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MILANO
a
c
i
t
a
Selv
Onlus
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er chi non conosce la LIPU e per chi non abituato a puntare lo sguardo
verso il cielo (ma non solo) potrebbe sembrare strana lidea di trovarsi tra
le mani una piccola guida al riconoscimento della fauna selvatica in citt.
Soprattutto il lettore potrebbe obiettare qualcosa nel non trovare tra le tante
schede di uccelli e animali vari che agli occhi di molti potrebbero risultare
quasi esotici il pi casalingo e meglio conosciuto Merlo.
Ci che ha spinto la LIPU a proporre a Milano il presente lavoro la seguente
riessione: la maggior parte di cittadini forse non consapevole di condividere la propria citt con abitanti altrettanto milanesi anche se spesso un
po meno stanziali che caratterizzano il nostro ecosistema urbano. Stiamo
parlando di aironi, falchi, anbi, piccoli mammiferi che vivono nei nostri parchi
e giardini, nelle aree del centro storico e nelle periferie, nei pressi di grattacieli
e case popolari. Vogliamo quindi che questo libretto possa rappresentare
uno strumento utile ai milanesi per riconoscere la fauna presente in citt, che
sia di aiuto a comprendere il rapporto instauratosi tra uomini e animali che
vivono a Milano, ed inne che faccia nascere il desiderio di preservare questo
delicato equilibrio, tipico delle nostre realt urbane.
Ad introdurre le schede sulla fauna troverete una presentazione dellecosistema urbano ed una breve descrizione degli habitat. Segue la carrellata di
specie anbi, rettili, uccelli e mammiferi che abbiamo pensato essere pi
rappresentative (per facilit di riconoscimento, per frequenza di avvistamento
o per note curiose ad esse legate). Le schede offrono a chi legge le informazioni essenziali su morfologia, abitudini e comportamenti, una carta didentit
in cui vengono evidenziati i caratteri principali sici ed eco-etologici (lunghezza espressa secondo le indicazioni riportate in calce allindice di pag. 43,
peso, alimentazione, habitat frequentato) e soprattutto unillustrazione che
mostra lanimale nellhabitat in cui pi facilmente osservabile.
La seconda parte della pubblicazione poi dedicata ad informazioni pratiche
su come rapportarsi con questi abitanti della citt: che sia per offrire loro cibo
e riparo (birdgarden, nidi e mangiatoie) oppure per aiutarli in caso di difcolt
(ritrovamento di piccoli caduti dal nido o di fauna ferita).
Quello che ci auguriamo con la redazione di questa guida di poter offrire un
utile compendio a chiunque abbia voglia di alzare gli occhi verso il cielo per
cercare di svelare il mistero di voli e canti sconosciuti, ma anche di aiutare
Milano a preservare quello stato di naturalit che, anche se a volte troppo
nascosto dal frastuono del trafco, ancora c e ci sorprende.
Buona scoperta!
Marta Bearzotti
Responsabile Oasi LIPU Cesano Maderno
Cittadina Milanese
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ironi cenerini, balestucci, rondoni, ma anche ricci e tartarughe per compiere interessanti
osservazioni sulla fauna selvatica non occorre recarsi necessariamente in campagna o nei
boschi; la citt, con le sue abitazioni e i suoi palazzi, i piccoli giardini e i grandi parchi, i viali
alberati e i cortili, offre infatti un ambiente adatto alla sopravvivenza di una gran variet di animali
non necessariamente domestici.
Alcune specie si sono addirittura perfettamente adattate e specializzate a questa nuova situazione ambientale fortemente antropizzata e questo a dimostrazione di quanto la prorompente
forza vitale della natura spesso sovrasti di gran lunga lavanzare dellurbanizzazione e della
cementicazione.
Per questo sono stato ben felice di promuovere questo progetto, che nasce dallidea di offrire al cittadino un piccolo compendio, di agevole consultazione, per far conoscere una fauna
meno nota ma sicuramente interessante che popola Milano: le famiglie di gu in via Ripamonti,
i rondoni allo Stadio Meazza, il Falco pellegrino che sorvola il Pirellone, la Gazza che prende il
sole allIdroscalo basta aprire la nestra e spendere un po del proprio tempo per avere ogni
giorno una sorpresa.
La nostra bella citt piace ai volatili; dinverno fa meno freddo, il cibo si trova facilmente, minore
il rischio di caccia (al limite bisogna stare attenti ai gatti!) a Milano insomma la vita per i
volatili tuttaltro che grama
Gianluca Comazzi
Garante per la tutela degli animali
Comune di Milano
ilano, come del resto tutte le altre citt europee, non un ecosistema naturale. Eppure,
numerose specie animali hanno imparato ad adattarsi allambiente cittadino e abitano la
nostra citt per tutto lanno o solo in alcune stagioni. Tra queste gli Uccelli, si sa, occupano
una posizione privilegiata perch possono essere avvistati (o sentiti) con relativa facilit, e per il
loro innegabile fascino.
Ma Milano corre troppo e il Gheppio che nidica sulla rupe dello Stadio Meazza da alcuni anni,
nonostante il chiasso di 80.000 tifosi e i riettori, le colonie di rari rondoni pallidi che sembrano
prediligere le scuole, e, novit degli ultimi anni, i voli di Rondone maggiore sui parchi della periferia ovest, passano spesso inosservati.
Questa guida ha lobiettivo di fare scoccare la scintilla della curiosit iniziale. Per la LIPU questa
la sda di sempre ed importante che anche il Comune di Milano abbia deciso di raccoglierla.
A chi sapr vincere le difcolt iniziali si aprir un mondo nuovo, fatto di stagioni segnate dai
pettirossi che scendono dalle Alpi in citt, prima di Natale, dalle rondini che con la loro data di
arrivo primaverile un po anticipata rispetto al passato, sembrano darci informazioni preziose su
fenomeni complessi quali i cambiamenti climatici, di canti da decifrare. E tutto ci rappresenta
una sda culturale, un modo di percepire il mondo che una volta appreso fa parte di noi, irreversibilmente. Inne, da sempre, la LIPU pone attenzione al tema dellecologia urbana. Altrove,
porzioni di citt vengono progettate anche per le altre specie. Lauspicio che questa guida
contribuisca a far si che presto questo succeda anche nelle nostre citt.
Claudio Celada
Direttore Area Conservazione Natura
LIPU-BirdLife Italia
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Ecologia urbana
N
on ci si pu addentrare nei meandri dellecologia senza aver prima inquadrato, almeno a grandi linee, il concetto di ecosistema. Si consideri una porzione di ambiente
ben delimitata come un bosco, uno stagno o
un prato. Al suo interno possibile individuare una comunit biotica (gli animali, le piante
e tutti gli altri esseri viventi) ed una componente abiotica (il terreno, laria, lacqua) che
instaurano tra loro molteplici interazioni chimico-siche in grado di mantenere un usso di
energia ed un ciclo di materia, garantendo
in tal modo una determinata struttura a quello
che viene denito, appunto, un ecosistema.
Piuttosto complicato, non c che dire, e allora pu essere utile ricorrere ad un esempio
chiaricatore.
Osserviamo ci che accade in uno stagno: le
piante acquatiche nutrono i girini che vengono mangiati dalla Biscia dal collare, la quale
predata a sua volta dallAirone cenerino. Alla
morte di questultimo il corpo si decompone
per lazione dei microrganismi e in seguito a
questa trasformazione le sue molecole vengono cedute al terreno per essere assorbite
come nutrimento dalle radici delle piante.
Questa catena si interseca con molte altre
a formare una rete alimentare complessa
in cui avviene il ciclo della materia, accompagnato da un usso di energia, in buona
parte dissipata nei vari passaggi sottoforma
di calore, ma continuamente rimpiazzata da
quella elargita incessantemente dal sole ed
immagazzinata dai vegetali con la fotosintesi clorolliana.
