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Lautore
Oliver Bowden lo pseudonimo di un affermato scrittore ed esperto del
Rinascimento italiano. La serie dei romanzi tratti dal videogame di culto
OLIVER BOWDEN
ASSASSINS
CREED
BLACK FLAG
PARTE PRIMA
1
1719 (o gi di l)
UNA volta ho tagliato via il naso a un uomo. Non ricordo bene quando
stato, nel 1719 o gi di l. N dove. Ma successo durante il saccheggio di
un brigantino spagnolo. Volevamo le provviste che trasportava,
ovviamente. Mi faccio vanto di mantenere il Jackdaw ben rifornito. Ma loro
avevano anche qualcosaltro, qualcosa di cui avevamo bisogno. Qualcuno,
per lesattezza. Un cuoco di bordo.
Il nostro era morto e cos anche il suo aiuto. Costui si era fatto pescare a
pisciare nel cassone di zavorra, cosa che io non permetto, e perci era stato
punito secondo tradizione, facendogli bere un boccale di piscia della
ciurma. Devo ammettere che non mi era mai accaduto che il boccale di
piscia punitiva ammazzasse qualcuno, ma quello che gli era successo.
Quella notte era andato a dormire e non si era pi svegliato. Per un po il
cuoco se lera cavata da solo, ma gli piaceva farsi un cicchetto di rum e dopo
prendere una boccata daria notturna sul cassero di poppa. Io lo sentivo
ballare sul tetto della mia cabina. Fino alla notte in cui prima lho sentito
ballare, poi gridare. E infine un tonfo.
Qualcuno ha dato lallarme suonando la campana e la ciurma corsa in
coperta, abbiamo gettato lancora e acceso lanterne e torce, ma del cuoco
nessun segno.
Cerano gli sguatteri, naturalmente, ma erano solo ragazzini, nessuno che
sapesse fare niente di pi gastronomico che rimestare una pignatta o
sbucciare un po di patate, cos da allora ci eravamo nutriti di roba cruda.
Non sapevamo neanche far bollire una pentola dacqua.
Dunque, avevamo giusto preso questo veliero armato, un manofwar.
Un gustoso piccolo diversivo grazie al quale ci eravamo procurati una
batteria da murata nuova di zecca e un buon bottino di armamenti:
sciabole dabbordaggio, lance, moschetti, pistole, polvere e palle. Da uno dei
marinai catturati, che divent poi un mio marinaio, avevo saputo che gli
spagnoli avevano una speciale nave appoggio sulla quale lavorava un cuoco
particolarmente abile. Girava voce che avesse cucinato a corte ma avesse
offeso la regina e per questo fosse stato cacciato via. Io non credevo a una
sola parola di questa storia, ma non per questo non la ripetei, assicurando il
mio equipaggio che prima della fine della settimana avrebbe preparato i
pasti per noi. Ci facemmo dunque un dovere di dare la caccia a questo
particolare brigantino e, appena scovato, lo attaccammo senza pensarci due
volte.
La nostra nuova batteria da murata ci tornata utile. Abbiamo affiancato
il brigantino e lo abbiamo crivellato di cannonate stracciandogli le vele e
facendogli finire in acqua il timone ridotto in pezzetti.
Si stava gi inclinando quando i miei uomini lo hanno agganciato e
arrembato, arrampicandosi per la sua fiancata come topi nellaria pesante
dellodore di polvere da sparo e nel sottofondo dei colpi di moschetto e
delle sciabolate che gi cominciavano a volare. Io ero in mezzo a loro come
sempre, sciabola in una mano e lama segreta pronta a scattare, il
coltellaccio per la mischia, i pugnali per i colpi di grazia. Si fecero sotto in
due e io mi sbarazzai del primo calandogli la sciabola sulla testa e
fendendogli il tricorno, con la lama che gli spaccava praticamente il cranio
in due. caduto in ginocchio con la mia lama tra gli occhi, ma il problema
che lavevo affondata troppo e quando ho cercato di estrarla, venuta su
con tutto quanto il corpo che ancora si contorceva. A quel punto mi
piombato addosso il secondo con gli occhi pieni di terrore, evidentemente
non avvezzo al combattimento, e con un colpo saettante gli ho tagliato via il
naso, ottenendo leffetto desiderato di rispedirlo allindietro con il sangue
che schizzava dal buco rosso, mentre io usavo entrambe le mani per
disincagliare finalmente la mia sciabola dal cranio del primo aggressore e
riprendevo la lotta. finita presto, con perdite minime nellequipaggio del
brigantino e nel rispetto delle istruzioni speciali che avevo dato perch per
nessun motivo si facesse del male al cuoco: qualunque cosa succeda, avevo
detto, dobbiamo prendere il cuoco vivo.
E mentre il brigantino scompariva sottacqua e noi riprendevamo il mare
lasciandoci dietro i fumi ancora densi della battaglia e onde disseminate di
2
1711
ALLORA, dovero finito? Caroline. Volevi sapere come lho conosciuta.
Ebbene, c dietro una storia, come si suol dire. C dietro una storia. Per
raccontarla devo tornare a molti anni fa, quando ero un semplice allevatore
di pecore, prima che sapessi di Assassini o Templari, di Barbanera, di
Benjamin Hornigold, di Nassau o dellOsservatorio, tutte cose di cui sarei
rimasto probabilmente alloscuro per sempre senza quellincontro casuale
avvenuto allAuld Shillelagh in una calda giornata destate del 1711.
Ero uno di quei giovani focosi a cui piaceva mandar gi un sorso, a costo
di finire in qualche baruffa. Un discreto numero di incidenti, se vogliamo
chiamarli cos, dei quali non vado troppo fiero. Ma la croce che sei
costretto a portare se hai un piccolo debole per lalcol; difficile trovare un
bevitore con la coscienza pulita. A molti di noi prima o poi viene da
pensare di farla finita, imboccare la retta via e rivolgersi magari a Dio o
cercare di combinare qualcosa di buono. Ma poi viene mezzogiorno e senti
che quel che ti serve un altro bicchiere e allora te ne vai alla taverna.
Le taverne di cui parlo erano a Bristol, sulla costa sudoccidentale della
cara vecchia Inghilterra, dove eravamo abituati a inverni feroci ed estati
gloriose, e quellanno, quellanno particolare, lanno in cui la conobbi, il
1711, come ho detto, avevo solo diciassette anni.
E, s, certo, quando successo ero ubriaco. Bisogna dire che a quei tempi
lo ero spesso e sovente. Forse be, adesso non esageriamo, non voglio che
ti faccia unidea troppo negativa di me. Ma forse met del tempo. Magari
un po di pi.
Casa mia era ai margini di un villaggio che si chiamava Hatherton, a una
decina di chilometri da Bristol, dove gestivamo un piccolo allevamento di
pecore. Mio padre aveva testa solo per il bestiame. Cos era sempre stato e
poter contare su di me lo aveva scagionato da quellaspetto del suo lavoro
che pi detestava, cio andare in citt con la merce, trattare con compratori
modo che avessero loccasione di fare quel che dovevano per produrre altri
agnelli nella primavera seguente. E cera da star dietro anche ai pascoli,
costruire e riparare recinzioni e muretti.
Dinverno, se il tempo si metteva veramente al brutto, portavamo le
pecore al chiuso, le tenevamo al sicuro e al caldo in attesa che in gennaio
cominciasse la stagione degli agnelli.
Il mio momento per veniva durante lestate. Stagione di tosatura. Se ne
occupavano soprattutto mamma e pap, mentre io mi recavo pi spesso in
citt, non con carni da macello, ma con il carro carico di lana. E destate,
avendo ancor pi occasioni, mi ritrovavo a frequentare pi spesso le
taverne locali. Si pu dire che nelle taverne fossi diventato una figura
familiare nel mio lungo panciotto abbottonato, i calzoni alla zuava, le calze
bianche e quel tricorno marrone un po malconcio che consideravo il mio
marchio di fabbrica, perch mia madre diceva che andava bene con i miei
capelli (che avevano sempre bisogno di una spuntata, ma erano di un
impressionante color biondo sabbia, se mi permesso dirlo).
stato nelle taverne che ho scoperto che la mia parlantina migliorava
dopo qualche birra bevuta allora di pranzo. leffetto tipico dellalcol, no?
Scioglie la lingua, le inibizioni, le remore morali Non che da sobrio fossi
proprio un tipo timido e riservato, ma di sicuro la birra mi dava quel certo
spunto in pi. O almeno cos dicevo a me stesso. E dopotutto i soldi
guadagnati con le vendite supplementari in conseguenza della mia
aumentata abilit di venditore coprivano abbondantemente il costo della
birra stessa. O almeno cos dicevo a me stesso.
E, a parte la pretesa un po sciocca che Edward brillo fosse un venditore
migliore di Edward sobrio, cera anche qualcosaltro ed era il mio stato
danimo.
Perch la verit che pensavo di essere diverso. Anzi, no, sapevo di
essere diverso. Cerano volte in cui la sera me ne stavo per conto mio e
sapevo di vedere il mondo in un modo che era tutto personale. Ora so cos
ma a quei tempi non avrei saputo spiccicare una parola, oltre a dire che mi
sentivo diverso.
E grazie a quella sensazione, o nonostante essa, avevo deciso di non voler
fare il pecoraio per tutta la vita. Lo avevo capito il primo giorno, quando
avevo messo piede alla fattoria come impiegato e non come figlio e avevo
visto me stesso, poi avevo guardato mio padre e avevo intuito che non ero
pi l per giocare e per poi tornare a casa a sognare un futuro di vele
dispiegate ai venti degli oceani. No, era quello il mio futuro, e avrei passato
il resto della vita ad allevare pecore, a lavorare per mio padre, per poi
sposare una ragazza del posto, mettere al mondo figli a cui insegnare come
diventare pecorai, come aveva fatto il loro padre, come aveva fatto il loro
nonno. Avevo visto il resto della mia vita spianata davanti ai miei occhi,
come vestiti da lavoro puliti stesi sul letto, e invece di sentire crescere
dentro di me una calda sensazione di felicit e appagamento, ne ero stato
terrorizzato.
Dunque la verit e non c modo di metterla in altro modo, ti chiedo
scusa, padre, che Dio abbia cura della tua anima era che detestavo il mio
lavoro. E dopo qualche birra, be, la sola cosa che posso dire che lo
detestavo di meno. Annegavo nellalcol i miei sogni pi arditi?
Probabilmente. Allepoca non ci ho mai pensato. So solo che, appollaiato
sulla mia spalla, come un gatto rognoso, incancreniva un risentimento per
il modo in cui si andava sviluppando la mia esistenza, o, peggio ancora, si
era gi sviluppata.
Forse ero un po indiscreto riguardo ai miei veri sentimenti. possibile
che talvolta abbia dato ai miei amici bevitori limpressione di pensare che il
mondo avesse in serbo per me cose migliori. Cosa posso dire? Ero giovane
e spaccone ed ero un ubriacone. Una combinazione letale anche nelle
migliori circostanze. E quelle circostanze non erano decisamente le
migliori.
Tu ti ritieni superiore a tutti noi, eh?
Erano parole che sentivo spesso. In questa forma o simili.
E forse sarebbe stato pi diplomatico da parte mia dare una risposta
negativa, ma non lo facevo, e per questo mi ritrovavo a scazzottare pi del
normale. Forse era per dimostrare che ero meglio di loro in tutte le cose,
scazzottature comprese. Forse a modo mio difendevo il nome di famiglia.
Bevitore, questo s. Donnaiolo. Arrogante. Inaffidabile. Ma vigliacco no.
Oh, no. Se cera da menar le mani, non ero certo io a tirarmi indietro.
Ed era durante lestate che la mia spericolatezza raggiungeva il suo
culmine; quando ero pi che mai ubriaco e pi che mai presuntuoso e nel
complesso pi che mai un gran fastidio. Daltra parte per anche molto pi
incline ad aiutare una fanciulla in difficolt.
3
ERA allAuld Shillelagh, una taverna a met strada tra Hatherton e Bristol,
che era un posto che frequentavo regolarmente e in certi periodi destate,
quando mamma e pap erano alle prese con la tosatura e io mi recavo pi
spesso in citt, tanto regolarmente da andarci pi di una volta al giorno.
Confesso che allinizio non ci avevo fatto molto caso, cosa per me
insolita, perch mi piace vantarmi di sapere sempre dove si trovano tutte le
belle donne dei paraggi e inoltre lo Shillelag non era il genere di locale dove
ti aspetti di trovare una bella donna. Una donna, s. Un certo tipo di donna.
Ma questa ragazza che vedevo non era cos: era giovane, pressoch mia
coetanea, con veste e cuffia bianche. Mi dava limpressione di essere una
domestica.
Ma non furono i suoi vestiti ad attirare la mia attenzione. Fu la potenza
della voce, che devo dire era in assoluto contrasto con laspetto. Sedeva con
tre uomini, tutti e tre pi vecchi di lei, che riconobbi allistante: Tom
Cobleigh, suo figlio Seth e un certo Julian, di cui mi sfuggiva il cognome,
ma che lavorava con loro, tre uomini con cui avevo gi scambiato parole se
non cazzotti, che mi guardavano dallalto in basso perch pensavano che lo
facessi io e a cui non ero pi simpatico di quanto non lo fossero a me, che
non era molto. Sedevano protesi dai loro scanni a guardare quella ragazza
con occhi voraci e concupiscenti che tradivano propositi inquietanti,
sebbene fossero tutti sorrisi, a battere i pugni sul tavolo incoraggiandola a
tracannare una caraffa di birra.
No, non aveva laspetto di una delle donne che frequentavano di solito la
taverna, ma sembrava decisa a comportarsi come una di loro. La caraffa era
praticamente grande quanto lei e quando si asciug la bocca con il dorso
della mano e la piant sul tavolo, gli uomini risposero con grida di
ammirazione chiamando a gran voce perch gliene portassero unaltra e
senza dubbio fece loro piacere vederla barcollare un po sul suo sgabello.
Probabilmente stentavano a credere a tanta fortuna. Un bel bocconcino
come quello.
Daltronde ero ubriaco anchio. E poi con loro cera anche Julian, che,
almeno a giudicare dallaspetto, sapeva il fatto suo.
Ma io avevo unaltra idea. Il cavaliere solitario che vedevo in lontananza.
Se fossi riuscito a reggere i Cobleigh fino al suo arrivo, era probabile che la
situazione volgesse in mio favore. Se fosse stata una persona perbene, di
sicuro il cavaliere solitario si sarebbe fermato per darmi una mano.
Tom Cobleigh, dissi, un fatto che sei in vantaggio, sotto gli occhi
di tutti, ma, sai, non potrei pi guardare negli occhi mia madre sapendo di
aver permesso a te e ai tuoi compari di rapire questo bel cosino.
Lanciai unocchiata in fondo alla strada dove vidi che il cavaliere solitario
si stava avvicinando. Avanti, pensai. Non tirarla per le lunghe.
Quindi, continuai, anche se alla fine mi lascerete sul ciglio di questa
strada ridotto a una carcassa sanguinante e vi porterete via comunque
quella fanciulla, dovr fare tutto quello che posso per rendervela il pi
difficile possibile. E adoperarmi magari perch ve ne andiate via con un
occhio nero e un paio di palle gonfie di calci.
Tom Cobleigh sput e mi sbirci dalle fessure grinzose che aveva per
occhi. cos, eh? Allora, hai intenzione di startene l a cianciare tutto il
giorno o intendi mettere in pratica quello che hai detto? Perch il tempo
non aspetta Fece un sorriso maligno. Ho faccende da sbrigare, gente
da sistemare.
Come no e pi ritardi, pi aumentano le possibilit che quella povera
ragazza si riprenda dalla sbornia, giusto?
Lascia che ti dica, Kenway, che mi sto stufando di tutto questo parlare.
Si rivolse a Julian. Perch non impartiamo una lezione a questo piccolo
bastardo? Oh, e una cosa ancora prima che cominciamo, signorino
Kenway, tu non sei buono nemmeno a lustrare le scarpe di tua madre,
capito?
La presi malissimo, non mi vergogno ad ammetterlo. Che uno come
Tom Cobleigh, che aveva tutta la statura morale di un cane con la bava alla
bocca e s e no met della sua intelligenza, mi infilasse la mano nellanima
e, se il mio senso di colpa fosse stata una ferita aperta, ficcasse il pollice in
quella piaga e mi provocasse un dolore ancor pi acuto, be, se non altro
a colori chiari e lultima cosa che pensai prima che gli stivali di Cobleigh mi
oscurassero la visuale e cominciasse la gragnola di calci, fu che era
bellissima.
E allora? Non sarebbe stata lavvenenza a salvarmi.
Ehi, udii. Voi tre. Smettete subito quello che state facendo.
Si voltarono a guardarla e si tolsero il cappello, riordinandosi su ununica
fila in modo da nascondere me che tossivo per terra dietro di loro.
Cosa sta succedendo qui? volle sapere. Dal suono della sua voce
giudicai che era giovane e, se non di alto lignaggio, decisamente di buona
famiglia troppo buona, di sicuro, per andarsene in giro a cavallo non
accompagnata.
Stavamo solo insegnando le buone maniere a questo giovanotto,
rispose ansimando Tom Cobleigh che aveva il fiato corto. Un lavoro
spossante, quello di tramortirmi a pedate.
Be non c bisogno che siate in tre per una cosa cos, giusto? ribatt lei.
Ora la vedevo, due volte pi bella di come avevo pensato prima,
contemplare con occhi severi i Cobleigh, che per parte loro mi sembravano
profondamente mortificati.
Smont. Venendo meglio al dunque, cosa state facendo con questa
fanciulla? Indic la ragazza, che se ne stava ancora accovacciata, mezza
intontita e mezza ubriaca.
Oh, signora, vi porgiamo le nostre scuse, ma questa una nostra
giovane amica che ha bevuto troppo.
La faccia della signora si fece pi scura. Quello che sicuro che non
una vostra giovane amica, visto che una serva, e se non la riporto a casa
prima che mia madre scopra che si allontanata di nascosto, sar una ex
serva senza pi un impiego.
Li guard a uno a uno. Io vi conosco e credo di capire benissimo che
cosa stava succedendo qui. Ora voi lascerete in pace questo giovane e ve ne
andrete di buon grado prima che mi venga voglia di occuparmi pi a fondo
di questa incresciosa situazione.
In un gran trambusto di scalpiccii e inchini, i Cobleigh saffrettarono ad
arrampicarsi sul loro carro e prendere il largo. La donna intanto si chin
per parlare a me. La sua voce era cambiata. Ora era dolce. Sentii una nota
di preoccupazione. Il mio nome Caroline Scott, la mia famiglia vive a
Bristol, in Hawkins Lane, lasciate che vi porti a casa mia e medichi le vostre
ferite.
Non posso, mia signora, risposi alzandomi a sedere e tentando un
sorriso. Ho del lavoro da fare.
Lei si raddrizz corrucciata. Capisco. E avevo valutato bene la
situazione?
Io recuperai il mio cappello e cominciai a spazzolarlo. Adesso era ancor
pi malconcio. S, mia signora.
Allora vi devo i miei ringraziamenti e altrettanto ve li dovr Rose,
quando sar di nuovo sobria. una ragazza caparbia, non sempre la pi
trattabile dei domestici, tuttavia non voglio vederla soffrire per la sua
avventatezza.
In quel momento decisi che era un angelo e dopo aver aiutato entrambe
a montare sul cavallo e vidi Caroline reggere Rose, che dondolava non del
tutto presente sulla groppa dellanimale, ebbi un pensiero improvviso.
Posso rivedervi, mia signora? Per ringraziarvi nella maniera giusta
quando sar un po pi presentabile, magari.
Lei mi rivolse uno sguardo rammaricato. Temo che mio padre non
appRoverebbe, disse e con questo scroll le redini e part.
Quella sera al calar del sole sedetti sotto il tetto di paglia della nostra
casa a contemplare i pascoli che si perdevano ondulati in lontananza. Di
solito i miei pensieri sarebbero stati su come fuggire dal mio futuro.
Quella sera pensai a Caroline. Caroline Scott di Hawkins Lane.
4
DUE giorni dopo fui svegliato da grida. In fretta e furia minfilai le brache e
corsi fuori con la maglia sbottonata, gli stivali sui piedi scalzi. Conoscevo
quella voce. Era di mia madre. Pochi istanti dopo i suoi strilli si spensero in
un singhiozzo, sostituiti dalle imprecazioni di mio padre. Gli improperi
pacati di un uomo a cui i fatti hanno dato ragione.
Dopo il mio scontro allAuld Shillelagh ero rientrato nella taverna per
fare qualcosa per i tagli e i lividi. Per soffocare il dolore, come dire. E quale
modo migliore di farlo se non con un bicchiere o due? Cos, quando
finalmente ero arrivato a casa, ero in uno stato. E quando dico stato,
intendo stato, nel senso di un uomo che aveva laspetto di un reduce da
una guerra, come in realt ero, con la faccia e il collo gonfi di botte, gli abiti
sporchi e stracciati. Ma stato anche nel senso di un uomo che ha bevuto
peggio che troppo.
Sarebbe bastata una sola di queste classificazioni a far infuriare mio
padre, cos avevamo litigato, e mi vergogno di dover dire di aver usato
qualche parola meno che educata al cospetto di mia madre. E naturalmente
mio padre si era infuriato ancora di pi e io avevo assaggiato il dorso della
sua mano. Ma quello che veramente lo aveva adirato era il fatto che la rissa,
come la chiamava lui (perch non voleva accettare che stessi proteggendo
lonore di una signora e che nella mia situazione avrebbe fatto lo stesso
anche lui) avesse avuto luogo durante le ore lavorative. Per come la vedeva
lui, da una parte cerano loro due, sfiniti dal duro lavoro, e dallaltra io, che
mi ubriacavo e facevo a cazzotti, infangando il buon nome dei Kenway, e in
questo caso particolare fomentando guai peggiori per il futuro.
I Cobleigh, aveva esclamato spalancando le braccia in un gesto di
esasperazione. Quel paniere di uova marce. Proprio loro, vero? Non
lasceranno perdere, lo sai anche tu, no?
E infatti quella mattina uscii di corsa nellaia e l cera mio padre nei suoi
abiti da lavoro a consolare la mamma, che, in piedi, gli nascondeva la faccia
contro il petto singhiozzando piano, con la schiena rivolta a quello che cera
per terra.
Vedendo che cosa avevano trovato uscendo di casa mi portai
involontariamente la mano alla bocca: due pecore sgozzate, adagiate fianco
a fianco sul terreno scuro di sangue. Erano state messe l perch sapessimo
che non erano vittime di una volpe o di un cane selvatico. Perch sapessimo
che quelle pecore erano state uccise per una ragione.
Un avvertimento. Una vendetta.
I Cobleigh, dissi con odio, sentendo la collera salirmi dentro come
acqua che comincia a bollire. Con essa avvertii una dolorosa fitta di senso
di colpa. Sapevamo tutti che erano state le mie reazioni a provocare quel
gesto.
Mio padre non mi guardava. Sul suo volto cera tutta la tristezza e lansia
che mi ero aspettato. Come ho detto, era un uomo rispettato, e godeva dei
vantaggi di quel rispetto, i suoi rapporti con il prossimo, anche con i suoi
rivali in affari, erano condotti con cortesia e rispetto. I Cobleigh non gli
piacevano, questo evidente, non piacevano a nessuno, ma con loro non
aveva mai avuto screzi. Quella era la prima volta che la mia famiglia si
faceva dei nemici. Era una cosa nuova per noi.
So cosa stai pensando, Edward, disse. Non sopportava di guardarmi,
notai, se ne stava l a tenere fra le braccia la mamma con gli occhi fissi su
un punto lontano.
Che cosa sto pensando, padre?
Stai pensando che sei stato tu a tirarci questo addosso. Stai pensando di
presentare il conto ai Cobleigh.
Perch? Voi cosa pensate? Di lasciare che la facciano franca? Indicai le
due pecore nella loro pozza di sangue. Buon bestiame ucciso. Buon
bestiame andato perso. Hanno il dovere pagare.
Non si pu fare, disse semplicemente lui.
Come sarebbe che non si pu fare?
Due giorni fa sono stato contattato perch entrassi in unorganizzazione
commerciale, la Trade Organization.
Quando lo guardai, mi domandai se stessi vedendo una versione pi
anziana di me stesso e possa Dio fulminarmi per averlo pensato, ma sperai
con tutto il cuore che cos non fosse. Una volta era stato un uomo piacente,
ma adesso la sua faccia era smagrita e rugosa. Lampia tesa del suo cappello
di feltro copriva occhi sempre abbassati e stanchi.
Volevano che vi entrassi anchio, continu, ma ho risposto di no.
Come molti degli altri produttori della regione i Cobleigh hanno detto di s.
Godono della protezione della Trade Organization, Edward. Altrimenti
perch secondo te si sarebbero azzardati a fare una cosa cos malvagia?
Sono protetti.
Chiusi gli occhi. C niente che possiamo fare?
Continueremo come prima, Edward, sperando che con questo sia una
questione chiusa, che i Cobleigh ritengano di aver cos ristabilito il loro
onore. Pos su di me per la prima volta i suoi vecchi occhi stanchi. Non vi
ci lessi niente, n collera n rimpRovero. Solo sconfitta. Adesso posso
fidarmi che pulirai qui fuori mentre io penser a tua madre?
S, padre, risposi.
E lui e la mamma sincamminarono verso il cottage.
Padre, chiesi prima che entrassero, perch non vi siete iscritto alla
Trade Organization?
Un giorno lo capirai, rispose lui senza voltarsi, se mai diventerai
grande.
5
INTANTO i miei pensieri tornarono a Caroline. La prima cosa che feci fu
scoprire chi fosse e, chiedendo in giro in Hawkins Lane, venni a sapere che
Emmett Scott, suo padre, era un facoltoso mercante di t, che senza dubbio
sarebbe stato considerato un nuovo ricco dalla maggior parte dei suoi
clienti, ma che tuttavia sembrava avesse trovato il modo di guadagnarsi un
posto di rilievo in societ.
Ora, un uomo con una testa meno dura della mia, uno meno
presuntuoso, per arrivare al cuore di Caroline avrebbe probabilmente scelto
una via diversa da quella che presi io. Del resto suo padre riforniva di t le
famiglie agiate della West Country; i soldi non gli mancavano, ne aveva
abbastanza da pagarsi una discreta servit in una casa di buone dimensioni
in Hawkins Lane, non era certo un modesto allevatore che si alzava alle
cinque per dar da mangiare alle bestie. Era un uomo di mezzi e influenza.
Quello che avrei dovuto fare, anche sapendolo inutile, sarebbe stato cercare
di conoscerlo. E molto di quello che avvenne in seguito, moltissimo, avrei
potuto evitarmelo se ci avessi almeno provato.
Ma non and cos.
Ero giovane, vedi. E non cera da meravigliarsi se quelli come Tom
Cobleigh mi odiavano, visto quanto ero arrogante. A dispetto del mio ceto
sociale, il mio amor proprio mi vietava di cercare di ingraziarmi i favori del
mercante di t.
Ora, una cosa che so che se ami le donne come le amo io, e non ho
vergogna di confessarlo, trovi qualcosa di bello in tutte loro, che sia o no
quello che si definisce una bellezza classica. Ma con Caroline la mia
sfortuna era stata di innamorarmi di una donna la cui bellezza esteriore era
pari a quella interiore ed era solo naturale che il suo fascino attirasse
lattenzione di altri. Cos la cosa che scoprii subito dopo su di lei era che le
aveva messo gli occhi addosso Matthew Hague, figlio di sir Aubrey Hague,
il pi grande proprietario terriero di Bristol e pezzo grosso della
Compagnia delle Indie Orientali.
Hawkins Lane al mercato e poi, quando sinoltr tra le bancarelle con una
cesta sottobraccio evitando con destrezza le grida dei venditori, colsi il
momento giusto per presentarmi.
Naturalmente non mi riconobbe.
Non ho proprio idea di chi voi siate, signore, disse facendo guizzare di
qua e di l gli occhietti spaventati come se sperasse di veder arrivare in suo
soccorso i suoi datori di lavoro dai varchi tra le bancarelle.
Io invece so esattamente chi sei tu, Rose, risposi. E sono stato io a
prendermi una pestata per tuo conto la settimana scorsa davanti allAuld
Shillelagh. Ubriaca comeri, spero ricorderai la presenza di un buon
samaritano.
Allora annu con riluttanza. S, forse non proprio da gentiluomini
usare le sfortunate circostanze di una fanciulla in un modo cos prosaico,
per be, non arriverei a dire estorcere, ma diciamo pure sollecitare
informazioni, ma cos fu. Mi ero preso una cotta e visto che la mia abilit
nel mettere nero su bianco non era precisamente raffinata, avevo deciso che
il miglior modo per avviare la mia campagna di conquista del suo cuore
fosse un incontro faccia a faccia con Caroline.
Ammaliatore? Be, il mio fascino funzionava sui commercianti e sulle
giovani donne che mi capitava di conoscere nelle taverne. Perch non
provarci anche con una signorina di buona famiglia?
Da Rose appresi che a Caroline piaceva scendere il marted pomeriggio
al porto di Bristol a prendere una boccata daria. Per, aggiunse con una
rapida occhiata a destra e a manca, che mi guardassi dal signor Hague. Da
lui e dal suo domestico Wilson. Il signor Hague era molto affezionato a
Caroline, mi disse Rose, e nei suoi confronti era pi che mai protettivo.
Cos fu che il mattino seguente massicurai di avere impegni in citt,
sbrigai i miei affari il pi velocemente possibile e quindi scesi al porto.
Laria era densa dellodore di salmastro e letame e pece messa a bollire e
risuonava dei gridi dei gabbiani, nonch come sempre delle voci di coloro il
cui posto di lavoro sui pontili: equipaggi che si chiamavano lun laltro
caricando e scaricando vascelli i cui alberi dondolavano pigramente in una
brezza leggera.
6
TOM Cobleigh si era dileguato, ma Wilson doveva essere tornato indietro.
Probabile che si fosse accertato che Hague e Caroline fossero al sicuro per
poi tornare velocemente al porto e trovarmi seduto su un gradino a
leccarmi le ferite. Mi oscur il sole e io alzai gli occhi e nel riconoscerlo mi
si strinse il cuore.
Se sei tornato per riprovarci, dissi, questa volta non te la render
altrettanto facile.
Non ne dubito, rispose lui senza batter ciglio. Ma non sono qui per
ributtarti in mare, Kenway.
A quelle parole lo fissai pi attentamente.
Eh, gi, ragazzo, ho le mie spie e le mie spie mi dicono che un giovane
gentiluomo di nome Edward Kenway ha fatto domande in giro su Caroline
Scott. Questo stesso giovane gentiluomo che fa di nome Edward Kenway la
settimana scorsa rimasto coinvolto in una lite davanti allAuld Shillelag.
Quello stesso giorno sulla strada per Hatherton cera anche la signorina
Scott perch la sua domestica si era assentata senza licenza e la signorina
Scott ha avuto motivo di parlarti in occasione della tua zuffa.
Mi venne cos vicino che sentii lodore di caff che aveva nellalito. A
dimostrazione, se mai ce nera bisogno, che non era minimamente
intimidito, n da me n dalla mia pessima reputazione.
Vado bene fin qui, signorino Kenway?
Pu darsi.
Annu. Come pensavo. Quanti anni hai, ragazzo? Facciamo diciassette?
Pi o meno let della signorina Scott. Io penso che tu nutra una
passioncella per lei, dico bene?
Pu darsi.
Io credo di s. Ora te lo dir una volta e una volta sola, ma la signorina
Scott promessa al signor Hague. Questa unione ha la benedizione dei
genitori Mi iss in piedi imprigionandomi le braccia contro i fianchi.
Troppo bagnato, troppo sudicio, troppo stanco per opporre resistenza,
7
QUELLA notte, a letto, la passai a maledire la mia sorte. Mi ero giocato
Caroline. Lavevo perduta. Tutto per colpa di quellavido furfantello di
Albert, per non parlare di Hague e soci; ero stato nuovamente umiliato da
Tom Cobleigh e, quandero rincasato un po pi tardi del solito e, sebbene
mi fossi nel frattempo cambiato, un po pi trasandato, mio padre mi aveva
fissato con disprezzo.
Sei stato di nuovo in quelle taverne? mi aveva domandato in tono di
rimpRovero. Perch, che Dio massista, se vengo a sapere che hai
disonorato il nostro buon nome
No, padre, niente del genere.
Si sbagliava, non ero entrato nella taverna tornando a casa. Dicevo a me
stesso che laver conosciuto Caroline aveva avuto su di me un effetto
benefico. Quello di spingermi letteralmente alla sobriet.
Ora per non ero pi tanto sicuro. Cominciavo ad avere dei dubbi, forse
era l la mia vita, davanti alle caraffe piene di birra e ai sorrisi svenevoli di
donnine facili con pochi denti e ancor meno principi morali, e ora che
fosse giunta la mia trentesima estate a trasportare lana al mercato di Bristol
ne sarei diventato insensibile, avrei dimenticato le speranze che avevo avuto
un giorno di conoscere il mondo.
Poi accaddero due cose che cambiarono tutto. La prima si manifest
nelle sembianze di un gentiluomo che in un solatio pomeriggio venne a
sedersi al banco accanto a me al George and Dragon di Bristol. Un tipo
elegante con polsini sgargianti e una cravatta variopinta, che si tolse il
cappello, lo pos sul banco e indic il mio bicchiere.
Posso offrirvene unaltra, signore? mi chiese.
Una novit rispetto a figliolo, giovanotto o ragazzo. Gli epiteti che
dovevo sopportare a cadenze giornaliere se non orarie.
E chi devo ringraziare per la mia birra? E che cosa desidera in cambio?
ribattei io in guardia.
Forse solo la possibilit di scambiare due chiacchiere, amico, mi
8
ANDAI a letto quella sera sapendo di dover annunciare a mio padre che il
mio destino non era nellallevamento delle pecore ma nelle avventurose
bravate di un corsaro.
Ne sarebbe stato deluso, ma forse anche risollevato. S, da una parte
avevo contribuito al benessere della famiglia sviluppando buone doti da
negoziatore e mettendole a buon frutto. Ma dallaltra parte cerano le
bevute, le scazzottate e naturalmente gli attriti con i Cobleigh.
Passati pochi giorni da quando le carcasse delle due pecore sgozzate
erano state depositate davanti alla nostra porta, si era verificato un altro
brutto episodio, quando, alzatici una mattina, avevamo trovato che durante
la notte il gregge era uscito dallovile. Mio padre pensava che il recinto fosse
stato danneggiato volontariamente. Io non gli avevo rivelato quello che era
successo al porto, ma era evidente che Tom Cobleigh covava ancora
rancore nei miei confronti, un rancore che non si sarebbe spento molto
presto.
Quelli erano guai che avevo procurato io a mio padre e tolto di mezzo
me, forse gli atti di vendetta sarebbero finiti.
Perci quella notte posai la testa pensando a nientaltro che al modo in
cui dargli la notizia. E a come mio padre avrebbe potuto trasmetterla a mia
madre.
Fu allora che sentii qualcosa alla finestra, un ticchettio.
Guardai fuori con non scarsa trepidazione. Cosa mi aspettavo di vedere?
Non ne ero sicuro, ma erano ancora vivi nella mia mente i ricordi dei
Cobleigh. Invece ci che vidi, a cavalcioni del suo cavallo nella pallida luce
della luna, quasi che fosse la lanterna di Dio in persona a illuminare la sua
bellezza, fu Caroline Scott.
Era vestita come per andare a scuola di equitazione. I suoi abiti erano
scuri. Indossava un cappello alto e una giacca nera su una camicia bianca.
In una mano reggeva le redini e laltra era alzata, in procinto di scagliare
sulla mia finestra una seconda manciata di ghiaia.
forse non era un invito ma un addio e, se cos era, che la mia umiliazione
non fosse almeno di dominio pubblico, bens riservata agli uccelli sugli
alberi e alle vacche che nei campi ci guardavano con gli occhi assonnati
ruminando lentamente.
Caroline, mi vuoi sposare? chiesi.
Trattenni il fiato.
Durante tutto il corteggiamento, tutte le volte che ci incontravamo, tutte
le volte che rubavamo un bacio, ero perseguitato dalla sensazione di non
poter credere alla mia fortuna. Era come se qualcuno mi stesse facendo uno
scherzo orrendo e quasi maspettavo che da dietro un muro saltasse fuori
Tom Cobleigh a grugnire risate. E se cos non fosse stato, se non fosse stato
un brutto scherzo vendicativo, allora forse per Caroline ero solo un
diversivo, un ultimo capriccio prima di consegnarsi al suo vero destino,
prima di convolare a doverose nozze.
Ah, Edward, sorrise. Credevo che non me lavresti mai chiesto.
9
ANCORA non riuscivo ad accettarlo, per, cos lindomani mi ritrovai a
scendere in citt e a finire in Hawkins Lane. Sapevo solo che Matthew
Hague aveva intenzione di farle visita quella mattina e mentre risalivo la via
e passavo davanti alla fila delle case tra le quali cera quella di lei, mi
domandavo se Hague non fosse gi arrivato e non le stesse presentando
proprio in quel momento la sua proposta.
Sapevo che Caroline era una donna coraggiosa, la pi coraggiosa che
abbia conosciuto, ma anche cos stava rinunciando alloccasione di
trascorrere il resto dei suoi giorni nella pi lussuosa agiatezza; ma
soprattutto avrebbe scandalizzato suo padre e sua madre. Conoscevo fin
troppo bene i crucci e gli sforzi di compiacere un genitore, quanto potente
fosse la tentazione di intraprendere quella strada. Unanima inappagata o
unanima tormentata dal senso di colpa: qual era la croce pi pesante da
portare?
