Sei sulla pagina 1di 25

Edizione 2011

Pensare in grande
per la piccola impresa
il contributo dellUE
a favore delle PMI

Commissione europea
Imprese e industria

Portale europeo per le piccole


e medie imprese
Come informarsi sullattivit di sostegno dellUE a
favore delle piccole e medie imprese in Europa e
nel mercato globale? Quali risorse sono disponibili
per la propria azienda? Il portale, disponibile in 21
lingue, raccoglie tutte le informazioni fornite dallUE
su e per le PMI, dai consigli pratici ai temi delle
politiche, con punti di contatto locali e collegamenti
per attivit in rete.

Fondi, partner
e contratti pubblici
Ottenere un finanziamento
Partner commerciali e contratti pubblici

Sfruttare al massimo
il mercato
Le regole del mercato europeo
Settori di attivit
Risorse umane
Innovazione, ricerca e diritti dautore
Ambiente e impresa
Imprese al di fuori dellEuropa

Politiche e statistiche
dellUE per le PMI
Politica dellUE per le PMI
Dati e cifre

Sostegno
Ausili linguistici e di traduzione
Punti di contatto e servizi di sostegno

http://ec.europa.eu/small-business

EUROPE DIRECT un servizio a vostra disposizione


per aiutarvi a trovare le risposte ai vostri interrogativi
sullUnione europea.
Numero verde unico (*):
00 800 6 7 8 9 10 11
(*) Alcuni gestori di telefonia mobile non consentono
laccesso ai numeri 00 800 o non ne accettano la gratuit.

Numerose altre informazioni sullUnione europea sono disponibili su Internet


consultando il portale Europa (http://europa.eu).
Una scheda catalografica figura alla fine del volume.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dellUnione europea, 2011
ISBN 978-92-79-18960-9
doi:10.2769/11084
Unione europea, 2011
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
STAMPATO SU CARTA RICICLATA SENZA CLORO (PCF)

PORTALE EUROPEO PER


LE PICCOLE E
MEDIE IMPRESE

LEuropa e la vostra
azienda
Perch sostenere le piccole e medie imprese?
I 23 milioni di piccole e medie imprese (PMI) presenti in Europa sono linfa vitale per leconomia europea e rappresentano il 98% di tutte le aziende dellUE. Forniscono due terzi delloccupazione complessiva nel settore privato
e circa l80% dei nuovi posti di lavoro creati negli ultimi cinque anni.
Tuttavia, questi sono tempi difficili per la piccola impresa: problemi di liquidit di cassa e pastoie burocratiche, unitamente
al rallentamento delleconomia mondiale, fanno s che le aziende abbiano bisogno di sostegno per superare la crisi.
Di conseguenza, per promuovere linnovazione e la creazione di nuovi posti di lavoro, lUnione europea sta mettendo in
campo tutte le risorse disponibili a favore delle PMI.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/policy-statistics/policy/index_it.htm
> Uno Small Business Act (SBA) per lEuropa

Che cosa si intende per PMI?


Per piccole e medie imprese (PMI) si intendono tutte le imprese che hanno un organico
inferiore alle 250 unit e sono indipendenti da societ pi grandi. Inoltre, queste imprese
devono avere un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure un totale di
bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
In base allorganico si possono distinguere tre tipologie di PMI:
microimprese, con meno di 10 dipendenti;
piccole imprese, da 10 a 49 dipendenti;
medie imprese, da 50 a 249 dipendenti.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/policy-statistics/facts/index_it.htm
> Definizione di PMI

Le PMI sono essenziali per la ripresa economica dellUnione


europea. Per tale ragione devono essere sostenute e incoraggiate
in ogni modo. Agevolando laccesso delle piccole e medie
imprese ai finanziamenti e ai mercati e riducendo gli oneri
amministrativi, lo Small Business Act per lEuropa persegue
proprio questo obiettivo.

Commissione europea

Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, Commissario per lindustria e limprenditoria

Uno Small Business Act


per lEuropa
Nel giugno del 2008, in seguito ad un
ampio processo di consultazione, la
Commissione europea ha varato lo
Small Business Act (SBA) per lEuropa,
un ambizioso pacchetto di misure di
ampia portata a favore delle imprese
per rendere la vita pi facile alle PMI.
Lo Small Business Act prevede quattro proposte legislative, comprese le disposizioni per
rendere pi severe le norme sui ritardi di pagamento. Gli Stati membri hanno inoltre sottoscritto una serie di dieci principi a favore delle
PMI per guidare la formulazione e lattuazione
delle politiche comunitarie e nazionali, al fine
di consentire alle PMI di sfruttare appieno il
proprio potenziale di crescita.

Qual il suo contributo?


Il principio Pensare anzitutto in piccolo lelemento cardine dello Small Business Act. Esso
pone le PMI al primo posto nella definizione
delle politiche e contribuisce a garantire che
i nuovi regolamenti non gravino le aziende di
ulteriori oneri.
La forte spinta politica suscitata dallo Small
Business Act per lEuropa ha favorito lerogazione di nuovi crediti alle PMI per miliardi
di euro attraverso una serie di meccanismi di
finanziamento. Sono inoltre previste misure
volte a sostenere le imprese pi piccole per
quanto riguarda laggiudicazione degli appalti pubblici e laccesso ai contributi comunitari
per la ricerca, nonch disposizioni che consentono ai governi un maggior margine di
manovra nellassistenza alla piccola impresa,

senza tuttavia contravvenire alle norme che


disciplinano gli aiuti di Stato, incoraggiandoli
al contempo a rispettare appieno le proprie
scadenze di pagamento.
Lo Small Business Act mira a rendere pi agevole la creazione di impresa per tutti. Attualmente
sono anche previste misure per incentivare un
maggior spirito imprenditoriale tra i cittadini
europei, affrontando la paura del fallimento e
valorizzando modelli positivi di imprenditori
che gestiscono con successo la propria attivit.
LUnione europea interviene altres per aiutare
le aziende ad ottenere di pi dal mercato unico
europeo e a sfruttare appieno le potenzialit
offerte dalle nuove economie emergenti.

Verificare i progressi e
guardare al futuro
La Commissione europea segue da vicino i
progressi relativi allattuazione dello Small
Business Act, sia sul piano comunitario, sia a
livello dei singoli Stati membri.
Allinizio del 2011 la Commissione ha adottato
un Riesame dello SBA che ne ha rafforzato il
messaggio originale, adeguandolo al contempo al nuovo contesto politico ed economico
ed introducendo nuovi provvedimenti per
rispondere alle pressanti sfide esistenti.
Per ulteriori informazioni in rete::
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Uno Small Business Act (SBA) per
lEuropa

Pensare anzitutto in
piccolo

Fotolia

Lo Small Business Act mira ad ancorare saldamente al centro delle politiche


comunitarie, e in tutta Europa, il principio Pensare anzitutto in piccolo. Esso
implica la necessit di ascoltare le PMI prima di varare nuove leggi, nonch
di valutare i possibili effetti della normativa sulle piccole e medie imprese ed
assistere le aziende che necessitano di sostegno.

