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1.
il numero di conduttori;
il tipo di posa.
linee aeree;
linee in cavo.
Le linee aeree sono costituite da conduttori nudi (non isolati), posati in aria e fissati
su sostegni di vario tipo (pali, mensole, ecc.) con lintermediario di elementi isolanti
(isolatori); lisolamento fra i conduttori assicurato dallaria, lisolamento fra i
conduttori e la terra assicurato dagli isolatori.
Le linee in cavo, invece, impiegano cavi elettrici con conduttori isolati fra loro e verso
massa mediante appositi materiali isolanti (gomma, carta impregnata, olio, ecc.) e
posati in vario modo (canaline, tubazioni, ecc.).
FIGURA 1.2
Per corde spiroidali si intende il conduttore formato da 3 e pi fili cilindrici disposti in
uno o pi strati concentrici.
Di seguito si fa riferimento ai conduttori nudi impiegati nelle linee aeree:
1) conduttori di rame e di leghe di rame;
2) conduttori di acciaio rivestiti di rame;
3) conduttori omogenei, bimetallici e speciali di alluminio e sue leghe;
Luso di essi deriv dalla necessit per elevatissime tensioni di avere un diametro
notevole del conduttore (ad evitare le perdite per effetto corona), pur volendosi in
certi casi mantenere una sezione conduttiva limitata.
I due tipi affermatisi di conduttori tubolari sono:
FIGURA 1.2a
1.2b Conduttori di acciaio rivestiti di rame (fili di Copperweld, Staku, Cu-Fer, ecc.)
Si tratta di fili o corde formate da fili bimetallici costituiti da unanima in acciaio ad alta
resistenza, con uno strato protettivo esterno di rame: la preparazione dei lingotti
bimetallici di partenza e la lavorazione sono condotte in modo da determinare una
notevole ancoratura del rame sullacciaio. A secondo del tipo di lavorazione eseguito
si attribuisce il nome al conduttore.
4
kg
mm 2
due volte e mezzo quella di un filo di egual diametro di rame trafilato) con una
conducibilit che il 3040% di quella del filo di rame, e rispetto ad un filo di acciaio
di egual diametro si ha una resistenza meccanica di poco inferiore ed una
conducibilit circa tripla. Alle alte frequenze, a causa delleffetto pellicolare la
conducibilit dielettrica poco diversa da quella dei fili di rame dello stesso diametro.
In italia tali conduttori hanno sinora applicazioni notevoli nei fili telefonici, in
sostituzione di quelli di acciaio e di quelli di bronzo (rispetto a questi ultimi anche per
la minor facilit di furti) ed in alcune linee di trasporto di energia nei trefoli di guardia
(per avere una corda di guardia di maggiore conducibilit, maggior resistenza alla
corrosione rispetto alla corda normale di acciaio zincato).
Limpiego di fili rivestiti di rame pure preconizzato per linee rurali, specie di
montagna, linee speciali con campate molto lunghe e particolari grande campate di
attraversamento.
I fili copperweld trovano pure un conveniente impiego nei tiranti metallici (per la
alluminio
acciaio
FIGURA 1.2c
I conduttori bimetallici in lega di alluminio-acciaio permettono, a parit di rapporto fra
le sezioni di alluminio e quelle di acciaio, di ottenere una resistenza alla rottura per
trazione dal 32 al 40% superiore; sono soprattutto utilizzati per grandi attraversamenti
o dove si vuole che il conduttore abbia una riserva di resistenza meccanica di
sicurezza, in caso di sovraccarichi eccezionali di neve o ghiaccio.
Se tecnicamente i conduttori di tipo alluminio non sono inferiori a quelli di rame, in
zone soggette a fumi solforosi o nelle zone dei soffioni boraciferi di Larderello il rame
si corrode rapidamente, convengono, quindi, conduttori di alluminio puro o in lega di
alluminio ad evitare corrosione dellanima di acciaio dei conduttori bimetallici. Questi
ultimi possono essere portati a sopportare regolare servizio senza difficolt anche in
atmosfere aggressive (fumi industriali, umidit salina ed elevata temperatura) e ci
mediante opportuna ingrassatura eseguita in fabbricazione dellanima di acciaio, e se
necessario anche del mantello di alluminio.
In italia i conduttori di alluminio sono stati poco impiegati per le linee di distribuzione a
media e bassa tensione con molte derivazioni, per la maggior difficolt rispetto al
rame dei morsetti di derivazione e dei raccordi.
Per le piccole linee, ai prezzi attuali di rame e alluminio, si ha per questultimo
sempre una notevole economia.
Per le linee ad altissima tensione il diametro dei conduttori viene scelto in relazione
alla perdite per effetto corona. Pi che il valore assoluto di dette perdite interessa
linizio degli effluvi ed i disturbi che possono essere dati (qualora la linea attraversi
zone ricche di abitazioni) agli apparecchi riceventi radio e televisivi (in particolare per
le trasmissioni radio ad onde medie, assai meno sensibili i disturbi sulle onde corte).
Si ricorre per tanto in questi casi a conduttori ingrossati, ovvero conduttori di alluminio
acciaio dilatati. Tali conduttori devono avere le seguenti caratteristiche:
comportarsi meccanicamente in modo non diverso dai conduttori pieni che
devono sostituire, anche in clima difficile;
avere una durata di servizio non diversa dai conduttori pieni che sostituiscono;
avere un costo inferiore al conduttore pieno, per compensare le maggiori perdite
(per la minor sezione conduttiva e la maggior caduta di tensione) e giustificare la
convenienza dimpiego del conduttore ingrossato;
presentare facilit di messa in opera e buona adattabilit alla morsettiera
occorrente.
Tempo fa si avuto un certo impiego dei conduttori di rame con mantello tubolare del
tipo Anaconda; ma i conduttori cavi di rame sono stati detronizzati dai conduttori in
alluminio-acciaio in relazione ai loro prezzi relativi.
Per i conduttori alluminio-acciaio, numerosi tentativi di eseguire conduttori cavi non
hanno avuto notevole risultato, ritenendo preferibile adottare una soluzione compatta
senza cavit evitando spazi vuoti in cui possa stagnare acqua o condensarsi umidit
atmosferica o salsedine che pu compromettere lintegrit dellanima in acciaio alla
quale affidata, in gran parte, la resistenza meccanica del conduttore.
La soluzione Alcoa di cordare sullanima di acciaio degli spaghi di carta (o di juta)
impregnati con oli adatti, con intercalato qualche filo di alluminio per occupare spazio
e dare conveniente supporto radiale agli strati esterni del mantello di fili di alluminio.
La convenienza dimpiego di un conduttore ingrossato, essendo questo a parit di
peso per ovvie ragioni, pi costoso di un conduttore di tipo normale, pu essere
limitata, o giustificata da ragioni particolari.
I conduttori, a qualunque tipo appartengano, vengono forniti dalle trafilerie in rotoli o
matasse quando sono di piccole sezioni; avvolti su bobine quando sono di sezione
maggiore.
Per ragioni pratiche di trasporto non mai possibile eccedere un certo peso e quindi
una determinata lunghezza di conduttori o, come si dice, pezzatura.
