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1.1
0 per ogni x, y 2 X
di A si denota A.
(viii) Si dice frontiera o bordo di A linsieme @A = A \ X \ A.
Ricordiamo che
A =
C2C
A `e un chiuso se e solo se A = A;
A `e un chiuso se e solo se A contiene i suoi punti di accumulazione.
1.2. ESEMPI
1.2
Esempi
d : RN RN ! R,
d (x1 , x2 , . . . , xN ), (y1 , y2 , . . . , yN ) =
PN
i=1 |xi
yi | 2 .
(1.1)
Si ha che (RN , d) `e uno spazio metrico. Si pu`o facilmente verificare che anche
le due funzioni
d1 : RN RN ! R,
d1 : RN RN ! R,
d1 (x1 , . . . , xN ), (y1 , . . . , yN ) =
N
X
i=1
|xi
yi |,
yi |,
ovviamente non `
e lunica; ad esempio la metrica discreta induce una topologia diversa.
1. Su CN consideriamo la distanza
d : CN CN ! R,
d (z1 , z2 , . . . , zN ), (w1 , w2 , . . . , wN ) =
Si ha che (CN , d) `e uno spazio metrico.
PN
i=1 |zi
w i |2 .
Esempio 1.10. Siano (X, dX ) uno spazio metrico e D un insieme non vuoto.
Una funzione f : D ! X si dice limitata se f (D) `e limitato in X. Sia
L(D, X) = {f : D ! X : f `e limitata}.
L(D, X) munito della distanza
d1 (f, g) = sup{dX (f (t), g(t)) : t 2 D}
`e uno spazio metrico2 . d1 si dice metrica uniforme.
Per farci unidea di come siano fatte le palle nella metrica uniforme, consideriamo ad esempio il caso in cui X sia R munito della metrica usuale (Esempio
1.2). Se f 2 L(D, R) e r > 0, la palla chiusa di centro f e raggio r `e
r) = {g 2 L(D, R) : sup |f (t)
B(f,
g(t)| r}
t2D
= {g : D ! R : g `e limitata e f (t)
Esempio 1.11. Sia X = C 0 ([0, 1]) linsieme delle funzioni reali continue su
[0, 1]. Essendo le funzioni continue su un intervallo chiuso e limitato limitate, si
ha che C 0 ([0, 1]) L([0, 1], R). Quindi C 0 ([0, 1]) munito della metrica indotta
dalla metrica uniforme di L([0, 1], R), data da
d1 (f, g) = max |f (t)
t2[0,1]
2 lo
g(t)|,
f, g 2 C 0 ([0, 1]),
1.2. ESEMPI
1
0
|f (t)
g(t)| dt,
Quindi
Bd1 (f, r) Bd1 (f, r)
dove Bd1 (f, r) = {g 2 C 0 ([0, 1]) : d1 (g, f ) < r} `e la palla aperta di centro f e
raggio r rispetto alla metrica d1 e Bd1 (f, r) = {g 2 C 0 ([0, 1]) : d1 (g, f ) < r} `e
la palla aperta di centro f e raggio r rispetto alla metrica d1 .
Ne segue che se A C 0 ([0, 1]) `e aperto in (C 0 ([0, 1]), d1 ) allora `e aperto anche
in (C 0 ([0, 1]), d1 ) (cio`e la topologia indotta su C 0 ([0, 1]) da d1 `e pi`
u fine di
quella indotta da d1 ). Notiamo che il viceversa `e falso, cio`e ci sono aperti in
(C 0 ([0, 1]), d1 ) che non sono aperti in (C 0 ([0, 1]), d1 ). Ad esempio, la palla
Bd1 (0, 1) = {f 2 C 0 ([0, 1]) : |f (t)| < 1 per ogni t 2 [0, 1]}
`e ovviamente un aperto di (C 0 ([0, 1]), d1 ). Verifichiamo che non `e un aperto di
(C 0 ([0, 1]), d1 ): se per assurdo lo fosse, esisterebbe r > 0 tale che
Bd1 (0, r) Bd1 (0, 1).