Il Test PMI
Lo Small Business Act ha posto le
piccole e medie imprese al centro
della formulazione delle politiche
comunitarie. Dal gennaio 2009, la
Commissione europea sottopone
obbligatoriamente ad un Test PMI
tutte le nuove politiche e normative
comunitarie per valutarne limpatto
sulla piccola impresa.
Un test analogo viene attualmente utilizzato
anche da un certo numero di Stati membri
per lelaborazione delle politiche nazionali e la
Commissione europea incoraggia tutti i paesi
a fare altrettanto. Secondo quanto contenuto
nello SBA, la nuova legislazione pu operare una
distinzione tra micro, piccole, medie e grandi
imprese, al fine di garantire che gli oneri siano
proporzionali alle dimensioni delle aziende. Per
assicurare condizioni di parit possono essere
previste per le PMI specifiche misure di sostegno, agevolazioni e persino esenzioni.
Un esempio a questo riguardo dato dalla proposta della Commissione europea di conferire
ai governi nazionali la possibilit di esentare le
microimprese dagli adempimenti relativi alla
tenuta della contabilit. Ci implica, per gli Stati
membri, la facolt di elaborare regimi contabili
tali da favorire le imprese pi piccole, molte delle
quali non possono permettersi costosi servizi
contabili per lespletamento delle complesse
procedure annuali relative allinformativa finanziaria. Norme pi rispondenti alle esigenze
delle microimprese potrebbero recare benefici
a ben 5,4 milioni di queste microentit, con un
potenziale risparmio di 6,3 miliardi di euro per
leconomia europea.
La Commissione europea, inoltre, propone di
realizzare in futuro valutazioni dello stato di salute della normativa in settori in cui presente
unalta percentuale di piccole e medie imprese.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Uno Small Business Act (SBA) per
lEuropa
> Test per le PMI

Ridurre gli oneri


amministrativi

Norme semplificate per la


fatturazione dellIVA

Qualsiasi imprenditore sa che le


pastoie burocratiche sono un ostacolo
al successo dellazienda: gli oneri
amministrativi sottraggono tempo
prezioso alle attivit necessarie a far
crescere lazienda. LUE si impegnata
a ridurre del 25%, entro il 2012, gli
oneri amministrativi che gravano sulle
imprese.

Attualmente, persino le microimprese


espletano per via telematica un
numero sempre maggiore di
adempimenti relativi alla tenuta della
contabilit. Per tale motivo, nel luglio
del 2010 i ministri delle finanze dellUE
hanno approvato nuove norme per
semplificare la fatturazione dellIVA.

Nel 2007 la Commissione europea ha istituito


un gruppo ad alto livello di esperti indipendenti sugli oneri amministrativi, che riferisce direttamente al Presidente Jos Manuel
Barroso, incaricato di fornire consulenza alla
Commissione sulle misure volte a conseguire
questo ambizioso obiettivo.
La posta in gioco alta. Per quanto riguarda
le imprese, la semplificazione degli oneri amministrativi consentir di risparmiare denaro e
di avere pi tempo per le attivit commerciali.
Per lEuropa, una drastica riduzione delle
pastoie burocratiche potrebbe portare ad
un incremento del PIL dell1,4%. Le azioni gi
adottate dovrebbero permettere di economizzare circa 7,6 miliardi di euro ed attualmente si prevedono ulteriori provvedimenti
che, una volta approvati dal Parlamento europeo e dagli Stati membri, potrebbero consentire risparmi per altri 30,7 miliardi di euro.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Uno Small Business Act (SBA) per
lEuropa
> Riduzione degli oneri amministrativi

Sino ad oggi, la complessit delle norme europee sulla fatturazione dellimposta sul valore
aggiunto ha impedito la diffusione di moderne
tecnologie per la fatturazione elettronica. Ma
le cose stanno per cambiare. Una volta entrata
in vigore la Direttiva, le autorit tributarie considereranno le fatture elettroniche alla stregua
di quelle cartacee. Saranno inoltre introdotte
nuove misure per rimuovere gli ostacoli giuridici allinvio e allarchiviazione delle fatture
elettroniche.
Inoltre, gli Stati membri hanno oggi la facolt
di introdurre un regime facoltativo di contabilit di cassa per le imprese aventi un fatturato
inferiore a 2 milioni di euro. In questo modo,
le PMI saranno in grado di posticipare il versamento dellIVA allerario sino a quando non
avranno ricevuto il pagamento dai propri
clienti, riducendo cos gli svantaggi in termini
di liquidit sperimentati altrimenti da alcune
PMI.
Secondo le stime della Commissione europea, se tutte le imprese ricorressero alla fatturazione per via telematica, lequiparazione
di trattamento tra le fatture cartacee e quelle
elettroniche potrebbe generare risparmi per
18,4 miliardi di euro.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/rules/index_it.htm
> Regole del mercato europeo
> Fondamenti dimprenditoria

Fotolia

Sportelli unici
Proviamo ad immaginare la scena: si
individua una nicchia di mercato, si ha
unidea e si desidera creare una nuova
impresa. Non si vede lora di immettere
sul mercato il nuovo prodotto o
servizio, ma la burocrazia smorza ogni
entusiasmo. una storia fin troppo
nota, ma le cose stanno per cambiare.
LUnione europea consapevole del lungo
iter burocratico e delle innumerevoli pratiche
amministrative che gli imprenditori devono
affrontare per avviare una nuova impresa.
Dallintroduzione dello SBA, gli Stati membri
hanno intensificato gli sforzi per ridurre i tempi
e i costi necessari per creare unazienda.
Attualmente, per costituire una societ a
responsabilit limitata occorrono in media
9 giorni (a fronte dei 12 giorni del 2007) e
399 euro (rispetto ai 485 euro del 2007) e si
prevedono ulteriori progressi dopo il 2010.

La Commissione europea inoltre impegnata


a ridurre ad un mese il periodo massimo per
lottenimento di licenze di esercizio e permessi.
Dover trattare con enti diversi per liscrizione
della propria impresa pu essere frustrante.
Sino ad oggi, 18 Stati membri hanno istituito
sportelli unici che consentono di espletare
contemporaneamente tutte le pratiche necessarie per la costituzione di una societ a
responsabilit limitata.
Per quanto riguarda la semplificazione delle
procedure per la creazione di unimpresa, i
governi europei imparano dalle reciproche
esperienze. La Bulgaria, ad esempio, ha
riunito nove pratiche in una. La Germania
ha modificato il proprio diritto societario
per snellire il sistema, cos da spingere un
maggior numero di cittadini a trasformare
la propria idea imprenditoriale in attivit.
Lo sportello unico elettronico attivato in
Slovenia pu consentire liscrizione di unimpresa in non pi di tre giorni, permettendo
alle PMI slovene di risparmiare 10,2 milioni
di euro lanno.

