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AIAS – Associazione Italiana per l’Analisi delle Sollecitazioni

XXXVII Convegno Nazionale, 10-13 settembre 2008, Università di Roma “La Sapienza”

SVILUPPO DI PIASTRE DINAMOMETRICHE PER LA MISURA


IN PISTA DEI CARICHI SU TAVOLE DA SCI
Nicola Petrone, Paride Gardin, Manuel Salandin

Università di Padova, Dipartimento di Ingegneria Meccanica,


via Venezia, 1 – 35100 Padova, email: nicola.petrone@unipd.it

Sommario
Obiettivo del lavoro era la realizzazione di un sistema di piastre dinamometriche applicabili su sci da
competizione in grado di misurare i carichi dinamici allo sci senza introdurre effetti di disturbo legati sia al
peso elevato delle piastre stesse, sia ad un eventuale effetto di irrigidimento: i sistemi disponibili sul mercato
infatti, o presentati in letteratura, si caratterizzano ad oggi per una massa molto elevata e, in molti casi, per
una costruzione basata su una rigida piastra centrale che di fatto impedisce il libero comportamento delle
tavole da sci, oggetto stesso dello studio. Il sistema sviluppato, a fronte di una massa aggiuntiva che può
essere inferiore agli 800 gr per sci , si basa sullo sviluppo di una coppia di piastre, anteriore e posteriore, con
capacità di misura di quattro componenti di carico ciascuna (tre forze ed un momento di asse parallelo allo
sci): le due piastre mantengono la funzionalità e lo spessore della piastra di serie. Il sistema è stato calibrato e
validato in laboratorio con prove su pedana dinamometrica.

Abstract
Aim of the work was the development of dynamometric plates suitable for application to racing skis with the
minimum mass and stiffening effect: commercially available dynamometric plates or customized systems
presented in literature are still very heavy and in most cases based on the presence of a very stiff central plate
preventing the ski from its free bending behaviour.
The developed system is based on two independent plates enabling to measure three forces and one moment
(with axis parallel to the ski) at the front-rear bindings: the plates correspond to the original behaviour of the
racing plates.
The system was calibrated and validated after laboratory tests.

Parole chiave: piastre dinamometriche, tavole da sci, carichi di esercizio.

1. INTRODUZIONE

Lo sviluppo e l’innovazione di tavole da sci e di sistemi di aggancio tra scarpone e tavole ottimizzati per
l’incremento delle prestazioni e della sicurezza in pista richiede l’applicazione coordinata di diverse tecniche
di analisi del comportamento meccanico in laboratorio ed in pista del complesso sistema neve-sci-attacco-
scarpone-atleta.
Alcune esperienze recenti [1,2] hanno portato alla possibilità di ricostruire in modo dinamico la linea di
inflessione dello sci durante uno slalom sia in campo libero che tra pali, nonchè il comportamento a torsione
dello sci che di fatto viene a cambiare l’impronta a terra dello sci rispetto a quella teorica.
Ulteriori sviluppi nella comprensione del meccanismo biomeccanico di controllo del movimento da parte di
atleti professionisti e sciatori esperti si sono avuti con la misurazione in pista dei segnali elettromiografici
agli arti inferiori [3] avvenuta in modo sincrono all’acquisizione delle sollecitazioni di flessione e torsione
allo sci: questo ha consentito di identificare i contributi dei diversi fasci muscolari alla dinamica della sciata
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e di identificare le fasi di contrazione in eccentrico e concentrico dei fasci, fondamentali per la valutazione
del lavoro muscolare svolto e di eventuali miglioramenti negli attrezzi da sci in grado di ridurre in modo
sensibile la contrazione muscolare.
Un’informazione fondamentale per la valutazione quantitativa dei carichi in gioco durante la discesa e
l’eventuale normalizzazione dei dati è costituita dalla misura dei carichi di sciata all’interfaccia
scarpone/attacco: tale misura consente sia di confrontare diversi sciatori a parità di equipaggiamento, sia di
valutare l’effetto di variazioni dell’equipaggiamento sulle sollecitazioni presenti a livello delle diverse
articolazioni coinvolte. Da un punto di vista prettamente ingegneristico infine, tale misura è un requisito
fondamentale per la progettazione di tavole da sci innovative o ottimizzate per le diverse discipline.
In tal senso, l’approccio adottato da diversi gruppi di ricerca è in generale quello di realizzare piastre
dinamometriche da interporre tra scarpone e sci: va osservato però che non sempre le soluzioni proposte
sono state in grado di soddisfare requisiti di leggerezza e bassa invasività sul comportamento strutturale
stesso dello sci. Con riferimento infatti a soluzioni notevoli rilevate in letteratura [4,5,6] ed ampiamente
utilizzate per la pubblicazione di dati di carico misurati in pista, si deve osservare come tali soluzioni, basate
su sensori piezoelettrici [5] o estensimetrici [6], siano in generale risultate di spessore non inferiore ai 25-30
mm e di massa aggiuntiva pari anche a più di 2kg per sci.

