Sei sulla pagina 1di 1

PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE DELLE CAPACITA METACOGNITIVE DI PAZIENTI

CON DISTURBO DI PERSONALITA


S. Torniai, T. Ciulli, G. Orsanigo, M. Tafi, C. Ziella, S. Mori, S. Taddei, C. La Mela
Scuola Cognitiva di Firenze
Scuola di Specializzazione in Psicoterapia
VI Forum sulla Formazione in Psicoterapia 16-18 Ottobre 2015 Assisi

INTRODUZIONE

METODO

Le capacit metacognitive sono definite come le capacit dellindividuo di compiere opera-

E stata messa a punto unintervista semi strutturata atta a elicitare uno stato mentale

zioni cognitive euristiche sui propri e altrui stati mentali e utilizzare tali conoscenze a fini

problematico ed esplorare le funzioni metacognitive.

strategici per la soluzione di compiti e per padroneggiare specifici stati di sofferenza sog-

Tale intervista costituita da 3 sezioni: nella prima viene chiesto di descrivere un episo-

gettiva (Semerari, 1999).

dio relazionale recente, nella seconda viene esplorato un episodio relazionale recente par-

Gli strumenti pi usati per la valutazione delle capacit metacognitive nei pazienti affetti

ticolarmente significativo per lattivazione di intense componenti emotive negative, infine

da disturbo di personalit sono due: la SVaM (Scala di Valutazione per la Metacognizione-

nella terza sezione tramite delle tecniche immaginative il soggetto descrive un episodio

Carcione et al., 1997) e la IVaM (Intervista per la Valutazione della Metacognizione- Se-

del passato correlato allo stato emotivo attivato. Per la valutazione delle funzioni metaco-

merari et al., 2008). Un terzo strumento invece specificamente pensato per i disturbi

gnitive i trascritti della registrazione dellintervista sono stati successivamente analizzati

dello spettro schizofrenico (Lysaker et al., 2002).

tramite la SVAM (Scala di Valutazione per la Metacognizione).

Allo stato attuale non ancora empiricamente chiarito se il funzionamento metacognitivo

Venivano arruolati allo studio soggetti afferenti al Centro di Cognitivismo Clinico di Firen-

nei soggetti con disturbo di personalit sia una condizione stabile, tratto-dipendente, o

ze che risultavano affetti da Disturbo di Personalit dopo unintervista clinica con uno

se, invece, come suggerisce losservazione clinica, questi pazienti possano avere uno sca-

psicoterapeuta esperto e una valutazione psicodiagnostica con SCIDII (Structured Clini-

dimento delle capacit metacognitive in contesti relazionali capaci di attivare stati mentali

cal Interview for DSMIVTR Axis II Disorders First et al., 1997).

problematici (Dimaggio et al., 2009).

I soggetti arruolati non dovevano essere affetti da un disturbo di asse I in fase acuta, n
fare uso di sostanze psicoattive.
Ai soggetti arruolati veniva successivamente somministrata una batteria di test composta

Obiettivi
1) Mettere a punto una procedura standardizzata finalizzata ad attivare stati mentali problematici ed esplorare le diverse funzioni metacognitive.
2) Verificare se il funzionamento metacognitivo vari in relazione alla qualit dello stato
mentale in pazienti con disturbi di personalit

da: SCL90R (Sympton Checklist 90 Revised Derogatis & Unger, 2010),

STAI

(State Trait Anxiety Inventory Spielberger et al., 1983), BDI (Beck Depression Inventory Beck et al., 1996), DES (Dissociative Experience Scale Bernstein & Putnam,
1986), IIP (Inventory of Interpersonal Problems Horowitz et al., 1988), DERS
(Difficulties in Emotion Regulation Scale Gratz & Roemer, 2004), TAS-20 (Toronto Alexithymia Scale- Bagby et al. 1994).

RISULTATI
I risultati ottenuti sembrerebbero mostrare che la procedura messa a punto in grado di attivare stati mentali problematici ed elicitare tutti i domini metacognitivi oggetto della ricerca.
Una valutazione iniziale dei risultati mostra inoltre una variazione del funzionamento metacognitivo nelle 3 sezioni dellintervista nel campione di pazienti arruolati.
Le variazioni appaiono in linea con lipotesi dello studio di uno scadimento delle funzioni durante l attivazione di stati mentali problematici. Sebbene i risultati preliminari confortino lipotesi iniziale dello
studio, lattuale dimensione ridotta del campione non permette di trarre conclusioni significative e definitive sullipotesi di una condizione stato-dipendente delle capacit metacognitive.

CONCLUSIONI
Il presente lavoro di natura preliminare. Il suo principale limite risulta essere la ridotta dimensione del campione che, insieme alla mancanza di una misurazione oggettiva dellattivazione dello stato
mentale problematico, non permette di operare una validazione definitiva della procedura.
I passi successivi includeranno la risoluzione di tali aspetti.

BIBLIOGRAFIA
Carcione A., Falcone M., Magnolfi G., Manaresi F. (1997). La funzione metacognitiva in psicoterapia: Scala di Valutazione della Metacognizione (SVaM) [Metacognitive function in psychotherapy: the MetacognitionAssessment Scale (MAS)]. Psicoterapia, 9, 91-107.
Dimaggio G., Carcione A., Nicol G., Conti L., Fiore D., Pedone R., Popolo R., Procacci M., Semerari A. (2009). Impaired Decentration in Personality Disorder: A Series of Single Cases Analysed with the Metacognition Assessment Scale. Clinical
Psychology and Psychotherapy, 16, 450-462.
Lysaker PH, Clements CA, Placak Hallberg C, Knipschure SJ & Wright DE (2002): Insight and personal narratives of illness in schizophrenia. Psychiatry, 65, 197-206.
Semerari A., (1999). Psicoterapia Cognitiva del paziente grave. Raffaello Cortina Editore, Milano.
Semerari A., dAngerio S., Popolo R., Cucchi M., Ronchi P., Maffei C., Dimaggio G., Nicol G., Carcione A. (2008). Lintervista per la Valutazione della Metacognizione (IVaM): Descrizione dello Strumento. Cognitivismo Clinico, 5(2), 174-192.

Potrebbero piacerti anche