In 22 paesi stato inoltre attivato un Punto


di contatto unico per assistere le aziende che
intendono prestare servizi a livello internazionale. La Commissione europea collabora con
gli Stati membri per trasformare questi punti
in veri e propri portali di e-goverment di facile
utilizzo, in modo tale che le neo-imprese e le
aziende gi consolidate possano ridurre i tempi necessari allespletamento delle formalit
amministrative. Inoltre, lintroduzione della
cosiddetta Comunicazione unica eviter alle
imprese di trasmettere gli stessi dati pi volte
ai diversi uffici amministrativi per lottenimento
di licenze o a fini fiscali o statistici.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Migliorare il contesto imprenditoriale:
avviamento, gestione e crescita di
unazienda
> Procedure di avviamento
E

Oltre alla stigmatizzazione sociale del fallimento,


gli imprenditori alla ricerca di una seconda opportunit possono essere coinvolti in procedure
fallimentari che possono durare dai 4 mesi ai 9
anni, in funzione dello Stato membro in cui era
insediata lazienda. Sebbene gli studi dimostrino
che gli imprenditori falliti imparino dai propri
errori, la societ sovente sottovaluta il potenziale
economico di coloro che ritentano.

http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/economic-sectors/
index_it.htm
> Servizi

Chi la dura la vince


Molti imprenditorinon riescono a
portare a buon fine la loro prima
avventura imprenditoriale e
raggiungono il successo solo con
il secondo tentativo. Eppure, quasi
la met degli Europei riluttante a
trattare con persone che hanno alle
spalle una precedente esperienza
di fallimento e il diritto fallimentare
rende difficile un nuovo inizio.

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Migliorare il contesto imprenditoriale:
avviamento, gestione e creazione di
unazienda
> Una seconda opportunit
imprenditoriale

Lo Small Business Act per lEuropa invita i


governi nazionali a fare il possibile affinch gli
imprenditori onesti possano completare tutte
le procedure di liquidazione dellimpresa entro
un anno e la Commissione europea facilita lo
scambio di buone pratiche tra gli Stati membri.

Fotolia

Fotolia

Il 15% delle chiusure di impresa dovuto al


fallimento, un problema che tocca ogni anno
700 000 PMI e circa 2,8 milioni di posti di lavoro.
Nel 2009, la maggior parte dei paesi europei ha
registrato un drastico aumento degli stati di insolvenza a causa della crisi finanziaria mondiale
e del rallentamento dei sistemi economici.

Nella maggior parte dei paesi europei, gli


imprenditori che ritentano sono equiparati
a coloro che avviano una nuova impresa,
anche per quanto riguarda la possibilit di
fruire dei regimi di sostegno dellUE. Belgio,
Finlandia, Irlanda, Spagna e Regno Unito
hanno adottato provvedimenti per ridurre
i tempi necessari alla chiusura delle procedure fallimentari, sebbene molto rimanga
da fare a livello nazionale.

Accesso al capitale

Fotolia

Ancor prima della recessione economica, alcune piccole imprese avevano


difficolt ad ottenere i fondi necessari per crescere o innovare. Che si tratti di
un prestito per lacquisto di un veicolo per una nuova azienda di trasporto o di
capitale di rischio per una start-up nel settore delle biotecnologie, le PMI hanno sovente problemi ad accedere ai finanziamenti.

A seguito della crisi finanziaria del 2008, in molti


paesi le banche sono diventate ancora pi restie
a concedere prestiti alle imprese e questo ha
ulteriormente aggravato le problematiche di
tali aziende.

le piccole e medie imprese previsto nellambito


del Programma quadro per la competitivit e
linnovazione (CIP) amministrato, per conto
della Commissione europea, dal Fondo europeo
per gli investimenti (FEI).

dunque necessario garantire che le PMI


possano accedere a adeguate tipologie di
finanziamento.

Tra il 1998 e il 2010, circa mezzo milione di PMI


ha beneficiato delle garanzie erogate attraverso gli strumenti finanziari europei.

La Commissione europea ha istituito il Forum


europeo sullaccesso al credito delle PMI,
nellambito del quale associazioni di imprese, banche ed altri enti finanziari si riuniscono
periodicamente per discutere possibili soluzioni per fronteggiare al meglio le attuali sfide
e le criticit strutturali a pi lungo termine per
quanto riguarda laccesso al finanziamento
delle PMI.

Il CIP, varato nel 2007, dispone di un bilancio di


oltre 1 miliardo di euro per agevolare laccesso
delle PMI al credito e ai capitali laddove siano
state individuate disfunzioni dei mercati. In
media, ogni euro speso genera, per effetto
leva, 6 euro in capitale di rischio o sino a 40
euro in prestiti bancari. Si calcola che in questo
modo gli istituti finanziari saranno in grado
di concedere alle PMI, entro il 2013, nuovi finanziamenti per circa 30 miliardi di euro di cui
fruiranno 400 000 piccole e medie imprese.

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Informazioni generali sui finanziamenti
> Un migliore accesso ai finanziamenti

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Capitale, prestiti e garanzie bancarie
> Programma quadro per la competitivit
e linnovazione (CIP) - Strumenti
finanziari

Un accesso pi agevole al
credito
E

La maggior parte delle imprese


europee fa affidamento sui prestiti
bancari per garantire il proprio
finanziamento esterno. Tuttavia,
laccesso a questo tipo di risorse pu
essere particolarmente difficile per le
PMI, soprattutto se queste ultime non
dispongono di garanzie accessorie o
non hanno unattivit comprovata e
solidi antecedenti in materia di credito.
Fornendo garanzie sui prestiti, lUnione europea assicura sostegno ad intermediari finanziari
quali istituti bancari, societ di leasing, fondi di
garanzia, banche di sviluppo, enti di mutua garanzia o qualsiasi altra istituzione finanziaria che
eroga finanziamenti alle PMI negli Stati membri.
Questo ne riduce i rischi e consente a tali enti di
mobilitare, a favore delle PMI, un volume di crediti maggiore di quanto non sarebbero in grado
di fare altrimenti. Il meccanismo di garanzia per

http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Richiesta di fondi
> Accesso ai finanziamenti - Accesso
diretto agli intermediari nazionali

Microcredito
Incrementare il microcredito (vale
a dire prestiti sino ad un importo
massimo di 25 000 euro) significa
favorire la creazione di nuove imprese,
stimolare la crescita economica e
offrire nuove prospettive a persone
che non avrebbero altrimenti tali
opportunit.

Gli imprenditori hanno spesso difficolt ad ottenere piccoli prestiti poich molte banche considerano il microcredito unattivit altamente
rischiosa e scarsamente remunerativa, con costi
di gestione elevati rispetto agli importi prestati.
Per superare questi ostacoli, in numerosi paesi
dellUnione europea sono nati istituti specializzati in microfinanziamento e lUE attivamente impegnata ad assistere gli Stati membri e le
regioni a promuovere lerogazione del microcredito agli imprenditori, nonch a favorire lo
scambio di buone pratiche.
Nellambito del Programma quadro per la competitivit e linnovazione (CIP) 2007-2013, lUE
fornisce, attraverso il Fondo europe per gli investimenti (FEI), le garanzie necessarie ad ottenere
microcrediti; a livello regionale intervengono
invece i Fondi strutturali, tramite lIniziativa
JEREMIE (Risorse europee congiunte per le micro, le piccole e le medie imprese).
Liniziativa JASMINE (Azione congiunta per sostenere gli istituti di microcredito in Europa) si
rivolge in particolare alle categorie della popolazione a rischio di esclusione sociale, nonch alle
persone appartenenti a minoranze etniche, che
intendono creare una propria impresa o lavorare
in proprio. Vi infine lo Strumento europeo di
microfinanziamento Progress (EPMF) che fornisce microcrediti essenzialmente a disoccupati
che desiderano avviare una propria attivit.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Capitale, prestiti e garanzie bancarie

