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Come è già stato precisato, la Commissione ha preso provvedimenti volti a garantire l’osservanza dei valori limite per la qualità dell’aria. Nel 2007 sono stati avviati procedimenti di infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto, da parte della Regione Sicilia nel 2005 e nel 2006, dei valori limite orari per l’SO2 fissati dalla direttiva 1999/30/CE.
Come dichiarato dall’Italia il 21 novembre 2008, il rispetto dei valori limite per l’SO2 è stato tuttavia conseguito nel 2007. La Commissione continua a monitorare attentamente i livelli di biossido di zolfo in Sicilia per verificare che sia effettivamente in atto un miglioramento duraturo e per valutare la possibilità di chiudere il caso.
Anche i valori limite giornalieri ed annuali per il particolato (PM10) sono stati ripetutamente superati, dalla loro entrata in vigore nel 2005, in diverse zone istituite in Sicilia ai fini del controllo e della gestione della qualità dell’aria.
A fronte delle difficoltà riscontrate in tutta la Comunità in relazione ai valori limite del PM10, la nuova direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria(4) ha introdotto la possibilità per gli Stati membri di notificare una deroga all’obbligo di applicare tali valori limite in determinate zone fino al giugno 2011, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni. Non avendo ricevuto alcuna richiesta in tal senso per la Sicilia dalle autorità italiane fino al gennaio 2009, la Commissione ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per l’applicazione della deroga e, in data 29 gennaio 2009, ha avviato un procedimento di infrazione contro l’Italia.
Se in una fase successiva le sarà notificata una richiesta di deroga per il PM10, la Commissione, una volta accertato il rispetto dei pertinenti requisiti, esaminerà con attenzione i piani per la qualità dell’aria per sincerarsi che offrano sufficienti garanzie di conformarsi alle prescrizioni della direttiva entro il nuovo termine. La Commissione può sollevare obiezioni nei confronti della notifica e invitare lo Stato membro a modificare il piano in questione o a presentarne uno nuovo. Una valutazione approfondita del piano sarà realizzata anche nel caso in cui ad esso venga fatto esplicito riferimento nella risposta alla lettera di costituzione in mora attesa per la fine di marzo 2008
1)Direttiva 96/62/CE del Consiglio, del 27 settembre 1996, in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente, GU L 296 del 21.11.96
(2)Direttiva 1999/30/CE del Consiglio, del 22 aprile 1999, concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo, GU L 163 del 29.6.1999
(3) Janacek contro Freistaat Bayern, C-237/2007.
(4) Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, GU L 152 dell’11.6. 2008
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2012/12/il-piano-dellaria-regione-sicilia-in.html
Come è già stato precisato, la Commissione ha preso provvedimenti volti a garantire l’osservanza dei valori limite per la qualità dell’aria. Nel 2007 sono stati avviati procedimenti di infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto, da parte della Regione Sicilia nel 2005 e nel 2006, dei valori limite orari per l’SO2 fissati dalla direttiva 1999/30/CE.
Come dichiarato dall’Italia il 21 novembre 2008, il rispetto dei valori limite per l’SO2 è stato tuttavia conseguito nel 2007. La Commissione continua a monitorare attentamente i livelli di biossido di zolfo in Sicilia per verificare che sia effettivamente in atto un miglioramento duraturo e per valutare la possibilità di chiudere il caso.
Anche i valori limite giornalieri ed annuali per il particolato (PM10) sono stati ripetutamente superati, dalla loro entrata in vigore nel 2005, in diverse zone istituite in Sicilia ai fini del controllo e della gestione della qualità dell’aria.
A fronte delle difficoltà riscontrate in tutta la Comunità in relazione ai valori limite del PM10, la nuova direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria(4) ha introdotto la possibilità per gli Stati membri di notificare una deroga all’obbligo di applicare tali valori limite in determinate zone fino al giugno 2011, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni. Non avendo ricevuto alcuna richiesta in tal senso per la Sicilia dalle autorità italiane fino al gennaio 2009, la Commissione ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per l’applicazione della deroga e, in data 29 gennaio 2009, ha avviato un procedimento di infrazione contro l’Italia.
