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diverse riprese del vero relitto della nave immergendosi a pi di 3000 metri di profondit
in un piccolo sommergibile. Per poterle effettuare stato necessario noleggiare una nave
russa per le ricerche, chiamata Akademik Ms-
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TITANIC
James Cameron
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6.5
IL SIGNORE
DEGLI ANELLI
Peter Jackson
2001-2001-2003
La trilogia de Il signore degli anelli stata realizzata con tutte le tecniche di scenografia e montaggio esistenti. Il connubio tra scenografie reali, modellini e computer grafica ha permesso
la realizzazione di unopera di enorme rilievo.
Numerosi set sono stati costruiti in scala 1:1
per le riprese in cui gli attori interagivano con
lo spazio, set giganteschi e impressionanti per
limponenza delle architetture. Tuttavia Peter
Jackson volle utilizzare, nonostante gi ci fossero le tecnologie per risolvere al computer le
inquadrature impossibili da realizzare dal vero,
numerose miniature, per una resa pi realistica
delle riprese. La difficolt di utilizzare, per una
stessa scena, sia miniature che scenografie reali fu la perfetta somiglianza e corrispondenza
che doveva esserci. Il team che lavor ai modelli svilupp una tecnica e unabilit notevoli
che permisero anche di accelerare il lavoro.
La passione per le miniature, del regista e dei
modellisti, fu un ingrediente fondamentale per
la riuscita del lavoro. Peter Jackson afferma:
La cosa pi importante sono questi giocattoli meravigliosi. Ci sono oggetti bellissimi. I
tecnici del Workshop e delle miniature hanno
messo moltissima cura e amore in tutto quello
che hanno fatto. Credo sia evidente nei film.
Guardandoli, si pu vedere quanto le miniature siano dettagliate e realistiche. Aggiungono
qualcosa che non si avrebbe in altro modo.
Di Minas Morgul, una citt di Gondor, gemella di Minas Tirith, prima di cadere nelle
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mani di Sauron, venne realizzato un modellino in scala 1:120, tutto il set predisposto
perch la cinepresa si alzi gradualmente sulla
valle inquadrando gli Hobbit dallalto mentre si arrampicano. Ce nera anche unaltra tre
volte pi grande per i primi piani. Il livello di
dettaglio era necessariamente legato ai piani di
ripresa, anche se numerosi dettagli che non si
sarebbero visti per la rapidit della scena o per
altri motivi venivano realizzati lo stesso per
dare maggior spessore al lavoro e maggior realismo alla storia.
Lilluminazione dei modellini di fondamentale importanza per latmosfera che si vuole
ricreare. In questo caso Minas Morgul era dipinta con vernice traslucida e illuminata con gli
UV per darle unaria malsana, emanava un bagliore verde, una specie di palude sovrannaturale. Le luci UV si potevano poi spegnere per
illuminarla normalmente. Sono stati utilizzati
quattro schermi di illuminazione diversi per
ottenere leffetto finale
In alcune scene, utilizzando set a prospettiva
forzata, stato possibile inserire dei modelli
in contemporanea a live action. Elijah Wood,
nei panni di Frodo Baggins, a proposito di una
scena girata con il modello della torre di Cirith
Ungol sullo sfondo, afferma: un momento
speciale, perch abbiamo una vera torre sullo
sfondo. un evento, perch di solito guardiamo solo lo schermo blu. Stavolta non dobbiamo usare limmaginazione, eccola l.
Successivamente sono stati aggiunti dei dettagli per permettere delle riprese ravvicinate.
Parte della ricchezza di una miniatura data
dalla quantit di dettagli che si aggiungono, diventa pi interessante e credibile.