Sostegno finanziario della


Banca europea per gli
Investimenti (BEI)
La Banca europea per gli Investimenti (BEI)
listituto di credito a lungo termine dellUnione europea. Dal 2008, la banca potenzia il suo
intervento a favore delle PMI per contribuire a
colmare le carenze in materia di finanziamenti.
La BEI ha previsto uno stanziamento complessivo di 30 miliardi di euro da destinare alle
9

Fotolia

PMI nel periodo 2008-2011. Questo impegno


senza precedenti a favore delle imprese ha
portato, dallottobre 2008, alla concessione
di finanziamenti alle PMI per miliardi di euro
per il tramite di banche commerciali. La BEI
ha inoltre destinato un miliardo di euro per
strumenti di natura ibrida che offrono una
combinazione di prestiti e capitali propri (il
cosiddetto finanziamento mezzanino) da
attuare ad opera del Fondo europeo per gli
Investimenti (FEI)..
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Capitale, prestiti e garanzie bancarie
> Prestiti della Banca europea per gli
Investimenti (BEI) alle PMI

Conferimento in capitali
propri
I fondi messi a disposizione delle
imprese nelle prime fasi del loro
ciclo di vita (avviamento e sviluppo)
rientrano tra i capitali di rischio.
Le imprese innovative e con forti
10

potenzialit di crescita devono


aumentare il capitale da fonti esterne
(investimenti in partecipazioni) poich
non dispongono di risorse proprie o
non hanno accesso a prestiti.
Tuttavia, molti investitori sono restii a finanziare le neo imprese e le societ innovative a
causa degli elevati rischi e dei costi di transazione, oppure perch reputano che il rendimento atteso non sia commisurato al rischio.
In questo ambito, la Commissione lavora di
concerto con gli Stati membri per raggiungere un duplice obiettivo: migliorare lefficienza
dei mercati degli investimenti in partecipazioni
per consentire a progetti viabili di trovare investitori; creare un mercato paneuropeo dei
capitali di rischio pi aperto e competitivo. La
Commissione mira ad incoraggiare gli Stati
membri ad apprendere dalle buone pratiche
esistenti sostenendo gli investitori informali (i
cosiddetti business angel), soprattutto a livello transnazionale, e mediante la cooperazione
con fondi di capitali di rischio.
Attraverso gli strumenti finanziari previsti
nellambito del Programma quadro per la

competitivit e linnovazione (CIP), lUnione


europea intende promuovere un migliore
accesso delle imprese al capitale di rischio:
lo strumento a favore delle PMI innovative e
a forte crescita (GIF) eroga capitali di questo
tipo alle piccole imprese nella fase di avvio o
di espansione dellattivit.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Capitale, prestiti e garanzie bancarie
> Programma quadro per la competitivit
e linnovazione (CIP) - Strumenti
finanziari

Finanziamento mezzanino
La Commissione europea altres impegnata a
migliorare i mercati europei dei prodotti finanziari che offrono una combinazione di prestiti e
partecipazioni al capitale proprio. Il cosiddetto
finanziamento mezzanino indicato per sostenere le aziende in varie fasi del loro ciclo di
vita, quali lespansione oil trasferimento.

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Informazioni generali sui finanziamenti
> Un migliore accesso ai finanziamenti

Migliorare il flusso di
cassa limitando i ritardi di
pagamento
Laccesso al finanziamento una delle principali preoccupazioni delle imprese, ma la crisi
di liquidit anche dovuta alla difficolt delle
aziende nellessere pagate entro le scadenze. I
tempi necessari per il saldo delle fatture variano
in misura sostanziale allinterno dellEuropa e in
molti paesi i pagamenti tardivi causano gravi
problemi alle PMI. Per tale ragione, nellottobre del 2010 lUnione europea ha raggiunto un accordo in merito alla revisione della
Direttiva europea sui ritardi di pagamento
per una migliore tutela dei creditori, nella
maggior parte dei casi PMI, salvaguardando
tuttavia la liberta contrattuale. Gli enti pubblici saranno tenuti a saldare le fatture entro
30 giorni; in caso contrario sar applicato un
tasso di interesse minimo deciso a livello comunitario. Questa misura dovrebbe aumentare la liquidit delle PMI di 180 miliardi di euro.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/rules/index_it.htm
> Fondamenti dimprenditoria
> Lotta ai pagamenti in ritardo

Un migliore accesso ai
finanziamenti per la ricerca
La Commissione europea impegnata a
promuovere laccesso delle PMI al settimo
Programma quadro per la Ricerca e lo Sviluppo
tecnologico (PQ7). Per garantire che il 15%
del bilancio del programma Cooperazione
del PQ7 (ossia 5 miliardi di euro) venga
stanziato alle piccole e medie imprese, la
Commissione ha pubblicato bandi ristretti

riservati alle PMI e ha migliorato lassistenza


ai potenziali beneficiari intensificando le attivit di informazione e di sensibilizzazione.
Nellambito del PQ7, inoltre, la convenzione
di sovvenzione stata modificata in modo
da mantenere invariato lo statuto di PMI per
lintero ciclo di vita dei progetti, cos da non
penalizzare le aziende che registrano un rapido tasso di crescita.
Attualmente si sta procedendo allintroduzione di una serie di proposte di semplificazione,
delineate dalla Commissione nellaprile del
2010, che saranno essenziali per rendere pi
agevole la partecipazione al 7 Programma
quadro.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Innovazione, ricerca e tecnologia

Assistenza alle PMI negli


Stati membri
Per favorire la ripresa economica, nel 2009
lUnione europea ha apportato alcune modifiche transitorie alle norme che disciplinano
gli aiuti di Stato, cos da agevolare a livello
nazionale lassistenza alle piccole imprese. La
Commissione ha inoltre semplificato le norme sugli aiuti di Stato per il sostegno alle PMI.
Attualmente, le autorit pubbliche hanno a
disposizione un manuale sulle norme in materia di aiuti di Stato che delinea in maniera
sintetica i possibili strumenti previsti per le PMI
nel quadro degli accordi cos riveduti.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/rules/index_it.htm
> Le regole della concorrenza
> Manuale sulle norme in materia di aiuti
di Stato per le PMI

Rafforzare la coesione
europea
La quota pi cospicua del sostegno comunitario alle PMI proviene dalla politica di coesione.
Per il periodo 2007-2013 sono stati stanziati, a
favore delle aziende, 55 miliardi di euro. Quasi
il 50% di tale importo, pari a circa 27 miliardi
di euro, stato assegnato alle PMI. Il restante destinato ad investimenti produttivi,
indipendentemente dalle effettive dimensioni delle aziende, di cui una percentuale
sostanziale dovrebbe andare a beneficio
anche delle PMI. Limportante ruolo delle
PMI nella creazione di nuovi posti di lavoro
riconosciuto anche dal Fondo sociale europeo
(FSE), nellambito del quale sono previsti investimenti per ulteriori 14 miliardi di euro.
Lintervento del FSE si concentra in prevalenza sullassistenza diretta alle aziende, in
particolare le PMI, per aiutarle a adattarsi alle
nuove condizioni di mercato.
Le aliquote relative assegnate alle PMI variano in funzione degli Stati membri, secondo le
esigenze e le priorit nazionali. Tra le attivit
finanziate a sostegno delle PMI figurano: un
accesso pi agevole ai finanziamenti; una maggiore diffusione e utilizzo delle TIC; la creazione
di poli regionali e locali di R&S e innovazione,
nonch di infrastrutture commerciali e servizi
di sostegno alle PMI; la promozione della cooperazione (ad esempio per il trasferimento
delle tecnologie) tra imprese, enti di ricerca
e autorit pubbliche di una stessa regione,
tra regioni dello stesso paese o a livello transnazionale; lintroduzione in seno alle PMI di
tecnologie ambientali e sistemi di gestione
innovativi; la promozione dello spirito imprenditoriale e delleducazione allimprenditorialit,
nonch la valorizzazione delle risorse umane.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
funding-partners-public/finance/
index_it.htm
> Investimento commerciale