a) b)
Figura 1: Sistemi di rilevazione dei carichi di sciata. (a) Sistema con due piastre a celle di carico
piezoelettriche interposte tra piastra e sci [5] (b) Sistema con singola piastra dinamometrica [6].

Con tali caratteristiche, è chiaro che da un lato i carichi dinamici misurati sono influenzati dalla massa delle
celle (superiore a quella di sci e attacchi messi insieme), dall’altro il comportamento flessotorsionale delle
tavole da sci, oggetto principe del progetto, è notevolmente influenzato dal sistema di misura.
Scopo del presente lavoro è stata la progettazione e costruzione di un sistema di piastre dinamometriche a
basso profilo e di massa contenuta in grado di consentire la misurazione di carichi di sciata con il minimo
effetto di disturbo sulla dinamica del gesto e sul comportamento meccanico delle tavole da sci.

2. PROGETTAZIONE DEL SISTEMA DI MISURA

I requisiti del progetto erano il mantenimento di uno spessore contenuto delle piastre, la compatibilità con
diversi attacchi presenti sul mercato, una massa contenuta ed il minimo effetto di irrigidimento sulle tavole.
Inoltre, noto il comportamento del sistema di piastre tipicamente adottato per sci da competizione, con
funzioni di auto compensazione delle forze di aggancio, si è voluto ottenere che le piastre dinamometriche
svolgessero direttamente la funzione di piastre da competizione su cui avvitare gli attacchi senza necessità di
ulteriori piastre poste superiormente. Nei sistemi reali infatti, gli attacchi sono fissati non direttamente alla
tavola da sci ma su delle piastre, di varia natura e conformazione a seconda delle marche di attacchi e sci. La
presenza della molla di precarico tra puntale e talloniera di un attacco da sci, per merito della quale di fatto si
ottiene l’aggancio sufficientemente solido tra scarpone e attacco, produce delle forze mutue longitudinali
anche molto intense che, se applicate direttamente allo sci, produrrebbero una inflessione nel verso opposto a
quello tipico di inflessione in curva. Le piastre da competizione invece, come rappresentato in Figura 1.a,
sono in grado di equilibrare le forze di aggancio senza trasferirle allo sci. Inoltre, vista la lunghezza non
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trascurabile del sistema piastre, vi sono tipicamente dei dispositivi di aggancio tra piastra e sci che tendono a
lasciare lo sci libero di inflettersi e di scorrere longitudinalmente sotto le piastre, che sono vincolate
longitudinalmente allo sci solo in un punto.
La soluzione concettuale adottata nel presente lavoro è stata quella di sviluppare un sistema di misura
scomposto in due piastre sensorizzate indipendenti, ciascuna fissata allo sci in corrispondenza di un
blocchetto centrale, sostenenti un coperchio ciascuna in grado a sua volta di ricevere gli attacchi; le due parti
sono rese solidali longitudinalmente da un archetto in lega leggera che ripristina la funzionalità della piastra,
come indicato in Figura 1.b.
Il sistema di celle di carico è stato progettato sulla base di precedenti esperienze applicate ad attacchi da
snowboard [6], sviluppando due piastre in grado di misurare in modo concettualmente disaccoppiato quattro
componenti di forza, sia anteriormente che posteriormente: Fx (1kN), Fy (0,75kN), Fz (2kN) ed Mx (150
Nm). I valori tra parentesi sono stati i valori adottati per i fondo scala dei diversi canali delle celle, sulla base
di valori riportati in letteratura [5,6].