Come conseguenza necessario giuntare le varie pezzature per formare la
lunghezza desiderata e tale giunzione deve assicurare oltre che la continuit elettrica
anche la necessaria resistenza meccanica.
I1
E1
I2
E2
FIGURA 1.3a
Nel caso di trasferimento di potenza in corrente alternata, E 1 ed E 2 rappresentano i
V
valori complessi della tensione di fase E
corrente.
Nel caso di linee in corrente continua, essendo 0 , si ha X 0 e VL 0 ; leffetto
dellinduttanza in tal caso nullo.
I parametri R e X sono detti parametri longitudinali o serie.
R
Vr
Vl
FIGURA 1.3b
La variazione totale di tensione da monte a valle data da:
V R I jX I ( R jX ) I
I C jBV
I g GV
, attraversata dalla
10
I1
I 2 = I1
Id
G
Ig
Ic
FIGURA 1.3c
La corrente derivata totale data da:
I d I g I c GV jBV (G jB )V
1.4
Ciascun componente statico, come la linea elettrica, di una rete trifase di produzione,
trasmissione e distribuzione di energia elettrica pu essere rappresentato mediante
un quadripolo trifase a due porte, come mostrato in figura:
P
VPa
VPb
I Pa
I Qa
I Pb
I Qb
I Pc
VPc
I PR= I Pa + I Pb + I Pc
I Qc
I QR= I Qa+ I Qb + I Qc
VQc
VQb
VQa
FIGURA 1.4
Si osservano 3 tensioni in ingresso (differenze di potenziale tra ciascun conduttore di
fase in ingresso ed il riferimento), 3 tensioni in uscita (differenze di potenziale tra
ciascun conduttore di fase in uscita ed il riferimento), 1 tensione V PR-QR pari alla
11
B VQ
D I Q
dove VP, IP, VQ, IQ sono vettori colonna a 3 righe delle grandezze di fase nei punti P e
Q, mentre A, B, C e D sono matrici complesse quadrate del 3 ordine e sono dette
matrici di trasduzione. In particolare, A e D sono matrici di numeri puri, mentre B
una matrice di impedenze e C di ammettenze.
Si pu facilmente dimostrare che condizione necessaria e sufficiente affinch ad un
regime simmetrico (compreso lomopolare) nelle tensioni e nelle correnti in Q
corrisponda un regime simmetrico dello stesso tipo in P, che le matrici A, B, C e D
siano a simmetria ciclica. Ad esempio la matrice A ha la seguente struttura:
a
A an
am
am
a
an
an
am
a
Questa propriet traduce sul modello matematico la condizione fisica che ciascun
componente della rete sia costruito simmetricamente nelle tre fasi.
In realt, i componenti passivi di una rete elettrica di potenza che siano
simmetricamente costruiti nelle tre fasi, soddisfano, eccezion fatta per i trasformatori
a rapporto complesso, alla condizione pi restrittiva di possedere le matrici A,B,C e D
a simmetria totale. Quindi la struttura della matrice A diviene:
a
A am
am
am
a
am
am
am
a
essendo a n a m
12
V Pa
V
Pb
a
a
m
am
V Pc
I
Pa
c
I Pb c m
I Pc c m
am
am
bm
a
am
am
a
bm
bm
b
bm
cm
c
cm
cm
cm
c
d
dm
dm
dm
d
dm
bm
bm
b
dm
dm
d
VQa
VQb
VQc
I Qa
I Qb
I Qc
cio:
V Pa aVQa a m ( 2 )VQa bI Qa bm ( 2 ) I Qa
cio:
V Pa ( a a m )VQa (b bm ) I Qa
Le equazioni:
VPa (a a m )VQa (b bm ) I Qa
I Pa (c c m )VQa (d d m ) I Qa
V Pb (a a m ) 2VQa (b bm ) 2 I Qa
13
In definitiva, una volta ottenute le grandezze in P relative alla fase a, quelle relative
alle fasi b e c possono essere ottenute direttamente da quelle della fase a, per
lappartenenza delle tensioni e delle correnti in P a terne simmetriche (moltiplicando
quindi per ed 2) . Si pu quindi osservare che, in condizioni di funzionamento a
regime sinusoidale e di simmetria delle grandezze elettriche di fase, lanalisi di un
componente costruttivamente simmetrico pu essere condotta riferendosi ad un solo
schema monofase equivalente. Si conclude che la rete nel suo complesso, costituita
di componenti che singolarmente soddisfano alla condizione di simmetria costruttiva,
pu essere studiata su una base monofase (e non trifase). Una tale condizione
verificata quando la rete in esercizio normale, o quando sia affetta da un guasto
simmetrico rispetto alle tre fasi, come nel caso di corto circuito trifase simmetrico.
La riduzione ad una rete monofase equivalente non pi possibile, invece, allorch
intervenga nella rete una causa dissimmetrizzante. Il comportamento di ciascun
componente, in tal caso, non pi descrivibile con un solo schema monofase
equivalente ed occorrono invece, in generale, tre schemi monofasi equivalenti
diversi, uno per ogni fase, caratteristici del componente considerato e della
particolare condizione dissimmetrica di esercizio. La stretta dipendenza di tali schemi
equivalenti dalla condizione di esercizio nullifica lutilit della loro introduzione. In
questi casi si va allora alla ricerca di trasformazioni di coordinate da applicare al
sistema delle tensioni ed al sistema delle correnti di fase tali che, nel nuovo
riferimento, il modello di un componente sia scomponibile in 3 schemi disaccoppiati,
uno alla sequenza diretta, uno alla sequenza inversa, ed uno alla sequenza
omopolare, non collegati galvanicamente, n accoppiati elettromagneticamente tra
loro in nessun punto, tranne che in corrispondenza del componente che sia
costruttivamente non simmetrico.
Essendo inoltre, la linea un componente statico, gli schemi alla sequenza diretta ed
inversa sono uguali tra loro, mentre diversa la rappresentazione della rete alla
sequenza omopolare.
14
2.
15
linduttanza di servizio;
[H/Km];
la capacit di servizio;
[F/Km];
la conduttanza di dispersione; g
[S/Km].
l dx
c dx
g dx
FIGURA 2.1
Si vuole determinare analiticamente tali parametri alla sequenza diretta, alla
sequenza inversa ed alla sequenza omopolare, ricordando che gli equivalenti alla
sequenza diretta ed alla sequenza inversa sono uguali, avendo a che fare con un
componente passivo, mentre si esegue unanalisi specifica per i parametri alla
sequenza omopolare.
I metodi di calcolo usati sono secondo i casi, pi o meno esatti; ci per non ne
inficia la validit pratica non essendo necessario un rigore matematico nella
determinazione delle costanti fondamentali.
16
Km
(1)
dove:
mm 2
Km
2
S la sezione del conduttore in [mm ] :
K = 1,01
K = 1,021,06
sezioni.
