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INCHIESTAAGRICOLTURABIOLOGICA

Ilcibobiologicofabeneallasaluteenonsoloallambiente:questalaconvinzione
deipiaccanitisostenitoridellalimentazionebiologica.Pertrovareunaconfermaa
questoassuntosisonosvoltinelcorsodeglianninumerosistudi,siainItaliachenel
resto del mondo, con lobiettivo di confrontare il valore nutrizionale degli alimenti
biologiciconquellodeglialimenticonvenzionali.

Cos,pere,pesche,mele,kiwi,fragolemaanchepomodori,carote,patate,ecc..sono
passati sotto la lente di ingrandimento di numerosi studiosi alla ricerca delle pi
significativedifferenzenellacomposizionenutrizionaledeglialimentibioediquelli
convenzionali.

Un dato emerge con costanza da queste ricerche: il contenuto di sostanze


antiossidanti maggiore nei prodotti ottenuti da agricoltura biologica rispetto a
quellicoltivatiinmodoconvenzionale.
Complicediquestofatto,secondoglistudi,sembraesserelaminoredisponibilitdi
azotonellacoltivazionebiologicaottenutageneralmentegrazieaunariduzionedella
quantit di letame utilizzata come fertilizzante, che stimola una maggiore
produzione di composti con attivit antiossidante. Certo anche, nei prodotti
biologici,ilminorcontenutoinresiduidipesticidi,mentrepivariegatalasituazione
perquantoriguardalapresenzadialtrinutrienti.

Gli studi condotti allo scopo di confrontare le caratteristiche compositive dei


prodottiottenutidaagricolturabiologicaeconvenzionalehanno,per,unlimitenon
trascurabile: infatti, il confronto viene generalmente realizzato sullo stesso tipo di
pianta, coltivata in modo tradizionale e biologica sullo stesso terreno. Una
condizioneidealecertoperrealizzareilconfronto,mamoltolontanadallasituazione
reale in cui si trova il prodotto che arriva nel piatto del consumatore. Infatti, sulla
composizione di una pera, di una mela o che dir si voglia influiscono non solo le
modalit di coltivazione (quindi il fatto se si sia fatto ricorso o meno alluso di
fertilizzantichimici),maanchelecaratteristichegenetichedellapianta,lecondizioni
pedoclimatichedelluogodicoltivazione,lecondizioniditrasporto,conservazioneed
eventualmentetrasformazionecuilalimentosottoposto.

Perquestaragioneabbiamovolutoscendereincamposimulandoquantoaccadead
uncomuneconsumatoreche,abitandoaRomaoMilano,erecandosiafarelaspesa
inunpuntovenditadellagrandedistribuzionevieneassalitodaldubbioseacquistare
frutta e verdura convenzionali o se optare piuttosto per pomodorini e fragole
biologicheespostenelloscaffaleafianco;oancoradellamammaapprensivachenon
1

sasepreferiremeleecarotedelfruttivendolosottocasaospingersifinoalnegozio
dialimentibiologicidallaltrapartedellacitt,persceglierefruttaeverdurabiologici
nellillusionechequestialimentipossanogiovareallasalutedeiproprifigli.

Edproprioperquestaragionecheabbiamovisitato10puntivenditaperognicitt,
RomaeMilano,acquistandoin4ipermercatiosupermercatimele,fragole,carotee
pomodori sia convenzionali che biologici, oltre ad acquistare gli stessi prodotti
presso3fruttivendoliconvenzionalie3negozibiologiciperognicitt.

Oltre100iprodottiportatiinlaboratorioperverificarelapresenzadiantiossidanti,
salimineralieresiduidipesticidi.Conqualirisultati?

Le differenze nutrizionali evidenziate dai nostri test sono davvero poche, e non
sempre a favore dei prodotti bio. Gli antiossidanti sono risultati assolutamente
comparabili nei prodotti bio e non bio: polifenoli, vitamina C, betacarotene e
licopene erano presenti nelle stesse quantit in mele, fragole, carote e pomodori
ottenutisecondoidettamidellagricolturaconvenzionaleediquellabiologica.
Abbiamo riscontrato una maggior quantit di fosforo e potassio nelle fragole
convenzionali,mentreinitratidellecarotebiosonorisultatiasorpresapielevati.
Per quanto riguarda i residui di pesticidi, questi erano presenti in quasi tutti i
campioniconvenzionalicheabbiamoportatoinlaboratorioemoltidiquestiprodotti
presentavano fino a 34 residui. Residui di pesticidi che abbiamo riscontrato anche
su un campione di fragole e 7 campioni di pomodori bio. Le quantit riscontrate
risultavanoinmolticasida10a100volteinferioririspettoailimitimassimiammessi
dalla legge. Due soli campioni di fragole non bio, acquistate a Roma presso due
catenedellagrandedistribuzione,nonsonorisultatianormaacausadellapresenza
diresiduidiunasostanzanonautorizzataallusosullefragolenelnostroPaese.
Questo nostro lavoro non ha la pretesa di smontare le decine se non centinaia di
studi scientifici condotti al fine di confrontare la qualit dei prodotti biologici e
convenzionali. Tra laltro, nella nostra indagine, per ovvie ragioni, non abbiamo
verificatolimpattosullasalutedeicibiacquistatieanalizzati.

Ilnostrolavorovuole,per,serviredastimoloaffinchilconfrontotrabioenonbio
non si fermi al campo, ma prenda in considerazione la realt degli scaffali, dove il
prodottobiologicoeconvenzionaleoffertoalconsumatorepuaverecaratteristiche
qualitative diverse rispetto a quelle vantate dalle pagine patinate di riviste
scientificheinternazionali,perilfattochelaprovenienza,lavariet,lapermanenza
sulmercatosonoinrealtdiverse.
Unico dato certo, che emerge incontrovertibile la maggior presenza di residui di
pesticidi nelle colture convenzionali rispetto alle biologiche, dato gi confermato
anchedadatiepidemiologiciottenutianalizzandoleurinedeiconsumatori.

Quello che chiediamo quindi uninformazione corretta al consumatore.


Informazione che deve dire chiaramente che una vera e propria differenza
nutrizionaletraprodottibioenonbiochesiacquistanoneinegozidellenostrecitt
forse non c e che i vantati effetti benefici sulla salute sbandierati dai pi al
momentononsonostatidimostratidanessunostudioscientifico.

Uninformazionechedebbaanchechiarirealconsumatoreche,benchlagricoltura
biologicasiabasatasuvalidiprincipicheconsentonodiprodurrealimentiutilizzando
pratiche il pi possibile sostenibili, con lobiettivo di mantenere la biodiversit, di
prevenirelimpoverimentodelsuoloegarantireilbenessereanimale,sceglierebio
noncostituiscesempreecomunqueunasceltaamicadellambiente.

Informazionesemplice,chiaraetrasparente,ancheintemadiagricolturabiologica.
Questovogliamo.Tantopicheilbiosipagaacaroprezzoeproprioperquestonon
mancachispeculasuunmercatoinrapidaespansione.

EmanuelaBianchi,centrocompetenzealimentazioneesalute,settembre2015

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