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quotidiano
I puristi della misericordia sono figli del patto tra chiesa e potere, e ora passano allepurazione dei nemici. Parla Rod Dreher
New York. Una premessa: ieri su queste colonne apparsa una
sintesi incauta a proposito della lettera firmata dal teologo Massimo Faggioli e da altri illustri suoi colleghi sulla qualit del lavoro di Ross Douthat, columnist cattolico del New York Times
DI
MATTIA FERRARESI
Ignazio, Che
ANTONIO PASCALE
SALVATORE MERLO
DI
ANNALENA
Milano. Ma chi che viene a Rho? Ditemi! Non c un cazzo, cosa guardo? Non
c niente! C un campo e quattro pezzi di
cemento. Prima di voltare pagina, in priDI
MARCO ALFIERI
a storia non proprio un inedito, ma di quelle che fa piacere raccontare, perch riconciliano
col mondo reale. A Pioltello, hin-
terland milanese sul lato non baciato dallExpo, un operaio sulla sessantina stampava euri falsi, in casa. Piccolo taglio, 20 o 50,
ottima fattura. Diciamo uso personale,
modica quantit (si potrebbe fare un referendum per legalizzare, no?). Poi li dava a
unamica, casalinga, che li spendeva nei negozi sotto casa. Sempre uso personale, modica quantit. Lui lhanno arrestato, lei denunciata. LIstat dice che lindice di fiducia
tornato ai livelli pre-crisi, il contante a
3.000 invoglia alla spesa. Ma evidentemente negli italiani la propensione alla microe-
PIERO TONY
Superati, polverosi, resistenti alla modernit. Persone piene di fiducia nel futuro
hanno buttato, regalato o venduto alle bancarelle la maggior parte dei libri posseduti, per leuforia di fare spazio, di tenere tutto dentro un Kindle, di sentirsi liberi e nuovi, digitali e pronti per una vacanza in barca. In barca infatti bisogna sempre portare
il Kindle, perch la salsedine rovina la carta e perch si viaggia leggerissimi. Quindi,
se si sognava una vacanza in barca, la prima cosa da fare era comprare un Kindle urlando: il libro morto. Le librerie si sono
attrezzate con un angolo per gli ebook, e
nel 2011 in Gran Bretagna si raggiunto il
picco delle vendite, scrive il Times: due
ebook per ogni libro di carta. Le parole retroilluminate vincevano, anche in America,
sulle parole stampate, e a chi dice: ma io ho
bisogno di sottolineare, toccare, fare le
orecchie, lelegantissimo Kindle ha offerto
tutte le possibilit, compresa quella di farsi firmare lebook dallautore alle presentazioni. Limbarazzo di maneggiare un tablet al posto di un libro con le pagine stato superato velocemente dalleuforia per la
novit, la comodit, la bellezza di portarsi
nella borsa unintera biblioteca, oltre al
fantastico travestimento: sul Kindle possiamo leggere tutti i libri un po trash di cui
non oseremmo mai mostrare le copertine
in giro, il Kindle la difesa delle letture
proibite o rinnegate, il massimo della democrazia raggiungibile fra i lettori. Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, aveva dichiarato: Mai avrei pensato che sarebbe successo cos in fretta. Il futuro senza carta era
gi l. Invece, dopo meno di dieci anni dal
primo Kindle, stanno vincendo i libri-oggetto, i libri-sfogliami, i libri-mettimi-in-libreria, i libri-regalo-di-compleanno. Salgono le vendite dei libri di carta, scivolano
(segue a pagina due)
gi gli ebook.
Freelance country
PAOLA PEDUZZI
Little Germany
Il fantasma di A. Herrhausen
Roma. Deutsche Bank, prima banca tedesca, ha confermato una drastica riorganizzazione del gruppo a livello globale centrata sul taglio dei costi, del personale, le
dismissioni (Postbank e la cinese Hua Xia
Bank), la riduzione del perimetro di attivit e per la prima volta in cinquantanni la sospensione dei dividendi agli azionisti, in maggioranza tedeschi, fino al 2017. La banca
ha registrato perdite nel
terzo trimestre per 6 miliardi di euro, un record
negativo, a causa di svalutazione di avviamenti e altre attivit immateriali. E
un bagno di realt per
Deutsche Bank che licenJOHN CRYAN zier 35.000 dipendenti
(9.000 a tempo pieno, 6.000
esterni, 20.000 posizioni in societ in via di
dismissione) e si ritirer da dieci paesi (Argentina, Cile, Messico, Per, Uruguay, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Malta e
Nuova Zelanda) entro il 2020. La banca ha
smentito le speculazioni giornalistiche
sul ridimensionamento delle attivit retail
in Italia, secondo mercato dopo quello tedesco con 300 filiali, in seguito alla rivelazione di alcune fonti interne allistituto
che descrivevano lItalia come non pi
strategica. Il ceo John Cryan, inglese e
membro del consiglio di sorveglianza di
Deutsche Bank dal 2013, stato chiamato
a guidare la riorganizzazione a giugno sostituendo gli ex co-ceo Anshu Jain e Jrgen Fitschen, travolti dallo scandalo della
manipolazione del Libor foriero di multe
miliardarie. Cryan il volto nuovo di
una ristrutturazione gi preventivata ma
complicata da un ambiente regolatorio
cangiante. Cryan riduce il perimetro della banca e mette al centro la Germania il
mercato pi importante, smentendo cos
chi gli aveva prematuramente affidato leredit del compianto Alfred Herrhausen,
ucciso nel 1989. (Brambilla segue a pagina quattro)
Il Milione di Merkel
Non solo deal miliardari per Airbus
e coccole a Vw. La cancelliera va a
Pechino e preme sullanglosfera
Roma. Michael Clauss, ambasciatore tedesco a Pechino, ha commentato entusiasta
la due giorni in Cina della cancelliera Angela Merkel che ieri ha incontrato il primo
ministro Li Keqiang: Tra i leader occidentali, quella che pi frequentemente visita il paese ha detto Clauss E quella che
lo conosce meglio. Chiss cosa avr pensato invece il collega americano John B.
