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Filippo Montera
Indice
INTRODUZIONE ....................................................... 5
1.
1.3.
1.4.
1.5.
2.
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
2.5.
2.6.
2.7.
2.8.
1.1.
1.2.
3.
4.
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
4.4.2.2.
4.4.2.3.
4.4.2.4.
4.4.2.5.
6.
6.1.
6.2.
6.3.
6.4.
6.5.
6.6.
6.7.
7.
LE CCIE COME NODI DI UNA RETE ......................... 71
7.1. Una nuova dimensione ..................................... 71
7.2. Complementariet e reciprocit di ruolo tra CCIE e
Assocamerestero ............................................ 71
7.3. I vantaggi delloperare in rete ........................... 73
7.4. Una conclusione ed una dedica ........................... 74
4
Allegati
INTRODUZIONE
Quando, oltre 10 anni fa, venne redatta la prima edizione di
questo Manuale per le CCIE, il modo in cui se ne consigliava la
lettura lasciava trasparire nel sottotitolo: riflessioni su una
esperienza diretta il timore, se non addirittura una certa
reticenza, ad assumerne la paternit a pieno titolo.
Giunta adesso alla sua terza edizione, questa pubblicazione si
ormai guadagnata una stabile collocazione nel novero di quelle che il
sistema camerale italiano allestero colloca a disposizione di quanti
ne fanno parte, non solo come supporto di consultazione quanto
anche come specchio in cui il sistema riflette la sua crescita.
E non casuale che proprio nella prefazione a quella prima
uscita, lamico indimenticabile Danilo Longhi, nella sua doppia veste
di Presidente di Unioncamere e di Assocamerestero, scrivesse con
lintuizione che caratterizzava la forza tranquilla della sua
personalit che il Manuale andava inteso come uno strumento di
orientamento
inserito
nelle
direttrici
di
evoluzione
di
Assocamerestero, ossia di una struttura destinata ad essere integrata
con importanti arricchimenti, nellevolversi della qualit intrinseca
dei servizi.
Ed il Manuale andato allargando la sua area di interesse e di
utilit, come testimoniato da una dichiarazione ancora unaltra
del successore di Longhi alla presidenza di Unioncamere, Carlo
Sangalli, che a corredo della presentazione alla seconda edizione del
2006 scriveva: non si tratta solo di uno strumento di informazione e
di conoscenza, bens di uno schema di indicazioni che Unioncamere
ha seguito fin dallinizio con particolare attenzione.
La ristampa definitiva (e la diffusione anche allesterno) di
questa nuova versione deve, tuttavia, subire un momentaneo rinvio,
tenuto conto che dalla recente soppressione dellICE scaturito un
diverso assetto organizzativo sia allinterno del M.A.E. che del MiSE,
ed il relativo strumento legislativo di concerto tuttora in corso di
elaborazione (si stima prudenzialmente che la sua emanazione non
possa avvenire prima della fine dellanno, inizi del 2012).
Ne consegue che anche le modalit dei rapporti che il nostro
sistema intrattiene con questi interlocutori istituzionali subiranno
delle modifiche, delle quali dovremo dar conto, riscrivendo molti
aspetti attraverso cui queste relazioni si articolano (vedi soprattutto
cap.4). Ci nonostante, abbiamo deciso di non sospenderne la sua
diffusione, solo internamente, rendendola perci disponibile on
line sul sito di Assocamerestero.
(Filippo Montera)
Roma, ottobre 2011
10
subordinato
all'inserimento nello Statuto di determinate clausole.
12
2)
3)
4)
5)
13
b)
c)
d)
la
definizione
delle
responsabilit
collegiali
(Presidente, Consiglio, Segretario Generale) per tutto
quanto attiene alla gestione economico-finanziaria in
termini tali da
evitare l'insorgere di tendenze
accentratrici, sicuramente limitative del normale
funzionamento delle Camere.
