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ULTIMI SVILUPPI
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• Importanti sviluppi nel settore farmaceutico.
Dopo i settori automobilistico, tessile e metalmeccanico la Turchia cerca di
sfondare anche nel campo farmaceutico, settore strategico molto ambito nei
Paesi in via di sviluppo. Secondo uno studio predisposto dalla Deloitte Turchia,
intitolato "The Pharmaceutical Industry in Turkey and the World: Growth
Prospects", il settore farmaceutico turco a oggi si posiziona al 12esimo posto al
mondo, tra Messico e India, con ottime prospettive di sviluppo. Certo siamo
ancora in una zona intermedia nella speciale classifica stilata dalla società di
consulenza, ma le premesse di sviluppo sono promettenti. Dallo studio emerge
fra l'altro che la Turchia nel 2007 (ultimo anno analizzato da Deloitte) ha
importato prodotti farmaceutici per 1,9 miliardi di dollari (+58% negli ultimi quattro
anni) e ne ha esportati per 288 milioni di dollari (+70,4%). Secondo le prime stime
raccolte fra gli operatori del settore dall'Ufficio Ice di Istanbul, queste cifre si
sarebbero ulteriormente espanse nel corso degli ultimi due anni di almeno il 15-
20%, facendo ritenere agli esperti che il mercato turco, soprattutto sul versante
produttivo più che dell'export, potrà risultare fra i più redditizi nel medio-lungo
termine. Tutto bene, dunque? Non proprio. C'è qualche spina nel fianco del
nascente polo farmaceutico turco. Lo stesso rapporto Deloitte evidenzia che ad
oggi la Turchia riesce ad attrarre solo cifre molto limitate del flusso di investimenti
esteri in ricerca e sviluppo (R&S), pari a 38 milioni di dollari, sugli oltre 100
miliardi investiti a livello mondiale nel 2007 nel settore farmaceutico. Ciò sarebbe
dovuto, secondo Deloitte, ad una ancora scarsa attenzione del governo guidato
dal premier Recep Tayyip Erdogan verso la ricerca scientifica e ad un raccordo
non adeguato fra le università e le industrie del settore. Il rapporto, tra l'altro,
pone in evidenza che i centri di ricerca turchi dispongono di personale di elevata
qualità professionale, giovane, dinamico e istruito. In particolare è interessante
segnalare che alcuni giorni orsono è stato avviato ad Ankara, presso l'Università
di Haceteppe, il centro ricerche e sviluppo della Pfizer che prima era dislocato in
Italia, a Nerviano, in provincia di Milano, nei laboratori gioiello della ex Farmitalia-
Carlo Erba, poi ceduta tra aspre polemiche dagli americani con uno spin-off nel
2004 a una società italiana. (Fonte Vittorio da Rold – Sole 24 Ore 02.02.2010).
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persone, la maggior parte dei quali ingegneri. "Alcune parti del Minicargo e la
quasi totalita’ del nuovo Doblò (lanciati sul mercato il 19 febbraio 2010) sono stati
sviluppati in questo centro”, ha tenuto a ricordare l’Amministratore Delegato, che
ha aggiunto che “nel resto del mondo la FIAT possiede centri di ricerca solo in
Italia e in Brasile. A nostro avviso il centro di Bursa è il secondo migliore mondo.
Se gli studi ed i test sul Doblò fossero stati eseguiti in Italia il costo
dell’operazione sarebbe stato di 65 milioni di euro. Grazie al centro R&D di Bursa
la FIAT ha potuto risparmiare circa 20-25 milioni. I costi di engineering e i test
garantiscono un risparmio del 35%. Nel 2000 abbiamo eseguito i test per il
modello precedente di Doblò in Italia, inviando nostri ingegneri dalla Turchia; oggi
il 90% dello sviluppo del prodotto avviene invece a Bursa. Con il centro la
tempistica di sviluppo del prodotto si è ridotta considerevolmente con indubbi
vantaggi competitivi per la FIAT (da 3 anni a 18 mesi”. L’Amministratore delegato
della TOFAŞ ha inoltre fatto il punto sulla nuova generazione di autovetture,
finalizzate al rispetto dell’ambiente: “In Italia il Governo sostiene le automobili non
inquinanti e la FIAT e guarda con attenzione alla commercializzazione di questi
veicoli. Come TOFAŞ abbiamo seguito da vicino questi sviluppi e abbiamo
lanciato l’anno scorso la versione GPL del Fiorino”. Per quanto riguarda gli
obiettivi di esportazione per il 2010, Ali Pandir ha ricordato che “ci si pone come
obiettivo quello di esportare 200.000 veicoli. Preferiamo esportare a partire dal
porto di Gemlik, ma l’area dedita alla movimentazione delle navi non è
sufficientemente estesa per le nostre esigenze. Così usiamo il porto di Izmir.
Questa operazione aggiunge ulteriori costi, in quanto sono necessarie 4/5 ore di
viaggio per raggiungere Izmir con spese aggiuntive dell’ordine di 4 milioni di euro
annui”.