I fenomeni che contribuiscono alla determinazione di K sono i seguenti:
a) giunti e le morse di ammarro, pur se realizzati a regola darte, producono
sempre degli aumenti locali di resistenza;
b) la lunghezza effettiva del conduttore maggiore di quella teorica, cio di
quella misurata tra sostegno e sostegno a causa della configurazione del
17
18
I
trefolo di alluminio
anima di acciaio
FIGURA 2.2a
g) i conduttori in generale sono interessati dalleffetto pelle. La corrente, infatti,
tende a circolare sulla superficie del conduttore, quindi si distribuisce in modo
non uniforme lungo nella sezione, con conseguente riduzione della sezione
utile effettivamente attraversata dalla corrente. Ci provoca un incremento
della resistenza apparente del conduttore. Il fenomeno si verifica solo in
regime sinusoidale ed pi evidente con il crescere della frequenza. Non solo,
ma concause del suo aumento sono il modulo della corrente e il raggio del
conduttore. Entrando nello specifico, data la sezione longitudinale di un
conduttore cilindrico percorso dalla corrente alternata I e scelti i due percorsi
come in figura 2.2b, si ha che il flusso, dovuto alla corrente I, variabile
sinusoidalmente, concatenato con il percorso 1 e con il percorso 2, genera
f.e.m. indotte per la legge di Faraday e nascono per la legge di Lenz delle
correnti parassite, tali da opporsi alla causa che le ha generate. Esse hanno
quindi il verso indicato in figura, e, combinandosi con la corrente principale,
danno luogo ad una distribuzione disuniforme della densit di corrente, con un
addensamento di corrente sulla superficie esterna del conduttore. Quindi a
parit di corrente totale, si ha un aumento della potenza dissipata per effetto
Joule. Riassumendo, leffetto pelle provoca un aumento della resistenza
apparente in corrente alternata di un conduttore rispetto alla resistenza che si
misurerebbe sullo stesso conduttore in corrente continua. Per frequenze non
molto elevate, nei manuali sono riportati, tabulati o diagrammati, i valori del
rapporto fra resistenza in corrente alternata e resistenza in corrente continua,
in funzione della quantit m definita da:
19
m 1,595 10 3
f r
Rcc
(2)
dove:
f la frequenza in Hertz;
percorso 1
percorso 2
FIGURA 2.2b
Sperimentalmente stato rilevato che leffetto pelle per le corde di poco
maggiore rispetto ai conduttori massicci. A frequenze elevatissime si suppone
che la corrente sia uniformemente distribuita in uno strato superficiale di
spessore detto spessore di penetrazione che dato dalla espressione:
1
f
(3)
dove:
f la frequenza di esercizio.
20
FIGURA 2.2c
Le equazioni di Maxwell permettono di studiare la distribuzione della corrente,
delle perdite, della resistenza equivalente e della reattanza equivalente del
conduttore cilindrico.
Si ricavano la resistenza e la reattanza equivalente per unit di lunghezza in
R
funzione del parametro
Rca Rcc f 1
Lint,ca Rcc f 2
FIGURA 2.2d
Lo spessore di penetrazione nel rame a 20C alla frequenza di 50 Hz :
68
f
10mm
21
conduttori sottili (o cavi), isolati fra loro e spiralati, in modo che tutti i conduttori
elementari assumano in media le stesse posizioni nella sezione trasversale.
h) La corrente nella sezione del conduttore non ha una distribuzione uniforme sia
per leffetto pelle gi considerato, sia a causa dei flussi prodotti dalle correnti
circolanti nei conduttori vicini, dando origine al fenomeno detto effetto di
prossimit. Si produce, quindi, un aumento della resistenza apparente, tanto
pi grande, quanto pi i conduttori sono vicini.
Pi precisamente si analizzano due casi:
percorso 1
percorso 2
FIGURA 2.2e
percorso 1
percorso 2
FIGURA 2.2f
La determinazione della resistenza dei conduttori di linea, non esige una grande
precisione, anzi in talune circostanze essendo di una unit inferiore alla reattanza
trascurabile.
La resistenza varia notevolmente anche in funzione della temperatura e quindi con le
condizioni di carico e di ambiente.
Pi precisamente, la resistivit del materiale, varia in funzione della temperatura
secondo la formula:
0 (1 T )
2 0 (1 T2 )
1 1 T1 1
T1
T1
dove:
23
rispettivamente T1 e T2;
1
un coefficiente costante per ogni materiale e vale 234,5 per il rame
magnetico; inoltre si trascura la capacit e non si tiene conto della presenza del
terreno.
ds1 ds 2
d12
4
ds1 ds 2 cos
d12
dove:
Quindi ha senso parlare solo di mutua induzione fra due circuiti e non fra due
conduttori.
Si forza il teorema di Neumann, considerando due conduttori e immaginandoli facenti
parte di due circuiti i cui conduttori di ritorno siano talmente lontani dai conduttori in
esame, da non influenzare apprezzabilmente il campo magnetico prodotto dalle
correnti circolanti in essi. Sul tratto continuo del conduttore 1 (figura 2.3a), solo la
parte continua del conduttore 2 fa sentire i suoi effetti e viceversa. Quindi si considera
solo il tratto in cui i conduttori sono paralleli, e tali segmenti di conduttori risultano
mutuamente accoppiati.
1
2
25
FIGURA 2.3a
Di conseguenza, il coefficiente di mutua induzione M 12, tra 2 conduttori paralleli ( =
0) e filiformi, di lunghezza l, dato sempre dallintegrale di Neumann, con lunica
differenza che gli integrali non sono estesi a circuiti chiusi (integrali curvilinei) ma solo
al tratto di parallelismo fra i due conduttori (integrali lineari).
Pi precisamente ds1 e ds2 si sostituiscono dx1 e dx2:
M 12
dx1 dx2
D12 ( x1 x 2 )
Risolvendo lintegrale si ottiene:
M 12 2 l ln
l 2 D12 l
2
l 2 D12 D12
D12
2l
1
2l ln
4
D12
(4)
H
0 4 10 7
, di conseguenza:
10 7
m
4
4
2l
2l
0
1 10 7 2l ln
1
2l ln
4
D12
D12
26
M 12
2l
1 .
2l ln
4
D12
2l
1
2l ln
4
D11
(6)
1
L 10 7 2l ln
D11
[H]
con l e D11 espressi in m e dove la grandezza D11 detta raggio medio geometrico
della sezione; essa la media geometrica delle distanze tra i due elementi delle
27
D11 R e
0,7788 R .
D11
n DSS D
n 1
Osservando che D
28
la resistenza. Ovvero:
a) effetto solenoidale : nel calcolare il raggio medio geometrico e quindi il
coefficiente di autoinduzione della corda, i trefoli si immaginano non spiralati
attorno allanima centrale, ma paralleli allasse centrale. Linduttanza cos
calcolata dovrebbe essere maggiore per tener conto del fatto che i trefoli in realt
sono avvolti e non paralleli. Infatti, ogni strato di trefoli spiralizzati si comporta
come un lungo solenoide che produce un flusso longitudinale, ma poich gli strati
di trefoli, avvolti in senso opposto, sono solitamente pi di uno, il flusso
longitudinale netto molto piccolo e quindi laumento dinduttanza dovuto alla
spiralizzazione dei trefoli pu considerarsi trascurabile. Quindi questo fenomeno
notevole nelle corde con un solo strato di trefoli ed quasi nullo nelle corde con
tre strati di trefoli;
b) effetto pelle : leffetto pelle produce una diminuzione dellinduttanza poich riduce
il flusso interno al conduttore. Per alle frequenze industriali per sezioni di
conduttori minori di 300 mm, questo effetto praticamente trascurabile.
