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A lungo ho lavorato sulla questione dellacqua lungo il corso del Nilo.

Personalmente sono convinto


che non ci sara una guerra dellacqua tra i popoli che vivono lungo il bacino del Nilo.
Habib Hayeb, geografo, da molti anni collabora con lUniversita Americana del Cairo su un tema a
cui tiene moltissimo: poverta e diritto allacqua.
Ha creato, assieme ad alcuni colleghi egiziani, una ONG che si fonda sul principio che lacqua e
parte fondamentale dei diritti umani, e un bene non negoziabile, diritto irrinunciabile per tutti gli
esseri umani, a prescindere dal loro stato sociale, giuridico, siano essi criminali o gente perbene.
Il nostro principio, -afferma- la nostra rivendicazione e che lacqua e un bene gratuito fino al
soddisfacimento delle necessita basilari del singolo individuo: igiene personale, necessita
alimentari, produzioni di beni vitali. Fino alla copertura dei bisogni fondamentali. Ovviamente, 5
docce al giorno o riempire la propria piscina non fa parte dei bisogni vitali.
Esiste un modo per definire lesatta quantita di acqua sufficiente a coprire questi bisogni vitali?
Si. Sono 50, 60 litri a persona al giorno: ma e una quantita che si puo negoziare. Se una famiglia
e composta da 5 persone, si puo affermare che essa ha mediamente bisogno e -io aggiungo- ha
diritto ad almeno 250 litri gratuiti di acqua al giorno. Ogni litro in piu andrebbe fatto pagare piu
caro del petrolio. Io sono per questo principio che consentirebbe a tutti di accedere alla quantita
minima, ma sufficiente di acqua buona, potabile. Non si tratta quindi di avere acqua gratuita per
non morire di fame. No, io parlo di acqua a sufficienza per vivere in modo dignitoso, anche nel pieno
rispetto delle norme igieniche per gli individui e per le loro abitazioni.
Sembra invece che oggi nel mondo, e anche qui in Egitto, si vada in direzione opposta.
Qui in Egitto, chi dispone di acqua corrente in casa, la deve pagare. Chi non ne dispone, la deve
acquistare dai venditori dacqua. Ma chi non ha acqua corrente in casa e non dispone di denaro per
acquistarla, si serve pompandola direttamente dai canali del Nilo. Questa vasta categoria di egiziani
e quella piu esposta alle malattie, poiche l acqua del Nilo e altamente inquinata. Anche in
questultimo caso, tuttavia, ce un costo economico, poiche bisogna pagare lenergia che serve per
pompare questacqua inquinata che poi verra utilizzata per i bisogni alimentari ed agricoli. E
lenergia costa relativamente cara. Quindi si puo affermare che anche qui in Egitto lacqua non e
mai gratuita . Che tu acquisti una pompa o che tu la noleggi a tempo, devi pagare per avere
lacqua. Al giorno doggi, in Egitto non ce piu un solo posto in cui si possa prendere acqua senza
pagare. Per i contadini egiziani, questo e un costo elevatissimo per la produzione agricola. Unora di
irrigazione costa mediamente 12 lire egiziane (1,50 euro). Si deve irrigare molte volte al mese. Per
irrigare un feddan di terreno agricolo, servono fra 3 e 6 ore, a seconda della potenza della pompa.
Dunque, per ogni feddan servono almeno 36 lire egiziane (circa 5 Euro) molte volte al mese.
Nessun diritto deve essere a pagamento. E un principio semplice, basilare, irrinunciabile, non
negoziabile: la liberta personale non puo mai essere messa in vendita, in nessun Paese al mondo.
E lo Stato, la societa, a doversene accollare il costo, e non certo i suoi cittadini. Ce in questo
principio anche una ragione economica. Se, ad esempio, ci si ammala e ci si trova nelleta
cosiddetta produttiva, e nello stesso interesse della societa, dello Stato, garantire lassistenza
sanitaria gratuita per scongiurare la perdita economica di un soggetto che altrimenti non sarebbe
piu in grado di lavorare.
Pertanto, negare laccesso allacqua rappresenta un costo non solo per il singolo individuo, ma
anche per la societa, soprattutto se improntata ai principi liberali delleconomia di mercato. In
uneconomia di mercato, consentire laccesso libero, gratuito, allacqua ha un costo infinitamente
inferiore a quello delle spese mediche, sanitarie che derivano dalla cattiva igiene dei propri cittadini,
dal costo sociale delle malattie causate dalla mancanza dellacqua. Altra ragione economica: la
scarsa igiene personale (vestiti sporchi, cattivo odore, mani sporche) condizionano il lavoro, la
presentabilita di chiunque, il suo inserimento nella societa. Prenda il caso dei bambini: se sono
sporchi, se non indossano vestiti puliti, come possono condurre una vita normale? Lesclusione dal
diritto allaccesso gratuito allacqua preclude laccesso a tutte le altre risorse economiche (scuola,
mestieri, informazione).
Quale futuro prevede per gli oltre 300 milioni di persone che vivono lungo le sponde del Nilo? Non
esiste il rischio concreto di conflitti?
A mio modo di vedere, ce qualcosa di ancora piu pericoloso della guerra. Certo, la guerra e una
minaccia. Ma ancora piu grave, piu seria, oggi, e la poverta. Essa e direttamente legata al
problema dellacqua. Su 350 milioni di persone che abitano lungo il corso del Nilo, almeno il 50 per
cento vive sotto la soglia della poverta. Laspettativa media di vita si aggira fra i 50 e i 60 anni. Il
tasso di scolarita e fra i piu bassi al mondo.
Prenda il caso del Sudan, dellEritrea, dellEtiopia, dellUganda, del Ruanda, degli stati centrafricani.