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globale; sostegno, principalmente finanziario ma non solo, a favore delle PMI,
vera "spina dorsale" dell'economia locale (65% della forza lavoro del Paese);
sviluppo socio-economico delle aree più depresse ed in crisi del paese. Sul
versante del bilancio pubblico, la Boyner e' stata molto netta, manifestando
preoccupazione per il continuo sforamento dei conti pubblici (in merito a ciò vi e'
da porre in evidenza che alcuni analisti locali hanno segnalato, il grave "stato di
salute" di alcune importanti municipalità turche), chiedendo al Governo un rigore
maggiore sul fronte della spesa ed equita' sul fronte fiscale; troppe tasse infatti
gravano sulle imprese. In merito all'annoso tema del prestito del Fondo Monetario
Internazionale (FMI), la Boyner ha precisato che dal governo giungono "segnali
contrastanti", ma che lo stato dei conti a breve-medio termine e' abbastanza
preoccupante e deve essere risolto. (Fonte ICE).
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& Whitney in occasione della Fiera Internazionale della Difesa 2009 ad Istanbul.
La fabbrica impiegherà 200 dipendenti.
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• La Banca Centrale turca pubblica le prime stime
inflazionistiche del mese di febbraio per fine
2010 (+ 7,5%). La Banca Centrale ha reso note le proiezioni per il
tasso di inflazione di fine anno: +7,50%, leggermente superiori a quanto
annunciato nel corso del mese di gennaio (+7,15%). La Banca Centrale prevede
inoltre che il tasso di crescita dell’economia non superi il +3,9% per il 2010, con
un dollaro equivalente a 1.5003 lire turche e un deficit di bilancio pari a 22.5
miliardi di dollari. Questi dati erano rispettivamente +3,9%, 1.4646 Lire turche e
21.6 miliardi di dollari nell’ultima proiezione.
INVESTIMENTI
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• Il Ministro dell'Economia Babacan prevede nel
2010 investimenti privati, con incentivi dal
governo, per oltre 11 miliardi di euro. Recentemente, il
Ministro dell'Economia Ali Babacan, nel corso di una conferenza stampa, ha
posto in evidenza che la ripresa economica del Paese inizia a mostrare i primi
segni tangibili. La produzione industriale, secondo il Ministro, sarebbe cresciuta
rispetto al mese di gennaio '09 di oltre il 20%, mentre l'utilizzo degli impianti
industriali sta, seppur lentamente, ritornando su livelli vicini alla media del 2008.
Ma i dati più confortanti vengono auspicabilmente dagli investimenti previsti nel
2010 dalle imprese private ed estere che si sono giovate delle facilitazioni
concesse, nella seconda metà del 2009, per insediarsi in differenti aree del paese
(quattro) ed in settori a maggior potenziale di crescita. I progetti sostenuti dal
governo sono 1.532 (periodo luglio/dicembre 2009) con investimenti previsti di
22,5 miliardi di lire turche (TL), pari a circa 11 miliardi di euro. Babacan ha
evidenziato che di questi 22,5 miliardi di TL il 56,4% (12,7 miliardi di TL)
sarà posto in essere da imprese locali, mentre i restanti 9,8 miliardi di TL (circa 5
miliardi di euro) saranno investiti da imprese estere (il 43,6% del totale). (Fonte
ICE).
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ha annunciato investimenti per 12 miliardi nella rete ferroviaria ad alta velocità nei
prossimi 10 anni, al fine di favorire il trasporto su rotaie nel Paese. La rete
ferroviaria turca copre il 3% del trasporto passeggeri e il 5% del trasporto merci.
Ad affermarlo Muammer Kantarci, direttore dell’unità per la produzioni di veicoli
della TCDD, Tuvasaş. “Esiste al momento la volontà politica di modificare un
quadro tanto desolante ed orientarsi verso un approccio multidimensionale che
comprenda l’acquisto di nuove locomotive, la modernizzazione della rete
esistente e dell’infrastruttura elettrica”, ha ricordato Kantarci. La Turchia, è noto,
ha inaugurato la prima tratta ad alta velocità delle ferrovie statali a marzo scorso
(una linea che collega la capitale ad Eskişehir, a circa 200 km di distanza, ed è
costata 4 miliardi di dollari). La costruzione della parte restante della tratta per
collegare Eskisehir ad Istanbul, un investimento di ulteriori 1,27 miliardi di dollari,
è iniziata a seguito della vittoria della relativa gara da parte di una società cinese.
“Al momento prevediamo di costruire una rete di alta velocità con un’estensione
di 2.297 chilometri, per un valore di 10.4 miliardi di dollari”, ha dichiarato Kantarci.
Un investimento da 750 milioni di dollari è stato effettuato per la realizzazione di
212 km di tratta fra Ankara e Konya, il cui cantiere dovrebbe aprire nel 2010. La
Turchia, infine, ha stanziato 1,6 miliardi di dollari per il collegamento ferroviario ad
alta velocità tra la capitale e la città di Sivas, distante 480 km ad est da Ankara.
Kantarci ha infine ricordato le diverse tratte che la TCDD intende costruire a
breve medio termine: Istanbul-Edirne (vicino al confine con la Grecia), Ankara-
Izmir e Bursa-Osmaneli.