Per frequenze non molto elevate, il rapporto
LCA
LCA
I1
I2
FIGURA 2.3c
Si pu calcolare linduttanza del quadripolo equivalente in 2 modi diversi:
dove:
Leq detta induttanza di servizio (locuzione di gergo che fa riferimento al servizio
normale) ed linduttanza totale equivalente del solo conduttore 1, alla sequenza
diretta e inversa.
Di uguale valore quella del conduttore 2.
Per cui linduttanza totale equivalente della linea :
30
Lt 2 Leq
1
1
L1 I 12 L2 I 22 M 12 I 1 I 2
2
2
1
1
1
1
1
L I 2 L I 2 M I 2 L I 2 M I 2 2 L 2 M I 2 ( 2 Leq ) I 2 Lt I 2
2
2
2
2
2
Tale induttanza totale pu immaginarsi divisa in parti uguali tra i 2 conduttori, per
cui linduttanza totale equivalente di ogni conduttore appartenente alla linea
Leq L M
2l
2l
2l ln
1
2l ln
1
4
D11
4
D12
2l ln 2l ln D11 1 ln 2l ln D12 1
2l ln 12
4
4
D11
Questa formula accettabile nel caso in cui i conduttori siano immersi in mezzi a
costante. Nellipotesi che essi siano immersi in aria si ricava:
D12
D11
Leq 10 7 2l ln
D11
H
Km
Leq 10 4 2 ln
H
Km
(8)
31
D
1
0,4606 10 3 log10 12
D11
1
H
Km
Leq La Ld
(9)
Km
avendo posto:
X a 2f La
Km
X d 2f Ld
Km
(10)
Km
32
Si consideri una linea trifase a tre fili materialmente simmetrica, cio costituita da tre
conduttori:
a) uguali tra loro (nel materiale e nella sezione);
b) disposti simmetricamente ai vertici di un triangolo equilatero di lato D.
Si sta trascurando la presenza di ogni altro conduttore che non sia quello di linea,
cio non si sta tenendo conto della terra e del conduttore di guardia.
Quindi non si considerano i parametri trasversali.
La condizione uguaglianza di sezione e materiale dei conduttori (a) permette di
ritenere le autoinduzioni uguali, cio L1 = L2 = L3 = L.
Mentre la condizione di posa simmetrica (b) permette di ritenere uguali le mutue
induzioni, cio M12 = M23 = M31 = M.
Se si indicano con
I1 , I 2 , I 3
modulo e sfasate di 120, ovvero formanti un sistema simmetrico, in ogni istante vale
la relazione:
I1 I 2 I 3 0
Linduttanza totale equivalente Leq del conduttore il rapporto tra il flusso totale 1
concatenato col conduttore 1 e la corrente circolante in esso.
Il flusso totale 1 concatenato col conduttore 1 :
1 L1 I 1 M 12 I 2 M 13 I 3 L I 1 M ( I 2 I 3 ) ( L M ) I 1
Quindi risulta:
Leq
1
D
LM
2l ln 12
I1
4
D11
[H]
La stessa espressione varr per linduttanza del conduttore 2 e per quella del
conduttore 3.
Di conseguenza, linduttanza totale equivalente di un conduttore di una linea trifase
materialmente simmetrica uguale allinduttanza di un identico conduttore di una
linea bifilare, considerando come distanza la D, ovvero il lato del triangolo equilatero
ai cui vertici sono situati i conduttori della linea trifase (D 12 = D).
Quindi se la linea bifilare ed Leq il valore di induttanza calcolato, facendo lo
33
H
Km
H
Km
1
D11
H
Km
Ld 0,4606 10 3 log10
D12
1
H
Km
Km
Si analizzi ora una linea trifase non materialmente simmetrica, dove i tre conduttori
sono sempre di uguale sezione e materiale, per non sono posati ai vertici di un
triangolo equilatero.
Nella pratica, sono posati quasi sempre in un piano verticale o orizzontale; non c
quindi simmetria.
Avendo trascurato nel caso precedente linfluenza dei conduttori con la terra e con le
34
funi di guardia, le condizioni di posa considerate, sono utili per tener conto anche di
questi disturbi, oltre che della mancata condizione di posa simmetrica consistente nel
porre i tre conduttori ai vertici di un triangolo equilatero.
Il flusso totale che si concatena con un conduttore, quindi, differente da conduttore
a conduttore; pertanto risulta essere M12 M23 M13.
Per rendere questo flusso globalmente uguale per i tre conduttori, si procede quasi
sempre alla cosiddetta trasposizione: si divide la lunghezza della linea in tre o multipli
di tre parti uguali e per ogni tratto si cambia la disposizione dei conduttori, in modo
che ciascun conduttore venga ad assumere lungo la linea tutte le tre possibili
posizioni (figura 2.12).
1
3
1 tratto
2
2 tratto
1
3 tratto
I1
I3
I2
I2
I1
I3
I3
I2
I1
1 tratto
2 tratto
3 tratto
FIGURA 2.3e
Con la trasposizione la linea resta in ogni tratto materialmente disimmetrica, ma
diviene globalmente simmetrica.
Si considera ora il flusso totale concatenato con il conduttore 1 nelle tre posizioni:
1(t1) L I 1 M 12 I 2 M 13 I 3
(1 tratto)
1(t2) L I 1 M 23 I 2 M 12 I 3
(2 tratto)
1(t3) L I 1 M 13 I 2 M 23 I 3
(3 tratto)
35
da cui essendo
risulta:
I 2 I 3 I1
M M 13 M 23
1 L 12
I1
M 12 M 13 M 23
si ha la stessa formula di prima per linduttanza totale
3
Posto M
2l
1 si ricava:
2l ln
4
Dij
2l
ln
D12
2l
D13
ln
2l
D23
ln
2l
4
3
3
8l
3
ln
2l
4
3
3
2
l
3
ln
3 D12 D13 D23
2l
4
3
2l
3
3 ln
3 D D D
12
13
23
2l
4
3
2l
2l ln
4
Deq
con Deq 3 D12 D13 D23 e definita come la media geometrica delle distanze medie
geometriche tra i conduttori.
Sostituendo lespressione di M nella formula dellinduttanza totale equivalente:
36
2l
2l
1
1
2l ln
2l ln
4
4
D11
Deq
2l
2l
1
1 ln
D
D11
eq
Leq L M
2l ln
4
2l ln 2l ln D11 ln 2l ln Deq
4
Deq
2l ln
4
D11
Si ottiene infatti:
Leq
2l ln
(11)
D11
Anche nel caso in cui la linea non materialmente simmetrica possiamo considerare
per ogni conduttore, effettuata la trasposizione, uninduttanza totale equivalente pari
a L-M, purch nellespressione di M si ponga la media geometrica delle distanze.
