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CORSO DI SCRITTURA
Traduzione di fratello ax
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Invece di un personaggio che vuole qualcosa, descrivi la cosa in modo che sia il lettore a volerla. Anzich
scrivere: Adam sapeva di piacere a Gwentu dirai: Tra una lezione e laltra Gwen era sempre
appoggiata al suo armadietto quando lui andava ad aprirlo. Ruotava gli occhi e dava una spinta con un
piede, lasciando un segno nero col tacco, ma lei lasciava anche lodore del suo profumo. La serratura
sarebbe stata ancora calda del suo culo. E al prossimo intervallo, Gwen sarebbe di nuovo appoggiata l.
Quello che Palahniuk ci insegna che Pensare astratto. Sapere e Credere sono intangibili. E che le
storie che scriviamo saranno pi forti se ci limitiamo a mostrare le azioni fisiche e i dettagli dei
personaggi cos da permettere al lettore di pensare e sapere. E amare e odiare.
Uno dei pi comuni errori commessi da chi inizia a scrivere lasciare i propri personaggi soli.
Scrivendo, devi essere solo. Leggendo, il tuo lettore solo. ma il tuo personaggio dovrebbe passare
pochissimo tempo da solo. Perch un personaggio solitario inizia a pensare o preoccuparsi o a
meravigliarsi.
Ad esempio: Aspettando il bus Mark inizi a preoccuparsi sulla durata del viaggio...
Unanalisi migliore sarebbe: Lorario diceva che il bus sarebbe arrivato a mezzogiorno, ma lorologio di
Mark diceva che erano gi le 11:57. Potevi vedere lintera strada fino al mall e non vedere un bus. Non
cera dubbio. Lautista era parcheggiato al capolinea a schiacciare un pisolino. Lautista addormentato e
Mark stava per essere in ritardo. O peggio, lautista stava bevendo e torner ubriaco addebitando a
Mark settanta cinque cents per morire in incidente stradale con tanto di fiamme...
Anche un personaggio solo deve cadere in fantasie o ricordi. Ma anche allora non usare verbi di
pensiero. E gi che ci sei dimentica anche di usare i verbi dimenticare e ricordare.
Mai pi: Wanda ricorda come Nelson era solito pettinarle i capelli ma piuttosto Tornando al loro
anno di universit, Nelson era solito pettinarle i capelli lisci con lunghi colpi della mano.
Altro suggerimento di Chuck Palahniuk non prendere scorciatoie, spacchetta, disfa, invece. E ancora,
metti il tuo personaggio con un altro personaggio, mettili insieme e fai partire lazione. lascia che siano
le loro azioni e le loro parole a mostrare i loro pensieri. Tu resta fuori dalle loro teste.
E intanto che eviti i verbi di pensiero, sii molto cauto con luso dei verbi blandi e ha. Prova invece
a nascondere i dettagli su quel che un personaggio o ha, in gesti o azioni. Mostrerai la tua storia
anzich raccontarla.
E una volta che avrai imparato a spacchettare i tuoi personaggi, odierai per sempre lo scrittore pigro di
Jim sedeva vicino al telefono, chiedendosi perch Amanda non chiamasse.
Da joechummer:
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1a)E ok usare un verbo di pensiero per essere pi brevi, per esempio quando hai cose
importanti da fare? E disfare il verbo distoglierebbe lattenzione dal focus?
Risposta: Per i prossimi 6 mesi no. Trova il tuo vero focus e stai con quello. Se hai bisogno di usare
verbi di pensiero per spiegarti, potresti non essere chiaro abbastanza su quello che vuoi mostrare.
Ancora, fai finta di essere una macchina fotografica, una distinzione minimalista chiamata angelo
registratore, che deve dimostrare tutto con lazione. Non puoi spiegarla.
1b) Inoltre, c qualcosa di sbagliato inerente allentrare nella testa di un personaggio
quando solo? I miei personaggi in terza persona (specialmente quelli malinconici)
spesso diventano introspettivi e penso che questo aiuti ad aumentare alcuni aspetti della
motivazione del personagggio, per sapere cosa gli gira per la testa.
Risposta: Dio non voglia! Le parti peggiori della narrativa sono le declamazioni auto ossessionate dei
personaggi solitari. Se devi proprio essere introspettivo, passa a una scena retrospettiva. Ma ancora
una scena fisicamente tangibile. Oppure dai al tuo personaggio solitario un compito che dimostri
qualche spinta non detta o una motivazione.
