Sei sulla pagina 1di 44

AGESCI TOSCANA

BRANCA E/G

ATTI DELL’INCONTRO METODOLOGICO CAPI E/G


TOSCANA

8-9 MARZO 2008


BASILICA DELL’OSSERVANZA - SIENA
Una piccola Premessa agli Atti

…“Se dovrai attraversare il deserto non temere io sarò con te.


Se dovrai camminare nel fuoco la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,
io sono il tuo Dio, il Signore”…

da Il canto dell’amore

Il documento è frutto di un percorso sull’educazione alla Fede in reparto che la Branca


E/G Toscana, all’interno del Progetto Regionale e attraverso il confronto con gli
incaricati E/G di zona, ha voluto rilanciare e approfondire a livello metodologico per
offrire opportunità di riflettere e sperimentare, accrescere le capacità dei Capi di
comunicare, raccontare, testimoniare la Fede agli E/G. L’incontro Metodologico del 8-9
Marzo 2008 svoltosi nello splendido luogo della Basilica dell’Osservanza a Siena ha
coinvolto circa 150 Capi E/G e AE toscani che hanno riportato idee e considerazioni
preziose su una tematica che è sì impegnativa ma determinante per il nostro servizio di
Capi, educatori cristiani e cattolici. Gli Atti contengono i due interventi del sabato
pomeriggio di Don Nicolò Anselmi e Don Luca Meacci che approfondiscono gli aspetti
legati alla narrazione e all’educazione della Fede in AGESCI e in Reparto. L’idea che
l’educazione e la Fede si incontrano nell’esperienza, che è l’elemento che caratterizza
il nostro metodo, sta alla base dei laboratori della domenica in cui Capi ed AE hanno
riflettuto sugli strumenti di branca in chiave spirituale (squadriglia, gioco, impresa,
avventura e vita all’aperto, competenza, Alta squadriglia, Legge Promessa Motto e BA).
Con l’incontro abbiamo voluto ribadire alcuni punti fermi. Il primo, che ciascuno di noi è
chiamato a formarsi e crescere nella Fede, perché essere “educatori alla fede”
preparati e parlare in modo convincente certo non guasta; poi che nel servizio non siamo
soli ma la nostra azione educativa si alimenta del contributo reciproco dei Capi e dell’AE
all’interno dello staff e della Comunità Capi. Tuttavia ricordiamoci che essenziale è la
preghiera, il dialogo con Dio, l’Amore per Lui e l’esperienza che ne facciamo. Terzo, che
la vita di fede in Branca E/G è parte inscindibile del metodo e non ha bisogno di
strumenti diversi e che esso contiene già in sé gli elementi che permettono ai ragazzi di
incontrare Cristo. Quello che facciamo, infatti, nei momenti di vita scout è rileggibile
alla luce della Bibbia, della vita dei Santi, dei Sacramenti diventando catechesi. Ecco
che allora il percorso non si conclude con l’incontro di Siena ma continua nella
realizzazione di una grande Impresa per gli Staff E/G che sperimentano, si mettono in
gioco coi propri E/G per raccontare come hanno realizzato una catechesi nel proprio
reparto entro Settembre 2008 alla luce dei suggerimenti ricevuti al convegno.
Con l’augurio che questo documento rimanga ancora per molto tempo aperto e che
possa accrescersi ancora attraverso i contributi dei Capi e che possa essere utile
affinché sia quel seme che possa portare degli ottimi frutti nei reparti toscani!

Buona Caccia

Lorenzo, Ilaria, Padre Alessandro e la Pattuglia E/G Toscana


PREMESSA

L’analisi sintetica che riportiamo è il risultato di una riflessione della Pattuglia E/G
Toscana sul percorso fatto dalla Branca E/G a livello regionale in questi ultimi anni e
che nasce dalla lettura del bisogno sempre più emergente nei Capi reparto di
affrontare il tema dell’educazione alla Fede. Di seguito al testo, abbiamo inserito
anche il quadro molto utile dell’indagine nazionale sulle criticità e le risorse dei
percorsi di accompagnamento nella Fede in Branca E/G.
In questa premessa vogliamo ribadire che non esiste e non può esistere un percorso di
catechesi separato e parallelo all’itinerario educativo proposto in AGESCI, sia
nell’elaborazione metodologica che nell’applicazione particolare. Non esiste un altro
metodo per proporre la fede in AGESCI se non il metodo scout, a patto che siano
realizzati l’annuncio della Parola e la celebrazione dei Sacramenti. Il nostro metodo
contiene già elementi che permettono al ragazzo di incontrare Cristo e di impostare
la propria vita nel solco della spiritualità scout, originale forma di spiritualità
cristiana, a patto che siano realizzati l’annuncio della Parola e la celebrazione dei
sacramenti. Il metodo tuttavia da solo non dà risultati, ha bisogno di Capi che:
o utilizzino il metodo con consapevolezza e intenzionalità educativa;
o conoscano i CONTENUTI della Fede e il COME si trasmettono (problema della
competenza del Capo): la formazione spirituale e teologica del Capo è
necessaria;
o non vivano le stesse problematiche dei ragazzi dal punto di vista del cammino di
fede e di crescita spirituale
o siano consapevoli del mutato contesto socio-familiare in cui i ragazzi crescono.

ANALISI DEI CAPI E CONTESTO SOCIALE DI RIFERIMENTO


o I Capi si reputano “non competenti” e sono sfiduciati da tale incapacità; vivono le
stesse problematiche dei ragazzi, ovvero il definirsi “in cammino e in ricerca…”
spesso nasconde le debolezze, i dubbi, le difficoltà di essere testimoni credibili
della scelta di fede agli occhi dei ragazzi
o Spesso incapaci di leggere i bisogni di fede negli E/G, i Capi tendono a
generalizzare e a massificare trascurando le necessità dei singoli
o Si delega all’AE e quando è assente si improvvisa e se ne lamenta la mancanza,
rinunciando a costruire per gli E/G un percorso di crescita nella fede
o I Capi sono troppo focalizzati sulla dinamica progettuale e impiegano poco tempo
ed energie ad osservare i ragazzi
o La famiglia oggi è cambiata, non è più ambito deputato a trasmettere la fede
cristiana. La famiglia delega la crescita spirituale ad altre agenzie educative.
o La Comunità Capi dovrebbe essere il luogo privilegiato della formazione
permanente per un cammino di crescita spirituale dei Capi ma spesso non li
sostiene, allora chi li aiuta?

ANALISI DEGLI E/G


o Gli E/G hanno difficoltà a decodificare l’esperienza di fede
o La fede si vive a scomparti e in momenti saltuari e le esperienze saltuarie spesso
non incidono sulla vita dei ragazzi in maniera significativa e duratura (es:
esperienza di fede ristretta ai Sacramenti)
o Da parte dell’E/G emerge il bisogno di concretezza, di un’esperienza vissuta di
fede che fa parte della normale vita di squadriglia e di reparto e che non le è
estranea (squadriglia, impresa, vita all’aperto…) L’educazione alla fede non ha
bisogno di strumenti diversi rispetto a quelli offerti dal metodo perché quello che
facciamo nei momenti di vita scout è rileggibile alla luce del Vangelo e diventa
catechesi
o La fede è slegata dal Sentiero degli E/G

Novembre 2007
La pattuglia E/G Toscana
AGESCI
REGIONE TOSCANA
Branca E/G

INCONTRO METODOLOGICO CAPI E/G TOSCANA

8-9 MARZO 2008


OBIETTIVI: Approfondire gli aspetti legati alla comunicazione e all’educazione della fede
in reparto. Valorizzare e riscoprire la vita di fede in Branca E/G come parte inscindibile
del metodo. Riflettere sugli strumenti di branca, perché e come utilizzarli in chiave
spirituale.
A CHI E’ RIVOLTO: Capi reparto, aiuti capi reparto, AE

PRE-EVENTO

COSA CHI E’ COINVOLTO PERCHE’


Analisi dei capi del contesto Pattuglia E/G e Incaricati di Condividere l’analisi con gli
sociale, dei capi e dei zona IABZ per integrare o
ragazzi modificare

Obiettivi evento e Pattuglia E/G +


organizzazione coinvolgimento degli IABZ

EVENTO

COSA COME CHI E’ COINVOLTO


Aspetti della comunicazione- Lancio dell’evento Pattuglia E/G
educazione della fede in reparto
Due interventi (Don Niccolò
Anselmi e Don Luca Meacci) per
mettere in luce le problematiche
e le risorse sull’argomento
Valorizzare e riscoprire la vita di LABORATORI sugli strumenti del Pattuglia e IABZ
fede in Branca E/G come parte metodo E/G
inscindibile del metodo.
Riflettere sugli strumenti di Grande Gioco – prove di Pattuglia e IABZ e Capi di Siena
branca, perché e come utilizzarli conoscenza del tema Fede
in chiave spirituale.
Veglia Serale – momento Pattuglia Fede Toscana e
personale di spiritualità pattuglia E/G

POST-EVENTO

COSA COME CHI E’ COINVOLTO


Non lasciare l’evento fine a se Lancio del post-evento durante Pattuglia E/G e staff di reparto
stesso ma innescare un percorso l’incontro Capi: le staff ci
futuro racconteranno come hanno
realizzato un’attività di catechesi
per il proprio reparto (entro
settembre 2008) secondo gli
stimoli dati dall’incontro.
Alle staff che parteciperanno
regaliamo il compendio del
catechismo della chiesa italiana.

Intervento di Don Nicolò Anselmi


Direttore dell’Ufficio Pastorale giovanile della Conferenze Episcopale italiana

LA CATECHESI NARRATIVA
C’è una distinzione tra preghiera che si fa con il cuore e catechesi che invece si fa con la
mente (con riflessioni e ragionamenti).

Dio per farsi conoscere si è “raccontato”. Lo ha fatto con Abramo. Abramo lo ha


raccontato alla sua famiglia ed ha costituito un popolo. Identifichiamoci con Abramo,
con Mosè; questo mi porta prima a cambiare me stesso per poi guardansi intorno e
volere cambiare il mondo.

Dio ha dato a questo popolo una legge, i 10 Comandamenti.

Dio ha suscitato dei profeti che leggono la storia.

Dio ha suscitato una riflessione : i libri sapienzali.

Finalmente ha smesso di raccontare qualcosa di sé e si è fatto vedere, ha inviato Suo


Figlio, Gesù. Dio ha comunicato la sua esistenza, si mostra tramite Suo Figlio, scende dal
cielo e si incarna nella nostra vita.

Gli Apostoli hanno conosciuto Gesù e lo hanno raccontato.

I Santi sono dei racconti storicizzati della vita di Gesù.

Gli Apostoli e i Santi vanno a completare il messaggio anche noi dobbiamo completare la
rivelazione di Dio.

Noi oggi siamo i narratori della presenza di Gesù nella nostra vita.

Narrazione e Vita Spirituale

Per raccontare una cosa bisogna conoscerla.


E’ necessario conoscere Gesù per poterlo raccontare.
Gli educatori devono essere dei frequentatori di Gesù.
E’ importante avere una vita spirituale: Preghiera, Parola di Dio, i Sacramenti,
l’Eucaristia, le Confessioni.
Raccontare noi stessi è comunicare un’esperienza che è diventata simbolo e poi
concetto.
E’ importante che si facciano molte esperienze anche per poterle raccontare.

