barbara Angi: pp. 22; 138; 140; 142; 144; 146
Genny Celeghini: pp. 9; 44; 46; 48; 50; 52; 64
designcommission.com: p. 40
Jean-Michel Gobet: p. 168
Dave Gruen: p. 152
Jonathon Harper: p. 134
Matt Himrod: p. 160
Stphane Martin: p. 38
Mario Mento: pp. 54; 56; 58; 60; 62
Marshall D. Meyers: p. 162
Marina Montuori: pp. 12; 20; 24; 26
http://www.ct.ingv.it: p.5
http://community.webshots.com/user/lbc420geek: p. 10
http://www.livingbox.it: pp. 14; 16
http://www.cibicpartners.com: p. 18
184
185
http://www.homesfromthegroundup.com: p. 31
http://www.defenselink.mil: p. 32
http://gruppoargo.wordpress.com: p. 34
http://dic.academic.ru: p. 36
http://www.culch.ie: p. 136
http://www.culch.ie: p. 151
http://viewlinerltd.blogspot.com: p. 154
http://cva.ap.buffalo.edu: p. 158
http://www.protezionecivileconcorezzo.it: p. 164