Sia
f (t) =
2
0,
4
r t,
(1.2)
se t 2 0, 2r ,
se t 2 2r , 1 ,
(1.3)
d1 (f, 0) =
1
0
|f (t)| dt =
3 lo
r
< r,
2
t
r
2
1.3
Limiti e continuit`
a
Ricordiamo che perche si abbia unicit`a del limite `e cruciale che x0 sia un punto
di accumulazione per A.
Osservazione 1.14. Siano (X, dX ), (Y, dY ) due spazi metrici, x0 2 X, ` 2 Y .
Se A, B X, B A, x0 `e un punto di accumulazione per A e per B e f : A ! Y ,
allora4 da
lim f (x) = ` in A
x!x0
segue che
lim f
x!x0
4 lo
(x) = `
in B,
`
1.3. LIMITI E CONTINUITA
dove f
: B ! Y `e la restrizione di f a B.
oppure
x!x0
La continuit`
a di funzioni tra spazi metrici `e una propriet`a topologica, cio`e dipende dalle topologie (famiglie di aperti) e non dalle particolari metriche che le
generano. Vale infatti la seguente proposizione.
(U ) `e un aperto di X;
(V ) `e un chiuso di X.
g : Y ! Z.
f `e continua in
implica |d(x, y)
(1.4)
`
1.3. LIMITI E CONTINUITA
(1.5)
1.3.1
Esempi
Esempio 1.23. Sia T : C 0 ([0, 1]) ! C 0 ([0, 1]) la funzione definita come
Z x
T (f )(x) =
f (t) dt.
0
Notiamo che, per il Teorema di Weierstra, C 0 ([0, 1]) = Cb ([0, 1], R) e muniamo
C 0 ([0, 1]) della metrica uniforme definita in (1.5), cio`e
d1 (f, g) = sup |f (x)
x2[0,1]
g(x)|,
Si ha allora che
d1 (T (f ), T (g)) = sup |T (f )(x)
x2[0,1]
= sup
x2[0,1]
sup
x2[0,1]
T (g)(x)|
(f (t)
g(t)) dt
|f (t)
10
Dato " > 0, basta allora scegliere = " in modo che se d1 (f, g) < si abbia
che d1 (T (f ), T (g)) < ". Quindi T `e continua da C 0 ([0, 1]) munito della metrica
uniforme in se.
Esempio 1.24. Sia T : C 0 ([0, 1]) ! C 0 ([0, 1]) la funzione definita come
T (f )(x) = f (0).
Lasciamo allo studente la facile verifica che T `e continua da C 0 ([0, 1]) munito
della metrica uniforme in se.
Esempio 1.25. Poniamo X = C 0 ([0, 1]). Su X consideriamo due metriche: la
metrica uniforme d1 definita in (1.6) e la metrica integrale
d1 (f, g) =
1
0
|f (t)
g(t)| dt,
f, g 2 C 0 ([0, 1]).
non `e continua. Infatti, se lo fosse, dato " = 1 esisterebbe > 0 tale che
d1 (f, 0) < implicherebbe d1 (f, 0) < 1. Ragionando come nellesempio 1.11 e
considerando la funzione
(
2 4 t, se t 2 0, 2 ,
f (t) =
0,
se t 2 2 , 1 ,
1.3.2
<
`
1.3. LIMITI E CONTINUITA
11
k (x1 , x2 , . . . , xN ) = xk
(1.7)
`e continua.
k (y1 , y2 , . . . , yN )| = |xk yk |
v
uN
uX
t (xi yi )2 = d((x1 , x2 , . . . , xN ), (y1 , y2 , . . . , yN )).
i=1
implichi che
La proposizione precedente, combinata con le proposizioni 1.26 `e 1.19 consente di riconoscere facilmente la continuit`a di molte funzioni. Consideriamo ad
esempio la funzione f : R2 ! R, f (x1 , x2 ) = log(1 + x21 + |x2 |) e discutiamone la continuit`
a. Osserviamo che le funzioni (x1 , x2 ) 7! x1 e (x1 , x2 ) 7! x2
sono continue per la Proposizione 1.27. Essendo la funzione t 7! |t| continua,
(x1 , x2 ) 7! |x2 | `e continua perche composizione di funzioni continue (Proposizione 1.19). Grazie alla Proposizione 1.26, la funzione (x1 , x2 ) 7! x21 `e continua
12
essendo il prodotto di funzioni continue e quindi (x1 , x2 ) 7! 1 + x21 + |x2 | `e continua essendo somma di funzioni continue. Essendo la funzione t 7! log t continua
su (0, +1), dalla Proposizione 1.19 segue che (x1 , x2 ) 7! log(1 + x21 + |x2 |) `e
continua perche composizione di funzioni continue.