A tutte queste relazioni vanno aggiunti i rapporti tra gli organismi viventi ed il comparto
non vivente (suolo, vento, temperatura, quantit di acqua, ossigeno e molto altro ancora)
che conferiscono allecosistema e alle sue reti
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Gli ambienti
M
Lacqua
Gli ambienti umidi possono presentare situazioni piuttosto varie. Si va dalle acque ferme di
laghi e stagni, a quelle correnti di canali, umi,
torrenti e rogge. Il primo caso ben rappresentato dal Parco delle Cave, nella porzione
del Parco Agricolo Sud Milano compresa
tra Quinto Romano, Baggio e Quarto Cagnino, dove sono presenti quattro laghi derivati
dallattivit estrattiva di sabbia e ghiaia, successivamente rinaturalizzati, nei quali possibile osservare svariati uccelli acquatici: Airone
cenerino, Germano reale, Garzetta, Tuffetto,
Svasso maggiore, Cormorano, Folaga, Gallinella dacqua, Gabbiano comune e se si pi
fortunati anche Airone rosso, Martin pescato-
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Il verde
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Le radure e le aree agricole della cintura urbana sono invece frequentate dagli uccelli
che prediligono gli spazi aperti: rondine e
gheppio volano a caccia delle rispettive prede
nelle zone caratterizzate da maggiore variet ambientale con presenza di siepi, ruscelli e boschetti, mentre nei luoghi soggetti ad
unevidente banalizzazione del paesaggio
imperano le specie dalle scarse esigenze ecologiche, gazza e cornacchia grigia su tutte.
nelle torri, nelle mura dei castelli e nelle facciate delle chiese ottimi surrogati di rupi e scogliere, ambienti che frequentano tuttora e che
erano gli unici adibiti alla nidicazione prima
che il loro destino incrociasse quello delluomo. Gli edici del centro storico sono dunque particolarmente ricercati non solo perch
soddisfano il requisito dellaltezza, ma anche
perch grazie allabbondanza di fessure ed
anfratti sono ideali per allevare la prole allinterno di rifugi che siano stabili e ben riparati.
Anche le case meno antiche possono offrire un riparo adeguato a pipistrelli ed avifauna, purch dotate di fessure per intrufolarsi o
di rientranze per ancorare saldamente i nidi.
Cinciallegra, Cinciarella e Pigliamosche utilizzano i buchi nei muri, i codirossi gli spazi tra le
tegole. Il Balestruccio ssa i nidi ai cornicioni.
La Rondine, uccello campagnolo amante di
cascine, stalle e enili, li costruisce sulle travi
sporgenti oppure nei porticati e sotto le grondaie, frequentate anche dai passeri. I vecchi
solai accessibili anche dallesterno possono
ospitare la Civetta e talvolta anche lAllocco.
Per tutti questi animali i pericoli si chiamano
ristrutturazioni, modernizzazioni e restauri,
operazioni che, se eseguite senza il necessario occhio di riguardo per la biodiversit, niscono per eliminare molti dei loro spazi vitali.
Gli edici
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Gli anbi
Il nome signica doppia vita e si riferisce al
loro ciclo biologico distinto in due fasi. La larva (chiamata girino nel caso di rane, rospi e
raganelle), provvista di branchie e inizialmente
priva di arti, rimane in acqua no al termine
della metamorfosi quando d origine ad un
individuo che essendo dotato di polmoni e
di zampe pu vivere sulla terraferma, pur restando legato alle zone umide per la riproduzione.
Rana verde
CHI ?
la Rana pi acquatica, quella verde chiazzata di scuro che i bambini amano disegnare su
una foglia di ninfea, magari con i sacchi vocali
(presenti solo nel maschio) in bella evidenza.
Inquadrarla dal punto di vista sistematico
invece un rebus zoologico. infatti rappresentata da popolazioni miste di Rana dei fossi
(Rana lessonae) e del suo ibrido fecondo con
Rana verde maggiore (Rana ridibunda). Questa particolare situazione viene sottolineata
con linserimento nel nome scientico del ter-
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Rana verde
Rana synklept
on esculenta
Lunghezza: mas
chi no a 7,5 cm
,
femmine no a
12 cm, girini no
a 7,5 cm
Alimentazione:
insetti ed altri in
vertebrati
acquatici
Habitat: rive di
stagni, laghi, lanc
he, risaie,
fossati e loro vic
inanze
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Rospo smeraldin
o
Bufo virid
is
Rospo smeraldino
CHI ?
Pi legato del Rospo comune agli ambienti
antropizzati, lo si riconosce a prima vista per
le chiazze che ne colorano le parti superiori di
verde, in contrasto con il fondo bianchiccio.
Per il resto un Rospo a tutti gli effetti: corpo massiccio, pelle verrucosa e rigonamenti
delle ghiandole parotoidi in evidenza dietro
gli occhi. Queste ultime costituiscono il suo
principale strumento difensivo producendo
bufonina, sostanza tossica in grado di irritare
il palato della maggior parte dei suoi aggressori. Il maschio possiede un sacco vocale utilizzato per deliziare la femmina allepoca degli
amori ed ha gli arti anteriori pi robusti per
stringerla durante laccoppiamento. Le uova,
no a 13.000, vengono deposte nellacqua,
raggruppate in cordoni gelatinosi. I girini, di
colore grigio-bruno-olivastro, completano la
metamorfosi in 2-3 mesi.
QUANDO E DOVE OSSERVARLO?
Inutile cercarlo tra la ne di ottobre e la met
di febbraio perch nei mesi pi freddi entra in
letargo, nascosto sotto una pietra o in un
anfratto del terreno. A cominciare dalle ultime settimane dellinverno sino
allapprossimarsi dellautunno lo si
pu invece incontrare nelle ore notturne e occasionalmente anche di
giorno. Nel periodo riproduttivo,
che cade tra la ne di marzo e
maggio, si avvicina alle acque di
stagni e laghetti (ad esempio al
Parco Nord, dove tuttavia soffre la
presenza di pesci rossi e testuggini
americane dalle orecchie rosse), ma
anche dei fossati ai margini delle strade e delle fontanelle di parchi e giardini.
In questi mesi la sua presenza segnalata
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Lunghezza
: maschi
no a
no a 9,5 c
m, girini n 7,5 cm, femmine
o a 4,5 cm
Alimentazi
one: insett
i, ragni, lom
altri inverte
brichi ed
brati
Habitat: zo
ne golenali
e litorali sa
giardini e p
bbio
archi urban
i, coltivi, an si,
ambienti re
che
lativamente
aridi
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10
I rettili
Hanno in comune il corpo ricoperto da squame cornee, ma le loro forme sono alquanto
eterogenee. Si pensi a serpenti, lucertole e
tartarughe: tutti appartenenti a questo raggruppamento eppure cos diversi tra loro.
Testuggine palustre
dalle orecchie rosse
CHI ?
momento stato un concatenarsi di effetti negativi: da una parte lelevata mortalit durante
il trasporto o per linesperienza degli acquirenti,
dallaltro il fenomeno dellabbandono di quegli
esemplari che, cresciuti troppo, erano diventati
una presenza imbarazzante nellacquario di chi
li aveva incautamente comprati. Da qui il loro
rilascio (peraltro vietato dalla legge) nei laghetti
urbani o, ancor peggio, negli ambienti naturali
dove possono danneggiare la fauna autoctona.
Il problema, esploso agli inizi degli anni 90, ha
reso necessaria listituzione di centri
di raccolta tra i quali il pi importante il Carapax di Massa
Marittima (Grosseto).
Oggi limportazione
in Europa di questa
Testuggine vietata.