Se in una fase successiva le sarà notificata una richiesta di deroga per il PM10, la Commissione, una volta accertato il rispetto dei pertinenti requisiti, esaminerà con attenzione i piani per la qualità dell’aria per sincerarsi che offrano sufficienti garanzie di conformarsi alle prescrizioni della direttiva entro il nuovo termine. La Commissione può sollevare obiezioni nei confronti della notifica e invitare lo Stato membro a modificare il piano in questione o a presentarne uno nuovo. Una valutazione approfondita del piano sarà realizzata anche nel caso in cui ad esso venga fatto esplicito riferimento nella risposta alla lettera di costituzione in mora attesa per la fine di marzo 2008
1)Direttiva 96/62/CE del Consiglio, del 27 settembre 1996, in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente, GU L 296 del 21.11.96
(2)Direttiva 1999/30/CE del Consiglio, del 22 aprile 1999, concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo, GU L 163 del 29.6.1999
(3) Janacek contro Freistaat Bayern, C-237/2007.
(4) Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, GU L 152 dell’11.6. 2008
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Come è già stato precisato, la Commissione ha preso provvedimenti volti a garantire l’osservanza dei valori limite per la qualità dell’aria. Nel 2007 sono stati avviati procedimenti di infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto, da parte della Regione Sicilia nel 2005 e nel 2006, dei valori limite orari per l’SO2 fissati dalla direttiva 1999/30/CE.
Come dichiarato dall’Italia il 21 novembre 2008, il rispetto dei valori limite per l’SO2 è stato tuttavia conseguito nel 2007. La Commissione continua a monitorare attentamente i livelli di biossido di zolfo in Sicilia per verificare che sia effettivamente in atto un miglioramento duraturo e per valutare la possibilità di chiudere il caso.
Anche i valori limite giornalieri ed annuali per il particolato (PM10) sono stati ripetutamente superati, dalla loro entrata in vigore nel 2005, in diverse zone istituite in Sicilia ai fini del controllo e della gestione della qualità dell’aria.
A fronte delle difficoltà riscontrate in tutta la Comunità in relazione ai valori limite del PM10, la nuova direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria(4) ha introdotto la possibilità per gli Stati membri di notificare una deroga all’obbligo di applicare tali valori limite in determinate zone fino al giugno 2011, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni. Non avendo ricevuto alcuna richiesta in tal senso per la Sicilia dalle autorità italiane fino al gennaio 2009, la Commissione ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per l’applicazione della deroga e, in data 29 gennaio 2009, ha avviato un procedimento di infrazione contro l’Italia.
Se in una fase successiva le sarà notificata una richiesta di deroga per il PM10, la Commissione, una volta accertato il rispetto dei pertinenti requisiti, esaminerà con attenzione i piani per la qualità dell’aria per sincerarsi che offrano sufficienti garanzie di conformarsi alle prescrizioni della direttiva entro il nuovo termine. La Commissione può sollevare obiezioni nei confronti della notifica e invitare lo Stato membro a modificare il piano in questione o a presentarne uno nuovo. Una valutazione approfondita del piano sarà realizzata anche nel caso in cui ad esso venga fatto esplicito riferimento nella risposta alla lettera di costituzione in mora attesa per la fine di marzo 2008
1)Direttiva 96/62/CE del Consiglio, del 27 settembre 1996, in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente, GU L 296 del 21.11.96
(2)Direttiva 1999/30/CE del Consiglio, del 22 aprile 1999, concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo, GU L 163 del 29.6.1999
(3) Janacek contro Freistaat Bayern, C-237/2007.