Avendo lei di fronte e al cospetto dellamore che ero sicuro provava per
me era forse pi facile prendere una decisione. Ma di notte, quando
venivano a trovarti i dubbi e le remore facevano i loro giri di ronda? Forse
aveva gi semplicemente cambiato idea durante la notte e proprio in quel
momento arrossiva nellaccettare la proposta di Matthew Hague mentre
mentalmente mi scriveva una lettera.
E se cos doveva accadere, be, cera pur sempre Dylan Wallace.
Ma poi con la coda dellocchio vidi aprirsi la porta dingresso e apparire
Wilson, presto seguito dallo scrivano e, dietro costui, Matthew Hague, che
offriva il braccio a Caroline, mentre a chiudere la fila spuntava Rose.
Tenendomi a una certa distanza li seguii fino al porto curioso di quale
potesse essere il suo piano. La destinazione non poteva essere il porto in s,
quel luogo sudicio e maleodorante e pieno di gente, con il suo tanfo di
sterco e di pece messa a bollire e di pesce appena scaricato e di uomini che
tornavano dopo essere stati per mesi in mare senza mai lavarsi una sola
volta.
Non avrei dovuto farlo, Wilson non era uomo da provocare, ma non
seppi trattenermi e ricambiai il suo gesto di morte con una maliziosa
strizzatina docchio.
10
E COS fu che Bristol venne a sapere che Edward Kenway, un pecoraro che
non valeva pi di settantacinque sterline lanno, avrebbe sposato Caroline
Scott.
E che scandalo fu: Caroline Scott che sposava un uomo a lei inferiore
sarebbe bastato ad alimentare non pochi pettegolezzi. Che cos facendo
avesse respinto Matthew Hague gener un certo clamore e io mi chiedo se
alla fine quello scandalo non abbia agito in nostro favore, perch per
quanto mi preparassi a pagarla cara, tant che per qualche tempo mi
aspettavo di veder sbucare Wilson da dietro ogni angolo e il mio primo
sguardo dalla finestra ogni mattina era pieno di apprensione, non accadde
nulla. Non vidi mai Wilson, non mi giunse allorecchio nulla su Matthew
Hague.
In definitiva la minaccia al nostro matrimonio non venne dallesterno.
Non dai Cobleigh, non da Emmett Scott, da Matthew Hague o Wilson.
Venne da dentro. Da me.
Ho avuto tutto il tempo per meditare su quali ne fossero le ragioni,
naturalmente. E il problema era che tornavo in continuazione al mio
incontro con Dylan Wallace e alla sua promessa di ricchezze nelle Indie
Occidentali. Volevo partire e ripresentarmi a Caroline nelle vesti di uomo
facoltoso. Avevo cominciato a vederla come la mia sola possibilit di avere
successo. La mia sola possibilit di rendermi degno di lei. Perch, certo, s,
cera stata la gloria immediata, o si potrebbe addirittura parlare di conquista
sociale, per aver fatto di Caroline Scott la mia consorte, soffiandola da sotto
il naso di Matthew Hague, ma lentusiasmo fu presto seguito da una sorta
di be, riesco a descriverla solo come stagnazione.
Emmett Scott aveva calato il suo colpo di scure alle nozze. Immagino che
dovessimo sentirci grati del fatto che lui e sua moglie si degnassero di
presenziare. Anche se per parte mia non ero affatto grato. Avrei preferito
che se ne stessero alla larga. Mi fer vedere mio padre con il cappello in
mano inchinarsi umiliandosi davanti a un uomo, che in fondo non era un
Quello e il fatto che nella battaglia per sua figlia a vincere ero stato io. In
fondo il suo cuore apparteneva a me. E non cera prova pi evidente della
devozione che mi portava del fatto che avesse rinunciato a tanto pur di
stare con me. Una cosa che non poteva non vedere anche lui.
Siamo entrambi uomini di mondo, Edward, riprese lui come se niente
fosse e si vedeva che si sforzava di mostrarsi padrone della situazione. Ma
io gli leggevo dentro. Vedevo che cosera in realt: un uomo cattivo e
impaurito, un prevaricatore in affari, che prendeva a calci chi stava sotto di
lui, che probabilmente picchiava servi e moglie, che dava per scontato che
quelli come me dovessero strisciare ai suoi piedi, come avevano fatto i miei
genitori al matrimonio (e mi punse uno spino di rabbia nel ricordarlo).
Che ne dici se facciamo un accordo come due uomini daffari?
Tracannai un lungo sorso dal mio boccale e sostenni il suo sguardo.
Che cosa avete in mente, suocero?
La sua espressione sindur. La abbandoni. La ripudi. Fai come
preferisci. La lasci libera. Me la restituisci.
E quindi?
Io faccio di te un uomo ricco.
Scolai il resto della mia birra. Lui la indic con lo sguardo e io dissi di s,
attesi che andasse a prenderne unaltra e quindi la bevvi praticamente tutta
dun fiato. La stanza intorno a me cominciava a girare.
Be, sapete che cosa potete fare della vostra offerta, vero?
Edward, disse lui sporgendosi verso di me, sai meglio di me che non
puoi provvedere a mia figlia. Sai meglio di me che te ne stai seduto qui
disperato perch non puoi provvedere a mia figlia. Tu la ami, questo lo so,
perch sono stato anchio come te, un uomo senza qualit.
Io lo fissai a denti stretti. Senza qualit?
Ah, gi, mi schern lui raddrizzandosi. Tu sei un allevatore di pecore,
ragazzo.
Che fine ha fatto Edward? Credevo che mi parlaste da pari.
Da pari? Non ci sar mai un solo giorno in cui tu sarai pari a me e lo
sai.
Vi sbagliate. Ho dei progetti.
Ho sentito dei tuoi progetti. La corsa. Diventare ricco per i mari. Non
ce lhai dentro di te, Edward Kenway.
Ce lho s.
Non hai la tempra morale. E io ti sto offrendo una via per uscire dalla
buca che hai scavato per te stesso, ragazzo, ti suggerisco di pensarci molto
bene.
Io finii la mia birra. Cosa ne dite se ci penso bene davanti a unaltra
birra?
Come vuoi.
Sul tavolo davanti a me si materializz un altro boccale e io mindustriai
a consegnarlo alla storia, mentre contemporaneamente riflettevo con
alacrit. Aveva ragione. Era questo laspetto pi devastante dellintera
conversazione. Emmett Scott aveva ragione. Io amavo Caroline ma non ero
in grado di provvedere a lei. E se fossi stato un marito sincero e devoto
avrei accettato la sua offerta.
Lei non vuole che io parta, dissi.
E tu invece vuoi?
Voglio che sostenga il mio progetto.
Non lo far mai.
Ho il diritto di sperare.
Se ti ama come dice, non lo far.
Anche nel mio stato di ebbrezza non potevo confutare la sua logica.
Sapevo che aveva ragione.
Ti sei fatto dei nemici, Edward Kenway. Molti nemici. Alcuni dei quali
potenti. Perch secondo te questi nemici non hanno riscosso la loro
vendetta?
Perch hanno paura? Cera la boria dellubriaco nella mia voce.
Sbuff. Ovvio che non hanno paura. Ti lasciano stare per Caroline.
Dunque se io non accettassi la vostra offerta non ci sarebbe pi niente a
impedire che i miei nemici mi aggrediscano?
Nientaltro che la mia protezione.
Io non ne ero cos sicuro.
Mandai gi unaltra birra. Lui sprofond pi gi nel suo sconforto. Era
ancora l alla fine della serata e la sua presenza non faceva che ricordarmi
fino a che punto si fossero assottigliate le mie alternative.
Quando cercai di alzarmi per andarmene, per poco non mi cedettero le
gambe e dovetti aggrapparmi al tavolo per tenermi in piedi. Il padre di
Caroline, disgustato, mi soccorse e, prima che capissi cosa stava
succedendo, mi stava portando a casa, non perch volesse vedermi arrivarci
sano e salvo, ma perch voleva assicurarsi che Caroline constatasse con i
propri occhi in che stato ero come in effetti fu, quando io varcai la soglia
barcollando e ridendo ed Emmett Scott gonfi il petto e disse: Questa
spugna un uomo rovinato, Caroline. Inadatto alla vita sulla terra, meno
che mai in mare. Se va nelle Indie Occidentali, sarai tu a soffrire.
Padre padre.
Caroline piangeva sconvolta, e poi, quandero gi sdraiato sul letto, vidi
gli stivali di suo padre allontanarsi e scomparire.
Quella vecchia carogna, biascicai. Si sbaglia su di me.
Lo spero tanto, comment lei.
Io mi lasciai trasportare dallimmaginazione annegata nella birra. Tu mi
credi, vero? Non mi vedi eretto sul ponte di una nave che entra lentamente
in porto. E io sono lass, un uomo di qualit con mille dobloni che gli
cascano dalle tasche come gocce di pioggia? Io mi vedo.
Quando la guardai, scuoteva la testa. Lei non mi vedeva.
E lindomani, quando fui di nuovo sobrio, non mi vidi pi nemmeno io.
Era solo questione di tempo, suppongo. La mia mancanza di prospettive
si consolid in unaltra presenza nel nostro matrimonio. Riesaminai le mie
alternative: Elmett Scott che mi offriva del denaro se in cambio gli
restituivo sua figlia. I miei sogni di imbarcarmi per mari lontani.
Entrambe avrebbero spezzato il cuore a Caroline.
11
IL giorno dopo andai a trovare Emmett Scott, tornando in Hawkins Lane
dove bussai alla porta per chiedere udienza. E ad aprirmi fu nientemeno
che Rose.
Signor Kenway, esclam sorpresa e arrossendo un poco. Ci fu un
momento dimbarazzo, dopodich fui invitato ad attendere e poi, non
molto tempo dopo, fui accompagnato nello studio, una stanza dominata da
una scrivania al centro, in unatmosfera resa tetra e seria dai pannelli di
legno che rivestivano le pareti. Lui era in piedi, davanti alla sua scrivania, e
nella penombra, con quei capelli scuri, laspetto cadaverico e le ombre che
gli riempivano gli incavi delle guance, mi sembr un corvo.
Hai ripensato alla mia offerta, dunque? chiese.
Lho fatto, risposi, e ho ritenuto che fosse meglio che vi esponessi al
pi presto possibile la mia decisione.
Lui incroci le braccia sul petto e la sua faccia sincresp in un
sogghigno trionfale. Sei venuto a porre le tue condizioni, allora? Quanto
vale mia figlia?
Quanto sareste stato disposto a pagare?
Sarei stato?
Tocc a me sorridere, sebbene attento a non esagerare. Era un uomo
pericoloso, Emmett Scott. Stavo giocando una partita pericolosa con un
uomo pericoloso.
Infatti. Ho deciso di andare nelle Indie Occidentali.
Sapevo dove raggiungere Dylan Wallace. A Caroline avevo gi dato la
notizia.
Capisco.
Parve riflettere, battendosi le une con le altre le punte della dita.
Ma non hai intenzione di restare via per sempre.
Infatti.
Dunque non sono queste le condizioni che poni alla mia offerta.
Non proprio, no, confermai. In effetti si tratta di una controfferta.
12
DYLAN Wallace mi assegn allequipaggio del mercantile Emperor,
ormeggiato nel porto di Bristol e in partenza di l a due giorni. Tornai a
casa e lo dissi a mia madre, mio padre e Caroline.
Corsero lacrime, naturalmente, e recriminazioni e implorazioni perch
restassi, ma io fui incrollabile e, dopo che ebbi dato la mia notizia, Caroline
se ne and disperata. Aveva bisogno di pensare, disse, e dallaia di casa la
guardammo partire al galoppo, alla volta della sua famiglia, dove avrebbe
quantomeno riferito a Emmett Scott, il quale avrebbe dunque appreso che
stavo mantenendo la mia parte dellaccordo. Io potevo solo sperare, o se
vogliamo era ci che speravo in quel momento, che lui facesse altrettanto
per parte sua.
Seduto qui a parlare con te, dopo che sono passati tutti questi anni, devo
pur dire che non so se labbia fatto. Ma lo sapr. Tra non molto lo sapr. E
allora sar giorno di resa dei conti
Ma non allora. Allora ero giovane, stupido, arrogante e vanaglorioso. Ero
cos vanaglorioso che appena Caroline si fu allontanata, tornai nelle taverne
e ritrovai forse qualcosa della mia vivacit di un tempo nel raccontare con
immenso piacere a tutti coloro che avessero voglia di ascoltarmi che stavo
per prendere il mare; che il signore e la signora Kenway sarebbero presto
diventati ricchi grazie alle mie imprese. Me ne vantai, compiaciuto delle
loro espressioni irridenti, delle loro prese in giro, dei loro giudizi secondo
cui ero tutto fumo e niente arrosto e non avevo abbastanza carattere per un
mestiere come quello; secondo cui presto sarei riapparso con la coda tra le
gambe e avrei fatto fare una figuraccia a mio padre.
Mai per un solo istante io smisi di mostrar loro il mio sorriso. Il mio
sorriso beffardo. Il mio sorriso che diceva: Vedrete.
Ma nonostante la birra che avevo in corpo e la partenza ormai
imminente, a poco pi di un giorno di distanza, o forse proprio per questo,
non ignorai le loro parole. Mi chiesi dunque se avessi dentro di me tempra
sufficiente da sopravvivere alla vita del corsaro, o se invece sarei tornato a
casa con la coda tra le gambe. E poi, s, avrei potuto lasciarci le penne.
Inoltre su un altro punto avevano ragione: stavo deludendo mio padre.
Avevo visto la tristezza nei suoi occhi nel momento in cui gli avevo dato la
notizia e da quando era comparsa, non era pi andata via. Era forse la
tristezza di vedere che il suo sogno di condurre la fattoria insieme, per
quanto gi in declino, veniva spazzato via per sempre. Io non mi limitavo
ad affrontare una vita nuova, ma stavo rinnegando quella di prima, la vita
che lui aveva costruito per s e per mia madre e per me. La stavo
sconfessando. Avevo concluso di esserne superiore.
Probabilmente non avevo mai riflettuto sul serio sulleffetto che tutto
questo avrebbe potuto avere sui rapporti di Caroline con i miei genitori, ma
ripensandoci ora trovo ridicolo che mi fossi aspettato che restasse alla
fattoria.
La sera dopo, tornato a casa, la trovai vestita di tutto punto.
Dove vai? chiesi con una certa difficolt dopo aver passato quasi tutta
la serata in una taverna.
Non ebbe la forza di guardarmi negli occhi. Ai suoi piedi cera un fagotto
fatto con un lenzuolo, abbastanza in contrasto con il suo abbigliamento,
che, notai guardandola meglio, era pi elegante del solito.
No, io Finalmente i suoi occhi trovarono i miei. I miei genitori mi
hanno chiesto di andare a vivere con loro. Mi piacerebbe.
Come sarebbe a dire vivere con loro? Tu abiti qui. Con me.
Mi rispose che non avrei dovuto smettere di lavorare con mio padre.
Avrei dovuto essere felice di ci che avevo.
Avrei dovuto essere felice con lei.
Nella nebbia della birra cercai di spiegarle che io ero felice con lei. Che
tutto quello che stavo facendo lo facevo per lei. Lei naturalmente aveva
parlato con i suoi genitori mentre era stata via, e sebbene mi fossi aspettato
che suo padre cominciasse a mettermela contro, quel verme schifoso, non
avevo previsto che cominciasse cos presto.
Un reddito decoroso? tuonai. Quel lavoro era poco meglio di una
rapina. Vuoi restare sposata per tutta la vita a un contadino?
Avevo parlato a voce troppo alta. Ci scambiammo uno sguardo e io
Vedo benissimo.
Hai testa per le altezze?
A quel punto capii che cosa avevano in mente, visto che stavano
indicando il punto pi alto del sartiame dellEmperor, la coffa, che era il
punto di vedetta.
Credo che il signor Wallace avesse piuttosto in mente di usarmi come
marinaio di coperta.
Lui per la verit aveva parlato dei gradi di ufficiale, ma non avevo
intenzione di andare a raccontarlo a loro. Ero giovane e nervoso. Non
stupido.
Be, sai cucire, giovanotto? mi rimbeccarono.
Mi stavano prendendo in giro, poco ma sicuro. E cosa centra il saper
cucire con la corsa? chiesi io, sentendomi un po sfacciato a dispetto delle
circostanze.
I marinai di coperta devono saper cucire, figliolo, mi disse uno degli
altri. Come i suoi compagni aveva un codino impeciato e tatuaggi che gli
strisciavano fuori delle maniche e del colletto della camicia. E devessere
anche abile con i nodi. Tu sei abile con i nodi, ragazzo?
Sono cose che posso imparare, dichiarai.
Io guardai la nave con le sue vele arrotolate, il sartiame che penzolava
dagli alberi in fasci ordinati e lo scafo nella cui fiancata spuntavano le
bocche dei cannoni dottone del ponte di batteria. Mi vidi nei panni degli
uomini seduti davanti a me sulle cassette, con quella pelle coriacea della
faccia abbronzata dalle giornate trascorse in mare, con quegli occhi che
brillavano di minacce e avventure. I custodi della nave.
Dovrai abituarti a molte altre cose, disse uno di loro, a grattare
conchiglie dallo scafo, a calafatare le assi con il catrame.
Hai le tue gambe da mare, figliolo? minterpell un altro. Adesso
ridevano di me. Sai tenerti lo stomaco quando la nave balla nei cavalloni
sferzata dai venti di tempesta?
Credo di s, risposi. In ogni caso, aggiunsi sentendo montare dentro
di me una collera impetuosa, non per questo che il signor Wallace ha
pensato che potessi essere un buon marinaio.
13
GALOPPAI verso Hatherton, verso casa mia. Perch tornavo indietro? Forse
per chiedere loro scusa. Forse per spiegare che cosa mi passava per la testa.
Ero il loro figlio, del resto, forse mio padre avrebbe riconosciuto in me
qualche vestigia di se stesso. E allora, forse mi avrebbe perdonato.
Perch mentre tornavo indietro, ci di cui mi resi conto meglio di
qualsiasi altra cosa era che volevo che mi perdonasse. Che mi perdonassero
entrambi.
C da meravigliarsi se ero distratto, se avevo la guardia abbassata?
Ero vicino a casa, dove gli alberi restringevano la via, quando avvertii un
movimento nel sottobosco. Mi fermai e tesi lorecchio. Quando si vive in
campagna si avvertono i mutamenti e in quel momento qualcosa era
diverso. Dallalto giunse un sibilo che poteva essere soltanto un fischio di
avvertimento e contemporaneamente scorsi dei movimenti davanti a me,
solo che provenivano dallaia della nostra fattoria.
Con il cuore che mi martellava nel petto spronai il cavallo e galoppai
verso casa. Contemporaneamente vidi un bagliore che poteva essere solo
quello di una torcia. Non una lanterna, ma proprio una torcia. Il genere di
torcia che si userebbe per incendiare qualcosa. E vidi ombre che correvano
e nella luce della torcia vidi che erano uomini incappucciati.
Ehi! urlai pi per svegliare mio padre e mia madre che per mettere in
fuga gli aggressori.
Ehi! urlai di nuovo.
Una torcia disegn un arco nellaria rotolando su se stessa e lasciando
una scia arancione nel cielo notturno prima di piombare in unaureola di
scintille sulla paglia della nostra casa. Era paglia secca, inaridita. Destate
cercavamo di tenerla umida per lalto rischio che prendesse fuoco, ma cera
sempre qualcosa di pi importante da fare e a occhio e croce era almeno
una settimana che non la si bagnava, perch sincendi con un umpf
immediato.
Vidi altre figure. Tre, forse quattro. E nel momento in cui piombai
14
VOLAI nella notte avendo per compagni un cuore spezzato e una furia cieca
e giunto in citt mi fermai allAuld Shillelagh dove tutto aveva avuto inizio.
Entrai barcollante con un braccio ancora premuto sulle costole dolenti e la
faccia che mi pulsava per le botte ricevute.
Le conversazioni morirono allistante. Avevo lattenzione di tutti i
presenti.
Sto cercando Tom Cobleigh e quel viscido individuo di suo figlio,
biascicai ansimante, guardandoli con occhi di sfida da sotto le sopracciglia
aggrottate. Sono stati qui?
Schiene voltate. Teste incassate nelle spalle.
Non vogliamo guai qui dentro, disse da dietro il bar Jack, il
proprietario. Tu ce ne hai portati qui abbastanza per una vita intera, grazie
tante, Edward Kenway. Pronunci quel grazie tante come fosse stata una
parola sola. Grazietante.
Conoscerai il vero significato di guai se copri i Cobleigh, lo ammonii e
andai verso il banco da dietro il quale lui stava gi prendendo qualcosa di
cui ero al corrente, una spada appesa a un chiodo nascosto. Arrivai prima
io, mi allungai con un movimento che mi fece partire una fitta di dolore
allo stomaco, ma afferrai limpugnatura e sfilai la lama dalla guaina in
meno di un secondo.
Avvenne tutto troppo velocemente perch Jack avesse il tempo di reagire.
Non aveva ancora formulato del tutto lintenzione di prendere quella spada
che si ritrov con la sua stessa lama alla gola, grazietante.
Lilluminazione nella taverna era flebile. Le fiammelle stentate che
guizzavano nella graticola proiettavano ombre danzanti sulle pareti intorno
ai bevitori che mi osservavano con vigile diffidenza.
Ora dimmi, chiesi sfiorando la gola di Jack con il taglio della lama, i
Cobleigh sono stati qui stasera?
Jack fece una smorfia. Ma non dovevi partire stanotte sullEmperor?
Ma non era stato lui a parlare. La voce era di un individuo seminascosto
amputai un braccio.
O almeno tale fu la mia intenzione. Data la fin troppo evidente
inesperienza che avevo come spadaccino, o forse perch la lama non era
abbastanza affilata, fatto sta che quando calai con forza la spada
sullavambraccio di Tom Cobleigh stringendola in entrambe le mani, gli
tagliai la manica e glielaffondai nelle carni, ma non gli segai il braccio. Ci
fu di buono che moll comunque il coltello. Url ritraendosi. Si afferr il
braccio ferito che spruzzava sangue sul muro esterno della baracca e sul
terreno. Nello stesso istante scorsi un movimento nel buio e ricordai il
rumore che avevo udito, quello di una possibile altra presenza. Troppo
tardi. Dalle ombre si materializz una figura umana rischiarata dalla luce
della luna e io vidi occhi di pietra sotto un cappuccio, abiti da lavoro e
stivali che erano un po troppo puliti.
Povero Tom Cobleigh. Non si avvide mai di ci che stava per accadere e
indietreggi infilzandosi praticamente da solo sulla spada dello
sconosciuto, la cui lama gli penetr nella schiena e gli spunt dal torace
gocciolante di sangue. Tom la guard e come ultima esternazione in questo
mondo emise un breve grugnito prima che lo sconosciuto imprimesse un
movimento laterale alla sua spada e scalzasse il suo cadavere che piomb
pesantemente al suolo.
Esiste un detto, non vero? Il nemico del mio nemico mio amico.
Qualcosa del genere. Ma c sempre uneccezione a dimostrazione della
regola e nel mio caso era un uomo incappucciato con una spada
insanguinata. Il marchio del suo anello mi faceva ancora male al collo. La
mia faccia pulsava ancora dei suoi pugni. Perch avesse ucciso Tom
Cobleigh non ne avevo idea e non mimportava; con un urlo da guerriero
mi lanciai allattacco e nel silenzio della notte lo scontro delle nostre lame
risuon come uno scampanio.
Par agevolmente. Una volta. Due. Il mio slancio iniziale fu subito
rintuzzato e gi venivo respinto, costretto a difendermi goffamente e con
scarsa efficacia. Spadaccino inesperto? Ma non ero uno spadaccino proprio
per niente. Per tutta la mia abilit nel maneggiare una lama, meglio sarebbe
stato se avessi brandito una mazza o un randello. Lui men un colpo di
punta, un gesto rapidissimo che mi apr uno squarcio nel braccio e allinizio
sentii il calore del sangue che mi scorreva dal bicipite e minzuppava la
manica, poi sentii il mio braccio armato perdere le forze. Non stavamo
combattendo. Non pi. Giocava con me. Giocava prima di uccidermi.
Mostrami il volto, gracchiai, ma lui non rispose. La sola, minima
reazione, fu il principio di unespressione divertita negli occhi sotto il
cappuccio. Il movimento della sua spada mingann e fui troppo lento, e
non solo un po troppo lento, ma molto troppo lento, per evitare che mi
aprisse una seconda ferita nel braccio.
E colp di nuovo. E di nuovo. Solo in seguito mi sarei reso conto che mi
incideva con la precisione di un medico, abbastanza da farmi male ma non
da invalidarmi per sempre. Sicuramente abbastanza da disarmarmi. E alla
fine non sentii la spada che mi scivolava via dalle dita. La sentii urtare il
terreno e quando abbassai lo sguardo la vidi al suolo, rossa del sangue delle
mie ferite che gocciolavano sulla lama.
Forse mi ero aspettato che si togliesse il cappuccio. Ma non lo fece. Mi
appoggi invece la punta della spada sotto il mento e con laltra mano mi
segnal di inginocchiarmi.
Non mi conoscete abbastanza bene se pensate che andr incontro alla
mia fine in ginocchio, amico, gli dissi sentendomi stranamente molto
calmo al cospetto della sconfitta e della morte. Se per voi lo stesso,
rester in piedi.
Lui mi parl con una voce profonda e piatta, probabilmente dissimulata.
Non andrai incontro alla tua fine stanotte, Edward Kenway.
Disgraziatamente. Ma ti dir una cosa. Se domani non salperai
sullEmperor, questa notte sar solo linizio per tutti coloro che portano il
nome dei Kenway. Parti alle prime luci e non sar pi torto un capello a tua
madre e tuo padre. Ma se quella nave salpa senza di te, soffriranno. Voi
tutti soffrirete. Sono stato chiaro?
E avr lonore di conoscere lidentit dei miei graziosi nemici?
domandai.
No. Sappi solo, Edward Kenway, che in questo mondo ci sono forze pi
potenti di quanto tu potresti mai comprendere. Questa notte le hai viste in
azione. Tu hai sofferto per loro mano. Chiudiamola qui. Non tornare mai
pi su queste coste. E ora, Edward Kenway, tinginocchierai.
La sua spada si alz e lelsa mi colp alla tempia.
Quando mi svegliai, ero sullEmperor.
15
IO almeno credevo di essere sullEmperor. Comunque lo speravo. E con la
testa rotta, mi alzai dalla mia amaca, posai i piedi sul pavimento e fui
catapultato via.
La mia caduta fu interrotta dalla mia faccia. Restai per un momento a
mugolare lungo e disteso sullassito domandandomi perch mi sentissi cos
ubriaco quando non ricordavo di aver bevuto niente. Solo che
naturalmente ubriaco non ero.
E allora perch il pavimento ballava? Sinclinava da una parte e poi
dallaltra e io aspettai un momento o due che si fermasse prima di rendermi
conto che il rollio era costante. Non si sarebbe fermato.
Mi raddrizzai su gambe insicure che scivolavano e danzavano nella
segatura con le braccia spalancate come un equilibrista che cerca di
camminare in bilico su unasse. Ero ancora tutto indolenzito dalle botte che
avevo preso, ma andavo migliorando, le ammaccature erano gi vecchie di
uno o due giorni.
A colpirmi a quel punto fu lodore che saturava laria. No, non un odore.
Un puzzo.
Oh, mamma mia, che fetore. Un misto di merda, piscio, sudore e acqua
di mare. Avrei avuto modo di imparare che quellodore era tipico dei ponti
inferiori di una nave. A far paura era la velocit con cui ci si abituava.
Lodore era di uomini e sullEmperor ce nerano centocinquanta dei pi
canaglieschi, che quando non erano comandati nelle loro posizioni, appesi
al sartiame o ai posti di manovra, dormivano rannicchiati sotto i cannoni
sul ponte di batteria, o nelle amache come quella in cui mi ero svegliato io.
Sentii in quel momento uno dellequipaggio che sghignazzava
nelloscurit a un beccheggio della nave che mi scaravent contro un
supporto di legno e subito dopo, con altrettanta violenza, mi mandava a
cozzare contro un montante opposto. Gambe da mare. Cos le chiamavano.
Dovevo farmi le mie gambe da mare.
Questo lEmperor? chiesi al buio.
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FRATTANTO cera altro su cui meditare. Una voce per esempio che circolava
nellequipaggio secondo cui il capitano si considerava ingiustamente
escluso dai bottini. Da due mesi non cerano saccheggi, noi non avevamo
guadagnato nemmeno mezzo penny e cerano brontolii di scontento,
provenienti soprattutto dalla sua cabina. Si giunse alla conclusione
unanime che il nostro capitano ritenesse di rispettare le competenze del suo
contratto, ottenendo per troppo poco in cambio.
Quale contratto, chiederai? Be, in quanto corsari, noi assicuravamo una
presenza per conto di sua maest; era come se fossimo soldati non
ufficialmente arruolati nella sua guerra contro gli spagnoli. In cambio
naturalmente ci era consentito razziare impunemente le navi spagnole, nel
senso che potevamo farne quel che volevamo, depredandone quante ne
volevamo, e a memoria duomo era esattamente quello che si era fatto.
Solo che cerano sempre meno navi spagnole. Alla fonda avevamo
cominciato a sentir insinuare che forse la guerra stesse per finire, che presto
si sarebbe firmato un trattato.
Il capitano Dolzell, per, gli sia riconosciuto, era uomo lungimirante e
sapeva prevedere da che parte avrebbe spirato il vento, e visto che da cos
tanto tempo i suoi uomini non si dividevano bottini di guerra, decise di
intraprendere unazione che varcava i limiti della nostra lettera di corsa.
Trafford, il comandante in seconda, si piazz di fianco al capitano, che si
tolse il tricorno e si asciug il sudore dalla fronte prima di calzarlo
nuovamente e parlare a tutti noi.
Questa scorreria ci far ricchi, ragazzi, vi si sfonderanno le tasche. Ma
vi devo avvertire, e verrei meno ai miei doveri di vostro capitano se non lo
facessi, che si tratta di un azzardo veramente rischioso.
Rischioso. Gi. Il rischio di cattura, castigo e morte appesi alla forca del
boia.
Le viscere di un impiccato si rilasciano, mi avevano detto. Si legavano
alle caviglie i calzoni di un pirata per impedire alla merda di cascare fuori.
Era quella lindegnit di cui avevo pi paura. Non era cos che volevo che
Caroline mi ricordasse, appeso a una corda, puzzolente di merda.
Non avevo lasciato Bristol per diventare un fuorilegge in fuga, un pirata.
E se fossi rimasto a bordo di quella nave e avessi seguito il capitano nel suo
progetto, ci che sarei diventato. Ci saremmo tirati addosso le forze
congiunte delle guardie della Compagnia delle Indie Orientali e senza
dubbio quelle della marina di sua maest.
Se mai fossi tornato, non potevo farlo senza il becco dun quattrino in
tasca. Avevo unidea mia per cui se fossi tornato ricco avrei potuto pagare la
taglia che cera sulla mia testa e con questo i miei nemici sarebbero stati
soddisfatti.
Per no, non mi ero imbarcato per diventare un pirata. I soldi che avessi
guadagnato, dovevano essere guadagnati legalmente.
E ti prego di smettere di sghignazzare. So quanto ti sembri eccentrico in
questo momento. Ma in quei frangenti avevo ancora fervore nel ventre e
sogni nella testa. Cos, quando il capitano fece la sua offerta, quando disse
di sapere che non tutti gli uomini a bordo avrebbero voluto partecipare a
un atto illecito e che questi erano invitati a dirlo subito o mai pi, perch
avesse modo di organizzare il loro abbandono della nave, io fui sul punto di
farmi avanti.
Venerd mi ferm con una mano furtiva. Senza guardarmi. Mi imped
semplicemente di muovermi continuando a guardare diritto davanti a s.
Aspetta, mi disse dallangolo della bocca e io non dovetti aspettare molto
per sapere perch mi avesse trattenuto. In cinque si erano fatti avanti,
uomini perbene che non volevano macchiarsi di atti di pirateria. A un
ordine del capitano, il comandante in seconda li fece buttare in mare.
Decisi seduta stante di cucirmi la bocca. E il mio piano fu quanto segue:
avrei seguito il capitano, ma solo fino a un certo punto. Lo avrei seguito,
avrei incassato la parte dei quattrini che mi spettava e solo a quel punto
avrei abbandonato la nave. Quindi, mi sarei unito ad altri corsari ormai
del resto ero un marinaio esperto negando daver mai messo piede
sullEmperor, la cui ciurma si era macchiata di quel crimine cos orribile.
Come piano non era particolarmente sofisticato. Aveva i suoi lati deboli,
dovevo ammetterlo, ma anche vero che una volta ancora mi ritrovavo tra
lincudine e il martello senza che alcuna delle due alternative fosse
particolarmente attraente.
Mentre dietro di noi si spegnevano in lontananza le invocazioni degli
uomini buttati in mare, il capitano ci illustr meglio quale pirateria avesse
in mente. Non arriv a suggerire di attaccare la marina reale, quello sarebbe
stato un suicidio; conosceva invece un bersaglio lungo la costa occidentale
dellAfrica. Dunque fu l che, nel gennaio 1713, fece rotta lEmperor.
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Gennaio 1713
NAVIGANDO tra le isole, gettavamo lancora in una baia riparata o
nellestuario di un fiume e alcuni uomini venivano mandati a terra a cercare
provviste: legna, acqua, birra, vino, rum. Si restava fermi per giorni e
passavamo il tempo catturando tartarughe da mangiare o tirando agli
uccelli o, se possibile, dando la caccia a bovini, capre o maiali.
Una volta dovemmo carenare lEmperor, e questo volle dire far uso dei
paranchi per rovesciarlo. Usammo le torce per bruciare le alghe e le
incrostazioni, sostituimmo le assi marcite e lo calafatammo, il tutto sotto la
direzione del carpentiere della nave, che aspettava sempre con ansia
momenti come quello. Nulla di cui meravigliarsi, in effetti, perch
coglievamo loccasione per riparare anche alberi e pennoni, cosicch si
toglieva il piacere di dispensare ordini al quartiermastro, nonch al primo e
al secondo ufficiale, che altro non potevano fare che tenere la bocca chiusa
e ubbidire.
Furono giorni felici di pesca e caccia, e anche di divertimento nel veder
cos a disagio i nostri superiori. Fu quasi una delusione dover sciogliere
nuovamente le vele. Ma cos fummo costretti a fare.
La nave che cercavamo era un mercantile della Compagnia delle Indie
Orientali e la incrociammo al largo della costa africana. Molto e
ripetutamente si era discusso sotto coperta dellopportunit di
quellimpresa. Sapevamo che attaccando un vascello cos prestigioso
saremmo diventati dei banditi ricercati. Ma il capitano aveva detto che
cerano solo tre navi da guerra e due corvette militari a pattugliare tutto il
Mar dei Caraibi e che si diceva che lAmazon Galley, il mercantile della
Compagnia delle Indie Orientali, trasportasse un tesoro, e che, posto che lo
fermassimo in mare aperto non visti da terra, avremmo potuto
saccheggiarlo a piacimento e scappare senza incidenti.
Ma lequipaggio del Galley non ci avrebbe identificato, chiesi io a voce
alta. Non avrebbero avvertito la marina militare che erano stati attaccati
dallEmperor? Venerd mi aveva guardato in silenzio. Uno sguardo che non
mi era piaciuto per niente.
Trovammo il mercantile il terzo giorno di caccia.
Velaho! giunse il grido dalla coffa. Eravamo abituati a sentire questi
avvistamenti, perci non ci lasciammo prendere troppo dallentusiasmo.
Guardammo invece il capitano che conferiva con il quartiermastro. Poco
dopo confermarono che era il Galley e spiegammo le vele per raggiungerlo.
Quando fummo pi vicini, innalzammo un vessillo rosso, la bandiera
britannica, e naturalmente il Galley rimase dovera, pensando che ad
accostarlo fosse una corsara inglese.
Ed era anche vero. In teoria.
Gli uomini prepararono le loro pistole e verificarono il filo delle loro
sciabole. Furono portati in coperta i rampini per larrembaggio e i
cannonieri si disposero alle loro postazioni. Quando affiancammo il
mercantile, lequipaggio del Galley vide che eravamo in assetto da battaglia
e data la vicinanza noi potemmo vedere in cambio lo sbigottimento che si
disegnava sui loro volti e il panico che attraversava la nave al galoppo come
un cavallo atterrito.
La costringemmo a ridurre la velocit. Gli uomini si schierarono lungo
le frisate, dove attesero pronti a entrare in azione, con le pistole in pugno,
con i cannoni girevoli puntati o con sciabole e denti in vista. Io non avevo
pistola e la mia sciabola era un vecchio ferro arrugginito che il
quartiermastro aveva trovato in fondo a un baule, ma era sempre meglio
che niente. Schiacciato tra uomini due volte pi vecchi di me ma dieci volte
pi feroci, feci del mio meglio per emulare la spietatezza che mostravano
negli occhi. Per sembrare altrettanto malvagio e implacabile.
I cannoni del ponte di batteria erano puntati sul mercantile. Una parola e
avrebbero sparato una bordata sufficiente a spezzare il vascello in due e
spedire tutti quanti in fondo al mare. Su ciascuna delle loro facce era
disegnata la stessa espressione di malessere e terrore. Lespressione di
uomini colti di sorpresa che ora dovevano affrontare conseguenze terribili.
Che il vostro capitano si identifichi, grid il nostro primo ufficiale da
un vascello allaltro. Piant con forza sul parapetto una clessidra. Fate
venir fuori il vostro capitano prima che la sabbia si esaurisca o apriremo il
fuoco.
Ci volle quasi tutto il tempo che avevamo concesso loro, ma finalmente
comparve in coperta, vestito di tutto punto, a contemplarci con quella che
sperava fosse unespressione di sfida, ma che per non poteva nascondere
lansia che cera nei suoi occhi.