(a) (b)

zR
(c) yR
Z xR

Y zF
yF
X xF

Figura 2: Progettazione del sistema di misura. (a) Schema del sistema originale piastra-attacco. (b) Esploso
della soluzione costruttiva adottata. (c) Schema assemblato della soluzione adottata piastre-attacco.

Il sistema di riferimento introdotto per la valutazione dei carichi risultanti allo sci è un sistema di tre assi
ortogonali X, Y, Z solidale allo sci, con origine in corrispondenza del punto medio dell’archetto, all’altezza
del semispessore delle celle. L’asse X è orientato in direzione dell’asse longitudinale dello sci, l’asse Z si
sviluppa verticalmente e l’asse Y completa la terna (vedi Figura 1.c).
Sui due elementi sensibili sono stati introdotti i sistemi di riferimento xF,yF,zF (anteriore) e xR,yR,zR
(posteriore), con origine nel punto centrale della cella ed orientati come in Figura 1.b.
Gli elementi sensibili sono stati realizzati in Ergal: il principio adottato per la rilevazione delle quattro
componenti di carico su ciascun elemento è lo sviluppo un blocco centrale solidale allo sci e di due
blocchetti simmetrici di estremità solidali al coperchio rigido superiore. I carichi longitudinali (Fx) applicati
ai due blocchetti si trasmettono al blocco centrale portando iperstaticamente in flessione 8 lamine disposte in
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direzione y, sulle quali viene realizzato un primo ponte intero; i carichi laterali (Fy) applicati ai blocchetti
portano in flessione laterale 4 lamine poste in direzione x, sulle quali viene realizzato un secondo ponte
intero con estensimetri posti lateralmente. Le azioni verticali (Fz) portano in flessione verticale simmetrica le
4 lamine disposte in direzione x, sulle quali viene realizzato un terzo ponte intero con estensimetri posti
superiormente ed inferiormente; infine, le azioni di torsione (Mx) applicate all’attacco portano in flessione
verticale antimetrica le 4 lamine disposte in direzione x, sulle quali viene realizzato il quarto ponte intero con
estensimetri posti superiormente.
Dati i valori di progetto, si sono dapprima dimensionate le lamine con calcoli analitici allo scopo di ottenere
una sufficiente sensibilità e si è successivamente realizzato il modello numerico della cella di carico (Figura
2) completa di coperchio superiore per valutare sia le deformazioni risultanti ai vari ponti previsti, sia il
disaccoppiamento dei canali di misura concepiti e la loro insensibilità anche ai carichi non previsti nella
misura quali My e Mz. In Figura 2.b si è riportata, a titolo di esempio, la configurazione deformata della
cella di carico anteriore sotto una forza Fz di 2 kN, in presenza del coperchio di acciaio (non illustrato).

zF
yF

xF

a) b)
Figura 2. (a) Modello numerico della cella dinamometrica anteriore con indicazione del sistema di
riferimento adottato. (b) Comportamento della cella di carico anteriore sotto una forza Fz di 2 kN, in
presenza del coperchio di acciaio (non illustrato).