14
1.5. Il socio
Prima di affrontare largomento della struttura
organizzativa delle CCIE che, in una sequenza logica, viene
dopo quello dello statuto, vale la pena spendere qualche parola
sulla figura del socio per porne in evidenza alcune peculiarit
cos come emergono dai cambiamenti che si sono succeduti
nelle Camere allestero.
Infatti, la figura del socio delle CCIE, di norma espressione
della business community, ha subito dei mutamenti nel tempo,
di pari passo con lo sviluppo e levoluzione delle Camere, nate
le pi anziane - come punto di incontro dove ritrovare i
segni dellitalianit e divenute oggi snodo di riferimento
per le attivit di business.
Si passati, in altre parole, dal concetto di appartenenza
(che presenta connotati propri della sfera emotiva) a quello di
convenienza (dove prevalgono criteri economicisti) e ci
vale soprattutto per le PMI, che costituiscono, in linea di
massima, la parte pi numerosa degli associati.
Sempre pi, quindi, la prospettiva di attrarre nuovi soci (e
di mantenere quelli attuali) si collega strettamente alla
capacit della Camera di rispondere alle esigenze degli
operatori, di soddisfarne le aspettative, tenendo presente che
nel mondo delle imprese va sempre pi affermandosi
l'orientamento ad acquistare servizi piuttosto che pagare
quote associative.
Da qui lopportunit, meglio, la necessit di arricchire la
gamma delle attivit e dei servizi da offrire agli operatori, e
non obbligatoriamente con le sole risorse camerali, ma anche
sotto forma di consulenza e di brokeraggio di servizi tra
fornitori qualificati e referenziati dalla stessa Camera.
E spingendo il discorso lungo questa direttrice, possiamo
aggiungere che proprio lefficienza e lampiezza dei servizi (sia
quelli erogati direttamente, che quelli intermediati), nonch lo
sviluppo di altre attivit in grado di fare della Camera un
punto di riferimento visibile e credibile nel contesto in cui
opera, pongono le premesse per laffermarsi di un nuovo
concetto di appartenenza: un concetto basato non pi sulle
motivazioni presenti inizialmente, bens sulla convenienza di
far parte di una business community italo-locale rispettata ed
influente, che si identifica e si riconosce nella Camera di
Commercio e nel ruolo politico di lobbying che essa riesce a
svolgere.
15
16
2. STRUTTURA
CAMERA
ED
ORGANI
DELLA
2.3. Il Consiglio
Con denominazioni diverse da paese a paese (Consiglio
direttivo, Consiglio di amministrazione, Board o altre),
lorganismo eletto dallAssemblea che coadiuva il Presidente
negli atti statutariamente di competenza di questultimo, e
adempie a quelli che ad esso sono attribuiti espressamente (fra
cui quello, abbastanza frequente, dellelezione del
Presidente).
Normalmente, il Consiglio si riunisce - su convocazione del
Presidente - per lesame e lapprovazione dei bilanci da
sottoporre allAssemblea; per verificare lesecuzione delle
delibere dellAssemblea o di sue precedenti delibere; per
lammissione di nuovi soci; per lesame di specifici progetti;
per discutere le politiche della Camera; in altre parole, per
coadiuvare il Presidente nellespletamento del suo mandato.
Molti statuti prevedono un numero minimo di riunioni
annuali
di
questorgano.
Senza
volere
interferire
nellautonomia delle CCIE, si ritiene che una certa frequenza
indispensabile per mettere il Consiglio nella condizione di
svolgere in modo soddisfacente i compiti affidatigli (ottimale
sarebbe un intervallo, tra una riunione e laltra, non superiore
ai 3-4 mesi).