Emerson, dal 2013 ambasciatore della Casa
Bianca a Berlino, che in alcune conversazioni private avrebbe sottolineato in passato la frequenza dei viaggi di Merkel in Cina. Daltronde nel 2014 il commercio bilaterale tra la locomotiva del Vecchio continente e la cosiddetta fabbrica del mondo
aveva raggiunto il valore record di 154 miliardi di euro, quanto la met di tutti gli
scambi tra Germania e Asia. Anche il 2015
promette bene, e infatti ieri Cina e Germania hanno firmato un accordo per lacquisto
da parte di Pechino di trenta Airbus A330 al
prezzo di 17 miliardi di euro. Nella delegazione di 20 imprenditori al seguito della
cancelliera, figurano Joe Kaeser (ceo di Siemens), Carsten Kengeter (Deutsche Brse) e
anche Matthias Mller, il nuovo ceo di Volkswagen dopo il caso della truffa sulle emissioni nocive, pronto a un nuovo debutto in
societ proprio sotto lala protettiva di
Merkel. La visita arriva pochi giorni dopo
il viaggio del presidente cinese, Xi Jinping,
nel Regno Unito, durante il quale sono stati firmati accordi di cooperazione tra Pechino e Londra per un valore complessivo di
circa 62 miliardi di dollari; ed esattamente
alla vigilia dellarrivo a Pechino del presidente francese, Franois Hollande. Il rallentamento della crescita del Dragone sar
pure uno dei principali fattori di rischio
esterno per le economie europee, ma nel
frattempo la concorrenza per accaparrarsi
quel mercato rimane spietata. (mvlp)
Da qui a Nairobi
La storia di una scuola di teatro
in Africa, e la storia di Emanuele
Banterle, uomo di teatro a Milano
Questa una storia di teatro,
dunque vera. Una grande
piccola storia di uomini e
donne, dunque vale la pena
raccontarla. Kibera uno
slum di Nairobi, uno dei pi
RIPA DEL NAVIGLIO
BORDIN LINE
di Massimo Bordin
IL FOGLIO QUOTIDIANO
sent molto. Arrivarono centinaia di lettere alla Bbc, molti chiedevano di sospendere la trasmissione, che creava ulteriori pregiudizi e soprattutto era irrispettosa nei
confronti dellislam. Erano arrabbiati soprattutto con Ray, che si prestava al gioco
degli islamofobi. Ma lintento di Ray, allora e oggi, era proprio il contrario: combattere i pregiudizi con lumorismo. I musulmani si preoccupano per la loro reputazione dice Ray ma dovrebbero avere un po
pi di rispetto per gli inglesi. E chiaro che
si tratta di una serie tv in cui si ride e ci si
prende in giro, un comedy show, non una
riflessione su ogni famiglia musulmana e
pachistana del Regno. Quando gli dicono
che la trasmissione un disservizio per
gli islamici, Ray ribatte: Guardi il mondo
e tutto quel che accade e pensi che una sitcom di Bbc One sia il problema, al punto da
lamentartene?. Non sono gli altri ad avere
pregiudizi, sono i musulmani stessi, dice
Ray: Qui parliamo di una famiglia musulmana britannica che non terrorista, non
pedofila e non lavora per strada, che come invece viene spesso rappresentata la
classica famiglia pachistana. I Kahn sono
soltanto una famiglia che fa ridere. Sono
i musulmani che per lo pi non sanno ridere, non della loro religione almeno, e chiss che cosa accadr domani, dopo la prima
puntata della nuova stagione in cui la figlia
del signor Kahn, Alia, si presenta a casa
con un fidanzato che non n pachistano
n musulmano. Succede un pandemonio,
dice Ray, e lui gi ride.
te HD, alle 20.15, Ezra Pound - Poeta, in occasione dei 130 anni dalla sua nascita: dura 45
minuti ed sufficiente a capire, compatire e
onorare la memoria insopprimibile di un viadotto verso lonest, come lo definisce, arieggiando parole sue, la figlia Mary de Rachewiltz, intervistata assieme al nipote Sigfried, al filosofo Massimo Cacciari, allo scrittore Pietrangelo Buttafuoco e a pochi preziosi
altri, in una narrazione che culmina in un
frammento dintervista ottenuta da Pier Paolo Pasolini nel 1968, estremo e inattuale omaggio a una grandezza che sgomenta.
Ma ricominciamo daccapo. Il documentario
di cui scrivo andrebbe mostrato in ogni scuola italiana, con lobiettivo, s, di non dimenticare che Pound fu un vero americano (Sigfried), un vero mussoliniano senza benefici
(Cacciari), un vero poeta (chi negherebbe?).
Ma andrebbe diffuso sopra tutto per conoscere e condividere lunit di misura dellultimo
secolo che mir alla totalit, e fu perci totalitario. Discendente di giudici, ladri di cavalli e poeti, statunitense per natura e italiano
per essenza dantesca, confuciano per vocazione universale, perch la poesia fu in lui la
chiave per schiudere la porta doriente (Buttafuoco), ineluttabile ma non definitivo romitaggio dellanima, Pound crebbe come un diamante solitario e tale volle restare, anche
quando a circondarlo erano figure come Picasso, Tzara, Cocteau, Hemingway, la sua famiglia (la diafana Mary su tutti, ancora eterea
mentre apre alla tiv gli scrigni poundiani di
Brunnenburg), i suoi camerati di prigionia
(Raimondo Vianello, Enrico Maria Salerno,
Ugo Tognazzi, Walter Chiari). Dei suoi Cantos,
quarantennale poema epico-esoterico, appare
ormai ultronea ogni aggettivazione: Opera
epocale e teologia poetica, dice Cacciari orgoglioso del legame equoreo tra Pound e Venezia; manifesto programmatico di una integrazione totale tra mondo sociale e natura
fondata sullarmonia del suono cosmico, secondo il biografo David Moody; e cos via.
Di Pound resta vivo lesempio, giusto o no
che sia, sbagliato perch sconfitto o sconfitto
perch sbagliato, centrato comera nella teo-
machia tra lavoro e sfruttamento, tra umanesimo e usura (parola di confine che serba in s
i valori duso e di consumo), nella ricerca di
una terza via tra lateo materialismo comunista e il capitalismo usuraio (Cacciari). Durante i giorni della pena, della spropositata prigionia, Pound scrisse: Dopo un mese nelle
celle della morte un uomo / non ammetter
gabbie per le belve. Fu anche belva, come
noi oggi, Pound? E come fece, lui, poca favilla duna s alta fiamma, a non ammattire mentre lo sentenziavano pazzo? Una traccia esiste,
suggerisce il nipote Sigfried: lironia, larma
degli indifesi e dei sapienti. They dont get
irony, saettava il poeta contro i suoi persecutori, gli ammiratori feticisti, gli inquilini del
privilegio e dellignoranza. E intanto la sua
poesia stillava da un intimo ronzare dapi, cantilena soffusa, soliloquio fra gli astri. Il suo silenzio stato una grande voce, medita Vittorugo Contino, che lha immortalato accanto a un
timidissimo Pasolini. E quel silenzio la condanna di chi non sa ascoltarlo.
Alessandro Giuli
lywood. E del resto la nuova tendenza incide pi al livello dello stile che non a quello della dottrina fondamentale. Tuttavia,
mentre osserva come nelle serie coinvolte la
fede cattolica dei personaggi serve a rendere pi drammatici i loro moti interiori, pi
combattute le loro posizioni e pi credibili
i loro sforzi per essere brave persone in circostanze difficili ( il caso della protagonista di Jane the Virgin, giovane donna bacchettona e illibata che si ritrova inseminata artificialmente per sbaglio e decide di tenersi il figlio eterologo), la giornalista
americana sembra affezionarsi allidea che
qualcosa leffetto Bergoglio centri almeno
un po.
Benedetto Moretti
Cos The walking dead spiega anche difficolt e tormenti dei cristiani
Roma. Una delle serie tv pi pop da qualche anno a questa parte senza ombra di dubbio The walking dead. Nessuna velleit culturale n tantomeno educativa, insomma, a vederla con occhi poco attenti. Eppure, gi capitato di notarlo per altre serie tv, spesso nellinsospettabile confezione pop che si nascondono messaggi inattesi. E in poche scene e con
un paio di dialoghi si spiegano con efficacia
problemi internazionali, crisi globali, difficili
contesti come nemmeno a leggersi un approfondimento del New York Times.