Fece come gli fu ordinato. Segu le istruzioni, ordin che calassero in
mare una lancia e vi sal a bordo per farsi portare a remi da noi. In segreto
non potei non provare compassione per lui. Si era messo alla nostra merc
per proteggere il suo equipaggio ed era un gesto ammirevole e tenne la
testa alta quando, nel salire la biscaglina dalla sua scialuppa, fu bersagliato
dai lazzi ai cannoni del ponte di batteria e quindi malamente afferrato per
le spalle e issato oltre il parapetto del cassero di poppa.
Appena fu rimesso in piedi respinse le mani che lo trattenevano, squadr
le spalle e, dopo essersi risistemato giacca e polsini, chiese di vedere il
nostro comandante.
Sono qui, si present Dolzell, scendendo dal castello di poppa seguito
da Trafford. Sotto il tricorno portava una bandana legata intorno alla testa
e impugnava la sua sciabola dabbordaggio.
E come vi chiamate voi, capitano? chiese.
Il mio nome capitano Benjamin Pritchard, rispose con asprezza il
comandante del mercantile, ed esigo di sapere il significato di
questazione.
Si eresse ai limiti della sua statura ma non poteva gareggiare con Dolzell.
Pochi erano in grado di farlo.
Il significato di questazione, ripet Dolzell. Aveva un sorriso sottile
sulle labbra ed era forse la prima volta che lo vedevo sorridere. Pass in
rassegna con lo sguardo gli uomini raccolti sul ponte e dalle fila del nostro
equipaggio si alz un risolino crudele.
S, ribad con puntiglio il capitano Pritchard. Parlava con un accento
aristocratico. Mi ricord stranamente Caroline. esattamente ci che
intendo. Saprete bene, devo supporre, che la mia nave di propriet della
Compagnia delle Indie Orientali e che opera sotto la sua bandiera e nella
piena protezione della marina di sua maest.
E noi altrettanto, rispose Dolzell. Contemporaneamente indic il
vessillo rosso che fluttuava in cima al pennone.
Io ho piuttosto limpressione che abbiate rinunciato a quel privilegio nel
momento in cui ci avete ordinato di fermarci sotto la minaccia delle armi.
A meno che naturalmente abbiate una ragione eccellente per averlo fatto.
Ce lho.
Io allungai lo sguardo sullequipaggio del Galley inchiodato dai nostri
cannoni puntati, ma ansiosamente interessato non meno di noi a ci che
stava avvenendo sulla nostra nave. Si sarebbe sentita volare una mosca.
Lunico rumore era lo sciacquio delle onde sugli scafi dei vascelli e i bisbigli
della brezza che attraversava il sartiame.
Il capitano Pritchard era stupito. Avete una buona ragione?
Ce lho.
Capisco. Allora forse dovremmo sentirla.
S, capitano Pritchard. Ho costretto il vostro vascello a fermarsi perch i
miei uomini possano saccheggiarne tutto il carico prezioso. Vedete, da
molto tempo i mari sono stati molto avari con noi. I miei uomini
cominciano ad agitarsi parecchio. Si chiedono in che modo verranno pagati
per questo viaggio.
Voi siete un corsaro, signore, ribatt il capitano Pritchard. Se
insisterete in questo vostro proposito, diventerete un pirata, un ricercato.
Si rivolse allequipaggio intero. Tutti voi sarete dei ricercati. La marina di
sua maest vi dar la caccia e vi arrester. Verrete appesi alla forca del molo
delle impiccagioni, poi i vostri corpi scompariranno in catene nelle acque
di Wapping. Siete sicuri che questo che volete?
Pisciandovi addosso mentre morite, conclusi io, precipitando nellaldil
puzzolenti di merda.
Da quel che ho sentito sua maest sul punto di firmare trattati con gli
spagnoli e i portoghesi. I miei servigi di corsaro non saranno pi richiesti.
Dunque secondo voi che cosaltro dovrei fare?
Il capitano Pritchard deglut a vuoto, perch non cera una vera risposta a
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PER farlo parlare, Dolzell e Trafford avevano infilato tra le dita del capitano
Pritchard delle micce accese. Per terra ce nerano alcune sparse intorno a
una brocca. Quando ne annusai il contenuto, mi parve di capire che era
salamoia, che avevano usato per bagnargli le ferite e rendergliele pi
dolorose.
Aveva le mani tutte scorticate, bruciacchiate in qualche punto, lacerate e
sanguinanti in altri, come bistecche passate sotto il pestacarne.
Mi guardai intorno in cerca di acqua, sempre tenendo docchio Blaney e
domandandomi perch non si fosse mosso. Perch non avesse aperto
bocca.
Soddisfece la mia curiosit. Bene, bene, bene, comment parlando dal
fondo della gola, ci ritroviamo.
S, risposi io asciutto, che bel colpo di fortuna, vero?
Avevo visto una caraffa dacqua sul tavolo lungo.
Lui ignor il mio sarcasmo. E che cosa avresti in mente, di grazia?
Di prendere dellacqua da versare sulle ferite di questuomo.
Il capitano non ha parlato di medicare le ferite del prigioniero.
Sta soffrendo, non lo vedi da te?
Non parlarmi con quel tono, marmocchio, sbott Blaney con una
ferocia che mi fece gelare il sangue nelle vene. Ciononostante non glielo
avrei lasciato capire. Il solito spaccone, io. Sempre faccia di bronzo,
allesterno.
Ho come la sensazione che ti stia preparando a fare a botte, Blaney.
Sperai di esser sembrato pi sicuro di me di come mi sentivo.
E magari non sbagli.
Aveva una coppia di pistoloni nella cintura e una sciabola appesa alla
vita, ma il ferro che sembr comparirgli nella mano dal nulla era un
pugnale a lama ricurva.
Deglutii.
E che cosa avresti in mente di fare, Blaney, con lequipaggio che sta per
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SIGNORE? dissi.
E per fortuna Dolzell era troppo occupato dai nuovi sviluppi per
chiedersi che cosa facessi io dietro la seggiola del capitano Pritchard.
Arrivano i corsari, esclam.
Io trasferii il mio sguardo atterrito da Dolzell alle mani del prigioniero
che avevo appena liberato.
Pritchard si rianim. Sebbene avendo la presenza di spirito di tenere le
mani dietro la schiena, non seppe resistere alla tentazione di provocare
Dolzell. Edward Thatch che viene in nostro soccorso, disse. Meglio
che fuggiate, capitano, perch diversamente da voi Edward Thatch un
corsaro leale alla Corona e quando gli avr riferito che cosa avvenuto
qui
In due lunghe falcate Dolzell gli fu davanti e gli affond la spada nel
ventre. Impalato dalla lama, il corpo di Pritchard sirrigid sulla sedia. La
sua testa sbalz allindietro e i suoi occhi rovesciati si fissarono per un
secondo nei miei prima che il suo corpo si accasciasse contro lo schienale.
Tu amico non riferirai un bel niente, latr Dolzell ritirando la spada.
Le mani di Pritchard ricaddero inerti ai suoi fianchi.
Le sue mani non sono legate. Dolzell mi piant in faccia uno sguardo
daccusa.
La vostra lama, signore, maffrettai io, ha tagliato la corda. Dolzell
sembr soddisfatto della mia spiegazione, si gir e usc a grandi passi dalla
cabina. In quel preciso istante lEmperor trem e pi tardi venni a sapere
che era stato lurto della nave di Thatch. Ci furono alcuni che dissero che il
capitano era corso nella mischia e che limpatto con il vascello corsaro lo
avesse fatto precipitare oltre il parapetto. Ci furono altri che dissero che,
con le immagini del molo delle impiccagioni nella mente, il nostro capitano
si fosse tuffato di sua sponte per sfuggire alla cattura.
Dalla cabina di navigazione io presi una sciabola e una pistola che
minfilai nel cinturone prima di uscire correndo in coperta.
E adesso la battaglia era conclusa. Vidi Blaney guardare prima me, poi
Trafford e infine Thatch. Aveva escogitato un piano. Signore, proruppe
allimprovviso, volete che li finisca per voi? E cos dicendo si gir
puntando la sua sciabola contro me e Trafford. A me riserv un sorriso
particolarmente malevolo.
Lo fissammo entrambi assolutamente increduli. Come poteva fare una
cosa simile?
Tu! url Trafford indignato. Lurido bastardo leccasentine, e si
avvent su Blaney agitando la sua sciabola spinto pi da speranza che da
vera aspettativa, a meno che la sua aspettativa fosse di morire, come
appunto accadde.
Blaney si spost di lato senza difficolt e men un fendente che
attravers il petto di Trafford. La camicia del primo ufficiale si lacer e il
sangue gli inond il petto. Gemette di dolore e sorpresa, ma la ferita non
bast a impedirgli un secondo attacco, per sua sfortuna ancor pi
maldestro, per il quale Blaney lo pun, calando ripetutamente la sua lama e
infierendo sullavversario con nuove ferite al volto e al petto, anche dopo
che Trafford aveva lasciato andare la propria spada, era caduto in ginocchio
e con un lamentoso singulto e il sangue che gli schiumava sulle labbra
precipit in avanti e giacque immobile.
Tutti i presenti si erano ammutoliti, tutti i sopravvissuti a guardare ora
dove ci trovavamo noi vicino allingresso della cabina del comandante, io e
Blaney ultimi rimasti tra la porta e gli invasori. Era come se i vivi rimasti
fossimo solo noi due.
Devo finirlo, signore? chiese Blaney. Balzai in avanti, la spada
sguainata, ma prima che potessi reagire, mi ritrovai sulla gola la punta della
sua sciabola. Di nuovo quel sogghigno.
Quando Edward Thatch avanz di un passo, fu come se la corona di
uomini che lo cingeva si aprisse.
Dimmi un po, chiese facendo oscillare sotto gli occhi di Blaney la sua
sciabola che ancora gocciolava del sangue del nostro equipaggio, perch
mi chiami signore, marinaio?
La punta della sciabola di Blaney mi solleticava la gola. Spero di unirmi
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ALLORA possiamo cominciare, ordin Thatch.
Molti si erano arrampicati sulle sartie e si erano appesi agli alberi.
Cerano uomini sulle griselle, sui parapetti e sui ponti superiori di tutti e tre
i vascelli, tutti i marinai a cercare un posto da cui vedere meglio. Tanto per
dare spettacolo, Blaney si tolse la camicia e rimase a torso nudo. Pur
consapevole della gracilit del mio torace, feci lo stesso anchio. Poi
abbassammo i gomiti, alzammo i pugni, ci studiammo lun laltro.
Dietro gli avambracci il mio avversario sogghign. Aveva pugni grossi
come prosciutti e due volte pi solidi. Le sue nocche erano come nasi di
statue. No, probabilmente non era quellincrocio di lame che avrebbe
desiderato, ma un incontro di pugilato gli andava perfettamente a genio lo
stesso. Unoccasione di polverizzarmi con il consenso del capitano. Di
pestarmi a morte senza dover assaggiare il gatto a nove code.
Dai ponti e dalle sartie giunsero gli incitamenti degli equipaggi
desiderosi di assistere a una bella scazzottata. Con il che intendo una
scazzottata sanguinosa. Era difficile dagli schiamazzi capire se ci fosse un
preferito, ma misi me stesso nella loro posizione: se fossi stato in loro, che
cosa avrei voluto vedere? Avrei voluto vedere impegno.
Diamoglielo, allora. Alzai bene i pugni e pensai a come Blaney fosse
stato il mio personale mal di fondoschiena dallistante stesso in cui avevo
messo piede a bordo. Nessun altro. Solo lui. Quel cretino con una
sputacchiera al posto della testa. Non avevo fatto altro che industriarmi di
evitarlo e chiedermi perch ce lavesse con me, visto che a bordo non mi ero
presentato da spocchioso arrogante, non come facevo quandero a casa.
Quel lato del mio carattere era stato smussato dalla vita di bordo. Diciamo
pure che ero un po cresciuto. Quello che sto cercando di dire che non
aveva nessun vero motivo di odiarmi.
E fu proprio in quel momento che mi sovvenne quale fosse la sua
ragione. Mi odiava perch s. Semplicemente perch mi odiava. E se non ci
fossi stato io da odiare, si sarebbe trovato qualcun altro da prendere di mira
al posto mio. Uno dei mozzi, per esempio, o uno dei neri. A lui
semplicemente piaceva odiare.
E per questo io ricambiavo il suo odio e incanalai quel sentimento,
quellodio. La perplessit che aveva originato in me la sua ostilit? La
trasformai in odio. Girargli alla larga giorno dopo giorno? Lo trasformai in
odio. Dover vedere giorno dopo giorno quella sua faccia da imbecille?
Trasformato in odio.
E per questo il primo colpo fu mio. Mi feci sotto e fu come se esplodesse
da dentro di me, usando la mia velocit e la mia taglia minore per infilarmi
sotto la guardia dei suoi pugni e colpirlo al plesso solare. Lui mand un
uufff barcollando allindietro e abbassando la guardia pi per la sorpresa
che per il dolore, ma abbastanza perch io mi spostassi con un rapido passo
di danza e lasciassi partire il mio sinistro, che trov un punto di contatto
appena sopra il suo occhio destro. Per un delizioso secondo pensai di poter
essere stato abbastanza bravo da averlo finito al primo colpo.
Un boato di approvazione e sete di sangue dagli spettatori. Era stato un
buon cazzotto. Abbastanza potente da aprirgli un taglio che cominci a
inondargli la faccia di sangue. Ma no, non abbastanza da fermarlo del tutto.
Lespressione di rabbiosa incomprensione che aveva sempre sul volto
divent ancor pi confusa. Anche pi rabbiosa. Io avevo messo a segno due
pugni, lui precisamente neanche uno. Non si era nemmeno spostato da
dove si trovava.
Io saltellai allindietro. Non ero mai stato abile nel lavoro di piedi, ma a
confronto di Blaney ero agile come un ballerino. Inoltre ero in vantaggio.
Ero stato io a far scorrere il primo sangue e avevo la folla dalla mia. Davide
contro Golia.
Avanti, fatti sotto, lurida palla di lardo, lo provocai. Avanti, quello
che volevi fin dal momento in cui sono salito a bordo. Vediamo di che
stoffa sei fatto, Blaney.
Lequipaggio mi aveva sentito e manifest a gran voce la sua
approvazione, forse per la mia grinta. Con la coda dellocchio vidi Thatch
rovesciare la testa allindietro e mettersi a ridere con una mano sulla
pancia. Per salvare la faccia, era costretto a reagire. Era giusto rendergliene
atto. Reag.
Venerd mi aveva detto che Blaney era abile di coltello e che era un
membro fondamentale delle truppe dassalto dellEmperor. Non mi aveva
detto per che Blaney era abile con le mani. Aveva tralasciato questo
particolare. E io, non so perch, non avevo mai presunto che avesse qualche
capacit nellesercizio del pugilato. Una delle perle di saggezza nautica che
avevo avuto la fortuna di apprendere era di non presumere mai, ma
almeno in quelloccasione la ignorai. Ancora una volta larroganza mi aveva
messo nei pasticci.
Ed incredibile la velocit con cui la folla si schier con Blaney appena
attacc. Mai cadere in una rissa. lunica regola aurea. In una rissa non
bisogna mai cadere. Ma io non ebbi scelta quando mi arriv addosso il suo
primo pugno e mi piegai carponi con le orecchie che fischiavano e sputai
denti in un fiotto di sangue e catarro. Mi si annebbi la vista. Ero gi stato
colpito in passato, naturalmente, molte volte, ma mai, e ribadisco mai, cos
forte.
Nel gorgo del mio dolore e nel chiasso degli spettatori che chiedevano
sangue, cosa per cui Blaney si accingeva ad accontentarli con grande
piacere, si chin su di me e mi piant la faccia abbastanza vicino da farmi
sentire il suo alito rancido che gli sgorgava dalla bocca come nebbia
passando tra denti marci e anneriti.
Palla di lardo, eh? disse e risucchi dalla gola una scatarrata. Sentii il
fiotto viscido colpirmi la faccia come uno schiaffo. Una cosa si pu ben dire
dellepiteto di palla di lardo. Li fa sempre scatenare.
Poi si rialz e io mi ritrovai con il suo stivale cos vicino alla faccia da
vedere distintamente la ragnatela di screpolature del cuoio e, mentre ancora
cercavo di scuotermi dal dolore, sollevai pateticamente una mano come per
schermirmi dallinevitabile calcio.
Il calcio tuttavia, quando arriv, non fu diretto alla mia faccia ma al
ventre, cos forte da sollevarmi nellaria e depositarmi sul ponte. Con la
coda dellocchio vidi Thatch e forse mi ero illuso di credere che tifasse per
me, mentre invece stava ridendo di cuore per la botta che avevo ricevuto
quanto poco prima aveva fatto quando ero stato io a colpire Blaney. Rotolai
21
Marzo 1713
MOLTO distante da noi, in un posto che non avevo mai visitato e mai avrei
visto, anche se in fondo non si pu mai dire, si erano riuniti i
rappresentanti di Inghilterra, Spagna, Francia, Portogallo e Olanda a
redigere una serie di trattati che avrebbero finito per cambiare la vita a tutti
noi, a spingerci a imboccare vie nuove, a veder svanire i nostri sogni.
Ma tutto questo doveva ancora avvenire. Innanzitutto mi trovai a
prendere dimestichezza con una vita nuova, una vita che mi piaceva
moltissimo.
Suppongo desser stato fortunato per esser stato preso da Edward Thatch.
Un attaccabrighe, mi chiamava lui. E credo che gli piacesse avermi vicino.
Soleva dire che in me aveva un braccio destro fidato e aveva ragione, era
vero, perch Edward Thatch mi aveva salvato dallintraprendere una vita di
crimini sotto il capitano Dolzell be, o quello o finire in mezzo al mare
come quegli altri poveri disgraziati. Era stato grazie al suo intervento e
grazie allessere stato accolto sotto la sua ala protettrice che avevo potuto
tirar fuori qualcosa da me stesso, tornare a Bristol e a Caroline da uomo di
qualit, a testa alta.
Ma s, solo perch tu e io sappiamo che non cos che andata, non per
questo quello che dico meno vero.
La vita di mare era pressoch la stessa di prima, ma con alcune attraenti
differenze. Naturalmente non cera Blaney. Lultima volta che avevo visto
quellodioso foruncolo della mia vita fu quando era scivolato in mare come
una balena morta. E non cera pi il capitano Alexander Dolzell. Nel 1715
sarebbe stato condannato a morte dagli inglesi. Senza quei due la vita a
bordo aveva goduto di un immediato miglioramento. Era la vita di un
corsaro. Perci quando si poteva, ingaggiavamo battaglie con gli spagnoli e
i portoghesi e, quando ce nerano, razziavamo bottini, e insieme con le
tecniche del marinaio, cominciai ad affinare anche quelle del combattente.
PARTE SECONDA
22
Giugno 1715
NON c niente di cos assordante come la detonazione di un cannone su
affusto mobile. Specialmente quando ti deflagra nellorecchio.
come essere investiti da nulla. Un nulla che sembra voglia schiacciarti.
E tu non sai se unillusione della tua vista, rintronata com dallesplosione,
o se il mondo sta veramente traballando. Probabilmente non ha molta
importanza. Probabilmente sono le due cose insieme. In ogni caso traballa.
Il proiettile arriva da qualche parte. Schizzano schegge di legno. Uomini
con braccia e gambe strappate via e uomini che si guardano e nei pochi
secondi che hanno prima di morire si rendono conto di aver perso met del
proprio corpo, cominciano a urlare. Tutto ci che senti nei momenti
immediatamente successivi sono lo stridio dello scafo danneggiato e le
grida di morti e morenti.
Non sosterr che ci si riesca ad abituare, alla deflagrazione del cannone
sulle ruote, allo squarcio che si apre nel tuo mondo, ma il trucco sta nel
riprendersi velocemente. Il trucco sta nel riprendersi pi velocemente del
tuo nemico. cos che resti vivo.
Quando gli inglesi ci avevano attaccato eravamo al largo del capo di
Buena Vista di Cuba. Noi a bordo del brigantino li chiamavano inglesi,
anche se il grosso del nostro equipaggio era inglese ed ero inglese io stesso
per nascita, inglese nel cuore. Ma da pirata non contava niente. Noi
eravamo nemici di sua maest (alla regina Anna era succeduto re Giorgio),
nemici della Corona. Il che ci rendeva nemici della marina di sua maest.
Cos, quando allorizzonte vedemmo il vessillo rosso e al grido di: Vela
ho! avvistammo la scia bianca della fregata che attraversava loceano
puntando su di noi, con gli uomini che correvano di qua e di l sui ponti,
quello che si disse era: Gli inglesi ci attaccano! Gli inglesi ci attaccano!
senza badar troppo allirrilevante contraddizione riguardo alla nostra
nazionalit.
tribordo. A quel punto per la fortuna le gir le spalle. Prima che potesse
sistemarsi, lo stesso vento che aveva disperso il fumo cadde e le sue vele
prima gonfie si appiattirono e la fregata rallent la corsa. Ci era offerta una
seconda occasione.
Ai cannoni! urlai.
Quelli dei nostri che ancora si reggevano in piedi si precipitarono alle
nostre bocche da fuoco. Io stesso mi misi a un cannone girevole e insieme
scaricammo sulla fregata una bordata dalla quale non pot in alcun modo
difendersi e che le procur danni quasi altrettanto gravi quanto quelli subiti
da noi. Fu allora il nostro turno di levare urla di giubilo. La sconfitta era
stata ribaltata, se non proprio in una vittoria, almeno in un pareggio. Forse
cerano fra di noi coloro che si stavano persino domandando quali tesori
potessero esserci a bordo del vascello britannico, e vidi uno o due dei nostri
uomini, i pi ottimisti, armarsi di ganci dabbordaggio, asce e arpioni,
pronti ad agganciare la fregata e ingaggiare la battaglia corpo a corpo.
Ma ogni buona intenzione fu spazzata via da quanto accadde in quel
momento.
La santabarbara, grid qualcuno.
Salta in aria.
La notizia fu seguita da grida e strepiti e dalla mia postazione al cannone
girevole che si trovava a prua, vidi le fiamme salire dalla linea di
galleggiamento. Da poppa giunsero le grida del nostro capitano Bramah,
mentre sul ponte di poppa della nave opposta luomo in tunica balz in
azione. Letteralmente. Disincroci le braccia e con un breve balzo fu sul
parapetto e da l, nellattimo seguente, era in volo da una nave allaltra.
Per un momento limpressione che ebbi di lui librato nellaria fu di
unaquila, con la veste che si apriva alle sue spalle e le braccia distese come
ali.
Poi vidi il capitano cadere. Curvo su di lui luomo incappucciato spost il
braccio allindietro e da dentro la manica scatt una lama nascosta.
Quella lama. Per un secondo ne fui ipnotizzato. Le fiamme del ponte la
resero viva. Poi luomo incappucciato laffond nel corpo di Bramah.
Guardai la scena immobilizzato dallo stupore, con la mia sciabola in
mano. Quasi non sentivo pi le urla dellequipaggio che alle mie spalle
cercava invano di arrestare lincendio che si propagava alla santabarbara.
Salter in aria, pensai distrattamente. La santabarbara esploder.
Pensando ai barili di polvere da sparo accatastati in quella stiva. Alla nave
inglese, abbastanza vicino da subire senza dubbio gli effetti dellesplosione
che avrebbe aperto una falla in entrambi gli scafi. Tutto questo sapevo, ma
solo nella forma di pensieri distaccati. Ero stregato dalluomo
incappucciato al lavoro. Ero vittima dellincantesimo di quellagente di
morte che aveva ignorato il massacro che lo circondava prendendo tempo e
aspettando il momento giusto per colpire.
Missione compiuta, il capitano Bramah era morto. Lassassino alz lo
sguardo dal corpo inerte del comandante e di nuovo i nostri occhi
sincontrarono, solo che questa volta qualcosa balen nei suoi lineamenti e
in un istante era in piedi e con un unico, agile slancio che lo trasport al di
l del cadavere, piomb verso di me.
Ero morto, lo sapevo. Alzai la mia sciabola deciso a non farmi spedire
senza combattere nel grande ignoto. E in quel momento da poppa, o per la
precisione dalla santabarbara dove i nostri uomini evidentemente non
erano riusciti a soffocare le fiamme le cui propaggini avevano trovato le
scorte di polvere da sparo, giunse una grande esplosione.
In quel boato io fui scalzato dal ponte e nel descrivere un grande arco
nellaria trovai un momento di pace perfetta, durante il quale non seppi dire
se fossi vivo o morto, se fossi ancora in possesso di tutte le mie membra o
no, per nulla turbato da questa mia ignoranza. N sapevo dove avrei chiuso
la mia partita terrena, se spezzandomi la schiena nellurto con il ponte di
una nave o impalato sul residuo appuntito di un albero o scagliato nel rogo
sprigionatosi dalla santabarbara.
O l dove in effetti finii, cio tuffato in mare.
Forse vivo, forse morto, forse cosciente, forse no. Quale che fosse il mio
stato, non scesi troppo sotto la superficie e guardai il mare sopra di me, un
caleidoscopio cangiante di neri, grigi e guizzante arancione di navi in
fiamme. Intorno a me si inabissavano cadaveri con gli occhi spalancati,
come sorpresi. Coloravano lacqua in cui sprofondavano, trascinandosi
23
TUTTO questo pensavo mentre colavo a picco, con gli occhi aperti, cosciente
di tutto quello che avveniva intorno a me, i cadaveri, i rottami e i relitti del
naufragio Consapevole, ma disinteressato. Come se stesse accadendo a
qualcun altro. Con il senno di poi so cosa accadde in quel breve, brevissimo
momento, mentre affondavo nellacqua. Avevo perso la volont di vivere.
Del resto Edward mi aveva sconsigliato di partecipare a quella
spedizione. Mi aveva detto di non andarci. Il capitano Bramah un uomo
pericoloso. Segnati le mie parole.
E aveva ragione. E avrei pagato con la vita per la mia avidit e stupidit.
Poi la ritrovai, la voglia di andare avanti. La trovai. Lafferrai. La scossi.
La tenni stretta al petto e da quel momento non la lasciai pi andar via.
Scalciai, remai, e risalii verso la superficie, riaffiorai e mentre boccheggiavo
risucchiando ossigeno, contemplai sgomento i resti del massacro e quel che
restava della fregata inglese che scompariva ancora in fiamme sotto il pelo
dellacqua. Tutto loceano era disseminato di piccoli focolai che presto
lacqua avrebbe spento, relitti e naturalmente superstiti ancora vivi.
Poi, proprio come avevo temuto, cominciarono gli attacchi degli squali e
quindi le urla: dapprima grida di terrore e poi, quando gli squali dopo un
primo giro di avanscoperta iniziarono a indagare pi a fondo, grida di
angoscia, che si intensificarono quando i predatori si ammassarono per
cominciare ad azzannare le loro vittime. Le urla che avevo sentito durante
la battaglia, per quanto agghiaccianti, nulla erano a confronto di quelle che
lacerarono quel pomeriggio pieno di fumo e fuliggine.
Io fui uno dei fortunati le cui ferite non erano abbastanza sanguinanti da
attirare la loro attenzione e partii a nuoto verso la riva. A un certo punto fui
urtato da uno squalo di passaggio, per fortuna troppo occupato a
raggiungere il luogo della mattanza. Toccai con un piede qualcosa che mi
sembr una pinna e pregai che il sangue che perdevo non fosse abbastanza
da distogliere lo squalo dallassai pi invitante pastura che cera pi avanti.
Crudele ironia che dovessero essere i feriti pi gravi i primi a essere
attaccati.
Tu sai cosa intendo. Furono mangiati. Divorati. Quanti fossero i
superstiti della battaglia non saprei. Tutto quello che posso dire che vidi la
maggior parte dei sopravvissuti diventare cibo per gli squali. Quanto a me,
mi misi in salvo raggiungendo la spiaggia di Buena Vista, dove crollai di
sollievo e sfinimento, e se la terraferma non fosse stata quasi interamente
fatta di sabbia probabilmente lavrei baciata.
Cos, dopo aver ringraziato per un po la mia buona stella e aver
aspettato di sentire le voci di qualche altro superstite, udendo solo urla
indebolite dalla lontananza, mi girai sulla schiena. Poi sentii qualcosa alla
mia sinistra.
Era un gemito. Quando guardai da quella parte, vidi che proveniva
dallassassino in tunica. Si era accasciato poco distante da me ed era stato
molto, ma molto fortunato a non essere sbranato dagli squali, perch
quando si rivolt sulla schiena lasci al suo posto una macchia di sabbia
rossa. E mentre il suo petto si alzava e abbassava in un respiro sussultorio e
affannato, le sue mani andarono al ventre. Dove evidentemente era stato
ferito.
Ti sei divertito anche tu? gli chiesi ridendo. Cera qualcosa nella
situazione che trovavo spassoso. Anche dopo tanti anni trascorsi in mare,
in me sopravviveva ancora qualcosa dellattaccabrighe di Bristol, quello che
non poteva fare a meno di scherzare anche sul momento pi tragico. Lui mi
ignor. O ignor comunque la provocazione.
AllAvana, gemette, devo arrivare allAvana.
Questo mi strapp un altro sorriso. Be, dammi tempo di costruire
unaltra nave, risposi.
Posso pagarti, disse lui attraverso i denti. Non sono queste le parole
che amate di pi voi pirati? Mille scudi.
Trovai la proposta interessante. Continua a parlare.
Ci stai o non ci stai? volle sapere lui.
Uno di noi era gravemente ferito e non ero io. Mi alzai per guardarlo da
sopra e studiai le pieghe di quella sua strana veste nella quale
presumibilmente si celava la sua lama segreta. Mi era piaciuta quella lama
Intuivo che quel pugnale dovesse aver ispirato paura nei suoi nemici e
quando susciti il terrore nel tuo nemico la battaglia per met vinta. Fa in
modo che il tuo avversario abbia paura di te, questa la chiave. Purtroppo
per lui, come gi non aveva pi la forza di uccidere nessuno, cos non aveva
pi nemmeno la forza di incutere terrore nei suoi nemici. La sua tunica, il
cappuccio, e persino la lama. Su un uomo sfiancato e piegato in due dal
dolore ridiventavano quello che erano, ammennicoli. Non provai piacere
nellucciderlo e forse nemmeno lo meritava. Il nostro capitano era stato un
uomo crudele e spietato, un patito della frusta. Al punto che spesso
impugnava lui stesso il gatto a nove code e somministrava personalmente i
castighi. E provava gusto in quello che chiamava dare a un uomo la
possibilit di governare la propria isola, che significava abbandonarlo su
unisola deserta. A piangere la sua dipartita sarebbe stata solo sua madre.
Da ogni punto di vista luomo in tunica ci aveva reso un favore.
Ma quello stesso uomo aveva cercato di uccidere anche me. E la prima
lezione era che se devi uccidere qualcuno meglio che tu finisca il lavoro.
Lo sapeva anche lui, ne sono sicuro, mentre moriva.
Poi frugai nelle sue cose. E, s, il suo corpo era ancora caldo. E, no, non
ne vado fiero, ma ti prego di non scordare che ero un pirata. Anzi, sono un
pirata. Dunque frugai nelle sue cose. Trovai un sacchetto in mezzo alle
pieghe della sua veste.
Mmm, pensai. Un tesoro segreto.
Ma quando ne rovesciai il contenuto per terra perch il sole lo
asciugasse, ci che vidi fu be, non un tesoro. Uno strano cubo di cristallo
con unapertura su un lato, forse un ornamento? (Naturalmente in
seguito scoprii che cosera, e allora risi di me stesso per aver anche solo
pensato che fosse un banale ornamento.) E delle mappe che misi da parte
insieme con una lettera con il sigillo rotto che, come scoprii quando
cominciai a leggerla, conteneva la chiave di tutto ci che volevo da quel
misterioso assassino
Seor Duncan Walpole,
accetto la vostra generosa offerta e attendo con ansia il vostro arrivo.
Se siete veramente in possesso delle informazioni che desideriamo, abbiamo i mezzi per
ricompensarvi profusamente.
Non vi conosco di vista, ma credo di potervi riconoscere dallabbigliamento reso
tristemente famoso dal vostro Ordine segreto.
Venite dunque allAvana al pi presto. E siate certo che sarete accolto come un fratello.
Potervi finalmente incontrare di persona sar un grande onore, seor; far corrispondere
un volto al vostro nome e stringervi la mano chiamandovi amico. Il vostro appoggio al
nostro segreto e alla nostra nobilissima causa ci conforta.
Vostro umilissimo servo,
governatore Laureano Torres y Ayala
Lessi la lettera due volte. Poi anche una terza per sicurezza.
Governatore Torres dellAvana, eh? pensai.
Ricompensarvi profusamente, eh?
Nella mia mente stava cominciando a prendere forma un piano. Seppellii
il seor Duncan Walpole. Era il minimo che gli dovessi. Se ne and da
questo mondo nel modo in cui ci era arrivato, nudo, perch avevo bisogno
dei suoi vestiti per mettere in pratica il mio inganno e, mi sia consentito
dirlo, mi andavano a pennello. Ero elegante con la sua veste addosso.
Apparivo adatto alla parte.
Interpretarla, tuttavia, sarebbe stata questione assai diversa. Che uomo
dovevo impersonare? Be, ti ho gi detto della strana atmosfera che lo
circondava. Quando mi fui fissato la lama allavambraccio e tentai di farla
scattare come faceva lui, be, non successe un bel niente. Tornai nella
memoria alle immagini che avevo colto di quando la usava e cercai di
imitarlo. Un colpetto del polso. Qualcosa di particolare, ovviamente, per
impedire che la lama scattasse casualmente. Flettei il polso. Torsi il braccio.
Sfarfallai le dita. Tutto inutile. Il pugnale se ne stava cocciutamente dentro
la sua guaina. Allaspetto era bellissimo e minaccioso, ma se non veniva
fuori non sarebbe servito a niente e a nessuno.
Che cosa dovevo fare? Tenermelo addosso e continuare a provare? Nella
speranza di imbroccare per caso il suo segreto? Qualcosa mi diceva di no.
Qualcosa mi diceva che legata a quella lama cera una misteriosa sapienza
arcana. Se me lavessero trovata addosso, avrebbe potuto tradirmi.
Con una stretta al cuore me ne sbarazzai, quindi mi rivolsi alla tomba
24
MI imbattei in loro lindomani mattina sulla spiaggia del capo di Buena
Vista: una goletta ancorata al porto, barche a riva e casse che erano state
scaricate e accatastate sulla sabbia, forse dagli uomini dallaria dimessa che
sedevano con le mani legate, o forse dai soldati inglesi dallaria scocciata
che li sorvegliavano. Io arrivai nel momento in cui giungeva a terra una
terza barca con altri soldati che andarono a loro volta a tener docchio i
prigionieri.
Perch quegli uomini fossero legati non riuscivo a immaginare. Di certo
non mi sembravano pirati. Avrei detto mercanti, piuttosto. Lavrei scoperto
comunque allarrivo di unaltra barca a remi.
Il commodoro andato avanti a Kingston, annunci uno dei soldati.
Come gli altri indossava un tricorno e un panciotto ed era armato di
moschetto. Noi dobbiamo sequestrare la nave di questo zoticone e
seguirlo.
Dunque gli inglesi volevano prendersi la loro nave. Erano peggio dei
pirati.
Ai mercanti piace mangiare quasi tanto quanto piace loro bere. Perci
tendevano al robusto. Cera tuttavia tra gli altri un prigioniero pi florido e
rotondo dei suoi compagni. Era lo zoticone di cui parlavano gli inglesi,
un uomo che io avrei poi conosciuto come Stede Bonnet. Alludire la parola
Kingston era sembrato rianimarsi e aveva alzato la testa, che fino a quel
momento teneva abbassata in contemplazione della sabbia con lespressione
di un uomo che si sta ancora chiedendo come si fosse cacciato in quel guaio
e come avrebbe potuto venirne fuori.
No, no, stava dicendo in quel momento, la nostra destinazione
lAvana. Io sono un semplice mercante
Zitto tu, sporco pirata! gli rispose in malo modo un soldato
sparandogli sabbia in faccia con la punta dello stivale.
Signore, gemette, io e il mio equipaggio abbiamo gettato lancora solo
per fare rifornimento di acqua e viveri.
A quel punto, per qualche ragione nota solo a loro, i compagni di Stede
Bonnet decisero di scappare. O di provarci. Con le mani sempre legate, si
alzarono in piedi e si lanciarono verso gli alberi dietro i quali ero nascosto
io a osservare la scena. I soldati, vedendoli in fuga, alzarono i moschetti.
Intorno a me cominciarono a volare le pallottole e vidi uno dei mercanti
crollare in uno spruzzo di sangue e materia grigia. Un altro piomb
pesantemente a terra lanciando un grido. Frattanto uno dei soldati aveva
puntato il fucile alla testa di Bonnet.
Dammi una buona ragione per farti prendere aria al cranio, latr.
Povero vecchio Bonnet, accusato dessere un pirata, sul punto di perdere
la nave e ora a pochi secondi dal buscarsi una palla dacciaio nel cervello.
Fece la sola cosa che un uomo nella sua posizione poteva fare. Balbett.
Sputacchi. Forse se la fece addosso.
Um um
Allora io estrassi la sciabola e uscii da dietro gli alberi con il sole alle
spalle. Il soldato rimase interdetto. Che effetto facessi sbucando in unaura
di luce con la mia veste svolazzante e agitando la sciabola non so, ma bast
a impietrire per un momento il militare. Un momento di esitazione. Un
momento che gli cost la vita.
Lo infilzai dal basso verso lalto aprendogli il panciotto e facendogli
cascare le budella nella sabbia. Contemporaneamente ruotai su me stesso e
feci passare la mia lama attraverso la gola del soldato che gli era accanto.