Esercizio 1.28. Ragionando come sopra, si spieghi perche la funzione
p 2 2 2
g : R4 ! R, g(x1 , x2 , x3 , x4 ) = cos(x1 x2 ) + e x1 +x2 +x3 ,
`e continua su R4 .
Vediamo ora due esempi in cui lo studio della continuit`a di una funzione di pi`
u
variabili si rivela pi`
u delicato.
Esempio 1.29. Studiamo la continuit`a della funzione
8
3 2
< x y , se x > 0 e y > 0,
2
6
f : R ! R, f (x, y) = x + |y|3
:
0,
altrimenti.
(x,y)!(x0 ,0)
f (x, y) = f (x0 , 0) = 0
(x,y)!(x0 ,0)
(x, y) =
lim
x3 y 2
= 0 in A.
+ |y|3
(x,y)!(x0 ,0) x6
(1.8)
Usando le ben note regole per il calcolo dei limiti ed osservando che non si
presentano forme di indecisione essendo x0 > 0, si ottiene che
x3 y 2
0
= 6 = 0.
6
3
x0
(x,y)!(x0 ,0) x + |y|
lim
`
1.3. LIMITI E CONTINUITA
13
(x,y)!(0,0)
(x, y) =
A
x3 y 2
= 0 in A.
(x,y)!(0,0) x6 + |y|3
lim
(1.9)
(1.10)
che vale per ogni a, b 2 R. Da (1.10) segue che |x3 |y|3/2 | 12 (x6 + |y|3 ) e quindi
0
Dato che lim(x,y)!(0,0)
x3 y 2
|x|3 |y|3/2 p
1p
=
|y|
|y|.
x6 + |y|3
x6 + |y|3
2
p
1
|y| = 0, per il Teorema dei Due Carabinieri conclu2
x3 y 2
x6 +|y|3
(x,y)!(x0 ,x0 )
se x0 (sin x0
se x0 (sin x0
x0 ) > 0,
x0 ) < 0,
|b|)2 a2 + b2
2|ab|.
14
P = (x, y)
(x,y)!(0,0)
= lim
t!0
t(t
t4 ) = lim
1 3
6t
t + t4 )
t(sin t
t!0
t4
+ o(t3 )
t4
t + t4 )
1
6
in B.
`| < "
(1.11)
Nel calcolo del limite lim(x,y)!(0,0) f (x, y) lo studente potrebbe avere la tentazione di
x(sin x y)
x(x y)
`
1.3. LIMITI E CONTINUITA
15
log(1 + x2 y 2 )
.
x2 + y 2
! 0,
2
r
r2
r!0+
r!0+
r!0+
r cos sin2
= 0.
cos2 + r2 sin4
xy 2
x2 +y 4 .
(1.12)
Ciononostante il lim(x,y)!(0,0) f (x, y) non esiste. Per verificare che il limite non
esiste, poniamo P = {(t2 , t) : t 6= 0} R2 \ {(0, 0)} e, osservando che (0, 0) `e
un punto di accumulazione di P , calcoliamo
lim
(x,y)!(0,0)
t4
1
=
4
t!0 2t
2
in P.
Daltra parte, ricordando dalla (1.12) che, per ogni 2 [0, 2) fissato,
lim
(x,y)!(0,0)
(x, y) = 0
in A ,
1.3.3
Funzioni di pi`
u variabili reali a valori in RM
16
fk (X0 )| <
"
,
M
k=1
segue che
v
uM
uX
dRM (f (X), f (X0 )) = t
|fk (X)
k=1
fk (X0 )|2
M
X
k=1
|fk (X)
studente `
e invitato a dimostrare (1.13) per esercizio ragionando per induzione su M .
17
1.4
Definizione 1.37. Sia (X, d) uno spazio metrico. Si dice che una successione
{xn }n2N a valori in X converge a ` 2 X (e si scrive limn!1 xn = ` o xn ! `)
se
per ogni " > 0 esiste n
tale che, per ogni n n
, d(xn , `) ".
con xn,k 2 R.