Prendete una puntata della sesta serie, appena andata in onda in Italia su Fox. Sembra
nulla, invece butta l unidea parecchio attuale sul ruolo della religione nella societ. Nella cittadina di Alexandria, appena liberata dagli zombie, lo spazio poco. Ma succede che
alcuni cittadini vorrebbero usare un edificio
per farci una chiesa. Non sarebbe meglio farci altro? Ecco centrato, senza parere, un tema
PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri
pellendo i morti-non-ancora-zombie. Un
aspetto pi spirituale, poi, giunge con lingresso nel gruppo di un altro sopravvissuto, un
prete in crisi con la fede per aver mandato al
macello i suoi fedeli, che poi per espia le sue
colpe e ritrova Dio. Ma nella seconda puntata
della sesta stagione gli sceneggiatori fanno un
passo in avanti. Alexandria la cittadina fortificata e libera dagli zombie dove vive la comunit di sopravvissuti. Il ritorno alla quotidianit, lontana dalla vita di pura sopravvivenza, fa scattare tra gli abitanti un istinto innato: ricreare le condizioni di socialit di prima della crisi. Il dialogo tra lo scienziato e una
ragazza del gruppo illuminante: Il mercato
immobiliare dentro la zona fortificata insufficiente, e la maggioranza delle persone vuole destinare ledificio pi grande che abbiamo
per farci una chiesa? Perch non utilizzarlo
per un laboratorio?. La ragazza sorride: Forse si potrebbe usare a turno, fare le cose in
zi per la spartizione dei libri di carta (tutti gli Adelphi a me, tutte le ricette di cucina e i manuali di auto aiuto a te, tutti i russi a me, tutte le biografie di Lady D. a te).
Da Waterstones le vendite dei libri stampati sono in crescita del cinque per cento
rispetto allo scorso anno. La conquista del
mondo da parte degli ebook non ancora
avvenuta, i libri di carta non si sono ricoperti di ragnatele prima di finire nellinceneritore: ma per un lungo attimo sembrava che lunico destino possibile fosse questo, e che nessuno, nemmeno un bambino
piccolo, avrebbe mai pi tenuto in mano
un libro con le figure che si alzano e formano gli alberi e le casette. Mai pi polvere nelle case, mai pi dediche sui frontespizi. Ma non si pu litigare buttando per
terra un tablet, sbattendo sul tavolo un
Kindle, sarebbe troppo dispendioso. Cos
il libro di carta ha per ora vinto la sua battaglia, e vola dritto nel futuro.
Annalena Benini
Poi centrano le donne che, per risolvere il sempiterno problema dellequilibrio tra famiglia e lavoro, hanno spesso
preferito mettersi in proprio, organizzandosi le giornate, costruendo da sole quella flessibilit che il sistema non offriva,
come ha spiegato in un report la Banca
dInghilterra: quasi la met dei posti di
lavoro delle donne tra il 2008 e il 2015
da freelance.
Poi centrano le persone pi anziane,
perch la proporzione di over 65enni datori di lavoro di loro stessi in crescita.
Questo in realt non dovuto a uneffervescenza da freelance, come pu essere
invece per i giovani e per le donne, quanto piuttosto dal fatto che i rendimenti dei
fondi pensione non sono stati affatto soddisfacenti in questi anni. Secondo i dati
dellOecd, il Regno Unito tra i meno
convenienti tra le nazioni sviluppate per
i pensionati. Non quindi detto che la
PREGHIERA
di Camillo Langone
Il nostro mestiere fatica e caos, dice Toni (forse Antonio?) Servillo, attore che mi ha
allontanato dalle sale cinematografiche
perfino pi di Margherita Buy. Lo dice
durante un evento al Maxxi di Zaha Hadid, architetta che mi ha allontanato
dallarchitettura quasi quanto Santiago
Calatrava. Lo dice quindi a Roma, citt
il cui motto dovrebbe essere appunto
Fatica e Caos, a prescindere dal sindaco inetto e macchietta e senza entrare nel rinnovato alterco moralistico fra
capitali (non credo proprio che il motto
di Milano potrebbe essere Riposo e Ordine). Fatica e Caos oltre che di
Toni (forse Antonio?) Servillo e di Roma, potrebbe essere il motto dItalia, essendo il carattere nazionale una molto
sorrentiniana ammucchiata di grevit,
volgarit, compiacimento e inconcludenza. Fatica e Caos: Dante e Flaiano non sarebbero stati capaci di sintetizzare meglio. Dio ci conservi Toni (forse Antonio?) Servillo, memento dellItalia che siamo e non vogliamo.
EDITORIALI
Perch lAnm ha paura di Raffaele Cantone
Le accuse del capo dellAnac mettono a nudo i limiti della Sabelli band
la per buona, la versione di Mineo, ma anche no. Anzi abbiamo sempre detto che le
riottose minoranze delle minoranze non
hanno il diritto (divino) di veto su quel che
la maggioranza di un partito ha scelto. Ma
Mineo pone un problema, che prima o poi
Matteo Renzi dovr affrontare, e di cui sta
gi pagando il conto. Se si scommesso su
un partito aperto, contendibile, che seleziona la sua leadership e fa le primarie,
poi difficile, molto difficile, guidarlo imponendo una linea e invitando chi dissente ad accomodarsi. Poco poco, il problema che rischia di porsi anche a Milano.
Dove Beppe Sala stato designato come
ottimo candidato in pectore dal Pd, e nel
partito sono daccordo circa tutti. Ma poi
tutti sanno che la base elettorale dentro e
fuori il Pd non cos convinta, e le primarie rischiano sempre di fare guai. Allora fa
capolino lidea di designare il candidato, e
basta. Ma poi c la forma-partito da rispettare. E non solo pro forma.
Sark le russe
Lex presidente a Mosca apre una nuova fase per i vecchi amricain
conditio sine qua non per risolvere la crisi siriana), e nemmeno a una parte del suo
partito. Ad Alain Jupp anzitutto, ossia al
suo principale rivale per la leadership
della destra, che gi in aprile aveva messo in guardia dagli improvvisi attacchi di
russofilia acuta di certi dirigenti neogollisti. Il Sarkozy atlantista, liberale, pro Bush, con i Ray-Ban Aviator e le t-shirt Nypd,
che nel 2004 veniva accolto a Washington
da Colin Powell e Condoleezza Rice confessando di essere fiero di essere chiamato in patria Sark lamricain, un
ricordo sbiadito. Ora la statura internazionale va forgiata a Mosca, non a Washington. E poco importa se nel 2007 lo stesso
Sarkozy si vantava di non stringere la
mano di Putin, smarcandosi dal russofilo Chirac. Putin non pi un diavolo
e Sarko non vuole pi fare lamericano.
Segni dei tempi. Per Sarkozy, ma forse anche per lAmerica.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Le coppie potranno avere due figli. Si chiude lincubo degli aborti selettivi, ma non abbastanza per fermare linvecchiamento
Un mese di intervento russo e per il New York Times il regime siriano ha perso territorio. Per il Pentagono in vantaggio
DANIELE RAINERI
che invece arrivano sempre a Latakia sui voli civili della linea Mahan Air.
