Il Disegno dellArchitettura Di Roberto de Rubertis
Marino Gianluca e Pianificazione Territoriale
Corso Scienze
Il libro di Roberto de Rubertis tratta il tema del disegno
come mezzo di rappresentazione dellarchitettura. Esso pu derivare sia da qualcosa di reale sia da unintenzione progettuale. Questo pu essere ottenuto attraverso luso di segni grafici in grado di simulare loggetto cui sintende fare riferimento, come linee (permettendo il tracciamento di bordi, forme, spazi e volumi), tracciati e chiaroscuri che aiutano lautore a proporre la propria idea mentale rendendo operativo il pensiero attraverso limmaginazione. Il disegno, infatti, ci permette di trasmettere dei messaggi attraverso il fenomeno figurativo e visivo, facendo uso di segni espressivi per il quale si presuppone che aldil dellautore vi sia un recettore che ne colga il loro significato. Rubertis afferma che tali messaggi possono variare di contenuto poich il linguaggio grafico, dovuto al fatto che ogni immagine pu avere diverse interpretazioni, che li compone pu essere di due tipi: simbolico o iconico. Luno e laltro si differenziano per luniversalit delle convenzioni, che non dipendono dalla storia e dalla coltura. Per lautore il disegno rappresenta un sistema di relazioni, osservato e progettato con il quale si dato un senso alla realt. Ovviamente essa non sar mai rappresentata, ma soltanto il suo modello, destinato a diventare segno ponendo il problema della realizzazione grafica dove la complessit della figura deve rispettare dei limiti di leggibilit. Il disegno dunque ci offre la possibilit di scegliere il tipo di schematizzazione al quale sintende portare il fenomeno osservato. Il testo ci rende evidente il parere di alcuni autori del disegno architettonico, tra cui abbiamo Gadamer che osserva come il vero fine della rappresentazione raggiungere la verit, consentendo il riconoscimento di un qualcosa che liberato dai suoi modi di apparire. Tutto ci comporta che il disegno diventa una Marino Gianluca e Pianificazione Territoriale
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vera e propria fonte dinformazione, poich mentre la realt
continua a trasformarsi, esso ne arresta il divenire e lo immobilizza nel tempo e in un preciso luogo. Ambienti, monumenti, luoghi ed episodi possono svanire nel tempo lasciando ad unimmagine la loro testimonianza. Aspetto non del tutto trascurabile la precisione che serve a circoscrivere con chiarezza lobiettivo della rappresentazione della sezione del reale sul quale sintende concentrare lattenzione. Una delle problematiche che affronta Rubertis anche lo sviluppo del disegno bidimensionale e tridimensionale. Il disegno in quanto rappresentazione di forme tridimensionali su una superficie comporta una relazione spaziale fra i 3 elementi che concorrono a determinarlo: la forma tridimensionale, losservatore e la superficie. Latto del rappresentare assume somiglianza concettuale con latto del percepire. Nel rappresentare fenomeni spaziali tramite le loro proiezioni tridimensionali non si sottrae alla realt alcun aspetto percettivo, non a caso ogni civilt e in ogni epoca luomo ha utilizzato figure bidimensionali per rappresentare lo spazio-ambiente. Influire nel modo di apparire vuol dire influire sul processo di conoscenza della realt osservata. Il sistema di riferimento della rappresentazione la scelta della posizione dellosservatore che produce uninfluenza sul modo di apparire del campo osservato. Il modello tridimensionale ovvero il plastico consente il controllo dello spazio che difficilmente si pu raggiungere n modo sintetico con il disegno il suo uso integrato consente dei maggiori livelli di estrazione e accesso allinterno dellarchitettura garantendo le attivit progettuali. I modelli tridimensionali sono realizzati solitamente con blocchi compatti di plexiglass, che consentono valutazioni complessive sulle tensioni dinamiche dei volumi e sullidea Marino Gianluca e Pianificazione Territoriale
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di trasparenza e di immaterialit, piuttosto che un controllo
funzionale e dimensionale degli edifici. Il testo ci da anche alcune caratteristiche che ci permettono di rendere individuabile la profondit dellimmagine. Lautore descrive anche la storia e dunque lo sviluppo del disegno, le sue origini si hanno gi alla fine del paleolitico quando appaio le prime forme di rappresentazione, quando nelle caverne vi si trovavano molte figure animali. A quel tempo il disegno aveva una funzione didascalica, si accompagnava alla parola per illustrare determinate situazioni. Sar con lavvento dell Homo Sapiens che si inizieranno le prime rappresentazioni di edifici da lui stesso costruite, tra cui planimetrie di villaggi e delle vere e proprie strutture. Con la fine dellet neolitica i popoli dellAnatolia tracciano