3. COSTRUZIONE E CABLAGGIO DEL SISTEMA

Il sistema risultante è costituito dalle due celle estensimetriche in alluminio collegate centralmente alla tavola
da sci unite tra loro da un archetto che si fissa nella parte centrale di vincolo allo sci, senza interferire con i
coperchi superiori. Gli attacchi sci sono avvitati su due coperchi strutturali, realizzati in acciaio 39 NiCrMo4
o in Ergal, con uno spessore complessivo di 18 mm (Figura 1.a) ed una massa complessiva di 1.7 kg con
coperchi in acciaio o di 0,87 kg con coperchi in alluminio.
Per riprodurre il comportamento delle piastre da competizione originali, sulla parte inferiore delle celle
posteriori sono state realizzate delle asolature per consentire un bloccaggio tramite viti a testa allargata in
grado di impegnarsi nelle asole e di consentire lo scorrimento assiale delle celle mantenendo il vincolo
verticale.
Il collegamento tra coperchio e blocchetti di estremità della cella estensimetrica sottostante è stato ottenuto
mediante una spina calibrata di centraggio e due viti di collegamento per ogni blocchetto, così da ridurre al
massimo gli spostamenti relativi tra coperchio e celle.
I ponti interi estensimetrici sono stati chiusi direttamente sulle celle, ricavando una zona leggermente
incassata nella parte centrale del blocco centrale delle celle, come risulta visibile in Figura 3.a.
I segnali dei ponti interi sono riportati fuori dalle celle tramite una cannetta flessibile all’interno della quale
sono state fatte passare le piattine, collegata alle parti anteriore e posteriore del coperchio.
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a) b)
Figura 3. (a) Vista complessiva delle celle dinamometriche anteriore e posteriore dopo cablaggio, senza i
coperchi. (b) Sistema di piastre dinamometriche dopo assemblaggio finale e montaggio su sci.

4. PROVE DI CALIBRAZIONE

Le singole piastre sono state calibrate per i quattro canali di misura con rampe di carico indipendenti secondo
le quattro componenti di carico nominale considerate, come illustrato in Figura 4.

(a) (b)

(c) (d)

Figura 4. Tarature delle celle dinamometriche mediante pesi calibrati e carrucole (a) Fx su cella anteriore. (b)
-Fy su cella anteriore. (c) -Fz su cella posteriore. (d) Mx su cella anteriore.
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Come risultato della procedura si sono ottenute le matrici di taratura [TF] e [TR] delle due piastre che
consentono di misurare il vettore dei carichi nominali applicati a ciascuna cella dinamometrica mediante il
vettore dei segnali registrati, come indicato in (1) e (2).

FxF [ N ]   618.07 - 7.47 17.88 - 465.55  cFxF [mV] 


    
FyF [ N]   - 6.85 744.25 11.02 - 1420.72  cFyF [mV] 
 =  
FzF [ N]  28.52 - 36.26 901.35 - 1620.29 cFzF [mV]  (1)
M [ Nm]  - 0.23 20.95 
- 0.95 1141.03  cM xF [mV]
 xF 

FxR [ N]   627.33 - 1.16 17.53 100.90  cFxR [mV] 


    
FyR [ N ]   2.08 902.22 - 9.97 - 104.84 cFyR [mV]  (2)
 =  
FzR [ N]   107.67 15.04 975.00 68.91  cFzR [mV] 
M [ Nm]  2.52 4.18

4.87 168.45  cM xR [mV]
 xR 
Dall’esame delle due matrici di taratura risulta un buon disaccoppiamento tra le componenti di carico in
Forza: risulta anche una diversa sensibilità delle due celle alla componente Mx, per effetto di diversi
dimensionamenti delle lamine e di differenti dimensioni assolute di celle e coperchi, legati a motivi di
assemblaggio.
I carichi allo sci, intesi come il vettore di forze complessive {FX,FY,FZ,MX,MY,MZ}T riferiti al sistema
descritto in Figura 2.c, si ottengono dai due vettori a quattro componenti dei carichi registrati alle due celle
dopo opportuna combinazione lineare dei carichi: ad esempio le forze FyF e FyR, avendo punto di
applicazione disassato delle quantità illustrate in Figura 3.b rispetto al centro del sistema di riferimento sci,
sono responsabili del momento complessivo MZ. Analogamente, le forze FzF ed FzR forniscono il momento
MY.
Una caratteristica propria del sistema di misura così sviluppato è la capacità di misura dei carichi di serraggio
su puntale e talloniera, che fornisce anche una verifica delle tarature stesse degli attacchi di sicurezza.