2) Da bh:
Ego scrittura: Nel tema di questo mese fai riferimento ai verbi del pensiero. Questi tipi
di verbi sembrano essere funzioni dellego, come definito da Jung, sentire, pensare,
intuizione e sensazione. Nei tuoi workshop sullautorit di testa e cuore e sommergere
lio, tocchi anche alcuni argomenti che assomigliano alle teorie Jungiane sullego. Jung
un riferimento per alcune delle tue teorie sullo scrivere? Se si, quale altre teorie
psicologiche o sociologiche sono incluse nella tua scrittura?
Risposta: Scusa, no. Faccio solo quello che mi sembra che funzioni. Per mi piaciono altri lavori di
Jung.
3) Da Spike
Ho notato che tanti verbi di pensiero hanno a che fare con ansia o timore. Nellesempio
che hai fatto con lultimo autobus dai una rapida analisi di questo con il personaggio che
si preoccupa di tutto quello che potrebbe accadere, incluso un autista di autobus ubriaco
e un incidente spettacolare. In Guts, hai un personaggio in una situazione di vita o di
morte, ma anche preoccupato che i genitori lo scoprano a mastubarsi nella loro piscina.
Quale tipo di ansia o timore piu potente in narrativa, il tipo di paura vita o morte
oppure il tipo di paura che ha che fare con vergogna e disagio?
Risposta: La maggior parte delle persone ti diranno: Vita contro Morte. Ma non penso che
concepiamo la morte cos facilmente. Anche nelle peggiori situazioni sembra che la gente sia pi
interessata nel salvarsi la faccia. E la mancanza di risposta a questioni pi grosse (morte!) genera
risate. La risposta socialmente inappropriata sempre un modo giusto per trovare humor. Quel
negare il dramma inerente. Allora... vuoi terrificare i lettori con la minaccia di morte, ma
periodicamente allievare la tensione con il tuo personaggio pi preoccupato di come appariranno i
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4)da pmck:
In dairy tratti con gli aspetti fisici del subconscio attraverso la Grafologia e la pittura di
Misty. Ho una storia dove lidea far vedere unaltro lato del narratore dando accesso al
suo pensiero subconscio. Nel senso che uso il dialogo interno come un mezzo alternativo
di descrizione del personaggio per il lettore.
Come faccio a spacchettare questo? Lidea che ho avere la narrazione occasionalmente
interrotta da citazioni a caso dal suo lato animale.
Mi sto avventurando fuori sentiero con questo approccio?
Risposta: Considera di mettere quelle citazioni nel mondo reale. Oppure attraverso il metodo dell
amico invisibile (Harvey o Fight Club). O permettendo al tuo personaggio di racimolare quello di cui
ha bisogno dallapparentemente casuale scenario, es. le conversazione origliate, sermoni o segni che
succedono e basta. Come il finale in American Psycho dove il narratore vede una porta con un
cartello con scritto Questa non unuscita. Come umani siamo sempre alla ricerca di segni, i miei
preferiti sono i biscotti della fortuna. Potresti provare i sogni, ma oggi sembrano banali e stra-usati.
Come i testi delle canzoni. O il testo in italico.
5) Da jptorney:
Ok, Chuck. Ho applicato la tecnica spacchettamento a una storia e la lunghezza di
questa raddoppiata. Ed era gi troppo lunga. Dopo averci pensato sopra per un paio di
giorni, mi uscita questa domanda: scrittori come te, Denis Johnson e Bret Easton Ellis
sembrano sapere esattamente quali dettagli includere in una short story e quali tagliare.
Quali parti di una storia ricevono pi enfasi di altre. Io sembro enfatizzare ogni cosa per
paura che il lettore non abbia il quadro completo. Quale regola, trucco o guida puoi dare
per aiutare me e altra gente che potrebbe avere questo problema?
Grazie per laiuto. Questo workshop mega.
Risposta: Trova un modo per raccontare la tua storia in UNA pagina. Poi in due pagine. Aggiungi
quello di cui hai bisogno. Scrive per rendere la tua storia il pi breve possibile - con poche o nessuna
descrizione - solo un sacco di azione fisica. Fidati che il lettore seguir lazione e inventer la sua
argomentazione dietro quella. La gente seguir lazione. Poi fidati e smetti di provare a controllare
troppo. Ma prima di tutto, TU sai cosa succede nella storia? Troppo spesso gonfiamo la storia perch
stiamo nascondendo una mancanza di eventi. O perch questi eventi non sono forti abbastanza per
reggere una storia intera. Questo il perch buone short stories fanno buoni film, perch lazione
compressa e succede bam-bam-bam in breve tempo.