Sono tutti Paesi in guerra da decenni. La loro condizione e indissolubilmente legata a due elementi:
acqua e poverta. La loro poverta si spiega anche con la crescente difficolta di fruizione gratuita
dellacqua. LEgitto e forse il Paese maggiormente sviluppato fra quelli del bacino del Nilo. Almeno il
70 per cento della sua popolazione vive grazie alle risorse idriche del Nilo. Ma la miseria di gran
parte della sua popolazione e direttamente legata allo scarso accesso alle risorse naturali. Non
parliamo poi degli altri Stati africani. Le loro guerre, i loro conflitti sono legati in modo indissolubile
alla condizione generalizzata di miseria, di poverta che affligge le loro popolazioni.
Lei che conosce a fondo il problema, cosa ne pensa della qualita dellacqua potabile in Egitto?
Nei grandi centri urbani, specialmente Il Cairo e Alessandria, bere lacqua del rubinetto non e
immediatamente pericoloso. I problemi vengono sul lungo periodo a causa del pesante
inquinamento chimico. Vede, ce una bella differenza fra inquinamento batteriologico, che provoca
immediate conseguenze sanitarie, e inquinamento chimico che non crea problemi immediati ma che
alla lunga puo essere molto pericoloso. Ma il problema maggiore, ancora oggi, non e quello
dellinquinamento idrico. E purtroppo ancora quello dellaccesso allacqua. Nel 1996, allepoca
dellultimo censimento, solo il 65 per cento della popolazione egiziana aveva un rubinetto in casa. E
questo non vuol dire che ci fosse necessariamente acqua corrente e potabile in casa. La
contaminazione dellacqua puo avvenire in vari modi: anzitutto allorigine, ma anche allinterno
delle canalizzazioni, e poi puo verificarsi nel serbatoio sul tetto di casa. i serbatoi, le cisterne
domestiche sono spesso vere e proprie incubatrici di batteri. Dunque, il governo non e per forza
lunico immediato responsabile. Certo, la responsabilita dello Stato e comunque globale, poiche
non e normale, non e ammissibile che in un Paese sviluppato e ricco di risorse idriche, come l
Egitto, la sua popolazione non abbia accesso immediato e libero allacqua potabile. E scandaloso!!
Quando vediamo quanto denaro si spende per le strade, per bonificare il deserto, per costruire
nuovi aeroporti, alberghi di lusso, per lesercito, tutte infrastrutture certamente importanti ma non
vitali, non si capisce perche non venga profuso lo stesso impegno per consentire a tutti l accesso
allacqua. Serve un grande programma nazionale, che finora e sempre mancato. E sa perche?
Perche partono dal principio, falso, che in Egitto tutti hanno gia accesso allacqua potabile. E non
sto parlando di accesso gratuito. Parlo solo di accesso per tutti allacqua potabile. E inammissibile
che, ancora oggi, vi siano cosi tanti egiziani costretti a lavarsi, a preparare i pasti, a lavare piatti e
posate, usando solo lacqua del canale. Lei mi chiedeva del rischio di conflitti. Le rispondo: la
poverta provoca molti piu morti delle guerre. Non lo dico io: lo prova la Storia.

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