Per la scena dei sentieri dei morti, Jackson voleva che contenesse un altro mondo, in seguito
la necropoli doveva crollare e riversare i teschi delle migliaia di persone che vi erano state
sepolte negli anni. Vennero realizzati 80000
teschi che crollarono a pioggia sul modello
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AVATAR
James Cameron
2009
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Parliamo di questo film per citare un esempio in cui tutto ci che, nelle riprese, veniva
affidato ai modellini, viene ora riprodotto al
computer. Sono stati elaborati approssimativamente 25 set, e sono stati utilizzati circa
12000 metri di superficie e altri 3000 di foresta
pluviale, integrando i set reali con un set molto
pi grande ideato e realizzato al computer. Il
mondo di Pandora attinge dalla natura: Abbiamo cercato di raccogliere molti riferimenti,
perch sono ottime motivazioni per realizzare
un design fantastico. Abbiamo osservato varie
zone della Cina perch hanno delle formazioni calcaree spettacolari. Poi, per alcuni dettagli, ci siamo studiati molti fiori esotici e ne
abbiamo ingrandito la scala di 10-50 volte la
loro dimensione. Abbiamo lavorato con il design team per immaginare come le creature di
Pandora si muovessero, respirassero, strillassero, inventando un linguaggio per i loro movimenti (Dylan Cole, concept art director).
Questo studio della natura, tuttavia, lascia
molto spazio alla fantasia dei disegnatori che,
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passaggio di fondamentale importanza soprattutto per le scene dove attori reali dovevano
interagire con i Navi.
Unaltra novit di questo film la possibilit
di iniziare il montaggio in pre-produzione.
Diverse cineprese oltre alle camere virtuali
mostrano la stessa scena ambientata sul pianeta. In questo modo i tecnici riescono a capire
come montarla.
Dopo aver lavorato su questo materiale e aver
montato la scena inizia il lavoro alla Weta Digital per rendere tutto il lavoro fotorealistico.
Due terzi del film sono digitali e molte riprese
dal vero sono state ritoccate.
Molti degli elementi di Pandora si sarebbero
potuti creare individualmente negli ultimi
anni, ma non lintegrazione di tutti i particolari
in un progetto cos vasto, sottolinea lulteriore
passo avanti compiuto in questo film.
Anche il sound design svolge un ruolo fondamentale per fare di Pandora un mondo unico
e verosimile.
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TERZA PARTE
I MODELLINI
A CONFRONTO
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Progettare richiede un percorso, sono necessari degli strumenti per affrontarlo. Il modellino uno di questi: uno strumento che, sia in
fase di progettazione che in fase di presentazione contribuisce notevolmente alla resa del
progetto. Questo avviene anche in campo cinematografico, dai modelli di studio per la scenografia ai modelli utilizzati durante le riprese.
Negli ultimi anni ad entrambe queste discipline si affiancata la computer grafica che,
tuttavia, non pu che essere un preziosissimo
strumento complementare al modello fisico.
Dopo una breve presentazione storica di
come e perch sono stati utilizzati i modelli
nellarchitettura e nel cinema, abbiamo distinto due modalit di lavoro e due diverse
funzioni di questi. Consideriamo i modelli di
studio: in architettura, in fase progettuale, essi
sono uno strumento importantissimo per la
gestione dello spazio e della forma e anche
per valutazioni di carattere ingegneristico. Nel
cinema questi modelli accompagnano gli storyboard nella comprensione delle scenografie,
e numerosi scenografi si servono tuttora di
queste riproduzioni per perfezionare i dettagli
prima di costruire le scene a grandezza naturale evitando cos di dover intervenire con un
inevitabile dispendio di soldi.
Abbiamo visto che quanto pi il modello si integra con gli altri strumenti, tanto pi grande
il suo valore.
In architettura abbiamo anche i modelli didattici, costruiti per uno studio approfondito di opere gi esistenti e questo porta a una
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Non ultimi sono i vantaggi delluso dei modelli nelle riprese di situazioni pericolose o nella
riproduzione di scenari straordinari.
Ci troviamo a chiederci se e come il modello
fisico nellarchitettura e nel cinema sopravvivr, visti anche gli ultimi sviluppi in entrambi i campi.
