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GOFFMANN
Secondo il sociologo Erving Goffman, a differenza della teoria elaborata dalla Scuola di Palo Alto,
la comunicazione vera e proprio solo quella intenzionale, e pu essere studiata come una
rappresentazione. centrale il concetto di ruolo, inteso come insieme di norme e aspettative che
convergono su un individuo in quanto occupa una data posizione allinterno di un sistema sociale.
La situazione sociale quellambiente allinterno del quale un soggetto pu farsi unimpressione
sugli altri e allo stesso tempo controllare limpressione che gli altri si stanno facendo di lui, ovvero
controllare come viene percepita la sua facciata personale, che egli ha accuratamente costruito e
provato nel retroscena per poi rappresentarla nella ribalta.
ETNOMETODOLOGIA
Letnometodologia una scuola di pensiero e di ricerca elaborata da Harold Garfinkel che studia gli
etnometodi, pratiche con cui gli individui costruiscono un senso comune della situazione sociale.
Gli attori sociali, valendosene, offrono resoconti e descrizioni del loro agire sociale, detti accounts.
Laccount, attraverso la descrizione, produce il mondo a cui si riferisce, dimostrando che il senso
dellagire sociale lazione stessa: questo svela la riflessivit della comunicazione, che impiegata
in modo inconscio dagli attori sociali. Dagli accounts, inoltre, emerge il carattere di indicalit della
comunicazione, che ha bisogno di continue conferme e rassicurazioni circa la sua stessa esistenza.
Prerogative dellordine sociale sono quindi fragilit e precariet.
Empiricamente parlando, letnometodologia si avvale di due metodi: lapproccio critico e lanalisi
della conversazione, che studia le propriet formali degli scambi linguistici.
Letnometodologia costituisce una scuola sociologica critica nei confronti della sociologia ufficiale,
poich non si pone come obiettivo quello di spiegare in modo oggettivo lagire sociale, ma quello di
dimostrare limprescindibilit del legame tra agire sociale e contesto.
SOCIOLINGUISTICA
La sociolinguistica nasce negli anni 60 in contrapposizione alla linguistica di Chomsky, e si basa
sul concetto di competenza comunicativa, ovvero la capacit di una comunit di parlanti di
produrre e comprendere testi e discorsi appropriati alla situazione. Linteresse della sociolinguistica,
quindi, non proiettato verso la grammaticalit ma verso lappropriatezza al contesto.
La lingua non monolitica ma variabile, e il linguaggio un fatto sociale che risente delle
condizioni dorigine e che pu regolare il passaggio da una classe sociale allaltra. La capacit di
passare da un utilizzo allaltro della lingua detto code-switching. La sociolinguistica, inoltre, ha
dimostrato come il linguaggio possa essere utilizzato da universi di parlanti emarginati o esclusi
dalla cultura ufficiale come indicatore di appartenenza a un gruppo o strumento di opposizione
sociale.
In sintesi la sociolinguistica dimostra come linguaggio e interazione siano in stretta relazione, come
il linguaggio, oltre a veicolare la costruzione della realt, possa essere impiegato in modi diversi pi
o meno appropriati al contesto, e come la variazione linguistica possa e debba essere reglata da
norme e principi.
la tradizionale impostazione che attribuiva al medium il ruolo attivo e alla persona quello passivo.Il
pubblico effettua un uso consapevole dei mass media e questi ultimi devono concorrere tra di loro
per garantire al pubblico soddisfazione e gratificazione.
TEORIA CRITICA
La teoria critica si sviluppa allinterno del sistema teorico della Scuola di Francoforte, che applica
alla societ i contenuti di un marxismo rivisto e riadattato detto marxismo critico.