11

Promuovere lo spirito
imprenditoriale

12

Commissione europea

Commissione europea

Commissione europea

Commissione europea

Promuovere limprenditorialit tra i cittadini europei un elemento centrale


dello Small Business Act (SBA) per lEuropa. Attualmente sono in atto diversi
programmi destinati ad evidenziare i percorsi professionali per gli aspiranti
imprenditori ed incoraggiare persone di qualsiasi et ed estrazione sociale a
considerare la creazione di impresa come unalternativa stimolante.

Dallo studio Eurobarometro 2010 emerge


che soltanto il 45% degli Europei preferirebbe svolgere un lavoro in proprio piuttosto
che essere dipendente, a fronte del 55% degli
Statunitensi e del 75% dei Cinesi.
Il sostegno alle reti (quali ad esempio le reti
di imprenditrici), la promozione delleducazione allimprenditorialit e lattuazione di
misure per agevolare la mobilit e lo scambio
di buone pratiche sono segni tangibili dellimportanza che lEuropa attribuisce alla necessit
di stimolare la capacit di creare impresa.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
>Promuovere limprenditorialit

Settimana europea delle


PMI
La prima edizione della Settimana
europea delle PMI si tenuta nel
maggio del 2009, a 12 mesi dalla
pubblicazione dello Small Business
Act per lEuropa della Commissione.
Una serie di eventi organizzati in 36 paesi ha
portato alla ribalta liniziativa imprenditoriale,
offrendo agli imprenditori presenti la possibilit di instaurare proficue reti di contatti e, al
contempo, migliorando la visibilit e limmagine pubblica del fare impresa.
Si calcola che, con la seconda edizione della
Settimana europea delle PMI organizzata
nel maggio del 2010, 3,2 milioni di persone
abbiano preso parte ad oltre 1 500 eventi
finalizzati a far conoscere meglio le strutture
di assistenza alle PMI e a riconoscere limportante contributo degli imprenditori al sistema
sociale, alloccupazione, allinnovazione e alla
competitivit dellEuropa. La Settimana europea delle PMI verr ripetuta anche nel 2011.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Promuovere limprenditorialit
> Settimana europea delle PMI

Scambio di buone pratiche


Aiutare i responsabili decisionali
ad apprendere dalle reciproche
esperienze una componente
essenziale degli interventi che
lEuropa mette in atto per promuovere
limprenditorialit.
La Commissione europea collabora attualmente con gli Stati membri per individuare esempi che consentano di condividere leccellenza
nelle politiche a sostegno delle PMI. A tal fine
stata costituita una banca dati di buone pratiche relative allapplicazione dei principi dello
Small Business Act per lEuropa.
Nellultimo decennio, i paesi partecipanti
hanno raccolto oltre 600 esempi di buone
pratiche. I responsabili di tali politiche possono oggi trarre utili spunti dallesperienza di
altri e trasferire questo patrimonio di conoscenze a livello locale. Nel 2009, ad esempio,
il Belgio ha reso noto che la sovvenzione per
lecologia destinata alle imprese che investono in tecnologie verdi si ispirava a misure analoghe varate nei Paesi Bassi, mentre
lEstonia ha riconosciuto che la sua nuova
procedura pre-fallimento stata modellata sulle procedure in vigore in Germania,
Finlandia e Austria.
Questo reciproco arricchimento di idee si
spinto oltre i confini dellUnione europea
coinvolgendo i paesi candidati e i governi dei
paesi europei limitrofi.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Buone pratiche

Premi Impresa europea


I Premi Impresa europea, varati dalla
Commissione nel 2006, individuano e
premiano le autorit pubbliche che si
sono distinte per la loro eccellenza nel
promuovere lo spirito imprenditoriale
e le piccole e medie imprese.

Ogni anno, pi di 300 iniziative prendono parte alle selezioni nazionali previste nellambito
del concorso prima che una giuria di alto livello elegga il nec plus ultra dei progetti a livello
europeo. La manifestazione contribuisce ad
evidenziare le migliori pratiche a livello locale, regionale e nazionale nella promozione
dellimprenditorialit e delle PMI.
Il Gran Premio della Giuria 2010 dei Premi
Impresa europea stato assegnato al progetto francese Entrepreneurs in Residence
promosso dallAgence Rgionale de
Dveloppement des Territoires dAuvergne (Agenzia regionale per lo Sviluppo
del Territorio dellAlvernia) in Francia.
Liniziativa ha favorito linsediamento di
nuove aziende in una regione da molti
considerata rurale e isolata. I partecipanti
hanno potuto beneficiare di assistenza personalizzata allavviamento dellimpresa e di
finanziamenti che hanno portato, a livello
locale, alla creazione di 600 posti di lavoro.

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Buone pratiche
> Premi Impresa europea

Erasmus per giovani


imprenditori
Imparare da imprenditori esperti pu
garantire il successo di una nuova
iniziativa imprenditoriale. Per tale
motivo, lUnione europea sostiene i
giovani con idee brillanti che vogliono
imparare da chi gi conosce i segreti
del mestiere.
Nellambito del programma Erasmus per
giovani imprenditori, i neo imprenditori
trascorrono un periodo di lavoro in un altro
paese dellUnione europea presso una PMI
in cui possono sviluppare le proprie capacit
commerciali. Gli imprenditori che li accolgono
condividono il loro sapere e la loro esperienza
nellaffrontare gli ostacoli e garantire la solidit
dellazienda.

13

Il programma rafforza il valore del mercato


interno europeo, incoraggiando gli imprenditori a guardare oltre i confini del proprio
paese. Dopo un periodo allestero della durata massima di sei mesi, i giovani imprenditori
rientrano in patria con un preciso business
plan e una rete di preziosi contatti.
Nei primi 21 mesi di attivit del progetto
(2009-2010), al programma di scambi hanno
partecipato 724 imprenditori e nei prossimi
anni liniziativa dovrebbe sostenere in media 800 scambi lanno, coinvolgendo 1600
imprenditori.
Imprenditori in movimento
Luca Poli, chirurgo italiano con unidea imprenditoriale, ha trascorso tre mesi in Spagna
lavorando presso un centro benessere gestito dallimprenditrice Francine Huaman.

