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PROGETTO DI MICROONDE

Analisi del circuito accoppiatore tipo “rat-race”


con il software di simulazione Microwave Office

(Progetto n. 21)

Studente:
Camillo Casaroli
Introduzione sull’accoppiatore “rat-race”

L’accoppiatore direzionale Rat-Race, è un circuito a quattro porte


per frequenze a microonde studiato per ripartire la potenza
incidente alla porta d’ingresso (nel caso del progetto qui discusso la
porta 1) su altre due porte*. Infatti metà della potenza in ingresso
viene trasmessa alla porta diretta 4 e la metà restante alla porta
accoppiata 2, disaccoppiando completamente la restante porta 3.
Il circuito in esame quindi garantisce in uscita alle porte 2 e 4
segnali a -3dB, rispettando così i vincoli tra le porte di
ingresso/uscita degli accoppiatori direzionali dati da:

Coeff. di Trasmissione  TdB = -10Log(Po4/Pi1) = -3dB (porta


4)

Coeff. di Accoppiamento  CdB = -10Log(Po2/Pi1) = -3dB


(porta 2)

Coeff. Di Isolamento  IdB = -10Log(Po3/Pi1) = -oo


(porta 3)

Dove si può notare che il parametro di islamento è assunto ideale a


meno infinito.
Il circuito Rat-Race permette accoppiamenti elevati a banda
centrale relativamente stretta, grazie al principio di interferenza tra
le linee che genera divisione di potenza e isolamenti.

Il progetto ci chiede di analizzare il circuito nella banda di frequenze


tra 3GHz e 7GHz, con frequenza centrale fc = 5GHz. Tutte le porte
sono adattate all’impedenza Z0 = 50Ω .
*, la numerazione delle porte per questo progetto è stata mantenuta fedele al
disegno sul foglio di consegna.
Analisi del circuito a linee di trasmissione

Nella modellizzazione del circuito a linee di trasmissione con


MWOffice, si è partiti col definire le frequenze di analisi (tra 3 e 7
GHz) e le unità di misura globali.
Lo schema del circuito è stato poi disegnato utilizzando i seguenti
elementi circuitali:

TLINP
ID=TL1
Z0=50 Ohm
L=10 mm
Eeff=3.6
Loss=0
F0=5 GHz

– TLINP, per le parti di linea di lunghezza data


– TLIN, per le parti del circuito di dimensioni proporzionali alla

TLIN
ID=TL5
Z0=sqrt(2)*50 Ohm
EL=90 Deg
F0=5 G Hz

lunghezza d’onda
PORT
P=1
Z=50 Ohm

– PORT, per modellizzare le 4 porte.

Dove sono stati inseriti i dati relativi alla costante dielettrica del
mezzo Er = 3.6, frequenza di lavoro f0 = 5GHz, impedenze delle
linee (50Ω per le linee TLINP e 70,71 per quelle λ /4) e l’impedenza
delle porte fissata dalle specifiche di progetto a 50Ω . Introdotte
anche le lunghezze per le linee fisiche e la lunghezza elettrica per le
linee λ /4.
Il disegno del circuito finale:
TLINP TLINP
ID=TL1 ID=TL2
Z0=50 Ohm TLIN Z0=50 Ohm
L=10 mm ID=TL5 L=10 mm
Eeff=3.6 Z0=sqrt(2)*50 Ohm Eeff=3.6
Loss=0 EL=90 Deg Loss=0
F0=5 GHz F0=5 GHz F0=5 GHz
PORT PORT
P=2 P=3
Z=50 Ohm Z=50 Ohm

TLIN TLIN
ID=TL6 ID=TL7
Z0=sqrt(2)*50 Ohm Z0=sqrt(2)*50 Ohm
EL=90 Deg EL=90 Deg
F0=5 GHz F0=5 GHz

PORT PORT
P=1 P=4
Z=50 Ohm Z=50 Ohm
TLINP
ID=TL3 TLIN TLIN TLINP
Z0=50 Ohm ID=TL10 ID=TL9 ID=TL4
L=10 mm Z0=sqrt(2)*50 Ohm Z0=sqrt(2)*50 Ohm Z0=50 Ohm
Eeff=3.6 EL=90 Deg EL=90 Deg L=10 mm
Loss=0 F0=5 GHz F0=5 GHz Eeff=3.6
F0=5 GHz Loss=0
F0=5 GHz

TLIN
ID=TL8
Z0=sqrt(2)*50 Ohm
EL=90 Deg
F0=5 GHz

Fig. 1, Schema circuitale del circuito “rat-race” a linee di trasmissione


La simulazione del circuito può ora avere luogo, fissando su un
grafico i dati di interesse e cioè l’andamento dei parametri di
scattering risultanti da tale schema circuitale: S11, S21, S31, S41.