8 lo
18
1.4.1
g(t)| : t 2 D},
n
,
sup |f (t)
t2D
n
e per ogni t 2 D,
g(t)| ".
Sottolineiamo che l
n nella (1.14) dipende solo da "; in particolare non dipende
da t 2 D. Si parla quindi di convergenza uniforme di funzioni.
Definizione 1.40. Se fn ! f in L(D, R), cio`e se vale (1.14), si dice che fn
converge a f uniformemente.
Sottolineiamo che l
n nella definizione 1.41 pu`o dipendere sia da t sia da ".
` immediato dimostrare che se una successione di funzioni fn 2 L(D, R) conE
verge uniformemente a f , allora fn ! f puntualmente. Il viceversa `e falso, cio`e
la convergenza puntuale non implica quella uniforme, come mostrano i seguenti
esempi.
19
1
Figura 1.4: Le funzioni fn (x) = xn sullintervallo [0, 1].
Esempi 1.42. (i) Sia D = [0, 1] e, per ogni n 2 N, sia fn : [0, 1] ! R,
fn (x) = xn (si veda la figura 1.4).
Osserviamo che
lim fn (x) =
n!1
0,
1,
se x 2 [0, 1),
se x = 1.
f (x)| = 1 6! 0,
n!1
(1.15)
20
fn
2
n
1.4.2
Completezza
Definizione 1.43. Una successione {xn } in uno spazio metrico (X, d) si dice di
Cauchy se per ogni " > 0 esiste n
2 N tale che, per ogni n, m n
, d(xn , xm ) ".
Ricordiamo che una successione convergente `e necessariamente di Cauchy, mentre il viceversa in generale `e falso; gli spazi metrici per i quali il viceversa `e vero
si dicono completi.
Esempi 1.45.
y| non `e completo.
1
1
|f (t)
g(t)| dt,
21
>
1, n1 ,
< 1, se x 2
1 1
fn : [ 1, 1] ! R, fn (x) = nx, se x 2
(1.16)
, ,
>
1 n n
:
1,
se x 2 n , 1 .
fn
1
1
n
1
n
1
Figura 1.6: La funzione fn definita in (1.16).
Si ha che
d1 (fn , fm ) =
1
1
|fn (x)
fm (x)| dx =
1
n
1
m
! 0.
n,m!1
Quindi {fn }n2N `e di Cauchy in (C 0 ([ 1, 1]), d1 ). Dimostriamo che {fn }n2N non
converge in (C 0 ([ 1, 1]), d1 ). Se, per assurdo, esistesse f 2 C 0 ([ 1, 1]) tale che
fn ! f rispetto alla metrica d1 , si avrebbe che, per ogni r 2 (0, 1) e n > 1/r,
0
Z
Z
r
1
1
1
|f (x) + 1| dx
|f (x)
1
n
|f (x) + 1| dx =
fn (x)| dx = d1 (fn , f )
1
n
|f (x)
fn (x)| dx
! 0
n!1
da cui seguirebbe che f (x) = 1 per ogni x 2 ( 1, r) e per ogni r 2 (0, 1), cio`e
f (x) = 1 per ogni x 2 ( 1, 0). Ragionando in modo simile si ottiene anche
che f (x) = 1 per ogni x 2 (0, 1). Questo `e assurdo dato che f deve essere in
(C 0 ([ 1, 1]), d1 ) e quindi continua in [ 1, 1].
Concludiamo quindi che esiste una successione di Cauchy in (C 0 ([ 1, 1]), d1 )
che non converge e pertanto (C 0 ([ 1, 1]), d1 ) non `e completo.
Lasciamo allo studente la facile dimostrazione del seguente risultato.
22
Teorema 1.47. Se (X, d) `e uno spazio metrico completo e E X `e un sottoinsieme chiuso di X allora E con la metrica indotta da X `e uno spazio metrico
completo.
Teorema 1.48. Siano D un insieme non vuoto e (X, dX ) uno spazio metrico
completo. Allora
L(D, X) = {f : D ! X : f `e limitata}
munito della metrica uniforme
d1 (f, g) = sup{dX (f (t), g(t)) : t 2 D}
`e uno spazio metrico completo.
n
, sup dX (fn (t), fm (t)) ",
t2D
cio`e
per ogni " > 0 esiste n
tale che
per ogni n, m
n
e t 2 D, dX (fn (t), fm (t)) ".