6) Da Iakanen:
Sembra che leliminazione dei verbi di pensiero sia in qualche modo legata al
Sommergere lIo (Submerging the I era il tema del workshop del mese scorso. ndt). Ho
trovato questo dopo aver sommerso lio nel capitolo al quale sto lavorando, che quando
tornavo indietro per rimuovere verbi di pensiero, in molte parti avevo verbi di pensiero
da rimuovere, avevo fallito di sommergere lio precedentemente. Coincidenza?
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7) Da Voxangelikus:
Spacchettando una storia o unidea pi efficiente iniziare con i tuoi pensieri in qualsiasi
forma essi siano (ad esempio note scritte, una versione impacchettata degli eventi) e poi
espanderti su questi o provare a spacchettare il pi possibile subito? Sin da quando ho
visitato questo sito ho notato che prendo un sacco di scorciatoie, e forse per me meglio
scrivere tutto e poi espanderlo (come potrebbe essere diverso per qualcunaltro)... ma
ero curioso riguardo alla tecnica che tu trovi pi efficace.
Risposta: Per la mia prima bozza, provo ad averla giusta nella mia testa. Poi, quando temo di
dimenticarla, e perch odio star seduto fermo, scrivo la cosa in una stesura. Solitamente cinque o sei
pagine, cucendo insieme le mie note e i miei pensieri rapidamente. La stampo e la porto con me,
leggendola e rileggendola. Cercandone i punti deboli. Nel mondo esterno cerco i dettagli fisici di cui
avr bisogno per la prossima stesura. E faccio rimbalzare le idee sulla gente, per trovare nuovi modi
di dimostrare i temi. Al momento in cui mi siedo per la seconda bozza, la prima coperta di note. Ne
faccio una copia rivista e ripulita e ripeto questo processo molte altre volte.
8) Da NinjaGenius37:
Caro sig. Palahniuk,
a rischio di suonare infantile o irrispettoso circa il tempo che lei dedica a questa rubrica,
vorrei farle una domanda a caso non legata al tema. Ha mai letto i libri di Harry Potter?
Pare che molta gente ne sia presa e mi chiedevo quale fosse la sua posizione. A proposito,
le sue ultime lezioni mi hanno aiutato molto. Passer probabilmente anni ad aggiornare
tutti i miei scritti ma ora saranno molto migliori. Grazie uomo, sei il migliore.
Risposta: Spiacente, non ho mai letto i libri di Harry Potter.
9)
Chuck, grazie per il tuo tempo e il tuo sforzo. Cosa ne pensi degli scrittori che
imitano/rubano il tuo stile? Largomento cresciuto nel workshop.
Risposta: Imitare un buon modo di imparare e poi evolvere il tuo stile. Nel workshop di Tom
Spanbauer, a un certo punto, tutti gli studenti sembrano cattive copie di Tom. La maggior parte
avanza incorporando aspetti dello stile Minimalista di Tom alla propria, unica, voce. Io... io ho
iniziato a scrivere copiando Stephen King. Poi Steinbeck. Poi Dorothy Parker. Per copiare qualche
stile hai bisogno di sezionarlo. Studiarlo. solo allora tu puoi riprodurlo e prendere in prestito da
quello.
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Questo quando il personaggio parla direttamente al lettore, facendo osservazioni sul mondo. NON
descrivendo una scena fisica. E' chiamata "Grande Voce" per essere differenziata dalla "Piccola Voce",
che quella descrizione dettagliata di una scena chiamata anche "angelo registratore".
La "piccola Voce" registra chi fa cosa, come la scena appare, come si sente il corpo del narratore. Tutti i
dettagli
obiettivi
che
creano
la
scena
nella
mente
del
lettore.
Ma la "Grande Voce", quella fa si che il personaggio salga su di un palchetto improvvisato e faccia un
piccolo discorso.
Quello Tyler Durden quando proclama "Quel che vedi al fight club una generazione di uomini
allevati da donne". O le declamazioni di Carl Streator sull'inquinamento acustico. O le speculazioni
filosofiche su Dio in Invisible Monsters.