Ridurre il divario di genere


Riuscire a raggiungere gli aspiranti
imprenditori per veicolare le
informazioni necessarie alla creazione
di unattivit, promuovere modelli
positivi e predisporre un dispositivo
di tutoring pu essere importante
quanto agevolare laccesso al credito
o ridurre gli oneri amministrativi,
soprattutto quando si tratta di
spingere le donne a cogliere nuove
opportunit imprenditoriali.
LUnione europea intende garantire alle donne laccesso alle informazioni necessarie per
avviare una propria impresa. A tale scopo,
nel 2009 stata creata una Rete europea di
ambasciatrici dellimprenditoria femminile.
Si tratta di un gruppo di circa 250 imprenditrici europee di successo che promuovono

lattivit imprenditoriale in istituti scolastici,


universit, associazioni di imprese e mezzi di
comunicazione per infondere nelle donne di
qualsiasi et il desiderio di creare una propria
attivit. Raccontando la loro storia le ambasciatrici fungono altres da modelli positivi.
La Commissione europea attualmente impegnata a creare anche una Rete europea di
Affiancamento allimprenditoria femminile per
accrescere le possibilit delle donne laureate
di creare imprese solide e sostenibili, offrendo
loro strumenti pratici personalizzati attraverso
il portale Women@Business.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Promuovere limprenditorialit
> Imprenditrici

Da oltre due anni progettavo lavvio di una


mia attivit, ma ci vuole tempo per concretizzare le idee, trovare i capitali, i locali adatti
ecc. Quando si presentata lopportunit di
partecipare al programma Erasmus avevo
gi sviluppato la mia idea imprenditoriale,
che doveva tuttavia essere perfezionata. Ho
trascorso tre mesi (da luglio a settembre) in
Spagna ad imparare da unimprenditrice
esperta, utilizzando il programma come
banco di prova per le mie idee, ha dichiarato il dottor Poli.

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Promuovere limprenditorialit
> Erasmus per giovani imprenditori
Luciana Delle Donne, Officina Creativa Soc. Coop Sociale, Italia

14

Commissione europea

Sono stata felicissima di ospitare Luca nel


mio centro benessere. Lesperienza stata
talmente positiva che ho deciso di ripeterla anche in futuro, ha affermato la signora
Huaman.

Fotolia

Educazione
allimprenditorialit
Lo spirito imprenditoriale un
insieme di competenze essenziali
per la vita che aiuta le persone a
pensare in modo creativo, a valutare
e ad assumersi rischi e ad innovare:
limprenditorialit la capacit di
trasformare le idee in azione.
Con il progressivo passaggio dei sistemi educativi verso un apprendimento basato sulle
competenze, le capacit imprenditoriali stanno acquisendo grande importanza in molti
Stati membri. In alcuni di questi, lo sviluppo
dellimprenditorialit gi stato inserito nei
programmi della scuola secondaria e circa un
terzo dei paesi elabora attualmente una strategia o un piano dazione nazionale in materia di
educazione allimprenditorialit. Ma in alcuni
Stati membri occorre fare di pi.
Nella maggior parte dei paesi dellUnione
europea, le competenze imprenditoriali sono
presenti anche nei programmi di studio professionali, sebbene a tale riguardo persistano
ancora sostanziali divari. Nellistruzione superiore, leducazione allimprenditorialit

ancora troppo spesso circoscritta ai corsi di


economia o direzione aziendale.

Nelle Asturie (Spagna), gli studenti


della scuola secondaria di secondo
grado gestiscono mini-imprese di
import-export nellambito del loro
programma di studi regionale. Alcune
ricerche mostrano che il 16% circa
degli studenti che ha partecipato a
scuola alla gestione di queste miniaziende crea successivamente una
propria impresa.
Presso lIstituto tecnologico di
Dublino (Irlanda), lesame del
corso di imprenditorialit consiste
nellorganizzare un evento a scopo
benefico.
AllUniversit di Strathclyde (UK), il
Dipartimento di Musica applicata
ha attivato corsi di imprenditorialit
poich il lavoro autonomo un
potenziale aspetto della carriera
professionale dei laureati in musica.

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Promuovere limprenditorialit
> Istruzione e formazione per
limprenditorialit

La Commissione europea lavora di concerto


con gli Stati membri per garantire ai docenti
la possibilit di accedere a corsi di formazione
e a nuovi materiali didattici per linsegnamento
delle competenze imprenditoriali.

15

Accesso ai mercati
Cogliere i vantaggi del
mercato unico europeo
Il mercato unico europeo vanta
500 milioni di consumatori, ma un
numero ancora troppo elevato di
PMI non guarda al di l dei propri
confini nazionali. LUnione europea sta
attualmente spingendo con decisione
verso il completamento del mercato
unico, nel tentativo di sbloccare
lenorme potenziale dellEuropa.
LAtto per il Mercato unico, presentato dalla
Commissione europea nellottobre del 2010,
definisce un ampio pacchetto di provvedimenti per labbattimento delle barriere che ostacolano lo sviluppo delle attivit commerciali
allinterno dellUnione europea. Esso contribuir ad eliminare le discrepanze tra le normative nazionali, porre fine alla duplicazione delle
procedure e colmare le lacune di informazione
tuttora esistenti in merito alle opportunit per
le imprese.
LAtto include misure specifiche che aiuteranno le PMI a creare innovazione, a sviluppare
nuovi modelli di impresa, ad accedere pi facilmente ai finanziamenti, a commercializzare
beni e servizi a livello internazionale e a operare in un contesto pi snello sotto il profilo
amministrativo.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/rules/index_it.htm
> Commercio transfrontaliero nellUE
> Atto per il mercato unico

Semplificare il diritto
societario
Uno dei fattori chiave per incentivare il commercio transfrontaliero consiste nel consentire alle PMI di operare sullintero territorio
dellUnione europea, senza lobbligo di creare societ distinte in ogni Stato membro in
cui sono presenti. La Commissione europea
16

ha proposto uno Statuto della societ privata


europea che rimuover gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del mercato unico.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
policy-statistics/policy/index_it.htm
> Migliorare il contesto imprenditoriale:
avviamento, gestione e creazione di
unazienda
> Societ privata europea

Commercializzare i servizi
La Direttiva europea Servizi, in vigore
dalla fine del 2009, dovrebbe dare un
sostanziale impulso alle aziende che
intendono commercializzare servizi a
livello transnazionale.
La Direttiva agevola la creazione di unimpresa di servizi in grado di operare sullintero territorio dellUnione europea e consente
alle aziende di sbrigare formalit quali la
richiesta di licenze e di autorizzazioni ambientali presso uno sportello unico presente
in tutti gli Stati membri.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/economic-sectors/
index_it.htm
> Servizi

Capire le norme
Il timore che la conformit alle norme
europee possa rivelarsi un processo
troppo complesso motivo di grande
preoccupazione tra le piccole e medie
imprese. Le PMI hanno bisogno di
conoscere meglio tali norme e gli
effetti che queste possono avere sulle
attivit dellazienda.
A tale proposito esiste oggi un sito Internet dedicato che fornisce informazioni dettagliate

sulle norme europee, descrivendone gli effetti


sugli specifici settori. Inoltre, sono attualmente in fase di costituzione un apposito portale
ed un helpdesk per le PMI. La Commissione
europea ha altres investito in iniziative volte a
promuovere la partecipazione delle piccole e
medie imprese nel processo di definizione di tali
norme, nonch ad assistere la piccola impresa
nella difesa dei propri interessi.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/rules/index_it.htm
> Norme
> Normalizzazione e PMI

Protezione dei diritti di


propriet intellettuale
In molti casi, il bene pi prezioso
delle piccole e medie imprese non
ha una forma concreta e tangibile,
ma rappresentato dalla propriet
intellettuale. Tutelare questo
straordinario patrimonio di vitale
importanza nella fase di espansione
verso nuovi mercati.
Lintroduzione di un sistema facile e conveniente
per la protezione dei diritti di propriet intellettuale una delle principali priorit dellUnione
europea nel suo sforzo di sostenere le PMI e favorire il completamento del mercato unico. LUE
lavora attualmente alla definizione di un brevetto comunitario unitario e di un Tribunale
unificato per la risoluzione dei contenziosi
in materia di difesa dei brevetti, aspetti che
dovrebbero consentire di ridurre i costi per
le piccole e medie imprese ed assicurare una
maggiore prevedibilit del sistema giuridico.
Le spese per i diritti di propriet di un marchio
registrato a livello comunitario sono gi state
ridotte, per tutte le imprese, grazie ad un accordo politico che ha portato ad una diminuzione del 40% delle tasse e alla semplificazione
della procedura di registrazione.