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miliardi di dollari. Secondo uno studio predisposto dalla Deloitte, la
Turchia, nel corso del 2010 dovrebbe attrarre investimenti dall'estero per 8,5
miliardi di dollari, in crescita dell'11,8% rispetto al 2009. Il dato del 2010 sarebbe
ancora di gran lunga inferiore a quello record del 2007 (circa 19 miliardi di dollari)
e del 2008 (17 miliardi di dollari), ma secondo gli analisti locali, sarebbe in forte
controtendenza anche alla luce della difficile fase congiunturale in atto. Nel 2010
dovrebbero giungere a termine le privatizzazioni di alcune importanti "utilities"
quali, ad esempio, parte della rete elettrica nazionale (distribuzione e
generazione), autostrade e ponti di Istanbul, l'agenzia per la distribuzione del gas
di Ankara (BaskentGaz), oltre alle lotterie nazionali e l'Azienda dei Trasporti
Marittimi di Istanbul (IDO). (Fonte ICE).
ENERGIA
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verificate per entrambe le parti. In primo luogo, la nostra gente dovrebbe avere
una “cultura nucleare”. Il Governo ha in programma di iniziare un periodo di
formazione nel Paese e all’estero per alcuni specialisti del settore provenienti
dalle Università turche e di sostenere l’industria locale dell’indotto nucleare.
Questi processi non possono avere luogo nel breve periodo”. Nelle previsioni del
Ministro il completamento dei lavori per una sola centrale richiederebbe, infatti,
all’incirca 7 anni. Il Ministro Yildiz ha inoltre enumerato un insieme di progetti
energetici con l’Azerbaijan, come i progetti per lo sviluppo dei pozzi a Shah Deniz
1 e 2. Non vi sarebbero problemi quanto a Shah Deniz 1, ma esisteva una
questione legata alla fissazione del prezzo del pedaggio da pagare alla Turchia.
Peraltro, I due paesi non avrebbero, a tutt’oggi, siglato intese per la fissazione del
prezzo per il progetto Shah Deniz 2. Infine, il Ministro Yildiz ha ricordato le
discussioni in corso con l’Iran per un accordo sulla commercializzazione di 17,5
miliardi di metri cubi di gas naturale.
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PROPRIETA’ INTELLETTUALE
PRIVATIZZAZIONI
Reti per la distribuzione elettrica
Fra le società ammesse alla partecipazione figurano la Zorlu Holding della Zorlu
Enerji (ZOREN.IS, Market Perform), Ayen Enerji (AYEN.IS) e EnerjiSA, una
sussidiaria della Sabanci Holding (SAHOL.IS, Market Perform).
INDICATORI MACROECONOMICI
• Crescita del PIL: La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1,1%. Il PIL, nel
terzo trimestre del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, e' calato del
3,3%, lo 0,4% in meno rispetto alle più pessimistiche previsioni raccolte negli
ambienti imprenditoriali locali che indicavano il calo al 3,7%. Si deve peraltro
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evidenziare che il calo del primo trimestre 2009 e' stato rivisto al ribasso (-14,7%),
come anche il secondo (-7,9%). Il calo complessivo del PIL turco del primo
semestre 2009, dunque, e' stato pari all'11,3% e non come annunciato
precedentemente del 10,5%, mentre sui nove mesi il calo dell'economia e' stato
pari all' 8,6%.
• Inflazione annua: La forte contrazione dell’attività economica ha determinato
un calo sensibile dell’inflazione anche in Turchia. A dicembre 2009 l’inflazione ha
toccato il 6,25%. L’aumento delle imposte sulle sigarette e sulla benzina hanno
fatto lievitare il tasso di inflazione all’8,2%, a gennaio 2010.
• Interscambio con l’Italia nel 2009: Nel 2009 l'Italia si e' attestata, nonostante
la gravissima crisi congiunturale attraversata dal paese ed un PIL in diminuzione
di oltre il 6%, al quarto posto nella graduatoria dei Paesi partner commerciali della
Turchia con un interscambio di 13,6 miliardi di dollari (-27,7% '09/'08), derivanti da
esportazioni per 7,7 miliardi di dollari (-30,4% '09/'08) ed importazioni per 5,9
miliardi di dollari (-24,6% '09/'08). L'Italia, resta il quinto paese fornitore preceduto
da Russia, Germania, Cina e Stati Uniti, con una quota di mercato sul totale delle
importazioni turche dal mondo pari al 5,5%, mentre e' il quarto mercato di sbocco
delle merci turche (Germania, Francia e Regno Unito precedono l'Italia). L'Italia e'
al quinto posto nella graduatoria dei principali Paesi investitori, con 291 milioni di
dollari ed in crescita del 16,9% rispetto al 2008, ed una quota del 3,8% sul totale
degli investimenti esteri giunti in Turchia nel 2009.
BORSA DI ISTANBUL
Borsa di Istanbul (IMBK-100) 52593 punti al 23.02.2010
CAMBIO
1 Euro = TL 2.0760
1 USD = TL 1.5280
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