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2/11/2015

CresceloSmartWorkinginItalia|Ilgiornaledellepmi

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Cresce lo Smart Working in Italia


by Redazione

28 ottobre 2015

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a ricerca Doxa svolta per lOsservatorio Smart Working della School of


Management del Politecnico di Milano mostra che nel 2015 il 17% delle grandi
imprese ha in atto progetti strutturati di Smart Working (era l8% nel

2014). E unimpresa su due ha adottato iniziative tese a creare maggiore flessibilit,


come policy su orari e spazi di lavoro, dotazione tecnologica a supporto, revisione del
layout degli uffici o interventi sugli stili di leadership.

VIDEO

Renato il tartassato

Gli strumenti tecnologici pi usati per abilitare lo Smart Working sono device mobili e i
sistemi di social collaboration. Tra le funzioni aziendali pi predisposte ad avviare
sperimentazioni e progetti pilota spiccano le direzione ICT, ma anche gli acquisti e
lamministrazione. Per fare davvero Smart Working per bisogna ripensare nel
profondo cultura e i modelli organizzativi.
Cresce linteresse per il coworking anche per le grandi aziende: gi 349 gli spazi in
Italia. Scambio di conoscenza e riduzione costi tra i benefici rilevati dai manager, ma
resta il timore sulla sicurezza dei dati.
Nel 2015 il 17% delle grandi imprese italiane ha gi avviato dei progetti organici di
Smart Working, introducendo in modo strutturato nuovi strumenti digitali, policy
organizzative, comportamenti manageriali e nuovi layout fisici degli spazi (lo scorso
anno erano l8%). A queste si aggiunge il 14% di grandi imprese che sono in fase
esplorativa, che si apprestano cio ad avviare progetti in futuro, e un altro 17% che
hanno avviato iniziative puntuali di flessibilit ma rivolte solo a particolari profili,
ruoli o esigenze delle persone.

L'INFOGRAFICA DELLA SETTIMANA


Imprese e startup, trend
positivi nel 2015
26 ottobre 2015

CONTRIBUTI EUROPA

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Tra le PMI, per, la diffusione risulta ancora molto limitata: solo il 5% ha gi


avviato un progetto strutturato di Smart Working, il 9% ha introdotto informalmente
logiche di flessibilit e autonomia, oltre una su due non conosce ancora questo
approccio o non si dichiara interessata.

Le iniziative per rendere il lavoro Smart


Lo strumento di gran lunga pi diffuso tra le imprese italiane che hanno introdotto
una qualche iniziativa di lavoro smart sono i device mobili come PC portatili, tablet
o smartphone che consentono di lavorare anche fuori dalla postazione, sia allinterno
che allesterno della sede aziendale: sono gi presenti nel 91% delle grandi imprese (e
nel 49% delle PMI). Ma ampiamente diffusa anche la flessibilit di orario, presente
nell82% delle grandi organizzazioni e nel 44% delle PMI. E poi la social collaboration
(social nework, forum/blog, sistemi di chat o instant messaging, web conference,
sistemi di condivisione dei documenti), attivata gi dal 77% di grandi imprese e dal
34% di PMI. Meno della met delle grandi imprese e un quarto delle PMI invece ha
introdotto forme di flessibilit di luogo di lavoro, mentre solo il 20% delle grandi
organizzazioni e il 22% delle PMI, ha introdotto innovazioni nel layout fisico degli
spazi di lavoro, indubbiamente la leva meno utilizzata.
Sebbene le persone lavorino sempre pi
in mobilit il 31,4% dei lavoratori che
trascorre gi pi
della met del suo tempo lontano dalla postazione di lavoro per
muoversi sia allinterno sia che allesterno della sede aziendale il cambiamento nei
comportamenti non trova ancora corrispondenza in spazi e ambienti in grado di
supportare la mobilit.