Le Caratteristiche della Narrazione


La narrazione di se stessi si appoggia all’esperienza comune di ogni uomo, sulla natura
umana. Le esperienze profonde sono comuni ad ogni uomo, quindi la mia storia
comunica qualcosa agli altri.
Raccontarsi a volte fa paura ma è necessario compromettersi un po’.
La narrazione deve essere teologica, cioè capace di vedere la presenza di Dio nella vita,
nel quotidiano.
La narrazione della presenza di Dio nella vita prevede la conoscenza del linguaggio di
Dio che viene dallo stare con Lui. Bisogna fare esperienza di Lui, bisogna frequentarlo,
stare con Lui come con un amico, come la nonna impara il linguaggio del nipotino
standoci insieme “perdendo” del tempo con lui.
La narrazione del mio rapporto con Dio ha come modello il rapporto Padre-Figlio.
Narrare la presenza di Dio prevede anche la narrazione dell’opera del maligno nella
propria vita. E’ importante conoscere anche il suo linguaggio.
Se la narrazione non è vera, rischia di diventare una riflessione culturale o un
insegnamento moralistico.
La narrazione di noi stessi non può fermarsi a raccontare i nostri limiti, i nostri errori, le
nostre difficoltà. Nelle nostre proposte ai ragazzi come faccio io a raccontare me stesso,
se sono il primo ad avere delle difficoltà? Sono un cammino verso la vetta, sono la strada
verso la santità. Siamo chiamati ad indicare la vetta essendo in cammino, sarebbe triste
se non indicassimo la vetta e mostrassimo solo le nostre difficoltà.

Un piccolo consiglio

E’ importante chiedere anche ai ragazzi di raccontare, non di commentare. E’ per


questo che è importante che i ragazzi facciano molte esperienze.

Intervento di Don Luca Meacci


A.E. Nazionale Branca EG AGESCI

Convegno Capi Branca E/G – Toscana

Siena 8-9 marzo 2008

Premessa
Vorrei potervi comunicare quella bramosia di scoprire cose nuove che hanno i ragazzi,
quando ricevono un regalo da scartare.

Vorrei potervi trasmettere quel senso di meraviglia e stupore che ognuno di noi ha potuto
sperimentare quando, nel cammino della propria vita, ha ricevuto un bellissimo regalo

In fondo il metodo educativo scout, gli strumenti della Branca E/G, il Sentiero, sono per noi
capi educatori come un bellissimo regalo che possiamo fare ai ragazzi, ma per poterglielo
donare è necessario che in noi non manchi il desiderio di scoprire, di andare alla ricerca;
non deve mancare la capacità di stupirsi e di meravigliarsi dinanzi alle ricchezze che in
essi sono contenute.

In questa premessa c’è un desiderio ed è quello di cercare di aiutarvi a scoprire la


valenza cristiana che hanno gli strumenti del metodo educativo della Branca E/G:
- comprendere come attraverso il bellissimo gioco dello scautismo, noi possiamo
educare alla fede i ragazzi che ci sono stati affidati;
- comprendere che l’educare alla fede, non richiede necessariamente un momento
particolare, staccato dal resto delle attività;
- comprendere che noi educhiamo alla fede attraverso il metodo scout che è facile.

Introduzione

Sicuramente la meta più ambiziosa dell’educare alla Fede è quella di riuscire nel
realizzare una integrazione tra vita e fede: questa è la meta di ogni percorso di educazione
cristiana.

Senza dubbio questa meta è un traguardo arduo da raggiungere e lo sperimentiamo sia


nell’azione verso i ragazzi, sia nella nostra vita personale.

Diventa allora fondamentale, evitare nella Branca E/G una catechesi che ripropone lo
scollamento tra “attività” e “catechesi”; i ragazzi devono essere messi in grado di collegare
il proprio vissuto umano ad un significato religioso profondo. Perché questo abbia un
valore educativo nel senso sopra indicato, bisogna conoscere il valore umano degli
strumenti che abbiamo a disposizione e saperli connettere in maniera appropriata al valore
religioso e cristiano.

Si tratta di fare in modo che tutti gli strumenti del nostro metodo siano vissuti dai nostri
ragazzi in maniera forte, vera e autentica (livello umano):
 non possiamo presumere di essere educatori scout, se nei nostri Reparti,
Squadriglie, Alte Sq. non si vive al ritmo dell’Impresa, se i Capi Sq. non
sperimentano la cogestione……….

Sarà poi necessario che siano portati a riconoscerne il valore religioso/cristiano insito negli
strumenti che solitamente utilizziamo:
 fare in modo che l'esperienza che regolarmente vivono, sia portata ad un
valore superiore, riconoscere quello che il Signore ci dice o chiede
attraverso quella esperienza.

Capire, ad esempio, che la costruzione del regno di Dio passa attraverso l'impegno del
singolo (il posto d'azione nell'impresa Campo); che l'apertura al progetto che Dio ha su di
noi passa attraverso la nostra capacità di accettare le sfide, le “missioni” che ci vengono
assegnate, o “gli incarichi” che scegliamo o riceviamo.

Provate a pensare come sono belli e avventurosi i nostri Campi estivi, quante attività
riusciamo a fare all’interno dell’Impresa per eccellenza che è il Campo estivo; ma poi ci
capita di proporre momenti di catechesi staccati dal resto delle attività.

Questo genera nei ragazzi l’impressione che il messaggio cristiano sia un qualcosa che si
aggiunge, a quello che stiamo facendo, anzi…siccome ci interrompe nelle cose che ci
appassionano, viene percepito come un qualcosa che viene imposto, o comunque che
deve essere fatto “per dovere”.

Allo stesso tempo, passiamo l’idea che tutte le cose che facciamo non hanno nulla a che
vedere con la dimensione di fede e con la crescita della nostra esperienza cristiana e
ingeneriamo quel senso di distacco tra la fede e la vita, tra l’esperienza cristiana e quello
che vivono al Campo.

Invece, un ragazzo o una ragazza, quando fanno la loro Promessa, entrano nel grande
gioco dello scautismo, cioè entrano nel gioco di Dio, entrano nella squadra di Dio dove
giocano da protagonisti sempre.

Tutto ciò che vivranno gli parlerà di Dio e accanto a loro avranno capi educatori e
testimoni della loro fede cristiana, che costantemente sapranno annunciare il Vangelo di
Gesù e gli racconteranno le Imprese che Gesù ha fatto.

Proporre ai ragazzi un cammino di fede, utilizzando un linguaggio a loro adatto: cioè


mediato attraverso le Imprese, gli incarichi, i posti d’azione, le Specialità……. non vuol dire
necessariamente banalizzare l'annuncio del Vangelo, ma studiare modalità per rendere il
messaggio cristiano più avventuroso e “vicino” possibile a quella che è l’esperienza di vita
dei ragazzi.

I concetti fondamentali

Una proposta completa


Nel 1985 Giovanni Paolo II affermava che lo scautismo è “una strada buona, dove l’uomo
e la donna, incontrano la propria identità umana e cristiana e possono approfondirla e
svilupparla”.

Si comprende che il centro e la meta della proposta educativa dell’AGESCI è proprio la


scoperta e la formazione dell’identità integrale, globale e completa della persona umana,
specificata qui nelle sue due componenti umana e cristiana.

Fedeltà a Dio e fedeltà all’uomo


Riprendendo il documento della Chiesa Italiana “Rinnovamento della Catechesi”, il
Progetto Unitario di Catechesi e poi nel Sentiero Fede, parlano di una duplice fedeltà,
fedeltà all’uomo e fedeltà a Dio: due condizioni non sempre facili da conciliare ma
necessarie affinché la catechesi sia efficace (PUC cap 1, par 2).
Inoltre c’è la convinzione che lo scautismo sia uno straordinario strumento educativo in
senso cristiano, capace di mantenere l’impegno di essere fedele a Dio e all’uomo (PUC
cap 1, par 3).
Questo ci richiama ad essere fedeli a Dio nell’annuncio e fedeli ai ragazzi nella
completezza della proposta.

Integrazione fede e vita


Nel documento Rinnovamento della Catechesi (53) si descrive come “la dissociazione fra
fede e vita è gravemente rischiosa per il cristiano, soprattutto in certi momenti dell’età evolutiva”.
Nella proposta educativa scout, se vissuta nella sua completezza e ricchezza, questo
rischio dovrebbe essere annullato in quanto “attraverso il metodo scout, infatti, il legame
fede-vita, indispensabile nella dinamica dell’annuncio cristiano, viene rafforzato, e si
verificano le condizioni per vivere con equilibrio e sapienza la fedeltà sia al messaggio che
al destinatario”. (Scautismo, umanesimo cristiano a cura di Paolo Alacevich Ed. Nuova
Fiordaliso)
Un metodo per evangelizzare
E’ lo stesso Regolamento Metodologico Interbranca (art. 30) a ricordarci che il cammino
che il ragazzo compie, attraverso le esperienze ed i passaggi tra le varie branche, è
fondamentalmente un cammino di introduzione alla vita: “Questo insieme articolato di
impegni, sforzi, passaggi, realizza nella pedagogia scout, un percorso di iniziazione alla
vita in cui il ragazzo si trova coinvolto in un “lavoro” di accesso-uscita da un livello ad un
altro e di definizione progressiva della propria identità”.
Non esiste quindi e non può esistere un percorso di catechesi separato e parallelo
all’itinerario educativo proposto in AGESCI, sia nell’elaborazione metodologica che nella
applicazione particolare.
Il nostro metodo già contiene in sé gli elementi che permettono al ragazzo di
incontrare Cristo, e di maturare una spiritualità scout che costituisce una originale
forma di spiritualità cristiana.
Per questo non esiste un altro metodo per proporre la fede in AGESCI se non il
metodo scout.
Lo stesso Regolamento Metodologico Interbranca afferma (Art. 10b) che “Le esperienze
caratteristiche del metodo scout hanno già una valenza religiosa, che – attraverso
l’annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti – fa dello scautismo un’occasione
di incontro con il vangelo ed una originale forma di spiritualità cristiana”.
Sarebbe sufficiente, come capi, far proprio questo “frammento” del nostro regolamento per
riuscire a cogliere, di volta in volta, gli elementi evangelici che sono parte costitutiva della
metodologia scout.
Questo sforzo costituisce uno dei fondamenti della competenza metodologica che
permette al capo di collocare al meglio la proposta di fede nel suo fare educazione, senza
ricercare percorsi paralleli e/o separati.
IL METODO, TUTTAVIA, PER QUANTO INTRINSECAMENTE FORTE DA SOLO NON DÀ
RISULTATI: HA BISOGNO DI CAPI CHE LO SAPPIANO UTILIZZARE CON
INTENZIONALITÀ, CONSAPEVOLEZZA E COMPETENZA.

Una competenza richiesta ai Capi


Abbiamo visto che l’educazione alla fede in AGESCI non è un percorso separato da quello
dell’educazione scout, ma ad esso intrecciato.