Queste asserzioni della "Grande Voce" non devono per forza essere vere, devono esserlo per quel
personaggio. Cazzo, non devi sempre credere a queste affermazioni, ma il tuo personaggio deve
dimostrare l'esattezza delle sue tesi e difendere ogni dichiarazione. E presentare abbastanza evidenza in
modo che l'affermazione risuoni sul pubblico.
Un personaggio interessante fa cose, commette errori, ha necessit ed esprime forti opinioni. Qualche
volta opinioni stupide, ma anche queste tirano fuori qualcosa da un personaggio passivo senza un'idea
in testa. Pi importante , spostarti a declamazioni in "Grande Voce" ti permette di creare effetti diversi.
E creare inoltre un miglior personaggio.
Ci sono molti modi per non presentare la "Grande Voce", ma ecco i benefici:
Pensa alla serie televisiva "the Waltons": ogni episodio inizia con una lenta panoramica lungo il
paesaggio e una voce fuori campo parla dell'infanzia del narratore sul Monte Walton. Questa voce
termina quando inizia la scena fisica tra i personaggi. E quasi non importa quello che la voce dice.
Spesso neanche la sento. O il parlato cos vago che potrebbe precedere ogni episodio. Tuttavia ...crea
uno stato d'animo. Idea ogni episodio e instaura un clima di nostalgia. Quasi una dissolvenza verso una
scena retrospettiva. la telecamera fa una panoramica sopra la foresta, la voce muove attraverso il tempo,
portandoci indietro agli anni '30.
Dunque la "Grande Voce" pu essere uno strumento che forma, concepisce. Come all'inizio de "il grande
Gatsby", il primo capitolo, dove Nick, ora adulto, sfinito e amareggiato, parla di come perse l'innocenza.
Solo allora... quando questo tono di perdita stabilito, cadiamo nel lungo flashback che il romanzo in
realt .
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Ora pensa alla serie televisiva "Sex and the city" e il personaggio principale, Carry, che digita al
computer mentre sentiamo le sue osservazioni da fuori campo. Ancora una volta la "Grande Voce" in
azione. Ma qui agisce come cuscinetto tra le scene fisiche in "Piccola Voce"."
Ancora uno strumento costituente. Ma il suo pi grande utilizzo separare le scene e spaziarle a parte
nel tempo. Pensa ora al film "Citizen Kane", l la "Grande Voce" letteralmente la voce dei reporter del
cinegiornale che stanno in profilo, le loro facce perse nell'oscurit e fumo di sigaretta, che si
domandano: " Chi era Charles Foster Kane? Quali erano i suoi sogni? Che cos'era Rosebud? Essi fanno
tutte le domande della "Grande Voce". Stabilendo i temi e il clima della storia, senza mai diventare
personaggi. Inoltre, noi torniamo a loro per stabilire un posto per ogni segmento dei flashback della
"Piccola Voce".
Ogni reporter racconta di qualcuno che prossimamente visiteremo. Questo compone la storia da luogo a
luogo, da intervista a intervista in modo che lo spettatore non mai lasciato indietro in confusione.
Bene, la "Grande Voce" fa tutto questo. Sviluppa la visione del mondo del personaggio, permettendogli
di avere un'opinione e di essere controverso. E filosofico. Inoltre, non devi essere d'accordo col tuo
personaggio. Infatti pi interessante se tu non sei d'accordo affatto, ma devi comunque rendere forte,
dimostrabile e convincente la sua tesi.
La "Grande Voce" sviluppa lo stato d'animo e dispone la scena: "Sul monte Walton, durante la Grande
Depressione, raramente avevamo le scarpe ma i nostri cuori erano sempre rigonfi d'amore gli uni per gli
altri"... e cos la vacca trotterellava via a partorire. La "Grande Voce" crea anche un senso di tempo che
passa. In questo modo, molte ore o giorni sembrano trascorrere in poche pagine.
Passare alla "Grande Voce" ti pu aiutare ad avviare la tua prossima scena. In pi, se non altro, la
"Grande Voce" d un altro texture di informazioni alla storia, aiuta a variare la voce narrativa.
E adesso, ci che non devi fare con la "Grande Voce":
Non usarla troppo a lungo.
E ancora, non usare la "Grande Voce" troppo a lungo.
Sembra funzionare meglio nei passaggi brevi, interrotta da azione fisica e sensazione.
