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Terzi A Austerit pro-ciclica e aumento della disoccupazione in Europa

Austerit pro-ciclica e aumento della disoccupazione in Europa: nessuna sorpresa!


di Andrea Terzi

Il 18 agosto 2011, avevo manifestato le mie preoccupazioni circa l'approccio della BCE ai saldi
settoriali che sembravano rivelare:
a) unincomprensione su come sono tra loro collegati i saldi settoriali;
b) un ottimismo fuori luogo sulle misure di austerit adottate con particolare riguardo al loro
contributo nel riequilibrio tra settori (governativo e non governativo ndr).
Un anno e mezzo pi tardi, tali preoccupazioni (purtroppo, ma inevitabilmente) si sono mostrate
fondate. Il grafico sottostante mostra per la zona euro landamento complessivo della spesa
netta dei 17 stati in miliardi di euro (quella chiamata "deficit pubblico") e landamento del tasso
di disoccupazione.
Il grafico mostra chiaramente la conseguenza delle politiche di austerit attuate nelleurozona.

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Terzi A Austerit pro-ciclica e aumento della disoccupazione in Europa

In Europa, dal 1999 al 2009, in assenza di alcuna politica fiscale per la piena occupazione, ogni
volta che il settore privato ha visto ridursi il proprio risparmio, l'economia entrata in
recessione. Ogni volta, questo ha determinato in automatico la risposta anticiclica del bilancio
fiscale (aumenta la disoccupazione, si riducono le entrate fiscali, aumentano i "disavanzi
pubblici). Laumento della conseguente spesa in deficit' ha fornito ai privati i maggiori
risparmi che alla fine hanno aiutato l'economia ad invertire il suo ciclo. Questo spiega la
correlazione tra disoccupazione e spesa pubblica, al netto, fino al 2009.
Dopo il 2009, con il Patto di stabilit e di crescita stato imposto alle politiche fiscali un
vincolo sempre pi rigido, per cui la politica fiscale, chiusa nella morsa delle misure di austerit,
diventata pro-ciclica.
Ai meccanismi fiscali anticiclici visti in precedenza stato impedito di operare, e la riduzione
forzata dei disavanzi pubblici ha bloccato laccumulo di risparmio finanziario del settore privato.
Lungi dal significare un "riequilibrio" positivo tra i saldi settoriali, la riduzione dei disavanzi
pubblici nominali e la conseguente riduzione del risparmio nel settore privato, lindicazione di
una pressione crescente che sta spingendo l'economia della zona euro verso tassi di
disoccupazione pi elevati e verso la depressione economica.
[traduzione a cura di Stefano Sanna]

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