Se i conduttori sono poi immersi in aria si ricava che:
Deq
Leq 10 7 2l ln
R
eq
Leq 10 4 2 ln
Deq
0,4606 10 3 log 10
R
eq
R
eq
H
Km
1
D
log10 eq
Leq 0,4606 10 3 log10
1
R
eq
H
Km .
Il primo termine porta in conto il flusso che compete ad un conduttore dalla distanza
di Req ad una distanza unitaria; mentre il secondo termine considera il flusso da una
distanza unitaria a Deq. Per una linea in alta tensione Deq maggiore di un metro e si
37
Km
38
Sul passaggio di corrente attraverso il terreno ci sono state diverse teorie. Il problema
stato affrontato in Europa da Rudemberg, Mayr e Pollaczek, e negli Stati Uniti da
Carson e Campbell.
Si far riferimento alla teoria pi accreditata ovvero quella di Carson.
Si considera il terreno come un piano orizzontale, indefinitamente esteso, con
resistivit uniforme e parallelo ai conduttori di energia (considerati trasposti in modo
da poterli ritenere mediamente tutti alla stessa altezza dal terreno).
Per prima cosa si considera il terreno come un conduttore perfetto con = 0.
Le formule ricavate con tali ipotesi vengono poi corrette per tenere conto della
resistivit del terreno che si suppone uniforme, ma non nulla.
Si consideri un circuito formato da un conduttore a, a distanza h a dal terreno, e dalla
terra di ritorno.
Quando il conduttore percorso da corrente, si genera un campo magnetico le cui
linee di flusso in vicinanza del terreno, risultano ad esso parallele ed aperte (si
richiudono allinfinito).
Quindi non ci sono linee di flusso che attraversano il terreno.
FIGURA 2.4a
Infatti si immagini che vi sia una spira ideale nel terreno, e che, per assurdo, una
linea di flusso del campo magnetico si concateni con essa.
39
spira
FIGURA 2.4b
Nella spira nasce una forza elettromotrice indotta ed una corrente indotta che si
oppone alla causa che lha generata.
Applicando il secondo principio di Kirchhoff alla spira si ottiene:
e
d
ri
dt
d
0 , cio risulta = costante.
dt
Perci il flusso rimane costante allinterno del terreno (legge di costanza del flusso
concatenato) e le correnti di ritorno circolano in un sottilissimo strato sulla superficie
del terreno con densit variabile trasversalmente in modo da impedire lentrata in
esso di qualunque linea di flusso magnetico.
Si pu ottenere lo stesso risultato, considerando a come conduttore di andata, e
come ritorno la sua immagine, ovvero un conduttore a percorso dalla stessa
corrente di a ma di verso opposto, delle stesse dimensioni di questo, e posto
simmetricamente ad a rispetto al terreno, cio a profondit ha.
Il flusso magnetico dovuto alla corrente circolante nel circuito uguale alla met
superiore del flusso prodotto dalla corrente circolante nel circuito formato dal
conduttore e dalla sua immagine elettrica.
40
a'
FIGURA 2.4c
Pertanto volendo calcolare limpedenza propria Z aag del circuito in esame, si ha che
questa costituita dalla reattanza che quella di un circuito tutto metallico formato
da due conduttori uguali e paralleli, distanti tra loro il doppio dellaltezza di ciascun
conduttore dal terreno, e dalla resistenza coincidente con la resistenza del
conduttore considerato.
Per cui lautoimpedenza per unit di lunghezza (Km) del circuito :
2h
Z aag r j 2f 0,4606 10 3 log10 a
D11
Km
(12)
dove:
r la resistenza per unit di lunghezza in
del conduttore;
Km
ha laltezza da terra del conduttore in m ;
D11 il raggio medio geometrico in m del conduttore.
Si supponga di avere un conduttore b, a distanza h b dal terreno e posto in vicinanza
di a e si considerino i due circuiti formati dal conduttore a e dalla terra di ritorno e
dal conduttore b e dalla terra di ritorno e si applichi il principio delle immagini
elettriche.
41
a
b
b'
a'
FIGURA 2.4d
La mutua impedenza Zabg tra i circuiti a e b :
D '
Z abg 0 j 2f 0,4606 10 3 log10 ab
Dab
Km
(13)
dove:
Dab la distanza in [m] tra i conduttori a e b;
Dab la distanza in [m] tra conduttore a e immagine elettrica b del conduttore b;
f la frequenza in [Hz].
In tal caso la resistenza dellimpedenza mutua Z abg nulla, essendo il terreno la parte
in comune ai 2 circuiti.
Il Carson, per tener conto della resistivit del terreno supposta uniforme, ma non
nulla, modifica la (12) e (13) nel modo seguente:
2h
Z aag ( r 10 3 0,4 2fP ) j 2f 0,4Q 0,4606 log10 a 10 3
D11
D '
Z abg 10 3 0,4 2f P ' j 2f 0,4Q ' 0,4606 log 10 ab 10 3
Dab
Km
Km
Come si vede la resistivit del terreno influenza sia i valori delle resistenze che delle
reattanze.
I valori delle quantit P, P, Q, Q sono dati dalle seguenti relazioni:
42
P
8
P' P '
8
2,3
Q
log10
2
660
2,3
Q'
log10
2
2ha
660
Dab '
Q'
dove:
la resistivit del terreno in [m]
P, P, Q, Q sono dati da serie infinite di termini funzioni della frequenza, della
resistivit del terreno, dellaltezza dei conduttori da terra e della distanza tra ogni
conduttore e limmagine elettrica dellaltro.
Per usare queste formule perci necessario conoscere la resistivit del terreno.
tipo di terreno
acqua marina, terreni paludosi
terreno vegetale
terreno asciutto e roccioso
ardesia pura
arenaria
Z aag
Z abg
660 f
2h
3
2
3
r 0,1 10 f j 2f 10 0,4606 log10
a
2 ha
D11
660
f
D
'
3
2
3
0,1 10 f j 2f 10 0,4606 log 10
ab
Dab I
Dab
(14)
costante.
Infatti il terreno un conduttore che non ha una sezione definita, per cui la corrente
nel terreno pu occupare la sezione che vuole.
44
si effettua la trasposizione
per la valutazione dellimpedenza alle correnti di sequenza omopolare Z 00, si
45
assume nei calcoli una distanza tra i conduttori pari alla media geometrica delle
distanze tra coppie di conduttori
Va 0
risulta:
e poich
I a0 I b0 I c0 I 0
Va 0 ( Z aag 2 Z abg ) I o Z 00 I 0
660
3
D11 D 2 ab
Km
Come parte reale, Z00 ha la resistenza di uno dei conduttori, pi tre volte la resistenza
del ritorno attraverso terra. Questo vero perch nel conduttore di ritorno passa una
corrente pari a tre volte quella che attraversa ciascuna fase (ecco perch c 0,3 e
non 0,1 come prima).
Nel calcolo delle impedenze alle correnti di sequenza omopolare delle linee a doppia
terna, non lecito trascurare, anche in prima approssimazione, la mutua induzione
tra le due terne. Sempre nellipotesi di linee materialmente simmetriche, il calcolo
dellimpedenza alle correnti di sequenza omopolare di una linea a doppia terna non si
discosta sostanzialmente da quello esposto per una linea ad una terna.
