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RISERVA DI LEGGE E FONTI DEL DIRITTO:riassuntino le fonti del tributo, quindi come il tributo viene introdotto
nell'ordinamento e l abbiamo parlato della riserva di legge, e del fatto che sia tendenzialmente introdotto con atto
avente forza di legge e abbiamo visto che il tributo per essere "giusto" deve colpire dei fatti manifestativi di capacit
contributiva.
Dunque il tributo,d'ora in poi parleremo dell' imposta come figura tipica del tributo, un istituto il quale introdotto
con atto avente forza di legge e che colpisce manifestazioni di capacit contributiva.
1) la rivoluzione storica del potere di imporre i tributi,
2) la riserva e della sua funzione attuale,
3) la base legislativa della riserva di legge
4) gli atti aventi forza di legge e gli atti non aventi forza di legge
5) l'attivit interpretativa dell'amministrazione finanziaria.
Una volta aver definito il contenuto della materia e la nozione di tributo, bisogna vedere quali limiti trova questo
istituto nella sua introduzione nell'ordinamento, in particolare gli aspetti statici del diritto tributario: che riguardano il
potere normativo di istituire tributi.
Per vedere poi i profili dinamici: cio della attuazione, come il tributo si fa legge, entra nell'ordinamento e poi viene
attuato e si trasforma in somme di denaro che il contribuente versa all'Erario.
-Abbiamo visto che la concezione del tributo ha variamente oscillato tra economisti e giuristi:
a) da un lato come controprestazione a fronte delle prestazioni di servizi indivisibili resi dallo stato,
b) dall'altro come espressione della sudditanza del cittadino al potere autoritativo dello stato. >e questo secondo
profilo ha reso necessarie nell'evoluzione storica delle cautele a tutela della libert patrimoniale del cittadino a fronte
dell'eventuale approfittamento del sovrapotere autoritativo dello stato.
Evoluzione storica:
- basta risalire all'alto medioevo per -trovare gi nell' Inghilterra nella Magna Carta di Enrico III, nella
Confirmatio Cartarum di Edoardo I, nel 1297 gi una affermazione fondamentale, che poi rimasta in tutto il periodo
successivo e che oggi viene comunemente citata, la formula no taxation without rapresentation che significa
nessuna tassazione senza rappresentativit, noi oggi diremo parlamentare, senza consenso che la formula base del
c.d. consenso al tributo. Questa formula nell'Inghilterra di Enrico III e di Edoardo I voleva rappresentare la necessit
del consenso dei Signori a fronte del tributo che veniva prelevato dall'Imperatore o dal Sovrano.
-Nell'evoluzione successiva il consenso dei Signori diventato un consenso dei cittadini e gi nella Dichiarazione dei
diritti dell'uomo e del cittadino nella Rivoluzione Francese troviamo l'affermazione che i cittadini attraverso il loro
rappresentanti devono consentire al tributo, >ci si traduce nel principio del consenso dei cittadini al tributo (cio il
tributo pu essere introdotto nell'ordinamento solo se c' il consenso di coloro che sono destinati a pagarlo.)
Il quale costituisce:
- garanzia contro la supremazia del sovrano
.ma anche un controllo nei confronti della spesa pubblica, ( il consenso dei cittadini era anche volto a controllare
come i soldi che i cittadini avevano consentito di farsi togliere attraverso il tributo venivano spesi. )
*-Da questo controllo sulla spesa pubblica deriva poi il controllo sulla legge di bilancio e deriva appunto il controllo
parlamentare sulle coperture delle spese pubbliche di cui oggi tanto si parla e che oggi contenuto nell' art 81 Cost.le
camere approvano ogni anno i bilanci,con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e
nuove spese.Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte
-Statuto albertino:Dunque nella evoluzione storica del consenso al tributo si arriva (dopo, la Rivoluzione Francese,
dopo l'esperienza Nord Americana, ) all'art 30 Statuto Albertino nell''800 dove si dice che tutti i tributi possono
essere riscossi solo se sono consentiti dalle Camere e sanzionati dal Re Questo art esprime:.
il consenso del popolo al tributo, (Nel consentiti dalle Camere)
quel controllo che oggi nella Costituzione attuale contenuto nell'art 81. (nel sanzionati dal Re)
Com 4ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte Nel senso che >
non possono essere previste nuove spese , se non indicando come fare fronte a questi maggiori oneri per lo stato.