Due morti in un batter di ciglia e un terzo che solo un istante dopo
trapassavo con la mia lama e da essa scivolava per morire contorcendosi
sulla spiaggia. Con laltra mano mi sfilai il pugnale dalla cintura e lo
conficcai nellocchio di un quarto soldato, che cadde allindietro con un
urlo di sorpresa e il sangue che gli sgorgava dalla faccia intorno
allimpugnatura macchiandogli i denti della bocca urlante.
Tutti i soldati avevano scaricato le loro armi da fuoco sui mercanti in
fuga e sebbene non fossero lenti nel ricaricare, non potevano comunque
tener testa a uno spadaccino. Questo era il guaio con i soldati della Corona.
Si affidavano troppo ai loro moschetti, che andavano bene per spaventare le
indigene, ma non erano molto efficaci con un attaccabrighe che aveva
mentre Bonnet scompariva in cerca del suo contatto. Forse per quel
marinaio non avevo una faccia simpatica, erano situazioni a cui mi ero
abituato dopo quello che mi era successo con Blaney; o forse era un
moralista a cui non era piaciuto che avessi fregato la birra a un ubriaco
addormentato.
Posso aiutarti, amico? chiesi da sopra lorlo del mio boccale.
Il marinaio schiocc le labbra. Guarda guarda, un gallese in terra di
Spagna, biascic. Io sono inglese, qui ad ammazzare il tempo in attesa
dessere richiamato in servizio allo scoppio della prossima guerra.
Io arricciai il labbro superiore. Bel colpo di fortuna per il buon re
Giorgio, eh? Ad avere una spugna come te a sventolare la sua bandiera.
Questa non gli and gi. Oi, avanzo di galera, disse. Vidi la saliva
luccicargli sulle labbra quando si sporse verso di me e mi soffi in faccia
lodore rancido di birra vecchia di una settimana. Ho ben gi visto la tua
faccia, giusto? Tu eri con quei pirati gi a Nassau, vero?
Immobile, controllai velocemente con lo sguardo Bonnet, che sedeva
lontano da me girato dallaltra parte, poi il resto dei presenti. Non sembrava
che nessun altro avesse sentito. Ignorai il marinaio ubriaco accanto a me.
Il mio interlocutore si protese ancor di pi in avanti invadendo
maggiormente la mia faccia. Sei tu, vero? Sei
La sua voce cominci a salire di volume. Un paio di marinai al tavolo
accanto si girarono a guardarci.
S che sei tu, vero? Quasi gridando adesso.
Mi alzai, lo sollevai di peso e lo schiaffai contro il muro.
Chiudi il becco prima che te lo riempia di piombo. Mi hai sentito?
Lui mi guard imbambolato. Se aveva udito le mie parole, aveva
evidentemente scelto di ignorarle. Socchiuse gli occhi, mi mise a fuoco e
disse: Edward, giusto?
Merda.
Il modo pi efficace di zittire un marinaio dalla lingua troppo lunga in
una taverna dellAvana sgozzarlo. Tra i sistemi alternativi cerano una
ginocchiata tra le gambe e quello che misi in pratica io. La testata.
Lo legnai in faccia con la fronte e le sue parole successive morirono su
25
LAVANA uno di quei posti dove puoi oziare senza dare troppo nellocchio.
E questo intendo in un giorno normale. In un giorno in cui impiccano dei
pirati, in particolare nella piazza dove avvengono le esecuzioni non solo
oziare previsto, ma addirittura incoraggiato. Lalleanza tra inglesi e
spagnoli era forse instabile, ma cerano alcune questioni sulle quali
entrambi i Paesi concordavano pienamente. Per esempio nellodio che
avevano nei confronti dei pirati. E a entrambi piaceva vederli appesi.
Dunque sul patibolo davanti a noi cerano tre bucanieri con le mani
legate, il cappio al collo e gli occhi dilatati dalla paura.
Con loro cera lo spagnolo che chiamavano El Tiburn, lo squalo, un
omone barbuto con occhi da oltretomba. Un uomo che non parlava mai
perch non poteva: era muto. Io spostai lo sguardo da lui sui condannati.
Scoprii allora di non poterli osservare a lungo, mentre pensavo: per
grazia dIddio se non sono lass anchio
Noi comunque non eravamo l per loro. Io e Bonnet ce ne stavamo con
la schiena appoggiata a uno scalcinato muro di pietra nel tipico
atteggiamento di chi non ha niente di meglio da fare che contemplare
distrattamente la folla in attesa dellesecuzione, per niente interessato ai
pettegolezzi che si scambiavano sottovoce i soldati spagnoli l vicino. Oh,
no, assolutamente.
Sei sempre dellidea di andare a dare unocchiata al carico che abbiamo
confiscato ieri sera? Mi hanno detto che ci sono anche delle casse di
zucchero inglese.
Aye, prese al mercante delle Barbados.
Duncan, bisbigli Bonnet parlandomi dallangolo della bocca, stanno
parlando del mio zucchero.
Io risposi con unocchiata e un cenno del capo ringraziandolo della
traduzione.
Poi i soldati si misero a parlare della rissa avvenuta la sera prima alla
taverna. Intanto dal palco un ufficiale spagnolo annunciava lesecuzione del
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IL grigio muro di pietra che sinnalzava davanti a noi era imponente.
Oscurava veramente il sole o era solo unillusione? Fatto sta che nella sua
ombra ci sentivamo sperduti e intirizziti come due bambini abbandonati.
Sia detto a onore dei cubani, o degli spagnoli, o di chiunque fosse il
responsabile della costruzione del grandioso Castillo de los Tres Reyes del
Morro, che sapevano come edificare una fortezza da brividi. Vecchio di
centocinquantanni, era stato costruito per durare e tutto lasciava pensare
che sarebbe stato ancora l dopo altri centocinquantanni. Mi girai a
guardare il mare e lo immaginai bombardato dalle bordate di un manof
war. Che effetto avrebbero potuto avere le palle dacciaio dei cannoni su
quei bastioni? mi chiesi. Non molto.
Io comunque non avevo a disposizione un manofwar. Io avevo un
mercante di zucchero. Dunque mi serviva qualcosa di pi ingegnoso per
garantirmi un ingresso. A mio vantaggio cera il fatto che nessuno con un
po di buonsenso avrebbe voluto essere allinterno di quelle mura arcigne,
perch quello era il posto dove i soldati spagnoli strappavano con la tortura
le confessioni ai loro prigionieri e forse eseguivano anche esecuzioni
sommarie. Solo uno sciocco avrebbe voluto entrare l dentro, dove non
arrivava la luce del sole, dove nessuno poteva sentirti urlare di dolore.
Detto questo, lo stesso non che si potesse entrarci come se nulla fosse.
Oi, amico, sai indicarci dov la stanza dove hanno messo il bottino? Ho
perso una borsa piena di documenti importanti e un cristallo dallaspetto
strano.
Che Dio ringrazi dunque le prostitute. Non perch mi sentissi eccitato,
ma perch avevo visto un modo per entrare entrare nella fortezza,
intendo. Quelle belle di notte, che sedevano su una fortuna, be, loro
avevano buoni motivi per essere dallaltra parte di quelle mura, dunque chi
meglio di loro per farci entrare?
Hai bisogno di unamica, gringo? Hai bisogno di una donna? mi chiese
una di loro, scivolandomi incontro in unondeggiare di seno e fianchi,
Bugia! Trattenni il fiato con la brutta sensazione che sulla nostra testa ci
fosse uninsegna che proclamava la nostra disonest. Bugia!
I soldati guardarono le ragazze che, corroborate dai quattrini ricevuti per
non parlare di qualche bicchiere di rum, si esibirono in moine sensuali in
maniera cos professionale che chiunque avrebbe pensato che lo facessero
per mestiere. Non fu per sufficiente a convincere le guardie, che stavano
per scacciarci e ritirarsi nel ventre del grigio bestione di pietra, quando
Bonnet pronunci il nome magico: El Tiburn. Le ragazze erano state
chiamate da El Tiburn, il boia in persona, spieg, al che le guardie
impallidirono scambiandosi unocchiatina nervosa.
Lo avevamo visto allopera poche ore prima, se ben ricordi. Non ci vuole
molto a manovrare una leva, ma richiede un certo come vogliamo
chiamarlo? Lato oscuro dellanima? Insomma, una dose di coscienza buia
per abbassare la leva che apre la botola attraverso la quale tre uomini
precipitano verso la loro morte. Era per questo che bastava il solo nome di
El Tiburn per incutere paura nella gente.
Con una strizzata docchio Bonnet aggiunse che al boia piacevano le
ragazze portoghesi. E Ruth e Jacqueline, continuando nella loro parte,
fecero risolini e spedirono bacetti e si aggiustarono i seni in maniera
provocante.
El Tiburn il braccio destro del governatore, il suo braccio della
legge, disse sospettoso uno dei soldati. Che cosa vi fa pensare che sia al
Castillo?
Io deglutii a vuoto. Mi sentii il cuore premere contro le costole e rivolsi a
Bonnet unocchiata non del tutto amichevole. Belle informazioni aveva
raccolto.
Mio buon soldato, disse lui sorridendo, pensi davvero che questa
richiesta avrebbe lapprovazione del governatore Torres? Se il governatore
dovesse scoprire che frequenta le prostitute, El Tiburn dovrebbe cercarsi
un nuovo impiego. Quanto poi a farlo in luoghi di propriet governativa
A quel punto Bonnet guard da una parte e dallaltra e i due soldati si
protesero verso di lui per ascoltare nuovi segreti.
inutile che vi dica, signori, riprese Bonnet, che essere in possesso di
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ANDAI direttamente alla residenza del governatore Torres, un grande
palazzo protetto da mura a strapiombo e cancelli di ferro, ben lontano dalla
baraonda dellAvana. Buongiorno, dissi alle sentinelle. Il signor Duncan
Walpole dInghilterra in visita al governatore. Credo che mi stia
aspettando.
S, signor Walpole, entrate prego.
Pi facile di cos
I battenti del cancello cigolarono, un rumore da torrida giornata estiva, e
io entrai e per la prima volta ebbi il piacere di vedere come viveva laltra
met. Dappertutto cerano palme e statue e nellaria risuonava il gorgoglio
di acqua corrente, un netto contrasto con la fortezza, opulenza laddove cera
austero rigore, accoglienza laddove cera minaccia.
Durante il breve tragitto a piedi le due sentinelle mi seguirono a
rispettosa ma vigile distanza e con il mio scarso spagnolo riuscii a cogliere
qualche frammento dei loro bisbigli: apparentemente ero in ritardo di un
paio di giorni; apparentemente ero un asesino, un assassino, e cera qualcosa
di strano nel modo in cui pronunciavano quella parola. Nel modo in cui la
rimarcavano.
Io camminai con le spalle squadrate, il mento ben alto, pensando che
avrei avuto bisogno di ricorrere al mio sotterfugio ancora per poco. Mi era
piaciuto essere Duncan Walpole, avevo goduto di un senso di liberazione
nel lasciarmi Edward Kenway alle spalle e cerano stati persino momenti in
cui avevo meditato di dargli il benservito per sempre. Cerano senza dubbio
certi aspetti di Duncan che avrei voluto conservare, dei souvenir, dei
ricordini, tanto per cominciare la sua tunica, e anche la sua tecnica di
combattimento. Il suo portamento.
In quel momento tuttavia ci che desideravo soprattutto era la sua
ricompensa.
Arrivammo in un cortile che ricordava vagamente quello della fortezza,
solo che se al Castillo era un tetro piazzale di pietra dominato da bui
corsaro, aveva dichiarato il suo odio per tutti coloro che si erano dati alla
pirateria e aveva giurato di guidare spedizioni allo scopo di annientarli. Un
pirata come Edward Kenway gli sarebbe piaciuto solo appeso a una forca.
Ma tu sei Duncan Walpole, ricordai a me stesso, e lo guardai dritto negli
occhi mentre gli stringevo con fermezza la mano. Non un pirata, oh, no.
Non sia mai. Un suo pari. L giunto dietro invito del governatore.
Quel pensiero per quanto confortante mi si avvizz nella mente nel
vederlo fissarmi con una certa perplessit. Il suo sorriso si affievol
assumendo una piega vagamente interrogativa, come se avesse avuto un
pensiero ma non fosse sicuro se fosse il caso di esternarlo.
Devo dire che mia moglie proprio un disastro nel dare descrizioni,
comment, cedendo evidentemente alla curiosit.
Prego?
Mia moglie. Lavete conosciuta anni fa al ballo mascherato di Percy.
Ah, certo
Vi aveva definito diabolicamente fascinoso. Ovviamente una bugia per
ingelosirmi.
Io risi come se fosse stata una battuta divertente. Dovevo sentirmi offeso
per il fatto che non mi riteneva diabolicamente fascinoso? O dovevo essere
contento che la conversazione fosse stata sviata su altri argomenti?
Con gli occhi sulla sua pistola, propendetti per la seconda opzione.
Fui allora presentato al secondo uomo, un francese dallaria riservata e
dai modi diffidenti di nome Julien DuCasse, che mi chiamava ospite
donore e parl di non so quale Ordine a cui avrei dovuto aderire. Di
nuovo fece riferimento a un assassino. E di nuovo con una strana enfasi
che non riuscii a decodificare.
Asesino Assassino.
Mi stava interrogando sulla sincerit della mia conversione allOrdine
e la mia mente torn a quella frase della lettera di Walpole: Il vostro
appoggio al nostro segreto e alla nostra nobilissima causa ci conforta.
Di che segreto e nobile causa si stava parlando, dunque?
Non sono venuto a deludervi, risposi con qualche titubanza. La verit
era che non avevo la pi pallida idea di che cosa stesse farneticando. Io
tutto uguali a quelle che avevo con tanta riluttanza lasciato sulla spiaggia di
Buena Vista. Duncan, dove sono le vostre lame? Non ho mai visto un
Assassino cos mal attrezzato.
Ecco di nuovo quella parola.
Ah, danneggiate, purtroppo, irrecuperabili, mi giustificai.
DuCasse mi indic quelle dentro la scatola. Sceglietevene di nuove,
allora, mi invit con ospitale generosit. Ed era colpa del suo forte accento
francese o aveva volutamente fatto in modo che il tono suonasse pi come
di minaccia che offerta?
Mi domandai da dove provenissero quelle lame. Da altri assassini,
ovviamente. (Ma quanto pareva cera assassino e Assassino.) Walpole era
stato un Assassino, ma con lintenzione di convertirsi. Un traditore? E che
cosera questo Ordine al quale aveva in animo di aderire?
Ecco dei souvenir, stava dicendo Julien.
Pugnali di uomini morti. Presi una delle lame. Mand un lampo di luce e
i suoi lacci mi scivolarono lungo il braccio. Fu allora che capii. Volevano
che la usassi. Volevano vedermi in azione. Che fosse per mettermi alla
prova o solo per divertimento non aveva importanza. In ogni caso
desideravano una dimostrazione di efficienza nelluso di unarma che mi
era totalmente sconosciuta.
Passai immediatamente dallessermi congratulato con me stesso per
essermi sbarazzato di quellarma gocciolante di sangue (mi avrebbe
tradito!) a maledirmi per non averla tenuta (avrei potuto esercitarmi e a
quellora avrei saputo usarla con la giusta competenza!)
Squadrai le spalle sotto la veste di Duncan Walpole. Un impostore. Ora
dovevo essere lui. Dovevo diventare lui in tutto e per tutto.
Mi guardarono legarmi la lama allavambraccio. Una fievole battutina
sulla mancanza di esercizio ottenne per risposta risatine educate ma per
nulla divertite. Lasciai che la manica mi scivolasse sulla mano e, mentre
camminavamo,
cominciai
a
flettere
le
dita,
muovendo
contemporaneamente il polso in cerca del meccanismo che faceva scattare
la lama.
Il giorno in cui avevamo combattuto, la lama di Walpole era bagnata.
Io deglutii a vuoto.
I miei compagni si misero in disparte, in attesa. Rogers aveva ancora con
s la pistola, distrattamente impugnata nella mano, ma con il dito sul
grilletto, e Julien aveva posato la destra altrettanto distrattamente
sullimpugnatura della sua spada. Dietro gli alberi le guardie erano
immobili. Mi sembr che persino il ronzio degli insetti e il cinguettio degli
uccelli si fossero spenti.
Sarebbe un peccato andarcene da qui senza avervi visto in azione.
Woodes Rogers sorrise ma i suoi occhi erano gelidi.
E la mia fortuna sfacciata mi aveva messo a disposizione lunica arma
che non sapevo usare.
Non fa niente, mi dissi. Sono capace di farli fuori comunque.
Per il vecchio attaccabrighe bristoliano che cera in me quei due non
erano nientaltro che un qualsiasi paio di meschine donnicciole davanti a
una taverna. Pensai a quando avevo guardato combattere Walpole, con
perfetta cognizione di tutto ci che gli era intorno. Pensai a come avrei
potuto neutralizzare quei due e avventarmi sulle guardie pi vicine prima
che avessero il tempo anche solo di alzare il moschetto. S, lo potevo fare,
coglierli di sorpresa
Ora era il momento, pensai. Ora.
Assunsi la posizione giusta e spostai il braccio allindietro per far partire
il primo pugno.
E la lama scatt.
28
GRAN bel colpo, Duncan, si compliment Rogers battendo le mani. Io
guardai lui e poi DuCasse, prima di abbassare gli occhi sullombra che
proiettavo nellerba. Avevo assunto una posa molto teatrale nel far scattare
la lama. Ma soprattutto credevo daver capito come avevo fatto. Una
tensione dei muscoli che coinvolgeva insieme braccio superiore e
avambraccio
Sensazionale, comment DuCasse. Mi si avvicin, mi prese il braccio e
con una mano azion un meccanismo, poi, con grande attenzione, la pos
aperta sulla lama respingendola dolcemente nel suo alloggiamento.
Mostratecelo di nuovo, minvit.
Senza staccare gli occhi da lui, indietreggiai di un passo e assunsi
nuovamente la posa di poco prima. Questa volta non ebbi bisogno di essere
assistito dalla fortuna e anche se non sapevo bene che cosa stavo facendo
ero pi che certo che avrebbe funzionato. Non chiedermi come lo sapessi.
Cos era e basta. E infatti: snick. La lama schizz fuori e scintill micidiale
nel sole pomeridiano.
Un po di rumore, mi scusai sorridendo, mentre ritrovavo un po della
mia impertinenza. Idealmente non bisognerebbe sentire nulla. Per il resto
vanno benissimo.
Lesame fu interminabile ma alla fine mi ritrovai a esibirmi pi per il mio
piacere personale che per rassicurare loro. La prova si concluse, le guardie
scomparvero da dietro gli alberi e persino DuCasse, che indossava la sua
diffidenza come una vecchia giacca prediletta, mi diede limpressione
dessersi rilassato. Usciti finalmente dalla zona di giardino allestita per le
esercitazioni, prese a parlarmi come a un vecchio amico.
Gli Assassini vi hanno preparato bene, Duncan, disse.
Gli Assassini, pensai. Dunque cos che si chiama questo gruppo.
Walpole ne aveva fatto parte ma intendeva tradire i suoi fratelli, da quello
sporco leccasentine che evidentemente era stato.
Ma tradirli per cosa? Questo era linterrogativo.
addosso e avrebbe preteso di sapere per quale ragione fossi salito alla
fortezza.
Gran maestro Torres.
Era stato Rogers a rompere il silenzio.
arrivato il signor Duncan Walpole.
Torres gir la testa e mi guard da sopra gli occhialetti. Annu, quindi
pass la sua lettera a El Tiburn, e io ringraziai Dio che lo avesse fatto,
perch almeno cos El Tiburn stacc gli occhi da me.
Eravate atteso la settimana scorsa, disse Torres, ma non
particolarmente irritato.
Le mie scuse, governatore, risposi. La mia nave stata trattenuta dai
pirati ed stata affondata. Sono arrivato solo ieri.
Lui mosse la testa, pensieroso. Sono dispiaciuto per voi. Ma avete
potuto salvare dai pirati gli articoli che mi avete promesso?
Annuii. Una mano vi consegna la borsa, pensai, laltra prende il denaro, e
intanto mi tolsi da sotto la veste la piccola bisaccia da caccia, mi chinai e la
lasciai cadere su un tavolino allaltezza delle ginocchia di Torres. Lui tir
una boccata dalla sua pipa, poi apr la borsa e ne tolse le mappe. Io
naturalmente le avevo viste, ma non ci avevo capito niente. N per me
aveva alcun senso il cristallo. Le une e laltro ne avevano invece per Torres.
Non cera alcun dubbio.
Incredibile, mormor tra il meravigliato e lammirato. Questi
Assassini hanno pi risorse di quanto avessi immaginato
Prese quindi il cristallo osservandolo dagli occhi socchiusi dietro le lenti
mentre se lo rigirava tra le dita. Quellornamento o qualunque cosa fosse
be, non era certo un ornamento per lui.
Ripose carte e cristallo nella borsa e richiam con un gesto El Tiburn,
che saffrett a prenderla dalle sue mani. Dopodich il governatore mi offr
la destra e strinse la mia pompandola con energia mentre parlava.
un gran piacere potervi finalmente conoscere, Duncan, dichiar.
Siete pi che benvenuto. Venite, signori. Richiam anche gli altri.
Abbiamo molto di cui discutere. Andiamo
Cincamminammo, un gruppo di amici in buona compagnia.
29
ERAVAMO in piedi intorno a un grande tavolo in una stanza privata del
palazzo: io, Torres, El Tiburn, DuCasse e Rogers.
El Tiburn, che rimaneva accanto al suo padrone, aveva in mano un
astuccio lungo e sottile simile a una scatola da sigari. Era la mia
immaginazione, o avevo i suoi occhi sempre addosso? Aveva forse intuito
qualcosa o qualcuno gli aveva messo una pulce nellorecchio? Signore,
qualche ora fa venuto alla fortezza uno strano individuo in tunica a
cercarvi.
Ma mi sembrava improbabile. A parte lui, tutti gli altri erano rilassati, e
chiacchierarono amabilmente mentre accettavano i bicchieri che Torres
distribuiva ai suoi ospiti. Da buon padrone di casa, il governatore si
preoccup dapprima che tutti gli invitati fossero stati serviti, ma io mi
domandai perch non ci fosse della servit a occuparsi di loro, ma poi
credetti daver capito: era per via della natura della ragione per cui eravamo
l. Latmosfera era di serenit, almeno per il momento, ciononostante Torres
non aveva trascurato di piazzare una sentinella prima di chiudere la porta
con un gesto che mi parve volesse dire: Qualunque cosa sar detto in
questa stanza sar solo per le nostre orecchie, il tipo di gesto che mi stava
facendo sentire sempre pi a disagio, rincrescendomi di non aver soppesato
abbastanza bene quella frase nella lettera che parlava del mio sostegno alla
loro nobilissima causa.
Sar meglio che me lo ricordi la prossima volta che mi vien voglia di fare
limpostore, mi rimpRoverai: tieniti alla larga dalle nobili cause.
Specialmente se nobili e segrete.
Intanto per avevamo ricevuto tutti i nostri bicchieri ed era arrivato il
momento del brindisi. Finalmente convenuti, disse Torres. E in una cos
continentale assemblea Inghilterra, Francia, Spagna cittadini di imperi
tristi e corrotti.
A un segnale di Torres, El Tiburn si avvicin, apr lastuccio che reggeva
e lo pos sul tavolo. Vidi una fodera di velluto rosso e uno scintillio
30
PER il giorno dopo mi era stato chiesto di incontrarmi con i miei fratelli
Templari al Porto Nord della citt, dove si diceva che sarebbe arrivata la
flotta del tesoro con la mia ricompensa, dopodich avremmo ripreso la
discussione sui progetti per il futuro.
Annuii, desideroso di dare limpressione di essere un membro
volenteroso, pronto a complottare con i miei nuovi, ardimentosi amici
quello che i Templari erano intenti a complottare, ovvero linezia dessere in
grado di influenzare ogni uomo e donna sulla faccia della terra. Per la
verit, quello che avevo in mente di fare io, resti tra te e me, era intascare i
quattrini, porgere le mie scuse e andarmene. Ero ansioso di spendere i miei
soldi e condividere le informazioni che avevo raccolto con i miei
confederati di Nassau, per poi trovare lOsservatorio, razziare tutto quello
che cera da razziare e contribuire allannientamento di quei Templari.
Prima per dovevo incassare i miei soldi.
Buongiorno, Duncan, mi sentii salutare da Woodes Rogers al porto.
AllAvana era una mattina fresca, a unora in cui il sole non aveva ancora
raggiunto la sua piena temperatura e dal Golfo del Messico soffiava una
brezza leggera.
Io mi avvicinai a Rogers, ma in quel mentre udii una voce gridare:
Edward! Ciao, Edward!
Per un secondo pensai che si trattasse di un caso di errore di persona, al
punto che mi ritrovai a girare la testa per vedere chi fosse questo Edward.
Poi rammentai. Edward ero io. Lo stupido Edward che, spinto da un
irragionevole senso di colpa, aveva confessato il suo segreto al pi grande
pettegolo dellAvana a nome Stede Bonnet.
Ho trovato chi disposto a comprare lo zucchero che mi rimasto, mi
grid Bonnet. Un gran bel colpo di fortuna, devo dire.
Io risposi con un cenno della mano che voleva dire eccellente notizia,
sentendomi addosso gli occhi di Rogers.
Vi ha appena chiamato Edward, comment il mio compagno. Sulle sue
labbra era riapparso il sorriso incuriosito che gli avevo visto il giorno
prima.
Oh, quello il mercante che mi ha portato qui, spiegai io con un
cospiratoria strizzatina dellocchio. Per prudenza gli ho dato un nome
falso.
Ah ben fatto, comment Rogers.
Ma per niente convinto.
Fui ben contento di uscire dallarea principale del porto e poco dopo io e
Rogers fummo raggiunti dallo stesso gruppo di Templari con cui ci
eravamo riuniti il giorno prima al palazzo di Torres. Ci scambiammo
strette di mano nel luccichio degli anelli della nostra fratellanza ancora
freschi sulle nostre dita e incrociammo cenni dintesa con la testa. Fratelli.
Fratelli uniti in una societ segreta.
Dopodich Torres ci guid a una fila di piccole baracche di pescatori
davanti alle quali erano ormeggiate delle barche a remi. Non cera ancora in
giro nessuno. Avevamo quella piccola zona del porto tutta per noi, come
era evidentemente nelle intenzioni di Torres, che ci condusse alla baracca
in fondo alla fila, guardata a vista da due sentinelle. Dentro, seduto su una
cassa rovesciata, con la barba lunga e gli abiti a brandelli e unespressione
derelitta ma fiera negli occhi, cera il Saggio.
Guardai i miei compagni cambiare atteggiamento. Come sul volto del
Saggio sembravano coesistere in conflitto sconfitta e bellicosit, cos mi
sembr di vedere i Templari dibattuti tra piet e soggezione.
Eccolo qui, disse Torres a bassa voce, quasi con riverenza, che se ne
fosse accorto o no. Un uomo a cui per pi di dieci anni hanno dato la
caccia Templari e Assassini insieme.
Si rivolse al Saggio.
Mi dicono che il vostro cognome Roberts. cos?
Roberts, o il Saggio, o comunque si chiamasse, non disse niente. Fiss
Torres con astio e tacque.
Senza distogliere gli occhi dal Saggio, Torres alz una mano a livello
della spalla. In essa El Tiburn pos il cubo di cristallo preso dalla mia
borsa. Di nuovo quel cubo di cristallo. Chiss che cosera. Ma stavo per
scoprirlo.
Riconoscete questo, credo, disse Torres al Saggio.
Non una parola dalla bocca di Roberts. Il Saggio non diceva niente.
Forse sapeva che cosa laspettava. Intanto Torres fece un altro gesto e gli fu
portata una seconda cassa rovesciata sulla quale si sedette davanti al Saggio,
da uomo a uomo, solo che uno dei due era il governatore dellAvana e laltro
era un prigioniero vestito di stracci e con le mani legate.
Fu verso quelle mani legate che Torres si protese, applicando il cubo di
cristallo a un pollice del Saggio.
I due uomini si fissarono per un momento. Vidi le dita di Torres
armeggiare sul pollice del saggio e poco dopo vidi affiorare dal dito del
prigioniero una gocciolina di sangue che cadde a riempire il cubo.
Non ero ben sicuro di che cosa stesse accadendo. Il Saggio non diede
limpressione di provare dolore, mentre i suoi occhi passarono in rassegna i
presenti, uno a uno, me compreso, fissandoci con tanta ferocia che dovetti
resistere alla tentazione di fare un passo indietro.
Perch mai avevano bisogno del sangue di quel poveretto? Che cosa
aveva a che fare con lOsservatorio?
Secondo la tradizione che ci stata tramandata, per entrare
nellOsservatorio c bisogno del sangue di un Saggio, mi bisbigli
DuCasse come se mi avesse letto nel pensiero.
Loperazione era terminata e Torres si rialz, un po scosso, mostrando a
tutti noi il piccolo contenitore di cristallo. Colpito dalla luce, il cubo pieno
di sangue nella sua mano emise un bagliore rossastro.
Abbiamo la chiave, annunci. Ora ci serve conoscerne lubicazione.
Forse il signor Roberts vorr fornircela.
Richiam le guardie.
Traducetelo a palazzo.
Linquietante procedura si era conclusa e io fui ben felice di lasciarmi alle
spalle quella scena cos poco rassicurante per tornare nella zona principale
del porto, dove era arrivato un veliero. Quello che trasportava il tesoro,
speravo. Con avida trepidazione, lo speravo.
Tante fatiche per scovare un solo uomo, commentai rivolgendomi a
31
NOTTE. Le mura del palazzo di Torres formavano un contorno nero sotto
un cielo grigio senza stelle. Il frinire degli insetti era al colmo e soffocava
quasi del tutto lo sciacquio dellacqua corrente e il sommesso stormire delle
palme.
Con una rapida occhiata a destra e a sinistra, giunto a destinazione
allora giusta perch non ci fossero sentinelle presenti, flettei le dita e spiccai
il salto atterrando in cima al muro, dove rimasi accovacciato per un
secondo a controllare la respirazione e aspettare di sentire scalpiccio di
passi in corsa, grida di ehi! o il fruscio di spade che venivano sguainate
Poi, quando nulla accadde, quando nulla sentii oltre agli insetti,
allacqua, al bisbigliare del vento notturno tra gli alberi, mi lasciai cadere
allinterno dei giardini della residenza del governatore dellAvana.
Come un fantasma entrai nelledificio principale, dove procedetti rasente
i muri lungo il perimetro del cortile. Sullavambraccio destro avvertivo la
presenza rassicurante della mia lama nascosta e fissate al petto avevo le mie
pistole. Sotto la tunica avevo una corta sciabola appesa alla cintura e il
cappuccio mi copriva la testa e parte del volto. Mi sentivo invisibile. Mi
sentivo letale. Mi sentivo come se stessi per infliggere un duro colpo ai
Templari e arrivavo addirittura a pensare che, no, liberare il Saggio non
pareggiava i conti con il male che i loro fratelli mi avevano fatto, mai avrei
potuto trovare soddisfazione in cos poco, dunque era solo linizio. Una
prima rappresaglia.
Ma soprattutto avrei saputo dove si trovava lOsservatorio e ci sarei
arrivato prima di loro. E quello sarebbe stato un colpo molto, ma molto pi
duro. Quello avrebbe fatto male in profondit. Avrei pensato a quanto
aveva fatto male mentre avrei contato i miei soldi.
Avevo dovuto farmi guidare dalla logica per indovinare dove il
governatore tenesse i suoi prigionieri politici, ma posso compiacermi di
dire daverci preso. Era una piccola costruzione separata dal palazzo, dove
trovai un alto muro e
Per quel che ne sapevo il Saggio poteva essere stato liberato dai suoi
amici Assassini, o essere riuscito a evadere per conto proprio. In ogni caso
non cera pi, era lontano da l e in possesso dellunico segreto che tutti noi
volevamo: lubicazione dellOsservatorio. E la mia sortita era andata
sprecata.
Torres mi guard e lesse forse la verit nei miei occhi. La sua affiliazione
ai Templari ne faceva un mio nemico, ma cera qualcosa nel vecchio che mi
andava a genio, o che comunque rispettavo. Forse vide qualcosa in me,
forse ebbe la sensazione che non fossimo poi tanto diversi. Una cosa
certa: se la decisione fosse stata lasciata nelle mani di DuCasse, mi sarei
ritrovato a guardare le mie budella scivolare sul pavimento di quel cortile,
mentre invece Torres si alz e si rivolse ai suoi uomini.
Portatelo al porto. Mandatelo a Siviglia con la flotta del tesoro.
A Siviglia? si meravigli DuCasse.
S, rispose Torres.
Ma potremmo interrogarlo noi stessi, obiett DuCasse. Sentii nella
voce tutta la crudelt che cera nel suo sorriso. Sarebbe sicuramente un
piacere.
Ed proprio questo il motivo per cui intendo affidare questo compito
ai nostri colleghi in Spagna, dichiar con fermezza Torres. Spero che per
te non sia un problema, Julien?
Sebbene annebbiato dal dolore, percepii lirritazione che cera nella voce
del francese.
Non, monsieur, rispose.
Si tolse tuttavia il sommo piacere di farmi perdere i sensi con un calcio.
32
QUANDO mi svegliai ero sul pavimento di quello che doveva essere una stiva
di un galeone. Una nave grande, di quelle che si usavano per trasportare
gente. Ero bloccato da ceppi di ferro, grossi anelli inamovibili, di cui era
disseminato tutto il ponte, alcuni abbandonati sullassito, alcuni occupati.
Nella penombra intravedevo altri corpi poco distanti da me. Altri
uomini, a occhio e croce una decina, anchessi incatenati, ma in quali
condizioni mi era difficile capire giudicando solo dai lamenti e mugolii che
mi giungevano allorecchio. In fondo al ponte erano ammucchiati quelli che
pensai fossero gli effetti personali dei prigionieri: indumenti, stivali,
cappelli, cinturoni, bisacce e casse. In mezzo mi sembr di scorgere la mia
veste, ancora sporca e insanguinata dopo lo scontro nella palazzina della
prigione.
Ricordi quando ti dissi che i ponti inferiori hanno un odore proprio?
Ebbene, quella stiva ne aveva uno tutto suo. Odore di sconforto. Odore di
paura.
Sbrigati a mangiare, disse una voce e davanti ai miei piedi scalzi cadde
con un tonfo sordo una scodella di legno prima che gli stivali neri di una
guardia si allontanassero e vedessi la luce del sole penetrare da un
boccaporto mentre sentivo il rumore di qualcuno che saliva una scala di
legno.
Nella scodella cerano una galletta e qualche cucchiaiata di zuppa
davena. Non lontano sedeva un nero che, come me, stava osservando
dubbioso il contenuto della ciotola.
Hai fame? gli chiesi.
Lui non disse niente, non si mosse per prendere la zuppa. Si chin invece
e cominci a lavorare ai ceppi con unespressione di totale concentrazione.
Sulle prime pensai che stesse sprecando il suo tempo, ma mentre le sue
dita si muovevano, infilandosi tra piede e ferro, i suoi occhi si alzarono su
di me e, sebbene non avesse detto niente, mi parve di vederci la luce di una
sofferente esperienza. Si port le mani alla bocca e per un momento mi
sembr un gatto che si pulisce, ma poi immerse una mano nella zuppa
mescolandovi della saliva, che us quindi per lubrificare il piede stretto nel
ceppo.
A quel punto avevo capito che cosa stava facendo e osservai con
ammirazione e speranza la sua manovra guardandolo spalmarsi la zuppa
sul piede fino a renderlo abbastanza scivoloso da
Coraggio. Mi guard zittendo qualunque mio incoraggiamento prima
che mazzardassi a pronunciarlo, poi torse e contemporaneamente tir.
Se non fosse stato cos concentrato a fare silenzio, avrebbe urlato di
dolore, e il suo piede, quando fu liberato dal ferro, era coperto di un
nauseante miscuglio di sangue, saliva e zuppa davena. Ma era libero. E
comunque nessuno di noi due aveva voglia di mangiare la zuppa.
Alz brevemente lo sguardo in direzione della scala e aspettammo
entrambi con il cuore in gola di veder apparire una guardia, poi, quando
non accadde nulla, si mise a lavorare sullaltro piede e presto liber anche
quello. Piegato in due e con la testa inclinata su un lato, ascolt il rumore di
passi che sopra di noi sembravano avvicinarsi al boccaporto. Ma, grazie al
cielo, i passi proseguirono allontanandosi.
Ci fu un momento in cui temetti che mi avrebbe semplicemente lasciato
l. In fondo eravamo sconosciuti luno allaltro e lui non mi doveva niente.
Perch avrebbe dovuto sprecare tempo e rischiare la sua occasione di fuga
per aiutare me?
Ma io ero stato sul punto di lasciargli mangiare il mio rancio ed
evidentemente il mio gesto contava qualcosa, perch dopo un momento di
esitazione, forse domandandosi fino a che punto fosse saggio aiutarmi, mi
si avvicin carponi, controll che tipo di ceppi avevo ai piedi, poi
scomparve velocemente in una zona del ponte immersa nel buio e
riapparve con un mazzo di chiavi.
Mentre mi liberava mi disse di chiamarsi Adewal. Io lo ringraziai
sottovoce e mi massaggiai le caviglie. Qual il tuo piano, amico? gli
chiesi bisbigliando.
Rubare una nave, rispose semplicemente lui.
Lidea mi piacque. Prima per recuperai la mia tunica e le mie armi
Incrociai lo sguardo con Adewal, che formul una parola con i movimenti
della bocca: Uragano.
Di nuovo la nave oscill colpita da una seconda raffica di vento. Dunque
dovevamo lottare contro il tempo, era indispensabile che la battaglia fosse
vinta in fretta, dovevamo impossessarci della nostra nave perch quei venti,
per quanto furiosi, non erano niente, assolutamente niente, in confronto
alla forza di un uragano vero e proprio.