LHelpdesk europeo per i diritti di propriet


intellettuale (DPI) offre un servizio gratuito,
tramite posta elettronica, e risorse online
sulle questioni inerenti i diritti di propriet
intellettuale nellambito dei progetti finanziati dallUE. Uno specifico Helpdesk aperto in
Cina, rivolto a tutte le piccole e medie imprese,
ffornisce consulenza specializzata sulle problematiche legate alla propriet intellettuale con
riferimento a tale paese.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/smallbusiness/most-of-market/
innovation-research-copyright/
index_it.htm
> Propriet intellettuale

Appalti pubblici
LUnione europea lavora per garantire
che le PMI possano aggiudicarsi
unequa percentuale di appalti
pubblici allinterno dellUE e siano
in grado di sfruttare appieno le
potenzialit esistenti. Gli studi
pi recenti mostrano che le PMI si
assicurano il 34% delle gare pubbliche
bandite nellUE, a fronte di un loro
contributo alleconomia generale del
52%.
La Commissione ha pubblicato un Codice di
buone pratiche ad uso degli Stati membri e
delle amministrazioni aggiudicatrici che illustra esempi per migliorare laccesso delle PMI
ai contratti pubblici. Anche la rete Enterprise
Europe Network promuove una maggiore
conoscenza e preparazione delle imprese
in questo ambito e facilita il dialogo tra enti
pubblici e PMI.
La Commissione interviene inoltre per garantire
una maggiore trasparenza riguardo alle opportunit di appalto e far s che le aziende possano
presentare pi facilmente la propria offerta in
altri paesi. Ad esempio, sebbene la pubblicazione telematica nella banca dati comunitaria
TED (Tenders Electronic Daily) sia obbligatoria
soltanto per appalti di importo superiore ad
una determinata soglia, le amministrazioni
pubbliche hanno ora la possibilit di utilizzare questo strumento anche per pubblicizzare

contratti di minore entit. Il sistema eCertis


aiuta le imprese e gli enti pubblici a reperire
la documentazione e la modulistica necessaria
per partecipare alle gare di appalto bandite in
Europa. Inoltre, nel 2011, sar operativo sulla
banca dati TED uno strumento per la ricerca
in rete di partner commerciali. Questi sviluppi sono in linea con la crescente domanda di
accesso per via telematica alla documentazione e alle informazioni sulle gare dappalto: nel
2007, il 58% degli acquirenti pubblici e il 42%
delle aziende hanno utilizzato strumenti di
e-Procurement, cifre che sono salite nel 2010
rispettivamente al 73% e all82%.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/smallbusiness/funding-partners-public/
business-procurement/index_it.htm
> Contratti pubblici

Innovazione: la chiave del


successo
Conquistare una fetta pi grande del
mercato locale, espandere la propria
attivit allinterno dellUnione europea,
puntare sui mercati emergenti:
indipendentemente dallobiettivo, il
successo dipende sovente dal fatto
di poter contare su un prodotto
innovativo. Ma innovazione non
significa unicamente prodotti hightech. Linnovazione pu anche portare
a nuovi modelli di impresa, design,
branding o servizi.
Liniziativa dellUE Unione dellinnovazione,
presentata nellottobre del 2010, mira a far convergere le politiche di ricerca e innovazione sulle
fondamentali sfide cui confrontata la nostra societ, quali il cambiamento climatico, lefficienza
energetica e landamento demografico, ambiti
che racchiudono grandi potenzialit sotto il profilo economico. LUnione dellinnovazione tende
ad accelerare e potenziare la capacit di ideare,
mettere a punto e produrre soluzioni, integrandole nella vita quotidiana degli Europei. Intende
altres rimuovere le difficolt che impediscono
attualmente di commercializzare nuove idee, ad
esempio eccessivi costi per la registrazione dei
brevetti, frammentazione del mercato o mancanza di capitali di rischio e qualifiche

Nobel per la fisica 2010 a due grandi innovatori europei


Il fisico olandese Andre Geim e il suo collega inglese Konstantin Novoselov hanno
vinto il premio Nobel per la fisica 2010 per le
loro ricerche sul grafene, una nuova forma
di carbonio monoatomico (un solo atomo
di spessore) che oltre ad essere il materiale
pi sottile sinora prodotto, anche il pi
resistente. Numerose le ipotesi di applicazioni di questa ricerca di frontiera: transistor
in grafene superveloci e superleggeri, per
non parlare degli schermi tattili trasparenti,
le celle solari e i pannelli luminosi. Il rivoluzionario lavoro dei due ricercatori stato in
parte finanziato nellambito del Programma
quadro dellUE per la competitivit e linnovazione (CIP).

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/smallbusiness/most-of-market/
innovation-research-copyright/
index_it.htm
> Innovazione e R&S
> Politica europea di innovazione

Innovazione in campo
ambientale: aprirsi al
cambiamento
La capacit di trovare soluzioni
sostenibili ai problemi di tutti i giorni
offre grandi opportunit sul piano
commerciale. Lecoinnovazione, ossia
qualsiasi nuovo prodotto, servizio
o processo che rechi vantaggi
allambiente, fondamentale per
raggiungere lobiettivo dellUE di
promuovere una crescita sostenibile e
la creazione di nuovi posti di lavoro.
Nel 2008, lecoindustria (lindustria dei beni e dei
servizi ambientali) dava lavoro nellUnione europea a ben 3,4 milioni di persone, registrando un
fatturato complessivo superiore a 300 miliardi di
euro. Il tasso di crescita reale di questo settore,
stimato intorno al 5,9%, lascia oggi intravedere
un futuro estremamente roseo per il comparto.

17

Il Programma quadro per la competitivit


e linnovazione ha destinato ai progetti di
innovazione ambientale una dotazione di
200 milioni di euro per il periodo 2008-2013.
Attualmente, la Commissione promuove altres lo sviluppo di distretti di ecoinnovazione
e interventi per rimuovere gli ostacoli che si
frappongono al trasferimento del know-how
tra piccole e medie imprese nel settore delle
tecnologie ambientali.
Persino le PMI non direttamente coinvolte
nellideazione e nella commercializzazione di
prodotti verdi possono svolgere un loro ruolo in
questo ambito. In molti casi, le aziende che hanno investito in soluzioni ambientali notano un
incremento della propria competitivit grazie ad
economie di spesa. Pertanto, la Commissione
europea attualmente impegnata ad estendere, in seno allEnterprise Europe Network, la
rete di esperti in grado di fornire assistenza e
consulenza alle PMI in materia di ambiente e
miglioramento dellefficienza energetica.