*La materia del bilancio stata poi recentemente integrata anche attraverso la c.d. legge finanziaria e sappiamo che
le leggi finanziarie, per gli inconvenienti che esse provocano, per la pletoricit che esse presentano, creano oggi dei
problemi e tutte le parti politiche sono favorevoli alla loro modifica.
Ma quali sono gli atti che realizzano la riserva dell'art 23 cost.?
a)ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE:In primo luogo i decreti legge e i decreti legislativi. Sono entrambi molto
frequentemente utilizzati dal legislatore tributario.
a)I decreti legge (art 77) :sono quegli atti del governo che in casi straordinari di necessit e urgenza pu adottare
sotto la propria responsabilit e che entrano in vigore immediatamente e che devono essere convertiti dal parlamento
entro 60gg. (Sono atti dell'esecutivo che passano successivamente davanti al parlamento e vengono convertiti in
legge.)
Nel diritto tributario sono molto utilizzati.Di tali atti nel diritto tributario si avuto un :
?a)uso fisiologico:>vengono utilizzati tutte le volte in cui necessario un cambiamento di aliquote o di base
imponibile , evidente che il legislatore vuole prevenire contromanovre di neutralizzazione da parte del contribuente.
(E dunque usa le c.d. leggi catenaccio : decreto legge entra in vigore alla mezzanotte e successivamente viene
convertito. )?
?b) uso patologico. > Perch il decreto legge serve a semplificare la vita del governo, il quale ha immediatamente la
legge in G.U. e l'effetto tributario immediato. Senza dover passare subito, ma solo nei 60gg in parlamento e trovare
una maggioranza che approvi e converta il decreto legge.
Nei governi di coalizione questo stato in passato difficile e si assistito alla prassi della reiterazione dei decreti
legge. Venivano emanati decreti legge che venivano denominati omnibus, che venivano reiterati pi volte, e
ciascuna reiterazione, conteneva ulteriori previsioni legislative , ulteriori articoli (e, dato che il decreto convertito entra
in vigore dalla data iniziale, questo creava tutta una serie di problemi con riferimento alla applicabilit e all'efficacia
nel tempo delle diverse norme che magari nel frattempo erano entrate o erano uscite dal decreto omnibus.) ?
La Corte Costituzional con la sent. 360/96 ha posto fine a questo stato di cose dichiarando che: la reiterabilit era
ammessa solo per autonomi nuovi motivi di necessit e urgenza, quindi non per gli stessi motivi, ma per diversi.
b)Decreti legislativi /art 76) legge delega, decreto legislativo
il parlamento approva la legge delega la quale contiene per solo i principi e i criteri direttivi del decreto legislativo
che sara emanato dal governo con decreto ministeriale
Di tali atti si avuto un:
a)uso fisiologico : i decreti legislativi sono riservati al potere esecutivo,( sostanzialmente al Ministero dell'Economia
e delle Finanze,) in quanto con essi si dettano quelle tecnicismi che per la loro minuzia non meritano di essere
sottoposte al parlamento.
b)uso patologico: Tutte le pi recenti riforme tributarie sono state fatte con decreti legislativi
L'uso patologico ' quello di criteri assolutamente generici contenuti nella legge delega. La legge delega serve a
contenere gli elementi essenziali. Ma nella legge delega sono stati inseriti criteri troppo generici( la delega in
bianco,)facendo venir meno il controllo( parlamentare) sul tributo che costituisce la base del consenso e della riserva
di legge di cui all'art 23 Cost.
b)ATTI NON AVENTI FORZA DI LEGGE:Accanto agli atti aventi forza di legge, la riserva relativa prevista dall'art
23, consente che la disciplina del tributo sia demandata anche ad atti non aventi forza di legge.
