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21 tavole che raccontano il carattere da Gutenberg ad oggi

di Marco Maraviglia
1a edizione
Marco Maraviglia
caratterevolissimevolmente type

© Copyright 2010 Marco Maraviglia Questo lavoro è stato realizzato in base all’incipit
ziomarcosuperstar@yahoo.it della professoressa Enrica D’Aguanno che ha
coinvolto noi allievi con una proposta per
Tutti i diritti riservati è vietata ogni riproduzione.
Copyleft: consentita la stampa solo per attività didattiche. l’allestimento di una mostra sul carattere da tenersi
negli spazi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Prima edizione Febbraio 2010
Il tema che ho cercato di sviluppare non è stato
qualcosa di bizzarro, geniale, fantastico, ma
semplicemente cercare di conoscere il carattere da
Concept e grafica di Marco Maraviglia stampa, da Gutenberg ad oggi, e le loro
Supervisor: professoressa Enrica D’Aguanno / caratteristiche principali.
Accademia di Belle Arti di Napoli
La conoscenza del carattere dovrebbe essere
prerogativa di ogni graphic-designer affinchè possa
essere in grado di saper scegliere una font rispetto
a un’altra, saper partire dal carattere giusto per
elaborare un logo, scrivere una headline, scegliere
la carta giusta in relazione ad esso...

Grazie al web, è possibile venire a conoscenza di


una infinita quantità di informazioni sul carattere, di
aneddoti di chi li ha disegnati, conoscere i
designer-type di oggi e aggiungerli con simpatia
tra gli amici su Facebook.
Proprio per l’eccesso di informazioni, ho pensato di
fermare momentaneamente il lavoro per valutare il
gradimento di esso ed eventualmente
approfondirlo poi, ampliandolo con annotazioni
tecniche e magari cercare di censire in un capitolo a
parte tutti i type-designer viventi.

Il mio quindi, è stato un semplicissimo, ma lungo


lavoro di ricerca abbinato alle mie modeste
conoscenze di grafica per impaginare tavole che
potessero fungere da promemoria per me stesso e
per coloro che hanno un primo approccio con la
grafica. Il carattere è il punto di partenza.

Non finisce qui...


L’invenzione del carattere mobile si basava sulla
realizzazione di caratteri in una leggera lega metallica
per mezzo di matrici in legno, preventivamente
scolpite in “negativo” in cui si versava il metallo fuso,
che potevano essere poi disposti in maniera allineata
grazie a delle forme-guida (compositoi) che
permettevano di comporre intere pagine.

Il compositoio veniva posizionato su un torchio che


pressava lo stesso non prima di averci posizionato
sopra il foglio di carta.
Carattere mobile e torchio insomma, furono
l’invenzione che stravolsero la stampa intorno il 1455,
periodo in cui Gutenberg pubblicò la Bibbia delle 42
linee, cosiddetta perché conta 42 righe per colonna
con un totale di 1.282 pagine per 180 copie delle
quali oggi ne restano solo 48 sparse in alcune delle
principali biblioteche e musei del mondo (in Italia ve
ne sono 3 copie -2 su carta pergamena, 1 su carta- a
Città del Vaticano, presso la Biblioteca Apostolica
Vaticana).
Francesco Griffo disegnò i principali
caratteri per Aldo Manuzio e fu il primo a
realizzare il corsivo che permise la
realzzazione di libri più piccoli e quindi a
costi ridotti.
I rapporti tra Griffo e Manuzio si
interruppero quando il governo
veneziano concesse il monopolio per
l’utilizzo del corsivo e degli stessi caratteri
del Griffo.