Prima di rispondere a questa domanda facciamo una riflessione sulla progettazione in s.
Nella progettazione il modello lo strumento
pi facilmente reperibile e che riveste un ruolo
molto importante, sia nel sorgere delle idee
che nella loro prima concretizzazione. Nicol Ceccarelli in una riflessione a proposito
del modello fisico nellera digitale afferma: Il
modello fisico, pur non sostituendosi integralmente alle altre forme di rappresentazione, si
offre come il supporto naturale per comunicare in modo sintetico il progetto nei suoi aspetti estetico-formali, funzionali e di fattibilit.
Una maquette ben realizzata pu in molti casi
divenire un elemento decisivo.
uno strumento che ha sempre fatto parte
della progettazione ed alcune capacit modellistiche di base erano ritenute parte integrante
del bagaglio professionale del progettista. Tuttavia ci troviamo davanti a un dilagare della
tecnologia digitale che sembra, per certi versi
sostituire tutto ci che veniva fatto a mano.
Eppure la transizione non integrale: schizzi
e disegni continuano ad avere un ruolo importante di supporto al pensiero, comunicazione, elaborazione progettuale; si continuano
a realizzare maquettes fisiche. Ma indubbio
che questa nuova entit informativa tende a
occupare una posizione sempre pi centrale
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tutto fatto di cartone, nel quale lo stesso protagonista prepara i suoi sogni come lo chef
di una trasmissione di cucina. Gondry si sbizzarrisce in una creativit che volutamente evita
gli effetti speciali moderni, privilegiando lo
stop-motion, la cartapesta, il cellophane.
In questo caso lutilizzo del modello fisico, dichiaratamente falso, richiama un altro mondo,
che porta con s emozioni e aspettative differenti dalla normalit.
Non importa pi lestremo verismo del modellino, perch lo scopo di Gondry non di illuderci fingendo che la finzione sia realt, ma
di sfruttare le potenzialit di una scenografia
curiosa per suggerire e favorire limmersione
in un mondo onirico.
Per concludere facciamo una piccola digressione che tuttavia ci aiuta a tirare le fila di
questo percorso emozionante che ci ha portato ad approfondire la passione per la modellazione, conducendoci a riflessioni inaspettate.
Ci serviamo dellesempio di Felice Varini, un
artista contemporaneo che compone opere a
partire da location esistenti, dai paesaggi naturali, alle citt con edifici, strade e piazze. La
peculiarit di queste opere il fatto che c
un punto di vista privilegiato da cui guardarle. Per lo pi si tratta di forme geometriche,
linee, cerchi, triangoli, dipinti, che nascono da
una riflessione sulla natura del luogo, ne sottolineano le caratteristiche formali o le linee
di tensione.
Riproponiamo questo artista perch esemplifica il lavoro che abbiamo condotto fin qui.
Il modellino fisico uno strumento che ci
consente di rappresentare un progetto, ovvero
una riproduzione in miniatura di una parte di
realt, come per Varini le linee che disegna.
Locchio della macchina da presa il punto
privilegiato affinch la magia dellillusione
permanga e ci consente di godere di questa
lettura privilegiata: per Varini laltezza del
suo occhio e come lui legge la natura, nel cinema il regista che decide come farci leggere
il film. Lo stesso succede in architettura, in cui
il modellista che decide quale caratteristica
dellopera mostrare attraverso i modelli di studio. In questa tesi ci siamo spostati da questo
punto di vista privilegiato, per scoprire quali
sono gli strumenti che hanno permesso al
regista, allarchitetto, e ai progettisti di condurci ad una determinata lettura dellopera.
Non abbiamo voluto rompere la magia, ma
abbiamo cercato di svelarne la profondit per
poter apprezzare maggiormente il lavoro di
chi ci offre altri occhi con cui osservare una
realt a volte data per scontata.
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