Testuggine palustre
dalle orecchie rosse
Trachemys sc
ript
a elegans
Lunghezza del ca
rapace: no a 30
cm,
eccezionalmente
40 cm
Peso: no a 1.50
0 ,g
Alimentazione:
anbi e loro larv
e, piccoli
pesci, invertebr
ati, piante palust
ri
(specialmente gl
i adulti)
Habitat: laghi, st
agni, paludi, um
i
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Biacco
Hierophis
Biacco
CHI ?
tra i serpenti pi comuni dItalia, ma ai pi il
suo nome suona poco familiare. Forse perch
per la maggior parte delle persone lavvistamento di un qualsiasi rettile strisciante sempre da ricondurre alla Vipera. Invece, a meno
di essere in montagna, quando ci si imbatte
in un serpente il pi delle volte si tratta proprio
di un Biacco, regola ancor pi valida se ci si
trova in ambienti antropizzati. Le sue scarse
esigenze ecologiche gli permettono infatti di
occupare una grande variet di habitat, anche nei pressi degli insediamenti urbani. Nulla
di preoccupante, se non per topi, lucertole o
cavallette, sue prede preferite. Non possiede
veleno e dunque se non si ha la cattiva idea
di afferrarlo a mani nude (in questo caso si
rivela assai mordace) non costituisce un pericolo per luomo, sebbene lincontro ravvicinato con un esemplare di 1 metro e mezzo
possa creare apprensione. Eppure proprio le
grandi dimensioni sono una garanzia del fatto
che non possa trattarsi di una Vipera, quasi
mai pi lunga di 50-60 cm e molto pi tozza. Inoltre il Biacco si riconosce per lelegante
livrea giallo-nero-verdastra, anche se non
raro osservare individui melanici, cio completamente scuri.
viridiavu
Lunghezza
: no a 150
cm,
eccezionalm
ente no a
200 cm
Alimentazi
one: piccoli
mammiferi
serpenti, n
, lucertole,
idiac
cavallette (s ei, insetti come grilli
e
pecialmen
te i giovani)
Habitat: ma
rgine dei b
oschi, bosc
arbusteti, g
aglie,
iardini, rud
eri
facile incontrarlo di mattina, quando per termoregolarsi resta immobile in un luogo esposto ai raggi del sole. La sua presenza pu
generare un certo allarme, come capitato di
recente al Cimitero Monumentale, ma nessun
reale problema. Anzi, con lui nei dintorni i topi
se ne stanno alla larga. Vanno dunque evitate
inutili uccisioni comprese, se possibile, quelle
per investimento stradale.
LO SAI?
Pu capitare di imbattersi in due biacchi avvinghiati: sono maschi impegnati in una lotta
rituale oppure un maschio e una femmina in
accoppiamento.
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Le anatre
Piedi palmati e becco piatto sono le particolarit pi evidenti di questi uccelli tra i quali
di regola il maschio e la femmina hanno una
colorazione notevolmente diversa.
Germano reale
CHI ?
Fedele al suo nome il maschio sfoggia per
buona parte dellanno una livrea regale, con
testa verde smeraldo e petto castano separati da un collare bianco. Un richiamo irresistibile per la femmina che invece, dovendosi
occupare della cova, possiede un piumaggio
mimetico bruno macchiato di scuro, con la
sola eccezione dello specchio (costituito da
alcune penne dellala di un colore caratteristico per ciascuna specie) che nel Germano
reale blu-violaceo. Destate, in occasione
della muta, anche il maschio veste un abito
Germano reale
Anas platyrhy
nchos
Lunghezza: 50
-60 cm
Apertura alare:
80-95 cm
Peso: 850-1.30
0g
Alimentazione:
granaglie, vege
tazione
acquatica, inverte
brati, girini
Habitat: corpi d
acqua dolce ferm
ae
corrente, in inve
rno anche coste
marine ed
estuari dei um
i. Nidica tra la
vegetazione
delle sponde
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13
Gli aironi
Zampe e collo lunghissimi rivelano a prima vista
la loro predilezione per gli ambienti umidi mentre
la forma del becco ne evidenzia la propensione
a nutrirsi di pesce. Accanto agli aironi propriamente detti, tra gli altri rappresentanti della famiglia che si possono osservare a Milano gurano
la candida Garzetta, la Nitticora dalle abitudini
crepuscolari ed il piccolo Tarabusino.
Airone cenerino
CHI ?
Fiumi, laghi e risaie sono i luoghi in cui si procura le prede con scatti fulminei al termine di lunghi e pazienti appostamenti trascorsi nella pi
assoluta immobilit. Conoscendo la pericolosit del suo becco oltre ai pesci anche topi, rane
e serpenti gli girano alla larga. Quando vola assume una silhouette caratteristica con il collo
ripiegato ad esse, la testa retratta tra le spalle
e le zampe sporgenti ben oltre la coda. Nidica
sulla chioma degli alberi in colonie chiamate
garzaie che possono raggruppare un gran numero di individui.
Airone cenerino
Ardea cin
erea
Lunghezza
: 80-100 c
m
Apertura a
lare: 150-1
9
0 cm
Peso: 1.30
0-2.000 g
Alimentazi
one: pesci,
anbi ed a
vertebrati,
ltri
grossi Inse
tti acquatic
Habitat: lag
i
hi, umi, ri
saie
lagune. Nid
ica sugli a , boschi allagati,
lberi
via Vaiano Valle, Chiaravalle Milanese e Ronchetto delle rane. Alcuni avvistamenti si sono
registrati anche nei pressi della centralissima
piazza Castello.
LO SAI?
Laccoppiamento preceduto da un rituale di
corteggiamento al termine del quale il maschio
offre alla femmina il ramoscello che verr utilizzato per dare inizio alla costruzione del nido.
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I falchi
Ali appuntite, coda lunga e stretta, artigli aflati per ghermire, becco adunco per dilaniare: sono i falchi, uccelli capaci di ondarsi in
picchiata su una preda a velocit vertiginosa.
Gheppio e Falco Pellegrino non disdegnano
lambiente urbano.
Gheppio
LO SAI?
CHI ?
Chi ha labitudine di vivere la citt con un occhio attento alle tante specie che la abitano sa
bene che a Milano ha trovato dimora anche il
Gheppio. La testa e la coda grigio-bluastre
differenziano il maschio dalla femmina che ha
le parti superiori completamente bruno-rossicce con macchie e barre scure.
Gheppio
us
Falco tinnuncul
5 cm
Lunghezza: 32-3
-80 cm
70
:
Apertura alare
Peso: 130-260 g
ti (grilli,
ditori, rettili, inset
Alimentazione: ro
uccelli
coleotteri), piccoli
campi
argine dei boschi,
Habitat: radure, m
liere,
og
sc
e,
cc
su alberi, ro
coltivati. Nidica
edici
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I rallidi
Sono uccelli dalla forma piuttosto massiccia,
poco propensi al volo, al quale ricorrono solo
quando strettamente necessario. In compenso sono perfettamente adattati a districarsi tra la vegetazione acquatica.
Gallinella dacqua
CHI ?
Vedendola nuotare incuriosisce il dondolio
della testa, spinta continuamente avanti e indietro. Un simile comportamento dovuto alla
forma delle sue zampe: a differenza delle anatre la Gallinella dacqua non ha i piedi palmati
e quindi per procedere ad una certa velocit
deve aiutarsi scuotendo ritmicamente il collo.
Anche come volatrice non particolarmente
abile a causa delle ali corte ed arrotondate.
La sua specialit muoversi con disinvoltura
sulla fanghiglia e tra i canneti, cosa che pu
fare grazie alle lunghissime dita. Da lontano
sembra nera e invece le ali sono brune ed il
ventre grigio, ma i tocchi di colore pi bizzarri
riguardano il becco (sormontato da una vistosa placca frontale) giallo-rosso e la giarrettiera scarlatta. Uccello simile la Folaga
che per ha dimensioni
maggiori, pi scura
ed ha placca frontale
e becco bianchi.
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Gallinella dacqu
a
Gallinula
chloropus
Lunghezza
: 32-35 cm
Apertura a
lare: 50-60
cm
Peso: 200-4
00 g
Alimentazi
one: piante
palustri, gir
invertebrati
ini,
Habitat: lag
hi, stagni,
umi, acquit
presenza d
rini con
i vegetazio
ne. Nidica
nei canneti
.