1496
Il contributo forse più significativo di Aldo
Manuzio alla moderna cultura della scrittura
fu la definitiva sistemazione della punteggia-
tura: il punto come chiusura di periodo, la
virgola, il punto e virgola, l'apostrofo e
l'accento impiegati per la prima volta nella
loro forma odierna. È scomparso invece il
"punto mobile", usato da Aldo per chiudere le
frasiinterne al periodo.Per i suoi volumi, Aldo
introdusse, nell'editoria di cultura, il cosiddet-
to formato ottavo (fino ad allora usato solo in
talune operette a carattere religioso), diverso
dal manoscritto e dagli incunaboli dell'epoca
per la sua maneggevolezza, portabilità e per
le sue piccole dimensioni. Le Aldine erano
quasi un precursore dei libri tascabili odierni.
Il nuovo formato fu presto adottato in tutta
Europa.Manuzio è considerato anche l'inven-
tore del carattere corsivo (corsivo italico o
aldino), che aveva pensato come riproduzio-
ne della calligrafia cancelleresca rinascimen-
tale e usato per la prima volta nel 1501 per la
sua edizione di Virgilio e poi nel 1502 nella
sua edizione di Dante (il corsivo si chiama
italique in francese e italics in inglese proprio
a causa della sua origine nella tipografia
veneziana di Manuzio). Esecutore di questo
primo corsivo fu l'incisore dell'officina di
Aldo, Francesco Griffo.
a c
i
oli
1509
...la proportione irrationale e habitudine de
doi quantita infra loro incommensurabili e
questo se dici per la geometrica e anche per
larithmetica per la ragion sopradetta. Overo
diciamo la irrationale esser quella che per
niun numero se po denominare immediate
ma ben si po immediate denominare da
qualche proportione la quale da qualche
numero e denominata. Di commo e la
proportione chiamata meççcado ffia
commo quella ch e fra el diametro del
quadrato e la costa del medesimo
quadrato...

-de Divina proportione-


Luca Pacioli
co
ce s
l l o
rF an
r n ie
To
1517
Francesco Torniello da Novara pubblica “Opera
del modo de fare le littere maiuscole antique”.
I disegni dei caratteri riprendono lo stile Romano
Capitale con specifiche matematiche per la loro
costruzione geometrica.
Nato a Rossano Calabro (1490 ca.), l'attività di
questo intraprendente copista e calligrafo si
svolse, per quel poco che ci è dato sapere,
nella Roma cinquecentesca sopravvissuta allo
scempio del Sacco del 1527.

Scrisse nel 1540 un trattato di calligrafia, di


breve e intensa fortuna, intitolato “Libro nuovo
d'imparare a scrivere tutte sorti di lettere
antiche e moderne”, ristampato più volte tra
gli anni '40 e '60 del secolo e diffuso anche
all'estero. La particolarità del Libro nuovo
come di altre pubblicazioni simili, sempre
cinquecentesche (l'Operina di Ludovico
Arrighi o La vera arte di Giovanni Antonio
Tagliente, per citarne alcuni) sta nel suo
partecipare a entrambe le nature della
produzione libraria, quella manoscritta e
quella a stampa: lo scopo del trattato infatti è
insegnare a scrivere secondo i principi e le
1540

regole della calligrafia attraverso però un libro


stampato. Non sono però i semianalfabeti i
destinatari di queste opere, ma giovani
desiderosi di entrare nelle cancellerie e negli
uffici ed eruditi che, attraverso lo studio
dell'epigrafia romana, compivano analoghi
studi sui principi geometrici che regolano la
costruzione delle lettere.
Garamond Garamond Berthold
Stempel Garamond
Garamond-Normal Thin
Garamond-Normal Apple Garamond

Il carattere della storia della stampa più copiato, più modificato, per aggirare i vincoli di
copyright e tutt’ora molto usato in pubblicità.

Claude Garamond fu il primo incisore che si dedicò al disegno e alla fusione del
carattere separatamente dalla composizione e dalla stampa tipografica.

Alcune versioni del Garamond disegnate nel 20° secolo:


Deberny & Peignot Garamond (1912- 1928), di Georges and Charles Peignot
ATF Garamond (1917), di M.F. Benton and T.M. Cleland
Monotype Garamond (1924), di F.W. Goudy
Stemple Garamond (1924)
Ludlow Garamond (1930), di R.Hunter Middleton
Granjon (1928 1931), di George W. Jones
Mergenthaler Linotype Garamond 3 (1936), su disegni di M.F. Benton e T.M. Cleland
Grafotechna Garamond (1959), di Stanislav Marso
Simoncini Garamond (1958 - 1961), di F. Simoncini and W. Bilz
Neibolo's Garaldus (1956), di Aldo Novarese

1550
Sabon (1964), di Jan Tschichold
Berthold Garamond (1972 - 1975), di Gunter Gerhard Lange
ITC Garamond (1976 - 1977), di Tony Stan
Adobe Garamond (1989), di Robert Slimbach
Garnet (1992)
1530 Garamond (1993 - 1994), di Wm Ross Mills
Garamond (1550)

ABCDEFGHIJK
LMNOPQRSTUV
WXYZ&
Elzevir (1647)

il type fu venduto nel 1681 dalla vedova


di Daniel Elzevir lo stampatore per cui
Caslon (1722) lavorò Christoffel van Dick.