Potevi calcolare quanto mancava al suo arrivo contando gli intervalli tra
le prime folate. Da che direzione stava sopraggiungendo, era possibile
vederlo a occhio nudo. E se eri un navigatore esperto, come ormai ero
diventato io, allora potevi sfruttare un uragano a tuo vantaggio. Dunque se
avessimo potuto direzionare al pi presto le vele, avremmo seminato
qualunque inseguitore.
Ed proprio cos che and: la paura delluragano era stata sostituita dalla
consapevolezza di poterlo usare a nostro beneficio. Sfruttare luragano e
seminare gli spagnoli. Poche parole allorecchio di Adewal e il mio nuovo
amico annu e cominci a informare gli altri del nostro piano.
Si aspettavano di certo di vederci emergere dal boccaporto principale. Si
aspettavano sicuramente un attacco disordinato e sguaiato attraverso il
boccaporto del cassero di poppa.
Che paghino dunque per averci sottovalutati.
Ordinai ad alcuni degli uomini di rimanere ai piedi delle scale a fare
rumore come se stessero preparando lattacco, quindi guidai gli altri a
poppa, dove facemmo irruzione nellinfermeria e salimmo nascostamente
la scala che portava in cambusa.
Pochi attimi dopo ci riversammo in coperta e, come previsto, cogliemmo
i soldati spagnoli impreparati, tutti girati dallaltra parte con i moschetti
puntati sul boccaporto del cassero di poppa.
Idioti. Poveri idioti inetti, che non solo ci offrivano la schiena, ma si
erano presentati armati di moschetto in una battaglia allarma bianca e per
questo pagarono trafitti nel ventre e sgozzati, e per qualche momento il
cassero di poppa fu un campo di battaglia nel quale approfittammo
spietatamente del vantaggio della sorpresa fino a quando, mentre
33
Settembre 1715
HAI dato al tuo nuovo brigantino il nome di uno schifo di uccellaccio?
Fosse stato chiunque altro, avrei estratto la pistola o forse fatto scattare la
mia lama nascosta e gli avrei fatto rimangiare quelle parole. Ma era Edward
Thatch. Non ancora Barbanera, questo no. Doveva ancora farsi crescere in
faccia tutto quel pelo che gli avrebbe valso il suo pi famoso soprannome,
ma aveva tutta la prosopopea che era il suo marchio di fabbrica non meno
della barba a trecce e le micce che ci infilava dentro.
Era presente anche Benjamin. Sedeva con Edward sotto la vela che faceva
da telone davanti allingresso dellOld Avery, la taverna sulla collina
affacciata sul porto che era uno dei posti da me pi amati e la prima mia
tappa appena giunto a Nassau. Era stato con grande piacere che avevo visto
che Nassau non era minimamente cambiata: la fascia di oceano di un blu
purissimo a riempire il porto, le navi catturate lungo la costa con le
bandiere inglesi a sventolare in cima agli alberi, le palme, le baracche, il
possente Fort Nassau sopra di noi, la sua funerea bandiera che fluttuava
nella brezza proveniente da est. Sto mentendo. Era cambiata. Cera molta
pi gente di prima. Eravamo ormai in novecento fra uomini e donne,
scoprii, settecento dei quali pirati. Edward e Benjamin progettavano
saccheggi e bevevano, un bottino per ogni boccale.
Cera anche un altro pirata di mia conoscenza, James Kidd, di cui si
diceva che fosse figlio di William Kidd. Se ne stava per conto proprio, ma al
momento la mia attenzione era tutta dedicata ai vecchi amici e compagni di
scorrerie, che entrambi si erano alzati per salutarmi. L non cerano
formalit da rispettare, niente di quegli orpelli di educazione e decoro che
imbrigliano il resto della societ. A me era stato riservato un tipico
benvenuto piratesco, stretto in energici abbracci da Benjamin ed Edward, i
flagelli delle Bahamas, abbracci per che erano stati colmi di affetto, con
lacrime di gratitudine negli occhi nel rivedere un vecchio amico.
Perdio se non sei acqua dolce per occhi che bruciano di salmastro!
aveva esclamato Benjamin. Siediti, bevi con noi.
Edward stava studiando Adewal. Salve Kenway. Chi costui?
Adewal, il quartiermastro del Jackdaw.
Era stato quello il momento in cui Edward mi aveva preso in giro per il
nome che avevo dato alla mia nave, Jackdaw, che un uccellino nero della
famiglia dei corvi. Nessuno dei due aveva ancora detto niente della tunica
che indossavo, ma forse era un piacere che non mi sarebbe stato negato. Di
sicuro cera stato un momento, dopo i saluti, in cui entrambi mi avevano
osservato a lungo e cera da chiedersi se tanto meravigliato interesse fosse
per il mio abbigliamento o per quanto ero cambiato, perch in verit ero
comparso nella loro vita ancora ragazzo, ma da quelladolescente
irresponsabile e spaccone, figlio sciagurato, marito malato damore ma
inaffidabile mi ero trasformato in qualcosa di molto diverso, un uomo
pieno di cicatrici e temprato dalle battaglie, che non era pi cos
sconsiderato nei suoi sentimenti, cos prodigo con le sue emozioni, bens
per molti aspetti un uomo freddo, un uomo che teneva nascoste nel cuore
le sue passioni pi autentiche.
Forse era questo che vedevano i miei due vecchi amici. Forse stavano
prendendo nota della scorza che aveva fatto un uomo del ragazzino di un
tempo.
Stavo cercando marinai da prendere a bordo, dissi loro.
Ce ne sono a decine, mi rispose Edward, ma sii prudente. Un paio di
settimane fa arrivato un naviglio di soldati del re che hanno provocato un
bel po di confusione girando per le strade di Nassau come se ne fossero i
proprietari.
Questa notizia non mi piacque molto. Era di Woodes Rogers? Aveva
mandato unavanguardia a fare da testa di ponte? O cera unaltra
spiegazione? I Templari. Venuti a cercarmi, forse? O a cercare qualcosaltro.
Ora la posta in gioco era alta. Lo sapevo bene io. Avevo contributo non
poco a innalzarla.
Fatto sta che, nel reclutare altri uomini per il mio equipaggio, venni a
sapere qualcosa di pi della presenza degli inglesi alle Bahamas. Io e
pennone. Che dunque la bandiera nera altro non segnali che la nostra
fedelt alle libert naturali delluomo. Quella la tua. Falla sventolare con
orgoglio.
Il nuovo vessillo issato sul pennone fluttu dolcemente nel vento e io ne
fui orgoglioso. Ero veramente orgoglioso. Orgoglioso di ci che
rappresentava e della parte che avevo io nelladerire a quei valori. Avevo
contribuito a costruire qualcosa di prezioso, avevo messo a segno un colpo
in favore della libert, la libert vera. Eppure cera ancora un vuoto nel mio
cuore quando pensavo a Caroline e al torto che avevo subito. Vedi, mia
cara, ero tornato a Nassau molto cambiato. Quelle passioni nascoste nel
profondo? Aspettavo il giorno di agire nel loro nome.
Nel frattempo cerano altre cose a cui pensare, soprattutto la minaccia
che incombeva sul nostro stile di vita. Una notte ci trov seduti intorno a
un fuoco sulla spiaggia non distanti dalle nostre navi ormeggiate, il
Benjamin e il Jackdaw.
Alla repubblica dei pirati, amici, disse Thatch. Siamo prosperi e liberi
e irraggiungibili dal clero del re e dai suoi esattori.
Sono quasi cinquecento gli uomini che hanno giurato fedelt ai fratelli
della costa di Nassau. Un numero pi che discreto, comment James Kidd.
Mi indirizz unocchiatina che finsi di non notare.
Vero, borbott Thatch mentre ruttava, ma ci mancano per solide
strutture difensive. Se il re attaccasse la citt, verremmo schiacciati.
Afferrai la bottiglia di rum che mi porgeva, lalzai in controluce davanti
allo spicchio di luna per vedere se cera dentro qualche sedimento e,
soddisfatto di non trovarne, bevvi un sorso.
Allora andiamo a cercare lOsservatorio, proposi. Se possiede il
potere che sostengono che abbia i Templari, saremo invincibili.
Edward allung la mano alla bottiglia e sospir. Erano parole che
avevano gi sentito tutti spesso e sovente. Non di nuovo questa fandonia,
Kenway. Questa una storiella per scolaretti. Io parlo di difese vere.
Sequestrare un galeone, spostare tutti i cannoni sulla stessa mura. Sarebbe
un bellornamento per uno dei nostri porti.
Non sar facile impossessarsi di un galeone spagnolo, intervenne a
34
Marzo 1716
FACEMMO rotta a sudest o gi di l. Edward aveva detto daver visto quel
galeone incrociare nelle acque al di sotto delle Bahamas. Partimmo con il
Jackdaw e mentre navigavamo ci ritrovammo a chiacchierare con James
Kidd e a interrogarlo sulla sua parentela.
Il figlio bastardo del defunto William Kidd, eh? lo apostrof con
evidente sollazzo Ed Thatch. vera questa storia che vai smerciando?
Eravamo tutti e tre a poppa a passarci lun laltro un cannocchiale come
fosse un boccale di cuoio pieno di rum, sforzandoci di vedere qualcosa
attraverso un muro di nebbia salita cos fitta nelle prime ore della sera che
era come cercare di vedere attraverso del latte.
Cos mi ha detto mia madre, rispose compassato Kidd. Io sono il
risultato di una notte di passione prima che William partisse per
Londra
Dal tono della voce era difficile capire se la domanda lo avesse
infastidito. Da questo punto di vista era un tipo particolare. Edward
Thatch, per esempio, era uno che parlava con il cuore in mano. Rabbioso
un secondo prima, affettuoso e amichevole un secondo dopo. Che ti stesse
prendendo a cazzotti o che ti stesse incrinando le costole in un abbraccio
appassionato nei fumi dellebbrezza, con lui sapevi sempre con chi avevi a
che fare.
Kidd era diverso. Quali che fossero le carte che aveva in mano, le teneva
strette al petto. Ricordavo una conversazione che avevamo avuto tempo
prima. Hai rubato quel bel vestito a un damerino dellAvana? mi aveva
chiesto.
Certo che no, gli avevo risposto io. Lo indossava un cadavere uno
che solo pochi istanti prima si reggeva in piedi e mi sputava stronzate in
faccia.
Ah aveva commentato lui e qualcosa era passato sul suo viso,
il suo giovane protetto, un uomo che aveva addestrato alla pirateria. Sperai
di s.
Signori! Com costume tra noi, non ci lanciamo a testa bassa nella
follia agli ordini di un solo pazzo, ma in concordia con la nostra pazzia
collettiva!
Un echeggiare di sonore risate.
Il nostro obiettivo un galeone a vele quadre e ci serve per rinforzare le
nostre difese di Nassau. Dunque lo metter ai voti: tutti coloro che sono
favorevoli a gettarsi in questa mischia e catturare la nave, batta un piede e
gridi: aye!
Gli uomini manifestarono con un ruggito la loro adesione, non una sola
voce di dissenso a guastare la grande gioia che prov il mio cuore.
E coloro che si oppongono belino: nay!
Non si ud un solo nay.
Mai il consiglio del re fu cos unanime! tuonai e gli uomini gridarono
con me e io guardai James Kidd e soprattutto Edward Thatch e li vidi
entrambi raggianti di soddisfazione.
Non molto tempo dopo, mentre entravamo nellinsenatura, mi venne
unidea: avevo bisogno di neutralizzare Julien DuCasse. Se avesse visto il
Jackdaw e peggio ancora se avesse visto me e fosse riuscito a fuggire,
avrebbe potuto riferire dove mi trovavo ai suoi soci Templari e questo non
doveva succedere. Non se volevo preservare la speranza di trovare
lOsservatorio, cosa che, nonostante le ritrosie dei miei amici, avevo ancora
intenzione di fare. Riflettei valutando varie alternative e alla fine decisi di
accettare linevitabile: tuffarmi dalla mia nave.
Daccordo, non lo feci proprio subito. Prima misi Edward e James a parte
del mio piano e solo dopo aver rivelato ai miei amici che intendevo
precedere lattacco principale e cogliere DuCasse di sorpresa, saltai in
acqua.
Nuotai fino a riva, dove mi mossi nella notte come uno spettro pensando
intanto a Duncan Walpole e tornando nella memoria alla sera in cui ero
penetrato nel palazzo di Torres: mi auguravo con tutto il cuore che non
finisse anche questa volta alla stessa maniera.
PARTE TERZA
35
Maggio 1716
ERANO passati due mesi e mi trovavo a Tulum, sulla costa orientale della
penisola dello Yucatn. La mia ragione per trovarmi l? Il misteriosissimo
James Kidd e ci che mi aveva mostrato a Inagua.
Stava aspettando, mi rendo conto ora. Aspettava il momento giusto per
poter conferire con me a quattrocchi. Dopo la morte di DuCasse, la cattura
del suo galeone e be, diciamo la liquidazione del resto delle truppe del
francese, unoperazione che si riduceva a o ti unisci a noi e diventi un
pirata, o goditi una bella nuotata, Thatch era ripartito alla volta di Nassau
sulla nave spagnola, portando con s il grosso degli uomini.
Io, Adewal e Kidd eravamo rimasti, desiderosi di utilizzare in qualche
modo quellinsenatura. Io naturalmente pensavo di prendermela comoda
sulle sue spiagge a bere finch non avessimo finito le scorte di rum, per poi
rientrare a Nassau. Oh, hai fortificato il porto senza di me. Ma che peccato
che abbia perso loccasione di aiutarti. Qualcosa del genere.
Che cosa avesse in mente Kidd be, chi poteva dirlo? Quantomeno fino
a quando quel giorno venne da me, mi disse di avere qualcosa da
mostrarmi e mi condusse ai ruderi maya.
Interessanti, no? disse.
Non si sbagliava. Da lontano sembravano un cumulo di macerie, ma da
vicino erano una formazione architettata con precisione di blocchi di pietra
con strane incisioni.
Questi sarebbero resti maya? domandai osservando la singolare
catasta. O sono resti di aztechi?
Mi guard. La sua espressione era quella penetrante e interrogativa che
assumeva sempre quando ci parlavamo. Mi metteva a disagio, devo
ammetterlo. Perch mi dava sempre limpressione che avesse qualcosa da
dire, qualcosa da rivelarmi? Sempre quelle carte che teneva strette al petto:
cerano momenti in cui avrei voluto strappargliele dalle mani per vedere da
me che coserano.
Un istinto tuttavia mi aveva preannunciato che a suo tempo avrei saputo
tutto. E quellistinto si rivel veritiero.
Sei bravo con gli indovinelli, Edward? mi chiese. Enigmi e sciarade e
cose del genere?
N meglio n peggio di chiunque, risposi con circospezione. Perch?
Io credo che tu abbia un dono naturale nel risolverli. una cosa che ho
compreso da tempo vedendo il modo in cui lavori e pensi. Il modo in cui
hai cognizione del mondo.
Ci stavamo arrivando. Io non ne sarei tanto sicuro. Adesso sei tu che
stai parlando per indovinelli e non capisco una parola.
Lui annu. Qualunque cosa avesse da dirmi, non sarebbe emersa tutta in
una volta. Saliamo in cima a questo cumulo, vuoi? C una cosa che vorrei
che mi aiutassi a risolvere.
Ci arrampicammo insieme e, giunti in cima, ci accosciammo, e quando
James mi pos una mano sulla gamba io la guardai e la vidi abbronzata e
coriacea come quella di tutti i pirati, con lo stesso reticolo di sottili tagli e
cicatrici di chi fa una vita di mare. Ma era una mano pi piccola del solito,
con le dita leggermente affusolate, e mi domandai che cosa ci facesse l.
Se Ma no. Mai pi.
E a quel punto si mise a parlare e mi sembr pi serio che mai, come un
santuomo in contemplazione.
Concentrati e focalizza tutti i tuoi sensi. Guarda oltre lombra e il suono,
nel profondo della materia, fino a vedere e udire una specie di luccichio.
Che storia era mai quella? Mi strinse con pi forza la gamba. Mi incitava
a concentrarmi. E in effetti la pressione della sua mano, tutto quanto il suo
modo di fare, scongiurava lo scetticismo, bandiva la mia riluttanza, ogni
mia resistenza
E allora allora lo vidi. No, non che lo vedessi. Come faccio a
spiegartelo? Lo sentii lo sentii con gli occhi.
Luccichio, mormorai. Era nellaria intorno a me, tuttintorno, una
versione pi intensa di qualcosa che avevo gi provato quando, seduto
nellaia di casa mia a Hatherton, a tarda notte, lasciando libera la mente in
Annuii.
Lo riconoscereste se lo vedeste di nuovo?
Credo di s.
Riflett, quindi parve giungere a una decisione.
Devo esserne certo, afferm e con questo scomparve nelloscurit con i
suoi uomini, lasciandomi solo con James che, prima che potessi dare sfogo
alle mie rimostranze, mi fulmin con unocchiata e alz un dito per farmi
tacere.
Prese una torcia manifestando con una smorfia il suo disappunto per la
luce scarsa e vacillante che forniva e si chin per infilarsi in uno stretto
passaggio che penetrava nel ventre del tempio. Il soffitto era cos basso che
procedemmo piegati in due, entrambi preoccupati di ci che poteva
attenderci in agguato in quella costruzione vecchia di migliaia di anni, per
ci che poteva coglierci in ogni momento di sorpresa. Se nella stanza
precedente le nostre parole avevano avuto uneco, ora i muri tra i quali
camminavamo le soffocavano risucchiandole in quella pietra umida che
sembrava assediarci.
Mi hai attirato in questo guaio tenendomi alloscuro e cogliendomi alle
spalle, Kidd! Chi diavolo era quel pagliaccio?
Ah Tabai, mi rispose parlandomi da sopra la spalla. Un Assassino e il
mio mentore.
Dunque fate tutti parte di qualche bislacca religione?
Siamo Assassini e rispettiamo un Credo. Che per non ci ordina di
agire o sottomettere solo di essere saggi.
Usc dalla bassa galleria in un altro passaggio dove almeno si poteva
camminare eretti.
Un Credo, ripetei io continuando a seguirlo. Racconta, dai, sono
tutto orecchi.
Nulla reale, tutto lecito. Questa la sola certezza che esista al
mondo.
Tutto lecito? Mi piace. Suona bene. Pensare quel che mi va e agire
come pi mi piace
Tu ripeti le parole come un pappagallo, Edward, ma non le capisci.
36
LA via era bloccata da delle macerie, costringendoci a unaltra impresa, cos
nuotammo sottacqua finch, proprio quando cominciavo a chiedermi
quanto ancora sarei riuscito a trattenere il fiato, emergemmo in una pozza a
unestremit di unaltra grande stanza.
Proseguimmo da quella stanza in quella successiva, dove mi ritrovai al
cospetto di un busto e una faccia. Una faccia che riconobbi.
Ges, esclamai. lui, il Saggio. Ma questa statua devessere vecchia di
centinaia danni.
Molto di pi, ribatt Kidd. Sei sicuro che sia lui? chiese poi.
Aye, sono gli occhi a distinguerlo.
I Templari hanno detto perch lo volevano?
Ricordai con dispiacere la scena a cui avevo assistito. Spillarono qualche
goccia del suo sangue che raccolsero in un piccolo cubo di vetro.
Il cubo che gli hai dato tu, ricordai a me stesso, ma senza rimorsi. Perch
avrei dovuto averne?
Come questo? mi stava domandando Kidd. Nella sua mano era
apparso un altro piccolo cubo.
S. Volevano anche chiedergli non so cosa dellOsservatorio, ma
scapp.
Il cubo era gi scomparso nuovamente nella bisaccia di Kidd. Parve
meditare prima di distogliere definitivamente lattenzione dal busto del
Saggio.
Qui abbiamo finito.
Tornammo indietro trovando un altro itinerario con cui attraversare le
viscere del tempio. Quando si apr lultima porta che ci si par davanti in
fondo alla nostra camminata, vidi la luce del sole per la prima volta da ore e
pochi istanti dopo respiravo a pieni polmoni aria fresca e invece di
maledire come al solito il calore del sole, dopo lappiccicoso gelo che avevo
patito allinterno del tempio, lo accettai con gratitudine.
Pochi passi davanti a me Kidd si era fermato ed era in ascolto. Si gir a
guardarmi e mi indic di non fare rumore e non farmi vedere. Cosa stesse
accadendo, non lo compresi, ma feci come mi aveva ordinato e gli tenni
dietro. Lentamente e in punta di piedi arrivammo in un punto da dove
scorgemmo Ah Tabai rannicchiato dietro una roccia: rannicchiato e
nascosto perch ci giunsero da lontano gli inconfondibili ragli cockney di
soldati inglesi al lavoro.
Aspettammo in silenzio dietro la roccia. Ah Tabai si gir a fissarmi con
quei suoi occhi cos penetranti. La statua nel tempio, sussurr. lo
stesso uomo che avete visto allAvana?
La somiglianza assoluta, aye, risposi sottovoce.
Ah Tabai torn a sorvegliare i soldati da dietro la roccia.
E a quanto pare hanno trovato un altro Saggio, comment parlando a
se stesso. La corsa allOsservatorio ricomincia dallinizio.
Era sbagliato che a quelle parole avvertissi un fremito? Ormai
partecipavo anchio a quella gara.
per questo che bisbigliamo? chiesi.
Questa opera vostra, capitano Kenway, sussurr Ah Tabai. Le
mappe che avete venduto ai Templari li hanno portati diritti da noi. E ora
gli agenti di due imperi sanno esattamente dove siamo.
Kidd stava per uscire a dare battaglia. Si sentiva certamente pi a suo
agio a uccidere soldati inglesi che indigeni, ma Ah Tabai lo stava gi
trattenendo. Mentre lo fermava prendendolo per un braccio, si gir verso di
me.
Hanno preso anche lequipaggio di Edward, disse. Trasalii. Non
lequipaggio! Non Adewal e i miei uomini! Ma, con unultima occhiata di
rimpRovero, Ah Tabai scivol via. Aveva per lasciato quella che era senza
dubbio una cerbottana e che Kidd raccolse.
Prendi questa, mi disse porgendomela. Non sarai individuato ed
eviterai di fare una strage. E mentre mi impartiva qualche istruzione su
come usarla, io mi chiesi se mi stessero sottoponendo di nuovo a una
prova. O era qualcosa di nuovo? Mi stavano addestrando? Valutando?
Che ci provassero, pensai con rabbia. Io non sono schiavo di nessuno,
rispondo solo a me stesso e alla mia coscienza. Regole, norme e precetti?
37
NON molto tempo dopo gli uomini furono liberi e io e James sostavamo a
scrutare il mare dalla spiaggia di Tulum, ora strappata a soldati o schiavi e
tornata in possesso degli indigeni. James mi pass il suo cannocchiale con
unimprecazione.
Chi hai visto? chiesi. Quasi allorizzonte incrociava un grande galeone
che la distanza rimpiccioliva al passare dei secondi. In coperta scorsi gli
uomini al lavoro e tra di loro uno in particolare che sembrava dispensare
ordini agli altri.
Vedi quel vecchio ruffiano? mi disse James. un negriero olandese.
Si chiama Laurens Prins. Ora vive in Giamaica come un re. Da anni un
nostro bersaglio, quel farabutto. E, porca miseria, per poco non lavevamo
in pugno!
Kidd aveva ragione. Il mercante di schiavi era stato a Tulum, ma ormai
era praticamente in salvo. Considerava senza dubbio la sua missione un
fiasco, ma aveva almeno salvato la sua pelle.
Un altro Assassino non molto contento era Ah Tabai, che ci raggiunse
con un muso cos lungo che non potei fare a meno di riderne.
Santa pace, ma voialtri Assassini siete davvero unallegra brigata, eh?
Tutti bronci e facce corrucciate.
Lui mi guard storto. Capitano Kenway. Siete dotato di notevole
talento.
Ah, grazie, amico. Ce lho di natura.
Lui compresse le labbra. Ma siete rozzo e arrogante e vi pavoneggiate in
ununiforme che non vi siete guadagnato.
Tutto lecito, risposi io ridendo. Non dice cos il vostro motto?
Quelluomo sar stato anche anziano, ma era forte e muscoloso e si
muoveva come una persona molto pi giovane. La sua faccia per
sembrava scolpita nel legno e nei suoi occhi cera qualcosa di veramente
tenebroso, qualcosa che era insieme antico e senza et. Provai un profondo
senso di soggezione quando mi gratific di tutta la potenza del suo sguardo
38
Luglio 1716
MENTRE i pirati di Nassau finivano di travolgere le guardie di Porto
Guarico, io entrai nella stanza del tesoro del forte e alle mie spalle si
smorzarono in lontananza i tintinnii di spade e sciabole, i crepitii dei
moschetti e le grida di feriti e moribondi.
Agitai la mia lama per liberarla dal sangue e nel varcare la soglia godetti
dellespressione stupita sul volto del principale occupante della stanza del
tesoro.
Quellimportante personalit era il governatore Laureano Torres.
Era come lo ricordavo: occhialetti appollaiati sul naso, barbetta ben
spuntata e lustra, occhi intelligenti che si ripresero in fretta dallo choc di
vedermi.
E dietro di lui, i soldi. Proprio come erano stati promessi da Charles
Vane
Il piano era nato due giorni prima. Mi trovavo allOld Avery. Cerano
naturalmente altre taverne a Nassau, e cerano anche altri bordelli, e
mentirei se sostenessi che non mi avvalevo degli uni e degli altri, ma era
allOld Avery che facevo sempre ritorno, dove Anne Bonny serviva da bere
(e non ce nera una pi graziosa di Anne Bonny a chinarsi su una botte con
un boccale in mano), dove trascorrevo tante ore felici in ammirazione di
quello squisito posteriore ridendo di cuore con Edward e Benjamin, dove
per tutte le ore che ci passavamo a bere era come se il mondo non potesse
sfiorarci, e dove, dal mio ritorno a Nassau da Tulum, avevo riscoperto la
mia sete.
Eh, gi. Come ai vecchi tempi a Bristol, pi ero insoddisfatto, pi mi
veniva sete. Non che me ne fossi reso conto allora, naturalmente, poco
propenso a fare due pi due tanto quanto avrei dovuto. No, io bevevo
invece per sedare quella sete e me ne facevo venire una ancor pi grande
39
COS fu che qualche giorno dopo io e Adewal ci ritrovammo ad arrostire
nella canicola di Kingston mentre pedinavamo il governatore diretto al suo
appuntamento con Prins.
Si diceva che a Kingston Prins avesse una piantagione di canne da
zucchero. Il Saggio lavorava per lui, ma poi Prins aveva saputo della taglia e
aveva pensato di incassarla.
Assalire la piantagione, allora? No. Troppe guardie. Troppo alto il rischio
di allertare il Saggio. Del resto non eravamo nemmeno sicuri che fosse l.
Pensammo viceversa di servirci di Torres per comprarcelo: il
governatore si sarebbe visto con Prins e gli avrebbe dato met delloro,
offrendogli laltra met al momento della consegna del Saggio. Io e Adewal
saremmo intervenuti, avremmo rapito il Saggio per poi estorcergli le
informazioni sullOsservatorio di cui avevamo bisogno. Dopodich
saremmo stati ricchi.
Semplice, no? Che cosa poteva andare storto in un piano cos ben
congegnato?
La risposta, quando giunse, si present nelle sembianze del mio vecchio
amico James Kidd.
Al porto Torres sincontr con Prins, che era anziano e corpulento e
sudava sotto il sole, e sincammin con lui chiacchierando, preceduto e
seguito da due coppie di guardie del corpo.
Torres avrebbe dato lallarme? Forse. E in tal caso Prins aveva a
disposizione abbastanza uomini da sopraffarci. Ma Torres sapeva che, se
fosse successo, il mio primo colpo di sciabola sarebbe stato alla sua gola. E,
se fosse successo, nessuno di noi avrebbe mai pi visto il Saggio.
La cosa singolare che io non lo vidi. Non subito. Diciamo piuttosto che
ne avvertii la presenza, oppure che ne diventai conscio. Mi ritrovai a
guardarmi intorno, come si farebbe sentendo odore di bruciato quando
non dovrebbe essercene. Cos questodore? Da dove viene?
Solo allora lo vidi. Un individuo che oziava in mezzo alla gente allaltra
che gli apr uno squarcio nel fianco. Bast a fermarlo sui suoi passi e io
ruotai su me stesso e lo trafissi nel collo sullaltro lato, tranciandogli la
carotide e colorando il giorno di rosso.
Si accasci e mor. Io mi ripulii la faccia dal suo sangue, roteai su me
stesso e accoltellai il suo compagno in pieno petto. Mandai a vuoto il terzo
assalitore riparandomi con un balzo dietro una lapide. Poi gli feci pagare
per il suo errore con un fendente dacciaio. La pistola di Adewal crepit e il
quarto uomo cadde a terra stecchito e lassalto fin. Ma Kidd era gi partito
allinseguimento di Prins. Lanciando unultima occhiata a Torres, immobile
e frastornato e incapace di dare senso allimprovviso colpo di scena,
chiamai Adewal e mi lanciai allinseguimento a mia volta.
Hai perso la tua occasione, Kenway, mi grid Kidd mentre correvamo
entrambi per le strade assolate della citt. Io mi prendo Prins.
No, Kidd. Aspetta, possiamo metterci daccordo.
Hai avuto la tua opportunit.
Frattanto Prins aveva ricostruito la situazione: i suoi quattro uomini, le
sue guardie del corpo migliori, erano morti e giacevano molto
opportunamente in un cimitero, e lui era solo, inseguito per le vie di
Kingston da un Assassino.
Mai lo avrebbe potuto immaginare, ma la sua sola speranza di salvezza
in quel momento ero io. Cera da provare compassione per lui. Nessuna
persona di buonsenso avrebbe scelto Edward Kenway.
Poi io raggiunsi Kidd, lo ghermii per la cintola e lo feci cadere per terra.
E giuro davanti a Dio che non lo sto dicendo per quello che sarebbe
accaduto dopo, ma l per l mi meravigliai di trovarlo cos leggero, mi
meravigliai di quanto sottile fosse la vita che avevo stretto nel braccio.
Non posso permetterti di ucciderlo, Kidd, ansimai. Non prima di
aver trovato il Saggio.
una settimana che sto dietro a quel porco, ringhi Kidd, una
settimana che spio i suoi movimenti, e ora che trovo a mia disposizione
non uno, ma due dei miei bersagli, tu me li neghi entrambi.
Le nostre facce erano cos vicine che mi sentivo addosso lardore della
sua collera.
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MENTRE attendevo Mary davanti al cancello ascoltai le chiacchiere delle
guardie. Dunque Torres era riuscito a far perdere le sue tracce. Interessante.
E Prins era rintanato nella sua piantagione per paura di essere ucciso. Bene.
Sperai che la paura gli strizzasse lo stomaco con mani di ghiaccio. Sperai
che il terrore lo tenesse sveglio di notte. Ero ansioso di leggerglielo negli
occhi quando lo avrei ucciso.
Prima per dovevo riuscire a entrare. E per quello avevo bisogno
Eccola. E bisogna riconoscerle che era unattrice superba. Perdio solo sa
quanto tempo aveva convinto tutti noi dessere un uomo e ora era in un
ruolo nuovo, non tanto nellaver cambiato sesso, quanto nel persuadere le
guardie di stare poco bene. E, s, riuscendoci magistralmente.
Altol! ordin un soldato al cancello.
Aiuto, mi hanno sparato, balbett lei, soccorretemi.
Mio Dio, Phillips, guardala. ferita.
Il pi sensibile dei due soldati si fece avanti e il cancello della piantagione
si apr davanti a lei.
Signore, mormor lei con un filo di voce, sto male e sto per svenire.
Il soldato premuroso le offr il braccio per aiutarla a entrare.
Che Dio vi benedica, ragazzi, sospir lei nel varcare la soglia
zoppicando. Il cancello si richiuse alle sue spalle e io, da dove mi trovavo,
non potei vedere nulla, ma di sicuro tutto udii: il sibilo di una lama, il
suono sordo del ferro che penetra nelle carni, il gemito sommesso
dellultimo alito di vita e il tonfo dei loro corpi che cadevano al suolo.
Poi fummo entrambi allinterno della tenuta e ci lanciammo di corsa
verso la casa padronale. Probabilmente alcuni degli schiavi ci videro, ma
confidavamo che non avrebbero dato lallarme e le nostre preghiere furono
ascoltate perch pochi istanti dopo entravamo di soppiatto nella casa
padronale scambiandoci segnali con le mani per addentrarci senza rumore
nelle stanze, finch non lo trovammo in un gazebo nel giardino dietro la
magione. Accovacciati ai due lati di una porta ad arco lo spiammo girato
41
Gennaio 1718
CARO Edward,
ti scrivo con tristi notizie di tuo padre, che ci ha lasciati un mese fa, portato via
dalla pleurite. Il suo trapasso non stato doloroso e, per misericordia di Dio, morto
tra le mie braccia. Quindi siamo stati almeno insieme fino alla fine.
Al momento del suo decesso eravamo poveri e cos ho preso un lavoro a una
taverna locale dove puoi raggiungermi se desideri corrispondere. Le notizie delle tue
imprese sono giunte alle mie orecchie. Dicono che tu sia un pirata famoso per
scelleratezza. Vorrei tanto che tu potessi scrivermi e fugare i miei timori al riguardo.
Mi spiace doverti dire che non ho pi visto Caroline da quando sei partito e che perci
non sono in grado di riferirti alcun particolare sulla sua salute.
Tua madre
42
BENE, so che nei primi mesi del 1718 ero a Nassau, e del resto dove sarei
dovuto essere, visto che quella era casa mia, ma onestamente ne ricordo
ben poco. Perch? Questa una domanda che devi rivolgere a quello che c
qui dentro. Quello con la vocina che ti dice che hai bisogno di un altro
bicchiere quando sai benissimo di averne bevuti abbastanza. Quello che
cominci a dare in escandescenze e a non lasciarmi passare davanti allOld
Avery senza fare un salto dentro ad ammazzare la giornata, per poi
svegliarmi quella dopo abbruttito, sapendo che lunica cosa che poteva
farmi star meglio era il liquido che serviva Anne Bonny. Dopodich, cosa
vuoi, il circolo ricominciava, il circolo vizioso riprendeva dallinizio.
S, in seguito ho capito che bevevo per annegare la mia infelicit, ma
proprio qui che sta il punto del bere, il pi delle volte al momento non sai
perch lo fai. Non ti rendi conto che bere un sintomo e non una cura.
Cos me ne stavo l a guardare Nassau andare in rovina. E ubriaco comero
mi dimenticavo di esserne disgustato. Passavo invece giorno dopo giorno
sempre allo stesso tavolo allOld Avery, o a contemplare il disegno
dellOsservatorio che avevo rubato al governatore, o a cercare di metter gi
una lettera da spedire a mia madre o a Caroline. A pensare a mio padre. A
chiedermi se lincendio della fattoria avesse accelerato la sua morte. A
chiedermi se dovessi ritenermi colpevole anche di quello e sapendo che la
risposta era la ragione per cui le mie lettere a mia madre finivano in fogli
accartocciati sul pavimento della terrazza.
Intendiamoci, non ero cos asfissiato dai miei problemi da dimenticarmi
di occhieggiare il delizioso didietro di Anne Bonny, anche se era tab
(ufficialmente, sia ben inteso. Perch ad Anne, diciamo, piaceva la
compagnia dei pirati, se mi capisci).
Anne era arrivata a Nassau con il marito James, un bucaniere e un
bastardo fortunato per averla sposata. Detto questo, aveva quel suo modo
di fare, Anne, nel senso che non aveva paura di fare gli occhi dolci a un
cliente, al che veniva da chiedersi se il vecchio James Bonny la tenesse
43
Luglio 1718
MIA adorata Caroline stavo scrivendo.
E l in quella particolare occasione (luogo: lOld Avery, come se tu avessi
bisogno di sentirtelo dire) fu dove mi fermai.
Stai dando forma ai tuoi sentimenti? Cera Anne in piedi davanti a me,
bruna e splendida. Una benedizione per gli occhi.
Solo due righe da mandare a casa. Credo che comunque non si ricordi
pi di me.
Appallottolai la lettera e la gettai via.
Ah, che cuore duro che hai, comment Anne tornando dietro il
bancone. Dovresti ammorbidirlo.
Aye, pensai. Hai ragione, bella mia. E quel cuore morbido si andava
sciogliendo. Nei mesi trascorsi da quando avevamo sentito del perdono del
re, Nassau si era divisa tra coloro che lo avevano accettato, coloro che
intendevano accettarlo (dopo unultima scorribanda), e coloro che erano
recisamente contrari e maledicevano tutti gli altri, guidati questi ultimi da
Charles Vane, e
Barbanera? Il mio vecchio amico manteneva le sue polveri asciutte, ma
ripensandoci credo che avesse gi deciso che la vita del pirata non faceva
pi per lui. Era lontano in cerca di navi da saccheggiare. A noi giungevano
notizie di grossi colpi messi a segno e strane alleanze. Io cominciai a
pensare che quando aveva lasciato Nassau Barbanera non aveva mai avuto
intenzione di tornarvi. (E, per quel che ne so, mai ci torn.)
E io? Ebbene, da una parte mi preoccupava il fatto che fossi amico di
Vane. Dallaltra io non volevo accettare il perdono e questo faceva di me un
amico di Vane che mi piacesse o no. Vane aspettava rinforzi dei giacobiti,
fautori degli Stuart, che non erano mai arrivati. Cominci allora a
progettare di abbandonare Nassau e fondare forse altrove unaltra
repubblica pirata. Io sarei partito con lui sul mio Jackdaw. Che altra scelta
avevo?