Questa situazione ha portato ieri e oggi a
colloqui internazionali molto allargati c
anche lItalia allhotel Imperial di Vienna.
Lopportunit pi promettente di una soluzione politica della crisi, li ha definiti il segretario di stato americano, John Kerry, che
guider la maggior parte dei follow on, gli
incontri minori e pi succosi a margine del
meeting ufficiale. Tra gli interlocutori pi importanti, oltre a Russia e Stati Uniti, ci sono
anche la Turchia, lIran invitato per la prima
volta e lArabia Saudita. Lanalisi anticipata fatta da Reuters tinta di pessimismo:
Lincontro di Vienna sar un successo, modesto, se i partecipanti non si alzeranno dal tavolo a met della sessione.
Il Washington Post scrive che Russia e
America si sono accordati in via preventiva
per accantonare di lato la questione che di solito uccide ogni negoziato sulla Siria, quindi il
Dunford, danno ad Assad un vantaggio). Lesito non quello immaginato un mese fa, forse anche perch la guerra di Putin allo Stato
islamico per ora immaginaria: secondo unanalisi di Reuters, circa il 90 per cento delle
missioni di combattimento russe colpisce fuori dal territorio dello Stato islamico. Forse c
anche un effetto interferenza che rallenta gli
air strike americani, perch da quando i piloti americani condividono lo stesso spazio
aereo i loro bombardamenti sono scesi circa
del trenta per cento, secondo i dati ufficiali
che il Pentagono pubblica ogni giorno.
Il Wall Street Journal ieri ha dedicato un
articolo intero alla partecipazione scettica
dei sauditi a Vienna. I sauditi stanno bilanciando lintervento russo con una loro controoperazione: da quando i russi sono in Siria,
luso di missili controcarro Tow da parte dei
gruppi ribelli aumentato dell850 per cento,
secondo i dati raccolti dal ricercatore Charles Lister.
Lesercito israeliano accusato dallorganizzazione non governativa di mettere i coltelli nelle mani dei terroristi
GIULIO MEOTTI
nesty produsse pi documenti contro Israele che sul genocidio del Darfur allora in corso. Nei documenti di Amnesty, proteggere gli israeliani dai kamikaze con la barriera
difensiva diventato apartheid. E durante la guerra a Gaza contro Hamas, Amnesty arrivata a chiedere allAmministrazione Obama di sospendere immediatamente gli aiuti militari a Israele. Ma durante questa Terza Intifada dei
coltelli che il premio Nobel per la Pace, lammiraglia dellumanitarismo occidentale con due milioni di iscritti e settanta sedi in tutto il mondo, ha forse raggiunto la vetta dellassurdo. Amnesty ha condannato Israele per luccisione
dei terroristi palestinesi che hanno attentato alla vita dei
civili israeliani, definendole esecuzioni extragiudiziali.
Lo ha detto Philip Luther, direttore della sezione per il medio oriente della celebre ong. Luso letale della forza dovrebbe essere impiegato solo quando assolutamente necessario per proteggere la vita, recita il rapporto di Am-
Unite e le loro geremiadi portano spesso il timbro dellUnione europea. Profondo limpatto che hanno avuto poi
sulla campagna di disinformazione ai danni di Israele che
ha dilagato su tutta la stampa europea. Queste dichiarazioni sono fondamentali per la tattica delle ong politicizzate
che cercano di criminalizzare lauto difesa di Israele, ha
scritto il professor Gerald Steinberg, presidente di Ngo Monitor. Le campagne delle ong sono un altro esempio di false accuse che demonizzano Israele, nutrono il boicottaggio
e preparano il terreno per casi legali, la lawfare, ha aggiunto. Un gruppo di ong lautamente finanziate dai paesi
membri dellUnione europea, tra cui BTselem, Adalah,
Physicians for Human Rights e Yesh Din, ha appena denunciato luso delle armi da fuoco per uccidere i palestinesi.
Human Rights Watch, il cui pregiudizio anti israeliano
stato pi volte denunciato, sostiene di aver documentato
luso illegale della forza da parte delle forze di sicurezza
israeliane. Il suo direttore, Kenneth Roth, ha twittato:
Horrible deadly cycle: lone wolf Palestinian attacks, excessively lethal Israeli response. Non ci dovrebbe essere
bisogno di traduzione. Anche nel linguaggio perverso di un
Nobel per la Pace che ha trasformato gli ebrei in aggressori e i terroristi in astanti inconsapevoli.
Le ragioni di Netanyahu nellaccostare il leader nazista e quello islamico sulla soluzione finale. Lintuizione di Bernard Lewis
ANTONIO DONNO
battono per riprendere tutta la terra, buttando a mare gli ebrei dalla loro terra.
Si legge che gli intellettuali progressisti sono impegnati a denunciare il potere, loppressione e la violenza strutturale di
Israele. La violenza strutturale di Israele!
Dimenticano quante volte, dalla nascita di
Israele, gli arabi hanno tentato di distruggere lo stato ebraico, ricevendo dure lezioni dagli ebrei, figli di porci e scimmie. La
violenza strutturale contro Israele da parte del mondo islamico, niente di pi, niente di meno. Contestare la falsit, la malafede di quanti accusano Israele di ogni nefandezza unoperazione che snerva, perch lantisemitismo supera ogni ragionevole confronto. Sostiene lo storico Christiane
Ingrao, in una intervista al Monde ripresa
dal Foglio, che le truppe arabe che combatterono al fianco dei nazisti si aggiravano
al massimo attorno a qualche decina di
migliaia di persone. Ma come si fa ad af-
LIBRI
Erica Jong
DONNA FELICEMENTE SPOSATA
CERCA UOMO FELICEMENTE SPOSATO
Bompiani, 276 pp., 18,50 euro
cui celebrare Eros un pomeriggio a settimana. Discrezione garantita da donna allegra, graziosa, fantasiosa e spiritosa.
