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Sanna Sanna S_Il debito pubblico e il futuro dei nostri figli.

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Il debito pubblico e il futuro dei nostri figli


di Stefano Sanna


Gli economisti che affollano la televisione, radio e giornali, quando parlano di debito pubblico ci
ricordano che non possiamo lasciare questo pesante fardello alle nuove generazioni, perch il
nostro debito pubblico di oggi ridurr il loro benessere futuro.
Non cos sempre. Infatti il debito ha una valenza differente in base al sistema monetario dello
Stato che lo detiene. Quello dellItalia un vero debito perch contratto con delle banche
private a cui lItalia deve chiedere in prestito tutta la moneta necessaria per far funzionare lo
Stato. Come abbiamo gi spiegato, lItalia dovr restituire il prestito caricato dei tassi da usura
misurarti dallo Spread.
Se invece parliamo di stati come il Giappone, la Turchia o gli Stati Uniti il debito solo una nota
contabile perch contratto nella LORO moneta che emettono con la LORO Banca Centrale e
Ministero del Tesoro. Gli Stati sono monopolisti della loro moneta, cio gli unici emettitori di
quella moneta, e quindi possono pagare SEMPRE chiunque chieda loro la restituzione del debito.
Ma un debito elevato oggi pu avere implicazioni negative domani per i nostri figli?
Supponiamo che oggi gli Stati Uniti decidano di comprare 100 autobus da utilizzare come
scuolabus. Mettiamo che il venditore sia una fabbrica cinese che avr un conto corrente presso
una banca cinese. Il venditore attraverso la sua banca cinese ricever il pagamento degli
autobus in valuta cinese, trasferiti alla sua banca dalla Banca Centrale Cinese, che ora si
ritrover nel suo conto corrente presso la FED americana un credito pari a 1.000.000 dollari se
gli autobus sono costati 10.000 dollari luno. Il venditore ha nel suo conto cinese un accredito
(+1.000.000) che corrisponde al passivo nella FED (-1.000.000). Il debito degli USA stato
saldato nel momento dellacquisto: il venditore cinese ha accettato 1.000.000 di pezzi di carta
in cambio di 100 autobus. NULLA rimasto in SOSPESO.
Pertanto negli anni successivi gli alunni statunitensi che hanno usato lo scuolabus non devono
proprio nulla ai figli cinesi del venditore degli autobus, perch tutto gi stato saldato al
momento dellacquisto. Questo proprio il senso della falsa minaccia che ogni giorno ci viene
ripetuta. Una minaccia evidentemente ridicola.
Ed allora nel futuro le uniche cose che potranno succedere sono: Se gli USA vorranno comprare
altri autobus e se ci sar una fabbrica cinese disposta a venderli ci sar un nuovo acquisto di
autobus. Se la Cina vorr acquistare beni dagli Stati Uniti per 1.000.000 di dollari potr farlo
spendendo i dollari del suo conto corrente alla FED Se la Cina lo vorr (come in realt succede)
potr acquistare 1.000.000 di dollari di titoli di stato americani per avere dopo un anno sul suo
conto il 1.000.000 di dollari pi gli interessi.
Insomma negli stati con moneta sovrana come gli USA le generazioni future non dovranno pagare
per il debito pubblico attuale, tanto meno i figli degli alunni che hanno usufruito degli autobus
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Sanna S Il debito pubblico e il futuro dei nostri figli

dovranno comprare 100 autobus e rispedirle indietro nel tempo!


Invece i figli di uno Stato senza sovranit monetaria (come i nostri) hanno sulle spalle un vero
debito pubblico, cio devono trovare i soldi per restituire alle banche la moneta prestata allo
Stato per la spesa pubblica.
Ma il vero danno che noi creiamo per le generazioni future quello che viene definito come
scarto produttivo: la differenza tra quello che potremmo produrre in regime di piena
occupazione e quello che stiamo producendo.
Da parte di uno Stato decidere di spendere meno significa operare al di sotto delle proprie
potenzialit ovvero in quel momento sta privando i nostri figli dei beni e servizi REALI che
potremo produrre oggi per loro. Sta rinunciando ad una maggiore e migliore istruzione scolastica
e dunque li priva di migliori conoscenze, rinuncia alla ricerca sulle nuove tecnologie mediche,
energetiche e ambientali. Questo il vero danno per il futuro dei nostri figli.
Anche i paesi con sovranit monetaria hanno il timore di un debito pubblico elevato: non
capiscono che cos limitano la loro politica economica, sociale, sanitaria, ecc. Si impongono un
limite che non ha senso e che avvantaggia alcuni cittadini a discapito di altri.
Se ancora vogliamo dare peso a parole quale democrazia, sovranit parlamentare ed economica
allora il primo passaggio riconquistare la sovranit monetaria. Il secondo passaggio (questo il
limite della politica) avere una classe politica non sottoposta al falso mito del debito pubblico
e che VOGLIA sviluppare tutte le risorse necessari al nostro FUTURO.

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