Alla fine dell’analisi del circuito, il grafico dell’andamento dei


parametri di scattering rispetto alla porta eccitata 1 è il seguente:

Grafico Linee di TX
0

-20

5 GHz
-40 -3.01 dB
DB(|S(1,1)|)
Linee TX
-60 DB(|S(2,1)|)
Linee TX
DB(|S(3,1)|)
-80 Linee TX
3 4 5 6 7
DB(|S(4,1)|)
Frequency (GHz)
Linee TX

Fig. 2, Grafico dei parametri di diffusione del circuito a linee di trasmissione

Il grafico dell’analisi del circuito a linee di trasmissione mostra che


le porte 2 e 4, alla frequenza centrale di 5GHz, ricevono un segnale
a -3dB dalla porta eccitata 1. Ciò significa che la potenza trasferita
a queste porte è esattamente la metà della potenza che incide alla
porta 1, come ci aspettavamo. Le porte 1 (essendo le linee ideali e
senza riflessione) e 3 sono completamente disaccoppiate.

Come si vede nel grafico, la frequenza alla quale il circuito si


comporta come accoppiatore ideale è 5GHz.

Analisi del circuito a modelli in microstricia


Dopo l’analisi del circuito a linee di trasmissione, passiamo
introducendo i modelli circuitali in microstriscia. Per trattare questo
caso avremo bisogno di affinare il nostro schema, definendo le
dimensioni fisiche delle linee in esame. Per tale scopo utilizzeremo
un utile tool fornito con il software di simulazione, il TXLine. Con
questo strumento è facile calcolare le dimensioni delle linee
d’interesse introducendo alcuni dati sul dielettrico in uso, le
impedenze e la metallizzazione usati. Nel nostro caso abbiamo
utilizzato il TXLine per ricavare la lunghezza approssimata e la
larghezza delle linee λ /4 e la larghezza delle linee fisiche.
Fig. 3, Un esempio del tool TXLine

Nel dimensionamento delle linee per mezzo del TXLine si sono


trovate le seguenti grandezze:

Larghezza delle linee 10mm  3.346mm


(ww)
Larghezza delle linee λ /4  1.81mm
Lunghezza delle linee λ /4 (approssimata) 9.039mm
(d1)

Dove tra parentesi si sono indicati i parametri con le quali sono


state nominate tali grandezze attraverso la dichiarazione di
equazioni globali, che ne favoriranno se necessario un eventuale
tuning.

Nella prima parte dell’analisi delle linee in microstriscia è stato


richiesto di trascurare gli effetti delle discontinuità. Nel circuito si
sono modellizzati quindi nuovi oggetti. Innanzitutto è stato definito
il substrato utilizzato introducendo tutte le grandezze di interesse.
Inoltre sono stati inseriti nuovi elementi circuitali:
– MSUB, per definire le caratteristiche relative al substrato
MSUB
Er=3.6
H=1.5 mm
T=0.01 mm
Rho=1
Tand=0
ErNom=3.6
Name=SUB1

– MLIN, che modellizzano tutte le linee del circuito, cambiando


solo i parametri di interesse (lunghezza L e larghezza W)
MLIN
ID=TL1
W=ww mm
L=10 mm

Per le porte si è utilizzata la stessa notazione già introdotta per le


linee di trasmissione.
Il circuito così ottenuto è il seguente:
MLIN MLIN MLIN
ID=TL1 ID=TL5 ID=TL2
W=ww mm W=1.81 mm W=ww mm
L=10 mm L=d1 mm L=10 mm
PORT PORT
P=2 P=3
Z=50 Ohm Z=50 Ohm

MLIN MLIN
MLIN ID=TL6 ID=TL7
ID=TL3 W=1.81 mm W=1.81 mm MLIN
W=ww mm L=d1 mm L=d1 mm ID=TL4
L=10 mm W=ww mm
L=10 mm
PORT PORT
P=1 P=4
Z=50 Ohm Z=50 Ohm