Nell’introduzione al Sentiero Fede c’è un passaggio che ci aiuta a sviluppare


positivamente questo concetto. “Quando i capi sanno applicare in maniera integrale e
sapienziale il metodo scout, cogliendone tutta la profondità spirituale, il vasto mondo dei
valori, la continuità della proposta al di là della singola branca … si apre un sentiero
affascinante verso Dio”.
Saper usare e sapere applicare con sapienza sono termini che rimandano ad una
competenza maturata dai capi che hanno conosciuto, sperimentato, proposto, sbagliato,
corretto, …… competenza che li ha resi RESPONSABILI, cioè capaci di dare risposte,
abili a dare risposta/testimonianza della loro fede; non solo perché hanno acquisito una
competenza attraverso lo studio; ma, in particolare, perché hanno incontrato il Signore ed
hanno compromesso la loro vita con Lui.
Questa “Competenza educativa” che BP chiamava l’arte del capo, alla fine è quella
capacità che il capo ha di dare una testimonianza “avventurosa” e “convincente” della sua
fede, non perché utilizza un linguaggio suadente, ma perché quella testimonianza passa
dalla vita e si esprime con la vita.
Questo passaggio è fondamentale nella educazione alla vita ed alla fede dei ragazzi,
perché in questa maniera il capo diventa “segno vivente e tangibile” della possibilità di
realizzare una vita con certe caratteristiche che, per il momento, i ragazzi intravedono
solamente.
Alcuni strumenti del metodo e loro valenza religiosa-cristiana

Valenza spirituale “Squadriglia”


 La Squadriglia è una piccola Chiesa, una comunità di fratelli chiamati a fare cose
grandi e a condividere quello che ognuno possiede per il bene di tutti (Atti 2,42ss /
At 4,32).
 Nella Squadriglia si sperimentano quelle dinamiche che come cristiani viviamo
all’interno della Chiesa: l’amore verso il prossimo (Lc 10 buon samaritano), l’amore
verso il più piccolo che nel Vangelo è descritto nella ricerca della pecora smarrita
(Lc 15,3-7).
 Nella Squadriglia si impara a non sbagliare perché gli altri si preoccupano del tuo
cammino e sono disponibili a correggere i tuoi errori (Mt 18,15-18 correzione
fraterna); ma si celebra anche la preghiera comunitaria e Gesù in Mt 18,19-20 ci
dice il valore di quella preghiera fatta insieme.
 Ogni Squadriglia deve avere un leader e su questo Gesù ci offre un esempio in Mt
16,13-20, perché per la sua “banda” scelse Pietro come capo di questa Squadriglia
un po’ numerosa.
 La Chiesa delle origini ha affidato a piccoli gruppi compiti importanti per la
diffusione del Vangelo, come si legge in At 13,1-5 dove un gruppo “ben preparato”
viene inviato per l’annuncio evangelico.

Valenza spirituale “Alta Squadriglia”


 Gli E/G che vivono l’esperienza dell’Alta Squadriglia sperimentano l’essere chiamati
a vivere qualcosa di più coinvolgente per la loro età: sperimentano la vita dei Dodici
(Mc 3,13-19) che ebbero la possibilità di stare più a contatto con Gesù, il loro capo,
di interrogarlo, di avere spiegazioni sulle parabole. Chiamati, cioè scelti, non per un
privilegio che li mette in una posizione superiore agli altri, quanto piuttosto per
avere un tempo e delle occasioni per approfondire vari temi, in particolar modo la
loro esperienza di fede.
 Gli E/G in Alta sperimentano, sull’esempio degli apostoli (At 1,12-26), la
compattezza del gruppo che nasce dal condividere un cammino, una chiamata, un
ambiente congeniale dove trovare le risposte confrontandosi con gli altri.
 L’Alta non è un gruppo spontaneo, ma come fu per il popolo d’Israele quando
costituì il gruppo dei Giudici (Es 18,13-27), è un gruppo ben organizzato che si
mette a disposizione degli altri e di Dio.

Valenza spirituale “Impresa”


 Il Signore chiama ognuno di noi alla concretezza della vita. Scopriamo che Gesù
chiama ogni ragazzo, perché ciascuno di loro è importante, perché quello che può
fare incide non solo sulla sua vita, ma anche sugli altri e sulla storia. Oggi giorno,
avere un progetto nella vita e impegnarsi per realizzarlo è segno di forte
responsabilità. Ecco che l’Impresa corrisponde a questo obiettivo: porta il ragazzo
ad essere concreto nelle scelte e negli obiettivi che si propone. Quando sei
chiamato a realizzare qualcosa, è segno che sei competente e che le persone ti
ritengono preparato. Pensiamo a cosa avrà sperimentato Mose (Es 3,1-20) quando
Dio gli ha chiesto dal roveto ordente di tornare in Egitto e liberare il suo popolo dalla
schiavitù; sembrava un’impresa impossibile, eppure Mosè ci è riuscito.
 Ogni nostra impresa non può prescindere dalla preghiera che accompagna e
invoca da Dio il suo aiuto (Es 17,8-16 Mosè con Aronne combatte contro Amalek: la
riuscita viene accompagnata dalla preghiera di Mose, dalla sua intercessione). Se
non c’è l’aiuto di Dio e la coesione del gruppo l’impresa fallisce (Gn 11,1-9
costruzione della Torre di Babele). Inoltre il nostro fare non è “contro” qualcuno, ma
è sempre per il bene nostro e degli altri.
 Immaginiamoci cosa sarà stato la costruzione del grandioso tempio di
Gerusalemme (Es 25 e capitoli seguenti e cap. 35), la grande impresa del popolo
d’Israele, dove ogni cosa era pensata, programmata e preparata. La costruzione
del tempio e delle varie parti vide la partecipazione di tutto il popolo, ognuno mise a
disposizione quello che aveva o sapeva fare.
 La riuscita di un’impresa dipende molto dalla collaborazione e dal contributo di
ognuno (Es 25 e capitoli seguenti e cap. 35 costruzione del grandioso tempio di
Gerusalemme, la grande impresa del popolo), i posti d’azione sono fondamentali ed
esprimono l’immagine della Chiesa così come viene raffigurata da San Paolo in I
Cor 12, dove viene descritta sull’esempio del corpo di Gesù.
 Il celebrare una festa alla fine di ogni impresa, al di là del risultato, non è una
forzatura, ma è un sottolineare l’importanza di aver contribuito, di aver dato o fatto
qualcosa per il ben degli altri, quindi è giusto festeggiare come fece il popolo
d’Israele dove aver passato il Mar Rosso (Es 15) dove esprime tutta la sua gioia per
l’impresa riuscita. A suggellare che Dio apprezza il nostro impegno, ecco la
celebrazione di consacrazione del tempio in Esodo 40, dove Dio prende dimora
all’interno del tempio che il popolo aveva costruito: Dio si compiace dell’Impresa
che abbiamo realizzato, la fa sua. Dio stesso, alla fine della sua primissima
impresa, la Creazione del mondo, ha terminato celebrando il giorno della festa e ha
chiesto a tutti di parteciparvi.

Valenza spirituale “Gioco”


 Il gioco è per sua costituzione qualcosa di gratuito, anche Dio ama gratuitamente,
(San Paolo in At 20,17ss ci insegna a dare con gioia ai capi di Efeso). Anche la
preghiera nella sua essenza è qualcosa di gratuito
 Se applichiamo lo spirito del gioco alla vita, possiamo dire che nella vita, attraverso
le varie esperienze, si impara a vincere e a perdere, ma anche a ripartire.
Attraverso il gioco si educa ad un sacco di valori: alla gioia piena della vita (Gv
15,11), alla solidarietà (Lc 10,29-37 il buon samaritano), alla lealtà, alla giustizia,
alla vita comunitaria (At 4,32).
 Il gioco esige impegno, sacrificio (dare la vita per gli altri Mc 15,24-39 e //); inoltre è
più bello quando a giocare siamo in tanti: ecco il valore del gioco di squadra. Gesù
ne scelse dodici perché stessero con lui (Lc 6,13).
 Inoltre come non vedere nei racconti di vocazione (Lc 5 e //) l’inizio di un gioco: Dio
chiama ad entrare nella sua squadra, ad entrare in uno spirito di fede e ad
accettare la sua Parola (Gv 13,34 Gesù ci offre un comandamento nuovo).

Valenza spirituale “Avventura”


 Provate ad immaginare lo stato d’animo dei pescatori di Galilea chiamati da Gesù:
cosa si sarà scatenato dentro di loro, quante emozioni, quante aspettative. Gesù
stesso invita i pescatori (Lc 5,1-11) ad “allontanarsi dalla riva”, cioè allontanarsi
dalle sicurezze e dalle cose prestabilite, affrontando il mare aperto della vita con
tutte le sue incognite, ma anche con le tante nuove sensazioni che si scoprono.
 Dio stesso chiama gli E/G a vivere una vita avventurosa: chi ha il coraggio di
rispondere “eccomi”, scopre che la vita cristiana è una bella avventura perché chi si
affida al Signore non tollera la monotonia, le ripetizioni, le cose scontate
l’esperienza del profeta Geremia 1,1-10 diventa garanzia di quanto Dio segua fin
dal concepimento la nostra avventura con lui.
 Ogni E/G sperimenta la vicinanza di Dio che lo sostiene nella grande avventura
della vita (l’esperienza del profeta Geremia 1,1-10 diventa garanzia di quanto Dio
segua fin dal concepimento la nostra avventura con lui) nel brano di Geremia c’è
una bellissima espressione che rivela come Dio rimanga sempre al nostro fianco:
“perché io sono con te per proteggerti”.
 Dalla Bibbia possiamo cogliere come chi confida in Dio non teme le situazioni
problematiche, ma confidando in lui affronta le paure e le vince (l’esempio della
regina Ester 4-5; l’esempio del giovane Davide che con coraggio, fiducia in Dio e
nelle sue capacità, accetta la grande avventura di sfidare chi è più forte e grande di
lui;
 il giovane Samuele che, aiutato dal saggio Eli, mette la sua vita a servizio di Dio e
del suo popolo, in questo episodio biblico l’avventura è vissuta in pieno da
Samuele, ma vicino c’è il suo educatore (il Capo educatore) che stimola e
incoraggia ad accettare una vita avventurosa. Gli E/G hanno bisogno di proposte
forti, coinvolgenti, anche esigenti, quindi non rinunciamo a fare la proposta di una
vita cristiana che sia avventurosa; lo stesso Gesù, quando tutto sembrava
terminato, invia i suoi apostoli in missione (Mc 16,14-20) proprio per sottolineare
come l’esperienza cristiana sia un continuo ripartire: l’avventura ci chiama e questa
grande Avventura è Gesù.

Valenza spirituale “Brevetto”


 Ad un certo punto i nostri ragazzi sono pronti a dare quello che hanno appreso,
sono diventati competenti in qualcosa, perché si sono impegnati ed hanno
progettato un proprio cammino che li ha portati ad imparare alcune cose che ora
possono insegnare agli altri (1 Re 19,19ss; 2 Re 2,13ss Elia profeta preparato,
trasmette il suo sapere al giovane Eliseo).
 Quanto è decisivo far sentire importanti, fargli prendere in mano la loro vita, utili per
gli altri; anche Gesù, dopo averli istruiti, invia i suoi (Mt 10,1-8) e li rende abili a fare
quello che può fare solo lui…..i miracoli. Quello che uno ha imparato deve essere
messo a disposizione degli altri, così ci viene indicato in Rm 12,3-8 dove i carismi
sono per l’utilità comune
 E’ il tempo in cui, nel cammino di iniziazione cristiana, si riceve il sacramento della
Confermazione: il dono dello Spirito Santo accompagna e arricchisce il progetto
verso il Brevetto di competenza (At 13,1-3 dove lo Spirito scende su di un gruppo di
“dottori” preparati).
 Essere competenti vuol dire, non solo saper fare, ma anche fare bene, saper fare
cose belle perché Dio opera attraverso di noi: il Brevetto chiede agli E/G di mettere
a frutto questa grande risorsa.

Valenza spirituale “Specialità”


 Un E/G che si affaccia al mondo della competenza, sente il desiderio di
sperimentare, come fece il popolo d’Israele dinanzi alla terra promessa Nm 13:
furono inviati esploratori per conoscere la nuova terra.
 Dio è talmente buono con noi che dona a ciascuno dei talenti, dei carismi (Mt
25,14-30; Lc 19,11-27) che prima di tutto devo conoscere e poi mettere a frutto per
il bene, mio, e del mio gruppo.
 Il cammino di catechesi di iniziazione cristiana verso il sacramento della
Confermazione, diventa l’occasione per far sentire agli E/G che Dio gli accompagna
nella scoperta dei loro talenti attraverso il dono dello Spirito Santo, affinché le loro
capacità siano potenziate.