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Colombi e afni
Columbiformi: si chiama cos lordine che include colombi di citt, tortore e colombacci,
instancabili volatori dalla sagoma paffuta.
Una peculiarit di questi uccelli la presenza nel gozzo degli adulti di una ghiandola che
produce il cos detto latte di piccione con il
quale vengono nutriti i pulcini.
caratteristico tubare ormai un suono familiare. Il dorso color sabbia, le sfumature ventrali
grigio-rosate, ma soprattutto il semicollare
nero bordato di bianco che le adorna la met
posteriore del collo permettono di distinguerla
dalla Tortora selvatica, dal Colombo di citt e
dal ben pi grande Colombaccio. La si pu
invece confondere con esemplari allo stato
libero di Tortora domestica, dotati a loro volta
di collare, ma riconoscibili per la tonalit caffelatte.
QUANDO E DOVE OSSERVARLA?
Specie stanziale, frequenta le zone agricole
per nutrirsi (sovente in gruppo) nei campi e
per riprodursi presso le cascine, ma vive per
lo pi in citt dove nidica sugli alberi ornamentali e si posa su antenne e cavi elettrici.
legata alla presenza delluomo e non di rado
visita i balconi in cerca di avanzi di cibo.
LO SAI?
I columbiformi sono in grado di bere aspirando lacqua senza bisogno di reclinare il capo
allindietro come devono fare quasi tutti gli
altri uccelli.
CHI ?
Originaria dellAsia Meridionale, nel 1925 ha
iniziato unespansione che in pochi decenni
lha vista colonizzare lEuropa dalla Sicilia alla
Scandinavia. Stavolta luomo non centra: la
Tortora dal collare si spostata con le proprie
ali, anche se la causa di tale invasione non
del tutto chiara. Sembra che allorigine ci siano motivi ecologici, ma anche cambiamenti
comportamentali su base genetica. Fatto sta
che a Milano, dove arrivata nel 1947, il suo
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Streptopelia
Lunghezza: 26
decaocto
-30 cm
e: 48-52 cm
Apertura alar
Peso: 150-23
0g
Alimentazione:
semi e granag
lie, in misura
minore invert
ebrati
Habitat: citt,
villaggi. Nidi
ca sugli alberi,
talvolta su man
ufatti (pali, ca
rtelli)
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Cuculo
I cuculi
Delle 140 specie che compongono questa
famiglia molte sono parassite di altri uccelli ai
quali fanno allevare la propria prole. In Europa vivono il rarissimo Cuculo dal ciuffo ed il
Cuculo, ma a Milano si pu incontrare solo
questultimo.
Cuculus c
anorus
Lunghezza
: 32-35 cm
Apertura a
lare: 55-65
cm
Peso: 100-1
30 g
Alimentazi
one: insett
i e loro larv
lombrichi
e, ragni,
Habitat: bo
schi, camp
agne albera
brughiere,
te,
canneti. Pe
r la deposi
uova frequ
zione delle
enta gli ha
bitat delle
parassitate
specie
.
Cuculo
CHI ?
La sua voce nota a tutti, anche perch gli
orologi a cuc la imitano da oltre trecento
anni. In pochi, invece, conoscono forma e
colorazione di questo uccello elusivo che in
volo, per le parti inferiori barrate, pu essere
confuso con lo Sparviero. Petto, testa e parti
dorsali hanno invece un piumaggio
grigio-bluastro. Anzich costruire il nido depone le
proprie uova in quello di
altri uccelli molto pi
piccoli come Cannaiola,
Cannareccione e Codirosso
per citarne alcuni. In
genere la femmina di
Cuculo posiziona un
uovo nel nido altrui,
avendo laccortezza
di sottrarne uno per pareggiare i conti. Dopo la
schiusa il pulcino di Cuculo
spinger fuori le uova o i neonati della specie parassitata e rester
il solo ad essere imbeccato. I legittimi padroni
di casa, ignari dellinganno, continueranno infatti a nutrire il glio adottivo anche quando
questultimo sar diventato notevolmente pi
grande di loro.
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LO SAI?
Ciascuna femmina di Cuculo prende di mira
esclusivamente una determinata specie ed il
suo trucco talmente afnato che produce
uova del medesimo colore.
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18
I rapaci notturni
Gufo, Allocco, Civetta e Barbagianni: tutti predatori adattati a volare e cacciare nelloscurit della notte. In condizioni simili la visione
garantita da occhi grandi e ricchi di cellule
fotosensibili. Possono ruotare la testa di 270
gradi e in questo modo riescono a controllare
anche ci che accade alle loro spalle.
Allocco
CHI ?
Assomiglia al Gufo comune, anche nelle dimensioni, ma rispetto al suo simile ha una
forma pi tondeggiante, gli occhi completamente neri e manca dei ciuf auricolari. curioso notare che il termine Allocco viene usato
talvolta come sinonimo di sciocco, ingenuo,
mentre dal nome scientico Strix, che in latino signica uccello notturno, deriva la parola strega. Limmaginario umano ha costruito
due ritratti contrastanti di questo animale che
di giorno, a riposo con le palpebre socchiuse,
pu sembrare goffo e imbambolato mentre
dopo il tramonto esprime la sua vera essenza. Non certo di strega, come credevano nei
Allocco
Strix aluco
5 cm
Lunghezza: 35-4
-100 cm
90
Apertura alare:
Peso: 350-550 g
celli,
coli mammiferi, uc
Alimentazione: pic
grossi Insetti
rchi.
Habitat: Boschi, pa
nidi
degli alberi e nei
vit
Nidica nelle ca
ri uccelli
abbandonati di alt
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31-10-2007 16:19:19
19
Civetta
Athene no
Civetta
CHI ?
Parti superiori castane con macchie color crema, ventre visibilmente pi chiaro, zampe artigliate coperte da un sofce piumino, becco
adunco, grandi occhi gialli sormontati da folti
sopraccigli che talvolta le conferiscono uno
sguardo corrucciato. Ecco la Civetta, uno dei
pi piccoli rapaci notturni. Oltre che per la taglia decisamente ridotta la si pu facilmente
distinguere dal Gufo comune per lassenza
dei ciuf auricolari e dallAllocco perch questultimo ha gli occhi completamente neri. Il
suo rapporto con luomo sempre stato
controverso: sacra e adorata nellantica Grecia, dove era impersonicata
dalla dea Athena, stata perseguitata assieme alle streghe durante
il medioevo in gran parte dellEuropa. Ancora oggi la Civetta
considerata un portafortuna da
alcuni popoli ed un uccello del
malaugurio da altri. Superstizioni
a parte, di sicuro c che si nutre
di topi e quindi averla come vicina di
casa non affatto male.
QUANDO E DOVE OSSERVARLA?
Passa lintero anno alle nostre latitudini frequentando soprattutto i quartieri periferici e le
zone rurali. La presenza di coltivi, boscaglie e
vecchie cascine in cui nidicare rendono favorevoli per questo uccello alcune aree comprese nel Parco Agricolo Sud Milano, ma anche
gli anfratti del Castello Sforzesco possono
essere adatti ad allevare la prole. La Civetta
la pi diurna tra i rapaci notturni e pu essere
osservata anche in pieno giorno, posata sui
pali o sui cavi della luce. Accade principalmente in inverno, quando approtta delle ore
pi calde per procurarsi il cibo.
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ctua
Lunghezza
Apertura a
: 20-25 cm
lare: 50-58
cm
Peso: 120-2
00 g
Alimentazi
one: rodito
ri, insetti, lo
piccoli ucc
mbrichi,
elli, anbi
Habitat: ca
mpagne, p
eriferie urb
entro alberi
ane. Nidic
cavi, tra le
a
rocce e ne
i fabbricati
LO SAI?