Prendi ad esempio il capitolo 3 di "Ninna nanna", l la "Grande Voce" intagliata in una scena con poca
azione fisica. Il narratore sta costruendo un modellino composto da un miliardo di piccoli pezzi. L'odore
di colla. Il rumore della porta a fianco. Tutto questo aiuta a fissare la scena fisicamente in modo che le
lungo discorso della "Grande Voce" non schiacci il lettore. Qui il narratore solo, situazione sempre
terribile per creare tensione.
ma il compito fisico, pi il discorso della "Grande Voce" creano abbastanza interesse per il lettore.
D'altra parte qui non succede nulla. Un uomo costruisce una casa di plastica e la calpesta. Fine.
Capitolo 6 di "Fight Club", stessa cosa. Qui c' un uomo seduto a una noiosa riunione d'affari. Non sta
nemmeno facendo andare il proiettore delle diapositive. E' in un angolo buio. Ma la sensazione fisica
della sua bocca piena di sangue, oltre alle sue declamazioni in "Grande Voce", permette alla sua storia di
saltare nel tempo e luogo.
Quindi, "Grande Voce", tienila corta.
L'unica possibilit di tenerla pi lunga dovrebbe essere una parlata di chiusura ma anche questa pu
uccidere l'energia della trama se tenuta troppo lunga.
la parlata di chiusura in "Grande Gatsby" fottutamente spacca cuore.
E breve.
Un'altra avvertenza sulla "Grande Voce" Riconsiderate anche il fatto di aprire con questa.
Questa solo la mia noiosa idea personale, ma raramente mi piace un libro o un racconto che apre con
un pensiero, un'osservazione o un proclama. Ho bisogno di essere catturato da un'azione trascinante,
poi ascolter la "Grande Voce". Ecco perch il primo capitolo del "Grande Gatsby" mi fa sempre
incespicare. Come lettore io non conosco Nick Carraway, non ancora almeno, cos ho sempre opposto
resistenza al suo lungo, distratto e complicato parlare. No, la mia preferenza sempre quella di usare
una rapida scena trainante, quella che al cinema chiamano 'gripper', che afferra, prima di rischiare la
"Grande Voce" nel secondo capitolo.
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L'eccezione a questo "Diary", e l'ho fatto solo per amore del cambiamento.
La mia prima scelta sempre aprire con un'irresistibile scena in "Piccola Voce".
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Ecco i compiti relativi a questo tema:
Guardati intorno e trova esempi della "Grande Voce". Cerca di capire quale il loro proposito: Stato
d'animo? Costruzione? Implicazione del trascorrere del tempo? Messaggio politico? Cambio di luogo?
Poi, guarda al tuo lavoro.
Sperimenta con la "Grande Voce" per creare uno stato d'animo, un clima. Poi con i passaggi di scena in
scena crea un senso del tempo.
Poi scrivi un discorso da piccolo palco improvvisato in strada per il tuo personaggio.
Qualcosa che gli permetta di dichiarare la sua visione del mondo e scrivi una scena in "Piccola Voce"
dove presenti quel discorso.
Si, estate. E questa la stagione peggiore per scrivere. nessuno sottopone lavori nei workshop locali.
Sono tutti in viaggio o vacanza.
Per continuare a lavorare, considera di portare con te un taccuino. Mentre viaggi, passando tempo con
sconosciuti e familiari, ascolta e prendi nota.
Gli areoporti sono miniere d'oro per i dettagli fisici. Come la gente bighellona, come sta in piedi, come si
appoggia. Trascorri questa bella stagione cercando il materiale e le idee che potrai sviluppare quando il
tempo peggiorer. Se hai gi un progetto, stampane una copia e portala con te aggiungendo dettagli
fisici e avvenimenti cos come li vedi.
Rendi letteralmente pi reali i tuoi personaggi prendendo modelli
Ascolta e raccogli idee. Frasi strane. Gesti. Presta attenzione. E prendi nota.
Qualcosa di trascinante e irresistibile si incoller alla tua mente.
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nella
vita
reale.
Domande e Risposte
1) Da joechummer:
La Grande Voce pu essere riferita alla terza persona (sebbene probabilmente in modo
diverso rispetto alla prima persona)? Quando la terza persona non sta narrando, pu
subentrare in questo compito ilnarratore dio? E se si, usare la Grande Voce del dio
narratore distoglie dal determinare lautorit cuore/testa (tema trattato da CP in una
passata
lezione.ndt)
del
personaggio
o
gli
conferisce
credibilit?