Il numero dei Consiglieri varia da Camera a Camera, sia in
relazione a fattori oggettivi (numero dei soci) che soggettivi
(criteri di conduzione). Quel che certo - soprattutto tenendo
presente che impossibile garantire la contemporanea
disponibilit di persone quotidianamente impegnate nelle loro
attivit professionali - che la sua composizione dovrebbe
18
2.4. Il Presidente
Ricordato che discende dallo Statuto camerale la
designazione dellorgano che lo elegge (lAssemblea dei soci o
il Consiglio), il Presidente figura centrale in una CCIE, e non
solo perch la rappresenta verso lesterno. Infatti, se questo
compito fa ricadere sul Presidente responsabilit che
coinvolgono la Camera nel suo insieme, non meno importante e
decisivo il compito che svolge allinterno, dal momento che
lo sviluppo di una CCIE, la crescita e larricchimento del suo
ruolo dipendono, in larga misura, dallimpegno del Presidente,
dalla sua capacit di iniziativa, dalla spinta e dalle motivazioni
che sar in grado di trasmettere, dalla sua disponibilit ad
accettare le sfide che provengono dal contesto in cui ogni
Camera si trova ad operare.
20
21
22
23
formativi
di
programmi,
progetti,
2.7. Il Tesoriere
una figura non obbligatoria (infatti non presente in
tutte le CCIE) dal momento che le sue responsabilit (e i suoi
compiti, ossia la gestione delle risorse finanziarie, i rapporti
con le banche, i versamenti e i prelievi, i pagamenti dei
fornitori, ecc.) possono essere, con apposita norma statutaria,
concentrati nella figura del Segretario Generale.
evidente, peraltro, che tale soluzione non praticabile
laddove la presenza del Tesoriere rappresenti un adempimento
legale. Tra l'altro, anche nel caso in cui vi sia una unificazione
di compiti, sempre opportuno che alcune operazioni (i
prelievi soprattutto) siano vincolate alla firma congiunta del
Segretario Generale e del Presidente (o di un Vice munito di
delega). Ci senza mettere in conto che, in alcuni contesti, la
doppia firma un requisito sottratto alla discrezionalit della
Camera.
25
26
27
28
29
31
video-conferenza,
masterizzatore,
fotocopiatrice
per
riproduzione, riduzione, ingrandimento di documenti, in bianco
e nero o a colori (questa ultima molto pi costosa); pressa per
rilegare e fascicolare; apparecchiatura per ripiegare, imbustare
e sigillare corrispondenza; obliteratrice postale elettrica o
manuale; macchina tagliatrice; proiettore di diapositive e
lucidi; video proiettore.
Riprendendo, per concludere, quanto detto al paragrafo
precedente, risulta evidente che un maggior numero di
dotazioni e apparecchiature, oltre ad aumentare il potenziale
di offerta di servizi, pu influire sul livello degli organici e non
sempre in direzione di una crescita, perch lespandersi
dellinformatizzazione pu portare a una riduzione di
personale.
32
33
34
c)
d)
e)
i Rapporti sulla situazione economica del Paesesede sulle opportunit di business in generale, e sugli
scambi bilaterali con lItalia, che spesso introducono
la relazione sullattivit della Camera, da presentare
allAssemblea
dei
soci
al
momento
della
approvazione dei bilanci annuali.
37
41
4.4.2.1.
La CCIE e il MiSE
4.4.2.2.
Le
CCIE
ed
Ministero degli Affari Esteri
il
43
4.4.2.3.
La
CCIE
e
Rappresentanza diplomatica
la
44
45
4.4.2.4.
La CCIE e lENIT
4.4.2.5.
La CCIE, gli Istituti di
cultura e le altre presenze
italiane
Come noto, gli Istituti italiani di cultura, alle dirette
dipendenze del Ministero degli Affari Esteri, sono presenti in
molti paesi. Superfluo ricordare che anche con questa
istituzione i rapporti debbono svilupparsi all'insegna di una
46
48
4.5. Assistenza,
introduzione
brokeraggio per le imprese
49
di
51
52
53
54
5.3. I
progetti
Unioncamere
finanziati
da
57
5.8. I
programmi
internazionali
degli
organismi
58
5.10. Gestione
camerale
amministrazione delle risorse
il
profilo
60
6. ASSOCAMERESTERO, ASSOCIAZIONE
DELLE CAMERE DI COMMERCIO
ITALIANE ALLESTERO
6.1. Origini e finalit
Fino agli anni 70 del secolo scorso le Camere italiane nel
mondo si presentavano come una specie di costellazione,
nella quale ognuna si muoveva in totale autonomia, poco o
punto sensibilizzata ad individuare segni o caratteri di una
identit comune anche ad altre Camere, prive come erano di
collegamenti e di punti di riferimento allinfuori di quelli della
nostra rappresentanza diplomatica in loco, e dellallora
Ministero del Commercio Estero, in Italia.
