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suoi testi. Pu essere interessante per farlo da quella pi difficile, cio partendo da
lla sua opera saggistica pi nota nel mondo, sino a diventare una sorta di manifes
to del postmodernismo internazionale: i Six Memos for the Next Millennium, scrit
ti nel 1985 e apparsi postumi nel 1988. Anche qui infatti, nel punto apparenteme
nte pi distante dallimpegno che lo ha accompagnato tutta la vita, la passione poli
tica di Calvino emerge in maniera prepotente, nonostante gli studiosi abbiamo pr
eferito interpretarlo come il testo di un formalista ormai lontano dalle lotte d
egli anni precedenti. A rileggere queste pagine con attenzione ci si rende conto
che le cose stanno in maniera non poco diversa.
* * *
I Six Memos furono originariamente concepito come serie di lezioni da tenere a H
arvard nel quadro del prestigioso ciclo delle Norton Lectures, proprio nellanno i
n cui Calvino mor. Come noto, si tratta di una riflessione su sei virt letterarie
che Calvino, approssimandosi la fine del XX secolo, si riproponeva di consegnare
ai lettori, soprattutto pi giovani, del secolo si sarebbe aperto di l a poco. Un
evento accidentale quanto irreparabile la morte dellautore, quando il manoscritto
non era ancora compiuto ha determinato la struttura delle cos dette Lezioni amer
icane quali le conosciamo oggi. A conclusione del suo percorso, Calvino aveva in
fatti previsto una sesta conferenza dedicata alla Consistency (coerenza), conferen
za che progettava di scrivere una volta arrivato in America e i cui materiali pr
eparatori, se in possesso della famiglia, non sono mai stati pubblicati.
Questa perdita un peccato, perch sarebbe bello sapere qualcosa di pi sulle idee di
Calvino in merito alla Consistency (mi viene da dire: specialmente in merito alla
Consistency), ma anche un ottimo punto di partenza per parlare dei Six Memos nel
loro complesso. Naturalmente, infatti, non impossibile provare a immaginare alme
no in parte che cosa Calvino avrebbe scritto in questo ultimo capitolo. La racco
lta standard dei saggi di Calvino occupa circa quattromila pagine e include non
pi di due terzi dei testi da lui pubblicati in vita, forse anche meno. E qualche
volta in questi scritti il valore letterario della coerenza fa capolino.
Pu essere interessante rilevare che almeno in una occasione, in uno dei suoi sagg
i peraltro pi famosi, vale a dire nella riflessione compiuta ventanni dopo sul suo r
omanzo desordio, Il sentiero dei nidi di ragno, Calvino prende espressamente posi
zione contro la coerenza. Tutti gli amici che avevano letto il libro prima della
pubblicazione racconta Calvino gli avevano rimproverato lo stesso presunto erro
re. Mentre il resto del romanzo era narrato dalla prospettiva di un bambino che
non comprende davvero gli eventi grandi e terribili nei quali stato coinvolto (l
a Resistenza italiana), verso la fine del libro Calvino aveva inserito un improv
viso cambio di registro per dare la parola a un pi maturo commissario politico co
munista, in modo da spiegare ai lettori quale era il senso di quella lotta dalla
prospettiva pi matura dellautore. In nome della omogeneit gli amici gli suggerirono
unanimamente di tagliare quel capitolo; come scrive Calvino a quel tempo, lunit sti
listica era uno di pochi criteri estetici sicuri. Ma Calvino tenne duro lo stesso
, sino a rivendicare a distanza di tanto tempo la decisione di allora.
Il lettore delle Lezioni americane non si sorprender di questa presa di posizione
, ma non dovr neanche ricorrere a concetti cari agli storici della letteratura co
me quelli di evoluzione, oscillazione o ripensamento per spiegare il presunto co
ntrasto tra il giudizio del 1964 e il giudizio del 1985. E il lettore delle Lezi
oni americane non si sorprender perch lo stesso Calvino, allinizio della prima dell
e sue riflessioni a spiegare con grande chiarezza che ai sei valori da lui scelt
i non corrispondono sei difetti, ma altri sei valori forse altrettanto preziosi.
Come scrive Calvino: Dedicher la prima conferenza allopposizione leggerezza/peso,
e sosterr le ragioni della leggerezza. Questo non vuol dire che io consideri le r
agioni del peso meno valide, ma solo che sulla leggerezza penso davere pi cose da
dire.