Manda e-mail e foto recente. Zona di New
York. Peraltro, il sito si chiama
zipless.com, riferimento ai celebri e celebrati libri in cui la sua amica scrittrice
Isadora Wing lanciava lo scabroso slogan
della scopata senza cerniera. E proprio
da Isadora che la avvertir in modo accorato sui pericoli del sesso trovato online viene a sapere che la citazione non
IL FOGLIO
quotidiano
e-mail: lettere@ilfoglio.it
Modello Wurst
Da Cantone a Sabella. Quella
nuova antropologia di pm che
fa politica ripudiando la politica
(segue dalla prima pagina)
E intorno a questa nuova e sfuggente antropologia, che dun tratto sublima le ambiguit
dei togati-candidati, cio dei vecchi Ingroia ed
Emiliano, dei Di Pietro e dei De Magistris, che
partirono per moralizzare e finirono moralizzati, adesso si mettono in moto tutte le possibili
letture e riletture, variazioni e contaminazioni
di quellantica e complessa vicenda che da Tangentopoli in poi stata battezzata cortocircuito politico-giudiziario, o meglio ancora imperialismo giudiziario, storia denergia popolare
e di strumentalizzazione. Io non ho mai fatto
politica nella mia vita, rivendico la mia indipendenza ogni giorno al pari di quando ero in
magistratura, ha detto Cantone. Ero, ha detto. Appunto. Un lapsus ma anche no, perch
magistrato lo ancora eppure in effetti non lo
pi. E davvero Cantone, come Gratteri e come
Sabella (televisivamente ubiquo: da Sky a Raiuno, da Vespa a Porro), riempie le sue giornate
dinnocue enormit mondane e di Palazzo, ha
insomma il piacere dessere molti, di vedere
tutti i se stesso, essere a discrezione politico e
togato, essere un altro, dunque dipotizzare labbandono dellAnm (da politico?) e di aiutare
(da magistrato?) la candidatura renziana di
Giuseppe Sala a sindaco di Milano: A Roma
purtroppo non ho un Giuseppe Sala con cui interloquire, e questo mi manca moltissimo. E
si crea cos un tale clima di discorsi, di convegni, di dichiarazioni pubbliche, dinterviste ai
quotidiani, di polemiche radiofoniche, di lesto
manovrar dapparizioni televisive, dincarichi
para amministrativi, di candidature a sindaco,
a ministro, a commissario speciale, a salvatore
supremo della patria o del comune disastrato,
per cui la natura di ciascuno di loro si cancella e si ricompone, si trasforma e si confonde. E
non si riesce pi a distinguere chi chi, n cosa fa. Anche lAnm rimasta spiazzata. E la politica evidentemente una malattia che li contagia, ma che non pu essere stata contratta durante gli studi universitari di Giurisprudenza
n durante la preparazione del concorso in magistratura. E il mondo politico ad averli voluti
cos come sono, mezzi politici e mezzi magistrati, sospesi nel mondo di mezzo ops! assessori alla Legalit, commissari alla corruzione, autorit antimafia capaci desprimersi su qualsiasi argomento e su qualsiasi canale, capaci di
coltivare allo stesso tempo una doppia ambizione (laica e togata), quello stesso mondo che
mentre critica il protagonismo dei magistrati e
sottilmente li accusa di far politica con la toga
indosso, intanto riempie di toghe la politica
(perch non ha una classe dirigente allaltezza).
Cos alla fine, loro, i mezzi e mezzi, fondatori di
un metaforico albo dei moralizzatori cui la politica pu attingere ad libitum, ovviamente dicono di non far politica, quando sarebbe pi
rassicurante, opportuno e in linea con il loro
impegno, che invece facessero una scelta, preventiva e liberatrice.
Salvatore Merlo
Little Germany
Ambizioni globali frustrate. La
regionalizzazione delle banche
europee e la supremazia Usa
(segue dalla prima pagina)
IL FOGLIO QUOTIDIANO
pensiero unico qualcosa va di traverso, la tanto decantata tolleranza si tramuta nella pi feroce delle persecuzioni, come ha documentato ieri il Foglio
con dovizia di particolari a proposito della caccia
alla strega scatenata contro il giudice Deodato. Era
gi successo in occasione del Family Day del 20 giugno, quando evidentemente irritati per linatteso
successo della manifestazione, e cercando un pretesto per screditarla, lorsignori non seppero far di
meglio che mettere alla gogna uno dei relatori solo per aver detto una verit di sesquipedale evidenza (mai letto il Medea di Euripide?) sulle dinamiche esistenziali che possono condurre un uomo a
uccidere la moglie. Ora toccato al povero Deodato, e con lui a Giuseppe Romeo, presidente del collegio dei cinque giudici che hanno deliberato linfame sentenza, reo invece di appartenere allOpus
Dei (esemplare lintervista-interrogatorio su Repubblica di ieri, che in confronto Torquemada era una
mammoletta). Ma tant. Nulla di nuovo sotto il
sole: La tolleranza sappilo solo e sempre puramente nominale E questo perch una tolleranza reale sarebbe una contraddizione in termini. Il
fatto che si tolleri qualcuno lo stesso che lo si condanni. La tolleranza anzi una forma di condanna pi raffinata. Infatti al tollerato mettiamo al
Alta Societ
Visto per strada, a Georgetown, Washington D.C., Luca Cordero di
Montezemolo.
te devono costantemente investire in innovazione, nel futuro e non solo nel passato,
e si tratta di mettere insieme e far dialogare chimici, ingegneri, altrimenti il mandri-
IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco
La foto di Matteo Renzi a Cuba. Quella in cui si fa vedere mentre fa la
sua corsetta. E unimmagine diffusa da
chi gli vuole male. Sar di certo sfuggita
al controllo della cerchia stretta perch
visto in quel modo con la sacca dadipe trattenuta, il fiato zoppo, lo sguardo
da ceffo a corto ormai di furbizie lo svela scarso, troppo scarso rispetto allo
storytelling dellhappy regime. Gli ve-
no non lo possono realizzare (e deve essere sostenibile, con bassa impronta ecologica). Si chiamano silver companies, ossia
imprese che a dispetto delle loro ridotte dinuto pure il doppio mento! Pare abbia
un avvolgibile sotto alla scucchia. Quando le corsette le faceva Silvio Berlusconi alle Bermuda, con Gianni Letta, Marcello DellUtri, Fedele Confalonieri e
Adriano Galliani in maglietta e pantaloncini bianchi erano corsette da cummenda, pronte per finire nella sequenza
di una commedia. La foto di Matteo Renzi a Cuba solo il prequel al video della senatrice Stefania Pezzopane con il
suo toy-boy, Simone Coccia.
Terminato il Congresso sto risalendo lItalia per ritornare a casa, alla guida lamico Daniele, avvocato, un terronaccio di
quelli buoni che sono ottimi e per signorilit sensibilit e cultura non hanno eguali
neanche a Calalzo. Ma hai capito davvero
quali sono state le conclusioni congressuali?, mugugna dopo rapido sguardo. Bah,
difficile dire che. E difficile o impossibile?, mi interrompe. Non esagerare.