Gli occhi in posizione frontale (a differenza
della maggior parte degli uccelli nei quali sono
laterali) garantiscono ai rapaci notturni unampia visione binoculare e quindi una buona percezione delle distanze. Inoltre la loro sensibilit alla luce molto elevata per labbondanza,
a livello della rtina, di cellule particolarmente
fotosensibili. In caso contrario avventarsi al
chiaro di luna su piccole prede come topi
selvatici e toporagni non sarebbe unimpresa
possibile nemmeno per cacciatori cos abili.
31-10-2007 16:19:45
20
I picchi
Sono uccelli abilissimi nel perforare il legno
degli alberi per nutrirsi degli insetti che lo popolano e costruire il nido. Questa specializzazione deriva dalla presenza di zampe in grado
di aggrapparsi saldamente alla corteccia, di
un becco robusto, di strutture craniche atte
ad ammortizzare i colpi e di una lingua lunghissima.
Picchio rosso
maggiore s major
Dendrocopo
4 cm
Lunghezza: 22-2
-45 cm
40
:
Apertura alare
Peso: 60-100 g
,
leotteri e loro larve
Alimentazione: co
e in
a
er
av
im
pr
(in
insetti
formiche ed altri
oe
nn
tu
ci, nocciole (in au
estate), pinoli, no
in inverno)
erate.
rchi, campagne alb
Habitat: boschi, pa
hi degli alberi
Nidica nei tronc
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31-10-2007 16:20:26
21
Balestruccio
Rondini & C.
Si fa presto a dire Rondine. Non altrettanto
a riconoscerla e cos allosservatore meno
esperto pu capitare di confondere il simbolo
della primavera con il Balestruccio, appartenente alla stessa famiglia, o addirittura con i
rondoni che invece dal punto di vista sistematico sono tuttaltra cosa.
Delichon
urbicum
Lunghezza
Apertura a
: 12-14 cm
lare: 28-30
cm
Peso: 15-2
0g
Alimentazi
one: insett
i volanti
Habitat: inse
diamenti u
rbani, lagh
campagne
etti,
. Nidica in
colonie sott
balconi e c
o tetti,
ornicioni
Balestruccio
CHI ?
La silhouette aerodinamica ed il volo
aggraziato ricordano quelli della
Rondine, ma leggermente pi
piccolo, non ha le timoniere (penne della coda) esterne altrettanto
lunghe e soprattutto ha il groppone
bianco, caratteristica che lo differenzia dagli altri membri della famiglia.
QUANDO E DOVE OSSERVARLO?
un migratore a lungo raggio che trascorre
linverno in Africa, oltre il deserto del Sahara. Per vederlo sfrecciare nei cieli dobbiamo
aspettare la seconda met di marzo, quando
torna dalle nostre parti per rimanervi no a
settembre. Come suggerisce il nome scientico (urbicum = urbano) legato alle citt,
purch vi siano spazi aperti in cui catturare
insetti. possibile osservarlo entro la cerchia
dei Navigli, ma anche il Cimitero Monumentale un buon territorio di caccia. Segni della
presenza di questa specie coloniale sono i
nidi di fango a forma di coppa quasi completamente chiusa che i balestrucci costruiscono
uno di anco allaltro sotto portici, balconi o
cornicioni. Proprio la carenza di materia prima per la realizzazione del nido sembra tra
Opuscolo_LIPU_Comune_Milano.indd21 21
le cause della loro diminuzione. La cementicazione delle rive di molti corsi dacqua rende infatti difcoltoso lapprovvigionamento di
fango e allora diventano importanti gli stagni
con sponde naturali o rinaturalizzate come
quelli del Parco delle cave.
LO SAI?
Balestrucci, rondini e rondoni si nutrono del
cos detto plancton aereo costituito da insetti volanti. Anche quando frequentano lo
stesso luogo, tuttavia, non entrano in competizione perch cacciano ad altezze diverse: la
Rondine pi in basso, il Balestruccio a mezzaltezza e i rondoni alle quote pi alte.
31-10-2007 16:20:49
22
Rondine
CHI ?
La lunga coda le dona leleganza di chi indossa il frac, ma ha lanimo contadino. Ama
la campagna di una volta con cascine, enili,
stalle, siepi, pozze per la raccolta dellacqua.
Al contrario soffre la monotonia del paesaggio e fugge dalle coltivazioni intensive, uguali
per chilometri e chilometri, e dagli allevamenti
Rondine
Hirundo rustic
Lunghezza: 18-2
Apertura alare:
Peso: 15-25 g
Alimentazione:
0 cm
30-35 cm
insetti volanti
Habitat: insediam
enti urbani, cam
pagne
diversicate, ca
nneti (come dorm
itori).
Nidica nelle st
alle, sotto i corn
icioni, le
grondaie e i porti
cati
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23
Rondone comun
e
Apus apu
Rondone comune
CHI ?
Vivere perennemente nellaria, anche ad alcune migliaia di metri di quota, senza fermarsi
mai, n di giorno, n di notte. Sembra unimpresa impossibile, eppure qualcuno ci riesce.
A vincere la scommessa quotidiana contro la
forza di gravit linstancabile Rondone che
si nutre, beve, si accoppia e addirittura dorme
in volo. Ali falciformi, sagoma aerodinamica,
bocca larga per intercettare il maggior numero di prede: siamo di fronte a quanto di meglio
levoluzione animale abbia prodotto per conquistare il cielo. Al suolo le cose cambiano. Le
zampe cortissime sono inadatte per camminare ed ancor meno per facilitare il decollo. Di
conseguenza evita di posarsi a terra, altrimenti
non sarebbe pi in grado di rialzarsi. Si ferma
solo per costruire il nido, covare le uova ed
allevare la prole, ma sempre su edici di una
certa altezza. Il suo piumaggio completamente nero, con la sola eccezione del mento
biancastro. Questo permette di riconoscerlo
da due parenti che abitano a loro volta in
citt: il Rondone pallido, di dimensioni simili,
ma pi chiaro, ed il Rondone maggiore che
oltre ad essere pi grande ( lungo no a 24
cm ed ha unapertura alare di 52-60 cm) ha il
ventre bianco.
Lunghezza
Apertura a
: 16-18 cm
lare: 38-44
cm
Peso: 30-5
0g
Alimentazi
one: insett
i volanti
Habitat: sp
azi aerei. N
idica su c
torri, sotto
ampanili,
le grondaie
LO SAI?
Si stimato che in 15 anni di vita un Rondone
pu percorrere in volo pi di 4 milioni di chilometri, distanza pari a 100 volte la circonferenza della Terra.
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24
I piccoli passeriformi
Questo vastissimo raggruppamento comprende numerose specie che hanno in comune, oltre alla taglia minuta, la capacit di
allietare con i loro colori ed i loro cinguettii
prati, boschi e campagne, ma anche gli spazi
urbani.
Fringuello
CHI ?
Le sue qualit canore sono sicuramente pi
rinomate di quelle estetiche, ma se si ha la
fortuna di osservarlo con il favore della luce
in primavera ed estate, quando le tonalit del
suo piumaggio sono pi vivaci, non si pu
fare a meno di apprezzarne la bellezza e la
variet degli elementi cromatici. Si va dal grigio-blu del cappuccio al rosa-aranciato che
caratterizza le guance e le parti ventrali, per
continuare con il castano del dorso ed il verde del groppone. Quando poi spicca il volo il
Fringuello completa la tavolozza dei suoi colori mostrando il candore delle barre alari e dei
bordi della coda. Questa descrizione, per,
Opuscolo_LIPU_Comune_Milano.indd24 24
luccello pi comune dEuropa. Il suo segreto risiede nella capacit di trovarsi a suo
agio con o senza luomo e quindi di occupare
sia gli ambienti ad elevata naturalit sia quelli
antropizzati.
Fringuello
Fringilla c
oelebs
Lunghezza
: 15-16 cm
Apertura a
lare: 26-28
cm
Peso: 20-2
5g
Alimentazi
one: semi,
bacche, fru
primavera
tta, in
ed estate a
nche invert
Habitat: bo
ebrati
schi, siepi,
giardini, pa
campagne
rchi,
alberate. N
idica sugli
alberi
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25
Codirosso
spazzacaumruins oochruros
Phoenic
: 14-16 cm
Lunghezza
cm
lare: 25-27
Apertura a
0g
rtebrati.
