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La mia mamma non è giovane come le mamme dei miei amici.
Non si veste come le altre mamme, non fa i lavori delle altre mamme.
La mia mamma ha combattuto contro la paura, ha scalato persino una torre per salvare il suo Raperonzolo.
Però i miei amici non credono che...
Un figlio racconta la vita della propria mamma, diversa dalle altre mamme, che è riuscita ad avverare i suoi desideri… non proprio comuni.
Una piccola storia, sorprendente, intensa, simpatica che rompe stereotipi e inutili pregiudizi.
ALTA LEGGIBILITÀ: per la realizzazione del libro sono stati utilizzati accorgimenti linguistici e tecnici che rendono la lettura più facile per tutti.
La mia mamma non è giovane come le mamme dei miei amici.
Non si veste come le altre mamme, non fa i lavori delle altre mamme.
La mia mamma ha combattuto contro la paura, ha scalato persino una torre per salvare il suo Raperonzolo.
Però i miei amici non credono che...
Un figlio racconta la vita della propria mamma, diversa dalle altre mamme, che è riuscita ad avverare i suoi desideri… non proprio comuni.
Una piccola storia, sorprendente, intensa, simpatica che rompe stereotipi e inutili pregiudizi.
ALTA LEGGIBILITÀ: per la realizzazione del libro sono stati utilizzati accorgimenti linguistici e tecnici che rendono la lettura più facile per tutti.
La mia mamma non è giovane come le mamme dei miei amici.
Non si veste come le altre mamme, non fa i lavori delle altre mamme.
La mia mamma ha combattuto contro la paura, ha scalato persino una torre per salvare il suo Raperonzolo.
Però i miei amici non credono che...
Un figlio racconta la vita della propria mamma, diversa dalle altre mamme, che è riuscita ad avverare i suoi desideri… non proprio comuni.
Una piccola storia, sorprendente, intensa, simpatica che rompe stereotipi e inutili pregiudizi.
ALTA LEGGIBILITÀ: per la realizzazione del libro sono stati utilizzati accorgimenti linguistici e tecnici che rendono la lettura più facile per tutti.
impossibile diceva Ale le mamme non guidano i pullman. Perch? chiedevo io. Perch non ho mai visto una mamma che guida un pullman rispondeva Alice. E Chiara aggiungeva: Guidare i pullman non un lavoro da mamme. Gli uomini guidano i pullman. Le donne sono spiegava Mattia. Le mamme dei miei amici non guidano i pullman e mai si sognerebbero di farlo. LE LORO NO, ma la mia mamma S. I sogni non sono tutti uguali e un giorno ve lo dimostrer! giurai arrabbiato.
La mamma di Ale fa lestetista,
la mamma di Alice lavora in un negozio di vestiti, la mamma di Chiara una prof di matematica, la mamma di Mattia il capo di una fabbrica di profumi. Poi c la mamma di Andrea che fa lavvocato, quella di Sara lavora in banca e quella di Mohamed fa la casalinga.
Una mamma architetto, laltra maestra, laltra
segretaria. Una vigile, unaltra infermiera e unaltra ancora cucina nei ristoranti. TUTTI LAVORI CHE FANNO LE ALTRE MAMME, che a loro piacciono, ma la mia NO. La mia mamma guida i pullman e ha sempre sognato di farlo. Fin da bambina. Quando qualcuno le chiedeva: Renza, cosa vuoi fare da grande?, lei non aveva dubbi: Autista dei pullman!. Mentre tutte le bambine sognavano di fare la principessa, la ballerina, la maestra, la cuoca, la scrittrice, la disegnatrice, RENZA SOGNAVA DI GUIDARE I PULLMAN. E dopo un po, molto molto dopo, aggiunse un altro sogno: diventare mamma. Cos non troppo diversa dalle altre. Alle superiori, in classe con la mia mamma, cera la sua migliore amica Luisa che voleva giocare in una squadra di calcio. Ma i suoi genitori non volevano, e lei si accontent di suonare il pianoforte ai concerti.
In mezzo alle altre mamme, MAMMA RENZA COME
MANGIARE IL SUSHI. A molti piace, ad altri NO. Io lo adoro. Renza una mamma che nessuno, o quasi, si aspetta di vedere. Chiss perch quando si pensa a una mamma, dobbiamo avere tutti la stessa idea. La mia ha i capelli cortissimi, camicia di fuori, pantaloni larghi e scarpe da ginnastica, se non ha la divisa del lavoro. Niente trucco, niente gonne, niente calze da donne, niente tacchi. Non gliene importa nulla. Mamma, perch non ti vesti come le altre mamme? Ognuno si veste come vuole. risponde lei Non esiste una divisa per fare la mamma.