Ma va separata la carriera del pm che
chiede il carcere cautelare da quella del
gip che accoglie la richiesta con il copia/incolla?. Bah. Ma continuer a essere tollerato un procedimento penale eterno, ampolloso e prevalentemente cautelare che,
quando non viene fulminato dalla prescrizione, secondo la Cedu infligge pene disumane e degradanti?. Bah. E il mercimonio di notizie ancora segrete per il bign
del titolone del mattino?. Bah. E lobbligatoriet dellazione penale che da decenni solo alibi? I magistrati cooptati dalla politica soprattutto in relazione alla visibilit che sono riusciti a guadagnarsi sul
campo professionale. Basta, non distrarti quando guidi!, gli intimo quasi alzando la voce. Credo per che la nostra
classe politica dovrebbe una buona volta
prendere atto di quello che sotto gli occhi
di tutti e finalmente operare di conseguenza. Cio? Qualche cenno. Che inutile perdere tempo a discutere quanto a intercettazioni sul valore della privacy e sulla rideterminazione delle pene massime. A
prescindere dalla prassi dellimputazione
strumentale per poterle disporre, che ormai non scandalizza pi nessuno, a prescindere dallarticolo 266 cpp che consente di ancorarsi non alla misura della pena
ma al titolo del reato che appaia meritevole di codesti accertamenti tecnici. A prescindere da tutto ci, va aggiustato il tiro
perch, per ragioni di ordine e sicurezza, la
privacy notoriamente estinta da anni proprio come il povero Dodo, annientata da
una tecnologia a livello mondiale sempre
pi pervasiva oltre che, a dir il vero, irrinunciabile quantomeno per il senso comune. E allora nessuna titubanza nellintegrare codesto articolo 266 cpp, prima o poi
avremo intercettazioni pi o meno preventive per tutti i reati che non siano proprio
bagatellari, avremo videocamere informatizzate in ogni via e piazza, big data in evoluzione continua, il Grande Fratello insomma, perch questo il nostro futuro a prescindere da qualsiasi cosa tu possa pensare e desiderare. Ed questo che rende ineludibile, per una politica criminale che sia
avveduta e realistica, spostare preoccupazioni e interesse punitivo con sempre maggiore severit dalla violazione di una privacy-Dodo sostanzialmente non pi tutelabile a quello che sia un successivo impiego
criminale della notizia per uso proprio o di
categoria. Il che vuol dire attivare una sempre pi severa attenzione e criminalizzazione per qualsiasi accesso indebito finalizzato allutilizzazione impropria di notizie personali. Quanto alla corruzione che si cantilena essere oggi tanto diffusa, ricordo a me
stesso, come si suol dire in aula, che purtroppo sempre esistita ed stata sempre
e immancabilmente collegata da una parte
alla sua lucrativit per entrambe le parti interessate e alla macchinosit onnipresenza
e inefficienza dellamministrazione pubblica, dallaltra a una miserrima subcultura
profondamente radicata nellignoranza di
cosa sia bene comune, nellapprezzamento
per chi furbescamente si arrangia, insomma nella povert di spirito e di civismo. Lo
si pensa e dice da sempre ma per ora senza grandi risultati. Capitale corrotta nazione infetta, scriveva Cancogni 60 anni fa
nellinchiesta sulle centrali di potere capitolino, in linea con quanto era gi stato
scritto ab immemorabili sullo stesso tema.
Ecco perch parrebbe ragionevole tentare
di affrontare la piaga della corruzione non
con virtuali aumenti di pena bens con
esempi quotidiani di cultura civile (e chi si
prende la briga di incominciare?) e con una
riforma di semplificazione e riordino della
pubblica amministrazione che in tempi rapidissimi chiarisca diritti e tempi delle procedure e spazzi via qualsiasi possibilit
agevolatoria aumma aumma.
Quanto alla famigerata prescrizione possiamo dire che ogni reato prescritto una
sconfitta del sistema giustizia? Direi di s.
Ma che anche la conferma che nonostante tutti quegli anni laccusa non riuscita
a provare la responsabilit dellimputato,
pertanto rimasto per tutto quel tempo inutilmente alla berlina o almeno sotto una
pesante spada di Damocle? Che continuare
a richiedere un prolungamento dei termini senza prima risolvere la mortale inconcludenza equivale ad affrontare lepidemia
ampliando i cimiteri anzich gli ospedali?
Direi ancora di s.
Al mio paese hanno davvero tolto lospedale e triplicato il cimitero. Ma al Congresso non hanno mica parlato di questo!,
mi fa Daniele un po inviperito. Sta calmo,
forse si ripromettono di discuterne lanno
prossimo, tento di rassicurarlo con un sorriso forse un po tirato.
Piero Tony
INNAMORATO FISSO
di Maurizio Milani
IL FOGLIO QUOTIDIANO
cenna nemmeno una scusa blairiana quando si parla di guerra al terrore e regimi rovesciati in nome della libert, mentre Jeb
si contorce in modo innaturale per smarcarsi dallepopea del fratello maggiore
senza per risultare un traditore. Checch
ne pensino gli strateghi di Jeb, Rubio non
un Obama del Gop, non ha quelle carismatiche doti innate per rovesciare la partita in suo favore con il puro potere della
narrazione, per ha 44 anni, un eroe dei
due mondi, un figlio di emigranti con origini cubane, il padre che faceva il cameriere a Las Vegas per sbarcare il lunario. Si
ormai scrollato di dosso chi gli fa notare
che i suoi genitori sono arrivati negli Stati
Uniti prima della rivoluzione castrista. Ha
la faccia del bravo ragazzo affidabile con la
riga da una parte e una moglie latina e fotogenica che faceva la cheerleader dei
Miami Dolphins. Sa quel che dice e sa anche come dirlo, non a caso quando stato
eletto al Senato riuscito ad attrarre il popolo del Tea Party, che cercava pi la reazione che il ragionamento. Quando ha annunciato che non si candider per la rielezione, mostrando tutto il disprezzo per il
Congresso immobilizzato dalle logiche della vecchia politica, ha guadagnato punti,
mostrandosi pi attaccato al paese che alla poltrona. C chi gli chiede di dimettersi per rispetto di unistituzione che si trova a disertare, ma quando Bush ha provato a farlo sul palco di Boulder, nel terzo dibattito repubblicano, si scottato. Jeb la
rappresentazione di un mondo lontano e
fin troppo noto. Basta guardare la raccolta
fondi per capire: fin qui ha raccolto 128 milioni di dollari, contro i soli 32 di Rubio, ma
i finanziamenti elettorali non si contano
(soltanto), si pesano, e il 5 per cento dei soldi di Bush viene da piccoli finanziatori,
rio. Molte delle pulsioni che si concentrano nella prima parte della campagna sono
una specie di fuga damore caraibica con
la segretaria, unimmagine mentale che si
materializza spesso ma che altrettanto
spesso scompare una volta varcata la soglia di casa. Tutto (o quasi tutto) si ricompone nellalveo della media, che poi la
sede della virt: la classe media, un candidato ispirato, un programma che promette
moderazione pi che rivoluzione, un
change, non unapocalisse. Lintero sistema elettorale strutturato per incoraggiare la vittoria del ragionevole sul massimalista, del centro sullestremit, e il rapido
crollo del libertario Rand Paul fornisce un
indizio. Bench animati da caratteri, inclinazioni e formati di populismo differenti e
ben profilati sullelettore del momento,
Trump e Carson occupano lo spazio che
quattro anni era occupato da Michelle Bachmann e Herman Cain. Chi? Ecco, appunto. La differenza che hanno molti, molti
pi soldi dei loro improbabili predecessori, e questo concede loro un tempo di sopravvivenza pi lungo sul ring. Ma a ogni
buon conto lultimo presidente di marca
spiccatamente populista lAmerica lo ha
eletto suppergi un secolo e mezzo fa. Gli
elettori invertiranno una tradizione tanto
lunga per eleggere un uomo secondo cui le
donne islamiche indossano il burqa, anzi
quel coso l, perch cos possono evitare
di truccarsi?