2.4c Linea trifase con funi di guardia
46
Le funi di guardia sono conduttori metallici atterrati almeno alle due estremit della
linea e correnti parallelamente ai conduttori di fase, in modo da risultare accoppiati
con essi magneticamente.
Sono percorse da correnti solo qualora nascano correnti di sequenza omopolare.
Servono principalmente a proteggere la linea dalle scariche atmosferiche.
La presenza di funi di guardia non ha praticamente influenza sullimpedenza delle
linee alle correnti di sequenza diretta e inversa. Infatti per tali sequenze, se la fune di
guardia in posizione simmetrica rispetto ai conduttori, (considerati trasposti) il flusso
alternato che si concatena con tale fune nullo e tale risulta anche la corrente che
lattraversa. Questo sarebbe rigorosamente vero se le funi di guardia fossero
atterrate solo alle estremit della linea ed un eventuale guasto sulla linea, tra le fasi,
avvenisse solo nelle sezioni di trasposizione.
In realt, le funi di guardia sono atterrate in ogni sostegno e non detto che un
guasto debba avvenire soltanto nelle sezioni di trasposizione.
Malgrado ci, accettabile considerare limpedenza della linea alle correnti di
sequenza diretta o inversa indipendente dalla presenza, o meno, di funi di guardia.
La stessa cosa non pu dirsi, invece, per limpedenza della linea alle correnti di
sequenza omopolare. In tal caso i flussi prodotti dalle tre correnti sono in fase, perci
la loro somma, diversa da zero, comporta nella fune di guardia una corrente non
nulla.
Le funi di guardia fanno diminuire limpedenza omopolare della linea perch
rappresentano un ulteriore cammino in parallelo con il terreno, offerto alle correnti di
sequenza omopolare.
Nel calcolo dellimpedenza omopolare si immaginano le funi di guardia:
in parallelo al terreno;
messe a terra solo allestremit della linea, in modo da considerare uniforme la
distribuzione della corrente lungo ogni fune di guardia. In realt, come gi detto,
le funi di guardia sono collegate a terra in corrispondenza di ogni sostegno, ma,
da rilievi effettuati su linee di esercizio, si visto che appena qualche campata
prima o dopo il punto di origine delle correnti omopolari (guasto a terra), la
corrente lungo la fune di guardia pu ritenersi praticamente uniforme. Infatti la
corrente varia nelle prime campate; poi si stabilizza e rimane pressocch
costante. Considerata quindi una tratta di linea, tutto accade come se la corda di
47
I0
nella linea si
determina:
la caduta di tensione
Va 0
la caduta di tensione nella fune di guardia nulla perch questa atterrata ai due
estremi, ovvero a potenziale di terra.
Infatti, indicando con I w la corrente circolante nella fune di guardia, si ottiene:
(15)
da
V w 0 0 Z wwg I w 3Z awg I 0
3Z 2 awg
Va 0 Z aag 2Z abg
Z wwg
si ricava I w
3Z awg I 0
Z wwg
I0
(16)
Si posto:
Zaag = autoimpedenza conduttore di linea-terra;
Zwwg = autoimpedenza fune di guardia-terra
Zawg = mutuaimpedenza conduttore di linea-terra e fune di guardia-terra
Zabg = mutuaimpedenza conduttore di linea-terra e conduttore di linea-terra
f
Dalla (16) si vede che limpedenza Z 00 della linea con una fune di guardia in
sequenza omopolare :
48
3Z 2 awg
3Z 2 awg
Z 00
Z wwg
Z wwg
ossia limpedenza in sequenza omopolare di una linea con una fune di guardia data
dalla impedenza in sequenza omopolare della stessa linea senza fune di guardia,
3Z 2 awg
meno il termine
.
Z wwg
Per una linea con n funi di guardia, simmetricamente disposte rispetto ai conduttori di
fase e tra loro, indicando con Zwvg la mutua induzione tra due qualunque funi di
guardia, e nellipotesi che le autoimpedenze fune di guardia-terra siano uguali tra loro
e cos anche le impedenze mutue tra le funi di guardia si ha:
Vw0 O Z wwg I w 3Z awg I 0 ( n 1) Z wvg I w I w
sostituendo
Z 00f Z 00
Iw
nellespressione:
3Z awg I 0
Z wwg ( n 1) Z wvg
segue:
2
3nZ awg
Z wwg (n 1) Z wvg
Conduttori neutri atterrati e contrappesi, saranno trattati come le funi di guardia ai fini
del calcolo della impedenza di fase alla sequenza omopolare.
cortocircuito in condizioni di fase a terra in una linea trifase con neutro isolato, la loro
presenza essenziale.
Infatti tale corrente si richiude proprio attraverso queste capacit oltre che tramite la
conduttanza.
Si fa riferimento ad una linea monofase costituita da due conduttori a e b.
Nel calcolo delle capacit si fanno le seguenti ipotesi semplificative:
1) Si immagina il terreno, costituito da una superficie piana, indefinita, perfettamente
conduttrice ed a potenziale nullo; in questo modo possiamo applicare il principio
delle immagini elettriche.
2) La carica si immagina uniformemente distribuita lungo tutta la lunghezza del
conduttore.
3) Si ipotizza che il potenziale di ogni conduttore verso terra rimanga costante in
ogni sezione della linea, cio si trascura la presenza dellimpedenza longitudinale
che produce le cadute di tensione.
4) Si considera perfetto il dielettrico (aria), cio sono trascurabili i parametri
dissipativi (g).
5) Non essendo possibile trascurare la presenza del terreno, si pu ipotizzare la
linea materialmente simmetrica solo con una perfetta operazione di trasposizione
dei conduttori e le distanze che si considerano nella trattazione sono sempre le
distanze medie geometriche.
6) I conduttori si considerano paralleli al terreno, anche se in realt si dispongono
secondo un arco di catenaria.
Tra i potenziali verso terra, Vi di n conduttori isolati e le cariche elettriche Qi , su essi
concentrate, esistono due relazioni, le cosiddette equazioni lineari di Maxwell, che in
forma matriciale possono scriversi:
V P Q
Q C ' V
dove evidentemente:
C ' P 1
(17)
50
Gli elementi della matrice [P] si chiamano coefficienti di potenziale: ogni elemento
con pedici uguali, Pii , rappresenta il potenziale verso terra assunto dal conduttore i,
quando su esso presente una carica elettrica unitaria positiva e gli altri conduttori
sono scarichi:
Pii
Vi
Qi
Q j 0
(i j)
Ogni elemento con pedici differenti, Pij (i,j=1n), rappresenta il potenziale verso
terra assunto dal conduttore i, per la presenza della carica elettrica unitaria positiva
sul conduttore j, mentre tutti gli altri conduttori sono scarichi:
Pij
Vi
Qj
Qi 0
(i j)
Qi
Vi
V j 0
(i j)
Invece ogni elemento con pedici diversi, Cij(i,j=1n), rappresenta la carica sul
conduttore i atterrato, quando j isolato ed ha tensione unitaria verso terra, mentre
tutti gli altri conduttori sono atterrati; tali elementi si chiamano coefficienti di mutua
induzione elettrostatica, in quanto legano il potenziale di un conduttore alla carica su
un altro conduttore e sono sempre negativi, in quanto la carica indotta ha sempre
segno opposto a quella inducente:
C ' ij
Qi
Vj
Vi 0
(i j)
Poich i coefficienti Cij , al contrario di quelli Cii , non possono essere assimilati alla
51
(18)
Cij = -Cij
Di queste quantit, quelle con pedici uguali, Cii , rappresentano la capacit del
conduttore i isolato verso terra, quando tutti gli altri conduttori sono atterrati; mentre
quelle con pedici differenti, Cij , rappresentano la capacit fra il conduttore i isolato,
ed il conduttore j atterrato insieme a tutti gli altri conduttori. Essendo il sistema lineare
Cij = Cji
La matrice [C] pu dirsi matrice dei coefficienti di capacit, tutti positivi per quanto
detto.
