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Faro

Vittoria alata

della
Vittoria

Cupola in rame
Terrazzino in ferro
Lanterna

Monumento nazionale

Terrazzo del secondo anello


Torre
Marinaio ignoto
Terrazzo del primo anello
Ancora dellAudace
Zoccolo a campana
Solettone
Scritta dedicatoria
Gradinata monumentale

Altezza complessiva
67,85
metri
Altezza piano focale sul mare
116
metri Informazioni
Altezza del Marinaio ignoto
8,60
metri Provincia di Trieste
Altezza della Vittoria alata
7,20
metri Servizi culturali e
Intensit media del corpo illuminante 1.250.000 candele valorizzazione beni del territorio
Portata media
35 miglia luned - venerd, 9 - 13, tel.
Dove
Orari
040 3798500
Strada del Friuli, 141
Sabato e domenica 15 - 19 cultura@provincia.trieste.it
Ingresso gratuito
Ultimo ingresso 18.30
www.provincia.trieste.it

Il Faro della Vittoria nel 1930

Il monumento nazionale Faro della Vittoria, inaugurato nel 1927, lega la


sua storia alla memoria della Grande Guerra. Nasce infatti nellimmediato
dopoguerra su idea dellarchitetto Arduino Berlam, allo scopo di celebrare il passaggio della citt di Trieste al Regno dItalia e di commemorare i
caduti in mare nel corso del primo conflitto mondiale.
I lavori durano quattro anni, dal 1923 al 1927, e allinaugurazione
partecipa anche Re Vittorio Emanuele III a sottolineare il forte valore
simbolico della costruzione.

Lancora dellAudace
Lancora del cacciatorpediniere Audace viene destinata al Faro
dallallora Ministro della Marina, lammiraglio Paolo Thaon di Revel,
che vi fa anche apporre una targa di bronzo con la scritta Fatta
prima dogni altra sacra dalle acque della gemma redenta,
il 3 novembre 1918. LAudace approda infatti nel tardo pomeriggio
del 3 novembre 1918 a Trieste al molo San Carlo che da quel
momento prender anchesso il nome di Audace. il simbolo del
primo saluto dellItalia alla citt. Nel 2014 in occasione della
riapertura del Faro, il manufatto stato restaurato da Rotary Trieste
e Tripmare.

Il forte Kressich
Il Faro sorge sulle strutture e nellambito del complesso del forte
austriaco Kressich, una delle postazioni dellImpero pi importanti per
estensione e armamento. Lopera, un vero capolavoro di architettura
militare, viene completata nel 1854 su progetto del tenente
colonnello Carl Moering. Dotato di ponte levatoio e doppio sistema di
porte, il forte arricchito da una serie di gallerie e sotterranei.
Le strutture attualmente non visitabili, sono parte integrante del Faro
che ha anche incorporato nel suo basamento un torrione
delloriginario complesso.

La dedica commemorativa
Unampia lastra di pietra carsica presente alla base della struttura
e reca incisa la scritta MCMXXVII Splendi e ricorda i Caduti sul mare
MCMXV MCMXVIII.
Lidea di realizzare lepigrafe appartiene allo stesso architetto
Arduino Berlam che voleva esprimere un segno di riconoscimento ai
marinai caduti durante la Grande Guerra.
Sotto la targa presente una gradinata in pietra proveniente dalla
cava di Gabria nel Carso goriziano, luogo di scontri nel 1917 durante
la rotta di Caporetto.

La Vittoria alata
La statua rappresenta la figura di una donna, la dea Nike, che innalza
con la mano sinistra una fiaccola mentre con la destra stringe una
corona dalloro. Lopera dello scultore Giovanni Mayer, realizzata in
rame sbalzato sorretta da un tubo dacciaio che si innesta nella
torre. Studiata per resistere agli agenti atmosferici e in particolare
alle forti raffiche di bora, presenta alcune aperture nelle ali per offrire
al vento minore resistenza, mentre lasta centrale rivestita da
elementi metallici a spirale per aumentarne la flessibilit. La corona
che orna la testa, nasconde limpianto di protezione dalle scariche
atmosferiche.

I reperti della Viribus Unitis


Lo stesso ammiraglio Paolo Thaon di Revel affida al complesso
monumentale del Faro altri reperti simbolici: la catena e due
munizioni della corazzata austroungarica Viribus Unitis, due
proietti da 305 mm, affondata nella base di Pola nel 1918 dagli
incursori Raffaele Rossetti e Raffaele Paolucci con un mezzo
subacqueo autopropulso di loro ideazione.
La catena della nave ammiraglia della flotta imperiale cinge ora
laiuola che si trova alla base della gradinata monumentale del Faro.
Le due munizioni sono posizionate davanti allaccesso alla torre.

Il Marinaio ignoto
Anche limponente scultura, posta alla base della colonna, opera di
Giovanni Mayer che la realizza con il supporto del maestro scalpellino
Regolo Salandini. Alta otto metri e 60 centimetri, la statua raffigura
limmagine di un marinaio dallo sguardo fiero, con il classico
copricapo da pioggia della Regia Marina noto come Sud-ovest
e alti stivali da lavoro. Per la sua costruzione sono state impiegate
oltre cento tonnellate di larghi blocchi di pietra estratta dalle cave di
Gabria e di Orsera. Dei fasci littori, posti ai fianchi dei blocchi,
rimangono alcune tracce.

Trieste nel 1914 e 1915


La costruzione della Viribus Unitis impegna per due anni 2.000
operai dello Stabilimento Tecnico Triestino. Francesco Ferdinando
dAsburgo presenzia al varo nel 1911.
Nel giugno del 1914 proprio la Viribus a portare larciduca da Trieste
a Ragusa/Dubrovnik per la visita a Sarajevo, dove cade vittima nellattentato che scatena il conflitto.
Le sue spoglie e quelle della moglie Sofia vengono trasportate dalla
Viribus a Trieste dove poi proseguono per Vienna.
Nel 1915 lItalia entra in guerra.

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