soffocata, ma l' eco delle lotte raggiunge la parte occidentale, dove altri due leaders emergono
dalla massa degli schiavi - Salvio nella regione di Alicie ed Eraclea, Atenione tra Segesta e
Lilibeo - per essere repressi dall'abile comandante Aquilino.
Le due rivolte causano danni notevoli, ma la Sicilia ricostituisce presto le sue ricchezze e fa da
sfondo anche nella guerra civile tra Bruto e Cassio, e i triunviri Antonio, Ottaviano e Lepido,
quando a Sesto, figlio di Pompeo, viene riconosciuto, dai triunviri, il potere sull'isola, sulla
Sardegna e sulla Corsica (39a. C.). Ma l'accordo non dura a lungo e si giunge alla battaglia di
Anzio (31 a. C.) con Ottaviano capo incontrastato dell'impero. Per tutta l'et imperiale, in Sicilia
nessuno aveva avuto la volont di farsi avanti e iniziare la carriera amministrativa, ma ci
nonostante le classi medie e alte si distinguevano nella ricchezza e nello sfruttamento delle terre.
Questa prosperit era la base per attivit quali il commercio, le industrie navali e l'esportazione.
Per quanto riguarda il commercio in Sicilia, sono stati rinvenuti oggetti di terracotta che
attestano gli spostamenti e i contatti con Africa, Spagna e Gallia. Un esempio dato dalla
necropoli di Sabucina.