Se dunque la corsa un affare che si gioca nel centro ideologico del partito, non
sulle sue ali pi estreme, il partito repubblicano nel fittissimo parterre ha vari can-
di Mattia Ferraresi
Molti pensano che sia Rubio, e non Jeb, linterprete di un conservatorismo presentabile, lontano dalle fanfaronate di Trump, ma anche dallintransigenza di Ted Cruz e dalle formule libertarie di Paul
so di Jeb degli ultimi giorni nei confronti
del senatore della Florida, che era stato un
suo protetto e ora il suo avversario pi
pericoloso, nonostante Trump abbia finora distratto molte energie. In unadunata
bushiana piena di finanziatori e supporter
a Houston, gli advisor di Jeb hanno esposto
la strategia per affondare il vero pericolo
in un power point che detta la linea strategica: Dobbiamo contrastare lattuale
presidente. Hillary punter su competenza
ed esperienza. Marco un Obama repubblicano. Lidea dellObama repubblicano
stata applicata a qualunque politico di
destra vagamente giovane, non affetto da
dislessia e non perfettamente caucasico,
anche Bobby Jindal, ma in questo caso gli
uomini di Jeb suggeriscono unanalogia
pi letterale: Rubio e il presidente Obama hanno profili simili: senatori al primo
mandato, avvocati e professori universitari, hanno servito in Congressi locali per otto anni, hanno poche conquiste legislative
da esibire, e non hanno mostrato molto interesse nel processo di avanzare leggi e ottenere risultati. Molto si potrebbe dire, e
in questi giorni stato detto, sulle possibilit di successo di una campagna elettorale che contiene frasi dalla logica scivolosa
come questa, e basta citare lintellettuale
neocon Bill Kristol un fan di Rubio per
sintetizzare: Un Obama del Gop sarebbe
perfetto: vincerebbe due volte e muoverebbe la politica interna ed estera nella dire-
parte della mobilia di Reagan per costruire un conservatorismo efficace, non residuale, capace di andare a pescare voti fuori da un bacino elettorale che in fase di
prosciugamento per varie ragioni demografiche. Molti, in questo giro che abbraccia think tank come lAmerican Enterprise Institute e giornali come National Affairs, pensano che sia Rubio, e non Jeb,
linterprete di un conservatorismo presentabile, lontano anni luce dalle fanfaronate
di Trump, ma anche dallintransigenza
apocalittica di Ted Cruz e dalle formule libertarie di Paul, senza compromessi sulle
questioni fiscali ma isolazionista in politica estera e anarchico se non lui molti dei
suoi sui temi etici. Il milieu riformista
non saccorda male, sulla carta, con le idee
di Jeb, per pragmatismo pi simile al padre che al fratello, ma pone lenorme problema del rinnovamento dellestablishment, della rivitalizzazione di un movimento che quattro anni fa non riuscito non si
dica a impensierire un presidente gi messo sotto dalla realt, ma nemmeno a esprimere un candidato in grado di arrecare
danni. Il candidato reformocon ideale
non fatto per scaldare i cuori. E un secchione che padroneggia fin nei dettagli politica economica ed estera, ha idee moderate sulle tasse, come Irving Kristol al capitalismo concede soltanto due urr, promuove politiche per rinsaldare e sostenere
le strutture sociali e culturali che vengono
dalla tradizione, non pensa che compromesso sia una parolaccia e considera Washington un luogo sordido perch dominato dalla partigianeria che blocca qualunque possibilit di riforma, ogni tentativo di
servire il bene comune, non per una guerra santa al centralismo. Rubio incarna per
molti versi questo ideale non cinematografico ma di sostanza, credibile. Il suo piano
fiscale, che pure prevede consistenti tagli
delle tasse, stato fatto a fette dalla pagina delle opinioni del Wall Street Journal,
diretta da Paul Gigot, che in materia di ortodossia conservatrice e reaganiana cassazione. Troppo alta laliquota massima al
35 per cento (ora al 39,6), lassegno famigliare portato a 2.500 dollari per figlio
uno strumento assistenziale, si occupa pi
del sostegno ai poveri che di dare una frustrata al business: Ha fatto una grande deviazione da una riforma orientata al sostegno della crescita, ha scritto il Wall Street
Journal, che invece s sdilinquito per la
proposta pi ortodossa di Bush. Rubio aggredisce alla giugulare il Common Core, il
programma scolastico standard che invece
piace a Jeb essenzialmente per ragioni di
stabilit sociale, e sullimmigrazione parla
un linguaggio che pu catturare consensi
alle elezioni generali, mentre va dosato
con cura e se possibile evitato in blocco
durante le primarie. La Dottrina Rubio
in politica estera una decisa riproposizione delle idee neocon, e il senatore non ac-
IL FOGLIO QUOTIDIANO
IL FOGLIO QUOTIDIANO
IL JIHADISTA RILUTTANTE
Incontro con Mahmoud, ragazzo islamico in Brianza, che era pronto a partire
per combattere in Siria. Ma ha cambiato idea. Integralismo, reclutamento, famiglia
guardarlo cos, composto, educato
sebbene attento a sedersi a una distanza di qualche metro, islamicamente corretta, dalla giornalista di sesso femminile
Mahmoud Ben Ammar evoca limmagine
rovesciata del protagonista del romanzo di
Moshin Hamid Il fondamentalista riluttante. A differenza del giovane protagonista del romanzo dello scrittore pakistanoamericano, che fece un certo scalpore negli anni Zero del conflitto terrorista, il giovane che ho davanti non ha lasciato una vita di agi per diventare, quasi suo malgrado,
un islamista. Al contrario, dopo essersi avvicinato alla guerra santa, invece di vedere lhur, la ricompensa per i martiri in paradiso, ha capito che si trattava di un abisso. E si ritratto. Fino a ora, abbiamo raccontato storie di mujaheddin occidentali o
aspiranti tali. Che sarebbero 30 mila secondo la stima valutata dallintelligence americana, riportata recentemente dal New
York Times, partiti da 100 paesi dallinizio
del 2011 per la Siria e lIraq. Di questi, 4.000
sarebbero europei, fra cui 88 italiani appartenenti alle seconde generazioni di immigrati di fede musulmana e a una minoranza di convertiti, secondo le stime del Viminale. Anche se in Italia, dove si assiste
a un graduale ma costante processo di radicalizzazione, nelle chat riservate alle lezioni coraniche tenute da propagandisti
dellIs gli investigatori sono arrivati a contare 200 aspiranti. Almeno sulla carta.
Non ci era mai capitato, per, di imbatterci in una storia di un aspirante
mujaheddin mancato. E apparentemente
ravveduto. S perch, vista a ritroso, la storia di Mahmoud Ben Ammar, che nel 2014
aveva avvicinato sui social network un giovane albanese integralista onde partire
per la Siria, tutta piena di se, di ma e di
boh riportati nei dialoghi intercettati dagli
investigatori. Dialoghi nei quali i due fratelli musulmani parlavano della guerra in
Iraq, del jihad, della volont di Mahmoud
di partire per andare a combattere. Anche
se dalle prime frasi pronunciate nel febbraio del 2014, in cui diceva al coetaneo albanese sai fra, che se lhur tutto, insha
allah, dopo settembre, passano diversi
mesi in cui Mahmoud ci ripensa, fino alle
parole pronunciate pochi mesi dopo: Eh,
sai fratello, non saprei, boh, per adesso
non ancora il momento ora come ora,
non so.