(1.17)
n
e t 2 D, dX (fn (t), f (t)) ".
(1.18)
23
x!x0 n!1
n!1 x!x0
(1.19)
cio`e si pu`
o scambiare lordine dei limiti limn!1 e limx!x0 : operazione non
scontata e non ammissibile in generale. Lo studente saprebbe fare un esempio
in cui le ipotesi del teorema 1.50 non siamo soddisfatte e (1.19) non valga?
24
Corollario 1.52. Siano (X, dX ) uno spazio metrico e (Y, dY ) uno spazio
metrico completo. Allora Cb (X, Y ) `e uno spazio metrico completo.
f (x)| =
x2[ 1,1]
sup
x2[ 1,1]
1p
1
n2
x2n
0 =
1
!0
n2
per n ! 1,
quindi fn ! f uniformemente.
Esempio 1.54. Studiamo la convergenza puntuale e uniforme della successione
di funzioni
nx
fn : [ 1, 1] ! R, fn (x) =
.
1 + n2 x 2
Si vede facilmente che fn converge puntualmente alla funzione f = 0 identicamente nulla. Abbiamo che
fn0 (x) = n
cosicche fn0 (x) > 0 se x 2
max fn (x) = fn
x2[ 1,1]
1 1
n, n
1
1
=
n
2
1 n2 x 2
,
(1 + n2 x2 )2
min fn (x) = fn
x2[ 1,1]
1
n
1
.
2
Segue che
sup |fn (x)
x2[ 1,1]
0| =
1
2
e quindi fn non converge uniformemente alla funzione nulla (e quindi non converge uniformemente a nessunaltra funzione, dato che il limite uniforme, se
esiste, coincide necessariamente con quello puntuale.)
1.4.3
25
n!1
fn (t) dt =
a
f (t) dt.
a
f (t) dt.
a
T (g)| =
(f (t)
a
sup |f (t)
g(t)) dt
g(t)|
t2[a,b]
g(x)|
b
a
|f (t)
1 dt = (b
a
g(t)| dt
a)d1 (f, g).
Dato " > 0, basta allora scegliere = b " a in modo che se d1 (f, g) <
che |T (f ) T (g))| < ". Quindi T `e continua.
si abbia
b
a
fn (t) dt !
f (t) dt,
a
26
fn
2
n
cosicche limn!1
1.5
Rb
a
n!1
fn (t) dt 6=
Rb
a
f (t) dt.
Definizione 1.57. Siano (X, d) uno spazio metrico e A X. SSi dice che A
`e compatto se per ogni famiglia U di aperti diSX tali che A U 2U U esiste
una sottofamiglia U 0 U finita tale che A U 2U 0 U (cio`e ogni ricoprimento
aperto di A ammette uno sottoricoprimento finito).
Ricordiamo le seguenti propriet`a (che dovrebbero essere gi`a note allo studente).
(i) A X `e compatto in uno spazio metrico (X, d) se e solo se per ogni successione {xn }n2N A a valori in A esistono una sottosuccessione {xnk }k2N
ex
2 A tali che xnk ! x
.
(ii) Se uno spazio metrico (X, d) `e compatto allora `e completo.
(iii) Se (X, dX ) e (Y, dY ) sono spazi metrici e f : X ! Y `e una funzione
continua, allora f (K) `e compatto in Y per ogni K X compatto.
(iv) Teorema di Heine-Cantor. Siano (X, dX ) e (Y, dY ) due spazi metrici e f : X ! Y una funzione continua. Se X `e compatto allora f `e
uniformemente continua9 .
9 Dati due spazi metrici (X, d ), (Y, d ), una funzione f : X ! Y si dice uniformemente
X
Y
continua se per ogni " > 0 esiste > 0 tale che, per ogni x1 , x2 2 X, se dX (x1 , x2 ) < allora
dY (f (x1 ), f (x2 )) < ".
27
per ogni x 2 X.