Valenza spirituale “Legge”


 Non è facile parlare a degli adolescenti di regole da osservare, ma ciò che rende la
legge scout e i 10 Comandamenti particolari e diversi, è che queste sono leggi in
positivo, cioè non costringono, non obbligano.
 Dio si rivolge a ciascuno di noi offrendo la sua Legge: Dio chiede agli E/G di entrare
nella sua squadra, di accettare le regole del gioco per vivere quella bellissima
esperienza di essere suoi figli
 La consegna da parte di Dio delle tavole della legge che noi conosciamo come
Comandamenti (Es 20,1ss attenzione al linguaggio per evitere un rifiuto istintivo da
parte degli E/G possiamo chiamarli “tavole della Testimonianza”)
 l’osservanza della legge, porta “ a riuscire in ogni nostra impresa”. Se osservo la
legge di Dio, riesco nell’Impresa più bella, quella della vita (I Re 2,1-5).
 Gesù sintetizza tutta la legge nel “comandamento nuovo” (Gv 13,34-35) dove il
vivere queste parole, è condizione indispensabile per essere suoi discepoli. La
legge scout, come la legge di Dio, non è solo da osservare, ma da interiorizzare:
per sottolineare questo ci può aiutare il cammino di iniziazione cristiana.

Valenza spirituale “Promessa”

 Nell’esperienza religiosa l’uomo ha imparato da Dio il valore della promessa e della


fedeltà ad essa, perché Dio per primo si è dimostrato fedele in ogni circostanza;
pensiamo ad Abramo (Gen 12,1-3) che riceve non solo la promessa di una terra
fertile dove abitare, ma anche di avere un discendenza (Gen 18,1-15 Mamre) e, da
lui, la nascita di un popolo (Gen 15,1-6 Abramo conta le stelle).
 Ogni promessa viene sancita da un rito, un sacrificio che impegna alla fedeltà; dal
sacrificio in Gen 15,7-20 dove Dio rinnova la promessa con Abramo, alla
crocifissione di Gesù, dove la Promessa si estende all’umanità intera.
 Noi sappiamo che la Promessa scout non è per un periodo, ma “per sempre se Dio
lo vorrà!”, questa estensione all’eternità riprende la promessa di Gesù in Mt 28,16-
20 che ci ha detto: “io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Valenza spirituale “Motto”


 L’essere pronti, presuppone l’essere subito disponibili a fare qualcosa per gli altri, in
questo caso la parabola del buon samaritano (Lc 10,29-37) mette in evidenza che
quell’uomo, originario della Samaria, è pronto ad intervenire, non ha paura, non fa
calcoli, agisce.
 Ogni E/G esprime col motto la sua prontezza per l’annuncio del Vangelo come
ricorda San Paolo in Rm 1,15, ma anche il coraggio di portare a termine la propria
missione fino alle estreme conseguenze: At 21,12-14.

Valenza spirituale “Buona Azione”


 La BA in fondo è il fare qualcosa di utile, di bello e di buono verso qualcuno, farlo in
maniera esplicita o nascosta, farlo in maniera inaspettata….BP la definiva un “Good
luck” cioè un bel colpo! Un “tiro mancino” che sorprende l’altro che lo riceve.
Partiamo da I Samuele cap. 19 e 20 è la bella storia dell’amicizia tra Gionata (figlio
di Saul primo re d’Israele) e Davide che deve prendere il posto di Saul, ma Saul
cerca di ucciderlo. Gionata fa di tutto per aiutarlo: è nel vivere la vera amicizia che
io pongo attenzione all’altro.
 Dobbiamo puntare a costruire una predisposizione al bene, a fare il bene. Far
cogliere come anche gli incarichi di Sq. o i posti di azione sono un modo per fare la
BA…se io svolgo bene il mio servizio ho fatto uan BA. Nella Promessa ci siamo
impegnati a fare del “mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio
Paese”…….gli altri sono il mio paese.
 La vita di alcuni santi potrebbe diventare la presentazione di modelli reali: come la
figura di San Martino di Tours che dona una parte del suo mantello e poi il cielo da
nuvoloso diventò pieno di sole…da qui l’estate di San Martino: quando faccio il
bene intorno a me porto la luce, nasce la luce.

AE Nazionale Branca E/G Agesci

LABORATORI
In seguito agli stimoli offerti il sabato con gli interventi, è stata
proposta ai capi eg la possibilità di mettersi alla prova
concretamente con l’attività dei laboratori per scoprire il legame
tra lo strumento di branca e la dimensione religiosa e spirituale.
Vengono realizzati 7 laboratori uno per ogni strumento
individuato. All’interno di ciascun laboratorio, divisi in quattro
gruppetti, i capi Eg hanno affrontato delle situazioni concrete
della vita Eg, legate allo strumento in questione ed hanno
individuato: alcuni passi biblici utilizzabili; un’attività di catechesi
strutturata ed alcune riflessioni o attenzioni da poter utilizzare in
base a quello che succede nella situazione attribuita che non era
prevedibile a priori (catechesi occasionale). Alla fine del lavoro di
ciascun laboratorio è stato condiviso quanto elaborato dai singoli
gruppi.

AVVENTURA E VITA ALL’ARIA APERTA

Situazione 1

La partenza per il campo estivo si sta avvicinando, tutto è pronto, tranne la catechesi,
che Sara e Roberto i due capi reparto, insieme alla loro staff, scomparsa al mare devono
fare...è rimasta l’ultima cosa da fare, perché le idee proprio non arrivano.
L’anno è stato lungo e un po’ noioso, sempre chiusi in sede a preparare l’impresa del
musical Grease, Giovanna la capo squadriglia delle Aquile, è stata davvero meravigliosa
nel ruolo di Sandy, però c’è proprio bisogno di vivere una fantastica avventura fuori
dalla sede…ecco l’idea anche la catechesi sarà sull’aria aperta, non rimane che
prepararla.
Il campo estivo è iniziato, tutto va bene, ed anche la scelta della catechesi si è rivelata
adatta, il luogo è così bello, accanto al campo c’è un torrente dalle acque limpide, con
una piccola cascata sotto la quale fare il bagno, per rinfrescarsi durante le calde
giornate, dopo aver lavorato affannosamente alle costruzioni.
Al sesto giorno però inizia a piovere, e la mattina dopo ci sono le missioni…Luca, il capo
squadriglia dei Lupi, non ne vuol proprio sapere di partire per la missione, e poi, tutta
quella roba detta sulla natura durante la catechesi…bella, ma piove!
Sara e Roberto insieme al resto della staff, la sera decidono che le missioni non si
rimandano, ma visto il clima generale del reparto, bisogna trovare un modo per ritrovare
l’entusiasmo, magari sfruttando proprio la catechesi appena messa in discussione da
Luca…infondo il problema è proprio l’adattarsi ai tempi e ai ritmi della natura, alle volte
amica, altre no.

PASSI BIBLICI:

Gen 12, 1-4 chiamata di abramo


Gen 2, 8-22 bellezze della natura
Lc 4, 1-13 deserto
Cantico delle creature di S.Francesco
Lc … pescatori di cafarnao, partire rischiare affidarsi
Geremia 1, 17-19 presenza di Dio
Samuele 17 davide e golia, fiducia nelle proprie forze
Mt 8, 23 tempesta
Lc 24 discepoli di emmaus
Gv 21 la pesca miracolosa
Samuele 1, 3 la chiamata di samuele
Lc 12, 22 fiducia nella provvidenza

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1:alla partenza delle missioni:FIDUCIA: la mattina svegliare i ragazzi e bendarli;


farli arrivare al ruscello guidati dal capoSq, attraverso il battito sulle spalle.
Al ritorno: BATTESIMO: alla cascata i CR lavano le mani e viene dato ad ogni eg una
borraccia piena d’acqua, in ricordo del battesimo e come segno di purezza, per
riprendersi dalle fatiche della missione.

CANTO: canta e cammina; è più bello insieme.

Gruppo 2: la catechesi del campo è interamente strutturata sul cantico di S.Francesco:


ogni giorno viene affrontato un “elemento” e per ogni giorno abbinata un’attività del
campo tipo:
luna: veglia alle stelle
acqua: usare il torrente
frutti: gara di cucina
vento: aquiloni
terra: piantare qualcosa
fuoco: bivacco
morte: tema del servizio/ba, da riprendere nella genesi che alla fine viene creato
l’uomo
alla fine il tema dell’uomo: ultima e migliore creazione

Gruppo 3: catechesi per il campo: “i segni di Dio nella natura”


1. “chiamata di abramo”Gn 12, 1-4 lancio campo
2. “bellezza della natura” Gn 2, 8-22 da fare vicino al fiume
3. “deserto” Lc 4, 1-13 abbinato all’hike, veglia
4. Cantico delle creature con il canto “laudatosi”
5. Momento occasionale: con il con.ca. la sera primo delle missioni “occasione di
salvezza e fiducia in Dio” abbinato all’Arca di Noè.
Quando tornano dalla missione devono portare un simbolo tipo colomba e ulivo.

Gruppo 4: durante le missioni dare dei brani sull’avventura tipo il popolo di Israele esce
dall’Egitto abbinato con una riflessione sulla natura e sui suoi elementi aggiungendone
uno alla fine…l’amore.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: Luca il capoSq che non vuole partire per la missione: viene letto e
commentato il brano di samuele che viene chiamato da Dio, ma se non avesse avuto
accanto un capo magari non avrebbe ascoltato Dio.

Gruppo 2 e 3: al momento della partenza delle missioni brano della tempesta sedata e
richiamo alla provvidenza.

Gruppo 4:
Ipotesi1: al rientro dalle missioni una Sq arriva con qualche ora di ritardo perché aveva
perso il sentiero: figliol prodigo e discorso sull’apprensione.
Ipotesi 2: piove, non hanno coperto il fuoco e non riescono a cucinare, citazione “le
vergini stolte” Mt 25, 1-13.
Ipotesi 3: un ragazzo del primo anno si sente ultimo ed emarginato: storia di Giuseppe, il
più piccolo dei fratelli scelto da Dio.
Ipotesi 4: costruzioni riuscite bene dopo grandi fatiche e scoraggiamenti: “la casa sulla
roccia”. I ragazzi progettano di costruire la sopraelevata ma durante il campo si fanno
prendere dallo scoraggiamento e pensano di rinunciare nell’impresa. Con l’aiuto dei capi
riescono a rialzare l’umore delle sq e a realizzare la costruzione.

Situazione 2

Alla riunione di sabato scorso il Reparto Stella Polare ha fatto la Fiesta di fine impresa
godendosi le foto dell’impresa...l’impresa appena finita è stata una gara di slittini
realizzati dalle Sq! La giornata sulla neve ha ripagato tutti gli e/g delle interminabili
riunioni in sede ad assemblare i pezzi dello slittino.
Al consiglio capi della settimana dopo i Capi Sq. parlano ancora tra loro della gara di
slittini, delle neve, delle pallate di neve…e tutti nello stesso momento pensano che
sarebbe bello vivere la prossima impresa interamente all’aria aperta nel segno della
piena avventura!Andrea è fissato:”però basta con le tende!andiamo nel bosco con un
telone e un’accetta… saranno più che sufficienti!!!” Piano piano l’idea prende forma,
Alice, la capo Sq. delle Panda non sembra così entusiasta ma pensa che una ventata di
novità nella sua sq. non faccia male.
E allora nasce piano piano l’idea di un RAID di reparto…una sfida tra SQ come non si
vedeva nel Reparto Stella Polare da tanto tempo. Le sq. partiranno da sentieri diversi, si
dovranno orientare con la bussola, dormiranno sotto un riparo creato da loro, ecc…
Giuseppe e Letizia, i capi reparto, sono contenti ma manca qualcosa per completare
questa nuova impresa e anche la catechesi deve fare vivere l’avventura a pieno, poche
letture e tanti fatti!!!