Risposta: Si, puoi usare la Grande Voce da una prospettiva in terza persona, ma (nella mia opinione
fossilizzata) non regge troppo peso perch colui che parla non presente come personaggio. Nel
migliore dei casi, chi parla lautore nascosto. Di certo non Dio, racchiuso nella terza persona. Ad
eccezione forse della Bibbia o simili: Se il lettore non sa chi sta facendo queste affermazioni in Grande
Voce, senza che sia un personaggio a dirle, sembreranno aria fritta. Come proclami dellautore, e il
tuo intero lavoro nascondere quellautore (tu). Dovresti far sentire il lettore come se la storia stesse
accadendo a lui...Come se le affermazioni in Grande Voce fossero state dette direttamente a lui da un
grande personaggio.
2) Da Reedrock:
Lutilizzo della Grande Voce come strumento di enunciazione allinizio di un pezzo
spesso in uno stile diverso rispetto al resto dellopera, come lo scorrimento di testo
dapertura in Guerre Stellari o la prefazione di Dave Eggers nel suo Lopera struggente di
un formidabile genio'. Consiglieresti di usare uno stile diverso, come cambiare i fonts, i
margini o utilizzare il corsivo per distinguere gli strumenti di enunciazione della Grande
Voce come un qualcosa che sar letto in modo diverso rispetto al resto della storia? O il
contenuto
da
solo
dovrebbe
raggiungere
lo
stesso
risultato?
Grazie.
Risposta: Veramente non posso dire di essere un grande fan di questi metodi meccanici. Dato che
scrivo per mimetizzare leffetto di una storia raccontata ad alta voce, lesecuzione di un monologo, il
tipo di carattere ha poco effetto. Una storia letta in Courier New suona uguale a una storia letta in
New Times Roman. Invece, uso pi interruzioni di riga o fammenti di frase o paragrafi a frase
singola per controllare la velocit del lettore. E user frasi che il lettore non sotto vocalizzer in modo
tipico, come lattribuzione blanda tipo lui disse/lei disse, perch quello crea un battito vuoto di tempo.
Una pausa silenziosa nella mente del lettore prima che lui stesso atterri, pi duramente, sul passaggio
che segue. Lavorando alla radio, NPR, durante il college, ero allenato a leggere la mia copia ad alta
voce, e a scriverla in modo che gli annunciatori la leggessero nel modo che intendevo. Quindi, prima
che tu cambi i margini o i caratteri tipografici, vedi di cambiare la tua prospettiva (passando da
prima a terza persona, da presente a passato) o stile (passando dal calmo Angelo registratore alla
poetica Grande Voce).
Ma, ancora, questo sono solo io. Ricorda, un qualche giorno sarai tu in qualche libreria, a leggere
davanti a una folla, e tutto ci che avrai sar la tua voce. Allora, la bella tipografia non ti salver.
3) Da Ksik10:
Intanto grazie per prenderti la briga di scrivere altre terrificanti storie nel tentativo di
assegnare parte della tua infinita saggezza in alcuni di noi comuni mortali.
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10
Se tu hai mai letto Furore di John Steinbeck, tu sai che ogni altro capitolo un lungo,
poetico passaggio in Grande Voce che da tutto lo sfondo alla storia. Inoltre, queste sono
alcune delle pi interessanti e meglio scritte parti del libro, sebbene alcune sembrano
durare allinfinito. Dopo che Steinbeck ha vinto il premio nobel (il che, suppongo,
automaticamente significa che egli straordinario), pensi che sia ragionevole usare la
Grande Voce in modo cos esteso, finch sostiene ed estende le idee di un romanzo cos
bene?
Risposta: Eccellente, esempio eccellente. Quelle sezioni in Grande Voce di Furore sono le mie parti
preferite. E creano il mondo attorno ai personaggi cos che lautore non deve rallentare la sua azione
aggiungendo descrizioni di piante, terra e cielo. Il mio unico reclamo come quei capitoli in Grande
Voce scompaiano pi avanti nel romanzo e la narrativa tra le righe sui Joads abbia il sopravvento.