Lopportunit di sviluppare in modo organico un sistema di
collegamenti tra Camere sparse nel mondo cominci a farsi
sentire quando esse abbandonando a poco a poco i connotati
primitivi, per aderire ad una realt economico-commerciale
che evolveva verso gli attuali modelli cominciarono ad
assumere il profilo che oggi le contraddistingue e diedero cos
vita ad un organismo che dapprima sotto forma di Sezione
istituita in seno allUnione delle Camere di Commercio italiane
e dalla fine degli anni 80, come vera e propria Associazione
fosse rappresentativo degli interessi comuni a tutte le CCIE.
LAssociazione delle Camere di Commercio Italiane
allEstero (Assocamerestero) rappresenta quindi il soggetto di
sintesi della rete delle Camere di commercio italiane
allestero, il punto di collegamento istituzionale con il sistema
camerale italiano (che, ricordiamo ancora, attraverso
Unioncamere partecipa al 50% ad Assocamerestero), per
valorizzare e sviluppare lattivit delle CCIE. Ma soprattutto
Assocamerestero il garante dellaffidabilit complessiva del
sistema delle CCIE, ossia della capacit di fornire servizi, in
grado di rispondere a standards definiti, in una logica
istituzionale nei confronti del Sistema Italia. Assocamerestero
quindi lorganizzazione che rende operativa la logica e lazione
di rete delle Camere di commercio italiane allestero.
61
6.2. Assocamerestero
garante
nel
ruolo
di
62
6.3. La
duplice
monitoraggio
valenza
del
63
64
6.6. I
principali
Assocamerestero
servizi
di
66
a)
b)
69
70
altri
soggetti
esterni
74
75
76
Allegati
77
78
79
80
81
con
le
universit
in
tema
di
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83
84
85
86
STATUTO
Art. 1 (NATURA E FINI)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 1 (NATURA E FINI)
STATUTO
Art. 2 (SOCI)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 2 (SOCI)
1. Sono soci:
a) le Camere di Commercio Italiane
allEstero (CCIE), riconosciute dal
Governo italiano ai sensi della Legge
1 luglio 1970, n. 518;
b) lUnione Italiana delle Camere di
Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura (Unioncamere), con una
rappresentanza paritetica rispetto al
numero di soci di cui alla lett. a)
precedente.
c) Pu associarsi, previa delibera e
secondo le modalit definite dal
Consiglio, ogni altro soggetto pubblico o
privato i cui fini o attivit siano volti a
favorire linternazionalizzazione delle
imprese e delle comunit degli affari.
87
STATUTO
Art. 3 (AMMISSIONE E CESSAZIONE DEGLI
ASSOCIATI)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 3 (AMMISSIONE E CESSAZIONE DEGLI ASSOCIATI)
88
STATUTO
Art. 4 (SCOPI SOCIALI)
1. LAssociazione delle Camere di Commercio Italiane allEstero:
rappresenta, nella loro globalit, le CCIE presso le istituzioni
italiane, estere e multinazionali, altri organismi, le
amministrazioni pubbliche, le organizzazioni imprenditoriali
nazionali ed estere, le comunit degli affari;
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 4 (SCOPI SOCIALI)
Per essere auto-esplicativo,
questo articolo non richiede
commenti.
89
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 5 (SEDE)
Non sono richieste integrazioni.
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 6 (ORGANI)
Relativamente al comma 1, tenuto conto che lo
Statuto si sofferma (a cominciare dallarticolo che
segue) specificamente su tutti questi Organi, ne
consegue che le dovute integrazioni troveranno la
loro logica collocazione in ciascuno di essi.