PASSI BIBLICI:

Mt 10,9 andate per le strade


Genesi 12 esci dalla tua terra
Cantico delle creature
Mt 4, 18-22 i primi discepoli
Lc 9, 1-6 partire senza…”non prendete”
Atti apostoli 2, gli apostoli vanno ad evangelizzare il mondo
Esodo 17
Esodo 15, 22-27
Salmo Davide23, il signore è il mio pastore
Lc 12, 26-31
Mt 6, 25-34

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: viene organizzato un momento sul tema “vola solo chi osa farlo”, con la
lettura del brano Mt 6,25 (“non preoccuparsi”). Canzoni “camminerò”, “forza venite
gente” e “andate per le strade”.

Gruppo 2: la catechesi viene vissuta dalle sq. durante il cammino del raid infatti
apriranno in determinati punti delle buste che propongono il tema della genesi nel
complesso da sviluppare lungo tutto il raid. Prima di arrivare al campo ogni sq sceglie un
simbolo da offrire durante la preghiera della sera con tutto il reparto.

Gruppo 3: Dopo aver letto di reparto il brano dell’Esodo le sq si dividono e partono per i
loro sentieri e dopo ogni sq. legge lo spunto di riflessione (brano dei gigli). Durante il
sentiero ogni squadrigliere sceglie un simbolo della natura che rappresenta ciò che lo fa
più sentire vicino a Dio. All’interno della sq i simboli vengono mimati r spiegati da
ognuno e ne viene scelto uno rappresentativo di tutta la sq. Al ritorno dalla missione,
dopo l’accolgienza, vengono messi in comune i simboli con tutto il reparto con una
staffetta dove il simbolo diventa il testimone, a cui partecipa anche la staff con il suo
simbolo. In cerchio poi ciascuna sq esporrà il proprio simbolo. A conclusione mimo
generale.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: riflessione sul successo dell’impresa dovuto al fatto che ognuno ha dato il suo
piccolo o grande contributo.
Preghiera spontanea dei ragazzi nel momento serale ringraziando per l’esperienza
vissuta.
Gruppo 2: situazione: 2 sq. trascorrono l’intero raid insieme: occasione perduta, Mt 19,
Lc 18, Mc 10, il giovane ricco.

Gruppo 3: 1. Sq. che non si è goduta l’uscita: figliol prodigo o talenti.


2. Sq. che ha avuto paura: preghiera delle orme.
3. Sq. che ha vissuto a pieno la missione: dove c’è unità delle sq. c’è Dio.

IMPRESA

Situazione 1

L’impresa di questo anno è bellissima, una gara di pesca tra squadriglie, con tutto il
materiale da costruire da loro: retino, canna di pesca, lenza, esche, oltre ad
un’informazione completa su tutti i pesci che bazzicano i torrenti della zona.
Nell’ultimo periodo l’entusiasmo è un po’ calato per la difficoltà di procurarsi il
materiale, e perché pescare non è così facile come si pensa! Solo Francesco e Alberto,
ultimi arrivati della squadriglia Gazzelle sono in grado di pescare, bisognerà chiedere un
aiuto a loro…però da soli non ce la possono fare, hanno bisogno dell’aiuto di tutto il
consiglio di impresa…loro si occuperanno della parte pratica, il consiglio di impresa di
quella spirituale, naturalmente insieme all’aiuto di Cristiano l’aiuto capo reparto e di
Teresa la capo reparto. Insieme si mettono a cercare l’idea giusta per recuperare la fase
finale dell’impresa.
L’unione della competenza di Francesco e Alberto con la catechesi del consiglio di
impresa, da la giusta carica a tutto il reparto, tanto che l’uscita della gara di pesca è un
successo! Rimane la fiesta e poi via per un’altra avventura…la fiesta è pronta, il
consiglio di impresa ha pensato a tutto, ma considerando che la catechesi è stata così
importante per recuperare lo spirito, forse è il caso di riprenderla anche nella fiesta…ma
non ci ha pensato nessuno…tocca rimboccarsi le maniche!

PASSI BIBLICI:

Gen 2,20: dare un nome a tutte le creature


Es 15: Cantico di Mosè, si ringrazia il Signore per la liberazione del popolo.
Es 17: Mosè Aronne e Cur, la collaborazione e la tenacia riescono a sostenere e guidare
l’impresa.
Es 31: Dio infonde competenza e saggezza agli operai del tempio, ognuno ha un incarico
ben preciso.
Sir 2,1: fiducia nel Signore
Salmo 149: salmo di Lode (per la fiesta)
Mt 13,32: Il granello di senape, valorizzazione dei piccoli e delle competenze
Mt 25, 14-30: parabola dei talenti
Mt 20, 1-16: parabola dei Vignaioli, c’è chi lavora più, chi meno
Mt 14,13-21: Moltiplicazione dei pani e dei pesci
Lc 24: cena di Emmaus (per la fiesta)
Lc 12, 22: la Provvidenza
Lc 5,1-11: Pesca miracolosa
Gv 15: Io sono la vite e voi siete i tralci
Cor 12: Il corpo e le membra

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1:In una vasca galleggiano mele e paperelle che contengono fogliettini con
all’interno frasi da Es 15 numerate. Ognuno cerca di pescare una frase; alla fine
riscriviamo i fogliettini e come momento di ringraziamento al Signore ognuno legge il suo
fogliettino secondo l’ordine corretto.
Canto: Amare questa vita.

Gruppo 2: Dopo un canto iniziale gli esploratori e le guide vengono mandati a cercare i
pezzi di un puzzle che messo insieme descrive l’impresa che si sta portando avanti; dopo
che ognuno ha trovato il proprio pezzo scrive dietro i propri talenti. Una volta che ci si
riunisce si monta il puzzle. Solo con il contributo dei talenti di tutti l’impresa potrà
essere bella e completa. Dopodichè un caporeparto racconta un pezzo del Vangelo
adatto (parabola dei talenti) e si chiude con un canto.

Gruppo 3: Dato che si stanno catalogando i pesci si uò sfruttare il brano Gen 2,20 in cui
Dio dà il nome a tutte le creature. Si legge poi Mt 13,32: Il granello di senape,
valorizzazione dei piccoli e delle competenze. Il canto “Dove troveremo tutto il pane” ci
fa riflettere su come superare le difficoltà; si utilizza un simbolo collegato alla senape.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: La pesca miracolosa: è nei momenti di difficoltà e di maggiore sconforto che


la perseveranza viene premiata. Anche Pietro, dopo una nottata di tentativi invano,
getta le reti di nuovo e viene premiato con una pesca miracolosa.

Gruppo 2: I competenti hanno paura di fallire perché sono piccoli, il resto del reparto
non collabora. Lettura del passo del Getsemani (Gv, 18): anche Gesù ha paura di fallire
e prega chiedendo anche l’aiuto degli apostoli che però si addormentano.

Gruppo 3: sono semplicemente indicati i brani


Mt 20, 1-16: parabola dei Vignaioli, c’è chi lavora più, chi meno
Lc 12, 22: la Provvidenza.

Situazione 2

Dopo un Consiglio della Legge combattuto e sentito il reparto ha deciso di cimentarsi in


uno spettacolo di cabaret e non solo. I gruppi di impresa sono presto fatti: logistica,
musica, scenette scout, scenette comiche 1 e scenette comiche 2. Il consiglio d’impresa
penserà al coordinamento dei gruppi e alla stesura del programma della serata.
Dopo un mese di lavoro ancora non è stato fatto molto, la data della rappresentazione è
lontana e le riunioni dei gruppi di impresa passano tra puntate di zelig registrate,
arpeggi con la chitarra elettrica e Mirko che si è fissato con la giocoleria e vuol fare un
intermezzo tra ogni intervento. Cosimo, il presentatore della serata, che è pronto per
conquistare la competenza di animazione espressiva proprio alla fine dell’impresa, non
vede via d’uscita alla situazione e si mette in testa di fare tutto lui. Ognuno va per
conto suo e i responsabili dei gruppi di impresa non riescono a gestire la situazione. I
capireparto decidono che è il momento di fare qualcosa per dare un impulso all’impresa.
La solita ramanzina? No dai… ci vuole qualcosa di pratico, di davvero stimolante, perché
non pensare ad un’attività all’aperto che unisce gioco e spiritualità?

PASSI BIBLICI:

Gen 11: Torre di Babele, esempio negativo di impresa.


Es 3: il roveto ardente.
Es 17: Mosè nelle difficoltà invoca l’amore di Dio.
Es 31: Dio infonde competenza e saggezza agli operai del tempio, ognuno ha
un incarico ben preciso.
Es 40: costruzione del tempio, fiesta.
Mt 4: le tentazioni.
Mt 25, 14-30: parabola dei talenti.
Mt 25, 1-14 parabola delle vergini: essere pronti.
At 1, 12 e segg.: la prima comunità.
I Cor 12: Il corpo e le membra.

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1:Lancio ganzo e lettura della parabola dei talenti, inerente alla creazione delle
pattuglie; verifica intermedia usando il brano della costruzione del tempio;
verifica post – impresa con il brano Gen 1;
fiesta con il brano Gen 2, 1-4;
se la verifica va male usare un brano sulla correzione fraterna.

Gruppo 2: obiettivo: ridare entusiasmo e giusta direzione all’impresa; far capire che
l’impegno di ciascuno è importante. Gioco (attività in cui ognuno è importante) +
Spiritualità (Tempio di Gerusalemme Es 36).

Gruppo 3
Lancio Es 3 Dio dà a Mosè una Tutto il reparto è chiamato ad
missione alimentare un fuoco; chi è chiamato a
sua volta chiama.
Posti Parabola dei talenti Lettura nei gruppi di impresa; in una
d’azione cesta si mettono dei talenti in cui su un
lato ci sono scritti i propri talenti,
sull’altro il proprio posto d’azione.
Realizzazione Racconto del Corpo e le Sagoma con tutto ed una parte in rilievo.
membra
Verifica Parabola del seminatore Si prendono i talenti dalla cesta e si
fanno ardere in una grande fiamma.
Fiesta ES 17

Gruppo 4
Lancio Davide e Golia
Ideazione Parabola dei talenti
Progettazione Arca di Noè Gen 6, 13-22
Realizzazione Preghiera di San Damiano - San Francesco
Verifica Dio va ad abitare nel Tempio compiaciuto del lavoro
fatto
Fiesta Nozze di Cana

CATECHESI OCCASIONALE:
Gruppo 1: nel momento di crisi: si fa il gioco dell’orchestra con alcuni elementi di
disturbo; poi si legge il brano sulla torre di Babele e poi si rigioca normalmente.

Gruppo 2: NO

Gruppo 3: contrapposizione tra l’impresa che fallisce perché ognuno va nella propria
direzione, parlando la propria lingua (torre di Babele) con l’impresa che funziona, grazie
anche all’aiuto di Dio (tempio di Gerusalemme).

