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Una societ informata una societ pi


coinvolta
MONDO

12:23 28.09.2015 (aggiornato 12:49 28.09.2015)

Mario Sommossa

Il grande latino Plinio il Vecchio, autore di trattati sulla natura e osservatore dell'eruzione del Vesuvio di
cui anch'egli rimase vittima, lasci scritto: " Le stagioni non sono pi quelle di una volta...".
Fa sorridere pensare che gi al tempo dei romani ci si lamentasse di stagioni che non corrispondevano alle attese o a quanto
sembrava essere avvenuto nel passato. Eppure, se pur non riscontrabile durante la vita di una sola persona, il nostro pianeta ha
attraversato variazioni climatiche importanti, passando da temperature invivibili dall'essere umano alla situazione odierna, con
numerosi alti e bassi. In epoche storiche basta ricordare il periodo che passa sotto il nome di "piccola glaciazione". In quei secoli,
si ebbero temperature medie signicativamente pi basse delle attuali e, secondo testimonianze scritte, per circa 70/80 anni del
1400 a Milano ci furono estati in cui le signore possidenti potevano sfoggiare le loro pellicce.
Se ci si limitasse a queste osservazioni, non dovremmo preoccuparci pi di tanto degli allarmi sull'innalzamento del clima cui
siano costantemente soggetti nei nostri giorni: si tratterebbe di cambiamenti ciclici naturali cui non possibile porre rimedio.

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Il riscaldamento globale continua la sua corsa. L'#Agosto pi


#caldo a livello mondiale bit.ly/1V5ue3F
16:00 - 21 Set 2015
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Tuttavia, negli ultimi 150 anni, e cio pi o meno con l'inizio dell'era industriale, la temperatura media del pianeta si innalzata
pericolosamente. Pi esattamente, dal 1880 al 2012 l'aumento medio stato di 0.85 gradi centigradi, e altrettanto indicativo
che ben 16 anni tra i primi venti pi caldi (dal 1800) siano successivi al 1980.
Fare previsioni accurate sul futuro particolarmente complicato considerate le numerose variabili ma le dierenti ipotesi
formulate dagli scienziati prevedono variazioni possibili entro il 2100 tra pi 0,3 gradi centigradi a pi 1,7 nella versione pi
ottimista, mentre quella pi pessimista arriva addirittura a ipotizzare un range compreso tra 2,6 e 4,8 gradi centigradi.
L'Agosto appena passato stato di 0,88 gradi sopra la media rispetto a tutto il ventesimo secolo e la
temperatura dei mari e degli oceani nel periodo gennaio-agosto 2015 ha segnato un record dal 1980 con
0,85 gradi sopra le medie.

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Queste possibili variazioni sono giudicate molto preoccupanti perch lo scioglimento dei ghiacci dell'Artico e soprattutto
dell'Antartide causerebbe un enorme innalzamento dei mari (ai danni di molte delle terre emerse) e innescherebbe ulteriori e pi
accelerati processi di riscaldamento.

Pi vicino a noi, e quindi pi immediato per la nostra vita quotidiana l'eetto gi in corso sui ghiacciai alpini. Dal 1300 al 1850 la
loro estensione sempre andata crescendo, ma da quel momento in poi han cominciato a ridursi. Qualche esempio: nel 1850 la
loro supercie corrispondeva a 4500 km quadrati, negli anni settanta era di 2900, nel 2004 era gi scesa a 2000 km quadrati e
oggi siamo attorno ai 1800. Per quanto riguarda l'Italia, alla ne degli anni '50, la supercie dei nostri ghiacciai corrispondeva a
527 km quadrati, nel 2011 era gi ridotta di circa il 30%, arrivando a 370 km quadrati.
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Poich variazioni climatiche importanti sono avvenute, come abbiamo visto, in tutte le epoche, impossibile attribuire a una sola
causa conosciuta la ragione degli attuali cambiamenti e le ipotesi probabili vanno dalle eruzioni vulcaniche a spostamento
dell'asse terrestre, all'attivit' solare e altro ancora. Tuttavia, il fatto che l'impennata dell'aumento di temperature sia cominciata
proprio in coincidenza con la rivoluzione industriale e che l'incremento sia andato ingigantendosi con l'aumento dei consumi dei
combustibili fossili non puo' passare inosservato. O si tratta di una pura coincidenza oppure l'eetto serra che viviamo durante i
nostri anni dovuto, almeno in parte, proprio all'azione dell'uomo. Nel primo caso nulla possiamo fare, salvo qualche nuova
scoperta oggi inimmaginabile. Nel secondo caso dobbiamo prendere atto che l'aumento globale della popolazione, gli
allevamenti intensivi di animali, la costante distruzione di grandi superci di foreste e l'enorme uso, tuttora in crescita, di gas,
petrolio e carbone, sono almeno corresponsabili. Sarebbe allora necessario fare almeno quello che si puo'.
Per questa ragione e per contribuire a far conoscere la realt del fenomeno che stiamo vivendo, anche alcune universit italiane
hanno deciso di lanciare il programma "Settimana del pianeta Terra. L'Italia alla scoperta delle geoscienze una societ pi
informata una societ pi coinvolta". Il merito va ai professori Seno e Seppi dell'Universit' di Pavia e al prof. Coccioni
dell'Universit' di Urbino.

Geocorsi
@geocorsi

Settimana del Pianeta Terra - 18/25 Ottobre 2015


buff.ly/1FzF3P2 #SettimanadelPianetaTerra #geoeventi
08:30 - 14 Set 2015

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Durante il mese di ottobre, in diverse localit italiane, questi e altri docenti universitari accompagneranno giornalisti e semplici
cittadini per aiutarli a scoprire e valorizzare il patrimonio naturale del nostro Paese. Lo scopo non solo quello di rendere edotti
sul rischio che stiamo correndo, ma, unendo l'utile al dilettevole, anche far conoscere le ricchezze che la natura ci ore,
diondere il rispetto per l'ambiente, la cura del territorio e divulgare in modo semplice una cultura geologica. Al anco di questa
iniziativa meritevole, anche l'universit di Camerino ha lanciato una propria iniziativa adata al professor Gianni Boschis. Questa
focalizzata esplicitamente sul compito di rendere accessibile a tutti, soprattutto ai non specialisti, le conseguenze nella vita
quotidiana a breve termine dei cambiamenti climatici, del ritiro dei ghiacciai e del dissesto idrogeologico.
Il Panel Intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) ha comunicato:
"Il riscaldamento del sistema climatico inequivocabile, e, dal 1950, molti dei cambiamenti osservati
sono senza precedenti nei precedenti decenni e millenni. L'atmosfera e gli oceani si sono riscaldati, la
massa di neve e ghiaccio diminuita, il livello del mare aumentato, e le concentrazioni di gas a effetto
serra sono aumentate".

Forse proprio necessario che, senza esagerati allarmismi ma con determinazione, tutti i cittadini del mondo premino sui propri
politici anch si arontino scelte coraggiose seppur (apparentemente) dicili.

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