"Anche se i suoi type-faces non sono

ABCDEFGHIJK così importanti come per lo storico


Garamond, sono sicuramente
più belle."
LMNOPQRSTUV -Stanley Morrison-

WXYZ&
Baskerville determinò con le sue
innovazioni tecniche una svolta
decisiva nella storia dell'editoria:
notevole fu il suo lavoro in merito
a rilegature, inchiostri, carte e
tecniche di stampa innovative.
Introdusse una nuova tecnica per
ottenere della carta priva dei segni
della vergatura chiamata
wove paper.
Il suo nome tuttavia è legato più
che altro al set di caratteri
(chiamati appunto Baskerville) che
egli disegnò: ancora in uso al
giorno d'oggi, il carattere
Baskerville costituisce uno dei più
eleganti e leggibili mai creati.
Egli per primo realizzò libri
esteticamente raffinati con l'ausilio
di espedienti di natura
esclusivamente tipografica e per
questo suole essere considerato
uno dei padri della moderna
editoria.
F-Ambroise Didot
1770
François-Ambroise dotò la tipografia
paterna di una fonderia e, su queste basi,
elaborò un sistema univoco e preciso di
misurazione dei caratteri, fino ad allora a
discrezione del singolo incisore. A partire da
un'antica unità francese, i caratteri vennero
misurati e classificati in "punti" (ogni punto
corrisponde a 0,376 mm), sistema ben
presto adottato in tutta Europa, grazie anche
al prestigio di cui godeva la famiglia Didot, e
tuttora in uso (si parla a proposito di "punto
Didot").

Oltre a questo François-Ambroise perfezionò


il torchio, inventandone uno che aveva
bisogno di una sola pressione, e introdusse
in Francia la fabbricazione della carta velina.
Morì a Parigi nel 1804.
Intorno al 1798 Bodoni disegnò un
carattere con un gran contrasto
nelle sue linee e un'estremità
definita che significò una
rivoluzione per la comunità
tipografica, che costituì il punto di
partenza dei caratteri "moderni".

1798
Ma
Art Nouuveau
CampanileEdda
Metropolitan
Gismonda

Medusa
Nasce l’Art Nouveau, il Liberty, il

'800-'900 Modernismo che influenza anche


l’arte della stampa.

Nascono a cavallo del XIX e XX


secolo, caratteri di fantasia spesso
bizzarri per una sorta di competi-
zione tra litografi e designer e per
lo più che riprendono i motivi
decorativi floreali...
Golden Cockerel Press Type

Gill Sans
Perpetua
Joanna
Eric Gill scrive “An Essay on Typography”
(1931); si tratta di un saggio nel quale,
mentre indaga il conflitto tra
l'industrializzazione e le antiche
procedure di stampa manuale, fornisce
spunti di riflessione sulla composizione
litografica e fornisce un contributo
teorico, che rivela similitudini
inaspettate con l'attuale rivoluzione
digitale della stampa.

« Tutti credono di saper riconoscere una

1927
'a' quando la vedono. In realtà solo
poche stroardinarie menti razionali
sanno distinguere tra una 'a' buona ed
una pessima. »
THE TUESDAY FEBRUARY 11 1931
TIMES
1931
Progettista che contribuì
alla rinascita tipografica
del XX secolo.
Come consulente
dell'azienda tipografica
Monotype decise di
riprendere e ridisegnare
alcune serie di caratteri
largamente diffusi e usati
soprattutto nella stampa
inglese (per es. Plantin)
per soddisfare le esigenze di
economicità di produzione e
facilità di lettura, esigenze
a cui dovevano rispondere le
pagine ad altissima tiratura
del quotidiano londinese
"Times".
HELVETICA

