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LAVORO FLEX:
UN FRUTTO
TROPPO ACERBO
Meno di un quinto dei professionisti italiani beneficia dei
vantaggi del lavoro flessibile e appena unazienda su dieci
li concede a tutti i suoi dipendenti. Serve un cambiamento
culturale, prima che tecnologico.
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alle email), quelli per collaborare su progetti comuni (lavagne interattive, servizi di le sharing basati su cloud), quelli
per trasformare un qualsiasi notebook o
addirittura un tablet o uno smartphone
in un punto di accesso alle applicazioni
di lavoro (grazie alla virtualizzazione e,
ancora una volta, al cloud).
Desiderio poco accessibile
La propriet intellettuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
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REGOLE ASSENTI, IL
LATO OSCURO DEL BYOD
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COWORKING:
UFFICIO LOW COST
Negli ufci moderni solo il 50%
della supercie disponibile viene utilizzato dai dipendenti,
sempre pi abituati a lavorare al
difuori dei classici spazi aziendali, al punto che il 54% di loro
ormai classicabile come mobile. Le imprese sono quindi costrette a sostenere spese elevate per mantenere ufci utilizzati
poco e male. in questo contesto che si inserisce il coworking,
che profetizza la condivisione
totale degli spazi con altri professionisti. Costola di quella che
viene denita genericamente
sharing economy, il coworking
consente in particolar modo ai
lavoratori non strutturati, come
i freelance, di fruire di ambienti
attrezzati (connessione Internet, stampanti, scanner e cos
via) abbattendo i costi grazie
alla ripartizione delle spese con
gli altri occupanti.
Un trend che sta prendendo
sempre pi piede anche in Italia, spinto dalla crisi economica. Nel nostro Paese, secondo
myCowo, sono attivi quasi trecento centri per il coworking,
con Milano a guidare la classica (59). Il costo medio giornaliero per postazione di 25 euro,
mentre quello mensile di 263. Il
53% dei coworker freelance e
il 62% uomo, anche se le donne sono in crescita costante.
I primi cinque motivi per condividere lufcio? Flessibilit dei
tempi e interazione con altre
persone (86%), condivisione
della conoscenza (82%), nuove
opportunit di lavoro (79%) e,
soltanto ultimo, il basso costo
dellaftto (61%).
A.A.
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