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LIBANO: LA POSIZIONE DI

HEZBOLLAH
Dossier
LIBANO: LA POSIZIONE DI HEZBOLLAH
LIBANO Gennaio - 2013Angela Lano
N PAESI STRANIERI, N TERRORISTI(foto IRIN)

Ali Fayyad parlamentare libanese e membro della direzione di


Hezbollah. Con lui abbiamo parlato di Primavere arabe, questione
palestinese, conflitto siriano e Iran. Opinioni molto diverse da quelle
divulgate dai media tradizionali.

Qual la sua opinione sulle Primavere arabe e sugli


attuali scenari mediorientali?
Credo che il popolo arabo sia veramente il protagonista delle
Primavere, e non gli Usa o altri paesi stranieri. Nel mondo
arabo stavamo aspettando questo momento da anni. Quando
gli arabi hanno potuto esprimersi e decidere liberamente lo
hanno fatto. Tuttavia, gli Usa sono entrati in questi sviluppi
regionali per aggiustarli, indirizzarli secondo i loro interessi.
Noi riteniamo positive le rivoluzioni arabe e chiediamo di
rispettare le volont popolari. possibile che ci siano stati
degli errori qua e l, ma il contesto strategico positivo.
Noi crediamo che quella attuale sia unera di transizione. Il

risultato che vediamo oggi non quello definitivo. Dobbiamo


aspettare. Nel medio termine ci sono molte richieste in campo,
tra cui libert e democrazia. Nel lungo termine ci sono
questioni basilari come quella palestinese. Ora, il popolo sta
affrontando i dittatori arabi, e lo fanno per molte ragioni, tra
cui la strategia politica di queste dittature (notoriamente
vicine agli Usa e sostenitrici di Israele) riguardo alla Palestina.
Gli arabi si vergognano di ci. Forse qualche movimento arabo
ha tattiche speciali: non stanno parlando e non si stanno
comportando in modo franco, forse perch questo un
periodo di transizione, ma non si pu sfuggire dallaffrontare
la questione palestinese. Il movimento islamico presto si
trover a scontrarsi con gli Usa proprio sulla causa
palestinese.

La questione siriana si sta rivelando sempre di pi


come un punto di svolta, e di rottura, nel mondo
arabo e islamico. Cosa ne pensa?
Crediamo che quella siriana sia differente dalle altre
Primavere arabe. Bashar el-Assad non Mubarak o altri
dittatori. Lui rappresenta la maggior parte della popolazione

siriana. Ed il principale sostenitore della resistenza libanese


e palestinese. La Siria ha la posizione pi importante sulla
questione israelo-palestinese. Noi, come Hezbollah,
sosteniamo la necessit di portare avanti delle riforme, ma in
modo pacifico. Tali riforme non dovranno creare divisione in
Siria, ma stabilit e unit. Noi cerchiamo anche di
salvaguardare la resistenza siriana contro Israele.
Quali sono le riforme da attuare e con quali
modalit?
Il popolo siriano deve scegliere la propria leadership
attraverso elezioni trasparenti e democratiche, che si
svolgeranno nel 2014, e non per mezzo dellintervento di paesi
stranieri.
E chi monitorer la trasparenza di queste elezioni?
Il popolo siriano sar responsabile di monitorarle.
Lopposizione siriana ha tendenze e risposte diverse rispetto
allattuale crisi
Non c una sola opposizione siriana. Ci sono centinaia di
gruppi. I pi pericolosi sono i combattenti stranieri, che sono
migliaia: salafiti, takfiriti (espressione estrema e razzista del
wahhabismo che considera gli sciiti i peggiori nemici contro i
quali lottare, ndr), al-Qaida, ecc., che arrivano dallIraq,
dallAfghanistan, dalla Libia, dal Golfo. Questi stanno
assassinando le minoranze, su basi settarie, e ci sta portando
alla divisione della Siria e alla discriminazione. Israele sta
agendo per dividere la Siria: il suo obiettivo. Gli Usa stanno
lavorando per creare questo scenario: mantenere instabile la
situazione in Siria per indebolire il regime e renderlo incapace
di confrontarsi con Israele e di sostenere la resistenza

palestinese e libanese. Essi non vogliono una guerra


propriamente detta, con bombardamenti, come avvenuto in
Libia. Stanno dicendo che difficile fare una guerra, perch
lesercito siriano forte. E anche la creazione di una No-flyzone troppo complicata. Dunque, Israele e Stati Uniti
vogliono indebolire il governo di Damasco, ma senza far
collassare lo stato. Gli Usa temono infatti che, facendo crollare
le istituzioni statali, gli islamisti salafiti possano prendere il
potere. La Siria diventata il punto di attrazione di salafiti
provenienti dalle altre regioni mediorientali.
Come lo spiega?
Hanno un progetto settario e sono sostenuti da diversi paesi
arabi del Golfo. Essi vogliono cambiare il regime siriano per
creare un califfato su Mediterraneo e Medio Oriente. Ci sono
decine di migliaia di loro. Il supporto logistico ed economico
arriva dal Golfo. un fenomeno molto pericoloso che
distrugge lunit sociale dei nostri paesi e spinge indietro le
societ.
Che cosa proponete per contrastare questa visione
arretrata e pericolosa?
Non abbiamo altra scelta che salvaguardare lunit islamica
tra sunniti e sciiti, e tra musulmani e cristiani, e promuovere la
democrazia.
Ritiene possibile una guerra contro lIran?
Se dovesse esserci una guerra contro lIran, per Israele
sarebbe un disastro, e cos pure in tutta la regione. LIran ha il
pieno diritto di difendersi e di proteggere la propria sovranit
contro attacchi esterni. Gli Usa hanno pi volte avvisato

Israele di evitare e prevenire una guerra contro lIran. Leon


Panetta, segretario della Difesa statunitense, di recente ha
dichiarato che Israele non ha la possibilit logistica di
attaccare lIran. una chiara risposta sulla posizione Usa
riguardo a questa questione.
Quali scenari regionali vede per il prossimo futuro?
Avremo un decennio dinstabilit. Ci sono cambiamenti
strategici che necessitano di tempo. La maggiore sfida quella
di salvaguardare lunit dei paesi arabi e islamici e sostenere la
resistenza palestinese. La questione siriana un tentativo di
distrarre lattenzione dalle politiche israeliane e di creare
contrapposizione e conflittualit nel mondo islamico tra le
varie etnie e correnti religiose.

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