Si verifica facilmente che in un qualunque spazio metrico X, se A X `e compatto allora A `e chiuso e limitato. Se X = RN , vale anche il viceversa grazie al
Teorema di Heine-Borel. In generale per`o il viceversa `e falso; ad esempio, nello
1)
spazio metrico C 0 ([0, 1]) munito della metrica uniforme la palla chiusa B(0,
`e chiusa e limitata ma non `e compatta, dato che la successione fn (x) = xn non
ammette alcuna sottosuccessione convergente uniformemente (si veda lesempio
1.42-(i)).
1.6
Definizione 1.58. Uno spazio normato `e una coppia (X, k k), dove X `e uno
spazio vettoriale reale (o complesso) e k k : X ! R `e una funzione (detta
norma) verificante le seguenti propriet`a:
(i) kxk
2 C se X `e uno spazio
d(x, y) = kx
yk
`e una distanza su X (metrica indotta dalla norma). Quindi ogni spazio normato
`e uno spazio metrico.
10 lo
28
y) + yk kx
yk + kyk,
kyk = k( x + y) + xk kx
yk + kxk
kyk kx
yk.
yk <
Definizione 1.60. Uno spazio normato che sia completo rispetto alla metrica
indotta dalla norma si dice spazio di Banach.
1, consideriamo la norma11
q
PN 2
k(x1 , x2 , . . . , xN )k =
i=1 xi
(1.21)
11 lo
29
b
a
|f (t)| dt
(1.23)
otteniamo uno spazio normato che non `e uno spazio di Banach (si riveda
lesempio 1.46).
Esempio 1.64. Per a, b 2 R con a < b, si consideri linsieme C 1 ([a, b]) delle
funzioni derivabili in [a, b] (cio`e derivabili in (a, b), derivabili da destra in a e
derivabili da sinistra in b) con f 0 2 C 0 ([a, b]) (dove f 0 `e la derivata di f in (a, b),
0
la derivata destra f+
(a) in a e la derivata sinistra f 0 (b) in b). Osserviamo che
1
(C ([a, b]), k k1 ) `e uno spazio normato ma non uno spazio di Banach. Ad
esempio, per a = 1 e b = 1, consideriamo la successione di funzioni
r
1
fn : [ 1, 1] ! R, fn (x) = x2 + .
(1.24)
n
per ogni x 2 [ 1, 1]
30
!g
0
lim fn (t) = lim fn0 (t)
n!1
n!1
cio`e si pu`
o scambiare lordine delle operazioni di limite e di derivata, procedura
non scontata e non ammissibile in generale: perche?
Inoltre il teorema 1.65 garantisce che C 1 ([a, b]) munito della norma
n
o
kf k = sup |f (t)| + |f 0 (t)| : t 2 [a, b]
1.6.1
Norme equivalenti
per ogni x 2 X,
per ogni x 2 X.
(1.25)
(1.26)
31
1, la norma euclidea
k(x1 , x2 , . . . , xN )k =
e la norma16
k(x1 , x2 , . . . , xN )k1 =
PN
2
i=1 xi
N
X
i=1
|xi |
PN
2
i=1 xi
N
X
i=1
|xi |
16 lo
|xi |
PN
2
i=1 xi
(1.27)
32
|xi |
X
N
i=1
X
N
i=1
N
N
|xi | + |xN +1 |
|xi |
X
N
x2i
i=1
X
N
i=1
= (N + 1)
x2i
N
+1
X
+ |xN +1 |2 + 2
X
N
i=1
|xi | |xN +1 |
+ |xN +1 |2 + 2 N |xN +1
v
uN
uX
|t
x2
+ |xN +1 |2 + N |xN +1 |2 +
i=1
X
N
i=1
x2i
x2i
i=1
e quindi (1.27) vale anche per N + 1. Abbiamo allora per induzione che (1.27)
vale per ogni N 1.
qP
N
2
Esempio 1.70. In RN , la norma euclidea k(x1 , x2 , . . . , xN )k =
i=1 xi e la
norma17
k(x1 , x2 , . . . , xN )k1 = max |xi |
i2{1,...,n}
i2{1,...,n}
33
i=1
N
X
i=1
PN
i=1
xi ei 2 X,
x i ei
max
kei k
|xi |
max
i2{1,2,...,N }
i2{1,2,...,N }
i=1
kei k
N kxk
x
kxk
Ckxk.
(1.29)
34