Anche se questa notazione a proposito della coppia Leggerezza/Peso non viene rip
etuta in termini altrettanto espliciti a proposito delle altre quattro virt, non
c motivo di pensare che le cose siano molto diverse per la Rapidit, lEsattezza, la V
isibilit e la Molteplicit. Se in questo caso Calvino lo esplicita solo perch di tut
te le qualit prescelte la pi scandalosa era senza dubbio proprio la Leggerezza, ch
e, nella cultura italiana degli anni Ottanta, ancora molto politicizzata, veniva
fatta coincidere con il disimpegno. Nelle quattro lezioni successive Calvino si
limita infatti a mostrare come attraverso il valore da lui lodato possa essere
conseguito anche il valore opposto, come nel caso della suprema virt della Vaghez
za (frutto di una precisione assoluta), o come nel caso della Molteplicit, che vi
ene interpretata come dominio su caos e sul caso e capacit di produrre variet a pa
rtire da alcuni principi ordinatori. Niente sarebbe dunque pi sbagliato che scamb
iare le Lezioni americane per un ricettario molto sofisticato per scrivere buoni
racconti, seguendo determinate virt ed evitando determinati vizi.
In questo modo di procedere c anche un altro aspetto che merita di essere consider
ato attentamente. Nellordine in cui Calvino dispone le sue sei virt letterarie, pr
ima che lui chiarisca in quale accezione le adoperano, alcune sembrerebbero cont
raddire la virt che le precede. Se la Rapidit si sposa bene con la Leggerezza, nel
la percezione comune lEsattezza non sembra andare molto daccordo con la Rapidit. Al
lo stesso modo, mentre la Visibilit e lEsattezza sono chiaramente imparentate, la
Molteplicit e la Coerenza si direbbero pi difficilmente conciliabili. Definendo co
n precisione questi valori, i diversi capitoli mostrano che tali potenziali cont
raddizioni dellindice sono solo apparenti, ma volutamente non sciolgono la tensio
ne. Per questo, quando provo a fare delle ipotesi sulla sesta lezione mai scritt
a, mi piace immaginare Calvino impegnato in un ipotetico corpo a corpo con il fa
moso saggio di Leo Spitzer sulla accumulazione caotica nella tradizione poetica
occidentale.
* * *
La morte di Calvino ha contribuito a fissare il suo lascito intellettuale a quel
1985 come in un fermo immagine, ridimensionando il cammino tortuoso che lo avev
ano condotto a quella sua ultima proposta di poetica. Ma per chi conosce il suo
percorso artistico e politico impossibile non pensare che per tutta la sua vita
Calvino stato senza dubbio uno scrittore del Peso: un intellettuale formatosi ne
gli anni pi freddi della Guerra fredda culturale e che soprattutto non ha mai rin
negato quella stagione, ma ha piuttosto cercato incessantemente di allargare il
proprio sguardo senza mettere in discussione gli assunti di partenza. Da questo
punto di vista la Leggerezza delle Lezioni americane una Leggerezza che si aggiu
nge al Peso e che lo completa. Ed la virt pi desiderata perch anche quella pi diffic
ile da conseguire per chi in Italia muoveva da premesse come quelle di un intell
ettuale-militante quale Calvino.
i opposti.
In una cultura imbevuta di Hegel e di Marx attraverso Benedetto Croce e Antonio
Gramsci si trattava di nozioni imprescindibili: solo il numero tre assicurava lus
cita da quella che altrimenti sarebbe stata una paralisi della storia e del pens
iero. Proprio la generazione di Calvino, per, si era trovata sempre pi a disagio c
on questo auspicato momento sintetico. Calvino era un lettore infaticabile di fi
losofia per la casa editrice Einaudi e si era presto familiarizzato con la rifle
ssione di Theodor Adorno, a cominciare proprio dal suo rifiuto di ogni esito con
solante. La grande arte aveva direttamente a che fare con lesperienza della negat
ivit e della negazione, ma nessuna restaurazione dellordine perduto era visibile a
llorizzonte, forse nemmeno auspicabile.