Ci avviene:
per elementi attinenti alla la parte attuativa del tributo:,( accertamento, riscossione,)
per i c.d. tributi locali: in tali tributi la legge statale fissa gli elementi essenziali mentre ad atti
regolamentari degli enti locali demandata la politica fiscale locale (al Comune, della Provincia)
es:aliquote ici o sovraimposte comunali
Sono atti non aventi forza di legge, ma che ugualmente valgono a determinare elementi del tributo, si pensi
alle aliquote dell'ICI che sono stabilite con atti dei Comuni, alcune sovraimposte comunali sono stabilite con
atti dei Comuni che non hanno potere legislativo, che emanano atti sostanzialmente regolamentari,
1)ai regolamenti : demandata l'integrazione.essi sono atti dellamministrazione e possono essere:
contenuto precettivo: pensate a una circolare che disciplina il funzionamento degli uffici della
amministrazione finanziaria
-Sulla base della giurisprudenza pi recente ( e anche dello Statuto dei Diritti dei Contribuenti,)le circolari possono
determinare il legittimo affidamento del contribuente, :nel senso che se il contribuente si attiene all'interpretazione
contenuta nella circolare, , egli non pu essere sottoposto a sanzione ove l' amministrazione cambi avviso ,perch il
suo comportamento era in buona fede.
Le circolari possono avere varie caratteristiche, nel senso che possono essere:
a) circolari: cio lettere( circola rizzate) dirette alla totalit dei contribuenti,
b) note, s risoluzioni, dirette ai singoli contribuenti se risolvono casi specifici e cos via.
- Le circolari sono atti dell'amministrazione e possono essere:
ex art 7 del d.lgl 546/92 disapplicabili dalle Commissioni Tributarie( cos come i regolamenti)
impugnabili, (cos come i regolamenti ), in base all'art. 7 ult. comma dello Statuto dei Contribuenti
davanti all'organo giurisdizionalmente competente, che il giudice amministrativo.
- norma tributaria.:La norma tributaria una norma che viene posta nella sua parte essenziale con atti aventi forza di
legge, ma pu essere integrata da atti non aventi forza di legge .
Esse si distinguono in:
a) norme tributaria impositrice
b) norme tributarie diverse.
-La norma tributaria impositrice,: quella che ricollega a un fatto, presupposto del tributo, un 'effetto consistente
nell obbligazione di pagare il tributo
la norma tributaria per eccellenza, costruita in questo modo: chi realizza un fatto della vita, deve una somma di
denaro. Quindi gli elementi di tale norma sono :
- il presupposto,
- l'identificazione del soggetto a cui la capacit contributiva del presupposto viene riferita
- l'obbligazione di pagare una somma di denaro. Si tratta di una norma che ha normalmente questa struttura:
presupposto, soggetto, base imponibile aliquota
*La norma impositrice non una norma quasi penale (come si riteneva un tempo per il fatto che ricollega un effetto
negativo a chi pone in essere un fatto. )poich:
-nella norma penale: il fatto a cui si collega leffetto un fatto illecito (la norma penale commina e ricollega il carcere
a chi commette un fatto, solo che nella norma penale quel fatto illecito)
- nella norma tributaria il fatto a cui si collega leffetto un fatto che palesa attitudine al concorso, attitudine alla
contribuzione.
-Interpretazione della norma tributaria: Essendo una norma giuridica segue i criteri di interpretazione delle norme
giuridiche.. Nell'interpretazione della norma tributaria si seguono i criteri dell'interpretazione della norma giuridica.
Dunque vengono seguiti i criteri dell' interpretazione logica, letterale, teleologica, sistematica, adeguatrice, >ossia e
gli operatori devono dare alla norma tributaria il significato pi completo e sostanziale possibile.
-inoltre la norma tributaria presenta due profili particolari:
a) mutevolezza perch la norma tributaria deve adeguarsi alla mutevole realt economica,