Peso: 13-2
ed altri inve
i
tt
se
in
:
e
on
e
Alimentazi
che bacch
/inverno an
o
i,
n
n
tu
u
a
In
oli montan
cciose, pasc
ro
re
ti
u
re
ss
a
p
fe
t:
Habita
ica nelle
giardini. Nid
fabbricati,
ri
u
e dei m
delle rocce
Codirosso
spazzacamino
CHI ?
Un montanaro in citt. Si potrebbe denire
cos questo piccolo passeriforme che nei
manuali di ornitologia di alcuni decenni fa veniva descritto per lo pi come una specie legata per la nidicazione ai pascoli di alta quota e alle pareti rocciose alpine. Da qualche
tempo, per, frequenta sempre pi assiduamente durante il periodo riproduttivo anche
le zone collinari e pianeggianti, spingendosi
allinterno degli insediamenti urbani dove rimpiazza il suo habitat originario con i muri dei
fabbricati, meglio se ricchi di fessure entro le
quali costruire il nido. Il nome regala pi di
uninformazione sul suo aspetto. In entrambi
i sessi la coda (che viene agitata di continuo
quando lanimale posato) rossiccia, pi
precisamente color ruggine, mentre il termine
spazzacamino deriva dal piumaggio del resto
del corpo che nei maschi adulti grigio fuliggine, con la sola eccezione della macchia
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26
Passera dItalia
CHI ?
Alcuni ornitologi la considerano la sottospecie
italiana della Passera oltremontana, diffusa in
tutta Europa, altri un ibrido tra questa e la
Passera sarda, altri ancora una specie a s
stante. Al di l della classicazione siamo di
fronte a quello che la gente chiama semplicemente Passero, accomunando nel nome
anche la Passera mattugia, specie molto simile. Guance bianche, gola nera, vertice castano rossiccio, ali variegate con barra chiara:
lidentikit del maschio di Passera dItalia
mentre la femmina meno appariscente. La
specie legata alluomo, tanto da nidicare
esclusivamente in presenza di fabbricati, eppure negli ultimi anni si sta registrando un declino evidente in tutta Europa, Italia compresa. Un fenomeno allarmante, che ha spinto la
LIPU a lanciare la campagna S.O.S. Passeri per saperne di pi e cercare di arrestarlo.
Sotto accusa molteplici fattori: lespansione
urbanistica che riduce le aree verdi e quindi
le fonti di cibo, la modernizzazione delle abitazioni, lintensicazione dellagricoltura, luso
Passera dItalia
Passer domes
Lunghezza: 15-1
Apertura alare:
Peso: 25-35 g
Alimentazione:
ticus italiae
6 cm
24-26 cm
granaglie, frutta
, insetti
Habitat: citt, ca
mpagne con pr
esenza di
fabbricati. Nidi
ca sugli edici,
nelledera
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25
Codirosso
spazzacaumruins oochruros
Phoenic
: 14-16 cm
Lunghezza
cm
lare: 25-27
Apertura a
0g
rtebrati.
Peso: 13-2
ed altri inve
i
tt
se
in
:
e
on
e
Alimentazi
che bacch
/inverno an
o
i,
n
n
tu
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In
oli montan
cciose, pasc
ro
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re
ss
a
p
fe
t:
Habita
ica nelle
giardini. Nid
fabbricati,
ri
u
e dei m
delle rocce
Codirosso
spazzacamino
CHI ?
Un montanaro in citt. Si potrebbe denire
cos questo piccolo passeriforme che nei
manuali di ornitologia di alcuni decenni fa veniva descritto per lo pi come una specie legata per la nidicazione ai pascoli di alta quota e alle pareti rocciose alpine. Da qualche
tempo, per, frequenta sempre pi assiduamente durante il periodo riproduttivo anche
le zone collinari e pianeggianti, spingendosi
allinterno degli insediamenti urbani dove rimpiazza il suo habitat originario con i muri dei
fabbricati, meglio se ricchi di fessure entro le
quali costruire il nido. Il nome regala pi di
uninformazione sul suo aspetto. In entrambi
i sessi la coda (che viene agitata di continuo
quando lanimale posato) rossiccia, pi
precisamente color ruggine, mentre il termine
spazzacamino deriva dal piumaggio del resto
del corpo che nei maschi adulti grigio fuliggine, con la sola eccezione della macchia
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Codibugnolo
CHI ?
Se non fosse per la coda, alla quale va attribuita pi della met della sua lunghezza totale, ci troveremmo di fronte ad un animaletto
minuscolo, difcile da scoprire nonostante
labbondanza numerica. Invece, grazie alle timoniere (le penne caudali) spropositate, non
passa certo inosservato. La particolare tonalit rosata ed il comportamento vivace fanno
il resto. Il pi delle volte lo si vede spostarsi
da un ramo allaltro con movenze acrobatiche
per becchettare gli adi o gli altri piccoli insetti
di cui si nutre mentre se ne sta appeso con la
pancia allins, un po come fanno le cince,
alle quali piuttosto afne.
QUANDO E DOVE OSSERVARLO?
Non compie vere e proprie migrazioni, ma
con larrivo dellinverno ha labitudine di abbandonare le zone di montagna e collina per
trasferirsi in pianura alla ricerca di temperature meno rigide. A Milano quindi pi facile osservarlo durante la stagione fredda. Oltretutto
Codibugnolo
Aegithalos ca
udatus
Lunghezza: 13-1
Apertura alare:
5 cm
17-19 cm
Peso: 6-10 g
Alimentazione:
insetti e loro larv
e, altri
invertebrati
Habitat: boschi,
arbusteti, campa
gne
alberate. Nidica
tra gli arbusti
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29
Cinciasllmeagjorar
Paru
5 cm
za: 13-1
Lunghez
-25 cm
alare: 22
ra
u
rt
e
Ap
ra
-20 g
primave
Peso: 15
brati (in a,
e
rt
e
v
in
i, frutt
zione:
Alimenta granaglie, sem o)
),
te
v
ta
in in ern
e in es
utunno e
a
n
(i
e
h
bacc
giardini.
i, siepi,
h
c
s
e muri
o
b
di alberi
Habitat:
it
v
a
c
nelle
Nidica
Cinciallegra
CHI ?
Se vedete un uccello in continuo movimento,
grande poco meno di un passero e dai colori piuttosto vivaci che per cibarsi dei piccoli
semi di un albero o estrarre un insetto dalla fessura di un tronco compie veri e propri
equilibrismi, quasi sicuramente avete a che
fare con una Cinciallegra. A permetterci di distinguerla anche ad una certa distanza dalla
pi minuta Cinciarella innanzitutto la banda
nera longitudinale che ne attraversa le parti
ventrali. Gi il nome ispira simpatia e in effetti
un ospite particolarmente benvoluto da chi
ama un giardino ricco di vita selvatica. Non
per niente tra le specie che gli appassionati di birdgarden cercano di favorire posizionando sugli alberi nidi articiali o collane
di arachidi ed altre leccornie. La Cinciallegra
apprezza il favore e lo ricambia allietando la
citt con la sua piacevole presenza.
QUANDO E DOVE OSSERVARLA?
possibile incontrarla in ogni mese dellanno, ma soprattutto in inverno, quando negli
ambienti naturali il cibo scarseggia, che per
Opuscolo_LIPU_Comune_Milano.indd29 29
31-10-2007 16:23:59
30
I corvidi
Sono i pi grandi passeriformi europei. Approttano di ogni risorsa alimentare disponibile ed occupano un gran numero di habitat. Se
si aggiunge che hanno uno spiccato senso
dellingegno e che di norma conducono vita
gregaria scambiandosi informazioni, eccone
spiegato lenorme successo evolutivo.
Gazza
CHI ?