MLIN MLIN
MSUB ID=TL8 ID=TL10
Er=3.6 W=1.81 mm W=1.81 mm
H=1.5 mm L=d1 mm L=d1 mm
T=0.01 mm
Rho=1
Tand=0
ErNom=3.6
Name=SUB1
MLIN
ID=TL9 ww=3.346
W=1.81 mm
L=d1 mm d1=9.039

Fig. 4, Schema circuitale del circuito a microstriscia senza discontinuità


L’analisi di tale circuito è graficata con i soliti parametri di diffusione
relativi alla porta eccitata 1.

Microstricia no junction
0

-10 DB(|S(1,1)|)
5 GHz
-3.043 dB Microstrip no junctions
-20 DB(|S(2,1)|)
Microstrip no junctions

-30
DB(|S(3,1)|)
Microstrip no junctions
DB(|S(4,1)|)
-40
Microstrip no junctions

-50
3 4 5 6 7
Frequency (GHz)

Fig. 5, Grafico dell’andamento dei parametri di diffusione del circuito in


microstriscia senza giunzioni

Il grafico ottenuto è praticamente identico quello ottenuto per le


linne di trasmissione, tranne per un accenno di “pancia” proprio a
centro banda sulle porte adattate 2 e 4. Tuttavia si può apprezzare
la bontà del modello che alla frequenza centrale adatta le porte
proprio a -3dB.

Introduco ora lo schema del circuito introducendo le giunzioni:


MTEE$
ID=TL12

1 2

– MTEE$, per modellizzare le giunzioni a “T”


– MBENDA$, per modellizzare le discontinuità sui gomiti della

MBENDA$
ID=TL15
ANG=90 Deg

struttura.
Il circuito ottenuto con le discontinuità è quello in figura.
MLIN MLIN MLIN
ID=TL1 ID=TL5 ID=TL2
W=ww mm MTEE$ W=1.81 mm MTEE$ W=ww mm
L=10 mm ID=TL12 L=d1 mm ID=TL13 L=10 mm
PORT PORT
P=2 1 2 1 2 P=3
Z=50 Ohm Z=50 Ohm
3 3

MLIN MLIN
ID=TL6 ID=TL7
W=1.81 mm W=1.81 mm
L=d1 mm L=d1 mm

MLIN MLIN
ID=TL3 ID=TL4
W=ww mm 1 W=ww mm
2
L=10 mm L=10 mm
PORT PORT
P=1 3 MTEE$ MTEE$ 3 P=4
Z=50 Ohm ID=TL11 ID=TL14 Z=50 Ohm
2 1

MLIN MLIN
MSUB ID=TL8 ID=TL9
Er=3.6 W=1.81 mm W=1.81 mm
H=1.5 mm L=d1 mm L=d1 mm
T=0.01 mm
Rho=1
Tand=0
ww=3.346
ErNom=3.6
Name=SUB1
d1=6.405

MBENDA$ MBENDA$
ID=TL15 ID=TL16
ANG=90 Deg ANG=90 Deg
MLIN
ID=TL10
W=1.81 mm
L=d1 mm

Fig. 6, Modello circuitale del “rat-race” a microstriscia con discontinuità

Il grafico relativo a questo modello è il seguente:


Microstrip with junction
0

-10
DB(|S(1,1)|)
Microstrip with junctions
-20
DB(|S(2,1)|)
Microstrip with junctions
-30
DB(|S(3,1)|)
Microstrip with junctions
-40 DB(|S(4,1)|)
Microstrip with junctions
-50
3 4 5 6 7
Frequency (GHz)

Fig. 7, Grafico dei parametri S del circuito a modelli in microstriscia con


discontinuità senza tuning
Tuttavia la risposta ottenuta non è quella che ci si aspettava. A
questo punto ritorna utile agire sui parametri globali definiti in
precedenza, e in particolare sulla dimesione d1. Si effettua a questo
punto il tuning di questa grandezza che permetterà così di
migliorare l’adattamento del circuito. Per prima cosa si definisce
tunable la grandezza agendo sul controllo Tune Tool e quindi grazie
al potenziometro grafico Tune si ottimizza la lunghezza fino ad
arrivare alla dimensione che mi permette il più fine adattamento.
Fig. 8, Grafico della risposta ottimizzata con Tune Tool del circuito a
microstriscia con giunzioni

Dopo aver ottimizzato la dimensione d1 il grafico è più aderente alle


nostre aspettative. Infatti la lunghezza delle linee λ /4 stata
diminuita da 9.039 fino a 6.405 per permettere lo shift in frequenza
della risposta dei parametri di scattering fino all’adattamento del
circuito alla frequenza centrale.

