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De Salvo A Lisola che non c

LISOLA CHE NON C


di Alessandro De Salvo

Oggi lo Stato tende a spendere tanto quanto incassa (cio tassa) perch ha deciso di essere,
come si suol dire, virtuoso. Pur di non sforare limiti e vincoli di bilancio lo Stato non si cura
minimamente di stabilire se la spesa che effettua sia sufficiente a garantire una corretta ed
adeguata erogazione dei servizi pubblici. La logica della cosiddetta disciplina di bilancio prevale
su ogni altro aspetto.
Un modello alternativo per esiste, eccolo. Lo Stato spende il necessario sia per garantire ai
cittadini servizi adeguati, sia per realizzare opere funzionali al benessere collettivo come
infrastrutture, interventi di riassetto idrogeologico del territorio, edilizia scolastica etc
Il livello della tassazione viene successivamente determinato dallo Stato non per bilanciare le
spese bens per regolare leconomia, ponderando linflazione e garantendo lequit e
lefficienza del sistema economico stesso. Se il livello della spesa pubblica dovesse risultare
superiore allentit complessiva delle entrate tributarie tale differenza costituirebbe il deficit
dello Stato che rappresenta il surplus del settore privato, cio ricchezza finanziaria per cittadini
ed imprese prodotta, peraltro, in funzione dei servizi resi alla collettivit.
Tale modello sarebbe assolutamente realizzabile in uno Stato a moneta sovrana in quanto lo
Stato stesso, attraverso lesercizio del suo potere di monopolio sulla valuta, potrebbe generare
in qualsiasi momento le risorse finanziarie necessarie a sostenere le proprie spese ed i propri
deficit, prescindendo dal livello della tassazione.
Tutto ci non esclude affatto, bens rafforza, la realizzazione di una spesa pubblica realmente
efficiente, orientata cio al benessere della collettivit. Questa non la rappresentazione di
unisola che non c, ma la descrizione di come, in democrazia, potrebbe e dovrebbe
funzionare un moderno Stato modello.

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