pitture riguardanti i loro insediamenti cominciando a sviluppare le capacit di analisi e di riproduzione del territorio. Si rappresentano nelle prime tavolette le cinta murarie e gli elementi naturali utilizzando un buon uso del prospetto e delle sezioni. Le prime raffigurazioni architettoniche si avranno presso gli Egizi sia nelle pitture murali che nei papiri. Si ha lintroduzione di piani di proiezione parallela e il disegno assume una forma codificata poich le sue apparenze percettive sono sacrificate da un immagine convenzionale n grado di sintetizzare con la minima quantit di segni ma il massimo significato. Durante lepoca classica nella formazione dellarchitetto era contemplato tra le materie, lo studio del disegno e della geometria. La geometria diventa lo strumento essenziale per la conoscenza, alla base delle regole geometriche e della visione e lOttica. Il cono visivo enuncato da Euclide il postulato secondo il quale la visione avviene per effetto dei raggi emanati dallocchio. Per poter parlare di disegno architettonico avente funzione Marino Gianluca e Pianificazione Territoriale
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progettuale dovremo aspettare il medioevo. La
graficizzazione dellidea architettonica diventa con il tempo prerogativa di una figura professionale che si va delineando, ma prima di questo momento il sapere architettonico era basato su una concezione artigianale. Luso del colore nel disegno darchitettura acquisisce una funzione rappresentativa in quanto si cerca di impressionare un pubblico poco pratico. Con linizio del XV secolo si assiste alla scissione tra arte e mestiere, si afferma il primato del disegno su tutte le arti figurative, dove non assume pi un ambito pittorico ma scientifico utilizzando proiezioni ortogonali per gli architetti e definendo luso della prospettiva e chiaroscuro per i pittori. Questo comunque modific lassetto del disegno architettonico perch il quel secolo i pittori erano anche architetti se non scultori. Vengono inserite nuove tecniche rappresentative come la prospettiva a volo duccello e per gli interni luso di sezioni ortogonali. Per la prima volta nel rinascimento si attribuisce al linguaggio grafico una sua autonoma moltitudine di forme, con l tempo il chiaroscuro non verr pi utilizzato per estetica ma per comprendere i caratteri volumetrici della struttura, in oltre si ha lo sviluppo di una nuova tecnica ad acquerello. Durante lepoca barocca il disegno viene migliorato grazie alla diffusione della stampa. Nel Settecento-Ottocento si sviluppano tre linee guida dellespressone raffigurativa del soggetto architettonico come: Vedutismo, Quadraturismo e Scenografia Teatrale al solo ambito bidimensionale accomunate dallo strumento prospettico e dalle proiezioni piane utilizzando una scala metrica. Il movimento moderno ha posto in evidenza le grandi potenzialit del disegno, analizzando tre fasi fondamentali: Marino Gianluca e Pianificazione Territoriale
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La prima la sintesi rappresentata attraverso il
disegno veloce a mano libera; La seconda la ricerca in cui si hanno sovrapposizioni utilizzando fonti storiche per raggiungere lo schema progettuale definitivo; Il terzo passaggio la rappresentazione n cui il disegno assume veste grafica espressiva pronto ad essere tradotto in architettura costruita. Nellet contemporanea si ha lo sviluppo della tecnologie e del computer. Le caratteristiche dellarchitettura moderna la simmetria e la semplificazione allordine, la volont di produrre un architettura semplice in cui vi un esaltazione al dettaglio. Si ha un disegno di elaborazione creativa e scenografica dove si ha un diverso modo di vedere lo spazio con lesaltazione della macchina e della grande citt dove la visione prospettica si sposta dalla centralit alla verticalit. Con il razionalismo si abbandona la rappresentazione prospettica a favore di quella assonometrica. Dalla fine della seconda guerra mondiale si verificato un cambiamento epocale dellarchitettura, il disegno informatico riesce a inserire numerose operazioni realizzate attraverso una macchina. Il CAD si configura come un insieme di programmi e consente un approccio alle diverse problematiche grafiche del progetto attraverso linterattivit. Si interagisce con un grafico dove ogni ambito modificabile, il sistema CAD composto da pi moduli tra cui abbiamo bidimensionali, tridimensionali e quelle di reandering. Il CAD assume un linguaggio vettoriale dove ogni oggetto descritto da espressioni matematiche contenenti dati relativi alla forma, posizione della figura rappresentata. Marino Gianluca e Pianificazione Territoriale
Ernesto Nathan Rogers: La rappresentazione come strumento per la conoscenza dell’architettura - L’architettura come strumento per la rappresentazione della società