La teoria critica si basa sulla critica di ci che essa stessa ha definito industria culturale, ovvero
linsieme dei mass media che non producono pi cultura ma prodotti mediali indifferenziati, imposti
al pubblico che torna qui ad essere concepito come massa. I prodotti mediali sono pianificati
dallalto del sistema capitalistico che assoggetta i media allideologia della classe dominante,
scoraggiando lelaborazione critica e promuovendo il conformismo. I limiti di questa teoria
riguardano soprattutto la difficolt di svolgere ricerche empiriche e la troppo semplicistica idea di
pubblico come massa, superata dalla teoria degli effetti limitati.
CULTURAL STUDIES
I cultural studies si sviluppano in Inghilterra a partire dagli anni 50 e pongono al centro del loro
interesse la dimensione culturale. La teoria generale a cui si riferiscono il marxismo, ma si tratta
di un marxismo revisionato in cui la cultura e la comunicazione fungono da terreno di incontro e
scontro tra la classe dominante e quella subalterna. Il pubblico ha un ruolo attivo: ha infatti la
possibilit di negoziare e mediare i messaggi che gli sono imposti dai media e di leggerli in modo
critico; non pu per scegliere come e quando gratificare i proprio bisogni poich questi sono
condizionati dalla sfera socio-culturale in cui vive. Secondo le ricerche dei cultural studies sulla
produzione, quindi, non esiste una manipolazione nascosta da parte dellideologia dominante
poich il contenuto dei testi mediali problematizzato. Le ricerche sul consumo mediale hanno
dimostrato che esistono diversi modelli di fruizione e decodifica dei testi mediali da parte del
pubblico. Il pi noto quello elaborato da Hall detto encoding-decoding, nel quale lautore mette
in atto un processo di codifica del messaggio che verr poi letto dal pubblico secondo tre diverse
possibili modalit: quella egemonica-dominante, che rispecchia la visione dellautore; quella
negoziata, che coincide parzialmente con la visione dellautore ma ha spunti di riflessione ed
elaborazione autonoma; quella oppositiva che, pur comprendendo il punto di vista dellautore,
legge il messaggio in chiave antagonistica. Il processo di decoding avviene in modo differenziato
secondo linsieme a cui il pubblico appartiene. Per questo i cultural studies preferiscono non
parlare di pubblico ma di pubblici.
SCUOLA DI TORONTO
La scuola di Toronto, elaborazione abbastanza indipendente rispetto al resto degli studi sulla
comunicazione, concentra il suo interesse sui media come estensioni delluomo. Essi si dividono in
caldi, quando si rivolgono a un solo senso con informazioni specifiche e dettagliate, e freddi,
quando richiedono la partecipazione attiva di tutti i sensi ma offrono informazioni superficiali. Il
medium freddo per eccellenza la televisione.
Secondo Marshall McLuhan, principale esponente della scuola di Toronto, non importante il
contenuto del messaggio di un medium quanto la mutazione che esso produce: lavvento dei media
elettronici, ad esempio, ha portato alla fine delle grandi ideologie e allappiattimento della
dimensione spazio-temporale, riducendo la societ ad un unico grande villaggio: il villaggio
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globale. Il motore del cambiamento quindi, secondo questa scuola di pensiero, la tecnologia, tanto
che la critica principale che le stata rivolta stata quella di determinismo tecnologico.
DIFFERENZIALI DI CONOSCENZA
Secondo il modello dei differenziali di conoscenza pi i mezzi di informazione penetrano nel
tessuto sociale pi aumenta lo scarto di conoscenza tra gli strati pi elevati e quelli pi bassi della
societ. Infatti i membri delle classi pi agiate hanno non solo maggior interesse nellacquisire
nuove informazioni, ma anche pi possibilit di accedere ai moderni mezzi di comunicazione che
diffondono ulteriori conoscenza rispetto ai mass media e maggior competenza critica nellelaborare
i messaggi che vengono loro proposti.
Il divario riguarda soprattutto i temi di minor spicco nella trattazione quotidiana svolta dai mezzi di
comunicazione di massa e la capacit di fronteggiare leccesso di informazioni che oggigiorno
bersaglia il pubblico.