5. PROVE DI VALIDAZIONE

Il sistema di piastre dinamometriche realizzate, dopo l’esecuzione delle prove di taratura, è stato assemblato
su uno sci da slalom gigante ed è stato sottoposto a prove di validazione sia mediante rampe di carichi
combinati, sia mediante staffaggio dello sci su una pedana dinamometrica Bertec utilizzata normalmente per
prove di camminata (Figura 5).
Con il sistema così vincolato, si sono eseguite delle prove di carico con un soggetto reale di massa 80 kg,
calzante uno scarpone taglia 11 e istruito ad eseguire azioni di carico in appoggio monopodalico.

a) b)
Figura 5. Prove di validazione in Laboratorio (a) Sistema complessivo applicato su Pedana dinamometrica
Bertec. (b) Prove di validazione con soggetto in fase di carico (flessione anteriore).
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Le azioni eseguite, di cui si riportano in Figura 6 i risultati grezzi per i tre canali considerati fondamentali in
sciata quali FZ, MX ed MY, sono state tre flessioni posteriori, tre flessioni anteriori e tre oscillazioni
complete antero-posteriori, seguite da due flessioni laterali antimetriche.
I valori di carico misurati dalla pedana dinamometrica sono riportati in rosso nei diagrammi e confrontati con
quelli stimati dalla combinazione dei carichi alle celle di carico anteriore e posteriore in blu, inclusa la
correzione dovuta allo spessore del sistema sci-piastre sulla pedana.

Figura 6. Risultati delle prove di validazione in Laboratorio per i tre canali considerati FZ, MX e MY: in
rosso i valori registrati dalla pedana, in blu quelli stimati dalle piastre dinamometriche realizzate

L’analisi dei diagrammi segnala una generale aderenza dei valori stimati rispetto a quelli reali, anche se nel
canale FZ è evidente la sensibilità alle oscillazioni antero-posteriori e nel canale MX vi è una tendenziale
sottostima dei picchi di carico applicati: nel canale MY l’aderenza ai carichi è soddisfacente.
La quantificazione mediante errore quadratico medio RMSE sui dati grezzi segnala un errore del 6% in FZ,
del 4% in MX e del 2% in MY. A partire da tali rilevazioni, si sono stimati ed introdotti dei fattori correttivi
per poter ridurre l’errore di misura nel limite del 2 % per ciascun canale.
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6. CONCLUSIONI

Si è sviluppato un sistema di piastre dinamometriche applicabili su sci da competizione ed in grado di


rilevare le sei componenti di carico applicate dallo scarpone alla tavola da sci. Il sistema si basa su due
piastre dinamometriche tra loro collegate da un archetto in grado di sostenere le due parti anteriore e
posteriore tipiche di un attacco da sci tradizionale. Ciascuna piastra consente la misura di tre componenti di
forza (FX,FY,FZ) e di una componente di momento MX rispetto ad un sistema di riferimento XYZ con X
parallelo allo sci e Z normale alla soletta. Le due piastre realizzate sono state calibrate indipendentemente
tramite rampe di carichi unitari dimostrando un buon disaccoppiamento ai carichi unitari con masse e
spessori sufficientemente contenuti.
Le piastre sono state successivamente applicate ad uno sci da competizione vincolato ad una pedana
dinamometrica presa come cella campione: dopo essere state caricate con carichi realistici di flesso-
estensione longitudinale e di flessione laterale, il sistema ha fornito valori di carico con errore RMSE non
superiore al 6% in direzione FZ.

7. RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano il Dr. Matteo De Gobbi ed il Dr. Giuseppe Marcolin per il consigli ed il supporto fornito in
fase di progetto e taratura.

BIBLIOGRAFIA

[1] Petrone N., Fassina M., De Gobbi M., Sviluppo di sci estensimetrati per la rilevazione in pista delle
sollecitazioni su sci da competizione, Atti del XXXVI Convegno Nazionale AIAS, Napoli, 4-8
Settembre 2007.
[2] De Gobbi M., Petrone N., Acquisizione ed analisi del comportamento flessotorsionale di tavole da sci in
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[4] Croccolo D., Freddi A., Ciavatti V., Olmi G. "A new device for in-field measurement of the forces
transmitted by a skier to skies"18th Danubia-Adria-Symposium (Steyr, September 26-29 01) a cura di
R. J. Beerpp. 33-34, COPYPLAN Wiender Hauptstrasse 5, 1040 Wien, Steyr, 2001.
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snowboarding: design and field data analysis, 5th International Conference on the Engineering of Sport,
University of California, Davis, 2004.

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