Venne poi quella mattina, pochi giorni prima della data fissata per la
partenza, quando mi ritrovai sulla terrazza dellOld Avery a cercare di
scrivere la mia lettera a Caroline e ad ammazzare il tempo con Anne Bonny
quando udii delle cannonate provenire dal porto. Una salva da undici pezzi.
E capimmo subito che cosa stava succedendo, ci avevano avvertito.
Sarebbero arrivati gli inglesi a prendere il controllo dellisola.
Ed eccoli l. Un blocco che tappava entrambi gli ingressi al porto. A fare
la voce grossa erano la Milford e la Rose, due navi da guerra di sua maest a
scorta di una flotta di altri cinque vascelli che trasportavano soldati,
artigiani, provviste, materiali da costruzione, unintera colonia venuta a
spazzar via i pirati, ribaltare Nassau come un calzino e restituirlo alla
rispettabilit.
A guidare le operazioni era la Delicia, la nave ammiraglia da cui si
staccarono le lance a remi che passarono in mezzo al cimitero delle navi e
approdarono alla nostra spiaggia. Quando arrivammo noi insieme con tutti
gli altri marinai presenti a Nassau, gli occupanti delle lance stavano giusto
sbarcando. Nientemeno che il mio vecchio amico Woodes Rogers. Lo
aiutarono a scendere dalla sua barca tutto abbronzato e azzimato come
sempre, ma con unaria un po pi stanca. Ricordi la sua promessa al
governatore dellAvana? Laveva mantenuta. Ricordi che mi aveva detto che
aveva intenzione di sradicare i pirati da Nassau? Sembrava che avrebbe
mantenuto anche quella.
Mai sentii cos forte la nostalgia di Barbanera. Una cosa di cui ero sicuro
del mio vecchio amico che Edward Thatch avrebbe saputo cosa fare.
Istinto e astuzia lo avrebbero guidato alla scelta giusta.
Be, che mi si strozzi il gargarozzo, brontol Calico Jack accanto a me
(non provocare il fato, Jack), re Giorgio devessersi scocciato delle nostre
birbonate. Chi quel tipo con la faccia scura?
Quello il capitano Woodes Rogers, gli risposi e siccome non avevo
particolare fretta di farmi rivedere da lui, retrocessi in mezzo agli altri,
restando comunque abbastanza vicino da sentirlo quando, dopo aver
consultato una pergamena che gli era stata consegnata, disse: Desideriamo
44
Novembre 1718
SOLO quando lo trovai mi resi conto di quanto mi era mancato. Purtroppo
non sapevo che presto lo avrei perso per sempre.
Ero su una spiaggia del North Carolina, Ocracoke Bay, poco prima
dellalba, e lui stava facendo festa, naturalmente, ed era rimasto in piedi
tutta la notte. Naturalmente.
Cerano fuochi accesi su tutta la spiaggia, uomini che ballavano al suono
di un violino, altri uomini che si passavano un boccale di rum e ridevano
sguaiati. Cera un cinghiale ad abbrustolire su uno spiedo e il suo
succulento profumo faceva fare salti di gioia al mio stomaco affamato.
Forse allOcracoke Bay, Barbanera aveva fondato la sua personale
repubblica dei pirati. Forse non gli interessava per niente tornare a Nassau
a raddrizzare la situazione.
Charles Vane era gi l e quando io mi avvicinai affondando i piedi nella
sabbia e pregustando gi il sapore del liquore sulle labbra e quello del
cinghiale nella pancia, aveva appena concluso la sua conversazione con
Barbanera.
Che delusione che mi dai, Thatch! tuon Charles indignato. Dice
daver gi deciso di restare qui, aggiunse poi vedendomi arrivare. Allora
che se ne vada allinferno e con lui tutti quelli che hanno seguito questo
lurido bastardo.
Chiunque altro che non fosse stato Vane gli avrebbe tagliato la gola per
aver tradito la causa. Ma lui non lo fece, perch si trattava di Barbanera.
Chiunque altro avrebbe fatto mettere in catene Vane per la sua insolenza.
Ma Barbanera non lo fece. Perch? Forse per un senso di colpa, forse
perch aveva girato le spalle alla pirateria. Forse perch, per tutto il male
che si potesse pensare di Charles, non si poteva non ammirare il suo
coraggio, la sua dedizione alla causa. Nessuno aveva combattuto con pi
tenacia di lui contro il perdono. Nessuno pi di lui aveva reso la vita
stesso modo, amico mio. Non ti serber rancore per il modo in cui la vedi
tu.
Lui annu. Ges, Edward. Vivere in questo modo come vivere con un
grande buco nel ventre e ogni volta che le budella ti scivolano per terra sei
obbligato a raccoglierle e rischiaffartele dentro. Quando io e Ben ci
stabilimmo a Nassau, sottovalutai la necessit che persone di forte
personalit modellino e guidino la sua edificazione al raggiungimento della
sua realizzazione finale. Ma non mi sbagliavo sulla corruzione che ne
deriva.
Per qualche momento camminammo ascoltando la risacca sulla sabbia,
il dolce accorrere e recedere del mare. Forse anche lui come me, pensando
alla corruzione, stava pensando a Benjamin.
Una volta che un uomo ha assaggiato il sapore del comando, difficile
che non si chieda perch non abbia il governo del mondo intero.
Allung una mano a indicare dietro di s. So che questi uomini mi
ritengono un bravo capitano, ma un sapore il cui gusto aborrisco. Io sono
un uomo arrogante. Mi manca lequilibrio necessario per governare da
dietro la folla.
Credetti daver capito che cosa voleva dire. Credetti di saperlo. Ma non
mi piaceva, non mi andava che Barbanera ci stesse abbandonando.
Camminammo.
Stai ancora cercando quel Saggio? mi domand. Gli risposi di s, ma
non gli confessai che la mia ricerca del Saggio era consistita soprattutto
nello starmene seduto allOld Avery a bere e a pensare a Caroline.
Ah, bene, durante una razzia, un mese fa, ho sentito dire che un certo
Roberts era al comando di una nave negriera di nome Princess. Magari ti
interessa?
Dunque il carpentiere con gli occhi defunti, luomo con la sapienza
senza et, era passato dalle piantagioni alla tratta degli schiavi. Abbastanza
logico.
La Princess. Salute, Thatch.
45
GLI inglesi venivano ovviamente a cercare Barbanera. Venni a sapere in
seguito che era un contingente guidato dal tenente Maynard della HMS
Pearl. Il governatore della Virginia aveva posto una taglia sulla testa di
Barbanera dopo che i mercanti si erano lamentati dellabitudine che aveva
di salpare dallOcracoke Bay per attaccare ogni tanto le loro navi. Il
governatore temeva che Ocracoke potesse presto diventare una nuova
Nassau. Non gli piaceva avere nel cortile dietro casa il pi famigerato pirata
del mondo. Cos aveva posto una taglia sulla sua testa. E cos erano arrivati
gli inglesi.
La prima cosa che sentimmo fu un allarme solo bisbigliato. Stanno
arrivando gli inglesi. Stanno arrivando gli inglesi. Guardando dai portelli
dei cannoni dellAdventure, la corvetta di Barbanera, vedemmo che avevano
calato in mare una piccola barca e che cercavano di coglierci di sorpresa. Li
avremmo completamente annientati, naturalmente, non fosse stato per una
sola cosa. Una cosa cruciale. Ricordi la festa di cui ti avevo detto? Il vino e il
cinghiale? Era andata avanti. E avanti.
Eravamo in preda ai postumi di una sbornia colossale, postumi
catastrofici.
Cos la sola reazione che riuscimmo a rimediare fu cercare di spaventare
la barca a remi con qualche cannonata.
Quella mattina eravamo molto pochi a bordo della nave di Barbanera,
forse venti al massimo. Ma io ero tra loro e mai avrei immaginato di
partecipare allatto conclusivo del pi famoso pirata del mondo.
E bisogna rendere atto a Barbanera che, per quanto fosse in preda ai
postumi della sbornia come tutti noi, conosceva bene le acque intorno
allOcracoke Bay, e cos partimmo immediatamente salpando lancora e
facendo frettolosamente rotta verso il canale duscita.
Dietro di noi gli uomini di Maynard si lanciarono allinseguimento.
Issarono il vessillo rosso e fugarono ogni nostro dubbio sulle loro
lintenzione di mettermi seduto con lui come tante volte avevamo fatto
allOld Avery, a complottare e progettare e architettare, ma non una
scorribanda, questa volta, eh no. A stendere un piano per sfuggire agli
inglesi. Per salvarci. Intorno a noi lequipaggio lavorava in uno stato di
stordimento dovuto allalcol. Lo stesso Barbanera continuava a sorseggiare
rum e il volume della sua voce saliva di pari passo con la sua ebbrezza. E
naturalmente pi si ubriacava, meno spazio lasciava alla ragionevolezza e
pi avventate e precipitose erano le sue azioni, come quando ordin di
preparare i cannoni e, siccome non avevamo palle, di riempirli di chiodi e
pezzi di ferro vecchio.
Edward, non
Cercai di fermarlo sapendo che doveva esserci un modo migliore e pi
efficace di sottrarci agli inglesi. Sapendo che sparare loro addosso sarebbe
stato come firmare la nostra condanna a morte. Eravamo in difetto di
numero e in difetto di bocche da fuoco. Gli inglesi non erano ubriachi e
non lo erano stati la notte precedente e avevano negli occhi il fuoco ardente
del fanatismo. Volevano una sola cosa e quella cosa era Barbanera,
lubriaco, furente e probabilmente in segreto terrorizzato Barbanera.
Bum.
I proiettili sparati dai nostri cannoni si aprirono in un ampio ventaglio
ma noi non vedemmo niente attraverso il sipario di fumo e sabbia che
oscur il campo di battaglia. A lungo aspettammo con il fiato sospeso di
sapere quali danni avessimo inflitto con la nostra bordata e durante lattesa
sentimmo grida e scricchiolii di strutture di legno che cedevano. Sembr a
tutti che i nostri colpi avessero avuto un notevole effetto e al diradarsi della
nebbia vedemmo che una delle navi inseguitrici aveva sbandato e si era
arenata, mentre sembrava che anche laltra fosse stata colpita, con una parte
dello scafo sfondato e limprovvisa assenza di uomini dellequipaggio. Dalla
nostra ciurma si levarono deboli ma appassionate grida di giubilo e tutti
cominciammo a chiederci se forse non tutto fosse perduto.
Barbanera si gir verso di me e mi strizz locchio.
Guarda che laltra sta per attaccare, Edward, lo avvertii io.
Risponderanno al fuoco.
facciamoli a pezzi.
Solo tre o quattro? Non mi sembra molto probabile che ne siano rimasti
cos pochi
Ma intanto i due scafi si erano urtati e, lanciando un urlo di guerra,
Barbanera salt per primo dallAdventure sulla nave inglese, seguito dal suo
equipaggio lanciatosi su Maynard e il suo primo ufficiale al timone.
Ma Maynard era un attore sopraffino come la mia amica Mary Read.
Perch appena la nostra decina di pirati fu a bordo della corvetta inglese,
dal suo volto scomparve lespressione spiritata di poco prima e dalla sua
bocca usc lordine del contrattacco: Ora, uomini, ora! Si spalanc un
boccaporto del cassero di poppa e la trappola scatt.
Si erano tenuti nascosti fingendosi morti per attirarci a bordo. Adesso
venivano fuori come topi che scappano dallacqua di sentina, una ventina di
loro contro la nostra misera decina e in un attimo laria si riemp dei
rintocchi delle lame, del crepitare delle pistole e delle grida di feriti e
moribondi.
Un soldato inglese mi si avvent addosso. Gli sferrai un pugno in faccia
e contemporaneamente feci scattare la mia lama e mi spostai per schivare il
getto di sangue e muco che gli sgorg dal naso. Avevo la pistola nellaltra
mano, ma sentii Barbanera che mi chiamava: Kenway!
Era a terra a difendersi con la sciabola con una gamba che gli sanguinava
abbondantemente e mi chiedeva una pistola. Gliela lanciai e lui lafferr al
volo abbattendo luomo che stava per trafiggerlo con la sua sciabola.
Era un uomo morto. Lo sapevamo entrambi. Lo sapevamo tutti.
In un mondo senza oro, saremmo potuti essere eroi! tuon mentre i
nemici gli si assiepavano sopra.
Era Maynard a condurre un rinnovato attacco e Barbanera, vedendo da
vicino la sua nemesi, scopr i denti e mulin la sciabola. Maynard lanci
uno strillo nel vedere il getto di sangue che gli schizzava dalla mano. Si
ritrasse lasciando cadere la sciabola con limpugnatura spezzata. Si sfil la
pistola dalla cintura e fece fuoco ferendo Edward a una spalla e
rispedendolo in ginocchio sul ponte, da dove alz la sua sciabola con un
mugolio di dolore cercando di proteggersi dallassalto finale.
46
Dicembre 1718
NON puoi dire daver sentito sul serio un uomo urlare di dolore finch non
hai sentito il grido di qualcuno a cui stata appena fatta saltare la rotula di
un ginocchio.
Quello fu il castigo impartito da Charles Vane al capitano della nave
negriera inglese che avevamo abbordato. Quella stessa che aveva
praticamente affondato il vascello di Vane, cos eravamo stati costretti ad
accostarlo con il Jackdaw e a caricare a bordo i suoi uomini. Vane aveva
dato fuori di matto, ma per quanto grave la sua perdita non era una scusa
per perdere le staffe in quel modo. In fondo la spedizione era stata unidea
sua.
Aveva concepito il suo piano subito dopo la morte di Edward.
Dunque Thatch stato sconfitto? disse mentre ci trovavamo insieme
nellalloggio del comandante a bordo del Jackdaw, con Calico Jack che
dormiva ubriaco poco distante, seduto in poltrona con le gambe distese in
un modo che sembrava sfidare la legge di gravit. Era un altro di quelli che
avevano rifiutato il perdono del re, cos ce lo eravamo ritrovati sul gobbo
noi.
Era in inferiorit numerica, spiegai a proposito di Barbanera.
Limmagine che mi si form nella mente fu una delle pi sgradevoli. Non
ce lho fatta a raggiungerlo.
Ricordai desser piombato nellacqua, daverlo visto morire, ricordai il
sangue che gli schizzava dalla gola, lo rividi sgozzato come un cane
idrofobo. Bevvi un altro lungo sorso di rum per scacciare quei ricordi.
Mi avevano detto che avevano appeso la sua testa al bompresso come un
trofeo.
E poi davano della gentaglia a noi.
Diavolo di un uomo, comment Charles. Era un duro, ma il suo
cuore era diviso. Parlava mentre scolpiva il mio tavolo con la punta del
47
E FU cos che ci ritrovammo naufraghi a Providencia. Questo dopo un mese
alla deriva sul Ranger ridotto a un relitto.
Jack ci aveva lasciati senza cibo e senza armi ma non avevamo nemmeno
i mezzi per governare la nave o manovrare le vele, perci trascorremmo
quel mese in mare nel vano tentativo di riparare il sartiame e gli alberi
fracassati e dedicando quasi tutta la giornata a pompare fuori lacqua per
rimanere a galla; un mese durante il quale fui costretto ad ascoltare giorno
e notte le incessanti farneticazioni di Vane. Sbraitava agitando il pugno. Ti
prender Jack Rackham! Ti aprir la pancia! Ti sfiler le budella e ne far
corde per il mio liuto.
Il Natale del 1718 lo trascorremmo sul Ranger sballottati nelle onde
come una bottiglia di rum svuotata e gettata in mare, pregando che il
tempo avesse piet di noi. Eravamo solo io e lui. E naturalmente non
avevamo calendari o niente del genere, perci ci fu impossibile sapere
quando cadde Natale o in quale giorno il 1718 divent il 1719, ma sono
pronto a scommettere che trascorsi entrambi quei giorni ad ascoltare
Charles Vane imprecare contro il mare, il cielo, me, e specialmente il suo
vecchio braccio destro Calico Jack Rackham.
Ti prender! Vedrai se non ti prender lurido bastardo!
E quando io cercai di protestare insinuando che forse quel suo costante
sbraitare facesse pi male che bene al nostro morale, se la prese con me.
Sentilo, sentilo, il nostro Edward Kenway, terrore dei sette mari!
berci. Vi prego, capitano, diteci voi come uscire da questa incresciosa
situazione e diteci con quale colpo di genio sapreste far viaggiare un veliero
senza vele e senza timone.
Come and che durante quel mese non ci ammazzammo a vicenda, non
lo sapr mai, ma Dio sa quanto fummo felici di vedere una terra emersa.
Lanciammo grida di giubilo, ci abbracciamo a vicenda, saltellammo sulla
tolda. Ammarammo una lancia e al calare delle tenebre raggiungemmo a
remi la riva e ci abbandonammo sulla spiaggia, esausti ma felici di aver
ogni caso non che persi le sue tracce. Tanto per cominciare prese a
rubarmi le mie ostriche, uscendo di soppiatto dalla giungla tutto capelli e
barba, con gli abiti a brandelli e gli occhi di un matto. Si prendeva le
ostriche che avevo appena raccolto, mi dava del bastardo e sgattaiolava nel
sottobosco dal quale mi copriva di insulti per unultima volta. Passavo le
mie giornate sulla spiaggia a pescare o a scrutare lorizzonte nella speranza
di vedere una vela, sempre ben cosciente dessere da lui spiato da dietro lo
schermo della vegetazione.
Una volta cercai di protestare. Non vuoi parlare con me, Vane? Sei
proprio fissato su questa follia?
Follia? mi rispose. Non c niente di folle in un uomo per combattere
per sopravvivere, ti pare?
Non voglio farti alcun male, scemo. Risolviamo questa cosa da
gentiluomini.
Ah, Dio, sapessi che mal di testa mi fanno venire le tue chiacchiere.
Stattene al posto tuo e lasciami vivere in pace!
Lo farei se tu la smettessi di rubarmi il cibo che raccolgo e lacqua che
trovo.
Io non smetter un bel niente finch non mi avrai ripagato in sangue.
Sei tu che mi hai spinto ad andare a caccia di negriere. Sei tu la ragione per
cui Jack Rackham mi ha portato via la mia nave!
Capisci con che cosa avevo a che fare? Stava perdendo il lume della
ragione. Incolpava me per disavventure che erano evidentemente dipese
solo da lui. Era stato lui a suggerire di andare a cercare lOsservatorio. Era
stato lui a precipitarci in quella brutta situazione per aver ucciso il capitano
della nave negriera. Io avevo ragione di odiare lui quanto lui ne aveva di
disprezzare me. La differenza tra noi era che io non avevo perso la testa.
Non ancora, quantomeno. E a quel che sembrava lui stava facendo del suo
meglio per porre rimedio alla mia riluttanza a impazzire. Diventando dal
canto suo sempre pi pazzo.
Siete stati tu e le tue fandonie a ficcarci in questo pasticcio, Kenway!
Viveva nella foresta come un roditore nascosto nei cespugli,
raggomitolato tra le radici degli alberi, abbarbicato ai tronchi, accovacciato
48
Maggio 1719
ARRIVAI a casa a Inagua dopo unassenza di mesi, felice di essere vivo e felice
di vedere la mia ciurma. Ancor pi quando constatai il piacere che
provavano loro nel rivedere me. vivo! Il capitano vivo! Festeggiarono
per giorni, prosciugando tutto lalcol della baia, e se non fu un toccasana
per il mio cuore.
Cera anche Mary, vestita per da James Kidd, cos bandii dalla mente
ogni pensiero del suo seno, la chiamai James alla presenza di altri, persino
quando cera solo Adewal, che dal momento stesso del mio ritorno
raramente si allontan dal mio fianco come se non volesse perdermi di
vista.
Mary intanto mi portava notizie dei miei soci: si diceva che Stede
Bonnet fosse stato impiccato a White Point.
Povero vecchio Stede. Il mio amico mercante che evidentemente aveva
cambiato idea sul conto dei pirati, al punto da abbracciarne i principi. Il
pirata gentiluomo, lo avevano chiamato. Indossava una vestaglia e per
qualche tempo aveva incrociato le rotte pi a nord prima di imbattersi in
Barbanera. Si erano messi insieme, ma poich Bonnet era scarso come
capitano dei pirati quanto lo era come navigatore, il suo equipaggio si era
ammutinato per mettersi con Barbanera. Per Bonnet linsulto finale fu di
essere accettato sulla Queen Annes Revenge, la nave di Thatch, solo come
ospite. Be, non fu proprio quello il suo insulto finale. Linsulto finale fu
essere catturato e impiccato.
Frattanto a Nassau, la povera, morente Nassau, James Bonny faceva la
spia per Woodes Rogers svergognando Anne pi di quanto gli sguardi
invitanti di lei avessero svergognato lui. Rogers aveva inferto ai pirati un
colpo mortale. In una dimostrazione di forza aveva ordinato che otto di
loro fossero impiccati al porto di Nassau, dopodich ogni resistenza era
crollata. Anche una congiura per ucciderlo era stata condotta con cos
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IL bruto numero uno mancino ma vuole farmi credere di essere destro. Il
bruto numero due non combatte in maniera altrettanto incisiva. Troppo
rilassato. Pensa di potermi battere facilmente.
Dove pensereste di andare? mi chiese il numero uno. Perch io e il
mio amico vi abbiamo tenuto docchio e, vogliate perdonarmi, capo, ma
abbiamo avuto la netta sensazione che steste pedinando il signor Rogers e il
signor Hornigold e ascoltando le loro conversazioni.
I signori Rogers e Hornigold in questione erano ignari del lavoro che le
loro guardie stavano svolgendo per loro conto. Questo andava bene. Non
andava altrettanto bene che si stessero allontanando, quando io avevo
ancora molto da sapere.
Allora sbarazziamoci di questi due.
Il vantaggio di cui disponevo era la mia lama nascosta. Allacciata al
polso destro. Da quella parte avevo anche la sciabola, che quindi avrei
impugnato con la sinistra. Il grosso bruto numero uno era uno spadaccino
esperto. Lo vedevo da come aveva portato un piede leggermente davanti
allaltro e girato il corpo di tre quarti (e tuttavia, quando fosse venuto il
momento, avrebbe velocemente scambiato i piedi fingendo di attaccarmi da
unangolazione diversa: anche questo sapevo) e quella manovra mi indicava
che il grosso bruto numero uno si aspettava che estraessi la sciabola con la
mano sinistra. Nessuno dei due sapeva della lama nascosta, che sarebbe
spuntata dal mio polso destro.
Cos ci guardammo. Soprattutto io e il grosso bruto numero uno. Poi io
feci la mia mossa. Tesi la mano destra come per proteggermi, ma scatto
della lama e affondo! Quando gli trafissi il collo, il bruto numero due stava
ancora cominciando a sguainare la spada. Contemporaneamente mi sfilai
la sciabola dalla cintura con la mano sinistra e parai il primo attacco del
grosso bruto numero uno incrociando lacciaio con il suo con tutta la forza
del primo impatto.
Il grosso bruto numero due boccheggi e mor in un gorgoglio di sangue
che gli usciva a fiotti ritmici tra le dita premute sulla gola. A quel punto lo
scontro era diventato alla pari. Rivolsi sul grosso bruto numero uno le mie
armi, doppia lama da una parte e sciabola dallaltra, e vidi che lespressione
che aveva sul volto poco prima, di sicurezza in s per non dire arroganza,
era stata sostituita da una smorfia di paura.
Meglio avrebbe fatto a darsela a gambe. Probabilmente lo avrei
raggiunto, ma sarebbe dovuto scappare in ogni caso. Avrebbe dovuto
cercare di avvertire i suoi signori e padroni che cera un uomo che li stava
braccando. Un uomo pericoloso. Un uomo con le doti di un Assassino.
Ma non scapp. Rimase dovera e accett lo scontro e sebbene fosse un
abile combattente e lottasse con intelligenza e ardimento superiori alla
media, fu quellorgoglio, per le vie di Kingston sotto gli occhi di una folla di
curiosi, un orgoglio che non ebbe la forza di sacrificare, a decretare infine
la sua sconfitta. E quando giunse la fine, come inevitabile, ma solo dopo un
accanito confronto, mi assicurai che fosse veloce e che la sua sofferenza
fosse ridotta al minimo.
Mentre i curiosi si affrettavano a prendere le distanze, io mi lanciai
lungo il fronte del porto, oltrepassando una banchina dopo laltra nella
speranza di ritrovare Rogers e Hornigold. Ci riuscii arrivando allaltezza di
uno dei moli e accovacciandomi contro un muro accanto a due ubriachi. Li
vidi incontrarsi sul molo con una terza persona, Laureano Torres. Si
salutarono con cenni del capo. Squisitamente consci della propria
importanza. Quando Torres guardandosi intorno si gir dalla mia parte,
abbassai subito la testa: che dolore, ho bevuto troppo Dopodich Rogers
diede la sua notizia.
La Princess stata catturata dai pirati sei settimane fa, disse. E per
quel che ne sappiamo, il Saggio Roberts era ancora a bordo.
Imprecai dentro di me. Se solo gli uomini avessero saputo quanto erano
stati vicini a godere di una breve vacanza a Kingston. Ora invece avremmo
dovuto dare la caccia a dei pirati.
Sincamminarono e io mi rialzai e mi mescolai alla gente seguendoli
senza che mi potessero vedere. Usando il senso. Sentendo tutto quello che
dicevano. Cosa si sa del Saggio? Sappiamo dove si trova? chiese Torres.
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Luglio 1719
LO trovai sullisola di Princip un pomeriggio in un campo pieno di
cadaveri.
Dunque, senti un po cosa venni a sapere del Saggio Bartholomew
Roberts, in parte da lui raccontatomi in seguito, in parte da altri.
Per prima cosa avevamo qualcosa in comune: eravamo entrambi gallesi,
io di Swansea, lui di Casnewydd Bach; e che aveva cambiato il nome da
John a Bartholomew; e che aveva preso il mare a tredici anni, come
carpentiere, prima di diventare oggetto di interesse degli appartenenti a
una societ segreta noti come Templari.
Agli inizi del 1719, con i Templari e anche gli Assassini alle calcagna, il
Saggio si era trovato a servire sulla Princess, precisamente come mi era
stato riferito, agli ordini del capitano Abraham Plumb.
Come avevo saputo a Kingston, ai primi di giugno la Princess era stata
attaccata dai pirati della Royal Rover e della Royal James, comandate dal
capitano Howell Davis. Da quella vecchia volpe che era, Roberts aveva fatto
in modo di entrare nelle grazie del capitano Howell Davis. Aveva convinto
il capitano pirata, gallese come lui, di essere uno straordinario navigatore,
cosa che poteva anche essere vera, ma aveva potuto anche conferire con il
capitano Davis in gallese, riuscendo cos a stringere con lui legami ancora
pi forti.
Si diceva che sulle prime Bart Roberts non fosse molto dellidea di
diventare pirata. Ma come vedrai si cal nei suoi nuovi panni come se gli
fossero stati tagliati addosso.
Dopodich erano sbarcati su Princip. Dalla Royal Rover, per la
precisione, poich la Royal James era stata abbandonata con lo scafo
gravemente danneggiato dai tarli. Dunque solo la Royal Rover aveva fatto
rotta su Princip, e issando i colori inglesi aveva potuto attraccare al porto
dellisola dove gli uomini dellequipaggio recitarono la parte di soldati
inglesi in visita.
Ora, in base a quello che avevo sentito, il capitano Davis aveva
architettato un piano. Lidea era di invitare a bordo della Rover il
governatore di Princip con il pretesto di ospitarlo a pranzo, per prenderlo
in ostaggio appena avesse messo piede a bordo chiedendo unenorme
somma di riscatto per il suo rilascio.
Perfetto. Non poteva fallire.
Ma quando Davis era andato con alcuni dei suoi allappuntamento con il
governatore, era caduto in unimboscata lungo la via.
Ed a questo punto che entrai in scena io.
Mintrodussi di nascosto nel campo, la scena ormai deserta
dellimboscata, dove il fuoco era ridotto a tizzoni rossi e cera un uomo
riverso al suolo, il cui corpo andava lentamente arrosto. Altri cadaveri
erano disseminati intorno a lui. Alcuni erano soldati, alcuni pirati.
Capitano Kenway? mi chiam una voce e quando mi voltai mi trovai
faccia a faccia con il Saggio. Forse sarei stato contento di vederlo; forse
avrei pensato che il mio viaggio era giunto al termine. Se non mi stesse
puntando una pistola addosso.
Allinsistenza della canna di quella pistola alzai in alto le mani.
Unaltra situazione incresciosa, Roberts. Dobbiamo smettere di vederci
cos.
Lui mi rivolse un sorriso tetro. Mi sembrava impossibile che potesse
avercela con me. In fondo non aveva idea di quali fossero i miei progetti.
Mi sovvenne il folle dubbio che sapesse leggere nel pensiero, cosa che
irrazionalmente non mi avrebbe sorpreso.
Smettetela di seguirmi e il vostro desiderio si avverer, dichiar.
Non c bisogno di questo. Sapete bene che tengo fede alla mia parola.
La giungla intorno a noi era immersa nel silenzio. Bartholomew Roberts
parve riflettere. Era strano, mi venne da pensare. Nessuno di noi aveva
veramente cognizione dellaltro. Nessuno dei due sapeva veramente che
cosa voleva laltro. Io naturalmente sapevo che cosa volevo da lui. Ma lui?
Cosa voleva? Intuivo che qualsiasi cosa fosse, sarebbe stato pi oscuro e pi
misterioso di quanto avrei potuto immaginare. Sapevo con certezza solo
che Bart Roberts lasciava dietro di s una scia di morte e non mi sentivo
pronto a morire. Non ancora.
Parl lui. Oggi il nostro capitano Howell stato ucciso in unimboscata
tesagli dai portoghesi. Quellimbecille. Lo avevo avvertito di non scendere a
terra.
Si avvicin cos dicendo al corpo del suo capitano deceduto da poche
ore. Ripose la pistola avendo evidentemente concluso che non
rappresentavo una minaccia.
E naturalmente, lattacco. Credevo di sapere chi cera dietro.
Unimboscata orchestrata dai Templari, gli dissi, gli stessi che vi
avevano catturato allAvana.
Vidi i suoi lunghi capelli muoversi in sintonia con i cenni affermativi che
faceva con la testa. Mi sembra di capire che non c modo di sottrarsi alle
attenzioni dei Templari, comment poi in tono pensieroso. Devo
dedurne che venuta lora di controbattere?
Adesso s che si ragiona, pensai io.
Mentre parlavamo, lo guardai togliersi i suoi stracci da marinaio e
indossare prima le brache del capitano defunto, quindi la sua camicia. La
camicia era sporca di sangue, cos cambi idea, se la tolse, reindoss la sua
e inser di forza le spalle nella giacca del capitano. Si sciolse i capelli e si
calz sulla testa il tricorno del comandante morto e la piuma sventol
nellaria quando si gir verso di me. Mi trovai al cospetto di un
Bartholomew Roberts diverso. La vita a bordo aveva restituito salute alle
sue guance. I suoi riccioli bruni splendevano nel sole come splendeva lui
stesso in giacca e calzoni rossi e calze bianche, con un cappello intonato
agli abiti. Era il bucaniere fatto e finito. Era in tutto e per tutto un capitano
pirata.
Ora dobbiamo andarcene prima che arrivino i rinforzi portoghesi,
disse. Dobbiamo tornare alla Rover. Ho un annuncio da fare a bordo e
vorrei che ne foste testimone.
Credetti di sapere di che cosa si trattava e in un certo senso ero sorpreso,
giacch quelluomo era in fondo un ufficiale di basso rango, ma me ne
meravigliavo di meno ricordandomi che era Roberts. Il Saggio. E i trucchi
51
Settembre 1719
MALEDETTO quelluomo. Maledetto Roberts.
Voleva che aspettassi due mesi. Due interi mesi. Per poi incontrarmi con
lui a ovest delle isole di Sottovento, a est di Puerto Rico. Costretto a fidarmi
della sua parola, io riportai il Jackdaw a Inagua. L feci riposare un po la
mia ciurma e ripulimmo qualche nave quando ce ne fu data loccasione e i
miei forzieri si riempirono e fu durante quel periodo, credo, che tagliai via
il naso al cuoco di bordo.
E quando non stavamo ripulendo navi e quando non stavo tagliando
nasi, mi struggevo nella nostalgia di casa. Scrivevo lettere a Caroline
assicurandole che presto sarei tornato da uomo ricco e mi crucciavo
nellansia di trovare lOsservatorio, sapendo fin troppo bene che l riponevo
tutte le mie speranze di far fortuna. Fondate su nientaltro che una
promessa avuta da Bartholomew Roberts.
Per ottenere cosa? Nella mia mente a senso unico lOsservatorio era un
luogo di ipotetica enorme ricchezza. Ma anche se lo avessi trovato, anche se
Bart Roberts avesse fatto onore alla parola data, la sua ricchezza rimaneva
solo ipotetica. Era stato Thatch a restituire al misterioso Osservatorio le sue
giuste dimensioni. Preferisci forse le favole alloro sonante? aveva detto.
Forse aveva ragione. Anche se avessi trovato quella straordinaria macchina,
in che modo avrei potuto trasformarla nella ricchezza su cui speravo di
mettere le mani? E del resto, se cera da ricavarne quattrini sonanti, allora
perch Roberts non ne aveva approfittato?
Perch lui aveva altre mire.
E pensavo ai miei genitori. La mia mente tornava allincendio della
nostra fattoria e rinasceva in me il desiderio prepotente di infliggere un
colpo mortale ai Templari, la societ segreta che usava la sua influenza e il
suo potere per schiacciare chiunque fosse loro inviso; per sfogare i rancori
personali dei suoi membri. Ancora non avevo unidea chiara di chi ci fosse
suo petto gonfiarsi come se stesse per lanciare un grido. Fu allora che mi
lanciai nella coffa, gli afferrai il braccio e gli conficcai la lama nellascella.
Gli serrai il collo con laltro braccio per zittirlo mentre la sua ascella
finiva di spruzzare sangue. Quando esal lultimo respiro, lasciai che si
accasciasse sul fondo della coffa.
A quel punto la nave di Bart accost e mentre io scendevo dalle sartie, i
due scafi si urtarono e i suoi uomini cominciarono larrembaggio.
I portoghesi che apparvero da un boccaporto spalancatosi nel cassero di
poppa non ebbero alcuna possibilit. I loro corpi sgozzati furono gettati in
mare. Nel giro di pochi momenti sanguinosi il galeone cadde nelle mani
degli uomini di Bart Roberts. A ben poco era servita la loro esercitazione di
artiglieria.
Tutto quello che si pot depredare fu depredato. Il marinaio che trascin
in coperta il forziere e sorrise al suo capitano nella speranza di una parola
di elogio, non ottenne niente: Roberts lo ignor e diede ordine che il
forziere fosse caricato sulla nave che aveva sequestrato.
Poi, allimprovviso, giunse lallarme da una delle nostre sentinelle: Vela
ho! e in pochi attimi ci precipitammo tutti di nuovo a bordo della nave
rubata, con tanta concitazione che, quando si stacc dallammiraglia
gonfiando le vele, alcuni degli uomini pi lenti cascarono in acqua. Su di
noi stavano puntando due navi da guerra portoghesi.
Risuonarono alcuni colpi di moschetto, ma i tiratori erano troppo
distanti per poter arrecare qualche danno. Per fortuna ci trovavamo a
bordo di una nave portoghese e i comandanti delle navi inseguitrici non se
la sentivano almeno per il momento di scaricarci addosso le loro bordate.
Forse non avevano ancora ben chiara la situazione. Probabilmente si
stavano ancora chiedendo cosa diavolo stesse succedendo.
Attraversammo la baia con le vele al vento, mentre i cannonieri si
affrettavano a scendere sul ponte di batteria a preparare le bocche da fuoco.
Davanti a noi cera il Jackdaw allancora e io pregai che Adewal avesse
ordinato ad alcuni uomini di montare di guardia e ringraziai Iddio che il
mio quartiermastro fosse un tipo come lui e non un Calico Jack, perch
almeno potevo star sicuro che avesse disposto delle vedette. E pregai che
quelle stesse vedette stessero riferendo in quel preciso istante che il vascello
di Roberts stava sopraggiungendo di gran carriera inseguito da navi della
marina portoghese e che perci Adewal stesse dando lordine di
precipitarsi ai posti di manovra e salpare lancora.
Cos fu.
Sebbene fossimo inseguiti ebbi lo stesso il tempo di ammirare quello che
per i miei occhi uno degli spettacoli di mare pi straordinari. Il Jackdaw,
con gli uomini arrampicati sulle sartie, le vele che si dispiegavano con
grazia, venivano assicurate e si gonfiavano con un sordo schiocco che potei
udire persino da cos lontano comero.
Grazie al nostro slancio lo raggiungemmo comunque in pochi istanti,
quando il Jackdaw stava ancora prendendo velocit, e, dopo aver scambiato
qualche rapida parola con Roberts, montai sul ponte di poppa e mentre
dalla nave sequestrata da Roberts saltavo sul Jackdaw tornai con la mente a
Duncan Walpole, colui che aveva dato inizio a quel viaggio.
Ah, non c niente di meglio dei venti roventi dellinferno che ti soffiano
in faccia! sentii gridare Roberts mentre, ancora accovacciato al termine
del mio salto, guardavo i nostri due scafi distanziarsi. Diedi ordine che sul
ponte di batteria venissero armati i cannoni di poppa. La riluttanza dei
portoghesi ad aprire il fuoco si era esaurita, ma la loro titubanza cost loro
un caro prezzo, perch fu il Jackdaw a spillare sangue per primo.