Facendo riferimento alla figura 2.4d, il potenziale verso terra V a assunto dal
conduttore a, per la presenza su di esso di una carica elettrica unitaria positiva (Q a =
1), mentre il conduttore b scarico, dato da:
Va
h h2a r 2
1
ln a
2
r
(19)
dove:
r il raggio della sezione del conduttore a;
la costante dielettrica assoluta del dielettrico, in cui sono immersi i conduttori.
La relazione (19), se laltezza del conduttore da terra h a molto maggiore del raggio r
di questo, si semplifica con buona approssimazione in:
Va
2h
1
ln a
2
r
(20)
Usare la (20) invece che la (19), significa ammettere che la distribuzione di cariche
sul cilindro conduttore sia equivalente ad una distribuzione di cariche sullasse di
questo; questa semplificazione pi che accettabile.
Il potenziale verso terra Vab del conduttore a, scarico, per la presenza di una carica
elettrica unitaria positiva sul conduttore b dato, con la stessa semplificazione usata
nello scrivere la (20), da:
Vab
D I
1
ln ab
2
D ab
(21)
52
c2
1
4 10
9 10
16
1
1
1
2
7
0
0c
4 10 (3 10 8 ) 2
1
1
F
F
10 9
10 6
36
36
m
Km
Dab I Km
2ha Km
6
e Pab 9 10 4,606 log10
r F
Dab F
(22)
Se i conduttori sono corde non si commette sensibile errore nellusare le (22) se per r
si intende il raggio della circonferenza circoscritta alla sezione della corda.
I conduttori a fascio, presentano coefficienti di potenziali propri, minori di quelli di
conduttori cilindrici massicci di uguale sezione, poich per essi il raggio r da
introdurre nella Paa maggiore. Conseguentemente i coefficienti di capacit, per la
(17) e la (18) sono maggiori.
Ci era prevedibile perch un conduttore a fascio, a parit di sezione con un
conduttore cilindrico massiccio, ha una superficie laterale maggiore e quindi presenta
una capacit maggiore.
53
C ab
C ab
C ab
Cn
Cn
Cn
FIGURA 2.5a
Ricordando che:
C aa
Qa
Va
Vb Vc 0
e quindi Caa data dal parallelo di Cac (= Cab), Cab e Cn, si ricava:
C aa 2C ab C n C n C aa 2C ab
di sequenza diretta.
jC ab Vab
e di una
(23)
Dal diagramma vettoriale di figura (2.5b), relativo ad una terna simmetrica di tensioni,
si pu valutare il valore della tensione
Vab Vac
3
3Va
2
54
Vab + Vac
a
Va
Vbc
FIGURA 2.5b
Perci sostituendo nella (23) si ricava:
jC1Va j (C n 3C ab )Va C1 C n 3C ab C aa 2C ab 3C ab C aa C ab
C1 la capacit alla sequenza diretta, detta anche capacit di servizio della linea.
Evidentemente la capacit alla sequenza inversa uguale alla capacit alla
sequenza diretta.
Dalla figura 2.5a, risulta evidente che se applichiamo alla linea un sistema di tensioni
verso terra di sequenza omopolare, le uniche capacit che hanno effetto sono le C n;
infatti i conduttori sono allo stesso potenziale, in quanto
Va Vb Vc Vab Va Vb 0 .
Quindi la capacit alla sequenza omopolare, C0, della linea rappresentata proprio
da Cn, cio: C0 = Caa - 2Cab = Cn.
Si possono ricavare i coefficienti di capacit (C aa, Cab) in funzione dei coefficienti di
potenziale (Paa, Pab) . Ricordando che [C] = [P]-1 , basta invertire la matrice
Paa
[ P] Pab
Pab
Pab
Paa
Pab
Pab
Pab
Paa
per ottenere:
55
'
Pa ab Pab ab Pab a
detP a Pab Pab
P ab a Pab a Pab ab
P PP P ()( PP P() P )
22 2 2
a a ab ab ab a ab ab ab a ab
P ( P)( PP P PP P PP )()()
2 2
a a ab a ab ab a ab ab a ab
P P)( 2PPP
2
a ab a a ab ab
Pertanto:
2
C ' aa
Paa Pab
2
2
Paa Pab
Paa ( Paa Pab ) 2 Pab
56
C ' ab
C aa C aa'
Pab
Paa ( Paa Pab ) 2 Pab
Paa Pab
Paa Paa Pab 2 Pab2
'
C ab C ab
Pab
Paa Paa Pab 2 Pab2
C1 C aa C ab
Paa 2 Pab
Paa 2 Pab
Paa 2 Pab
( Paa Pab ) Paa 2 Pab
Si ricava quindi:
C1
1
Paa Pab
(24)
C 0 C aa 2C ab
2
Paa Paa Pab 2 Pab Paa Pab Paa 2 Pab Paa 2 Pab
Se ora nella (24) si sostituiscono a Paa e Pab i loro valori dati dalle (22), si ottiene la
capacit per unit di lunghezza (km) alla sequenza diretta o inversa, C 1, della linea:
C1
0,02413
10 6
2h D
log10 a ab
r D ab I
F
Km
Poich 2ha dello stesso ordine di grandezza di Dab, non si commette un errore
apprezzabile se queste due quantit si considerano uguali.
In base a questa semplificazione si ricava:
C1
0,02413
D
log10 ab
r
10 6
F
Km
57
0,02413
C0
log 10
2ha
r
Dab '
Dab
10 6
F
Km
0,02413
10 6
3
( 2ha )
log10
2
r Dab
F
Km
(25)
La tensione verso terra della fune di guardia nulla, perch la fune atterrata ai due
estremi.
Paw il coefficiente di potenziale mutuo tra la fune di guardia e ciascun conduttore di
fase; mentre Pww il coefficiente di potenziale proprio della fune di guardia.
58
, e
P2
P2
P2
Va Paa aw Qa Pab aw Qb Pab aw Qc
Pww
Pww
Pww
P2
P2
P2
Vb Pab aw Qa Paa aw Qb Pab aw Qc
Pww
Pww
Pww
Paw2
Paw2
Paw2
Qa Pab
Qb Paa
Qc
Vc Pab
Pww
Pww
Pww
Paw2
Pww
Pab' Pab
2
Paw
Pww
(26)
il sistema diventa:
Va Paa' Qa Pab' Q b Pab' Qc
Vb Pab' Qa Paa' Qb Pab' Qc
Vc Pab' Qa Pab' Qb Paa' Qc
Ossia, ai fini del calcolo delle capacit, la linea con funi di guardia equivalente ad
una linea senza funi di guardia, ma con coefficienti di potenziali P dati dalle (26) e
diminuiti tutti di un valore costante pari a
2
Paw
.