In quegli anni la sfiducia nei confronti della sintesi and spesso di pari passo c
on la crescente disillusione verso il realismo socialista e verso la stessa Unio
ne Sovietica da parte dei marxisti italiani. Per molti intellettuali coetanei di
Calvino, il rifiuto dialettica si tradusse a poco a poco nel progressivo allont
anamento da qualsiasi attivit politica o al contrario con quella che si potrebbe
definire una sorta di critica della critica. in particolare il caso di uno scritto
re come Leonardo Sciascia. Sciascia giunse a fare definitivamente i conti con le
radici hegeliane della cultura comunista soprattutto attraverso la lezione di F
oucault e la sua riflessione sui sistemi di controllo, approdando per questa str
ada a prendere posizioni ampiamente paradossali in qualit di intellettuale pubbli
co, come nella sua dura polemica contro i giudici impegnati in prima linea nella
lotta contro la criminalit organizzata nel Meridione dItalia. Una sorta di confer
ma di come ogni antitesi dellantitesi rischi troppo spesso di assomigliare perico
losamente alla tesi che allinizio si voleva combattere.
Anche Calvino evidentemente cercava una via duscita, ma non era disposto a rinunc
iare alla sua scelta di campo. in questo clima che occorre collocare limplicita s
truttura a coppie delle Lezioni americane, e in particolare nel contesto del pro
getto di una delle tante riviste immaginate (e non realizzate) da Calvino a part
ire dagli anni Sessanta. Tra il 1974 e il 1976 Calvino lavor intensamente al prog
etto di una rivista assieme a Claudio Rugafiori e a Giorgio Agamben. Nei loro pi
ani ogni numero avrebbe dovuto ruotare attorno a coppie concettuali come Commedi
a/ Tragedia, Architettura/ Vaghezza, Lingua materna/ Lingua morta, Biografia/ Fa
vola, Stile/ Materia, Legge/ Creatura o Filologia/ Diritto. Calvino, allora, sce
lse di lavorare attorno ai due concetti di Leggerezza e di Velocit: e ci sono poc
hi dubbi sul fatto che dieci anni dopo le Lezioni americane conservino una tracc
ia di quel modo di procedere binario per coppie complementari che non implicano
nessuna contrapposizione tra virt e vizi. Il modello, chiaramente, quello delle g
randi categorie della linguistica e dello strutturalismo allora di moda: langue/
parole, paradigma/ sintagma, diacronia/ sincronia. Anche se ad Agamben, Calvino
e Rugafiori si pu riconoscere maggiore fantasia nella scelta delle loro coppie,
si pu ancora riconoscere linfluenza di Barthes, Greimas e Benveniste in quel proge
tto abortito.
Lultimo libro di Calvino deve sicuramente moltissimo a quella riflessione. E tutt
avia, proprio perch non procedono per coppie (almeno non in maniera esplicita), l
e Lezioni americane testimoniano di un nuovo stadio della riflessione di Calvino
, chiaramente insoddisfatto della dialettica, ma non del tutto a suo agio con lo
strutturalismo e la sua pretesa di abolire il tempo e la storia (come narratore
strutturalista, in effetti, Calvino far esattamente il contrario, usando per ese
mpio la griglia dei tarocchi per mettere in moto un racconto o per far viaggiare
con limmaginazione limmobile Kublai Khan).
Le Lezioni americane non sono prescrittive (come succederebbe se fossero un rice
ttario per scrivere buona letteratura), ma non sono nemmeno ecumeniche, perch Cal
vino non rinuncia a prendere posizione, cosa che nel caso delle coppie struttura
liste evidentemente non possibile, perch non avrebbe nessun senso parteggiare per
nda parte della sua vita, Calvino non aveva fatto che cercare di affrancarsi. Ch
e i segnali siano tutti cos cattivi, non significa insomma necessariamente che no
n esistano spazi per lazione.
Abbiamo molto da imparare dallo spirito combattivo di Calvino. E qui, per quanto
scontata, una citazione appare obbligatoria. Per dirla con le parole di Marco P
olo, alla fine de Le citt invisibili: Linferno dei viventi non qualcosa che sar; se
ce n uno, quello che gi qui, linferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stan
do insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti:
accettare linferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo pi. Il secondo
rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e sapere ricon
oscere chi e cosa, in mezzo allinferno, non inferno, e farlo durare, e dargli spa
zio.
Farlo durare, e dagli spazio. Ancora oggi non ci sono molte altre ricette verosimi
li. E questo naturalmente non vale solo per la letteratura.
fonte: Le parole e le cose