FISCO IN PILLOLE

I progetti di Smart Working


Analizzando i progetti di Smart Working gi avviati nelle grandi aziende italiane, si
scopre che il promotore del progetto nella quasi totalit dei casi (il 91%) il top
management. Mentre i project leader delle iniziative si trovano solitamente
allinterno delle funzioni HR e IT (rispettivamente nel 71% e nel 37% dei casi). Ma ad
essere coinvolte nella gestione del progetto (oltre allIT stesso) sono spesso anche il
Facility management e le rappresentanze sindacali.
I progetti di Smart Working hanno connotazioni molto diverse a seconda del contesto
aziendale e delle esigenze, ma in generale solo il 48% delle aziende che dichiarano di
fare Smart Working porta avanti iniziative sistematiche su tutte le diverse leve (policy
di flessibilit oraria o di luogo di lavoro, strumenti digitali, layout fisici e programmi di
formazione tesi a modificare comportamenti e stili di leadership).
Quasi in tutte le aziende sono previsti strumenti digitali (98%) o policy sulla flessibilit
di orario (96%), nell83% dei casi stata introdotta flessibilit di luogo di lavoro.
Minore attenzione viceversa viene data oggi alla formazione sui comportamenti e sugli
stili manageriali avviata in modo strutturato soltanto nel 55% del campione.
Questultima tuttavia si dimostra a posteriori la leva pi
critica per il successo
delliniziativa. Le iniziative meno diffuse, infine, riguardano la revisione del layout
fisico degli spazi che, pur richiedendo investimenti spesso rilevante, rappresenta
spesso un fattore chiave sia in termini di impatto sui comportamenti che di riduzione
dei costi.

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Gli Smart Worker


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Ogni lavoratore pu diventare potenzialmente uno Smart Worker, ma quali lavoratori

Tornare a produrre. La

mostrano oggi un livello di predisposizione maggiore? Lanalisi estensiva condotta


questanno dallOsservatorio in collaborazione con Doxa, consente di identificare un
numero limitato diprofili per ciascuno dei quali possibile definire un livello di

sfida del Made in Italy tra


artigianalit e
manifattura digitale

readiness e beneficio potenziale nonch, in prospettiva, definire una configurazione


adeguata di leve da utilizzare. Il profilo pi promettente da cui iniziare appare essere
quello dei Knowledge Worker: si tratta di coloro che, dedicando una parte significativa

13 ottobre 2015

Facebook delude chi si


aspettava il tasto Dislike.

del proprio tempo ad attivit che richiedono concentrazione, possono godere


maggiormente della flessibilit ed autonomia introdotta dallo Smart Working. Seguono

Ma introduce le Reazioni

iMultitasker, coloro che alternano alle attivit di concentrazione quelle di


collaborazione e comunicazione in presenza, che grazie alla maggiore flessibilit e
alluso di strumenti e spazi pi adeguati possono migliorare produttivit ed efficacia

12 ottobre 2015

del loro lavoro. In terzo luogo i Collaborator(quelli per cui predominano attivit
collaborative in presenza o attraverso tecnologie digitali). I meno pronti
sono Communicator eContemplator, il cui lavoro prevede in misura preponderante
attivit di comunicazione diretta o creativit: bench anche per loro si possano
identificare configurazione pi Smart di lavoro, il livello di benefici ottenibili risulta
nel breve pi contenuto.
Le funzioni aziendali oggi pi predisposte a fare da piloti nelladozione di logiche di
Smart Working sono la Direzione ICT, gli Acquisti e lAmministrazione controllo e
finanza. In questi casi la prevalenza di attivit facilmente programmabili, spesso
individuali, e per le quali possibile prevedere uninterazione anche da remoto,
consente di adottare efficacemente molte delle leve dello Smart Working.

Il connubio tra Coworking e Smart Working


Il Coworking un fenomeno che sta diventando sempre pi rilevante in Italia, sia per
la crescita degli spazi dedicati sia per linteresse delle imprese, anche di grandi
dimensioni: il 71% dei manager ritiene che il Coworking sia unopportunit anche per
aziende strutturate (il 31% crede si diffonder come alternativa al lavoro da casa o da
altre sedi aziendali, il 40% che sia unopportunit ma non convinto che possa
diffondersi). Solo il 16% dei manager lo giudica un fenomeno riservato a start up e
professionisti.
La relazione tra sviluppo del Coworking e adozione di modelli di lavoro Smart
Working appare evidente, eppure ad oggi solo il 36% delle aziende che danno la
possibilit
di lavorare fuori postazione identifica gli spazi di Coworking come una delle
possibili alternative. Le principali barriere allutilizzo del Coworking da parte dei
dipendenti delle aziende riguardano il timore sulla sicurezza dei dati aziendali
(individuato dal 58% degli intervistati) poich non tutte le organizzazioni sono ad oggi
sufficientemente mature da garantire di lavorare fuori ufficio accedendo ai dati
aziendali con garanzia di confidenzialit
e integrit.
Il 59% dei manager si attende dal Coworking in particolare benefici legati ad uno
scambio di conoscenza tra chi usufruisce di questa modalit
di lavoro, ma sono
rilevanti anche la riduzione dei tempi/costi di spostamenti casa-ufficio e la riduzione
del senso di isolamento per lutilizzo eccessivo dellhome working.

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