®
1957

Il carattere
più usato nel mondo
per la realizzazione di loghi e
per la segnaletica e la comunicazione
istituzionale (font usata dal governo
canadese). Commissionato dalla fonderia
svizzera Haas, per cercare una versione più
moderna del carattere Akzidenz.
Gruppo Italiano Francese Tedesco Inglese

1 Veneziani
2 Romani antichi
3 Transizionali R éal es B ar ock -A n ti qua
4 Bodoniani
5 Egiziani
6 Lineari
7 Lapidari
8 Scritture Scr i ptes Sch r ei bsch r i ften
9 Manuali
10 Medioevali
11 Stranieri

L’anno in cui si stabilisce la


classificazione dei caratteri
tutt’ora utilizzata, in 11
gruppi, adottata nel 1962
dall’Associazione
Tipografica Internazionale (A.
Typ. I.) in base alla
classificazione del 1954 di
Massimiliano Vox.
stop

aldo novarese
Il carattere Stop fu ultimato nel 1970 e presentato dalla
Nebiolo come “un nuovo segno alfabetico... per la ricerca di
nuove formule grafiche”. Nel novembre 1970 anche la
ri-vista Graphicus descrisse il nuovo carattere rimarcando
questo aspetto: “(Stop offre)... la possibilità di comporre e
formare facilmente marchi, sigle, monogrammi di notevole
attrattiva ... senza ricorso alla consulenza di un grafico”.Un
carattere, quindi, più adatto a creare logotipi che a
comporre testi. Contemporaneo, proiettato verso il futuro e
al tempo stesso popolare, l’immagine inconfondibile di Stop
ha cominciato immediatamente una lunga marcia, per nulla
ostacolata dai mutamenti tecnologici sopravvenuti in
seguito, diffondendosi in modo costante e durevole nel
panorama tipografico, a ogni latitudine dove le lettere latine
abbiano cittadinanza. Lo si ritrova nelle situazioni più
disparate e lo si riconosce sempre immediatamente, grazie
alle peculiarità inconfondibili del suo disegno.La
stilizzazione delle forme, ottenuta per sottrazione di parti, il
forte contrasto di gusto optical, che alterna pieni e vuoti,
angoli retti e linee curve, danno al carattere una decisa
riconoscibilità e un aspetto attuale, tecnico, che ancora oggi
attrae. Ogni lettera è concepita come un marchio, un
simbolo, come l’elemento di un gioco di costruzioni studiato
appositamente per assemblare icone grafiche. Una parola
qualsiasi composta in Stop acquista magicamente la
personalizzazione tipica del logotipo. Stilizzazione e
semplificazione, unite alla straordinaria efficacia grafica che
si manifesta negli accostamenti tra lettere, rendono questo
carattere immediatamente riconoscibile ed anche sempre
nuovo e interessante. La chiave di un successo così duraturo
sembra proprio essere legata alla sua parti-colare modalità
di diffusione: capillare, associata all’immagine di imprese
commerciali e industriali di dimensioni piccole e minime.
ECCO COME E' NATO IL FONT PER I COMPUTER...
(senza Steve Jobs probabilmente le cose sarebbero andate
diversamente

"Trovate quello che amate e non accontentatevi mai"


di STEVE JOBS

1984
il Reed College all’epoca offriva quello che era probabilmente il
miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus, ogni
manifesto, ogni etichetta su ogni cassetto, era meravigliosamente
scritto a mano. Decisi di prendere lezioni di calligrafia. Appresi la
differenza tra i tipi di caratteri con grazie e senza grazie. Imparai
l’importanza della variazione dello spazio tra combinazioni
diverse di caratteri. Mi insegnarono quali elementi fanno della
tipografia, una grande tipografia. Era affascinante: si trattava di
storia, bellezza ed arte come la scienza non può catturare.