Sentii il rimbombo dei nostri cannoni di poppa e poi il rumore del loro
rinculo sul ponte sotto i miei piedi. Vidi il metallo incandescente sfrecciare
sulla superficie delloceano e piantarsi nella prima delle due navi
inseguitrici, vidi le schegge di legno volare dagli squarci aperti nella prua e
lungo un fianco, uomini e brani di uomini cadere tra i detriti che gi
galleggiavano nel mare. La falla a prua ingoi ali di schiuma abbassandosi
sotto il pelo dellacqua e io immaginai la scena nelle stive con gli uomini
che correvano alle pompe di un vascello che gi stava imbarcando troppa
acqua e presto
La nave si mise di traverso, si inclin su un fianco, le sue vele si
appiattirono. I miei uomini lanciarono grida di giubilo, ma da dietro
spunt la seconda nave e fu in quel momento che Bartholomew Roberts
contro Blaney sul ponte del galeone di Edward Thatch. Con tutto
lequipaggio intorno a guardarci. Lo stesso fece ora. Alcuni marinai si
arrampicarono sulle sartie e sullalbero maestro e montarono sulle frisate
per allungare meglio il collo mentre il loro capitano prelevava dal forziere
una delle fiale e la esaminava in controluce.
Un mormorio di disappunto pass come unonda fra gli spettatori.
Niente oro per voi, ragazzi. Niente pezzi dargento da otto. Spiacente. Solo
fiale che allocchio inesperto sarebbero sembrate forse piene di vino, mentre
io sapevo che contenevano sangue.
Sordo al disappunto del suo equipaggio e senza dubbio del tutto
indifferente al suo scontento, Roberts si era messo a esaminare le fiale una a
una.
Ah, vedo che i Templari si sono dati da fare Ne ripose una con dita
agili che sembravano danzare sui cristalli scintillanti e ne prelev unaltra,
lalz in controluce e la studi con attenzione. Intorno a noi, sconsolati da
quello spettacolo per loro cos demoralizzante, gli uomini cominciarono a
ridiscendere dalle sartie e a saltar gi dalle frisate per tornare alle loro
faccende.
Roberts osserv un altro cristallo socchiudendo gli occhi.
Il sangue di Laurens Prins, mi disse, gettandomi la fiala. Inutile
ormai.
Io esaminai la fiala mentre Roberts passava rapidamente in rassegna il
contenuto della cassa enunciando una serie di nomi: Woodes Rogers. Ben
Hornigold. Persino Torres. Piccoli quantitativi conservati per uno scopo
speciale.
Qualcosa a che fare con lOsservatorio, ma cosa? Basta provocarmi con
insulse promesse, pensai. Sentii che mi stava saltando la mosca al naso.
Gran parte dei suoi uomini erano tornati al lavoro e con lui erano rimasti il
quartiermastro e il primo ufficiale, ma io avevo con me Adewal. Forse,
solo forse, era ora di mostrare a Bartholomew Roberts fino a che punto
facevo sul serio. Forse era ora di mostrargli che ero stufo marcio dessere
menato in giro come un cane nellaia. Forse era ora di usare le mie lame per
insistere perch mi dicesse quello che volevo sapere.
52
LO senti, Adewal? domandai mentre navigavamo sulla scia della Rover
lungo la costa brasiliana. Siamo a poche ore dal pi grande trofeo che sia
mai esistito.
Io sento solo vento caldo nelle orecchie, capitano, rispose lui
enigmatico, faccia alla brezza, come a volerla respirare.
Lo guardai. Per lennesima volta mi sentii quasi soverchiato
dallammirazione che provavo per lui. Quelluomo mi aveva probabilmente
salvato la vita pi di cento volte e lo aveva fatto sicuramente in almeno tre
occasioni. Avevo davanti a me il quartiermastro pi leale, devoto e in
gamba che un capitano possa avere; un uomo sfuggito alla schiavit e
doveva tuttavia subire gli scherni di meschini ammutinati come Calico
Jack, che si credevano superiori a lui per via del colore della sua pelle. Era
un uomo che era sopravvissuto a testa alta a tutta la feccia che la vita gli
aveva rovesciato addosso, ed era tantissima, di quella che solo un uomo
venduto come schiavo pu aver conosciuto. Era un uomo che giorno dopo
giorno era rimasto al mio fianco sul Jackdaw senza pretendere mai grandi
ricompense, senza esigere grandi ricchezze, chiedendo in cambio
soprattutto il rispetto che meritava, quanto bastava per mantenersi, un
posto dove posare la testa e un pasto cucinato da un cuoco senza naso.
E come lo avevo ripagato io?
Asfissiandolo con le mie teorie sullOsservatorio.
E ancora non avevo smesso.
Abbi fiducia, insistei ancora. Quando avremo messo le mani su
questo tesoro, ci saremo sistemati per la vita. Tutti noi. Abbastanza per
dieci vite da signore.
Annu. Come dici tu.
Intanto il Jackdaw si era avvicinato di molto alla Rover e io allungai lo
sguardo per vedere il suo capitano proprio come stava facendo lui per
vedere me.
Ahoy, Roberts! gridai. Caliamo lancora e vediamoci a terra.
per i ponti. Io montai sul parapetto del cassero di prua afferrandomi a una
sartia e usai il senso, come mi aveva insegnato James Kidd. E tra i corpi
degli uomini che scivolavano dalla tolda del vascello e cadevano nel
pantano delle secche e da l nellacqua, riconobbi le sembianze di Benjamin
Hornigold. Torner, dissi dietro di me.
E saltai.
53
ALLE mie spalle cominciarono a crepitare i moschetti dei miei uomini
dando inizio a una battaglia unilaterale tra la mia nave e lequipaggio del
Benjamin ora naufragato. I miei sensi erano di nuovo normali, ma
Hornigold mi stava favorendo con le urla di incitamento e le imprecazioni
che lanciava ai suoi uomini.
Bel modo indecente di navigare! Se sopravviveremo a questo giorno,
quant vero Iddio vi scortico la schiena a tutti quanti, dal primo allultimo.
Mantenete la posizione e siate pronti a tutto.
A quel punto apparvi io uscendo dalla nebbia su una secca e Hornigold,
invece di dar seguito alle proprie parole, diede seguito ai propri tacchi,
arrampicandosi su per il dirupo.
Intanto per i miei uomini avevano cominciato a tirare colpi di mortaio
sullequipaggio del Benjamin in fuga e io mi trovai in pericolo perch le loro
granate mi piovevano vicino. Solo una esplose vicino a Benjamin e lo vidi
scomparire alla mia vista dietro una cresta di roccia in una sventagliata di
sangue e sabbia.
Io maffannai ad arrampicarmi a mia volta, spinto dal desiderio di vedere
che fine avesse fatto, e pagai la mia imprudenza con un fendente al braccio
che apr una ferita sanguinante. Fulmineo, ruotai su me stesso facendo
scattare la lama e parando lattacco successivo in uno sprizzar di scintille
dallincontro dei metalli. Quando ruzzolai gi per il pendio investito
dallimpeto del suo assalto, si lanci su di me brandendo la sciabola. Io lo
bloccai con i piedi sollevati nellaria e lo respinsi scalciando ed evitando
cos la punta della sua lama che affett laria davanti al mio naso. Rotolai su
me stesso, balzai in piedi e corsi verso di lui e le nostre lame sincrociarono
di nuovo. Ci scambiammo alcuni colpi durante i quali presi atto della sua
bravura, ma lui era ferito e io ero pi giovane e io ero anche animato dal
fuoco della vendetta, cos lo raggiunsi al braccio, al gomito, alla spalla
finch non riusc a reggersi pi in piedi o ad alzare la sua sciabola e allora
lo finii.
54
IL cacciatore di pirati morto? sinform Bartholomew Roberts.
Lo guardai: Bartholomew Roberts, lo sconosciuto, un saggio, un
carpentiere che si era dato alla pirateria. Era la prima volta che andava
allOsservatorio? Perch voleva che ci fossi anchio? Quanti interrogativi,
domande alle quali sapevo che non avrei mai avuto risposta.
Eravamo a Long Bay, sulla costa settentrionale della Giamaica. Quando
ero arrivato, stava caricando le sue pistole. Poi mi aveva posto la domanda
alla quale risposi: Aye, per mia mano.
Annu e riprese a pulire le pistole. Io mi sentii prendere da un moto di
collera. Perch solo tu sei in grado di trovare una cosa che sono in tanti a
desiderare?
Ridacchi. Sono nato in possesso di ricordi di questo posto. Ricordi
appartenenti interamente a unaltra epoca, credo. Come come unaltra
vita che ho gi vissuto.
Io scossi la testa domandandomi quando mai mi sarei liberato di queste
sciocchezze.
Ti prenda un accidente e vedi di dirmi cose che hanno senso.
Non oggi.
N oggi n mai, pensai io stizzito, ma prima che potessi ribattere
sentimmo un rumore provenire dalla giungla.
Indigeni? Forse erano stati richiamati dal fragore della battaglia tra il
Jackdaw e il Benjamin. I pochi rimasti dellequipaggio di Hornigold
venivano presi a bordo del Jackdaw, dove, prima di recarmi al mio
appuntamento a quattrocchi con Bartholomew Roberts, avevo ordinato ai
miei uomini di occuparsene durante la mia breve assenza.
Roberts mi richiam con un gesto. Dopo di te, capitano. Il sentiero
pericoloso.
Protetti da una decina dei suoi uomini ci addentrammo nella giungla e
cominciammo a salire in mezzo alla vegetazione. Io mi domandavo se
ormai non avremmo dovuto scorgere qualcosa dellOsservatorio. Non
55
GLI indigeni conoscevano bene il loro territorio, ma io stavo facendo
qualcosa che proprio non si aspettavano, ero io a dare battaglia a loro. Fu
cos che il primo uomo in cui mi imbattei si stup nel vedermi e ci gli fu
fatale. Indossava solo un perizoma, con i capelli neri legati dietro la nuca, e
stringeva ancora nella mano la mazza luccicante del sangue di un bucaniere
e mi fissava con gli occhi sgranati. Gli indigeni stavano solo proteggendo
ci che apparteneva a loro. Non mi diede alcun piacere conficcargli la lama
tra le costole e sperai che la sua fine fosse rapida, ma lo feci comunque e
proseguii. La giungla cominci a risuonare di grida e spari, mentre io
trovavo altri indigeni e dispensavo altra morte finch non li ebbi sterminati
e potei ricongiungermi con il mio gruppo.
Otto erano rimasti uccisi in battaglia. La maggior parte degli indigeni
era caduta sotto le mie lame.
Sono i guardiani dellOsservatorio, mi disse Bartholomew Roberts
quando mi vide riapparire.
Da quanto tempo sono qui? gli chiesi.
Oh saranno anche pi di mille anni. Uomini molto devoti. Uomini
micidiali.
Io mi girai a guardare quel che restava della sua scorta, pochi uomini
terrorizzati e traumatizzati, che avevano visto i loro compagni abbattuti
uno a uno. Riprendemmo la marcia, continuando a salire, sempre pi su,
finch giungemmo alla nostra meta, grigie mura di pietra in netto
contrasto con i vibranti colori della giungla, un monolito che si ergeva
imponente davanti a noi.
LOsservatorio.
Com possibile che non fosse visibile finora? chiesi a me stesso. Come ha
fatto a restare invisibile?
questo, dunque?
Aye, un luogo che possiamo quasi definire sacro. C solo bisogno di
una goccia del mio sangue
Gli comparve nella mano uno stiletto e, senza mai staccare gli occhi dai
miei, se ne serv per pungersi il pollice e applicare quindi il dito gocciolante
di sangue in una minuscola nicchia di fianco alla porta. Che cominci ad
aprirsi.
In cinque eravamo e tutti ci guardammo lun laltro. Solo Bart Roberts
sembrava provare piacere in quel che stava accadendo.
E la porta si apre, proclam in tono teatrale, dopo quasi ottantamila
anni.
Si fece da parte per far passare i suoi uomini. I quali si scambiarono
sguardi pieni di ansia e finalmente ubbidirono allordine del loro capitano e
si avvicinarono allingresso
E allora, per qualche ragione nota solo a lui, Roberts li uccise, tutti e
quattro. Affond lo stiletto in un occhio del primo e mentre spingeva via il
suo corpo estrasse la pistola e spar in faccia al secondo. Gli ultimi due non
ebbero il tempo di reagire: Black Bart estrasse la seconda pistola e spar in
pieno petto al terzo prima di sguainare la sciabola e finire il superstite.
Era lo stesso uomo che aveva portato in coperta il forziere e aveva
sperato in un elogio di Roberts. Emise uno strano verso strozzato e Roberts
lo sostenne per un secondo prima di affondare la lama nel suo corpo fino
allelsa e ruotarla. Il corpo del poveraccio sirrigid trapassato da parte a
parte e i suoi occhi guardarono il suo capitano increduli e imploranti,
finch le sue membra si accasciarono e il malcapitato scivol per terra
sfilandosi dalla lama e cadendo con un tonfo. Il suo petto si alz ancora
una volta, due, poi rimase immobile.
Quanta morte. Troppa morte.
Mio Dio, Roberts, ma sei impazzito?
Lui scroll il sangue dalla sciabola, per poi mettersi a pulirla con
pignoleria passandoci un fazzoletto.
Al contrario, Edward. Sarebbero stati questi meschini a impazzire
quando avessero visto cosa c oltre questa soglia. Tu invece ho idea che sia
fatto di altra stoffa ben pi resistente. Ora prendi quella cassa e portala
dentro.
Feci come mi aveva chiesto, pur sapendo che seguire Roberts era una
Sotto unenorme cupola, su un lato cera quella che sembrava una fossa,
da cui giungeva un suono di sciacquio a indicare che conteneva dellacqua,
mentre al centro cera un palco di pietra con delle complicate incisioni.
Quando posai il forziere come mi aveva chiesto Roberts, ebbe inizio un
suono sommesso. Un mormorio ovattato, dapprima appena percettibile,
ma poi sempre pi evidente
Cos? Mi sembrava di dover gridare per potermi far sentire, anche se
invece parlavo a voce bassissima.
Ah, s, disse Roberts. Una misura di sicurezza. Un momento.
Le pareti intorno a noi avevano cominciato ad accendersi emettendo una
luce bianca e pulsante che era insieme bellissima e inquietante. Il Saggio
and alla piattaforma al centro della sala e pos la mano in un incavo. Il
suono si spense allistante e intorno a noi cal nuovamente il silenzio,
anche se le pareti continuarono a rilucere.
Cos dunque questo posto? domandai a Roberts.
Immaginalo come un grande cannocchiale. Uno strumento capace di
vedere a grandi distanze.
Il bagliore delle pareti. Il sangue. Lo strumento. Cominciava a girarmi
la testa e altro non potevo fare che restare a bocca aperta a guardare
Roberts che con mani esperte prendeva dal forziere una fiala come se
avesse ripetuto quel gesto decine di volte e la teneva alzata in controluce,
come aveva fatto il giorno in cui se ne era impadronito.
Soddisfatto, si chin davanti al palco e vi inser il cubo di cristallo. Allora
accadde qualcosa, una cosa che ancora non mi riesce di credere: il bagliore
delle pareti sincresp come una nebbia e lentamente si fuse non in un velo
uniforme, bens in una serie di immagini, figure opache, come se stessi
guardando attraverso una finestra e stessi vedendo qualcosa, stessi
vedendo
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CALICO Jack Rackham, quant vero che son vivo e respiro.
Ma non stavo vedendo lui. No. Stavo vedendo come se fossi lui. Come se
vedessi attraverso i suoi occhi. Per la verit se sapevo che era Calico Jack
era solo grazie al tessuto indiano della manica della sua giacca.
Stava salendo i gradini dellOld Avery. Provai un batticuore nel vedere la
vecchia taverna, pi trasandata e fatiscente che mai
Il che significava che non era unimmagine del passato. Non era
unimmagine che appartenesse ai miei ricordi personali, perch non avevo
mai visto lOld Avery nellattuale stato di trascuratezza. Quando aveva avuto
inizio la sua vera decadenza, non avevo mai pi messo piede a Nassau.
Eppure eppure la stavo vedendo.
Tutti questi trucchi da stregone, ringhiai sottovoce.
No. veramente Calico Jack Rackham da qualche parte nel mondo
in questo momento.
A Nassau, dissi io, rispondendo a lui ma parlando pi che altro a me
stesso. E questo sta avvenendo ora? Stiamo vedendo attraverso i suoi
occhi?
Aye, conferm Roberts.
Non fu come se riportassi la mia attenzione sullimmagine. Quella era
semplicemente l, davanti a me. Come se io ne facessi parte, ci fossi dentro.
E da un certo punto di vista cos era, perch quando Calico Jack girava la
testa, limmagine si spostava con lui. Lo guardai posare lo sguardo su Anne
Bonny e James Kidd, seduti a uno dei tavoli.
Uno sguardo prolungato su Anne Bonny. Su certe parti di Anne Bonny.
Sporco bastardo. Ma poi, o mio Dio, lei si gir dal tavolo a cui sedeva con
James Kidd e ricambi il suo sguardo. E sto parlando di uno sguardo di
quelli belli carichi, lascivo. Ti avevo ben detto di quel suo modo voluttuoso
di guardare gli uomini. Al vecchio Calico Jack ne stava esibendo tutta la sua
forza invitante.
Che il diavolo mi porti. Quei due se la intendono.
PARTE QUARTA
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Novembre 1720
MOLTO pu accadere in sei mesi. Ma nei sei mesi che portarono al
novembre 1720, accadde tutto agli altri. Io ero ad ammuffire in una cella
della galera di Kingston. Mentre Bartholomew Roberts diventava il pi
temuto pirata dei Caraibi al comando di una squadra di quattro vascelli agli
ordini della sua ammiraglia Royal Fortune, io cercavo invano di dormire su
una stuoia stesa sul pavimento di una cella cos angusta che non riuscivo ad
allungarmi del tutto. Ripulivo il mio cibo dalle larve di mosca e mi turavo il
naso per mandarlo gi. Bevevo acqua sporca e pregavo che non mi
uccidesse. Guardavo la luce grigia attraverso le sbarre della porta e
ascoltavo i rumori della prigione: le imprecazioni, le urla notturne, uno
sferragliare costante da farti ammattire come se qualcuno da qualche parte
passasse giorno e notte a far scorrere una tazza sulle sbarre; e certe volte
ascoltavo la mia stessa voce, giusto per ricordare a me stesso di essere
ancora vivo, e allora maledicevo la mia malasorte, maledicevo Roberts,
maledicevo i Templari, maledicevo la mia ciurma
Ero stato tradito, naturalmente da Roberts, ma questo non mi
meravigliava, per anche dal Jackdaw. La galera mi diede il tempo
necessario a rendermi conto di quanto la mia ossessione per lOsservatorio
mi avesse reso cieco ai bisogni dei miei uomini, cosicch smisi di
prendermela con loro per avermi abbandonato a Long Bay. Avevo concluso
che se avessi avuto la fortuna di rivederli li avrei salutati come fratelli, avrei
detto loro che non li biasimavo per la loro decisione e avrei offerto loro le
mie scuse. Ma anche cos limmagine del Jackdaw che salpava senza di me
mi bruciava nel cervello come un ferro rovente.
Ma non ancora per molto. Si andava avvicinando il momento del mio
processo, anche se non ne avevo ancora avuto notizia. E dopo il processo
sarei stato impiccato.
Ce nera stata una il giorno prima. Limpiccagione di alcuni pirati,
Nel breve trambusto che segu sentii che dietro di me si stava sedendo
qualcuno. Due persone, per la precisione. Ma non ci feci molto caso.
In secondo luogo, continu lufficiale, questa Corte contesta alle
imputate dessersi appostate in alto mare e di aver attaccato a colpi di
cannone e conquistato due mercantili, mettendo a repentaglio la vita dei
loro capitani ed equipaggi.
E le questioni giudiziarie scivolarono in secondo piano quando uno dei
due seduti alle mie spalle si sporse in avanti e parl.
Edward James Kenway Riconobbi la voce di Woodes Rogers. Nato
a Swansea da padre inglese e madre gallese. Sposato a diciotto anni con la
signorina Caroline Scott, ora ripudiata.
Io sollevai i piedi in catene e mi girai. Nessuna delle mie guardie armate
di moschetto si era mossa, ma mi sorvegliavano con attenzione. Di fianco a
Rogers, in tutto e per tutto notabile di rango, aveva preso posto Laureano
Torres, azzimato e composto nel tepore del tribunale. Ma non erano l a
caccia di pirati. Erano l in missione da Templari.
Mi dicono che sia una donna molto bella, mormor Torres
salutandomi con un cenno del capo.
Se osate toccarla, bastardi che non siete altro ringhiai io.
Quando Rogers si protese verso di me, avvertii una pressione sulla
camicia e abbassando lo sguardo vidi che mi schiacciava sul fianco la canna
di una pistola. Nel periodo trascorso dalla mia caduta nella fossa
dellOsservatorio avevo per non so quale miracolo evitato infezione o
cancrena, ma quella ferita non si era mai rimarginata del tutto. Lui
naturalmente non ne sapeva niente, non aveva modo di esserne a
conoscenza, e tuttavia era riuscito a tormentarmela con la canna della
pistola strappandomi una smorfia.
Se sai dov lOsservatorio, diccelo e sarai fuori di qui in un
battibaleno, disse Rogers.
Ma certo. Era per quello che ancora non avevo sentito intorno al collo il
bruciore del cappio del boia.
Rogers pu tenere a bada per un po questi cani inglesi, disse Torres,
ma se non collabori, il tuo destino sar quello che vedi l sotto. Intanto
gravidanza.
E la prossima volta che verrai a cercarmi mi tRoverai tra le tue
chiappe! grid Anne.
Questa la Anne che ricordavo, con la faccia di un angelo e la lingua del
pi rozzo dei marinai. E le sue parole scatenarono un altro pandemonio e la
seduta si chiuse nella confusione pi totale con il giudice che, rosso in
faccia, picchiava il suo martelletto ordinando che le due condannate fossero
portate via.
58
EDWARD Kenway. Ricordi che una volta minacciasti di tagliarmi le labbra e
farmele mangiare?
Nella semioscurit oltre la porta della mia cella emerse la faccia di
Laureano Torres incorniciata dalla finestrella e affettata dalle sbarre.
Per poi non lho fatto, gli rammentai con una voce resa roca dal
disuso.
Ma lo avresti fatto.
Vero.
Ma non lho fatto.
Sorrise. Tipica tattica terroristica da pirata, rozza e sfacciata. Tu che ne
dici, Rogers?
Cera anche lui l dietro. Woodes Rogers, il grande cacciatore di pirati.
Vicino alla porta della mia cella.
per questo che non mi fate portare cibo e acqua? gracchiai.
Oh, rise Torres, ma c ancora molto, molto da sistemare. Abbiamo la
questioncella di dove si trovi esattamente lOsservatorio. Abbiamo la
questioncella di quello che hai fatto a Hornigold. Ora ti facciamo vedere
che cosaltro abbiamo in serbo per te. Guardie!
Arrivarono due uomini, la stessa coppia di tirapiedi dei Templari che mi
avevano scortato in tribunale. Torres e Rogers se ne andavano mentre io
venivo ammanettato e mi venivano messi i ceppi alle caviglie. Poi con i miei
stivali che stridevano sul pavimento di pietra, mi trascinarono fuori della
cella e lungo un corridoio da cui sbucammo nel cortile della prigione.
Mentre io battevo le palpebre accecato dal sole e prendevo per la prima
volta da settimane una boccata daria fresca, con mio totale stupore, fui
trasportato fuori dellingresso principale.
Dove mi state portando? balbettai. La luce del sole era troppo forte,
non riuscivo a tenere gli occhi aperti, mi sembrava che mi si fossero
incollate le palpebre.
Non mi risposero. Sentivo i rumori di Kingston. Vita quotidiana nel suo
scorrere normale.
Quanto vi pagano? cercai di chiedere. Raddoppio qualunque somma
se mi lasciate andare.
Si fermarono.
Bravo, tu s che sei un bravuomo, biascicai io. Posso farti ricco. Basta
che mi
Il pugno che mi arriv in faccia mi spacc il labbro e qualcosa nel naso
cominci a sprizzare sangue. Tossii e gemetti. Quando riuscii a rimettere la
testa in equilibrio sul collo, trovai una faccia a ridosso della mia.
Chiudi. Il. Becco.
Socchiusi gli occhi cercando di metterlo a fuoco, cercando di ricordarmi
la sua faccia.
Me la pagherai per questo, mormorai. Mi colava qualcosa di liquido
dalla bocca, sangue o saliva. Ricorda le mie parole.
Chiudi quel becco o la prossima volta sar la punta della mia spada.
Ridacchiai. Sei pieno di merda, sai? Il tuo padrone mi vuole vivo.
Uccidimi e andrai a prendere il mio posto in quella cella. Se non peggio.
Attraverso un velo di dolore, sangue e accecante luce solare vidi la sua
espressione rabbuiarsi. Vedremo, latr. Vedremo.
Poi il viaggio riprese, e io zoppicai sputando sangue e cercando senza
successo di schiarirmi le idee finch arrivammo ai piedi di una scala a pioli.
Sentii in sottofondo le voci di Torres e Rogers e poi un cigolio giungere da
sopra e quando alzai la testa per guardare, ci che vidi fu una gabbia. Uno
degli scagnozzi era salito ad aprirla e i cardini del cancelletto avevano
mandato il loro gemito di metallo arrugginito. Io mi sentivo gi scorticare
dal sole.
Cercai di dire qualcosa, di spiegare che ero disidratato e che sotto quel
sole sarei potuto morire. E se fossi morto, non avrebbero mai scoperto
dovera lOsservatorio. Solo Black Bart lo avrebbe saputo, e che terribile
pensiero era quello di Black Bart in possesso di tutto quel potere.
Lo sta usando proprio adesso, non vero? per quello che ha tanto
successo.
Ma non ebbi mai la possibilit di parlare perch intanto mi avevano
chiuso nella gabbia. Chiuso l dentro a lasciare che il sole facesse il suo
lavoro. Che mi cuocesse vivo lentamente.
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AL tramonto i miei due amici vennero a prendermi e mi riportarono in
cella. In cambio dellessere sopravvissuto ebbi dellacqua, una scodella sul
pavimento della mia cella, giusto quanto serviva a inumidirmi le labbra,
tenermi in vita, medicare in qualche modo le vesciche e le bolle che mi
aveva procurato lesposizione al sole.
Vennero Rogers e Torres. Dov? Dov lOsservatorio?
Io sorrisi loro con le mie povere labbra screpolate e disseccate e non dissi
niente.
Vi sta spogliando di tutte le vostre ricchezze, vero? Dico di Roberts. Sta
mandando allaria tutti i vostri piani.
Hai voglia di tornare nella gabbia anche domani?
Come no, mormorai. Come no. Un po daria fresca mi far bene.
Non era cos tutti i giorni. Cerano quelli in cui restavo nella mia cella.
Cerano quelli in cui mi appendevano solo per qualche ora.
Dov? Dov lOsservatorio?
Certe volte mi lasciavano fin ben oltre il calare della notte. Ma non era
poi cos terribile dopo che il sole era tramontato. Ero sempre anchilosato
nella gabbia come un uomo incastrato in una latrina, con tutti i muscoli e le
ossa che urlavano di dolore; stavo sempre morendo di fame e sete con la
pelle che bruciava ustionata. Eppure non era cos terribile. Almeno il sole
non cera.
Dov? Dov lOsservatorio?
Per ogni giorno che io sono appeso lass lui diventa una grana ancor pi
insopportabile, non vero? Ogni giorno sprecato un nuovo trionfo di Black
Bart sui Templari. Mi resta almeno questa soddisfazione.
Vuoi tornare lass domani?
Come no.
Non ero sicuro di reggere un altro giorno. Forse, irrazionalmente,
confidavo che non mi avrebbero ucciso. Confidavo in una tenacia
personale pi grande della loro. Confidavo nella mia forza interiore.
60
AVEVA da mettere in moto certi diversivi, disse. Cos intanto io avrei dovuto
cercare le donne. Benissimo. Sapevo dove le tenevano e non molto tempo
dopo, quando la prima delle sue esplosioni dirott altrove lattenzione
generale, rientrai nascostamente nel recinto della prigione e mi diressi
verso le loro celle.
Quando fui pi vicino udii delle grida e la voce inconfondibile di Anne
Bonny. Aiutatela, per lamor di Dio! Chiamate qualcuno. Mary sta male.
Qualcuno, vi supplico!
In risposta udii i soldati che cercavano di farla star zitta picchiando sulle
sbarre con il calcio dei loro moschetti.
Per nulla intimorita, Anne alz ulteriormente la voce. Sta male, per
favore, sta male! si mise a strillare. Sta morendo.
Un pirata che muore, sai che roba, comment uno dei carcerieri.
Allora io corsi con il cuore in gola e, cercando di ignorare le fitte di
dolore al fianco, sbucai da dietro langolo del corridoio appoggiandomi con
una mano alla fredda pietra per mantenere lequilibrio, mentre con laltra
armavo la lama.
Le guardie erano assordate dalle esplosioni di Ah Tabai e dagli strilli di
Anne. La prima si volt e cerc di spianare il moschetto, ma io affondai la
mia doppia lama nel suo torace e spinsi verso lalto, afferrandolo per i
capelli mentre gli spaccavo il cuore. Il suo compagno sent il tonfo del
corpo che cadeva per terra e, voltatosi dalla mia parte, strabuzz gli occhi.
Cerc di estrarre la pistola, ma io gli fui sopra prima che le sue dita si
chiudessero sullimpugnatura e con un urlo colpii dallalto verso il basso
trafiggendo anche lui.
Mossa da idiota. Non ero nelle condizioni di compiere unazione di quel
genere.
Avvertii subito un dolore accecante al fianco. Un dolore come una
vampata che part dalla ferita e mi si diffuse su e gi per tutto il corpo.
Caddi rovinosamente sbracciandomi e gesticolando, con la lama ancora
61
CREDO che si possa dire che dopo mi concessi una bevutina. E nel delirio
vidi della gente, personaggi del passato: Caroline, Woodes Rogers,
Bartholomew Roberts.
E anche fantasmi: Calico Jack, Charles Vane, Benjamin Hornigold,
Edward Thatch.
E Mary Read.
Alla fine, dopo una sbornia che dur Dio solo sa quanto, la salvezza mi
arriv nelle sembianze di Adewal. Mi si present sulla spiaggia di
Kingston e sulle prime pensai che fosse un fantasma anche lui, unaltra
figura delle mie visioni. Venuto a tormentarmi. Venuto a ricordarmi i miei
errori.
Sembri un budino andato a male.
Una delle mie visioni. Un fantasma. Uno scherzo che mi sta giocando la
mia mente annegata nellalcol. Gi, a proposito, giusto che siamo in
argomento, dov finita la mia bottiglia?
Finch, quando allung la mano verso di me e io feci altrettanto con lui
aspettandomi che le sue dita fossero fatte di fumo e svanissero nel nulla, le
sentii invece concrete. Dure come legno e altrettanto affidabili. E reali.
Mi alzai a sedere. Cristo, ho una testa come una palla
Adewal mi tir su. In piedi.
Io mi massaggiai la mia povera testa dolente. Mi hai messo in un guaio,
Adewal. Dopo che mi hai abbandonato a Roberts, dovrei avercela con te
adesso che ti ritrovo qui. Lo guardai bene in faccia. Ma pi che altro sono
dannatamente contento di vederti.
Anchio, fratello, e sarai ancora pi contento di sapere che il tuo
Jackdaw ancora tuttintero.
Mi afferr una spalla e punt il dito verso il mare e forse fu la sbornia ad
avermi reso particolarmente emotivo, ma nel rivedere il Jackdaw gli occhi
mi si riempirono di lacrime. Cerano gli uomini al parapetto e li vidi sulle
sartie e vidi i loro volti spuntare dai boccaporti dei cannoni di poppa, tutti i
62
Aprile 1721
ERA venuto il momento di cominciare ad aggiustare le cose. Il momento di
chiudere le questioni in sospeso, darsi da fare. Era il momento di dare
libero sfogo alla mia vendetta: Rogers, Torres, Roberts. Tutti loro dovevano
morire.
Ero sul ponte di comando del Jackdaw con Adewal e Ah Tabai.
Conosco abbastanza bene di vista i miei bersagli. Ma come li trovo?
Abbiamo spie e informatori in tutte le citt, mi rispose Ah Tabai.
Rivolgetevi ai nostri uffici locali e saranno gli Assassini a darvi le
indicazioni giuste.
Questo pu andare con Torres e Rogers, obiettai, ma Bartholomew
Roberts non sar nei pressi di nessuna citt. Potrebbero volerci mesi per
trovarlo.
O anni, convenne Ah Tabai, ma voi siete uomo di talento e qualit,
capitano Kenway. Sono sicuro che lo tRoverete.
E se dovessi trovarti in difficolt, intervenne Adewal sorridendo,
non aver paura di chiedere aiuto al tuo quartiermastro.
Li ringraziai con un cenno del capo e salii sul cassero di poppa, mentre
Ah Tabai e Adewal scendevano per una biscaglina nella barca a remi che
dondolava a ridosso del nostro scafo.
Quartiermastro! chiamai. Qual la nostra rotta attuale?
Si gir verso di me. Irresistibile nella sua tenuta da pirata.
A est, capitano, se sempre a Kingston che siamo diretti.
Kingston sia, signorina Bonny. Alla via cos, dunque!
Salpare lancora e sciogliere le vele, ragazzi! grid lei raggiante. Si va
in Giamaica!
Torres, allora. Alla filiale di Kingston mi dissero dove trovarlo: proprio
quella sera avrebbe presenziato a una funzione politica in citt. Quanto ai
a tenerlo vivo, perch appena lavessi sfilato, la sua arteria sarebbe rimasta
aperta, il balcone sarebbe stato inondato dal suo sangue e lui sarebbe morto
nel giro di un minuto.
Non potresti mai capire le mie ragioni, rispose con un sorriso
sprezzante. Tu che hai passato la vita intera a distruggere tutto quello che
rende splendente la nostra civilt.
Invece capisco bene, obiettai. Ho visto lOsservatorio e ne conosco il
potere. Tu lhai usato per spiare. Voi Templari usereste quello strumento
per spiare e ricattare e sabotare.
Annu, ma il movimento gli provoc una fitta di dolore e un fiotto di
sangue gli inzupp giacca e camicia. S, ma sarebbe per uno scopo pi
alto. Per affermare la giustizia. Per spazzar via le menzogne e aspirare alla
verit.
Non c nessun uomo al mondo che abbia bisogno di quel potere.
Eppure tu tolleri quel fuorilegge di Roberts per potertene servire
Scossi la testa perch tenevo a che su quel punto si ravvedesse. No. Sto
restituendo quel potere a chi di dovere. E se tu mi dici dov Roberts, lo
fermer.
Africa, disse lui. E io sfilai la mia lama.
Il sangue flu denso dal suo collo e il suo corpo si accasci contro la
balaustrata in una morte senza dignit. Quanta differenza dalluomo che
anni prima avevo incontrato al palazzo di Torres, un uomo ambizioso con
una stretta di mano salda come la sua risolutezza. E ora la sua vita finiva
non solo tramite la mia lama, ma nel marasma interiore dellebbrezza, in un
pantano di rancore e sogni spezzati. vero che aveva sradicato i pirati da
Nassau, ma non gli era stato dato il sostegno di cui aveva bisogno per
portare a termine il lavoro. Gli inglesi gli avevano voltato le spalle. Le sue
speranze di ricostruire Nassau erano andate in fumo.
Mossi i piedi per evitare la pozza di sangue che si andava formando
davanti a me. Vidi il suo torace alzarsi e ricadere lentamente. Aveva le
palpebre abbassate per met e negli ultimi momenti di vita il suo respiro
divent irregolare.
Poi da dietro si alz un grido e quando mi girai sorpreso, vidi una donna
63
Febbraio 1722
AFRICA, dunque, dove Black Bart, ora il pi temuto e famigerato pirata dei
Caraibi, continuava a sfuggire agli inglesi. Io naturalmente sapevo come
faceva, perch sapevo che era in possesso del teschio dellOsservatorio e lo
stava usando: lo usava per anticipare ogni mossa contro di lui.
Quando mi lanciai allinseguimento con il Jackdaw, Roberts sequestrava
navi francesi e le conduceva bordeggiando in Sierra Leone. Alla testa della
sua flotta cera ancora la Royal Fortune, sulla quale veleggiava su una rotta
di sudest lungo la costa africana, predando e razziando lungo il tragitto,
apportando costantemente migliorie ai suoi vascelli e incrementando ogni
giorno il suo arsenale, diventando cos ancor pi potente e temuto.
Ci eravamo imbattuti nella raccapricciante testimonianza della sua
campagna di terrore in gennaio, quando eravamo sopraggiunti
allindomani di non gi una battaglia, bens un massacro: sulla sua Royal
Fortune, Roberts aveva attaccato dodici navi che si trovavano allancora a
Ouidah. Tutti gli equipaggi si erano arresi, eccetto quelli della Porcupine,
una negriera inglese, e al loro rifiuto di cedere le armi Roberts, furibondo,
aveva ordinato di abbordare la nave e incendiarla.
I suoi uomini avevano inondato i ponti di catrame e avevano appiccato
fuoco alla Porcupine quando gli schiavi erano ancora nelle stive incatenati a
due a due. Quelli che saltarono in mare per scampare alle fiamme erano
stati sbranati dagli squali, gli altri erano morti bruciati vivi o annegati. Una
morte peggio che spaventosa.
Al nostro arrivo trovammo il mare disseminato di relitti. Tutta la zona
era invasa da un puzzolente fumo nero e nelle acque delloceano,
carbonizzata fin quasi alla linea di galleggiamento, dondolava lo scafo della
Porcupine.
Nauseati da quello che avevamo visto, seguimmo Roberts a sud fino a
Princip, dove aveva gettato lancora nella baia ed era sceso con una
ansimando.
Pos la torcia.
Stava per saltare.