Gruppo 4: torre di persone - > se non tutti stanno al loro posto la torre cade (torre e non
piramide!!), quindi si prendono i foglietti su cui son stati fatti scrivere i talenti di
ognuno; togliendo anche pochi talenti la torre cade.

COMPETENZA
Situazione 1
Armando è al terzo anno di reparto (terzo su quattro), sta cammino sulla tappa della
competenza, ha iniziato questo anno il Liceo Scientifico, ma latino e matematica sono
un mondo buio…. Eppure alle medie andava così bene in matematica, credeva che le
materie scientifiche fossero il suo forte, ma adesso invece non riesce a superare il 5,
nonostante gli sforzi!
Purtroppo in reparto la vita non va meglio, ha 4 specialità, attore, topografo (è
bravissimo!!!!), giocattolaio e pompiere, gli sono piaciute tutte, ma di recente ha
scoperto che la sua passione è l’alpinismo, e così ha deciso di prendere il brevetto di
guida alpina … pensava sarebbe stata una cosa veloce, le specialità le ha prese in breve
tempo, lo entusiasmavano proprio! E invece sul brevetto sta durando una gran fatica …
non sa bene che fare, dove andare, cosa imparare, da chi, cosa sa, cosa dovrebbe
sapere, cosa vorrebbe sapere, cosa … cosa … cosa … magari non è il brevetto per lui,
oppure non è lui per il brevetto, magari non riuscirà mai a prendere quel brevetto, e
addio tappa della responsabilità…
Insomma Armando è veramente giù, il prossimo fine settimana ci sarà uscita, e la staff è
qui che sta progettando la catechesi per l’uscita, ma il problema di Armando li distoglie
dalla preparazione…che possono fare, magari preparare un gioco in cui coinvolgerlo…no
non si può, al gioco ci pensa il capo sq. dei Cobra, allora chiediamo a lui la
logistica….non ci sta pensando le capo sq dei Koala e dei Delfini per l’impresa c’è il
consiglio d’impresa … e allora? Ai capi spetta solo la preparazione della catechesi, come
possono attraverso questa arrivare ad Armando ed essergli utile?…….

PASSI BIBLICI:

Parabola dei talenti – mettere a frutto le proprie capacità


Figura di Mosé che sale sul monte per pregare e per ritrovare la forza per superare il
momento di scoraggiamento
Salmo 91
Genesi 32, 2-3 (Giacobbe ha un momento di difficoltà)
Matteo 14 (parabola seminatore)
Giobbe 28
Matteo 8, 23-27 – Gesù calma la tempesta
Esodo 16, 1-5 – Il Signore sfama gli Israeliti nel deserto
Matteo 13, 1-9 – Parabola buon seminatore

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: Canto Mani


“Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo Spirito della
Sapienza”.
Parabola dei talenti
Momento di riflessione personale
Condivisione dei propri talenti – ogni ragazzo porterà i propri brevetti e specialità
(momento gestito dai ragazzi che stanno prendendo il brevetto)

Gruppo 2: Gioco – simulazione di un incendio. Divisione in 4 gruppi, lo scopo è quello di


far emergere le competenze dei ragazzi in particolare di Armando.
Lettura parabola buon seminatore
Canto Su Ali d’aquila

Gruppo 3: Gioco – percorso con un sacchetto di sale bucato. Si deve affrontare una salita
e la meta è la vetta.
Preghiera anonimo brasiliano
Canto stella polare

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: Brano di BP – Guida da te la tua Canoa

Gruppo 2: lettura brano 3 alberi – nessun albero raggiunge l’obiettivo che si era prefisso,
forse perché troppo “alto”, però alla fine se apre gli occhi trova il modo di realizzarlo in
modo diverso.

Gruppo 3: CdL – riflessioni sul testo della preghiera dell’esploratore


Situazione 2

Gli esploratori e le guide entrati in Reparto quest’anno dopo i primi mesi di entusiasmo
passati a conoscere tutte le novità che l’avventura del Reparto regala: squadriglia
tradizioni e dopo aver pronunciato la promessa ed aver rinnovato alcune specialità che
avevano conquistato in Branco, iniziano ad essere un po’ fiacchi, qualcuno si vede di
rado. In oltre non sono più attratti dalle specialità, non sanno quale scegliere, le
percepiscono come compitini e non ne vedono l’utilità nella vita di Reparto e
Squadriglia. Tutti tranne uno Luigi che invece non ha perso lo slancio iniziale e dopo
aver conquistato la specialità di amico degli animali, ha deciso di intraprendere la
conquista della specialità di fotografo.
Claudio e Francesca i Capi Reparto insieme a Luca l’Aiuto cercano di capire come fare
per spronarli alla conquista delle specialità e tramite queste recuperare il loro
entusiasmo nella vita di Squadriglia e Reparto. Cercano di utilizzare a tal fine l’impresa
che sta per partire lo spettacolo di giocoleria e artisti di strada. E perché no una bella
catechesi….

PASSI BIBLICI:

I talenti
Genesi – la creazione
Noè e la costruzione dell’Arca
I Re 19,19 (Elia e Eliseo) – Elia, dopo aver riconosciuto competente Eliseo, gli getta
addosso il suo mantello e lo manda a rendere competenze altre persone
Matteo 25, 14 – parabola dei talenti
Atti 2, 14-21 (Primo discorso di Pietro) – dopo la discesa dello Spirito Santo inizia la
predicazione degli Apostoli come missione profetizzatrice
Matteo 25, 14 – parabola dei talenti
Atti 4, 32
Marco 16, 9-20
Parabola dei talenti

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: Gioco – ogni ragazzo ha con sé un pezzo dell’Arca di Noè: mettendoli insieme
si costruisce la nave.
Lavorando insieme si fa meglio e più velocemente, come Noè che ha costruito l’Arca con
l’aiuto dei propri figli.
Veglia alle stelle – Il Signore ha creato tutte le cose e ogni cosa ha un ruolo all’interno
dell’universo.
Canto finale – L’unico Maestro

Gruppo 2: ad ogni ragazzo viene attribuito un numero di talenti diverso che dovrà
difendere e dovrà cercare di conquistare altri attraverso lo scalpo. Alle fine del gioco si
legge la parabola e i ragazzi scrivono sui talenti da loro conquistati una o più qualità
proprie da offrire al reparto. Su un cartellone, dove sono elencate le specialità, si
posizionano, sulla base dei talenti, anche su le specialità, con il fine di conquistare il
brevetto.

Gruppo 3: Gioco – lo staff è travestito da attrezzi da lavoro che litigano tra loro.
Obiettivo, ogni squadriglia deve utilizzare gli attrezzi per costruire degli oggetti utili alla
vita di sq. da presentare al bivacco.
Durante il bivacco si racconta la Storia del falegname di Bruno Ferrero e si racconta la
parabola dei talenti.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1
Alcuni ragazzi non s’impegnano e non contribuiscono alla riuscita dell’impresa:
Proverbi 6, 6-11 – “Il pigro e la formica”
Chiamata dei discepoli da parte di Gesù
Gesù nell’orto degli ulivi: ha paura ma fa la volontà del Padre
Durante lo spettacolo c’è un guasto all’impianto luci, uno dei ragazzi sfrutta la
competenza conquistata con la specialità di elettricista e risolve il problema:
Matteo 25 – parabola delle lanterne

Gruppo 2:quando un’impresa si scelgono i posti d’azione, chi non è entusiasta del suo
ruolo non sfrutta i propri talenti. I capi fanno riferimento alla parabola dei talenti.

Gruppo 3: Non premere troppo su Luigi, l’unico ancora entusiasta, per evitare che si
senta troppo sotto pressione, però privilegiare le sue specialità per il reparto.
Canto Grandi cose e in un mondo di maschere

ALTASQUADRIGLIA
Situazione 1
Anche questo anno il campo di alta sq. si sta avvicinando, e Chiara e Davide, i capi
reparto, stanno seguendo con entusiasmo e un po’ di pazienza, la costruzione del campo
da parte dei ragazzi!
C’è chi preparar una cosa, chi un'altra, chi mezza, chi nessuna perché lo ha scordato,
insomma tra alti e bassi l’impresa campo prende forma… chissà se la prenderà in tempo
per la partenza!
Gli esploratori e le guide dell’alta sono piuttosto in gamba, sono 6 dell’ultimo anno e 4
del penultimo, loro soprattutto sono esaltati dal campo che stanno progettando! Gli
piace l’idea di fare qualcosa senza i piccoli, di avere più tempo per confrontarsi, di non
avere il capo squadriglia da seguire, ma di fare quello che vogliono!
Lucia e Ginevra si occupano dell’animazione, tema “L’era glaciale”, Fabio, Camilla e
Luca della logistica, devono trovare un posto con un sacco di neve, ma non è facile con
un inverno così caldo, Alberto e Martina del materiale per gli slittini, mentre Andrea,
Carmen e Gennaro si occupano della catechesi, di cui stanno ancora cercando il tema,
perciò presto andranno da Chiara e Davide per trovare insieme un’idea!
Finalmente si parte per il campo, tutto va bene, alla fine in super corsa è stato fatto
tutto, ma la logistica ha sbagliato gli orari della messa….che si fa adesso, il loro AE non
ce la fa a raggiungerli lassù….

PASSI BIBLICI:

Chiamata dei 12 apostoli


Pentecoste
Trasfigurazione
Abramo che viene chiamato da Dio per la terra promessa
Abramo che decide di fare per conto suo e ha un figlio dalla sua serva
pescatori di uomini
Parabola dei talenti
Parabola del figliol prodigo
Parabola del seminatore
Deuteronomio (le cose fatte insieme hanno un altro sapore)
Discepoli nell’orto degli ulivi
Mosè e il roveto

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: veglia serale sul libero arbitrio, sulla libera scelta prendendo spunto dal brano
di Abramo.

Gruppo 2 : gioco sul bello dello stare insieme, del crescere, del conoscerci… prendendo
spunto dalla chiamata degli apostoli, brano del deuteronomio, e parabola dei talenti.

Gruppo 3:

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: riflessione sulla liturgia della parola (Atti 42-48); e confronto come se fosse
una omelia partendo dal fatto che “quando due o tre sono riuniti nel mio nome…”

Gruppo 2: Attraverso la lettura del Quoelet (c’è un tempo per ogni cosa) si cerca di far
tirar fuori il meglio da ogni cosa anche dal fatto che è accaduto;

Gruppo 3: imparare dai propri sbagli (l’adultera);

Situazione 2

Quest’anno è entrata nell’alta squadriglia solo una nuova guida: si chiama Vittoria, è
una ragazzina matura, ma anche molto timida, con difficoltà a emergere nel grande
gruppo. Sara e Tommaso, i capi reparto, sono ben contenti che i ragazzi dell’alta
squadriglia abbiano proposto un’uscita di avventura, con cui poter cominciare alla
grande l’anno. I capi reparto sono infatti certi che questo evento aiuterà a unire il
gruppo e a creare un clima sereno e complice: sperano, in particolare, che Vittoria sia
accolta al meglio e sappia tirare fuori tutti i suoi talenti!
L’uscita prevede un tratto di strada bello e faticoso: la meta è un’altura dalla quale si
gode un panorama meraviglioso. I capi preparano dunque con l’AE la catechesi.
È il giorno della partenza e non manca nessuno: sono presenti i dieci affiatatissimi
ragazzi dell’ultimo anno e la new entry Vittoria, di un anno più piccola. Il sole
splendente fa ben sperare sull’esito dell’uscita e sull’efficacia della catechesi. E in
effetti va tutto per il meglio: i ragazzi se la cavano bene a seguire la cartina e si
rivelano agili nel superare le difficoltà incontrate durante il cammino (un azimut, un
fiume da guadare, un ponte molto alto da attraversare). All’arrivo restano tutti incantati
dal panorama: che spettacolo!!!!!!
La giornata scorre veloce: giochi, canti e una bella mangiata trappeur! I capi però
notano che Vittoria sta sempre in disparte: gli altri non fanno nulla per coinvolgerla e,
anzi, tendono a escluderla. Inizialmente non intervengono, ma, durante la strada di
ritorno, notano un fatto che li manda proprio in bestia. Vittoria è lasciata indietro dai
compagni: avendo le mani impegnate con i sacchi della spazzatura di tutti, finisce per
cadere. Lì, ad aiutarla, ci sono solamente Sara e Tommaso. È decisamente il momento di
fare una sosta e riflettere….
PASSI BIBLICI:

Pescatori di uomini
Trasfigurazione
Parabola dei talenti
Parabola del figliol prodigo
Parabola del seminatore
Deuteronomio (le cose fatte insieme hanno un altro sapore)
Discepoli nell’orto degli ulivi
Buon samaritano (accoglienza – comunità)

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: riflessione sulle bellezze del creato con esaltazione dei membri più piccoli
(Mc 3).