Pww
1
1
C1
'
P Pab Paa Pab
'
aa
e
C 0f
P 2 Pab'
'
aa
1
P2
Paa 2 Pab 3 aw
Pww
C0
Si osserva che la presenza della fune di guardia non ha nessun effetto sul valore
della capacit alla sequenza diretta o inversa, mentre fa aumentare la capacit alla
sequenza omopolare. Questo risultato poteva intuitivamente essere anticipato se si
fosse osservato che linstallazione della fune di guardia equivale elettrostaticamente
ad avvicinare la terra alla linea, rendendo, per cos dire, il sistema elettrico meno
isolato da terra (diminuisce la distanza fra le armature di questo ipotetico
59
condensatore).
Generalizzando al caso di pi funi di guardia e considerando n corde di guardia,
sempre simmetricamente disposte rispetto ai conduttori di fase e tra loro, se si indica
con Pwv il coefficiente di potenziale mutuo tra due funi di guardia qualsiasi, si ottiene:
Paa' Paa
Pww
n Paw2
(n 1) Pwv
Pab' Pab
Pww
n Paw2
(n 1) Pwv
Valori medi della capacit di servizio per grandi linee di trasmissione sono:
C1 = (0,008 0,0095) 10-6
[F/km]
[S/km]
P
10 3
2
E
S
Km
(27)
60
61
che si suppone perfetto. Nei loro dintorni si instaura un campo elettrico che ha valore
massimo sulla loro superficie. Se tale campo supera la rigidit dielettrica dellaria
(circa 21 kV/cm) si produce una scarica con conseguente ionizzazione dellaria. Se
altri conduttori o la terra sono vicini al conduttore in esame, essi possono essere
investiti da tale effluvio di cariche e si verifica una scarica distruttiva. Mentre, se gli
altri conduttori sono abbastanza lontani, pu darsi che tale effluvio di cariche non li
raggiunga e si abbia soltanto leffetto corona che si manifesta visivamente come un
alone luminoso, la cosiddetta corona, di aria ionizzata che aumenta la sezione del
conduttore. Il fenomeno si pu manifestare anche attraverso scintille che si
verificano localmente nei punti curvi delle linee (effetto delle punte). Il fenomeno
risulta perci evidente, non solo per la presenza dellalone, ma anche per un suono
sibilante (hissing), produzione di ozono, perdita di potenza ed interferenza radio.
Questultimo aspetto il pi fastidioso perch produce disturbi sulle linee di
telecomunicazioni. Infatti il limite di accettabilit non dato tanto dalle perdite di
potenza (che sono sempre globalmente piccole), ma dal livello di interferenza radio
ammesso.
Quanto pi alta la tensione, tanto pi grande leffetto corona. Con il continuo
aumento delle tensioni di esercizio, leffetto corona diventato sempre pi
importante, da tener presente nella progettazione e nellesercizio delle linee
elettriche. Leffetto corona pu in alcuni casi essere benefico, in quanto riduce le
sovratensioni, dovute a fulmini o ad apertura di interruttori, su lunghe linee (si tenga
presente che leffetto corona aumenta la capacit apparente della linea).
Gli studi hanno condotto alla conclusione che, ad una data tensione, leffetto corona
determinato:
62
temperatura;
umidit relativa;
pressione atmosferica;
0,392
p
273 t
dove:
p la pressione atmosferica in mm di mercurio;
t la temperatura in C.
In particolare, =1 quando p = 760 mm di mercurio e t = 20C.
La densit dellaria influenza il valore di tensione critica.
Leffetto corona con tempo bello trascurabile fino ad una tensione quasi uguale alla
tensione critica; al di sopra di questo valore, invece, leffetto corona aumenta
rapidamente. Un alto valore della tensione critica non il solo elemento per giudicare
un soddisfacente comportamento della linea nei riguardi delleffetto corona. E
necessario considerare anche la sensibilit del conduttore al cattivo tempo: alle volte,
per esempio, col tempo cattivo leffetto corona aumenta pi rapidamente nei
conduttori cilindrici lisci, che in quelli cordati, cosicch le caratteristiche di questi due
tipi di conduttori possono invertirsi nel passaggio dal bello al cattivo tempo.
La formula consigliabile per il calcolo della tensione critica E c , in valore efficace:
2
Ec g 0 3 m ln
D
r
(28)
dove:
g0 la rigidit dielettrica efficace dellaria, pari a 21 kV/cm (per elettrodi piani, tale che
il campo sia uniforme, definita come rapporto tra la tensione di perforazione e lo
spessore del dielettrico);
r il raggio del conduttore in cm;
63
2,41
d
2
( f 25)
E E c 10 3
2D
kW
Km
dove:
d il diametro del conduttore;
E la tensione del conduttore in kV;
f la frequenza di esercizio in Hz.
In Europa, per una linea a 380 kV con conduttori binati (due per fase) di diametro 30
mm, si hanno perdite per effetto corona di 2,53 kW/km. In condizioni di cattivo
tempo, queste perdite possono arrivare a qualche centinaio di kW/km.
E da tener presente che leffetto corona un fenomeno estremamente variabile; n
in generale presente contemporaneamente su tutta la linea.
Nella progettazione di linee ad alta tensione, si cerca di evitare leffetto corona
riducendo il campo elettrico, facendo in modo che sia E c E, e cio aumentando il
64
diametro dei conduttori. Ci si pu realizzare impiegando dei conduttori in alluminioacciaio, aventi diametro maggiore di quelli di rame, a parit di resistivit.
Per linee ad altissima tensione, si trovato molto conveniente limpiego di conduttori
a fascio, aventi un maggiore raggio equivalente rispetto al conduttore unico (e quindi
un minore campo elettrico), e per i quali si ha un apprezzabile aumento della
tensione critica.
I vantaggi del conduttore a fascio sono:
1)
2)
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Bibliografia
Appunti di lezione
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Gaetano Conte, Impianti Elettrici, volume 1 (3a edizione), Editore Ulrico Hoelpi
Milano
N. Faletti, Trasmissione e Distribuzione dellEnergia Elettrica, Patron, Bologna
Vincenzo Cataliotti, Impianti Elettrici, volume 1 (parte 2), Sistemi elettrici di
potenza, S.F. Flaccovio, Editore Palermo
Vincenzo Cataliotti, Impianti Elettrici, volume 2 Componenti, S.F. Flaccovio,
Editore Palermo
Vincenzo Cataliotti, Impianti Elettrici, volume 3 Analisi dei sistemi di distribuzione
a media e bassa tensione, S.F. Flaccovio, Editore Palermo
Ing. Carlo Pramaggiore, Conduttori nudi e linee elettriche, parte 1 (edizione 1956),
Alluminio S.p.A. Milano
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