Oggi, a causa di quella vicenda e delle
intercettazioni, lui diventato un sorvegliato speciale: non pu uscire dal paese
in cui vive, in Brianza, se non per andare
a scuola a Como e talvolta viene svegliato
nel cuore della notte dai poliziotti della
Digos che controllano ogni giorno che sia
in casa. Giura che se potesse tornare indietro non lo rifarebbe pi, perch il prezzo
che sta pagando secondo lui e la sua famiglia, convinta di essere precipitata in un
incubo troppo salato. Mahmoud Ben
Ammar un diciannovenne nato e cresciuto in Italia, a Cermenate, Como, ha sempre
seguito e continua a seguire rigorosamente i precetti della sua fede. Vive con la sua
famiglia, il padre Ali operaio artigiano, un
fratello e due sorelle minori di cui una,
adolescente, studia per diventare stilista
e la mamma Nadia, cresciuta in Francia.
Seduto nel salotto di casa sua, in un alloggio popolare arredato secondo il gusto arabo divani ricamati, tappeti e alle pareti
solo un quadro con limmagine della Mecca e versetti del Corano indossa una tshirt e i pantaloni di una tuta su cui c
scritto Italia. Gentile, riservato, prudente nelle parole, ma schietto, non si tira indietro quando deve spiegare cosa successo nel marzo scorso, quando alle sette di
mattina due poliziotti della Digos (gentilissimi, ammette) hanno aspettato due ore
fuori dallingresso di casa, non lo volevano tirare gi dal letto nel cuore della notte, per poi portarlo in questura e fargli delle domande su come fosse finito dentro
una rete di jihadisti: immigrati di seconda
generazione e aspiranti reclutatori di
mujaheddin da inviare in Siria. Speravano
di inviare anche lui nel Califfato, seppure
allepoca dei fatti, nellinverno del 2014,
fosse ancora minorenne. Mahmoud non
tradisce alcuna emozione davanti al padre, un uomo magro, che invece agitato,
alterato da questa storia che ha cambiato
di Cristina Giudici
I jihadisti di origine occidentale sarebbero 30 mila secondo lintelligence americana, partiti da 100 paesi dallinizio del 2011 per la Siria e lIraq. Di questi 4.000 europei, fra cui 88 italiani
la loro vita, perch Mahmoud sar sorvegliato speciale per cinque anni. E lui lo sa,
perch quando esce da scuola e va al lago
con i suoi compagni di classe vede sempre
qualche poliziotto che fa finta di fare
qualcosa, scherza. E cos mentre suo padre si lamenta della severit della legge
italiana seppure ammette, consapevole,
che se lo avessero mandato in Tunisia sarebbe stato peggio e si imbestialisce contro chi voleva reclutarlo, Mahmoud invece
ammette: Tutto cominciato con le telefo-
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Dreher: Certi teologi si sentono chiamati a guidare la chiesa, per questo odiano chi li contesta
(segue dalla prima pagina)
Qualcuno la butta sui limiti della libert despressione, altri sulla possibilit
per i soli teologi opportunamente addottorati di discettare in modo credibile della materia, altri ancora ne fanno una questione di professori permalosi che vogliono schiacciare i loro avversari per vendicare le azioni di polizia dottrinale
(copyright Faggioli) subite in et preFrancesco. Lallargamento, anche un po
confuso, mette in chiaro che la piccola polemica intorno a Douthat non che un casus belli, il segnacolo di una pi ampia disputa sulla direzione del cattolicesimo
sotto Francesco e sul rapporto fra la chiesa e il mondo in questo momento storico.
Fra i pi battaglieri in questo contesto
c Rod Dreher, intellettuale titolare dellOpzione Benedetto, un ortodosso che
per 13 anni stato cattolico e scrive su
The American Conservative, testata che
mette la sua posizione al di sopra di ogni
ambiguit. In questi giorni ha attaccato i
teologi permalosi e di professione che
si sono avventati su Douthat (anzi sulla
sua concezione: si tratta di depersonalizzare la polemica), citando fra le altre cose che vacillano nellargomento anche la
firmataria Katie Grimes, teologa della
Villanova University che scrive autorevoli paper sul fatto che il leggendario rapper Tupac Shakur costruisce unestetica
teologica della liberazione tesa a illuminare lingiustizia e le implicazioni cristologiche del ghetto ipersegregato, roba da
farci un Sinodo.
Dreher vede nellaggressione (legittima
difesa, direbbe qualcuno) a Douthat non
soltanto una questione teologica ma lesempio di una mentalit irrorata dal pensiero liberal secolarizzato, una ingerenza
ideologica del mondo nel perimetro della chiesa. Stringi stringi, una faccenda di
potere. Al Foglio spiega: La sinistra in
questo paese ha abitudini retoriche con
una forte tendenza passivo-aggresiva.
Amano parlare di dialogo, e usano un
linguaggio irenico, spesso terapeutico che
maschera la loro reale intenzione, che il
potere. In molti casi, penso che questi
progressisti nascondano anche a loro
mato la lettera si siano spinti tanto lontano. Cosa avrebbero fatto al concilio di Nicea, dove san Nicola ha dato uno schiaffo
alleretico Ario? E questa gente oggi non
sopporta un tweet? Battute a parte, penso che llite dei cattolici liberal non sopporti che qualcuno critichi le sue idee, e
le critichi in modo efficace, specialmente uno come Douthat. Questa storia in fondo non ha nulla a che fare con la teologia
di Douthat: la verit che Douthat, scrivendo le cose che scrive sul New York Times, ai loro occhi un traditore della loro classe intellettuale. Questa gente pensa di essere chiamata a guidare la chiesa,
e non pu sopportare quando qualcuno di
intelligente e ortodosso li mette in discussione. Tutte le parole sulla misericordia,
la gentilezza e altre cose molto carine sono soltanto retorica ingannevole. Questa
gente dura. E sappiamo per esperienza
che quando la sinistra teologica parla della necessit del dialogo in realt intende: Continuiamo a parlare fino a che non
dici ci che vogliamo, poi ti eliminiamo.
William Buckley, che era conservatore
e anche cattolico del genere vere e proprie liste di proscrizione, lo diceva con
una battuta diventata famosa: I liberal
dicono di voler ascoltare anche altri punti di vista, ma poi sono scioccati e offesi
quando scoprono che esistono altri punti di vista. Dreher mette in chiaro che
Douthat un amico, quindi sento la questione anche per questo, ma molto pi
di una questione personale: E parte di
una tendenza, molto forte nelle universit americane, di depurare il discorso
pubblico da parte della sinistra, usando
il concetto di sicurezza. La sinistra mette a tacere i suoi oppositori dicendo che
le visioni dissenzienti su sesso, gender,
razza e omosessualit li fanno sentire insicuri. Vediamo sempre pi spesso nella
vita pubblica questa strategia usata nellaccademia, ed terrificante, dice
Dreher.
Ma cosa centra questo con la chiesa?
Centra eccome spiega Dreher perch
le comunit cristiane sono particolarmente vulnerabili a questa mentalit, perch
lidea della carit alla base del nostro
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