Inconfondibile per la coda lunghissima ed il
piumaggio bianco-nero con riessi iridescenti, nota per lappellativo di ladra che le stato afbbiato a causa della presunta abitudine, mai dimostrata dalla ricerca scientica, di
appropriarsi di oggetti luccicanti. Pu essere
che di tanto in tanto raccolga qualche fram-
Opuscolo_LIPU_Comune_Milano.indd30 30
Gazza
Pica pica
Lunghezza: 42
-48 cm
Apertura alare:
48-55 cm
Peso: 200-220
g
Alimentazione:
granaglie, rodito
ri, uova e
pulcini di uccelli,
insetti e altri inve
rtebrati,
frutta, carogne,
in citt avanzi di
ci
bo
Habitat: coltivi,
campagne albe
rate,
lari, margini de
i boschi di latifog
lie,
insediamenti ur
bani. Nidica su
gli alberi
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31
Taccola
ula
Corvus moned
-34 cm
Lunghezza: 30
60-70 cm
Apertura alare:
g
Peso: 200-250
pulcini, semi,
insetti, uova e
Alimentazione:
anzi di cibo
frutta, in citt av
liere, centri
gne, rocce, scog
Habitat: campa
ci, cavit
i
in colonie su ed
storici. Nidica
reti scoscese
degli alberi, pa
Taccola
CHI ?
Nei borghi medievali di gran parte dEuropa
capita di imbattersi in un piccolo corvo (
cos che viene spontaneo chiamare questo
uccello a chi non ne conosce il vero nome)
irrequieto e loquace che zampetta sui tetti,
compie evoluzioni aeree in stormi di qualche
individuo e lancia con assiduit il suo caratteristico tchak-tchak. la Taccola, abitatrice dei centri storici in cui abbondano
campanili, torri e mura ricche di
fenditure, ottima imitazione delle
pendici rocciose e delle scogliere che
ama frequentare quando non vive in citt. Del resto, essendo adattabile come
tutti i corvidi, ha approttato volentieri
degli habitat messi a disposizione dalluomo. quasi interamente nera, ad
eccezione di nuca e collo grigi, ma oltre alla taglia ridotta la particolarit che
la differenzia dai suoi parenti vestiti
di scuro come corvi e
cornacchie locchio
biancastro che contrasta con il colore
del piumaggio.
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32
Cornacchia
grigia rone
Corvus co
cornix
-50 cm
Lunghezza: 45
e: 90-100 cm
Apertura alar
0g
e
Peso: 430-58
roditori, uova
e: granaglie,
rati,
eb
rt
ve
Alimentazion
in
i
tr
al
lli, insetti e
pulcini di ucce
di cibo
in citt avanzi
e,
gn
ro
ca
,
ta
ut
fr
berate,
, campagne al
Habitat: coltivi
tifoglie,
la
dei boschi di
lari, margini
sugli alberi
ca
i
id
urbani. N
insediamenti
Cornacchia grigia
CHI ?
Impoverimento ambientale ed antropizzazione sono fattori critici per molte specie, ma
non per lei, capace di adattarsi a qualsiasi
situazione. Opportunista per antonomasia, ha saputo trarre vantaggio dal degrado
e dalla presenza delluomo e vive volentieri
Opuscolo_LIPU_Comune_Milano.indd32 32
31-10-2007 16:24:45
33
I mammiferi
In citt sono rappresentati prevalentemente da animali legati alluomo come
il Ratto grigio o il Topo domestico, ma
accanto a questi ospiti poco graditi
possibile incontrare anche alcune specie ben pi interessanti sotto il prolo
ecologico.
Riccio europeo
occidentale
Erinaceus
Lunghezza
europaeu
corpo: 22-3
0 cm
coda: 2-5 c
m
Peso: 800-1
.200 g
Alimentazi
one: insett
i ed altri in
piccoli vert
vertebrati,
ebrati, bac
che, frutta
Habitat: bo
schi, arbust
eti, radure,
giardini
parchi,
Lunghezza
Riccio europeo
occidentale
CHI ?
Difcile confonderlo con altri animali. Lunico che potrebbe ingannare
un occhio inesperto lIstrice (con
il quale condivide il nome popolare di
porcospino) che per molto pi grande e non vive a Milano e dintorni. La principale caratteristica del Riccio la presenza
di aculei che alloccorrenza gli consentono di
trasformarsi in una fortezza quasi inespugnabile. Quando si sente in pericolo pu infatti
appallottolarsi per proteggere le parti ventrali
dagli attacchi dei predatori. Appartiene allordine degli insettivori, ma un onnivoro a tutti
gli effetti. Pu catturare lucertole o piccoli serpenti e questo ha generato la credenza che
sia immune al veleno della Vipera. In realt
non cos, anche se il pi delle volte gli aculei
costringono questultima a mordere a vuoto.
Opuscolo_LIPU_Comune_Milano.indd33 33
31-10-2007 16:25:03
34
Pipistrello
albolimbato
CHI ?
Ha abitudini cittadine, ma non ha perso gli
straordinari adattamenti tipici del suo gruppo.
I pipistrelli (o chirotteri) sono gli unici mammiferi in grado di praticare un volo attivo e
Pipistrello
albolimbato
Pipistrellus ku
hlii
Lunghezza corp
o: 4-5 cm
Lunghezza coda
: 3-4 cm
Apertura alare:
20-24 cm
Peso: 5-8 g
Alimentazione:
insetti volanti (fa
rfalle
notturne, mosce
rini, zanzare, co
le
otteri)
Habitat: radure
e margini dei bo
schi,
campagne, citt
Opuscolo_LIPU_Comune_Milano.indd34 34
31-10-2007 16:25:23
35
Curiosit
A
lla ne del mese di febbraio del 1998 il cadavere di un Tasso, vittima di un investimento stradale, stato trovato in via Bassini, riverso sulle rotaie della linea tranviaria. Si
trattava di un maschio della lunghezza di 63
cm (pi 21 di coda) e del peso di 8 kg. Questo
carnivoro della famiglia dei mustelidi solito
frequentare macchie e boscaglie dove scava
tane costituite da un complesso sistema di
corridoi e camere nelle quali alleva la prole e
si riposa durante il giorno, essendo sostanzialmente di abitudini crepuscolari e notturne.
Talvolta segnalato anche nei parchi urbani
di una certa dimensione, ma non il caso di
Milano. Da dove proveniva, allora, lo sfortunato esemplare di via Bassini? Lipotesi pi
accreditata da chi ha studiato il caso che
sia giunto no alle porte della citt seguendo
il Lambro che scorre a circa un chilometro dal
luogo in cui stato rinvenuto. Perch ad un
certo punto abbia deciso di abbandonare le
sponde del ume per avventurarsi su strade
e viali resta comunque un mistero, ma se una
soluzione cera, il Tasso di Citt studi lha
portata con s.
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Anche per il pi esperto birdwatcher sempre emozionante avvistare un Falco pellegrino, uccello da considerare a pieno titolo
uno dei simboli delle pi impervie pendici rocciose, lungo le quali alleva la prole. Il fenomeno dellinurbamento ha per coinvolto anche
questo rapace che, seppure con un numero limitato di esemplari, ha preso labitudine
di nidicare in alcune grandi citt italiane, la
prima delle quali stata proprio Milano dove
il fenomeno si osservato nella primavera
del 1994. La coppia in questione ha scelto
il grattacielo Pirelli che con i suoi 127 metri di altezza si rivelato un valido sostituto
di rocce e falesie. Una volta trovate le ripide
pareti adeguate alle proprie necessit i falchi
pellegrini milanesi non hanno faticato a reperire il cibo. I colombi di citt non mancano e
nemmeno gli storni, visibili talvolta in nuvole
di centinaia di individui. Il fatto di muoversi in
gruppi cos numerosi abbassa la probabilit
di ogni singolo animale di essere catturato,
ma al tempo stesso nel caso di un incontro
con qualche rapace improbabile che non ci
scappi almeno una vittima. Specialmente se il
predatore in questione un Falco pellegrino
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difendono dai predatori grazie allallarme lanciato dagli individui pi attenti e si proteggono
dal freddo stando vicini lun laltro. Nel caso
dei roost invernali la funzione termica assume
particolare importanza. Non per niente i gu
di via Val di Sole hanno scelto un luogo a ridosso del caseggiato, dove la temperatura
meno rigida che in aperta campagna.