Niente di tutto ciò aveva la benchè mnima speranza di una


qualunque applicazione nella mia vita. Ma dieci anni dopo,
quando stavamo progettando il primo computer Macintosh,
tutto mi tornò utile. E lo mettemo interamente nel Mac. Era il
primo computer che curasse la tipografia. Se non avessi mai
scelto quel corso, al college, il Mac non avrebbe mai avuto font
proporzionali e font a larghezza fissa. E siccome Windows ha
copiato il Mac, è probabile che nessun computer li avrebbe avuti.
Se non avessi scelto di interrompere il piano degli studi
obbligatorio non avrei scelto quel corso di calligrafia ed i personal
computer avrebbero potuto non avere la stupenda tipografia che
hanno. Era ovviamente impossibile unire i puntini guardando al
futuro mentre ero al college e capire in cosa si sarebbe
concretizzat. Ma la realizzazione era estremamenta chiara,
guardardando alle spalle, dieci anni dopo.
Apple Garamond
Minion
Myriad
Poetica III
Utopia
Warnock

Dal 1987 lavora per la Adobe Systems


per lo sviluppo di fonts originali
(Adobe Originals program).
Andò personalmente presso il museo
Plantin-Moretus ad Anterwerp (Belgio)
per studiare le stampe originali con
caratteri di Claude Garamond, studi
che gli consentirono di mettere a
punto il design per l’Adobe Garamond.
Fabrizio Schiavi
typeWebGraphicDesigner

«IL MIO LAVORO COME TYPE DESIGNER


nasce con l’intenzione di colmare lacune
progettuali esistenti. Facendo grafica,
leggendo e-mail, programmando con font
di qualità discutibile, ho sempre pensato
che occorresse progettarne di migliori e
più adatti.»
League Gothic Sniglet
by Haley Fiege
A rounded display face that’s great
by The League of Moveable Type for headlines. It includes an almost
League Gothic is a revival of an old classic, and full MacRoman/WinANSI character
one of our favorite typefaces, Alternate Gothic set.
No.1. It was originally designed by Morris Fuller
Benton for the American Type Founders
Company (ATF) in 1903. The company went
bankrupt in 1993. And since the original typeface
was created before 1923, the typeface is in the
Junction
by Caroline Hadilaksono

c
public domain.
We decided to make our own version, and Inspired by my favorite humanist sans
contribute it to the Open Source Type serif typefaces, such as Meta, Myriad, and
Movement. It’s free, not only in price, but in Scala, Junction is where the best qualities

e
freedom. of serif and sans serif typefaces come
together. It has the hand drawn and

Goudy Bookletter
human qualities of a serif, and still retains

s
the clarity and efficiencies of a sans serif
typeface. It combines the best of both

I
by Barry Schwartz worlds.
Based on Frederic Goudy’s Kennerley Oldstyle.
This font predates the League and is in the public domain.
A few words on why I think Kennerley Oldstyle is beautiful: In
Goudy Bookletter
by Matt McInerney
making this font, I discovered that Kennerley fits together
Orbitron is a geometric sans-serif typeface

X
tightly and evenly with almost no kerning. Thus the following
intended for display purposes. It features
words from Monotype specimen books are just: “[W]hen
four weights (light, medium, bold, and
composed into words the characters appear to lock into one
black), a stylistic alternative, small caps, and
another with a closeness common in early types, but not so
a ton of alternate glyphs. Orbitron was
often seen in later-day creations.” These are letters that take
designed so that graphic designers in the

X
command of the space around them; notice, for instance, the
future will have some alternative to
bowed shapes of the v and w.
typefaces like Eurostile or Bank Gothic. If
you’ve ever seen a futuristic sci-fi movie,

Blackout
by Tyler Finck
you have may noticed that all other fonts
have been lost or destroyed in the
apocalypse that led humans to flee earth.
Two styles: Midnight (solid) & 2AM Only those very few geometric typefaces
(reversed) have survived to be used on spaceship
Eats holes for breakfast lunch and exteriors, spacestation signage,
dinner. Inspired by filling in sans-serif monopolistic corporate branding, uniforms
newspaper headlines. Continually featuring aerodynamic shoulder pads, etc.
updated with coffee and music. Makes Of course Orbitron could also be used on
your work louder than the next person’s. the posters for the movies portraying this
inevitable future.

ChunkFive
by Meredith Mandel
L’era del file sharing, dell’open source, sembra
che nessuno lavori più per guadagnare o forse
Chunk is an ultra-bold slab serif typeface chi dona la propria opera intellettuale sa che poi
that is reminiscent of old American troverà nel web qualcosa per il proprio lavoro.
Western woodcuts, broadsides, and
newspaper headlines. Used mainly for
display, the fat block lettering is
unreserved yet refined for contemporary
use.

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