Per quanto riguarda il comma 2, va detto che
qualora si verifichi la fattispecie che d luogo alla
decadenza, conviene prevedere una tempistica
entro la quale provvedere alla nomina del
subentrante, cos da evitare il protrarsi di presenze
ormai prive della titolarit della rappresentanza.
La disciplina di questa tempistica non pu, tuttavia,
essere uniforme, dal momento che sia il Presidente
che i Consiglieri hanno provenienze diverse: a)
Rappresentanti di Area, b) Presidenti di CCIE non
Rappresentanti di Area, c) Rappresentante dei
Segretari generali di CCIE, d) Rappresentanti di
CCIAA. Ne consegue che, analogamente a quanto
deciso per il comma 1, si rinvia la regolamentazione
della decadenza al punto in cui lo Statuto enuncia la
90
STATUTO
Art. 7 (ASSEMBLEA DEGLI ASSOCIATI)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 7 (ASSEMBLEA DEGLI ASSOCIATI)
2. LAssemblea ordinaria si
riunisce una volta allanno
ed convocata mediante
avviso scritto, diffuso anche
per via telematica e/o fax,
recante la data, il luogo e
lora della riunione, nonch
gli argomenti allordine del
giorno. Tale avviso dovr
essere
spedito
almeno
trenta giorni prima di quello
fissato per la riunione.
3. La
convocazione
di
Assemblee straordinarie
ammessa su richiesta di
almeno due terzi degli
associati.
4. Le decisioni sono assunte
con la maggioranza dei due
terzi del numero totale dei
voti
esprimibili.
In
Assemblea ogni CCIE
rappresentata
dal
suo
Presidente oppure, su sua
delega, da altro membro del
Consiglio della stessa.
5. LAssemblea:
a) definisce gli indirizzi
generali dellattivit;
b) fissa lammontare delle
quote dei soci;
c) approva
il
conto
consuntivo e delibera il
bilancio di previsione;
d) nomina,
tra
soggetti
91
92
STATUTO
Art. 8 (CONSIGLIO)
1. Il Consiglio composto da:
a) i Presidenti di CCIE
eletti
come
Rappresentanti
delle
Aree geo-economiche
nellambito delle quali
esse si aggregano;
b) due Presidenti di CCIE
eletti
dalla
componente estera
dellAssemblea,
con
diritto di voto;
c) un
rappresentante
designato dai Segretari
Generali delle CCIE,
con diritto di voto;
d) il
Presidente
di
Unioncamere o un
suo
delegato
permanente e, su
indicazione
dellUnioncamere, un
numero
di
rappresentanti
di
CCIAA
tale
da
assicurare insieme al
Presidente o delegato
di
Unioncamere
la
parit con quelli di cui
alle lettere precedenti.
2. Partecipano al Consiglio,
senza diritto di voto:
a) un
rappresentante
designato dal Ministro
dello
Sviluppo
Economico;
b) il Direttore Generale
della
Cooperazione
Economica
e
Finanziaria
Multilaterale
del
Ministero degli Affari
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 8 (CONSIGLIO)
Prendere in considerazione questorgano senza fare riferimento
anche al Presidente pressoch impossibile, stante la
complementariet dei ruoli e dei compiti rispettivamente
esercitati (e, conseguentemente, dei continui, reciproci rinvii).
Daltronde, la modalit di collocare lintegrazione regolamentare
subito dopo lenunciazione di ciascun articolo stata suggerita da
unesigenza di ordine espositivo, per cui per soddisfare la stessa
esigenza viene seguito, in questo caso, un criterio differente.
E cominciamo proprio dal Presidente, al quale lo Statuto fa
ripetutamente riferimento, per essere la figura centrale nella
struttura organizzativa dellAssociazione, lorgano che la
rappresenta, sia allinterno che allesterno. Le citazioni pertanto
ricorrono non solo nellarticolo a lui dedicato (il n. 11.) ma anche
in quelli che disciplinano lAssemblea (e si gi visto) ed il
Consiglio o quelli che statuiscono altri aspetti rilevanti.
Peraltro, avendone lo Statuto definito esaurientemente poteri ed
obblighi, le integrazioni che seguono si limitano a precisare
aspetti complementari.