La diminuzione della lunghezza “ideale” della linea si è resa


necessaria non appena si sono introdotti elementi fortemente
non ideali e quindi non lineari come le discontinuità. Il motivo
risiede nel fatto che le discontinuità sono elementi che
aumentano la lunghezza della linea stessa (come
rappresentato in figura).

Analisi FULL WAVE del circuito


L’analisi Full Wave del circuito è la parte finale e più significativa del
progetto. Infatti a questo punto si passa a disegnare il circuito vero
e proprio, con tutte le dimensioni fisiche e sarà interessante
confrontare i risultati ottenuti con le analisi fatte in precedenza. Ad
ogni punto infatti si è cercato di raffinare il circuito introducendo
elementi sempre più vicini a quelli reali. Ora l’ultimo punto
dell’analisi ci consente di esaminare il circuito ad un livello più
vicino possibile al caso reale.

Per prima cosa si devono definire le dimensioni del package, ovvero


della scatola metallica in cui il nostro circuito sarà realizzato.
Tenendo conto anche delle discontinuità, dello spessore dell’aria. Si
deve fare tuttavia molta attenzione a non creare uno spazio né
troppo grande e nemmeno troppo piccolo, poiché proprio le pareti
metalliche potrebbero introdurre dei disturbi che (come si vedrà)
saranno molto rilevanti.

Le dimensioni (lunghezza, larghezza e altezza della scatola) sono:

– X = 28.2mm
– Y = 40mm (assumendo circa il doppio della larghezza del
circuito)
– Z = H + t + Air Thickness = 1.5mm + 5mm = 6.5mm

Il passo scelto per l’analisi è di 0.1mm. Un passo più fine porterebbe


a un’analisi più fine ma richiederebbe tempi di simulazioni molto
lunghi.
Si passa quindi a definire tutte le dimensioni delle linee, fino ad
arrivare al modello riportato sotto in figura 9.
2 3

1 4

Fig. 9, Lay out del circuito “rat-race” per l’analisi Full Wave.
Si definiscono tutte le porte del circuito, e si passa all’analisi in
frequenza, tra 3GHz e 7GHz, come richiesto dal progetto assegnato,
con passo di 0.25GHz.

Fig. 10, Struttura della scatola con all’interno il circuito studiato


L’analisi Full Wave ci impiegherà circa 40 minuti per la scansione in
frequenza del circuito. Alla fine ciò che ne risulta è l’andamento dei
parametri di diffusione:

Full Wave
0

-5

5 GHz
-10 -2.301 dB
5.001 GHz
-3.988 dB

-15
DB(|S(1,1)|)
-20 EM Structure 1
DB(|S(2,1)|)
-25 EM Structure 1
DB(|S(3,1)|)
-30 EM Structure 1
3 4 5 6 7DB(|S(4,1)|)
Frequency (GHz) EM Structure 1

Fig. 11, Andamento dei parametri di scatterning del circuito a seguito


dell’analisi Full Wave

Considerazioni Finali
Come si evince dall’ultimo grafico proposto, l’analisi del circuito Full
Wave ci presenta un non perfetto adattamento delle linee alla
frequenza centrale di lavoro. Dalla porta 4 esce un segnale a -2.3dB
e dalla porta 2 un segnale che è a quasi -4dB. E’ un risultato
tuttavia piuttosto buono. Inoltre il risultato dell’isolamento e della
riflessione rispettivamente sulle porte 3 e 1 è piuttosto basso,
addirittura sotto i –20dB, alla frequenza centrale.
Un discreto adattamento su una gamma di frequenze piuttosto
limitata (tra i 4.5GHz e i 5.5GHz), che differisce dal caso ideale
soprattutto a causa degli spike introdotti dalla scatola metallica.

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