Mi tuffai per cercare di bloccarlo, ma lui era gi scomparso, e cos io
strisciai fin sullorlo a guardare gi e solo allora vidi quello che finora mi
era rimasto celato, ci di cui Black Bart era a conoscenza, il motivo per cui
aveva lanciato i suoi segnali. Era la Royal Fortune e nella luce delle sue
lanterne vidi che Roberts era caduto sul ponte e si stava gi spazzolando
mentre guardava la mia testa sporta dalla cima della torre sopra la parete di
roccia. Lo circondavano alcuni dei suoi uomini e io fui lesto a ritrarmi oltre
il ciglio prima che cominciassero a echeggiare i colpi di moschetto e a
rimbalzare le palle sulle pietre della torre.
E in quel momento, non lontano, vidi il Jackdaw. Giusto in tempo. Bravi
ragazzi. Raccolsi la torcia e lanciai loro dei segnali e poco dopo furono
abbastanza vicini perch scorgessi Anne al timone con i capelli al vento.
Era lei che stava portando la mia nave verso la scogliera, abbastanza vicino
perch potessi
Saltare.
E la caccia riprese.
Lo braccammo attraverso gli stretti passaggi lungo la costa, tirando
bordate tutte le volte che potevamo. I suoi uomini rispondevano con colpi
di mortaio e i miei li rimbeccavano con scariche di moschetti e granate
tutte le volte che erano a tiro.
Poi Velaho! apparve la HMS Swallow, la nave da guerra inglese, e
con un sussulto di costernazione mi resi conto che era anchessa
allinseguimento di Roberts. Il comandate di quel veliero dalle
innumerevoli bocche da fuoco era evidentemente non meno disgustato di
noi dai racconti delle sue imprese.
Lasciarlo a lui? No. Non potevo permettere che fossero loro ad affondare
la Fortune. Roberts aveva con s il teschio dellOsservatorio. Non potevo
rischiare che si inabissasse sul fondo dellOceano per non essere mai pi
ritrovato.
C a bordo uno strumento che necessario recuperare, dissi ad Anne.
Una vita gioiosa e una vita breve, come promesso, disse. Come mi
conosco bene. Sogghign debolmente. Affond lo sguardo nei miei occhi.
E tu, Edward? Hai trovato la pace che cerchi?
Non miro cos in alto, gli risposi, perch cos mai la pace se non una
confusione tra due guerre?
Sembr momentaneamente sorpreso, come se non fossi capace daltro
che di brontolare e agognare ricchezze terrene o scolare boccali. Che
piacere provai nel vedere che nei suoi ultimi istanti Bartholomew Roberts
era testimone della mia trasformazione, prendeva atto che la sua morte per
mano mia non era ispirata dallavidit bens da qualcosa di pi nobile.
Sei diventato filosofo, dunque, rise. Forse mi sono sbagliato sul tuo
conto. Avresti potuto esserle utile, dopo tutto.
Esserle? sbottai io confuso. Di chi stai parlando?
Oh di colei che in attesa. Sepolta. Avevo sperato di trovarla, di
rivederla. Di aprire la porta del sepolcro e sentirla pronunciare ancora una
volta il mio nome. Aita
Altre dannate superstizioni.
Parla chiaro, gli intimai.
Sono nato troppo presto, come tanti altri prima di me.
Dov lo strumento, Roberts? gli chiesi, ora stanco, stufo degli
indovinelli che non smetteva di rifilarmi nemmeno in punto di morte.
Da sotto la giacca si tolse il teschio e me lo offr con le dita tremanti.
Distruggi questo corpo, Edward, disse mentre io prendevo il teschio e
lui esalava gli ultimi respiri. I Templari se mi trovano
E spir. E non fu per lui, n per la pace della sua anima, che gettai il suo
corpo in mare consegnandolo agli abissi. Lo feci perch i Templari non
potessero averlo. Chiunque, qualunque cosa, fosse stato quel Saggio, il
luogo pi sicuro per la sua salma era il fondo del mare.
E ora, Gran Maestro Torres, vengo da te.
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QUANDO ero arrivato allAvana qualche giorno prima avevo trovato la citt
in uno stato di massima allerta. A quanto pareva Torres era stato avvertito
del mio arrivo imminente e aveva preso le sue precauzioni: cerano molti
soldati a pattugliare le strade, a perquisire i cittadini e costringerli a
mostrare la faccia, mentre Torres era nascosto da qualche parte,
accompagnato naturalmente dal suo fidato El Tiburn.
Io avevo usato il teschio dellOsservatorio. Sotto lo sguardo attento di
Rhona Dinsmore, capo della filiale degli Assassini, mi ero preparato con la
fiala del sangue di Torres in una mano e il teschio nellaltra. Mentre lei mi
guardava, mi domandavo che effetto potessi farle. Cosa vedeva in me, un
pazzo? Un mago? Un uomo intento a usare una scienza antica?
Tramite il sangue del governatore possiamo vedere attraverso i suoi
occhi, le avevo spiegato. Lavevo vista non meno dubbiosa che incuriosita.
E non ero molto sicuro io stesso di quel che stavo facendo. Avevo visto il
fenomeno avverarsi allOsservatorio, ma in immagini evocate da Roberts in
una delle sue stanze. L stavo tentando qualcosa di nuovo.
I miei timori erano infondati. Il rosso del sangue contenuto nel cubo
invase linterno del cranio e le orbite bruciarono color della fiamma mentre
il teschio intero silluminava e mostrava immagini sulla sua lucida volta.
Stavamo vedendo attraverso gli occhi del governatore Laureano Torres, che
stava guardando
vicino alla chiesa, aveva esclamato lei sbalordita.
Pochi momenti dopo ero allinseguimento e avevo raggiunto Torres al
forte, dove era scattata la trappola. A un certo punto qualcuno gli si era
sostituito e al posto di Torres la mia lama uccise uno dei suoi soldati
travestiti, dopodich ad aspettarmi davanti alle mura del forte, implacabile,
silenzioso come sempre, trovai El Tiburn.
Avresti dovuto uccidermi quando ne hai avuto loccasione, pensai.
Perch quellultima volta in cui aveva avuto la meglio su di me, aveva avuto
a che fare con un Edward Kenway diverso. Da allora molte cose erano
cambiate, ero cambiato io, e avevo molto con cui dargliene prova
Perci se aveva pensato di potermi sopraffare altrettanto facilmente,
lattendeva una delusione. Si fece avanti con una finta, poi pass la sciabola
da una mano allaltra, ma io anticipai la sua mossa, mi difesi con tempismo
e lo colpii dincontro aprendogli una piccola ferita sulla guancia.
Nessun grugnito di dolore, non dalla bocca di El Tiburn. Ma in quegli
occhi foschi vidi brillare una luce nuova, una minuscola scintilla di
qualcosa che lultima volta che ci eravamo battuti non avevo visto. Paura.
E questo mi caric pi di un bicchiere di rum e mi feci sotto di nuovo
facendo balenare la mia lama. Lui fu costretto a inclinarsi sulla gamba
posteriore, difendendosi a destra e a sinistra, alla vana ricerca di uno
spiraglio nella mia guardia. Dove sono i suoi uomini? Non li aveva chiamati
convinti di potermi far fuori senza fatica.
Ma si sbagliato della grossa, pensai mentre rinnovavo i miei attacchi,
schivavo il suo affondo sulla sinistra e colpivo di rovescio con la mia lama
squarciandogli la tunica e aprendogli nello stomaco una ferita profonda da
cui cominci a sgorgare il sangue.
La ferita lo rallent. Lo indebol. Gli consentii di farsi avanti di nuovo,
contento di vedere che i fendenti della sua sciabola erano sempre meno
accurati. I miei contrattacchi al contrario erano costanti, piccoli colpi, ma
tutti andati a segno. Per fiaccarlo.
Lento comera, fu spinto dal dolore a diventare sbadato. Allora entrai
nuovamente nella sua guardia con un colpo di sciabola e gli affondai nel
ventre la mia lama nascosta, ruotandogliela nelle carni. Un colpo mortale,
no?
Aveva gli abiti stracciati e bagnati di sangue. Il sangue che gli sgorgava
dal ventre cadeva rumorosamente per terra. Ottenebrato dalla fatica e dalle
ferite, barcoll, guardandomi con gli occhi colmi di tutto il dolore della
sconfitta.
Allora finalmente lo depositai al suolo e l giacque a svuotarsi del
prezioso sangue portatore di vita mentre moriva lentamente sotto il feroce
sole dellAvana. Io mi accosciai e gli puntai la lama alla gola pronto a
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TORRES era fuggito disperato. Con un ultimo lancio dei dadi aveva deciso di
cercare da s lOsservatorio.
Io lo inseguii con il Jackdaw, con il cuore sempre pi stretto dallangoscia
quando con il trascorrere delle ore ci avvicinammo sempre di pi a Tulum
senza avvistarlo. Avrebbe trovato lOsservatorio? Sapeva gi dovera? Aveva
trovato qualche altro sventurato da torturare? Un Assassino?
Poi, sbucando da dietro una lingua di terra lungo la costa di Tulum,
ritrovammo il suo galeone allancora, affiancato da alcuni vascelli pi
piccoli di scorta. Vedemmo scintillare i cannocchiali e io ordinai una virata
stretta a sinistra. Pochi istanti dopo finestrelle nere si aprirono nello scafo
del galeone spagnolo e le canne dei pezzi dartiglieria rifletterono opachi i
raggi del sole prima che si udisse un tonfo sordo e in una nuvola di fumo e
fiammate le palle cominciarono a cadere su di noi e nellacqua poco
distante.
La battaglia sarebbe continuata, ma senza il suo capitano e anche, visto
quanto aveva insistito per accompagnarmi, senza il suo quartiermastro. Io e
Anne ci tuffammo insieme nei limpidi flutti azzurri e raggiungemmo la
riva a nuoto, dove imboccammo il sentiero che portava allOsservatorio.
Non pass molto prima che trovassimo i primi cadaveri.
Come gli uomini a bordo del galeone lottavano per la propria vita contro
lassalto del Jackdaw, cos avevano fatto gli uomini di Torres a terra. Erano
caduti nellimboscata degli indigeni, i guardiani dellOsservatorio, e pi
avanti si udiva ancora unaltra scaramuccia in corso, grida disperate degli
uomini della retroguardia che cercavano invano di respingere lattacco.
Questa terra sotto la protezione di re Filippo. Ordinate ai vostri
uomini di disperdersi o morirete!
Ma sarebbero stati loro a morire. Passando nella vegetazione a breve
distanza da loro, osservai i loro volti attoniti contemplare increduli il
possente edificio dellOsservatorio, senza riuscire ad accettare che fosse
apparso improvvisamente davanti a loro dove un attimo prima cera solo
Torres.
Allora il Gran Maestro Templare si guard intorno, indugi con lo
sguardo sui corpi dei suoi uomini uccisi e finalmente lo alz su di me. Ora
il panico era scomparso. Davanti a me cera di nuovo il Torres che ricordavo
e sul suo viso non cerano n sconfitta n paura, nemmeno tristezza per la
sua morte imminente. Cera invece fervore.
Avremmo potuto lavorare insieme, Edward, dichiar in un tono di
rammarico protendendo le mani verso di me. Avremmo potuto prenderci
il potere e costringere in ginocchio questi miserabili imperi.
Scosse la testa come se si sentisse deluso di me, come se io fossi un figlio
che ha smarrito la retta via.
(Invece ti sbagli, amico mio, perch non sono pi un figlio smarrito.)
Ci sono ancora tante virt da sfruttare dentro di te, Edward, insist lui,
c ancora tanto che ancora non hai realizzato. Ci sono cose che io potrei
mostrarti, misteri che vanno molto al di l di quanto tu potresti
immaginare.
No. Lui e quelli della sua congrega altro non avevano fatto per me che
tentare di limitare la mia libert e prendersi la vita dei miei amici. A
cominciare dalla notte a Bristol in cui era stata lanciata una torcia sul tetto
di una fattoria, i suoi complici e compari altro non mi avevano inflitto che
sofferenze.
Affondai la lama nel suo corpo e Torres grugn di dolore mentre la bocca
gli si inondava di sangue che gli tracim dalle labbra.
Il mio omicidio ti appaga? mi domand con un filo di voce.
No, per niente.
Sto solo completando un lavoro, Torres, come avresti fatto tu con me.
Come abbiamo fatto, credo, riusc ancora a balbettare. Tu non hai pi
una famiglia, non hai pi amici, non hai futuro. Le tue perdite sono assai
pi grandi delle nostre.
Pu essere, ma uccidere te ripara a un torto ben pi grave di quelli
commessi da me.
Ne sei sinceramente convinto?
Voi avreste voluto chiudere il genere umano in una prigione di lusso, al
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Ottobre 1722
AVEVAMO unottima ragione per festeggiare. Perci lo facemmo. Io per,
dopo tutto quello che di nuovo avevo assimilato, avevo perso in gran parte
interesse per le ubriacature, perci lasciai lesuberanza nelle mani del mio
equipaggio, che accese fuochi e arrost maiali e ball e cant fino
allesaurimento delle forze fisiche, quando tutti quanti crollarono
semplicemente a dormire l dove si trovavano, per rialzarsi in piedi dopo
un breve riposo, metter mano alla fiasca pi vicina e ricominciare.
Quanto a me, sedevo sulla terrazza della mia abitazione in compagnia di
Adewal e Ah Tabai.
Come vi trovate qui, signori? chiesi loro.
Avevo loro offerto la mia casa.
Possiamo starci benissimo, mi rispose Ah Tabai, ma la nostra
missione a lungo termine di disperderci. Vivere e lavorare in mezzo alla
gente che proteggiamo, secondo quanto consigliatoci a suo tempo da Altar
IbnLaAhad.
Certo, ma fino ad allora la mia casa la vostra.
Edward
Io mi ero appena alzato per andare a cercare Anne e mi girai verso
Adewal.
S?
Il capitano Woodes Rogers sopravvissuto alle sue ferite, mi disse.
Imprecai ricordando lintempestiva interruzione. tornato in Inghilterra.
In disgrazia e pieno di debiti, ma pur sempre una minaccia.
Finir il lavoro quando torner in patria. Hai la mia parola.
Lui annu e ci abbracciammo prima che io mi staccassi da lui per
raggiungere Anne.
Allinizio ascoltammo in silenzio le canzoni sorridendo, finch ritenni
che fosse il momento di parlare. Fra pochi mesi salper per Londra, le
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UNA piccola visione, fosti. Jennifer Kenway, una figlia che neppure sapevo
di avere. Imbarcata per un viaggio a cui era contrario tuo nonno ma con la
benedizione di tua nonna, avevi attraversato il mare per venire a cercare me
e portarmi la notizia.
La mia adorata era morta.
Su quel molo di Inagua ti chiedesti forse perch non piangevo? Anchio,
Jenny. Anchio.
E durante il viaggio di ritorno a casa ebbi modo di conoscerti. E cerano
tuttavia ancora cose che dovevo nasconderti, perch cerano ancora tanti
conti da regolare. Prima ti ho parlato di questioni in sospeso da sistemare,
cose da fare. Ebbene, cerano ancora questioni in sospeso da sistemare.
Cose che dovevo fare.
Portai a Bristol un equipaggio ridotto al minimo, pochi dei miei uomini
pi fidati. Attraversammo lAtlantico, un viaggio difficile in acque
tempestose, reso sopportabile da uno scalo nelle Azzorre, per poi
continuare fino alle isole Britanniche e a Bristol. A casa, a un posto che non
vedevo da quasi dieci anni. Un posto dove mi era stato proibito di fare
ritorno.
Entrando nel Canale di Bristol, ammainammo la bandiera nera del
Jackdaw, che fu ripiegata e riposta con cura in un baule nella mia cabina. Al
suo posto innalzammo il vessillo rosso. Ci sarebbe servito per poter almeno
attraccare e prima che le autorit portuali si rendessero conto che il
Jackdaw non era un vascello della marina britannica, io sarei stato a terra e
la mia nave alla fonda.
E poi lo vidi per la prima volta dopo tanto tempo, il porto di Bristol e mi
manc il fiato. Avevo amato Kingston, lAvana e soprattutto Nassau. Ma a
dispetto di tutto quello che era accaduto, o forse proprio per quello, questa
era ancora casa mia.
Molte teste si girarono nella mia direzione quando attraversai il porto,
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MI condusse a un tavolino appartato, lontano dagli occhi interessati dei
pochi bevitori presenti.
Dunque proprio vero? mi chiese. Cerano screziature grigie nei suoi
lunghi capelli. La sua faccia era tirata e stanca. Erano passati solo (solo?)
dieci anni dallultima volta che lavevo vista ma era come se fosse
invecchiata di venti, trenta, pi ancora.
Tutta colpa mia.
Cosa vero, madre? domandai con circospezione.
Che sei un pirata.
No, madre, non sono un pirata. Non pi. Ho aderito a un ordine.
Sei un monaco? abbass un attimo gli occhi sulla mia tunica.
No, madre, non sono un monaco. Qualcosaltro.
Sospir senza reagire. Al banco il proprietario asciugava caraffe
guardandoci con un occhio da rapace. Era seccato del tempo che mia
madre sottraeva al lavoro, ma non avrebbe osato dire niente. Non al
cospetto del pirata Edward Kenway.
E hai deciso di tornare, vero? mi stava domandando lei. Avevo sentito
del tuo ritorno. Mi avevano detto di averti visto entrare in porto ieri, di
essere sbarcato da un sontuoso galeone come una specie di re. Edward
Kenway, il ragazzo che voleva cavalcare il mondo. quello che avevi
sempre desiderato, vero?
Madre
di questo che parlavi sempre, no? Partire e fare fortuna, conquistarti
gloria e rispetto, diventare un uomo di qualit. E per riuscirci dovevi
diventare un pirata, no? Fece una smorfia di scherno. Non credo daver
mai visto mia madre con quellespressione. Buon per te che non ti abbiano
impiccato.
Non ancora detto che non succeda, se mi prendono.
Non pi cos. Sono venuto a mettere le cose a posto.
Questa volta la sua smorfia fu come se avesse assaggiato qualcosa dal
rimprovero. Fu per colpa tua. Sono andata al funerale per renderle i miei
omaggi, fermandomi allingresso, ma cera Scott con tutti i suoi amici,
Matthew Hague e quel Wilson. Mi hanno scacciata. Hanno detto che non
ero benvenuta.
Pagheranno per questo, madre, dichiarai a denti stretti. Pagheranno
per quello che hanno fatto.
Lei torn subito a incrociare i suoi occhi con i miei. Ah s? E come
pagheranno, Edward? Spiegamelo. Li ammazzerai? Con la tua spada? Le
tue pistole? Si dice in giro che si siano nascosti, gli uomini che cerchi.
Madre
Quanti uomini sono morti per tua mano, eh? mi apostrof.
La guardai in silenzio. La risposta era naturalmente un numero
incalcolabile.
Mi accorsi che stava tremando. Di collera.
Tu pensi che sia questo a fare di te un uomo, vero? riprese e capii che
le sue parole mi avrebbero ferito pi di qualsiasi lama. Ma sai quanti
uomini ha ucciso tuo padre, Edward? Nessuno. Non uno. E lui stato due
volte luomo che sei tu.
Chinai la testa ferito. Non parlare cos. So che avrei potuto
comportarmi diversamente. Vorrei essermi comportato diversamente. Ma
ora sono tornato, sono qui per rimediare alle conseguenze degli errori che
ho commesso.
Lei stava scuotendo la testa. No, Edward, no, tu non capisci. Quelle
conseguenze non ci sono pi. Quelle conseguenze andavano riparate
quando sei partito. Quelle conseguenze andavano riparate quando tuo
padre e io abbiamo recuperato quel poco che restava della nostra casa e
tentato di ricominciare da zero. Era invecchiato di dieci anni in un colpo
solo, tuo padre. Dieci anni. Le conseguenze andavano riparate quando
nessuno voleva pi fare affari con noi. Non una lettera da te. Non una
parola. nata tua figlia, morto tuo padre e non un segno dal grande
esploratore.
Non capisci. Mi avevano minacciato. Avevano minacciato voi. Avevano
detto che se fossi tornato avrebbero fatto del male a voi.
69
DUNQUE si erano dati alla macchia, i colpevoli. E, s, quella notte cerano
stati anche altri, i Cobleigh tanto per cominciare. Ma non era nelle mie
intenzioni giustiziarli tutti, non avevo particolare interesse a prendere la
vita di uomini che avevano ubbidito a ordini ricevuti.
Quelli che volevo io erano gli uomini che avevano impartito quegli
ordini: Hague, Scott e naturalmente luomo che mi aveva lasciato in faccia il
marchio dei Templari: Wilson.
Uomini che si erano nascosti. La cui colpa era confermata dal fatto che si
nascondevano a me. Bene. Che si nascondessero. Che tremassero di paura.
Sapevano che ero venuto per loro. E cos era, per loro ero l. Quella sera,
se tutto fosse andato per il verso giusto, Scott, Wilson e Hague sarebbero
morti.
Ma sapevano che ero in arrivo, perci avrei dovuto condurre le mie
indagini con un po pi di discrezione. Lindomani mattina, quando lasciai
la mia locanda, lo feci in modo da eludere gli occhi attenti delle spie dei
Templari. Minfilai in una taverna che conoscevo dalla mia vita passata,
sicuramente pi di quanto la conoscessero i miei sorveglianti, e ringraziai
la mia buona stella nel farmi ritrovare quella latrina sul retro che ricordavo
da allora.
A ridosso delluscio posteriore trattenni il fiato nel tanfo insopportabile
e, sfilatami la veste, indossai velocemente gli abiti che avevo portato con me
dal Jackdaw, abiti che avevo vestito per lultima volta molte, molte lune
prima: il mio lungo panciotto con i bottoni, le brache alla zuava, le calze
bianche e, naturalmente, il mio ormai frusto tricorno marrone. E cos
abbigliato lasciai la taverna uscendo in una via diversa, diverso io stesso.
Uno dei tanti mercanti che andava al mercato.
La trovai esattamene dove mi ero aspettato e diedi un colpetto alla cesta
che reggeva con un braccio perch sapesse che ero dietro di lei. Ho
ricevuto il tuo messaggio, sussurrai.
Bene, disse Rose senza girare la testa e chinandosi a esaminare alcuni
dei fiori del suo canestro. Con una rapida occhiata a destra e a sinistra, si
sfil di tasca un fazzoletto e se lo leg sulla testa.
Seguitemi.
Un momento dopo sostavamo vicino a delle stalle semidiroccate in un
angolo deserto del mercato. Io diedi una prima occhiata alla struttura, e poi
sussultai guardandola di nuovo. Era l che lasciavo il mio cavallo molti anni
prima. Allepoca era una stalla nuova e comoda per chi si recava al mercato,
ma nel corso degli anni la disposizione dei comparti allinterno era stata
modificata, gli ingressi erano stati spostati, e la scuderia era caduta in
disuso, adatta ormai solo come posto dove appartarsi a oziare o a tenere
convegni clandestini come stavamo facendo noi.
Avete conosciuto la piccola Jennifer, vero? mi chiese.
Si pass la cesta da un braccio allaltro. Quando lavevo vista la prima
volta allAuld Shillelagh era ancora poco pi che una bambina. Dieci anni
dopo era ancora giovane, ma aveva perso quella scintilla, quella vena ribelle
che laveva fatta scappare di casa quella prima volta. Dieci anni di duro
lavoro da serva lavevano spenta.
E tuttavia, come i tizzoni sotto le ceneri di un fuoco che va morendo,
qualcosa era rimasto del suo antico carattere, perch mi aveva inviato una
lettera chiedendomi di incontrarmi ed eccola l, con certe cose da riferirmi.
Fra le altre, speravo, dove si era rintanato il suo padrone con i suoi amici.
S, le risposi. Ho conosciuto mia figlia. al sicuro sulla mia nave.
Ha i vostri occhi.
Annuii. Ha la bellezza di sua madre.
una bella bambina. Le eravamo tutti molto affezionati.
Ma una bambina anche caparbia, vero?
Rose sorrise. Ah, s. Quando lanno scorso la signora Caroline ci ha
lasciati, si messa in testa di dovervi assolutamente vedere.
Mi sorprende che Emmett labbia consentito.
Rose emise una risatina amara. Infatti, signore. stata la padrona di
casa a organizzare tutto, il viaggio stato concepito in segreto da lei e dalla
signorina Jennifer. Il padrone se ne accorto solo la mattina che,
svegliandosi, ha trovato che la signorina Jennifer non cera pi. Non lha
70
E PER forza sarebbe dovuto essere per quella sera.
Siete Edward Kenway? mi aveva chiesto.
La padrona della locanda dove alloggiavo. Edith, di nome. Aveva bussato
alla mia porta ed era rimasta al di l della soglia non azzardandosi ad
avventurarsi dentro la mia camera. Il suo viso era esangue, le tremava la
voce e tormentava tra le dita lorlo del grembiule.
Edward Kenway? avevo risposto sorridendole. Perch mai mi dite
cos, Edith?
Si era schiarita la voce. Dicono che arrivato un uomo in barca. Un
uomo vestito pi o meno come voi, signore. E che quelluomo Edward
Kenway, che una volta chiamava Bristol casa sua.
Ora le era tornato il colorito nelle guance e continuando era arrossita. E
ci sono altri che dicono che Edward Kenway tornato a casa a saldare certi
conti in sospeso e che le persone per cui porta rancore si sono nascoste, ma
siccome sono uomini potenti hanno chiamato rinforzi contro di voi cio,
di lui.
Capisco, avevo commentato senza sbilanciarmi. E che genere di
rinforzi sarebbero?
Soldati in arrivo da Bristol, signore, attesi per questa sera.
Capisco. E sicuramente diretti a dove questo Edward Kenway ha preso
alloggio, per cui Edward Kenway sarebbe costretto a difendersi e
scoppierebbe certamente una battaglia sanguinosa con molte vite perse e
molti danni provocati.
Aveva deglutito. S, signore.
Allora potete stare tranquilla, Edith, che nulla di cos sconveniente
avverr qui questa sera. Perch sono sicuro che Edward Kenway eviter che
accada. E una cosa dovete sapere di lui, Edith. vero che in passato stato
un pirata e si macchiato di non pochi atti deplorevoli, ma ormai ha scelto
unaltra via. Sa che per vedere in maniera diversa bisogna pensare in
maniera diversa. E ha cambiato il suo modo di pensare.
come se pensasse di spiccare il salto dei sei o sette metri che lo separavano
dal suolo.
Io fermai la mia corsa al riparo di una catasta, sbirciai da dietro e
maffrettai a ritrarmi mentre unaltra palla di moschetto andava a
conficcarsi nei legni a pochi centimetri dalla mia testa facendomi piovere
addosso una manciata di schegge. Ma la rapida occhiata mi aveva
confermato che, s, sopra di me cerano tre persone. Avevo riconosciuto
Wilson, che teneva una pistola puntata sulle casse dietro le quali ero
rintanato. Di fianco a lui cera Emmett Scott, sudato e tremante, intento a
cercare maldestramente di ricaricare unaltra pistola da passare a Wilson.
E con loro cera Rose, che barcollava in precario equilibrio sulla
ringhiera, atterrita. Le sanguinava la bocca. La punizione per il suo grido di
avvertimento, senza dubbio. Aveva le mani legate e un cappio intorno al
collo. A impedirle di cadere nel vuoto da quella specie di forca era Wilson,
che la tratteneva con laltra mano.
Se lavesse lasciata andare, Rose sarebbe caduta.
Fermo l, Kenway! grid Wilson mentre la polvere sollevata dalla sua
pallottola si andava posando, o avrai sulla coscienza la morte della
cameriera.
Mi avevano disarmato. Avrebbero ucciso me e poi impiccato Rose per il
suo tradimento.
Mai sarei stato io a consentirlo.
Mi sfilai la pistola dalla cintura e controllai palla e polvere. Eri tu quella
notte, non vero, Wilson? A guidare lattentato? Eri tu quello con il
cappuccio.
Dovevo saperlo. Dovevo essere sicuro.
Aye, ero io. E fosse stato per me quella notte sareste morti tutti quanti.
Per poco non sorrisi. Hai mancato la tua occasione.
Sulla ringhiera Rose piagnucolava, ma riusciva a trattenersi.
Adesso getta via la lama nascosta, Kenway, non posso reggerla per
sempre, mi ammon Wilson.
E tu, Emmett? gridai io. Tu doveri?
Io non cero, rispose lui, trepidante di paura.
71
TU eri al sicuro nella mia cabina. Dormivi, cos mi hanno detto. Cos sei
rimasta estranea a ci che avvenne dopo. E di questo sono grato.
Arrivato al porto scoprii che Wilson era morto per la strada. Il suo corpo
giaceva in fondo ai gradini. Stava andando a una nave che riconobbi. Una
nave che, lultima volta che lavevo vista, si chiamava Caroline, ma che dopo
dallora era stata ribattezzata in ricordo della donna che Matthew Hague
aveva in seguito sposato. Si chiamava Charlotte.
A bordo cera lui, Hague. Un uomo in attesa della morte, anche se ancora
non lo sapeva. Nella bruma grigia della sera vedevo figure indistinte
muoversi dietro la frisata di poppa. Guardie.
Ma non me ne diedi pensiero. Niente mi avrebbe impedito di salire a
bordo di quel vascello.
Se le guardie avevano visto o sentito Wilson cadere, probabilmente
avevano pensato che fosse un ubriaco. E se avessero scorto me chino sul
suo corpo, avevano probabilmente pensato che fossi un ubriaco anchio.
Non se ne curarono. Non ancora.
Ne contai quattro mentre procedevo ratto lungo il muro del porto e
raggiungevo la banchina dove da non molto aveva attraccato il Jackdaw. Tra
le due navi cera un barcone a vela, assicurato con una sola cima. Io ne
sciolsi il nodo e allontanai limbarcazione con una spinta prima di tornare
di corsa alla mia nave.
Hanley, dissi rivolgendomi al quartiermastro.
S, signore?
Prepara i cannoni.
Sedeva con i piedi appoggiati al tavolo da carteggio, ma fu lesto nel
ritirarli. Cosa? Perch, signore? E, che il diavolo mi porti, cosa vi
successo, signore?
Palla di moschetto nella spalla.
Avete trovato gli uomini che cercavate?
Due di loro.
Chiamo il dott
Lascia stare, Hanley, ringhiai. La ferita pu aspettare. Guarda l, a
tribordo. C un vascello che si chiama Charlotte. A bordo c il terzo uomo
che sto cercando. Fa preparare i cannoni di tribordo e se il mio piano
fallisce, schianta quella nave.
Corsi alla porta della cabina, poi mi fermai per girarmi nuovamente
verso di lui contraendo i muscoli del volto per trattenere un gemito di
dolore. Hanley?
S, signore. Si era alzato con unespressione di viva preoccupazione.
meglio che tu faccia preparare anche i cannoni di poppa. E assicurati
che lequipaggio sia armato. Stanno arrivando dei soldati.
Signore?
Io gli rivolsi un moto di scuse.
Su con il morale, Hanley. Se tutto va bene, saremo presto fuori da
questo impiccio.
Non mi parve tranquillizzato. Mi sembr ancora pi in ansia. Gli rivolsi
quello che speravo fosse un sorriso fiducioso, poi me ne andai sfilando una
zeppa da sotto la porta della cabina.
La barca a vela prendeva il largo nella corrente. I primi uomini che la
videro dal ponte della Charlotte lanciarono delle grida. Poi cominciarono a
ridere. Imbecilli. Avevano visto il lato comico, non il pericolo. Io saltai gi
dal mio veliero, piombai in piedi sulla banchina di pietra e in poche e veloci
falcate raggiunsi la poppa della Charlotte.
Sono Wilson! gridai mentre mi arrampicavo a bordo imitando quanto
meglio mi era possibile la voce di quel giannizzero. Una faccia si sporse dal
parapetto per accogliermi e io gli piantai un cazzotto, trascinai il marinaio
oltre la frisata e lo scaraventai sulla banchina sottostante. Le sue grida
allertarono un secondo uomo che arriv correndo su quella che presumeva
fosse la scena di un incidente finch vide me e la lama, che scintill per
un attimo nella luce della luna prima che gliela facessi sfilare di traverso
sulla gola.
Non persi tempo con le ultime due sentinelle e corsi alla cabina del
capitano, ed ebbi il piacere di vedere Matthew Hague, in una versione pi
72
LORDINE era partito da una carrozza che si era fermata al porto e il cui
sportello si era spalancato prima ancora che le ruote avessero finito di
girare.
Ne uscirono due uomini, il primo vestito da valletto, che saffrett a
sistemare una scaletta per il secondo, un gentiluomo alto e snello in abiti
eleganti.
Solo in un secondo tempo apparve un terzo uomo, un signore
corpulento con una lunga parrucca bianca, raffinate brache e giacca di raso
e camicia con gale increspate. Un uomo che dava lidea daver gustato
parecchi pranzi in vita sua e parecchi bicchieri di porto e brandy a
conclusione di quei parecchi pranzi.
Rendendosi conto di tutte le armi puntate nella loro direzione, il valletto
e luomo alto trasalirono. Per caso o volont del fato erano finiti in mezzo: i
fucili dei soldati da una parte, i cannoni e i moschetti del Jackdaw dallaltra,
e io appeso alle sartie, pronto a lasciar cadere sul ponte della Charlotte una
torcia accesa.
Il gentiluomo grasso mosse le labbra come per esercitarle in
preparazione di un discorso. Sintrecci le dita sullo stomaco, dondol
avanti e indietro su punte e tacchi e alz la faccia verso di me. Ho il
piacere di rivolgermi al capitano Edward Kenway? chiese.
E voi chi sareste? lo rimbeccai.
Questo innesc un sommovimento divertito tra i soldati schierati sul
muraglione.
Il grassone sorrise. Siete stato via per molto tempo, capitano Kenway.
S, aveva ragione.
Schiocc le labbra e le ridistese in un sorriso. Dunque non una
mancanza di riguardo da parte vostra se non sapete chi sono. Credo
tuttavia che conosciate il mio nome. Mi chiamo Walpole. Sir Robert
Walpole. Sono il Primo Lord del Tesoro, Cancelliere dello Scacchiere e
Presidente della Casa dei Comuni.
73
SENNONCH naturalmente la lasciai cadere in mare.
Perch aveva offerto il perdono a me e ai miei uomini e io avevo visto le
loro facce che mi guardavano trepidanti, ciascuno di loro un ricercato di
fronte alloccasione di veder ripulita la propria fedina. Stava offrendo a tutti
noi, dal primo allultimo marinaio, la possibilit di una nuova vita.
E Walpole aveva offerto molto altro ancora. Una casa in propriet. La
possibilit di guadagnare prestigio tramite certi contatti daffari a Londra.
Quando finalmente scesi dalle sartie, i soldati avevano abbassato i
moschetti e lequipaggio del Jackdaw aveva tirato il fiato. Poi Matthew
Hague era stato liberato ed era corso da suo padre e mi aveva rivolto scuse
lacrimose, mentre Walpole mi prendeva per un braccio e in disparte mi
spiegava a chi sarei stato presentato a Londra: la famiglia Stephenson
Oakley, un avvocato, un assistente di nome Birch che mi aiutasse nelle mie
nuove trattative commerciali.
Mi promise che la mia misericordia sarebbe stata lautamente
ricompensata. In cambio si sarebbe adoperato perch diventassi luomo che
avevo sempre desiderato essere: un uomo di qualit.
Naturalmente da allora avevo alzato la posta che mi ero prefisso. Tuttavia
soldi, affari e una casa a Londra sarebbero stati buone fondamenta su cui
costruire una nuova vita pi agiata. Davvero ottime fondamenta.
Un posto da cui occuparmi dei miei altri affari. I miei affari da Assassino.
Vogliamo andare, mia cara? Vogliamo salpare per Londra?
Personaggi
Adewal: ex schiavo e in seguito quartiermastro e Assassino
Ah Tabai: Assassino
Blaney: marinaio
Anne Bonny: barista allOld Avery e poi pirata
Calico Jack Rackham: pirata
Seth Cobleigh: figlio di Tom Cobleigh
Tom Cobleigh: padre di Seth Cobleigh
Alexander Dolzell: primo capitano di Edward
Julien DuCasse: Templare
El Tiburn: boia e guardia del corpo di Torres
Matthew Hague: corteggiatore respinto di Caroline Scott, figlio di sir
Aubrey Hague
Benjamin Hornigold: pirata fondatore di Nassau
Julian: amico dei Cobleigh
Bernard Kenway: padre di Edward
Caroline Kenway, nata Scott: moglie di Edward
Edward Kenway: Assassino
Jennifer (Jenny) Kenway: figlia di Edward e Caroline
Linette Kenway: madre di Edward
James Kidd: pirata
Laurens Prins: negriero olandese
Mary Read: vera identit di James Kidd, Assassino
Bartholomew Roberts alias Black Bart: Saggio e pirata
Woodes Rogers: Templare cacciatore di pirati, in seguito governatore
delle Bahamas
Rose: cameriera in casa Scott
Emmett Scott: padre di Caroline, mercante di t a Bristol
Signora Scott: madre di Caroline
Edward Thatch alias Barbanera: corsaro divenuto pirata
Laureano Torres: Templare governatore dellAvana
Charles Vane: pirata
Ringraziamenti
Un grazie speciale a
Yves Guillemot
Julien Cuny
Aymar Azaizia
Jean Guesdon
Darby McDevitt
e anche a
Alain Corre
Laurent Detoc
Sbastien Puel
Geoffroy Sardin
Xavier Guilbert
Tommy Franois
Cecile Russeil
Joshua Meyer
Ufficio legale Ubisoft
Chris Marcus
Etienne Allonier
Antoine Ceszynski
Maxime Desmettre
Two Dots
Julien Delalande
Damien Guillotin
Gwenn Berhault
Alex Clarke
Hana Osman
Andrew Holmes
Virginie Sergent
Clmence Deleuze