Il modello dei differenziali di conoscenza si evoluto telematicamente nel moderno concetto di
digital devide.
LA COLTIVAZIONE TELEVISIVA
La teoria della coltivazione televisiva sostiene che la fruizione del medium televisivo, a lungo
termine, determina da parte del pubblico lassorbimento graduale della realt presentata dalla tv
come vera e propria realt quotidiana, alla quale il pubblico la sostituisce in misura proporzionale
alla quantit di consumo televisivo. Anche in questo caso il limite quello di considerare il
pubblico come passivo quando in realt esso dotato di capacit critica e pu discernere la realt
dalla fiction.
LAGENDA SETTING
Secondo questipotesi, si tende a prendere i considerazione come importanti principalmente i temi
trattati dai mass media, che sempre di pi veicolano la nostra conoscenza della realt, e ad ignorare
ci che essi ignorano. Sono quindi i media che, secondo i loro criteri, impongono al pubblico
unagenda o ordine del giorno dei temi da affrontare e su cui soffermarsi. Questo effetto
estremamente potente soprattutto nel caso di quegli argomenti di cui il pubblico non pu avere altro
che una conoscenza veicolata dai mass media, soprattutto dal foglio stampato che, per la sua stessa
impostazione fisica, imprime maggiormente nel lettore una gerarchia dei temi.
Laccesso ai media alternativi come internet pu naturalmente minimizzare questeffetto, poich da
al pubblico lautonomia di approfondire i temi che esso stesso sceglie.
LAPPROCCIO ETNOGRAFICO
Lapproccio etnografico si basa sullosservazione diretta di una comunit e delle pratiche che
avvengono allinterno di essa. Il ricercatore deve cercare di inserirvisi nel modo pi naturale
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possibile, evitando atteggiamenti da marziano (completamente avulso dalla realt del gruppo
studiato) e da convertito (talmente integrato nel gruppo da non saper pi distinguere tra giudizi
oggettivi e soggettivi). Lostacolo maggiore alla riuscita di questo tipo di ricerca dato dalla
reattivit, ovvero la tendenza della comunit a comportarsi diversamente quando sotto
osservazione. Per ovviare a questo inconveniente si pu ricorrere a diverse soluzioni, tra cui
losservazione dissimulata o la dilatazione dei tempi della ricerca fino al momento in cui la
presenza dellosservatore non pi avvertita come un fastidio dal gruppo. Gli strumenti di cui si
avvale il ricercatore sono le note etnografiche, appunti e materiali di ogni tipo che egli colleziona
durante la ricerca e che riordina quotidianamente per poi sviluppare unanalisi organica.
LOSSERVAZIONE STRUTTURATA
Losservazione strutturata si avvale di una griglia di osservazione predefinita diretta completamente
dallosservatore, che sa esattamente e con anticipo cosa vuole osservare.
LA SURVEY
La survey un questionario standardizzato, costituito da formati di risposta precodificati, che
viene sottoposto a un consistente numero di persone. Questindagine di tipo quantitativo permette
un notevole risparmio di tempo e un alto grado di generalizzazione, ma ha il limite di risultare
troppo superficiale.
LINTERVISTA IN PROFONDITA
Lintervista in profondit una traccia che si usa per intraprendere una conversazione con
lintervistato costituita da domande a risposta aperta che gli lasciano ampio margine di
espressione. La traccia pi o meno flessibile a seconda della delicatezza dellargomento. Si pu
sviluppare anche nella forma del focus group, piccolo numero di persone chiamate a discutere su
un dato tema in presenza dellintervistatore che fa da moderatore.
LA RICERCA DOCUMENTARIA
La ricerca documentaria uno studio sulle fonti e le tracce che documentano un accadimento del
passato di cui il ricercatore non stato testimone diretto. Le fonti possono essere d diverso tipo: le
pi comuni sono quelle documentarie, quelle archeologiche e quelle statistiche ufficiali, delle quali
in Italia si occupa lIstat.