10
Un giorno, mentre aspettavamo di entrare a scuola, una
voce disse: ECCO IL MAMMO!. Io mi arrabbiai moltissimo: la miAAA mammAAA!. Tranquillo! mamma mi preg di smetterla Quella signora abituata a parlare male degli altri. Non perdiamo tempo. Prima le brutte voci mi davano fastidio, adesso non pi. Alcune mamme vogliono essere talmente belle che diventano ridicole. Gian continuava a chiamare la mia mamma Renzo, e io piangevo sempre come un disperato. Poi la mia mamma mi fece vedere la mamma di Gian, e insieme ci spanciammo dalle risate. Pi che una mamma, sembrava una bambolina di plastica. Io non vorrei mai quella mamma. 12
La mia mamma non perde mai la pazienza. Adesso.
Ma da piccola un po S. Non sopportava i giochi del principe e della principessa, del marito e della moglie, della mamma e dei bambini. Le sue amiche giocavano solo a quello. LEI VOLEVA ANDARE IN BICI TUTTO IL GIORNO E FAR FINTA DI GUIDARE IL PULLMAN. 13
ma i maschi non le permettevano mai di fare LUOMO
RAGNO, il suo preferito, che noi conosciamo come SPIDERMAN. Allora si accontentava di essere una specie di donna-ragno a bordo di un pullman lancia-ragnatele. Con le femmine era pi complicato, per si era inventata una parte per stare bene anche con loro: guidava la carrozza che portava la principessa al castello.
Ma un giorno la sua pazienza scoppi. Tutte le bambine
spalle. E la nonna Gianna convinse Mamma Renza a tenere i capelli lunghi, cos sembrava una bambina come le altre: Hai dei capelli neri meravigliosi. Una pelle bianca come la neve. Niente gonne, niente camicette con il pizzo, niente color rosa confetto, MA I CAPELLI FINO ALLE SPALLE S! Nonna Gianna, accontentata. Con il broncio.
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La mamma mi raccont che le sue amiche giocavano
spesso a BARBIE-CAPELLI-AL-VENTO. Davanti a uno specchio con le lucine, si pettinavano, si lisciavano la chioma, creavano acconciature. Invece Renza si faceva sempre la coda con lelastico, da sola,
LE DAVANO TROPPO FASTIDIO QUEI LUNGHI CAPELLI.
Come avrebbe potuto vedere bene la strada in sella alla bici-pullman? Un pomeriggio, si un al gioco Christian, che da grande voleva fare il parrucchiere. Chri disse la mamma fai il parrucchiere sul serio e non da gioco! Christian non ci pens due volte e, con le forbici di Serena, tagli la coda a Renza.
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Tutte le bambine erano sconvolte, invece mamma rideva
dalla gioia. Era lultima volta che vide i suoi capelli
RENZA-BIANCANEVE STECCHITA! sospir soddisfatta.
Renza regal la coda a una parrucchiera vera, la mamma di una sua compagna, in cambio di un biglietto di andata e ritorno sul pullman. Senza dirlo alla nonna. Ed convinta che i suoi capelli siano ancora in giro sotto forma di parrucca.
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Te la immagini sulla testa della mamma di Gian?
Ah ah ah Che matta, Renza! Ogni volta che lo ricordiamo, ci sbudelliamo dalle risate. Almeno ogni mese e mezzo, quando il momento della tinta. La mamma non vuole i capelli lunghi e tantomeno grigi, quindi la aiuto a pitturarli come dico io di nero. Ci divertiamo un sacco, ma non sempre il risultato ci piace. A volte sembra che alla mamma sia caduta una latta di vernice sulla testa. Non importa dice lei ridendo SONO ESPERIMENTI, MIGLIOREREMO! Ma quando ripenso ai suoi lunghi capelli e alla coda tagliata, mi viene in mente il mio pap. Mamma lo ha sempre chiamato RAPERONZOLO, anche se di capelli ne aveva pochi. 19
Le mamme dei miei amici chiamano il loro marito:
Amore, Amo, Tesoro, Gioia o per nome. Mamma Renza chiamava il suo: Raperonzolo. MAMMA E PAP SI INCONTRARONO SU UN PULLMAN VENTI ANNI FA. Pap lavorava allo sportello di una banca e un giorno la macchina lo lasci a piedi. Il nonno non poteva andare a prenderlo, cos pap decise di tornare a casa in pullman. E sal proprio sul pullman che guidava la mia mamma. Pap trov un posto davanti per non vomitare, lui soffre i pullman. Durante il viaggio, guardava la mia mamma dallo specchietto. In continuazione. Ha paura di una donna che guida un pullman? disse la mia mamma.
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Il mio pap divent tutto rosso: No, no solo che
la prima volta che ne vedo una. Magari non sar neppure lultima fece locchiolino Renza. Dopo quel viaggio, mio pap continu a prendere il pullman e si innamor dellautista. Anche lautista si innamor, MA LA STORIA DAMORE FU MOLTO DIFFICILE.