Ecco dove tendo a perdere un p di interesse. Si, i passaggi in Grande Voce spingono un messaggio
politico, ma infelice che nessun personaggio, sino a Tom e Casey molto dopo, faccia queste
affermazioni. Ancora, in quei passaggi il linguaggio poetico potrebbe non uscire mai dalle loro
bocche. Quindi, in risposta alla tua domanda... Avrei desiderato che Steinbeck usasse PIU di quei
passaggi, pi avanti nel libro, per ingrassare i paesaggi della California cos come aveva fatto col
Midwest.
Nota inoltre come Steinbeck usa il linguaggio e la cadenza ddella Bibbia di Re James per scrivere quei
passaggi con la voce di Dio. Quello un modo carino per prendere in prestito lautorit di cui ha
bisogno per andare in Grande Voce ed essere convincente. Ma solo in un mondo in cui i lettori
conoscono la loro Bibbia...
4) Da Xeroxchild420:
Ciao Chuck,
Apprezzo tutto quel che hai fatto, tu mi hai ispirato come lettore e come scrittore, via alla
domanda: La Grande Voce pu operare contraria alla Piccola Voce? In altre parole, pu
la Grande Voce narrare al lettore una truce realt oscura mentre la Piccola Voce concede
felicemente a chiunque piccoli temi stupidi? E unidea malandata? O funziona?
Risposta: Suona come una grande idea. Qualche anno fa ho preparato un amico col suo manoscritto e
gli consigliai di aggiungere commenti in Grande Voce che potevano essere inseriti a far domande e
minare la storia esistente. Lidea era di aggiungere i commenti di un editore fittizio che leggeva la
storia
e
percepiva
gli
aspetti
falsi
e
inattendibili
di
questa.
Questo falso editore, comportandosi come i reporter in Citizen Kane, avrebbero fatto le domande che
anche il lettore avrebbe fatto, circa fatti inconsistenti ecc. Facendo precedere ogni commento con
qualcosa di semplice tipo Nota dellEditore: avrebbe spiegato e dato alla Grande Voce un autorit
tipo Dio. Quindi, si, dovresti trovare un qualche modo intelligente per far questo. In Survivor lho fatto
rendendo il personaggio di Fertility onniscente, dal suo punto di vista tipo quello di Dio, lei pu
negare il dramma che diversamente getta nel panico il narratore. In pi, un modo divertente per
rompere il melodramma di una scena e portarlo a un nuovo livello.
5) Da MagElvs:
Cosa pensi de Il giovane Holden (Salinger. ndt)? Nella tua lezione tu dici quanto detesti i
lunghi discorsi in Grande Voce e quel libro pieno di cose di quel tipo.
Risposta: Mi dispiace, non ho letto Il giovane Holden dai tempi delle superiori, e quel mondo di scuole
private e hotel di citt non ha senso per me. Non cerano strade dentro al libro per un ragazzo di una
casa roulotte a Burbank, Washington. Dunque, non uno dei miei preferiti.
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Tu li usi gi, quasi ogni volta che parli. Questi sono frasi preparate, non improvvisate che hanno un
preciso scopo nella conversazione. Qualcuno dice "Come stai?" e tu dici "Bene". Solo dopo voi due
parlate di quel che realmente importa.
Con un poco di pratica e attenzione, puoi creare i tuoi ritornelli e usarli per rendere la tua narrativa pi
veloce e naturale.
Un coro pu servire tre diverse funzioni. Sono: Uno stratagemma di transizione. Collega due diversi
aspetti di una storia.
Un promemoria che richiama un iniziale momento di acume, emozione o motivazione. O un battito di
tempo blando, una pausa necessaria alla suspense prima che l'ascia cada.
Come stratagemma di transizione, pensa al ritornello come a quella musichetta che suona alla radio
quando inizia e finisce il notiziario. Quell'esplosione di musica. Poche note di una frase annunciano
l'inizio o la fine delle notizie. Separa le notizie dalla pubblicit radiofonica, dalla musica o da altro.