A cominciare dal precedente articolo 7 (Assemblea degli Associati)
laddove cita, tra i poteri dellAssemblea, quelli che traggono
origine da iniziative del Consiglio (le lettere g, h , i del comma 5):
evidente che spetta al Presidente formulare le proposte in nome
e per conto di questorgano.
Ancora a proposito del Consiglio, del pari riferito che la sua
convocazione uno dei poteri spettante al Presidente (ved. art.
11. Il Presidente. comma 1), con lunica eccezione rappresentata
dal caso contemplato dal comma 2 dellart. 9. seguente
(Convocazioni e deliberazioni): Il Consiglio convocato anche su
richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, aventi diritto di
voto. In tal caso, infatti, il Presidente dovr effettuare la
convocazione entro una scadenza vincolante. Peraltro, essendo lo
Statuto omesso, ne consegue che detta convocazione debba
uniformarsi al criterio fissato per le riunioni ordinarie, ossia 20
giorni prima, a contare da quello in cui la richiesta pervenuta.
Si detto (commento allart. 6) che la fattispecie che determina
la decadenza dei Consiglieri deve essere regolamentata anche per
quanto riguarda i tempi entro cui detta sostituzione deve
avvenire. Peraltro, la loro appartenenza a categorie differenti
richiede una trattazione separata, a cominciare dai
Rappresentanti di Area.
93
un
suo
c) il Direttore Generale
per
la
Promozione
degli
Scambi
del
Ministero
del
Commercio
Internazionale o un suo
delegato;
d) un
rappresentante
designato
dalla
Conferenza
dei
Presidenti
delle
Regioni;
e) un
rappresentante
designato dallICE.
3. Il Consiglio, composto dai
membri
con
voto
deliberativo:
a) elegge fra i propri
membri il Presidente
e,
con
votazione
separata,
il
Vicepresidente.
Nel
caso
in
cui
il
Presidente
sia
espressione del mondo
camerale estero, il
Vicepresidente dovr
essere espressione del
mondo
camerale
domestico e viceversa.
b) delibera il programma
annuale di attivit;
c) delibera
eventuali
variazioni al bilancio di
previsione;
d) assume le decisioni
relative
alla
costituzione
e
cessazione
del
rapporto di lavoro del
personale dipendente;
e) nomina il
Generale;
Segretario
f) decide le spese;
g) pu
costituire
presidenze donore e
un numero limitato di
Comitati
per
il
conseguimento
degli
scopi
sociali.
I
rispettivi
Presidenti
94
altra
non
altri
STATUTO
Art. 9 (CONVOCAZIONI E DELIBERAZIONI)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 9 (CONVOCAZIONI E
DELIBERAZIONI)
Lunico
punto
che
necessita di integrazioni
quello enunciato dal
comma 2 (Il Consiglio
convocato
anche
su
richiesta di almeno un
terzo
dei
suoi
componenti,
aventi
diritto di voto) che, per
le citate ragioni di logica
espositiva, stato gi
oggetto di trattazione nel
precedente articolo 8.
95
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 10 (LE AREE)
1. Le Aree definiscono,
nelle loro riunioni,
sia gli obiettivi e le
modalit della loro
organizzazione, in
armonia
con
la
disciplina statutaria
dellAssociazione,
sia il ruolo del loro
Rappresentante
allinterno dellarea,
nellambito
di
quanto indicato dal
Consiglio.
2. Le
Aree
individueranno,
inoltre, le risorse
idonee
al
raggiungimento degli
obiettivi dati.
3. Il
Consiglio,
su
indicazione
delle
CCIE
interessate,
propone
allAssemblea
eventuali modifiche
ai
livelli
di
aggregazione
che
delimitano le Aree.
4. Il Consiglio definisce
i compiti associativi
del Rappresentante
di Area e le modalit
operative
della
stesse, sulla base
del Regolamento di
cui alla lett. i) del
comma 5 dellart. 7
(Assemblea
degli
associati).