La Citt del sole: un modello urbanistico


sostenibile
La citt di Heliopolis (ossia la Citt del
sole) stata una delle capitali dellAntico
Egitto. Unaltra Citt del sole, situata a
Heerhugowaard (Paesi Bassi), oggi la prima area residenziale urbana al mondo ad
emissioni zero e con le sue 1 700 abitazioni potrebbe rappresentare un modello di
urbanistica sostenibile. La Citt del sole di
Heerhugowaard, che ha fruito di contributi
dellUnione europea, stata edificata su un
terreno un tempo coperto da torbiere ed
alimentata da tre generatori eolici, nonch
da una moltitudine di pannelli fotovoltaici.
Inoltre, le acque di scarico vengono depurate da canneti naturali ed una vicina foresta assorbe la C02 dallatmosfera.

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/smallbusiness/most-of-market/
environment-business/index_it.htm

Le PMI e leconomia digitale

Fotolia

Leconomia digitale offre grandi


opportunit di innovazione alle
PMI ad alta tecnologia che possono
sviluppare prodotti di nicchia. Al
contempo, tuttavia, le competenze
digitali consentono anche alle aziende
pi tradizionali di incrementare la
propria competitivit. Per tale motivo,
lEuropa attualmente impegnata
ad abbattere le barriere che frenano
lo sviluppo dei mercati digitali;
diffondere una maggiore fiducia nelle
reti online; assicurare linteroperabilit
dei servizi e promuovere
lalfabetizzazione informatica.
LUnione europea intende valorizzare appieno
il ruolo delle PMI. La Commissione ha varato
una serie di azioni pilota di ampio respiro a livello paneuropeo che contribuiranno a creare
Catene logistiche globali digitali in interi settori
economici dEuropa.
Poter contare sulle giuste competenze in tutti i
comparti sar essenziale per garantire il futuro
18

delle industrie digitali in Europa. A tale proposito, nel marzo del 2010 stata organizzata una
prima campagna di sensibilizzazione denominata Settimana europea delle competenze digitali. Allevento hanno partecipato 35 paesi,
molti dei quali gi impegnati nella definizione di iniziative nazionali per lo sviluppo delle
necessarie competenze e dellalfabetizzazione informatica. A ci si aggiunge liniziativa
Nuove competenze per nuovi lavori (un
Consiglio settoriale plurilaterale sulle competenze in materia di TIC) che mira ad affrontare
il divario tra domanda e offerta per quanto riguarda le competenze in campo digitale.
Nellambito della Rete europea di sostegno
al commercio online (eBSN), la Commissione
ha prodotto una nuova Guida per le PMI sulle
soluzioni pi idonee per il commercio elettronico. La Guida illustra il mondo delle-business
e il mercato delle tecnologie dellinformazione per aiutare le aziende a scegliere i prodotti
software, le soluzioni e i fornitori di servizi pi
rispondenti alle rispettive esigenze.
Per ulteriori informazioni in rete:
http://ec.europa.eu/smallbusiness/most-of-market/
innovation-research-copyright/
index_it.htm
> La tecnologia dellinformazione al
proprio servizio

Enterprise Europe Network:


una rete di sostegno
allinternazionalizzazione
delle imprese
La conquista di nuovi mercati
pu essere unimpresa frustrante.
A tale proposito possono essere
determinanti fattori quali la ricerca di
partner internazionali, lottenimento
di un finanziamento comunitario o
laccesso a nuove tecnologie. Ed qui
che entra in gioco la rete Enterprise
Europe Network.
Enterprise Europe Network riunisce 589 associazioni di 47 paesi, tra i quali i 27 Stati membri
dellUnione europea, che forniscono servizi
di assistenza alle imprese. Negli ultimi due
anni, i 3 000 funzionari della rete presenti

inerenti la tutela dei diritti di propriet intellettuale in relazione a tale paese.


Uffici per favorire linternazionalizzazione
sono stati inoltre istituiti in 30 principali mercati allesportazione, mentre le delegazioni
dellUnione europea, gli Stati membri e le associazioni di imprese condividono esperienze e
know-how nel tentativo di superare le barriere
commerciali. LUnione europea intensifica altres
gli sforzi per ridurre gli ostacoli non tariffari, utilizzando la sua politica commerciale per creare
maggiori possibilit in settori ancora ampiamente inaccessibili alle PMI quali i mercati dei servizi
o degli appalti pubblici.

Fotolia

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
most-of-market/internationalbusiness-outside-europe/
index_it.htm

Per ulteriori informazioni in rete:


http://ec.europa.eu/small-business/
support/contacts-services/
index_it.htm

Le PMI e la globalizzazione
Il mercato unico europeo rappresenta un obiettivo prioritario per la maggior parte delle PMI,
ma puntare su mercati pi lontani, in rapida
crescita, pu essere estremamente vantaggioso.
Gli studi mostrano che negli ultimi tre anni,
soltanto una PMI su otto ha lavorato con partner internazionali in paesi al di fuori dellUE.
Tuttavia, le aziende che operano in paesi terzi
hanno registrato una crescita pi sostenuta in
termini di occupazione e fatturato.
LUnione europea prevede misure di sostegno
per imprese che intendono orientarsi verso una
maggiore globalizzazione. Gli uffici di assistenza, quali il Centro europeo per le tecnologie e
le imprese in India, possono aiutare le piccole
e medie imprese a conoscere meglio i mercati
emergenti. inoltre prevista lapertura di altri
centri analoghi in Cina e Tailandia. Un servizio
di consulenza sullordinamento giuridico, la normativa e la cultura locali pu fare la differenza
tra il successo o il fallimento, soprattutto per le
imprese pi piccole. Anche lHelpdesk per i diritti
di propriet intellettuale (DPI) inaugurato in Cina
fornisce consulenza specialistica sulle questioni

Fotolia

sul campo hanno assistito oltre 2 milioni di


PMI nel loro impegno verso linternazionalizzazione, organizzando attivit quali eventi
per la ricerca di partner e offrendo un servizio
di sportello unico per una consulenza specialistica sulle tematiche pi disparate come ad
esempio la propriet intellettuale, il diritto comunitario o le norme dellUE. Recentemente,
la rete ha attivato 15 Punti di contatto in Cina
e nella Corea del Sud, garantendo cos alle PMI
europee un pi facile accesso a questi promettenti mercati.

19

Commissione europea
Pensare in grande per la piccola impresa il contributo dellUE a favore delle PMI
Lussemburgo : Ufficio delle pubblicazioni dellUnione europea
2011 24 p. 29,7 x 21 cm
ISBN 978-92-79-18960-9
doi:10.2769/11084

NB-30-10-712-IT-C
ISBN 978-92-79-18960-9
doi:10.2769/11084

Questa pubblicazione finanziata a norma


del Competitiveness and Innovation
Framework Programme (CIP Programma
quadro per la competitivit e linnovazione)
che mira a incoraggiare la competitivit
delle imprese europee.

Potrebbero piacerti anche