Incorniciando il programma di notizie e conferendogli maggiore autorit. In questo modo la pubblicit
del linoleum che segue non miner la natura seria delle cose di radio giornalismo. In un altro senso, il
ritornello sta facendo quello che tu facevi da bambino tutte le volte che gridavi "Mamma, ehi, mamma,
guardami! M, stai guardando? Guarda questo...". Il coro attira l'attenzione che ti serve per il grande
momento che seguir. In un altro senso, il ritornello risolve il momento precedente cos che la storia
pu andare avanti nonostante qualche orrore. Lo stesso modo in cui i vecchi cattolici si fanno il segno
della croce alla vista di un incidente d'auto o di una minigonna. O altra gente direbbe "Fuori dai piedi
l'immondizia". Il coro un modo di alzare le spalle e dire Forza! Per riconoscere il momento ma non
fermarlo. In Invisible Monsters ogni volta che il narratore dice "Scusa mamma, Scusa Dio", lei sta
ammettendo qualche vergogna o rimpianto, ma sempre in modo da poter poi andare oltre. In Mattatoio
n cinque (Kurt Vonnegut, Feltrinelli ), ogni volta che muore qualcuno il narratore dice "Cos va la vita".
Stesso effetto. In questo modo, come scrittore puoi dare un momento che attiri l'attenzione ma
mantenendo sempre la tua storia in movimento. E puoi assicurarti che ogni momento abbia l'attenzione
che dovrebbe avere, ma prima sbraccia e urla "Mamma, guarda cosa sta per succedere!".
Una mia amica, Ina, quando stufa di ascoltarti dice "i tromboni crescono nel mio giardino", una
battuta da i Simpsons. Oppure, con un forte accento tedesco "Questa pigra chiacchierata sta diventando
noiosa", battuta da Sprockets su Saturday Night Live. Entrambe le battute ti dicono che ti sta
ascoltando, ma le permettono di svoltare la conversazione su di lei e al suo argomento. Tu, i tuoi amici e
la tua famiglia fate questo ogni giorno. Solo prestare attenzione. Ogni volta che qualcuno vuole risolvere
quello che hai detto - poi cambiare argomento - inietter qualche forma di ritornello. Tipo "Quello
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Allora, ritornelli.
Essi sono sempre una forma di Grande Voce - non descrivono realmente la realt della scena fisica della
Piccola Voce - e puoi usarli per richiamare attenzione, cambiare soggetto, richiamare un evento
precedente, creare intimit o creare tensione. Nella conversazione lo fai gi. Tutti i giorni.
Crescendo, mia sorella Heidi era solita leggere la sezione necrologi del quotidiano nel mezzo del
soggiorno, dicendo ogni due secondi: "Oh, mio Dio!" o "Ma terribile!", fintanto che qualcuno alla fine
avrebbe chiesto "Cosa? Chi morto?". Poi, dopo che ci aveva "ritornellizzati" nel prestarle attenzione,
diceva "Nessuno".
Chiamalo dirigere la narrativa, chiamalo lotta di potere, ma tutti noi lo facciamo.
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Nei workshop di Tom Spanbauer ci chiamato Parlare con la lingua bruciata. Significa dire
qualcosa, ma in un modo sgraziato e interessante.
I tre buoni utilizzi- che io vedo- di questo includono:
Uno, creare un senso di immediatezza e onest nella storia.
Due, Rallentare i lettori e forzarli a prestare grande attenzione.
Tre, creare interesse con un linguaggio poetico o inusuale.
Per il primo uso, cos tanto del Minimalismo sempre limitare il modo in cui la gente racconta le storie
di persona, ad alta voce. Qualcuno tutto eccitato non si siede e racconta calmo una storia con un
linguaggio perfetto. No, un narratore nervoso e sincero far errori. Il modo in cui raccontano la loro
storia innalzer leccitamento. Le loro frasi possono andare avanti per troppo tempo, o possono essere
tagliuzzate in frammenti brevi.
Per un ottimo esempio, guardati il racconto The Annex nella raccolta Tumble Home di Amy Hempel.
Lei scrive:
Comunque, c una pietra l che ha sopra il nome di un bambino. E l cera un bouquet vecchio di una
settimana di un qualcosa cos rinsecchito che non si capiva nemmeno cosa fosse, che era legato con un
nastro alto e bianco, l fuori fino al momento in cui sono venuta a casa oggi. Cera un nastro bianco
sopra...
Qui la storia di un narratore ansioso e arrabbiato. Il suo linguaggio caotico costruisce e costruisce fino
a che tu crederai al finale estremo. E meraviglioso.
Il punto , bruciare un p il linguaggio creer un miglior senso di un qualcuno che sta lottando per
raccontarti una storia emozionale. Il problema che loro hanno con le loro parole pu aiutarti a evitare di
dire al lettore come sentirsi. Quelle vecchie cose trite e ritrite come Le mie parole erano agitate e
inconsistenti... o Lei parlava in un sussurro stanco...
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