96
97
la
98
99
STATUTO
Art. 11 (IL PRESIDENTE)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 11 (IL PRESIDENTE)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 12 (COLLEGIO DEI SINDACI)
2. Il
Collegio
dei
dallAssemblea.
Sindaci
eletto
STATUTO
Art. 13 (COLLEGIO DEI
PROBIVIRI)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 13 (COLLEGIO DEI PROBIVIRI)
1. Eventuali
controversie
tra
Assocamerestero e i
suoi soci ovvero tra i
soci
stessi
in
relazione
ad
Assocamerestero sono
risolte secondo equit
da un collegio di tre
probiviri
nominati
100
le finalit di Assocamerestero.
Pertanto, mentre nel primo caso sar il Consiglio, come si gi visto,
ad adottare le conseguenti decisioni, nei casi di comportamenti
contrastanti con le finalit dellAssociazione spetta al Collegio dei
Probiviri proporre al Consiglio la decadenza da socio (secondo le
modalit sopra citate: comma 2).
Per ci che riguarda i comportamenti che possono rientrare sotto
questa fattispecie (il dettato statutario parla di evidente contrasto),
siamo ancora una volta di fronte alla difficolt di stilare una casistica: il
riferimento alle finalit di Assocamerestero non pone dubbi
interpretativi (ved. art. 4. Scopi sociali), mentre i comportamenti che
confliggono non sempre sono prevedibili e c sempre il rischio di
incorrere in una elencazione incompleta per cui occorre valutare le
fattispecie concrete.
STATUTO
Art. 14 (IL Segretario Generale)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 14 (IL Segretario Generale)
1. Al
Segretario
Generale
competono le funzioni di
vertice dellamministrazione
di
Assocamerestero.
Il
Segretario Generale attua le
decisioni degli organi, svolge i
compiti a lui delegati dal
Consiglio, d corso agli
adempimenti amministrativi,
ha la responsabilit della
gestione del personale e
dellandamento dei servizi.
2. Il
Segretario
Generale
presenta semestralmente al
Consiglio
una
relazione
sullandamento della gestione
e sui risultati conseguiti.
Partecipa, senza diritto di
101
STATUTO
Art. 15 (FINANZIAMENTO)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 15 (FINANZIAMENTO)
1. Il finanziamento assicurato:
a) in misura paritetica dalle quote associative delle CCIE
deliberate
dallAssemblea
e
dalla
quota
dellUnioncamere;
STATUTO
Art. 16 (ESERCIZIO E GESTIONE)
1. Lesercizio finanziario coincide con lanno
solare. Il bilancio di previsione e il conto
consuntivo vengono approvati in sede di
Assemblea ordinaria.
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 16 (ESERCIZIO E GESTIONE)
Non sono richieste integrazioni.
STATUTO
Art. 17 (SCIOGLIMENTO)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 17 (SCIOGLIMENTO)
STATUTO
Art. 18 (NORMA TRANSITORIA)
REGOLAMENTO APPLICATIVO
Art. 18 (NORMA TRANSITORIA)
102
2) RAPPORTI INTERNI
Gli organi rappresentativi, gli organi dirigenti e il personale dei diversi livelli
si impegnano a:
mantenere un ambiente di lavoro decoroso nel rispetto della dignit della
persona e nellosservanza delle leggi
utilizzare i beni dellAssociazione in modo scrupoloso e tale da
proteggerne il valore;
offrire opportunit di avanzamento professionale a tutti i dipendenti (pari
opportunit);
considerare inaccettabile qualsiasi tipo di molestia o comportamento
indesiderato, come quelli connessi a religione, razza, sesso ed altre
caratteristiche personali e fisiche che violino la dignit della persona;
assolvere i compiti connessi alla designazione/elezione a cariche direttive
e/o rappresentative in regime di esclusivit, ci che comporta
lincompatibilit con eventuali altre attivit professionali che possano
entrare in conflitto;
gli organi che hanno la rappresentanza e la direzione dellAssociazione si
impegnano a non ricoprire doppi incarichi in pi di una Camera di
Commercio Italiana, oppure
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