Anche la nidicazione collegiale offre i medesimi vantaggi, ai quali va aggiunto che la
riproduzione sincronizzata mette a disposizione dei predatori uova e pulcini per un periodo
di tempo pi breve, il che sembra garantire
minori perdite e quindi un maggior successo
riproduttivo globale. Tra gli uccelli che nidicano in colonie ci sono gli aironi. I loro raggruppamenti, che talvolta contano centinaia
di soggetti anche di specie diverse, vengono
chiamati garzaie e rivestono notevole valore naturalistico. Il territorio di Milano non ne
ospita di vere e proprie, ma in questi ultimi
anni allinterno del Parco Forlanini due coppie di Airone cenerino hanno nidicato una
accanto allaltra. Potrebbe essere un buon
inizio.
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Anche la Civetta
pu frequentare
il birdgarden
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Il birdgarden
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Alcuni visitatori delle mangiatoie (da sinistra): Scricciolo, Merlo (sopra), Verdone (sotto), Cinciarella, Cardellino
anche piccole aiuole abbellite con rose, girasoli, ordalisi, viole del pensiero, non ti scordar di
me, bocche di leone e papaveri possono in breve
tempo riempirsi di vita. Unica accortezza: cercate
il pi possibile di prediligere le specie native a
quelle esotiche. Farete sicuramente un favore alla
fauna di casa nostra. Se volete vedere un esempio concreto e ben riuscito di birdgarden visitate
lOasi LIPU di Cesano Maderno (MI).
A questo punto siete pronti per dare cibo e riparo
agli animali che, nel frattempo, hanno popolato
il vostro giardino. Cominciamo apparecchiando
la tavola.
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Le mangiatoie
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quando le risorse sono gi abbondanti. Esistono vari modelli di mangiatoia, da quella tradizionale (composta da un vassoio su cui collocare il cibo con la copertura di un tettuccio),
installabile appendendola con una catenella o
ponendola su un palo, a quelle pi sosticate e complesse, talvolta fornite di campane o
ghirlande, per nire con i kit di montaggio.
La scelta dipende dallo spazio a disposizione,
dalle specie che frequentano il giardino e dalla
presenza di predatori. Ad esempio se la vostra
casa abitata da gatti consigliabile posizionare la mangiatoia in alto e in un luogo sicuro.
Se c abbondanza di merli, passeri o fringuelli
tenete presente che solitamente si alimentano
a terra.
Comunque sia, il modello tradizionale va collocato a circa 2 metri dal suolo ed il vassoio deve
avere una supercie minima di circa 400 cm
(20 cm di lato).
Quali alimenti fornire? La lista dei cibi graditi
praticamente illimitata, ma sono da evitare
quelli salati, speziati o piccanti, il pane ed il
latte. Vanno bene gli avanzi di cucina, la crosta
del formaggio, i dolci, il guscio delle uova sminuzzato, la frutta, il grasso di prosciutto o pancetta, uova sode, nocciole, mandorle, arachidi
non salate, riso e biscotti. In commercio esiste
unampia scelta di miscele di semi per uccelli.
Un ultimo consiglio: non dimenticate lacqua.
Da un semplice sottovaso ad una bacinella, da
una fontanella ad un piccolo stagno, vedrete come la utilizzeranno, non tanto per bere,
quanto per farci frequenti bagni.
I nidi articiali
Sono utili perch, soprattutto in citt, mancano le cavit naturali degli alberi, le tte siepi o
altri anfratti abitualmente utilizzati per costruire
il nido. Rivolgetevi alla LIPU o ad aziende specializzate per avere consigli e cataloghi dopodich fate la vostra scelta.
Alcune avvertenze: vanno posizionati ad unaltezza tra 2 e 5 metri, installati a gennaio-febbraio e puliti ogni anno al termine dellestate.
Il foro dentrata dovrebbe essere orientato a
sud-est o sud-ovest. Le due pi importanti
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Numeri utili
Di seguito sono riportati indirizzi e recapiti telefonici utili per ricevere informazioni su animali avvistati o per effettuare segnalazioni di fauna in difcolt.
PROTEZIONE CIVILE
Via Mercantini, 24 - 20158 Milano
Tel. 02.39321425 (attivo 24 ore su 24)
LIPU
CENTRO RECUPERO FAUNA SELVATICA
LA FAGIANA
Cascina Paradiso - Via Valle 20013
Pontevecchio di Magenta (MI)
Tel. 338/3148603
(aperto tutti i giorni:
inverno dalle ore 10 alle ore 17
estate dalle ore 10 alle ore 18)
LIPU
SEDE NAZIONALE
Via Trento, 49 - 43100 Parma
Tel. 0521.273043
Fax. 0521.273419
info@lipu.it
www.lipu.it
Per approfondire
Manuali che trattano le specie descritte nel presente opuscolo:
Peterson, Mountfort, Hollom Guida degli Uccelli dEuropa, Franco Muzzio Editore
Corbet, Ovenden Guida dei Mammiferi dEuropa, Franco Muzzio Editore
Arnold, Burton Guida dei Rettili e degli Anbi dEuropa, Franco Muzzio Editore
Siti Internet:
www.lipu.it Sito della sede nazionale LIPU
www.oasicesanomaderno.it Sito dellOasi LIPU di Cesano Maderno (MI)
www.avium.it Sito del Progetto A.Vi.U.M. (Atlante Virtuale degli Uccelli di Milano)
nel quale possibile conoscere la distribuzione dellavifauna nel territorio di Milano.
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Indice
I picchi:
Picchio rosso maggiore 20
Rondini & C.:
Balestruccio 21
Rondine 22
Rondone comune 23
I piccoli passeriformi:
Fringuello 24
Codirosso spazzacamino 25
Passera dItalia 26
Pettirosso 27
Codibugnolo 28
Cinciallegra 29
I corvidi:
Gazza 30
Taccola 31
Cornacchia grigia 32
I mammiferi:
Riccio Europeo occidentale 33
Pipistrello albolimbato 34
Curiosit 35
Le regole doro per aiutarli:
Il birdgarden 38
Le mangiatoie 39
I nidi articiali 40
In caso di difcolt cosa fare? 40
Numeri utili 42
Per approfondire 42
NOTE: gli uccelli non sono stati raggruppati secondo criteri rigorosamente sistematici. In particolare Rondine e Balestruccio, anzich essere inseriti tra i piccoli passeriformi, di cui fanno parte,
sono stati trattati in un capitolo a parte insieme al Rondone (ordine degli apodiformi) con il quale
vengono talvolta confusi.
Per quanto riguarda i dati biometrici, la lunghezza ha riferimenti diversi a seconda del gruppo di
appartenenza. Anbi: somma di testa e corpo. Rettili: dalla punta della testa alla punta della coda
(serpenti) oppure misura del carapace (testuggini). Uccelli: dalla punta del becco alla punta della
coda. Mammiferi: somma di testa e corpo (la coda specicata a parte).
A cura di
Marta Bearzotti Responsabile Oasi LIPU di Cesano Maderno e
Massimo Soldarini Direzione Nazionale LIPU Responsabile Settore Volontariato e Formazione
Testi di Sergio Luoni
Illustrazioni di Sabrina Luoni
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tracce.com
E allora entra a far parte della nostra famiglia, diventa anche tu Socio LIPU
Come?
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Onlus
Tramite conto corrente postale: n.10299436 intestato a LIPU OnlusParma oppure con carta di credito contattando la sede naizonale
LIPU, Via trento 49 - online sul sito: www.lipu.it
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