Gruppo 2: Samuele 16 scelta di Davide come Re.. incentrare la catechesi sul gruppo e
non sulla singola persona attraverso la parabola dei talenti.

Gruppo 3: prima di tutto fare un deserto sulla senso della comunità. In seconda battuta
un gioco strutturato in modo tale che tutti si esprimano facendo attenzione al senso di
accoglienza della nuova entrata.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: Prendendo spunto dal fatto che Gesù ha portato la croce.. si portano i ragazzi
a riflettere sul fatto che Vittoria si è fatta carico dei bisogni degli altri e sul
menefreghismo generale.

Gruppo 2: nascita di Gesù e menefreghismo degli albergatori….


Gruppo 3: NO

SQUADRIGLIA
Situazione 1
Anno nuovo, progetti nuovi!
Però ci sono persone appena arrivate dal branco, poi l’anno scorso Andrea e Michele, al
campo fecero una litigata tremenda…via, è proprio il caso di ripartire alla grande!
E forse è il caso di fare un bel consiglio di squadriglia.
Pietro, il capo sq., è un ragazzo responsabile e brillante, ma non sempre riesce “a dirle
nel modo giusto”, ma tiene molto alla sua sq. e desidera un sacco conquistare insieme ai
suoi la specialità di sq. di campismo.
Michele, il vice, è un po’ agitato, ma fondamentalmente è buono, è che si arrabbia
facilmente e perde la pazienza.
Andrea, ha la stessa età di Michele, e, anche se lo nega, non l’ha pesa troppo bene di
non essere vice. E’ molto competente e sta lavorando per il brevetto di Pionieristica…è
lui che ha suggerito Campismo come specialità.
Luigi è al secondo anno, è tranquillo, ma non sopporta il clima che si crea quando “quei
due” litigano….è scappato nel bosco al campo estivo, e i Capi Rep. sono dovuti andare a
cercarlo!
Tommaso è il classico novizio rompino, un po’ lagnone che ne combina di tutti i colori,
ma se lo becchi, poi piange e corre dal capo reparto.

PASSI BIBLICI:

I corinzi 12,12-21
Parabola del figliol prodigo
Mt 25, 14-30
Mt 15,17 correzione fraterna
Mt 18,22 perdono cristiano
Atti 4, 31-37
Mt 7, 1-5
Lc 17,3

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1:
proporre il gioco del mondo (ovvero un gioco di ruolo dove ognuno rappresenta uno
stato –povero, ricco…- solo che non hanno specificato bene lo hanno detto a parole e io
non me lo ricordo, ma tutti lo conoscevano, quindi….)

lettura degli Atti ( 4, 31-37) e consiglio di sq.

Gruppo 2:
Attività sulla coesione facendo il “pane di sq”, il pane delle competenze di ognuno.
Andrea costruirà il forno ( simbolo fondamentale che rappresenta la riuscita e mezzo per
la conquista della spec. Di sq.) lo aiuterà Michele
Tommaso impasterà per scoprire il dono della fatica e per immedesimarsi nel lavoro
altrui e per imparare a condividere
Il capo sq. Deve preparare una preghiera finale che racchiuda tutto il momento.
Il saccente è incaricato dei lavori apparentemente più noiosi ma cmq molto utilil,
raccogliere i sassi e pulirli per il forno, stare dietro alla stoviglie, prendere la legna…..

Lettura dei corinzi (prima lettera)

Gruppo 3 e gruppo 4
obiettivo: far prendere coscienza di appartenenza alla sq.
Il ruolo di ognuno è fondamentale

Strumento: consiglio di sq.


Lettera ai corinzi 12, 12-21
Canto dell’amicizia oppure in un mondo di maschere
Attività. Albero con le foglie…foglia verde sono i miei pregi e foglia gialla le cose che
posso migliorare.alla base di ogni foglia c’è la foto di sq., per evidenziare l’unità che c’è
cmq alla base di tutto.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1:
che Pietro e Michele condividano lo stesso incarico

Gruppo 2
Al momento della partenza per la pulizia del sentiero (impresa per la spec.) uno dei
piccoli si allontana per troppo tempo. Il capo sq. ha paura e si arrabbia….ritorna il
“fuggitivo” che ha perso tempo perchè ha trovato l’acqua e rifornisce a tutti l’acqua per
tutti.
Lettura di Marta e Maria Lc 10,38-42

Gruppo 3 e Gruppo 4:
per il litigio di Andrea e Michele
strumento: pranzo
attività:il capo rep si fa invitare a pranzo dalla sq. E prima di iniziare legge la parabola
dei talenti Mt 25, 14-30

Situazione 2

La squadriglia Lontre è una buona squadriglia. Lo scorso anno è arrivata seconda al


campo estivo, ma la capo squadriglia Alice, in passato non ha avuto la possibilità di fare
la “palestra” la vice, per questo motivo, non si sente all’altezza di guidare la sua
squadriglia. In realtà ha tutte le potenzialità per poterlo fare.
Siamo all’inizio dell’anno, i capi reparto, per questa prima parte dell’anno, hanno
deciso di puntare sull’autonomia di squadriglia. Per questo motivo, propongono al
consiglio capi, di iniziare a pensare di fare le uscite di squadriglia, che saranno un
toccasana per il clima, e che servirà per poter iniziare ad insegnare cosa si fa in reparto
ai novizi che sono da poco saliti dal Cerchio.
Il consiglio capi, oltre alla logistica e alla spiegazione di che cosa si farà all’uscita si
concentra bene sul momento di catechesi, che come viene spiegato dai capi reparto è la
spina dorsale dell’uscita.
I capi reparto e l’AE danno degli spunti importanti, suggeriscono parabole, e alcune passi
della Bibbia… ma per Alice l’unica preoccupazione è il fatto che dovranno cucinare alla
trappeur, e che quando si accende un fuoco possono sempre accadere cose strane………
ma ad aiutarla c’è Martina, la sua insostituibile vice, e riusciranno a fare un’uscita
memorabile.

PASSI BIBLICI:
Lc 1, 26-38 annunzio nascita di Gesù
Mt 25, 1-13 parabola delle 10 vergini
Atti 2, 42-47 prima comunità
Gv 15, 12-17 comandamento dell’amore
Lc 15, 1-7 pecorella smarrita
Lc 2, 41-50 Gesù nel tempio a 12 anni
Esodo 36, 1-2 costruzione del tempio
Mt 16, 13-20
Mc 6, 7-9
Lc 10, 38-42
Levitico 1, 7-9
Lc 19, 11-16
Torre di babele

CATECHESI STRUTTURATA:
Gruppo 1:
Il capo rep alla partenza consegna una busta con la proposta della catechesi serale.
Lettura Lc 2, 42-50
Si accende una candela centrale, ogni squadrigliere ha la sua spenta in mano. A turno
condividono una paura e accendono la propria candela. Condividere sinceramente per
aiutarsi.

Canto: resta qui con noi.

Gruppo 2
Canto a tema sulla natura, l’amicizia e la condivisione
Gioco sulla fiducia.
Es.1-di spalle a occhi chiusi, ti butti indietro e gli altri ti prendono. Questo con una
benda sugli occhi per affidarsi veramente
Es.2- scrivere quali sono le proprie “carenze” e le paure in modo da affidarsi agli altri.
Si legge il passo del Cieco nato…abbandonarsi agli altri perché possano prendersi cura di
te

Gruppo 3
Far costruire un muro che rappresenta la sq.. In ogni mattone del muro scriviamo i punti
di forza e di debolezza e i relativi incarichi di ognuno.

Gruppo 4
Ci ritroviamo insieme per il lancio della traccia:
- Partenza brano degli Atti
- Parabola dei talenti
- Ritualità della preparazione del posto ebraico (levitico)

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1
Le lontre si sono perse all’uscita e i capi sono andati a cercarle. Una volta trovate le
hanno riportate a casa. Può succedere di perdersi, basta avere fiducia e stare insieme
per percepire la presenza di Dio

Canto: cammina con lui, oppure Camminerò

Gruppo 2
Proporre il cantico delle creature

Gruppo 3
Accoglienza della uscita di sq.
I ragazzi ti raccontano come è andata e viene fuori che:
- tutti hanno contribuito e che è capace di “gestire” la sq. (brano della Tempesta
sedata)
- non tutti hanno fatto il proprio dovere ( brano della torre di babele)

Gruppo 4
Per alice e Martina . il brano di Marta e Maria (Lc 10, 38-42)
Fiducia in se stessi e nel Signore
Canto: esci dalla tua terra

BUONA AZIONE, PROMESSA, MOTTO , LEGGE

Situazione 1
Siamo alla vegli a d’armi.
Quest’anno ci sono 3 novizi…tutti diversi!
Fulvio, il capo reparto e Arianna, la capo reparto, hanno pensato a tutto.
La stanza è perfetta, luce soffusa, candele, nell’altare c’è la Bibbia, e in un grande
pannello c’è incisa la Legge.
Ormai piove senza tregua dal dopo pranzo…peccato, faranno tutto in cappella senza
uscire.
Lucia ha già imparato a memoria la Promessa e conosce perfettamente la Legge, ha
scelto l’articolo “sorridono e cantano anche nelle difficoltà” come impegno.
Francesco forse non ha ben capito tutto quello che ci sta dietro la promessa e l’impegno
che sta per prendersi, ma ha una gran voglia di buttarsi a capo fitto nella vita di
squadriglia e sa che deve fare tutto questo per far parte del reparto a pieno titolo…forse
il suo articolo, se esistesse, dovrebbe essere “sanno ascoltare”, ma lui ha scelto “amano
e rispettano la natura”!
Poi c’è Matilde, è la sorella più grande di due fratellini del branco, è una ragazzina seria
e silenziosa, spesso a casa le viene chiesto di dare una mano per star dietro alle due
pesti.Vive l’impegno della Promessa in modo molto, molto serio ed ha scelto “pongono il
loro onore nel meritare fiducia”…ma non sarà troppo presto?
Ogni ragazzo ha un foglio con scritta la Promessa, giusto per ripassarla e il motto e
scritto grande in un cartellone “Estote Parati”…Francesco credeva che fosse spagnolo!!!
Fulvio e Arianna hanno solo da rivedere bene la traccia di catechesi e controllare che
non manchi nulla….nel frattempo il cielo si è aperto e sono comparse anche le stelle!
Lu 12, 28-30 per incoraggiarli e accompagnarli