(4) Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, GU L 152 dell’11.6. 2008
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In Sicilia si respira aria del Veneto padano Dopo lintervento di qualche giorno fa della Magistratura che ha posto i sigilli allarea di costruzione del mega inceneritore previsto a Bellolampo, unaltra bufera si abbatte sullAmministrazione Regionale. Questa volta si tratta di una mega bufala che, tuttavia,sembrerebbe avere anche i connotati di una mega truffa: si tratta del Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualit dellaria ambiente. Ma vediamo di che si tratta. Il Piano, approvato ed adottato con Decreto dellAssessore Interlandi n. 176/GAB del 9 agosto scorso, avrebbe dovuto essere lo strumento di programmazione e pianificazione degli interventi di risanamento contro linquinamento atmosferico e per la tutela della qualit dellaria su scala regionale. Un documento, quindi, dai contenuti politici, amministrativi e tecnico-scientifici di elevato profilo e di importantissimi risvolti applicativi, stante la delicatezza della materia e gli aspetti connessi alla tutela dellambiente ed alla salvaguardia della salute dei cittadini siciliani. I redattori materiali sono stati funzionari del Servizio 3 Tutela dallinquinamento atmosferico, diretto dal dott. Salvatore Anz, del Dipartimento Territorio e Ambiente, che per tale lavoro hanno ricevuto anche un encomio scritto da parte dellAssessore Interlandi, funzionari dellARPA, docenti universitari dellUniversit di Palermo e Messina ed alcuni professionisti in veste di collaboratori. Purtroppo, lopera monumentale, partorita con celerit a dir poco sospetta, si rivelato un indecoroso e letterale copiato dellomologo Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro, con in pi varie aggravanti, un cumulo di ridicolaggini e probabili ipotesi di truffa. Per quanto riguarda le aggravanti, a parte loperato disdicevole ed aprofessionale dei redattori, che si sono appropriati di un lavoro intellettuale altrui, resta innanzitutto grave il discredito dellimmagine istituzionale subito dallAmministrazione Regionale, in primis nei confronti della Regione Veneto e poi da tutto il resto. Ma al danno si aggiunge anche la beffa, se solo si considera che il manipolo degli sconsiderati e sprovveduti redattori andato a copiare un Piano che proprio per la sua inidonea impostazione strutturale di base, aveva gi ricevuto a suo tempo una bocciatura da parte dellUnione Europea. Insomma, si trattava di un assemblaggio di ipotesi, intenti e di previsioni piuttosto che di un Piano di programmazione e di pianificazione dinterventi concreti basato su descrittori essenziali e sperimentali, primo tra tutti linventario delle emissioni.
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La trasposizione stata cos fedele e letterale rispetto alloriginale da
generare ridicole quanto inedite comunanze e similitudini tra le caratteristiche ambientali del Veneto e della Sicilia. Si citano, ad esempio: il noto sistema aerologico padano della Regione Siciliana, le piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani, il notevole apporto allinquinamento atmosferico siciliano derivante dalleccessivo uso del riscaldamento domestico in relazione al rigido clima dellisola, ecc. Gli improvvidi redattori non hanno neppure tenuto conto delle differenze di statuto tra le due Regioni, tant che allinterno del Piano la Sicilia si trova trasformata in regione a statuto ordinario e, tra le varie cose, essere retta dal Consiglio Regionale. Ovviamente, non solo i Capitoli ed i paragrafi hanno gli stessi titoli e contenuto pressoch uguale, ma anche gli errori di battitura e di ortografia sono stati fedelmente trasposti. A dire il vero, tuttavia, i redattori, in uno slancio di trasparenza, alla fine del paragrafo 1.6 hanno finanche lasciato il link originale da cui hanno attinto a pieno copia e incolla: http://www.serviziregionali.org:80/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm. Per quanto riguarda gli aspetti prettamente istituzionali, la situazione appare oltremodo grave. Si in presenza di atto di programmazione fasullo e inapplicabile, organizzato ai danni dellAmministrazione, dellambiente e dei cittadini, dai possibili risvolti truffaldini specie nel caso in cui tramite lo stesso si fossero programmati interventi finanziari o, caso ancor pi grave, fossero gi attivati interventi finanziari. Per quanto sinteticamente esposto si ritiene che vi sia la necessit dellimmediato ritiro del Piano, dellaccertamento delle responsabilit della sua redazione ed organizzazione, di provvedimenti nei confronti di quanti hanno operato fraudolentemente ai danni dellAmministrazione e dei cittadini siciliani, nonch la verifica di ipotesi di danno per il pubblico erario che ne potesse derivare. Decontaminazione Sicilia
http://old.ecceterra.org/docum.php?id=%201291
N.B. LARTICOLO COMUNICATO STAMPA DI CUI SOPRA E STATO PUBBLICATO IN DATA 21
NOVEMBRE ED E FIRMATO DA Decontaminazione Sicilia Nellarticolo sono riportate tutte le parole frasi . che l Anz riporta nella memoria di comparsa conclusionale. Inoltre lAnz riporta la lettera di Legambiente in cui sono contenute frasi parole ritenute diffamatorie a ci lAnz aggiunge la lettera scritta a nome del Comitato e/o Ciampolillo dallAvvocato Canto anche qui con contenuti ritenuti dallAnz DIFFAMATORI. 2 di 2