PASSI BIBLICI:

Per Francesco che è felice dell’entrata in reparto, ma non ne ha ancora compreso bene
il significato, la proposta è il Cantico delle Creature, anche se non è nella Bibbia
Per Matilde un po’ seriosa Mt 16
Mt 28, 16-20
Salmo 119
“io vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri…”
Pentecoste Atti 2
Riferimenti biblici secondo i punti della legge scelti dai ragazzi
Motto → Gn 22, 1-3 “Eccomi“ Abramo
Promessa = impegno a testimoniare → Apostoli nel cenacolo
Pesca miracolosa o Nozze di Cana Gv 2, 1-11
Canti di gioia

CATECHESI STRUTTURATA:

Foglio con spunti: 1, 2 articoli della legge, diversi da quello scelti da ciascuno,
riferimenti biblici, esempi concreti nella loro vita.
Gli e/g scelgono un impegno, lo disegnano e poi lo rappresentano in qualche modo, per
condividerlo con gli altri
Riflessione sugli articoli dati
Riflessione sulla quotidianità della Legge
Disegnare simbolo delle Leggi

CATECHESI OCCASIONALE:

Compaiono le stelle, preghiera finale, sotto il manto stellato = gioia


Provvidenza → bel tempo
Un ragazzo non si sente pronto per fare la promessa, per la paura di non riuscire a
tenerle fede
→ ” il cieco nato” = fiducia in Cristo
I ragazzi scelgono un impegno, ma poi non hanno continuità e costanza → “pesca
miracolosa”

Situazione 2
Anche questa impresa si è conclusa alla grande, il reparto Brownsea è veramente in
gamba, sono un paio di anni che fa imprese su imprese, una più bella dell’altra, tutti gli
e/g possiedono una competenza incredibile!
Gelsumina, la capo sq. delle Tigri sta conducendo al sua sq. alla conquista della
Specialità di Sq. di Alpinismo, mentre Chiara capo dei Delfini, ha già concluso la seconda
impresa per la specialità di Sq. di Natura, e siamo ancora a febbraio! Alberto e Franco i
capi rispettivamente delle Sq. Cervi e Pantere sono pronti per non farsi scappare
neppure questo anno il Guidoncino Verde: Campismo e Giornalismo! Insomma un reparto
quasi perfetto, le sq. funzionano alla grande, ma Gennaro e Fulvia, i capi reparto,
confidano al resto della staff la loro preoccupazione per questo reparto così perfetto…
durante l’ultima impresa li hanno osservati bene, tutti ai loro posti, tutti bravi… ma tutti
concentrati su loro stessi!
Loro del Motto di reparto Estote Parati hanno compreso solo la parte dell’essere pronti,
ma il concetto di sempre, di essere pronti per ogni cosa, come fare un tavolo, ma
soprattutto aiutare un compagno in difficoltà, regalare un saluto a qualcuno, porgere
una spalla a chi ne ha bisogno, ancora gli sfugge un po’!
Forse è il caso di far vivere parallelamente all’impresa una catechesi sul sapersi mettere
a disposizione….che gli ricordi che la BA fa parte integrante della nostra vita scout!
La legge comprende 10 articoli, uno è sono laboriosi ed economi, e gli altri? Li ricordano
davvero gli altri? Ecco il centro della catechesi, il modo per arrivare alla loro mente, ma
soprattutto al loro cuore: una catechesi sulla legge scout, e poi occhio alle BA durante
tutti i momenti!

PASSI BIBLICI:

Buon samaritano
Atti 11, 27-30
Esodo 20, 1-21 brano conclusivo di una catechesi da fare con tutto il reparto
“ama il prossimo tuo come te stesso”
Beatitudini
Samuele 1 “la chiamata”
Genesi Noè → portare a buon fine i compiti, essendo amati
Lavanda dei piedi → servizio

CATECHESI STRUTTURATA:

Angelo custode / Folletto per un periodo prolungato come durante l’anno o al campo
estivo;

Giornata della cecità;

Punti della legge associati a dei brani della bibbia, ad esempio: Lo scout e la guida sono
amici di tutti e fratelli di ogni altra guida o scout a Lu 10, 25;

Chiamata di Samuele → al campo estivo far vivere agli e/g la l’esperienza della
chiamata, e la sera intorno al fdb lettura del brano.

Noè e l’arca → lettura del brano al fdb; ogni sq interviene con ban, canzoni o scenette
in base allo stato d’animo (arca, animale, portatore di parola….). ogni animale e ogni
uomo sull’arca hanno un proprio ruolo.
Impresa di sq. → lancio con lavanda dei piedi, con lettura del brano come “mettersi al
servizio di…”

CATECHESI OCCASIONALE:

Situazione: una sq. rimane con solo due scout, senza ne capo ne vice; lettura → Buon
samaritano e poi chieder alle altre sq. di aiutargli a turno.

Occhio critico del capo reparto, capace di far notare durante una giornata come Dio sia
presente in tutto.

Mt 23, 1-12 umiltà e aiuto

Parabola dei talenti: ognuno ha un talento da far fruttare


Parabola del seminatore: se non c’è terra fertile e tutto quello che serve per far
crescere il seme.

Beatitudini

Giudizio Universal
GIOCO
Situazione 1

Lo staff, consultato il programma di unità, pensa che non sarebbe male se alla prossima
riunione di reparto il momento di catechesi fosse animato dal consiglio capi: e perché
non proporgli di farlo attraverso un gioco inventato da loro?
Emanuele, il capo reparto, è certo che il con.ca accetterà la sfida, Lucia la capo reparto
è un pochino più titubante ma vuole dar loro fiducia.
Siamo all’inizio dell’anno e la catechesi verte sulla storia dei Santi, l’argomento scelto
piace molto ai ragazzi anche perché conoscere la vita di persone normali che diventano
straordinarie è molto molto interessante….
Il con.ca dopo un momento di esitazione e fra i vari cori da stadio: “Santi Subito”-
“Santi Subito” si mette all’opera e pensa ad un grande gioco che alla fine non riserverà
alla catechesi il canonico quarto d’ora, ma una buona oretta e mezza.
Vengono divisi i compiti, decise le letture, preparato il materiale… tutto è pronto!!!!
Siamo a sabato pomeriggio, il consiglio capi si è trovato circa una mezz’oretta prima per
ultimare il lancio… finalmente ci siamo… i capi reparto chiamano… la giornata è
splendida il cielo è azzurro con qualche nuvoletta…. gli esploratori e le guide sono ignari
di ciò che sta per accadere… e l’effetto sorpresa è sempre vincente per qualunque gioco
che si rispetti!!!

PASSI BIBLICI:

Lc 18,15-17: Lasciate che i bambini vengano a me


Gv 1, 32-53: Chiamata degli apostoli
Mt 20, 24-28: I capi devono servire
Voi siete il sale della terra
Mt 5: Beatitudini - chiamata di tutti alla santità
Mt 13 : Parabola della zizzania – Lealtà nel gioco
Siracide 30 : Allegria
Mc 17 : Giovane ricco - gratuità del gioco

CATECHESI STRUTTURATA:

o S.Francesco deve arrivare a Roma per far riconoscere la sua regola dal
Papa. Il percorso consiste in una staffetta comunitaria e finché non sono
arrivati tutti la squadra non può essere ricevuta dal Papa. Ad ogni stazione
c’è il racconto di un evento della vita del Santo. L’ambientazione consiste
nell’aderire ai voti francescani (obbedienza, povertà...) vestirsi con il saio
e vivere la comunità.
o Chiamata dei Santi: gioco a tappe in cui ad ogni santo corrisponde un gioco
e un simbolo. San Francesco povertà, S.Caterina dono di sé, S.Giorgio
coraggio, S.Pietro e S.Paolo testimonianza della fede, S.Chiara povertà e
fratellanza. Il simbolo finale è uno specchio e si riferisce alla chiamata di
ognuno di noi alla santità.
o Gioco sulla figura dell’angelo custode
o Gioco in cui solo tutti insieme si raggiunge la vittoria (vincono tutti):
attenzione a non creare differenze tra il gioco “normale” e il gioco usato
come catechesi, è quello che non vogliamo...

CATECHESI OCCASIONALE:

o Fallo: Porgi l’altra guancia


o Lealtà, devono giocare tutti: Il corpo e le membra
o Tolleranza verso chi non sa giocare nella propria squadra: servire gli ultimi
o Si approfittano del fatto che non sono i capi ad arbitrare ma altri E/G:
parabola della zizzania

Situazione 2

Siamo quasi arrivati alla partenza per il campo estivo… Durante il corso dell’anno nel
reparto Maestrale c’è stata molta divisione tra i grandi e i piccoli del reparto. Il consiglio
capi, riflettendosi questa situazione, ha avuto l’idea di fare in modo che nel grande
gioco al campo sia indispensabile la partecipazione dell’intera squadriglia per vincere.
Nonostante i buoni propositi quando arriva il grande gioco tutti i più grandi lasciano nei
fortini i più piccoli per non avere un peso da portarsi dietro e giocano tra di loro
infrangendo le regole che loro stessi avevano posto!
Arriva il momento della verifica del gioco e i più piccoli non sollevano il problema,
ignorando che il gioco sarebbe dovuto servire a integrarli. Ma almeno dal consiglio capi
ci si sarebbe aspettati un’autocritica che non è arrivata…

PASSI BIBLICI:

I dieci comandamenti (regole del gioco)


Beati gli ultimi, i piccoli...
Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te
La vite e i tralci
Il granello di senape
Amatevi gli uni gli altri
Lasciate che i bambini vengano a me
Davide e Golia

CATECHESI STRUTTURATA:

o Gioco con ruolo importante per i piccoli (cavalluccio, staffetta con tunnel
stretto, domande su argomenti che i più grandi conoscono meno...).
Ambientazione tipo orchestra o banda che deve suonare una sinfonia, in cui
ognuno ha un ruolo, sottolineare il significato di mignolo e pollice nel
saluto scout.
o L’unione fa la forza: gioco con ruolo fondamentale dei piccoli. Simbolo:
corda con nodo
o Gioco dello zoppo e del cieco, comunque in cui le diversità diventano
complementari per vincere. Porre l’accento sull’umiltà.
CATECHESI OCCASIONALE:

o Visto che i grandi hanno infranto le regole poste da loro stessi e non fanno
nemmeno autocritica: trave e pagliuzza
o Per i piccoli che a verifica non sollevano il problema: il corpo e le membra,
ognuno ha un ruolo e lo deve svolgere.
o Riflessione su 10 comandamenti e Legge Scout.

… E non finisce qui…

Dopo l’incontro metodologico vogliamo continuare il percorso intrapreso coi


Capi E/G toscani e con gli stimoli dei relatori, le riflessioni e gli spunti
pratici sorti a Siena lanciamo…

Cosa Chi Quando Come


ideare, realizzare e
RACCONTARE una staff di Reparto entro Settembre compilare la griglia
catechesi nella 2008 apposita e spedirla
propria unità di all’indirizzo di posta
Reparto elettronica
impresapercapitos@...

… in vista del Convegno AGESCI Toscana di ottobre 2008 che getterà le basi
del prossimo progetto regionale!

Grazie a…
la Pattuglia E/G Toscana
la Pattuglia Fede Toscana
Padre Alessandro Salucci
il Comitato regionale
i frati della Basilica dell’Osservanza
Don Luca
Don Nicolò
gli Incaricati di zona E/G
i Capi E/G e gli AE che hanno partecipato
il Clan del Siena 2
i Capi della Zona Siena
Ilaria Baudone e Lorenzo Croci

Potrebbero piacerti anche